Sono risultati sieropositivi il 71,6% dei campioni raccolti sui 235 maiali allo stato brado illegale, abbattuti lo scorso 20 dicembre nelle campagne di Desulo e Orgosolo.
[bing_translator]
Sono risultati sieropositivi il 71,6% dei campioni raccolti sui 235 maiali allo stato brado illegale, abbattuti lo scorso 20 dicembre nelle campagne di Desulo e Orgosolo durante una operazione di depopolamento di maiali irregolari, di ignota proprietà e senza controlli sanitari, portata avanti dall’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna. I dati sono stati comunicati questo pomeriggio all’UdP dall’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) che ha eseguito le analisi di laboratorio. Il maggior picco di sieropositività si è raggiunto fra gli animali abbattuti nell’agro di Orgosolo con oltre il 74%.
Gli ultimi resoconti si muovono sulla scia di quanto raccolto in queste ultime settimane sui diversi suini depopolati fra i territori di Arzana, Desulo, Orgosolo e Villagrande Strisaili dove si è oscillato tra un minimo del 76% e un massimo del 100% (Villagrande) di sieropositività. «A ogni controllo di laboratorio che concludiamo – ha osservato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada – il quadro epidemiologico registrato è sempre desolante, con risultati allarmanti sulla presenza della malattia fra i suini bradi presenti fra Barbagia e Ogliastra. Non ci stancheremo mai di ricordare che se non si interrompe il contatto tra maiali domestici e cinghiali o tra maiali e maiali tenuti allo stato brado, e il conseguente contagio della PSA, non riusciremo mai a venir fuori da questa piaga che da 40 anni condanna la Sardegna a rinunciare alle opportunità di lavoro e sviluppo che l’allevamento dei suini può dare alle nostre aree interne. È necessario perciò un salto di qualità culturale e civico che guardi alle enormi potenzialità di sviluppo economico che ci attendono una volta eradicata la peste suina africana».
Gli ultimi resoconti si muovono sulla scia di quanto raccolto in queste ultime settimane sui diversi suini depopolati fra i territori di Arzana, Desulo, Orgosolo e Villagrande Strisaili dove si è oscillato tra un minimo del 76% e un massimo del 100% (Villagrande) di sieropositività. «A ogni controllo di laboratorio che concludiamo – ha osservato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada – il quadro epidemiologico registrato è sempre desolante, con risultati allarmanti sulla presenza della malattia fra i suini bradi presenti fra Barbagia e Ogliastra. Non ci stancheremo mai di ricordare che se non si interrompe il contatto tra maiali domestici e cinghiali o tra maiali e maiali tenuti allo stato brado, e il conseguente contagio della PSA, non riusciremo mai a venir fuori da questa piaga che da 40 anni condanna la Sardegna a rinunciare alle opportunità di lavoro e sviluppo che l’allevamento dei suini può dare alle nostre aree interne. È necessario perciò un salto di qualità culturale e civico che guardi alle enormi potenzialità di sviluppo economico che ci attendono una volta eradicata la peste suina africana».
NO COMMENTS