23 November, 2024
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«I lavoratori dell’Agenzia Forestas non sono discriminati rispetto agli altri lavoratori del Sistema Regione. Hanno infatti un contratto vigente sia nella parte giuridica che in quella economica e con il recente assestamento di bilancio è stata riconosciuta, grazie all’azione della Giunta che ha lavorato in piena sintonia con il Consiglio, l’effettività del contratto collettivo nazionale 2010-2012, mai applicato a causa del sopraggiunto blocco della contrattazione del pubblico impiego. Per dare corso al contratto e ai conseguenti benefici economici è stato previsto uno stanziamento di 7 milioni di euro che si aggiungono alle risorse di cui l’Agenzia già dispone nel suo bilancio. Nelle prossime ore, appena la legge sarà pubblicata, chiederemo al Coran di avviare immediatamente la fase di attuazione dello stesso contratto.»

Sono le dichiarazioni degli assessori degli Affari Generali e della Difesa dell’Ambiente Filippo Spanu e Donatella Spano che oggi hanno incontrato, nella sala Giunta del Consiglio regionale, una delegazione di sindacalisti e lavoratori che hanno aderito alla giornata di sciopero.

Gli assessori precisano che «il miglioramento contrattuale ottenuto dagli addetti dell’Agenzia è uguale a quello degli altri dipendenti regionali e tra i più favorevoli nell’ambito del sistema pubblico in Italia». Inoltre sottolineano che «la Giunta in questi mesi ha offerto il necessario supporto al Consiglio per trovare le soluzioni idonee e continuerà a riservare, attraverso il dialogo e il confronto con le organizzazioni sindacali, grande attenzione alle istanze dei lavoratori che svolgono, con professionalità e competenza, servizi fondamentali per i cittadini e per le comunità».

Infine, gli assessori degli Affari Generali e della Difesa dell’Ambiente ricordano l’importanza del percorso che si è concluso con la nascita dell’Agenzia: «Un processo di riforma e rinnovamento di grande valore che ora stiamo consolidando con azioni finalizzate al potenziamento dell’attività di presidio dei territori. L’attuale amministrazione di Forestas ha poi dato il via alla stagione delle stabilizzazioni. 312 precari sono già inseriti stabilmente negli organici. Ma il nuovo Piano di Reclutamento non si basa solo sulle stabilizzazioni ma anche sulla riqualificazione del personale e abbiamo affrontato e risolto la delicata questione delle mansioni superiori che ha caratterizzato il periodo precedente all’avvio dell’ultima campagna antincendi».

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Martedì 12 dicembre, in piazza Marmilla, a Carbonia, sorgerà il primo mercato a “km zero”, con vendita diretta dal produttore al consumatore. Un mercato a cielo aperto, che sarà operativo una volta alla settimana, ogni martedì mattina.
È stata la Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti) ad aggiudicarsi il bando comunale per l’affidamento, la gestione, l’organizzazione e il coordinamento di questo nuovo grande punto vendita ortofrutticolo. L’aggiudicatario potrà contare sulla sua consolidata esperienza nella gestione di mercati di prodotti agricoli a filiera corta, nonché sulla sua capacità di garantire un sistema di controllo per dimostrare che i prodotti venduti saranno provenienti da diretta produzione aziendale. 

È stata formalmente siglata la collaborazione tra la fondazione “Campagna Amica”, promossa da Coldiretti, ed il comune di Carbonia, con la firma dell’accordo da parte del sindaco Paola Massidda e del presidente di Coldiretti Cagliari Efisio Perra.
Al mercato “Campagna Amica” di Carbonia saranno presenti 18 aziende del Sulcis, che esporranno un’ampia varietà di prodotti: formaggi, ortofrutta, pelati, uova, miele, marmellate, pane, farina, zafferano e vino.
«Si tratta di una novità assoluta per quanto riguarda il nostro Comune – ha spiegato il Sindaco Paola Massidda. «Verrà così realizzato un obiettivo che era stato inserito nelle linee programmatiche del nostro mandato amministrativo. Un mercato settimanale di vendita diretta di prodotti agricoli, sito in Piazza Marmilla, ogni martedì dalle 8.00 alle 13.00. I produttori potranno commercializzare i loro prodotti tipici e freschi a prezzo conveniente, saltando l’intermediazione di grossisti e dettaglianti. Il nuovo mercato a “km zero” – presente già da tempo in comuni limitrofi come Iglesias e Sant’Antioco – va a colmare una lacuna nel tessuto economico-produttivo della città Carbonia».
L’assessore delle Attività produttive Mauro Manca ha espresso soddisfazione per la «nascita di una nuova iniziativa che potrà contribuire allo sviluppo economico-produttivo delle nostre aziende locali». Inoltre, «l’aggiudicatario del bando di gara opererà in sinergia con le scuole del territorio comunale realizzando le cosiddette “fattorie didattiche”, veri e propri laboratori in cui gli studenti potranno apprendere come si svolge il ciclo di vita di un prodotto o di un alimento (per esempio come dal latte si arriva alla produzione del formaggio). Crediamo – ha concluso l’assessore Manca – che le fattorie didattiche possano rappresentare uno strumento prioritario nell’ottica di una valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari e, nel contempo, di una promozione dei valori di una sana e corretta alimentazione».

 

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Krav Maga è il titolo del nuovo singolo e video pubblicato dal rapper olbiese En?gma ad un anno dall’ultimo lavoro Indaco.

Krav Maga con la produzione di Kaizén sancisce un nuovo capitolo della carriera dell’MC, che conferma la sua scelta di voler lavorare da indipendente, gestendo in prima persona tutti gli aspetti della produzione artistica e discografica.

Il pezzo si presenta subito aggressivo, anticipando le atmosfere e i temi che caratterizzeranno le uscite dei prossimi mesi. “Krav Maga” è sistema di combattimento ravvicinato e autodifesa di origine israeliana, uno stile di lotta da “guerriglia urbana”, rappresenta quindi per l’artista la lotta infinita col proprio io interiore. Quest’autodifesa, nell’immaginario dell’artista, si pone con un doppio filo mistico e metaforico: da un lato difesa dal male esterno, dall’altro autodifesa dai demoni interiori.

Due minuti e mezzo di beat e rime crude mettono in evidenza l’approccio di En?gma alla musica e al suo rapporto con la realtà. Anche il video filmato e diretto da Corrado Perria e Paolo Maneglia, è stato girato sulla spiaggia di Cala del Morto, a Chia, e vede combattere a mani nude le due anime di En?gma in un dualismo infinito tra bene e male. Krav Maga sarà incluso nel nuovo album in uscita nel 2018.

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A Sant’Antioco arrivano i registi da Italia, Sardegna, Spagna, Turchia, Francia, Tunisia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Libano, Grecia, Marocco, Israele, Slovenia. Passaggi d’Autore nel pieno significato del termine, come luogo di scambio e di confronto tra gli autori dei film selezionati per questa tredicesima edizione che vede sempre più nell’intreccio di storie e lingue diverse uno strumento eccezionale per conoscere le tante facce della cultura mediterranea, scoprire mondi diversi e quello attuale. Giovedì 7 dicembre si entra nel vivo del festival con un programma molto intenso dalla mattina fino alla sera, nell’Aula Consiliare del Comune.

Alle 10.00, per il matinèe dedicato agli studenti si parlerà di storie di fuga, accoglienza e inclusione: temi proposti nel bel documentario di Gabriele Lavagna “Io sono qui”, Italia, 2016, 32′, che affronta il fenomeno dell’immigrazione minorile, il desiderio di ricominciare a vivere, sperare, credere nel proprio futuro. Tra i temi affrontati anche quello del funzionamento di un Centro di Prima Accoglienza, a Palermo, per minori stranieri non accompagnati e il processo d’integrazione nel tessuto cittadino. Seguirà l’incontro con i tre giovani protagonisti del documentario Dine, Magassouba e Omar, ospiti dei centri di prima accoglienza Azad e ed Elom di Palermo gestiti dall’associazione Asante Onlus e supportati dall’UNICEF, che racconteranno ai ragazzi delle scuole di Sant’Antioco la loro esperienza di vita, insieme a Tonino Lopes dell’associazione Asante Onlus di Palermo, con il coordinamento di Renata Corona dell’UNICEF – Italia. 

«È attraverso le loro interviste, le loro voci, i loro sguardi, le pause e i sorrisi che Io sono qui diventa una testimonianza corale di quel viaggio che migliaia di migranti si trovano costretti a intraprendere per fuggire da situazioni inimmaginabili. Una testimonianza a lieto fine, piena di speranza, gratitudine e desiderio di riscatto da un futuro che sembrava essere già scritto», spiega il regista.

Subito dopo verrà proiettato “About the sea”, il cortometraggio realizzato nell’ambito della residenza artistica “Cosa ci porta il mare”, organizzato dal MuMa, Museo del Mare e dei Maestri d’Ascia di Sant’Antioco. Saranno presenti i partecipanti al laboratorio (quattro migranti richiedenti protezione internazionale e ospitati nei centri d’accoglienza del Sud Sardegna, e da quattro di origine italiana), Ottavia Pietropoli del CEAS Isola di Sant’Antioco, e i registi Marco Antonio Pani e Michela Anedda.

A seguire anche la proiezione dei corti vincitori del progetto MigrArti 2017: “Idris” di Kassim Yassin Saleh (sarà presente in sala), Italia, 2017, 13′ e “La recita” di Guido Lombardi, Italia, 2017, 15′. Sarà presente in sala il regista Kassim Yassin Saleh. Si potrà inoltre visitare la Mostra fotografica “I have a dream”, progetto della Caritas Diocesana di Adria e Rovigo. Sarà presente Irene Rigobello.

Nel pomeriggio, alle 17.00, presentazione ufficiale al pubblico del festival di “Io sono qui” di Gabriele Lavagna, in collaborazione con UNICEF-Italia- Seguirà anche in questa occasione l’incontro con i tre piccoli protagonisti e il coordinamento di Renata Corona dell’UNICEF-Italia, e la partecipazione di Tonino Lopes dell’Associazione Asante Onlus di Palermo.

Alle 21.30 spazio agli intrecci non solo visivi ma anche musicali con il concerto dalle sonorità mediterranee della band internazionale Smarait – Kotnik – Contis MEDITERRANEAN ENSEMBLE. Yarub Smarait (violino), Timotej Kotnik (tromba), Emanuele Contis (sax), Mauro Sigura (Italia, oud), Andrea Granitzio (pianoforte), Fabio Uselli (basso), Daniele Russo (drum). Special guest Mattia Uccheddu (tuba). La musica popolare contaminata da ritmi e affascinanti atmosfere mediterranee, passione e amore per le tradizioni, tra memoria e contemporaneità. L’ingresso a tutte le attività del festival è gratuito e aperto a tutti.

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Teatri di guerra: quest’anno è il significativo titolo, e il tema pregnante, della tradizionale stagione di Teatro d’autore de Il Crogiuolo, la rassegna con cui la compagnia cagliaritana dedica spazio alla produzione contemporanea, regionale e nazionale, di attori e registi che siano anche autori dei testi che portano in scena. Dal 1° al 30 dicembre un cartellone fitto – dieci gli  spettacoli – in buona parte composto da ospitalità nazionali, che avrà come palcoscenico lo spazio Fucina Teatro nel centro d’arte e cultura La Vetreria di Pirri.

Indagare il conflitto, declinandolo in tutte le sue diverse accezioni e sfumature: questa la  scelta della direttrice artistica della rassegna, Rita Atzeri, alla guida del Crogiuolo dopo aver ricevuto il testimone dallo storico fondatore Mario Faticoni. «Nella nostra società contemporanea rappresentano teatri di guerra tutti gli ambiti del vivere personale e collettivo, per la virulenza delle reazioni che le relazioni o le situazioni comportano», scrive nella sua nota di presentazione Atzeri. «E’ un teatro di guerra il corpo umano, laddove invaso da una malattia. E’ un teatro di guerra la nostra mente, se vengono smarriti o non riconosciuti i confini del senno.

E’ un teatro di guerra la nostra identità, laddove non riconosciuta o negata. E’ un teatro di guerra il quotidiano, se vivi in una coppia, in cui la dinamica di relazione è violenta. E’ un teatro di guerra il quotidiano se non sei socialmente riconosciuto, se perdi il lavoro. E’ un teatro di guerra la terra in cui vivi, se viene violata, inquinata, sfruttata, usata come base d’appoggio per portare guerra altrove. E’ un teatro di guerra, ovviamente, ogni luogo in cui si combatta un conflitto armato, ogni luogo in cui la libertà venga negata».

Questo cercano di raccontare gli spettacoli proposti nella stagione di Teatro d’autore 2017. Saranno presenti compagnie di rilievo del panorama nazionale, alcune legate al Crogiuolo da antica collaborazione, come Blanca Teatro, altre in Sardegna per la prima volta, come Carichi Sospesi, Wobinda, Associazione K. Tre le nuove produzioni del Crogiuolo, un monologo di Rita Atzeri su testo e regia di Fosco d’Amelio, un lavoro di scrittura collettiva che assembla alcuni dei teatri di guerra individuati dalla rassegna, una coproduzione con l’Associazione Sardegna Palestina per raccontare i conflitti di e in una terra negata.

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Un reading con disturbi comici e musicali: si presenta così “Serendipity – Memorie di una donna difettosa, lo spettacolo che Serena Dandini porterà in scena venerdì,8 dicembre, all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari (inizio ore 21.00) insieme all’attrice Germana Pasquero e al dj Dmitri Cebotari.

Una sorta di opera buffa, che prende il via da una semplice domanda di pensione che la protagonista pensa di poter ottenere facilmente dopo anni di onorata carriera, ma senza aver fatto i conti con l’implacabile Legge Fornero. Tra rievocazioni e ricordi, luci e ombre, la Dandini ripercorre la sua vita lavorativa a confronto con i personaggi interpretati da Germana Pasquero: l’ex ministra del lavoro, appunto, e Franca Leosini, la giornalista e conduttrice di programmi come “Storie maledette” e “Ombre sul giallo”, che la sottopone a una sorta di intervista-interrogatorio. Dalla passione per i giardini a quella per la musica, dalle ossessioni per le cose inutili alle numerose debolezze, tutto viene messo a nudo senza pietà, dando vita a un happening sgangherato che si snoda tra comicità irriverente e temi seri, trattati con pungente ironia.

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Spettacoli e arte visiva. Lungo questi binari corre “L’Altro Volto del Teatro”, il mini festival teatrale in programma a Monserrato da giovedì 7 a domenica 10 dicembre.  Lo organizza al MoMoTI (in via 32 marzo 1943 n 20), per la sua quattordicesima edizione, la compagnia Is Mascareddas.

Giovedì 7 dicembre, la serata inaugurale si apre alle 19.30 con il taglio del nastro di due mostre: da una parte “Impensamentadas, Ognuno ha la sua vita”, sculture di Donatella Pau, delle figure femminili, come scrive il critico Marco Peri, «appena abbozzate tra le quali si instaura un discreto dialogo di sguardi e rimandi visivi, quasi una narrazione che si rivela con dettagli minimi nelle pose serene. La costruzione assembla materie diverse: pezzetti di stoffe, legni ritrovati, ferro, lamine metalliche ma sembrano piuttosto fatte di sogni e di poesia»; dall’altra “Un passo in avanti, due passi indietro” di Cristina Papanikas . Esposte le tavole pittoriche dell’artista cagliaritana che hanno illustrato la raccolta poetica “Per Amore, solo per Amore” di Pietro Marongiu e le opere dedicate alle interazioni tra musica e pittura.

A seguire, ancora un momento dedicato all’arte con “Ritratto contemporaneo”, di Lello Porru, pittore e scultore, specializzato nella ceramica e terracotta. Primitivismo e sintesi formale contraddistinguono suoi rilievi, facilmente riconducibili alla serie di terrecotte realizzate da Costantino Nivola negli anni Settanta, ma che sembrano conservare memoria anche dei pregiati dittici eburnei alto medievali.

Alle 20.30 spazio al teatro di figura con l’attore di Ravenna Vladimiro Strinati, nello spettacolo di narrazione con burattini, oggetti e figure “La trafila di Garibaldi”, diretto da Danilo Conti: la rocambolesca fuga dell’”Eroe dei due mondi” nella terra romagnola, tra paludi, canali e zanzare, con la moglie Anita morente e gli austriaci alle calcagna.

Chiusura di serata alle 21.30 con Tonino Murru che si cimenta in un “Dialogo con la Morte”, animando un personaggio chiave del teatro di burattini.

L’indomani (venerdì 8 dicembre) il sipario del MoMoTI si alza alle 20.30  su “Contessa dei muschi”, performance di teatro d’ombre dell’artista romana Karly Bergmann. Vincitore del contest Cantiere 2017 al Festival Incanti di Torino, lo studio di spettacolo narra una “fiaba storica” basata su eventi nella vita della Contessa Elisabetta Fiorini, botanica romana che studiò veramente i muschi, e che fu una delle poche persone che si opposero alla “pulizia” del Colosseo nel 1874.

Alle 21.30  i padroni di casa son di scena con “Venti Contrari”.  Lo spettacolo di pupazzi manovrati a vista è un dedica alle sorelle cagliaritane  Giuseppina e Albina Coroneo, due straordinarie esponenti dell’alto artigianato artistico sardo del secolo scorso. In scena Donatella Pau e Cristina Papanikas animano, sulle musiche originali Tomasella Calvisi, le riproduzioni dei pupazzi-autoritratto delle artiste cagliaritane e con loro altri personaggi costruiti dalla sorelle Coroneo. La regia della pièce è di Karin Koller.

Sabato 9 dicembre alle 19.30 apre la serata il classico di Is Mascareddas “Le storie di Leo”, le fiabe del genio del Rinascimento raccontate da Donatella Pau con l’animazione di pupazzi da tavolo.

Alle 20.30 fa arrivo “L’irresistibile leggerezza di Betti”,  con la narratrice Betti Pau e le sue storie in parte autobiografiche, legate ad oggetti, stati d’animo e azioni che si compiono nel quotidiano, e i loro retroscena simbolici ed esistenziali.

In chiusura alle 21.30 alla ribalta Meridiano Zero con “Adda passà a nuttata”, primo passo della trilogia shakespeariana trash che la compagnia sassarese dedica a Macbeth, giocato continuamente fra alto e basso, fra immaginario splatter e poesia, di e con Marco Sanna e Francesca Ventriglia.

Domenica 10 dicembre, infine, open day al Teatro MoMoTI: dalle 11.00 alle 18.00 è in programma “Eppur si muove”, performance/conferenza sull’arte del teatro di burattini e insieme visita guidata nella sede di Is Mascareddas.  

 

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In funzione della predisposizione del Bilancio di previsione 2018-2020 il comune di Carbonia promuove momenti di consultazione, confronto e dibattito con la collettività.

Venerdì 15 dicembre, alle ore 18.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma, l’Amministrazione comunale incontrerà i cittadini, le loro rappresentanze spontanee od organizzate, le associazioni e i vari portatori di interesse, per discutere ed ascoltare i contributi e le segnalazioni di tutti i partecipanti.
Il bilancio di previsione indicherà la mission, le attività che l’Amministrazione comunale intende programmare nel 2018 e nei due anni successivi, e i settori in cui verranno stanziate le risorse economiche.
Si tratta di un incontro fortemente voluto dalla Giunta guidata dal sindaco Paola Massidda, al fine di far sì che «scelte di capitale importanza come quelle relative allo stanziamento delle risorse economiche destinate allo sviluppo della città non siano calate dall’alto, ma partecipate e condivise dai cittadini», ha affermato il primo cittadino di Carbonia.
«Un momento utile non soltanto per spiegare ai cittadini su quali settori intendiamo investire, ma anche per esaminare problemi, raccogliere proposte e segnalazioni da parte della collettività. L’obiettivo è studiare soluzioni il più possibile condivise per decidere come allocare le risorse nel prossimo anno», ha spiegato l’assessore al bilancio Mauro Manca.

 

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Con la legge di stabilità 5/2017 la Regione Autonoma della Sardegna, su fondi dell’assessorato ai Beni culturali, ha deciso di supportare finanziariamente l’attivazione del Cineporto della Fabbrica del Cinema a Carbonia. Un luogo artistico e culturale che sia in grado di potenziare le attività della Fabbrica del Cinema attraverso la promozione, in particolare, della cultura audiovisiva, anche in ambito didattico e produttivo. Scopo del Cineporto sarà dunque quello di dare ai bisogni culturali del territorio la possibilità di incontrarsi e incrociarsi con l’esigenza e la scoperta di nuove risorse, umane e territoriali, legate alla formazione e alla produzione cinematografica e culturale.

L’iniziativa è stata presentata oggi, mercoledì 5 dicembre, durante una conferenza stampa in Consiglio regionale a cui hanno partecipato, insieme al direttore del Csc di Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema Paolo Serra, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore regionale ai Beni culturali Giuseppe Dessena, i consiglieri regionali Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Francesco Sabatini, Eugenio Lai, Paolo Zedda e Daniele Cocco.

I primi interventi che portano all’attivazione del Cineporto sono il corso pratico di cinema “Filmare e comunicare per promuovere e sviluppare il territorio” (che comincia a Carbonia il 15 dicembre) e la rassegna itinerante “L’impegno, il viaggio, il mito” (a Carloforte, Masainas e Giba dal 9 dicembre). In prospettiva anche la progettazione di tre produzioni audiovisive legate al territorio, l’acquisto di attrezzature tecniche e il completamento della Sala Cinematografica della Fabbrica del Cinema.

Si tratta quindi dell’avvio di un percorso che porti alla messa a sistema dei bisogni culturali del territorio legati alla filiera audiovisiva, per sviluppare così un comparto che può rappresentare un’alternativa di sviluppo per il territorio. 

Ecco nel dettaglio le principali azioni che danno avvio alla costituzione del Cineporto:

 L’attivazione di un workshop pratico di Cinema dal titolo “Filmare e comunicare per promuovere e sviluppare il territorio”, corso pratico di Cinema in quattro moduli (il primo avrà esecuzione immediata entro il mese di dicembre), rivolto a giovani filmaker e appassionati del territorio, a cura del produttore e organizzatore generale Alessandro Bonifazi. 

Il corso avrà come obiettivo principale quello di fornire tutti gli elementi utili a comprendere il variegato e complesso mondo della produzione audiovisiva nelle sue principali accezioni: cinema, televisione e new media attraverso lezioni frontali comprendenti una serie di esercitazioni teorico-pratiche nel campo della gestione del set cine-televisivo, dello spoglio della sceneggiatura e dei social media.  In collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission.

 L’organizzazione di una rassegna di Cinema, dislocata nei territori, dal titolo “L’impegno, il viaggio, il mito” – La Sardegna e il mondo nello schermo ovvero incontri e visioni per l’educazione e la formazione del pubblico (nei comuni di Giba, Carloforte, Masainas).

 L’avvio e la progettazione (trattamento, sceneggiatura, pianificazione, ricerca e raccolta materiali e testimonianze, location scouting) di tre produzioni audiovisive promosse dal CSC di Carbonia – La Fabbrica del Cinema: ottobre 1992/marzo 1993. In “Marcia per lo sviluppo” (sulla marcia dello sviluppo promossa dalle organizzazioni sindacali del Sulcis Iglesiente); Schisorgiu 1937 (sulla più grande tragedia per numero di morti dell’intera storia mineraria della Sardegna occorsa a Carbonia nel 1937 presso il pozzo Schisorgiu); I volti dell’arte. Si tratta di tre progetti che, sotto la direzione di figure di riconosciuto valore e livello artistico, vedranno coinvolte alcune risorse professionali che intendono spendere la propria formazione all’interno del territorio nel settore dell’audiovisivo. Non da meno questi progetti si legano profondamente a quella mission che è diventata nel tempo parte integrante del lavoro del CSC ovvero la riscoperta, attraverso la produzione, la conservazione e la promozione della cultura audiovisiva del territorio.

  Le masterclass realizzate durante le giornate dell’evento speciale “Carbonia Film Festival presenta How To Film The World” attraverso la formazione di un gruppo di giovani operatori e filmaker i quali hanno potuto confrontarsi, in incontri di carattere seminariale e formativo, con gli ospiti della kermesse.

  L’acquisto di alcune attrezzature tecniche che vanno ad arricchire le strutture a disposizione della produzione e della post-produzione audiovisiva e funzionali alla conservazione dei testi audiovisivi.

  Il completamento della Sala Cinematografica e per la piccola convegnistica della Fabbrica del Cinema funzionale alla diffusione dei materiali presenti nell’archivio della Fabbrica ma anche alla promozione della cultura audiovisiva in genere e fondamentale per poter meglio ospitare le attività formative e didattiche previste dal progetto del cineporto .

La realizzazione del Cineporto è la naturale evoluzione del progetto Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema, che ha preso il via nel dicembre del 2015 sulla base del protocollo d’intesa promosso dal Centro di Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria e sottoscritto da numerosi enti locali (tra questi Comune di Carbonia, Comune di Iglesias, Ex provincia di Carbonia – Iglesias), dal Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e dall’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, grazie anche al sostegno della Fondazione di Sardegna e Gruppo Cooperativo Società Euralcoop.

Il polo culturale ha sede nell’ex direzione amministrativa della Miniera di Serbariu, con l’obiettivo di conservare, promuovere e diffondere la cultura audiovisiva nel e del territorio (con particolare riferimento alla ricerca sulla memoria storico-audiovisiva), di offrire supporto tecnico e culturale alle produzioni che intendessero operare nel sud-ovest sardo, di avviare un percorso di formazione permanente che facesse crescere nuove professionalità.

In questi due anni sono stati avviati numerosi progetti che hanno sostanziato questa linea di indirizzo: dalle numerose produzioni realizzate o supportate all’organizzazione dell’ottava edizione del Carbonia Film Festival (ottobre 2016) e dell’evento How To Film The World (ottobre 2017). Due eventi di promozione culturale nei confronti del pubblico e al tempo stesso di promozione del territorio, oltreché di formazione nei confronti di alcuni giovani filmaker e operatori culturali.

Iniziative e progetti, insomma, che hanno rappresentato una straordinaria occasione di promozione del territorio anche in chiave produttiva, attraverso la preziosa partnership con la Fondazione Sardegna Film Commision, la quale ha promosso un importante azione di scouting con registi, operatori e tecnici giunti nel Sulcis Iglesiente per seguire e partecipare agli eventi festivalieri e che hanno potuto così scoprire le opportunità di una terra che, per le ricchezze paesaggistiche, sia di ambito naturalistico che relative all’archeologia mineraria e industriale, e per la varietà delle stesse, sembra avere una vocazione naturale legata alla rappresentazione cinematografica e audiovisiva.

 

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del disegno di legge sulla nuova governance del servizio idricoDl. n. 559 (Giunta Regionale) “Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006)”. 

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 459 (Giunta regionale – Modifiche alla legge regionale 4/2015-Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna-modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19/2006) sulla nuova governance del servizio idrico.

Prima dell’inizio della discussione generale, il consigliere del Pds Roberto Desini, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha sollecitato l’intervento del presidente dell’Assemblea per assicurare l’applicazione della legge, approvata dal Consiglio il 1° agosto scorso, che prevede agevolazioni alle società sportive per le trasferte nelle isole minori. Una legge, ha protestato Desini, «che ancora non viene applicata».

Illustrando i contenuti del Disegno di legge in esame, il presidente della quarta commissione Antonio Solinas (Pd) ha ricordato che «la commissione ha licenziato il provvedimento tenendo presente le esigenze di sollecitudine manifestate da più parti, con l’apporto costruttivo di maggioranza e minoranza, tanto è vero che alcune parti sono state votate all’unanimità». All’interno, ha proseguito Solinas, «c’è anche art.6 discusso da circa due anni con ripetuti interventi del Consiglio, sulla regolarizzazione della posizione di circa 30 comuni che oggi non fanno parte del sistema Abbamoa; con la legge, in particolare, si prevede che possano continuare la loro attività in modo autonomo». Nelle conclusioni, Solinas ha infine ringraziato quanti hanno contribuito a portare il provvedimento in tempi brevi all’attenzione dell’Aula, sottolineando che si tratta di una legge «che riguarda tutta la Sardegna».

Il consigliere Domenico Gallus (La Base, Psd’Az) ha messo l’accento sul fatto che «con questa legge si sta scrivendo una nuova pagina, forse storica, dell’autonomia della Sardegna, col prevalere del buon senso di tutti: dal presidente della Giunta al presidente del Consiglio, dall’ex assessore Paolo Maninchedda all’attuale Edoardo Balzarini, dall’on. Daniele Cocco nella sua qualità di sindaco di Bottidda alla quarta commissione, per concludere con tutti i Comuni». Soffermandosi poi sull’importanza di modificare la legge 4/2015, Gallus ha sottolineato che «alcune comunità della Regione avranno la possibilità di proseguire nella gestione autonoma del servizio idrico, decidendo e programmando sulla gestione di un bene primario come l’acqua e questo rappresenta per me una soddisfazione indescrivibile dopo lunga rivendicazione iniziata nel 2002 a Paulilatino per opporsi all’ambito unico». L’acqua, ha detto ancora Gallus, «è da sempre bene comune ed il diritto all’acqua si configura come diritto umano che tutti devono poter esercitare in modo paritario». La cosa importante, secondo il consigliere, «è che il servizio sia gestito con qualità, efficienza, efficacia ed,  economicità, anche da parte di quei Comuni che prima erano tagliati fuori dai fondi regionali per la manutenzione delle reti, pur avendo dimostrato nei fatti di saper fare bene il loro lavoro, a differenza di Abbanoa che, forse per la sua eccessiva dimensione, ha dimostrato gravi inefficienza con gravi ripercussioni per servizio e cittadini e va quindi rivista e rivisitata». Dopo aver ricordato la sua opposzione all’ambito unico, Gallus ha auspicato la creazione di piccoli bacini più vicini alle esigenze sociali ed una iniziativa urgente per la diversificazione tariffe con attenzione a centri dell’interno e rurali nel rispetto del principio di equità».

Il presidente Ganau ha comunicato che gli emendamenti dovranno essere presentati entro la fine della discussione generale.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sostenuto che «i ringraziamenti provenienti dal Consiglio non vanno certamente rivolti alla Giunta che ha fatto un disegno di legge che, a nostro giudizio, deve essere ritirato per i contenuti che propone e non lo pensa solo la minoranza». Ripercorrendo recenti vicende che hanno visto coivolto il sistema idrico regionale, Tedde ha citato le censure formulate sia dall’Anaac che dall’Antitrust per affermare che « i Comuni devono avere il controllo totale della società e nominare gli organi di vertice di Abbanoa Spa e questo processo deve avvenire con immediatezza, il contrario di quanto fatto dalla Giunta che lascia molte cose come stanno o le cambia in modo annacquato, con un patto leonino di secondo grado che consente al detentore di una piccola quota di controllare la società». In altre parole, ha aggiunto, «l’esecutivo conferma la sua volontà, manifestata dall’inizio della legislatura, di salvaguardare un vertice che naviga in acque tempestose nonostante la benevolenza dei media; forse invece è il momento per ridefinite l’Ato sostituendolo con ambiti diversi e con decisioni più adatte alle caratteristiche del servizio e degli utenti».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco,dopo esserci associato ai ringraziamenti di Gallus allargandoli al Cal che è stato particolarmente sollecito nel fornire il suo parere, ha parlato di «una legge attesa da tempo che rende giustizia ai Comuni che hanno dimostrato nel tempo di saper gestire molto bene il servizio idrico, fermo restando che riforma più complessiva del servizio presenta ancora alcune criticità e va migliorata anche se c’è tutto il tempo per farlo attraverso gli emendamenti sui quali è auspicabile una larga condivisione». Un fatto è certo, a giudizio di Cocco: «il sistema Abbanoa non dà le risposte che i cittadini si attendono ed occorre una riflessione per vedere dove si può migliorare; noi abbiamo presentato un emendamento per permettere a chi non può pagare di avere comunque un servizio minimo, spero che su questo ci sia il consenso unanime del Consiglio».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, condividendo molte delle dichiarazioni del collega Tedde, ha ribadito la sua convinzione favorevole all’autorità d’ambito anche nel rispetto della normativa nazionale e all’affidamento del servizio ad un gestore unico. Tuttavia, ha affermato, «deve finire questo cancro, Abbanoa è un disastro, dialoga con Egas con carte bollate, non c’è nessuna collaborazione, manca una cabina di regia, molti territori sono penalizzati, la qualità dell’acqua è bassa, ci sono problemi di depuratori, c’è la fuga di tecnici ed ingegneri, un eccessico accentramento sul direttore generale e a far le spese di tutto questo sono i sardi, mentre sentiamo dichiarazioni trionfalistiche e si cercano partnership altisonanti». C’è in definitiva, ad avviso della Zedda, «una enorme responsabilità politica che viene elusa, abbiamo creduto di riformare Egas ma è il sistema che è fallito e non possiamo stare più zitti, bisogna fermare tutto e ragionare perché altrimenti si va alla deriva, ho un dossier sui lavori che dimostra che non è stato concluso niente; chiedo a tutta la Giunta ed all’assessore Paci non fare più finta di nulla perchè noi siamo e restiamo disponibili ma solo nella chiarezza».

Il consigliere Antonio Gaia (Cps) ha dichiarato che «quello che ha detto la collega Zedda va preso in considerazione perché stiamo parlando di un servizio importantissimo per la comunità regionale; il mio intento è costruttivo e la mia personale battaglia per mettere Abbanoa sulla retta via va in questa direzione; molti consiglieri sembrano assenti e lontani da questo problema eppure non vi è cittadino o Sindaco della Sardegna che esprima un giudizio positivo sul servizio, quindi il problema non lo dobbiamo solo porre ma risolvere per non veder più slacci indiscriminati o persone disabili senz’acqua per dieci giorni, anche se ciò non vuol dire che il servizio non debba essere pagato». Però è vero che, in questi anni, ha continuato Antonio Gaia, «il soggetto gestore ha pensato di più a far quadrare i bilanci ed è questo atteggiamento deve cambiare a favore di uno più vicino ai cittadini, che ora sono costretti a rivolgersi ai tribunali per far valere le loro ragioni: nel tribunale di Cagliari 3 cause al giorno riguardano Abbanoa, e sono 1700 dal 2016, significa che la politica deve indicare soluzioni e nel concreto, con alcuni emendamenti, possiamo intanto restituire il maltolto agli Enti locali attraverso controllo diretto da parte di Egas: se procediamo in modo diverso eludiamo ancora una volta il problema del controllo analogo».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha ricordato di essere stato fra i 30 consiglieri regionali che hanno firmato la mozione poi trasmessa all’Anaac perché «Abbanoa ha agito scorrettamente nei confronti dei sardi creando più danni che benefici ed ora bisogna chiedersi chi paga queste cause legali perché in qualche caso c’è una condotta da lite temeraria che si spinge perfino al sequestro dei conti correnti bancari». Tornando alla legge, Rubiu ha evidenziato l’anomalia dello stesso rapporto di lavoro del direttore generale che «ha un contratto autonomo ma mantiene il suo status per cinque anni per cui dobbiamo pagarlo anche se viene mandato via, un grave errore da correggere».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha detto che «è meglio stare sul tema in discussione che incide su settori molto delicati della vita dei sardi; nella legge non si parla di Abbanoa perché è pericolosa sia una legge ad personam che contra personam, non c’entra nemmeno l’autorità anti corruzione perché il problema viene da molto più lontano e risponde all’esigenza di discutere il rapporto dei sardi con il bene-acqua, con continue revisione se si vuole, ma non con l’uso di processi politici utilizzando armi improprie». La legge, ha detto ancora Gianfranco Congiu, «dice cosa deve fare la Regione nei confronti di una società ma non dimentichiamo che le leggi sono diverse rispetto quelle del 2006 e perfino del 2008, dà risposte formidabili a tutta la Sardegna consegnandole un sistema più armonico e meno litigioso, regolato da norme dove la Regione fa un passo indietro ed assegna il controllo ai Comuni, sono passaggi epocali che non è giusto annacquare puntando l’indice contro Abbanoa». Consiglio e maggiorana, ha concluso, «hanno fatto bene a porsi il problema di riformare il sistema, non è un approdo ma un inizio e sarà certamente una legge utile, molto migliore di quanto abbiano trovato».

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola all’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini. L’esponente della Giunta Pigliaru ha difeso il provvedimento in discussione ricordando l’iter che ha portato all’istituzione dell’Autorità d’ambito.

«Nel 2015 con la legge n.4 è nato l’organo di governo in ottemperanza del decreto 152 – ha detto Edoardo Balzarini – fino ad allora la Regione era priva di un quadro legislativo adeguato. Ciò ha consentito di superare una situazione difficile. Si è messo rimedio a una tendenza accentratrice andando verso una gestione condivisa tra regione ed enti locali».

Edoardo Balzarini ha poi affrontato il tema delle criticità evidenziate dall’Anac: «Questo disegno di legge – ha sottolineato l’assessore – è una risposta a quei rilievi. Il sistema funziona con difficoltà, in particolare nei  rapporti tra ente gestore ed autorità d’ambito. Il provvedimento definisce finalmente le funzioni della Regione, come organismo sovraordinato che interviene quando i conflitti tra due soggetti (ente gestore e di governo) paralizzano il sistema. L’obiettivo primario è garantire il governo di un sistema. La legge restituisce inoltre potere agli enti locali dando competenze chiare ai comuni».

Entrando nel merito dei rilievi dell’Anac, Edoardo Balzarini ha ricordato che Abbanoa è finora andata avanti grazie alla partecipazione della Regione «che ha profuso finanziamenti e ha dato vita a un piano di ristrutturazione. La partecipazione iniziale della Regione prevedeva una quota del 17 % ritenuta legittima dall’Anac per l’affidamento del servizio in house. Questa modalità di affidamento viene riportata a quella dimensione iniziale. Regione sarà minoritaria e non avrà una posizione dominante nelle scelte dell’ente di governo».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli.

Per dichiarazioni di voto ha preso la parola Marco Tedde (Forza Italia): «Edoardo Balzarini invece di chiarire dubbi li ha acuiti – ha detto Marco Tedde – ci racconta che stiamo migliorando il sistema. Dice anche che il Dl è una risposta alle criticità rilevate dall’Anac. Non è così, non può essere una risposta per un motivo molto semplice: le criticità rilevate sono ben altre. Lasciando perdere l’antitrust, l’Anac dice in modo chiaro che non occorre potenziare il controllo analogo ma cedere la totalità delle azioni ai comuni e trasferire ad Egas i poteri di controllo e quelli assoluti di nomina dei vertici dell’Ente». L’esponente della minoranza ha quindi annunciato il suo voto contrario al provvedimento: «L’assessore dice che con il Dl si applica il testo unico sugli enti locali. Se prevedete questo a maggior ragione occorre eliminare il soggetto Abbanoa».

Il presidente della Quarta Commissione Antonio Solinas (Pd), replicando al collega Marco Tedde, ha annunciato il suo voto favorevole:  «Nella legge sono scritte cose diverse – ha detto Antonio Solinas – il testo della legge è stato concordato con l’ufficio legale della Regione in risposta alle osservazioni dell’Anac. Il Dl non risolverà tutti i problemi ma è certamente una proposta migliorativa».

Su Abbanoa, Antonio Solinas ha difeso l’operato del managment: «E’ vero che in Sardegna è difficile trovare persone che dicono che Abbanoa funzioni bene. Questo anche perché il manager, in questi anni, ha posto in campo attività che hanno costretto molti cittadini, finora morosi, a pagare l’acqua. I risultati economici raggiunti lo dimostrano».

Il consigliere del Pd, infine, ha annunciato la decisione di convocare i vertici Abbanoa in Commissione: «Se necessario li sentiremo per più giorni – ha concluso Solinas – la seduta sarà allargata a tutti i capigruppo».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha annunciato la sua decisione di astenersi sul passaggio agli articoli come «segnale di disponibilità a trattare l’argomento».

Replicando all’assessore Edoardo Balzarini, Alessandra Zedda ha aggiunto: «E’ vero che il Consiglio ha il potere di indirizzo e di controllo, ci consenta però di esercitarlo. Se un sistema non funziona bisogna avere il coraggio di fare un passo indietro, fermarsi e approfondire. Da parte nostra non c’è nessuna intenzione di bloccare la riforma. Abbiamo sperato che potesse essere migliorato il rapporto tra ente gestore e ente di controllo. Ci auguriamo che si possa cambiare qualcosa».

Antonio Gaia (Upc) ha annunciato il suo voto favorevole a condizione che vengano accolti alcuni emendamenti. «Così com’è la legge non rispetta i dettami della delibera dell’Anac». Il consigliere dell’Upc ha poi affrontato il tema Abbanoa: «Ci si dimentica che è parte integrante della legge, non fosse altro perché Egas ha deciso di autoprodursi i servizi. Egas e Abbanoa sono lo stesso soggetto, solo formalmente non lo sono». Quanto all’affidamento in house del servizio idrico, Gaia ha fatto notare che questo aspetto non è previsto dalle leggi vigenti: «La ricapitalizzazione di Abbanoa è un fatto gravissimo. Occorre riportare la questione nei giusti binari».

Messo in votazione, il passaggio agli articoli è stato approvato con 29 voti a favore e 3 contrari. I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina, alle 10.00.