Urologia, un’eccellenza della sanità del Sirai di Carbonia. Nostra intervista al primario Andrea Solinas.
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Dopo l’intervento per cataratta, il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna è l’intervento più eseguito in assoluto. Questa patologia colpisce gli uomini, infatti, in una percentuale pari al 50% dopo i 50 anni, aumentando fino al 90% dopo i 90 anni, creando disagi che incidono sulla qualità della vita e che spesso risultano invalidanti.
L’ultimo ritrovato per questa patologia è l’utilizzo del laser a Tullio. Si tratta di una tecnologia innovativa in rapida diffusione per i significativi vantaggi che offre, già in uso in Sardegna presso l’Azienda Ospedaliera Brotzu ed ora disponibile, quale unico altro centro, nella Struttura Complessa di Urologia dell’ospedale Sirai di Carbonia, diretta dal dottor Andrea Solinas, con evidenti ricadute benefiche sulla salute dei sulcitani che non dovranno più recarsi altrove per sottoporsi a questo intervento.
Con questa tecnologia, la quasi totalità dei pazienti con ipertrofia prostatica può essere trattata per via endoscopica, riducendo così al minimo il grado di invasività e, di conseguenza, la degenza, che scende dai tre giorni previsti per l’intervento endoscopico tradizionale, ad un solo giorno.
Con il laser a Tullio, viene inoltre quasi totalmente azzerato il sanguinamento sia durante che dopo l’intervento, permettendo di trattare così anche pazienti con problemi di coagulazione, senza rischi di dover ricorrere a trasfusioni. Inoltre, con questo innovativo trattamento, si riduce ad un solo giorno la cateterizzazione del paziente, una pratica fastidiosa e spesso dolorosa, oltre che particolarmente impegnativa da gestire da parte del personale infermieristico (con la tecnica tradizionale si mantiene il catetere in sede per 3-4 giorni).
In breve tempo, si arriverà ad utilizzare questa innovativa tecnologia con laser a Tullio, nella quasi totalità dei pazienti, lasciando il trattamento chirurgico tradizionale ai soli casi in cui le dimensioni eccezionali dell’ipertrofia non permettano alternative.
Questa mattina abbiamo intervistato il primario del reparto di Urologia dell’ospedale Sirai, il dottor Andrea Solinas.
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