16 November, 2024
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Sei milioni di euro sono disponibili dal Patto per la Sardegna per la promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica attraverso progetti di ricerca di base. 

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Sei milioni di euro sono disponibili dal Patto per la Sardegna per la promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica attraverso progetti di ricerca di base.
«Siamo molto soddisfatti per un bando basato su risorse che ho voluto fortemente nel Patto firmato con il Governo e che del Patto sono una delle componenti più qualificanti e strategicamente importanti – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Come abbiamo detto molte volte, l’investimento sulla ricerca di base e applicata è parte del disegno che riguarda tutta la filiera dell’istruzione, a partire dal programma Iscol@. I 30 milioni complessivi che indirizziamo alla ricerca sono un investimento sul presente, concreto e con risorse immediatamente spendibili, perché le nostre università e il nostro intero sistema della ricerca siano sempre più in grado di mettere i nostri ragazzi alla pari con tutti gli altri.»
Il bando è stato pubblicato dal Centro regionale di programmazione, e le domande possono essere presentate da lunedì 11 dicembre al 31 gennaio prossimo. Queste risorse sono una parte dello stanziamento complessivo di 30 milioni per la ricerca voluti dal presidente Pigliaru all’interno del Patto. Altri 6 sono già stati attribuiti alle due Università di Cagliari e Sassari per attrezzature tecnologiche. «Ricerca e innovazione sono due punti fondamentali della politica di questa Giunta e continuiamo a supportarli in ogni modo possibile, come stiamo facendo con questo nuovo bando – ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Siamo consapevoli di quanto sia importante la ricerca, perché è uno degli strumenti più importanti per lo sviluppo, per la crescita delle imprese e delle nostre Università, per la formazione del nostro capitale umano e dei giovani laureati. Così come l’innovazione è l’unico vero strumento a nostra disposizione per diventare competitivi a livello internazionale. Dalla ricerca parte tutto e attraverso l’innovazione passa tutto, anche per creare impresa e fare in modo che tutto questo si trasformi in nuova occupazione per i nostri giovani». 
I progetti devono far riferimento alle seguenti aree: scienze matematiche e informatiche, fisiche, chimiche, biologiche, della terra, mediche, agrarie e veterinarie, Ingegneria civile e Architettura, Ingegneria industriale e dell’informazione, Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, scienze storiche, filosofiche e pedagogiche, psicologiche, giuridiche, economiche e statistiche, politiche e sociali. Possono presentare domanda docenti o ricercatori universitari, personale strutturato di enti pubblici di ricerca con sede operativa in Sardegna, personale strutturato delle Aziende sanitarie e ospedaliere regionali. Saranno finanziati in ordine di merito, nei limiti fissati per ciascuna area, i progetti che abbiano riportato nella valutazione un punteggio minimo fino a esaurimento delle risorse: i criteri di valutazione (la procedura è affidata a Cineca, Consorzio Interuniversitario) saranno la qualità scientifica del gruppo di ricerca, la qualità del progetto in termini costi-risultati, la qualità organizzativa del progetto. Una volta pubblicato l’esito della valutazione sul sito ufficiale della Regione, sarà sottoscritta una convenzione attuativa. I progetti devono essere realizzati entro 24 mesi.
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