La Giunta regionale ha assegnato le risorse all’Ats per una campagna di informazione e sensibilizzazione sui vaccini.
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La Giunta regionale ha assegnato le risorse all’Ats per una campagna di informazione e sensibilizzazione sui vaccini. Cinquantamila euro per supportare le vaccinazioni, informando e sensibilizzando sui rischi della mancata copertura immunitaria: li ha stanziati il Consiglio regionale nella finanziaria 2017, affidando all’assessorato della Sanità il compito di indicare come utilizzarli. Su proposta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta ha stabilito di trasferirli all’Ats. L’Azienda per la Tutela della Salute dovrà realizzare una campagna informativa, in collaborazione con le scuole di specializzazione di Igiene e Medicina preventiva delle Università di Cagliari e di Sassari, gli ordini professionali ed i rappresentanti dei Pediatri di Libera Scelta e dei Medici di Medicina Generale, e dovrà curare la successiva divulgazione, tramite iniziative di informazione, comunicazione e di educazione sanitaria su tutto il territorio regionale.
«Le vaccinazioni – ha detto l’assessore della Sanità – sono state uno dei più grandi successi della medicina, in grado di prevenire ogni anno, secondo l’OMS, tra i due e i tre milioni di decessi nel mondo. Grazie ai vaccini, alcune delle malattie più invalidanti e mortali sono state debellate e non conosciamo più le loro terribili conseguenze. Paradossalmente però, la scomparsa di queste malattie, grazie all’introduzione delle vaccinazioni, ha determinato la perdita di percezione, da parte della popolazione, dei rischi di queste e ci si è concentrai su quelli legati alla somministrazione dei vaccini. Il successo dei programmi vaccinali – spiega ancora Luigi Arru – si fonda sia sulla protezione del singolo, sia soprattutto sul raggiungimento e il mantenimento delle coperture vaccinali a livelli tali da prevenire e controllare efficacemente la diffusione delle malattie infettive prevenibili con vaccinazione».
La situazione della Sardegna, per quanto riguarda le coperture vaccinali in età pediatrica, è comparativamente migliore rispetto a quella delle altre regioni italiane nel loro complesso, anche se, soprattutto con riferimento ad alcune malattie infettive (morbillo, parotite, rosolia e varicella), risulta inferiore alla soglia raccomandata del 95%.
Per quanto concerne la vaccinazione contro il papilloma virus umano (HPV), introdotta nella regione Sardegna con la deliberazione della Giunta regionale n. 32/12 del 4 giugno 2008 (recepimento dell’intesa Stato-Regioni del 20 dicembre 2007), mediante l’offerta attiva e gratuita alle adolescenti (nel corso del dodicesimo anno di età), i dati di copertura disponibili mostrano un ritardo nella vaccinazione delle coorti di nascita 2002 e 2003 rispetto agli obiettivi stabiliti nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014.
Per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale, offerta attivamente e gratuitamente, oltre che alle classi di popolazione esposte a particolare rischio, anche ai cittadini di età pari o superiore ai sessantacinque anni, l’assessore evidenzia, anche in questo caso, il mancato raggiungimento dell’obiettivo del Piano nazionale, con una percentuale di copertura registrata nel corso della campagna 2016-2017, pari a 41,64%, contro un dato delle altre regioni italiane nel loro complesso pari al 52%, rispetto all’obiettivo minimo perseguibile del 75% e ottimale del 95%.
La legge finanziaria del 2017 ha autorizzato la spesa di 50mila euro «per realizzare – si legge nel testo – campagne di comunicazione finalizzate a sensibilizzare, informare ed educare le comunità sull’importanza delle vaccinazioni, anche attraverso la collaborazione degli ordini professionali e di altri soggetti istituzionali interessati, demandando alla Giunta Regionale di stabilire, con propria deliberazione, le modalità di attuazione».
Gli interventi della campagna dell’Ats dovranno essere finalizzati a recuperare i livelli di copertura vaccinale minimi previsti dagli strumenti di programmazione sanitaria nazionali e regionali, sulle malattie prevenibili da vaccinazione per le quali si registrano coperture vaccinali più basse rispetto all’obiettivo della programmazione nazionale/regionale, tenuto conto dei vaccini di nuova introduzione.