Pierluigi Caria: «Il calo del prezzo dell’agnello sardo è un’ennesima batosta per un mondo già in ginocchio».
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«Un anno nero, da dimenticare, che si chiude male così come è iniziato sul versante della riduzione dei prezzi dei prodotti ovicaprini: dal latte alle carni, passando per la lana.»
Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, nel commentare l’allarme lanciato da Coldiretti Sardegna sul crollo del prezzo delle carni d’agnello che dopo Natale sono scese sotto i tre euro al chilo, addirittura intorno ai 2,8 euro.
«Come Assessorato – ha aggiunto Pierluigi Caria – siamo pronti ad aiutare di più il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP, così che migliori il suo operato e il suo ruolo di tutela sul mercato delle nostre produzioni locali. Riuscire a difendere la tipicità e la qualità delle carni nate e allevate in Sardegna è fondamentale nelle dinamiche di posizionamento sulle piazze di vendita. Ribadisco quindi al presidente del Consorzio di tutela e presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, tutta la disponibilità che può competere all’istituzione che rappresento – conclude Pierluigi Caria – per fare in modo che a pagare il prezzo più pesante non siano più e solo i produttori primari: i pastori.»
«Come Assessorato – ha aggiunto Pierluigi Caria – siamo pronti ad aiutare di più il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP, così che migliori il suo operato e il suo ruolo di tutela sul mercato delle nostre produzioni locali. Riuscire a difendere la tipicità e la qualità delle carni nate e allevate in Sardegna è fondamentale nelle dinamiche di posizionamento sulle piazze di vendita. Ribadisco quindi al presidente del Consorzio di tutela e presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, tutta la disponibilità che può competere all’istituzione che rappresento – conclude Pierluigi Caria – per fare in modo che a pagare il prezzo più pesante non siano più e solo i produttori primari: i pastori.»
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