22 July, 2024
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«I dati del rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno come un verdetto impietoso sulla Giunta Pigliaru. Il dossier condanna la Sardegna come fanalino di coda delle Regioni del sud Italia.»

E’ durissimo l’attacco di Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, alla Giunta Pigliaru. «Al di là dei proclami e delle sbandierate riforme di questa Giunta regionale, portate avanti con l’avallo determinante della maggioranza raccogliticcia di centro sinistra, sempre più allo sbando – rimarca Pietro Pittalis – i dati del dossier inchiodano impietosamente Francesco Pigliaru alle sue responsabilità. I sardi, in questi ultimi quattro anni, hanno potuto verificare l’inconcludenza e l’incapacità politica del governo regionale dei professori, bravi solo ad occupare poltrone a dar vita a controriforme, a soccombere nel rapporto col governo nazionale e con l’Europa, a consentire che in Sardegna arrivassero orde di immigrati destinatari di più attenzioni e cure dei nostri concittadini più svantaggiati con la scusa, penosa, dell’accoglienza, contribuendo a creare una situazione di paura e disagio nei sardi.»

«Purtroppo – rileva il capogruppo di Forza Italia – non uno dei temi nevralgici per la Sardegna è stato affrontato e risolto. Anzi. Dalle entrate ai trasporti, dal lavoro che non c’è all’affanno dei settori produttivi isolani, dal sistema industriale allo stato comatoso, al comparto agro zootecnico in ginocchio, passando per il settore turistico a quello dell’edilizia, tutte questioni trattate con dilettantismo spaventoso. Chiediamo al presidente Pigliaru – conclude Pietro Pittalis – di prendere atto di questo disastro e di rassegnare immediatamente le dimissioni, per consentire ai sardi di tornare al voto e voltare finalmente pagina.»

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La commissione Autonomia presieduta da Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha approvato con l’astensione della minoranza una risoluzione che ribadisce la netta contrarietà della Regione all’art. 70 del Bilancio dello Stato che esclude le Province sarde e la Città Metropolitana di Cagliari dalla ripartizione dei contributi statali.

Nel dispositivo del documento si chiede l’inserimento degli enti intermedi della Sardegna fra i destinatari dei contributi statali auspicando, nello stesso tempo, un serrato confronto con i parlamentari sardi per assicurare le opportune modifiche alla legge di nazionale di bilancio e l’approvazione in tempi brevi della stessa risoluzione da parte del Consiglio regionale, con un consenso unanime.

Prima dell’esame della risoluzione, l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha consegnato ed illustrato alla commissione un documento della Conferenza permanente Regione-Enti locali sullo stesso argomento. La Conferenza, in una delibera approvata all’unanimità, ha sottolineato fra l’altro che «il mancato intervento dello Stato comprimerebbe in modo insostenibile l’attività istituzionale e le funzioni fondamentali degli Enti intermedi della Sardegna, già colpiti da pesanti tagli del Governo centrale cui la Regione ha potuto far fronte solo parzialmente incrementando il fondo unico ed adottando interventi di sostegno straordinari».

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La commissione Governo del territorio, presieduta dal vice presidente Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato in audizione l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu sulla legge di stabilità 2018.

Nella sua relazione l’assessore ha dichiarato che gli stanziamenti sono in linea con quelli dell’anno precedente  e finalizzati alla realizzazione di 2 macro-obiettivi: migliorare la qualità della pianificazione regionale offrendo nuovi strumenti tecnici e finanziari ai Comuni e sostenere gli Enti Locali, soprattutto quelli delle aree interne ed i centri minori, in attività di riordino e recupero urbano.

Per quanto riguarda il primo obiettivo, Erriu ha messo l’accento su alcuni stanziamenti particolarmente significativi destinati ai Comuni: 2.2 milioni per l’aggiornamento del Ppr, 8 milioni per la predisposizione dei Piani urbanistici (soprattutto nei Comuni delle zone interne, anche come strumento di contrasto allo spopolamento) 2.450 milioni per l’aggiornamento delle cartografie in modo da abbattere le spese per le amministrazioni locali e facilitare ai cittadini l’accesso ai documenti urbanistici, 300.000 euro per supportare gli enti nelle azioni di riordino degli elementi territoriali paesaggistici.

«Il secondo obiettivo – ha aggiunto Cristiano Erriu – prevede la spesa di complessiva di 25 milioni circa, con 14 milioni assegnati ad interventi di rigenerazione urbana nei centri intermedi e minori (dove sono state avviate operazioni come “case a un euro”), 5.2 destinati alle zone interne ed ai centri con meno di 3.000 abitanti e popolazione in decremento rispetto al 2011 e 6 milioni, ancora nelle zone interne, per la riqualificazione delle aree ambientali in cui esistono elementi infrastrutturali ed insediativi da valorizzare.»

La commissione ha poi approvato all’unanimità il parere su una recente delibera della Giunta che inserisce l’area di Platamona (nel Sassarese) fra i litorali urbani e metropolitani con possibilità, per le strutture insediate, di restare aperte per 12 mesi l’anno. Sul provvedimento si sono espressi a favore con dichiarazioni di voto i consiglieri regionali Antonello Peru (Forza Italia), Salvatore Demontis (Pd) e Peppino Pinna (Udc). Giuseppe Meloni del Pd, anch’egli favorevole, ha annunciato una proposta di legge per inserire nel “perimetro” dei litorali anche aree del territorio regionale che attualmente non ne fanno parte pur avendone alcune caratteristiche.

Per quanto riguarda i lavori della commissione il presidente Antonio Solinas ha comunicato che, compatibilmente con i lavori del Consiglio, si cercherà di programmare per mercoledì prossimo alle 10.00 una audizione dell’Egas sul disegno di legge di riordino della governance del servizio idrico, ed alle 12.00 una audizione con l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu.

Antonio Solinas ha annunciato inoltre che l’Egas ha sospeso la delibera con cui si obbligavano i 29 Comuni che gestiscono in autonomia il servizio idrico ad entrare in Abbanoa. Di conseguenza, potrà proseguire in commissione la discussione del Dl 459 sul riordino del servizio idrico, che contiene anche norme specifiche sui Comuni che assicurano gestioni autonome.

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Le consigliere regionali Annamaria Busia, Daniela Forma, Rossella Pinna e Alessandra Zedda manifestano la loro soddisfazione per l’inserimento del Testo sulla doppia preferenza di genere nell’ordine del giorno dei lavori dell’Aula previsto per martedì 14 novembre 2017.

«Siamo ad un passo dall’introduzione della doppia preferenza di genere nella Legge statutaria elettorale – dichiarano le quattro donne elette in Consiglio regionale – e siamo fiduciose per la grande consapevolezza che trasversalmente, in seno alla maggioranza come pure all’opposizione, si respira rispetto alla urgenza di promuovere condizioni di parità nell’accesso alla carica di consigliere regionale. Vi è un generale riconoscimento della necessità di introdurre questo meccanismo, che ha già dato ottimi risultati laddove applicato, al fine di conseguire l’equilibrio tra uomini e donne nella rappresentanza.»

«I tempi sono ora maturi – concludono le consigliere regionali Busia, Forma, Pinna e Zedda – per assicurare e garantire una effettiva pari opportunità di rappresentanza dei generi nella massima Istituzione regionale. Confidiamo che il Consiglio regionale saprà cogliere, senza intoppi, questo risultato storico e daremo atto a tutti i consiglieri regionali della XV legislatura di averlo reso possibile.»

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L’approvazione della legge europea è salutata con soddisfazione dai rappresentanti delle forze politiche del territorio.

«È stata approvata alla Camera la legge europea, norma che contiene un emendamento fondamentale per la risoluzione della vertenza Alcoa – commenta Daniele Reginali, segretario del Partito democratico di Carbonia Iglesias -. Ora si attendono gli sviluppi della vicenda. Resta comunque alta la nostra attenzione sulla vertenza.»

«È stato compiuto un importante passo avanti per la riapertura dell’Alcoa – dice Luca Pizzuto, consigliere regionale di Art. 1 – Sdp -.  All’interno della legge europea approvata oggi dalla Camera, è contenuto l’emendamento sulle aziende energivore, relativo al riequilibrio energetico grazie al quale sarà nuovamente competitivo produrre alluminio in Italia e nel nostro territorio. Il risultato di oggi arriva dopo anni di lotte e di impegni, messi in campo prima di tutto dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, ma anche dalla Regione e dalle altre forze istituzionali.»

«Il risultato di oggi però continua a non bastarci. Mi dirò e ci diremo soddisfatti solo quando i cancelli saranno riaperti e tutti riprenderanno il loro lavoro. Quindi – conclude Luca Pizzuto – continueremo la lotta sino a quando quel risultato non sarà raggiunto.»

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La legge europea è finalmente legge. La Camera ha approvato il provvedimento normativo che, tra le altre cose, contiene l’emendamento sulle aziende cosiddette energivore.

«Si tratta di un passaggio molto importante per la risoluzione di tante vertenze aperte e che nel nostro territorio hanno come punta quella sul futuro dello stabilimento ex Alcoa – commenta il deputato del Partito democratico Emanuele Cani -. Ancora una volta c’è stato chi, come i deputati grillini, ha votato contro. Una presa di posizione che rappresenta bene la loro volontà e visione in fatto di sviluppo e risoluzione delle vertenze, dimostrando ancora una volta di essere contro le industrie ed i lavoratori. Ciò che importa – conclude Emanuele Cani – è che sia stato compiuto un ulteriore passo avanti per crescita e sviluppo.»

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Oltre 200 attività produttive sarde, danneggiate dall’alluvione 2013, riceveranno fondi nazionali per più di 6,8 milioni di euro. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato l’elenco dei beneficiari, concludendo l’iter di assegnazione dei contributi iniziato nel 2016 per tutte le Regioni colpite da calamità naturali due anni prima. Per velocizzare l’assegnazione, le risorse non passeranno tramite l’Amministrazione regionale ma tramite le banche. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale e l’invio della modulistica da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile, i Comuni interessati invieranno una comunicazione ai beneficiari ammessi a contributo che dovranno comunicare l’Istituto di credito nel quale attivare il finanziamento agevolato. Le Amministrazioni comunali trasmetteranno quindi la comunicazione all’Istituto creditizio prescelto e, per conoscenza, al beneficiario medesimo.
«La procedura in realtà era già conclusa ad aprile 2017, ma gli importi sono stati rimodulati a giugno 2017 a seguito della comunicazione dell’importo massimo concedibile assegnato alla Regione Sardegna – spiega l’assessore con delega alla Protezione civile Donatella Spano sulla tempistica delle assegnazioni e precisa che l’Amministrazione regionale era in testa alle altre Regioni, nel rispetto del cronoprogramma del Dipartimento nazionale -. La nostra Protezione civile si era attivata subito e la Sardegna è stata la prima Regione a vedere riconosciuti i contributi per le attività economiche e produttive. Risorse preziose e necessarie, da aggiungere ai 2 milioni di fondi regionali stanziati alle imprese nel 2016 grazie alla legge 26 del 2015, la disciplina regionale innovativa voluta dalla Giunta Pigliaru per dare una prima risposta in caso di danni a privati e attività produttive a seguito di eventi calamitosi.»
È complessivamente di 6.807.831,29 euro la cifra per le 210 attività produttive isolane in 22 Comuni colpiti nel 2013. La maggior parte delle imprese, 122, ha presentato la domanda a Olbia, dove saranno destinati 3.165.521,46 euro. A San Gavino Monreale 24 imprese riceveranno un totale di 828.636,26 euro. A Terralba a fronte delle 19 domande accolte andranno 447.842,97 euro. Sono 13 le aziende di Uras che riceveranno 13.841,95 euro. Destinati invece 142.671,15 euro per le 8 domande accolte a Galtellì. Sono 7 le imprese interessate a Bitti, per 132.986,41 euro. A Solarussa accolte 6 domande, per 23.602,87 euro mentre a Orosei 5 imprese vedranno assegnati 752.198,59 euro. Sono 2 le attività produttive che avranno un indennizzo a Villacidro (per 520.081,04 euro), Serramanna (per 187.376,42 euro), Loiri Porto San Paolo (per 32.066,57 euro) e Oliena (31.790,85 euro). Accolta infine una domanda di contributo a Onifai (189.405,54 euro), Arzachena (126.268,67 euro), Torpè (98.490,40 euro), Posada 1 45.980,28 euro), Monti (43.437,26 euro), Padru (6.565,78 euro), Lula (3.583,91 euro), Simaxis (3.406,84 euro), Mogoro (1.054,02 euro) e Ballao (1.022,05 euro).

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L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha incontrato a Palazzo Viceregio il Cal, Consiglio delle autonomie locali, per illustrare la Finanziaria 2018, in particolare nelle parti che riguardano le politiche e i finanziamenti destinati agli enti locali. Il Cal, presieduto dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu, dovrà poi esprimere il parere sulla manovra che, una volta licenziata in terza commissione, approderà nell’aula di via Roma ai primi di dicembre. Ai lavori, durati oltre due ore e mezzo, ha partecipato anche il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini.
Prima di tutto il Fondo unico per gli enti locali, in proporzione il più finanziato d’Italia con 600 milioni di euro mai ridotti da questa Giunta e confermati anche quest’anno. «A nessuno viene in mente di mettere in discussione il fondo unico, che rappresenta una delle spese qualificanti della manovra – ha detto Raffaele Paci -. Nei confronti degli enti locali abbiamo un’attenzione costante e altissima, non solo col fondo unico ma anche con gli assestamenti che abbiamo fatto per erogare risorse necessarie a garantire i servizi o la chiusura dei bilanci, ultimo esempio quello della provincia di Nuoro un paio di settimane fa. Manteniamo tutti gli interventi per le politiche sociali, 30 milioni del Reddito di inclusione sociale che vengono confermati anche quest’anno e destiniamo 70 milioni a varie forme di accompagnamento al lavoro, dai cantieri verdi ai lavoratori socialmente utili, dalle liste speciali al parco geominerario per almeno un paio di migliaia di posti di lavoro nelle comunità sarde. Infine, ci sono 40 milioni disponibili su cui ragioneremo insieme al Consiglio per individuare come destinarli nel modo più strategico e migliore possibile».
Grazie al Patto del 2014 che ha garantito la fuoriuscita dal Patto di stabilità, quest’anno la Sardegna può contare su 120 milioni di entrate in più rispetto allo scorso anno, circa il 2%, e dal 2015 ha potuto spendere un miliardo in più. E, finalmente, il Pil dopo 7 anni di recessione ininterrotta, ha ripreso pur se di poco a crescere. Un segnale positivo che con la Finanziaria la Giunta vuole consolidare. «Siamo consapevoli che la ricchezza e il lavoro li creano le imprese, e in questa direzione stiamo procedendo con decisione: fra quest’anno e l’anno prossimo ci sono 255 milioni di euro disponibili per le imprese attraverso i bandi, una cifra che muoverà mezzo miliardo di investimenti. Una politica per le imprese mai realizzata prima, forte anche della grande risposta arrivata alla pubblicazione di ogni bando, con tantissime richieste a dimostrazione della voglia di ricominciare a investire dopo la terribile crisi, e il nostro impegno è anche quello di ridurre e semplificare al massimo la burocrazia per accelerare i tempi. Abbiamo fatto tre assestamenti di bilancio per un totale di 250 milioni, e nel 2018 potremo farne altri se ci saranno urgenze a cui dare risposte. E poi scuola, cultura, università, infrastrutture: tutto questo – ha sottolineato Raffaele Paci – lo facciamo senza aumentare le tasse, tenendole al minimo e lasciando così 130 milioni nelle tasche delle famiglie e 100 a disposizione delle imprese, cifre che entrerebbero nelle casse regionali se le aliquote venissero portate alla media nazionale e in particolare delle regioni in piano di rientro dal debito della sanità, situazione in cui di fatto la Sardegna si trova». 
Il vicepresidente della Regione ha poi chiarito che il quotidiano lavoro di questi anni ha avuto e continua ad avere un risanamento strutturale del bilancio che si sta realizzando con la ripulitura dei conti, il pagamento di debiti del passato, gli interventi su pezzi del sistema completamente abbandonati, due esempi per tutti l’Arst e le Zir, e che ha avuto inizio con la chiusura delle norme di attuazione della vertenza entrate dopo ben dieci anni. «Non riusciremo mai a fare sviluppo se non consolidiamo le fondamenta – ha concluso Raffaele Paci -, con un bilancio sano e con numeri sotto controllo».

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«E’ una notizia che ci dà ragione: apprendere che ISPRA abbia trovato inadempienze sul caso Fluorsid e che il Ministero provvederà a un riesame dell’autorizzazione ambientale; ancora non capiamo l’atteggiamento schizofrenico tra i provvedimenti di V.I.A e l’A.I.A, in parte contraddittori, ma la risposta di oggi è il segno che abbiamo lavorato nella giusta direzione sia in Parlamento che sul territorio.»

L0 afferma l’on. Samuele Segoni (Alternativa Libera) nell’ambito del question time che si è svolto oggi alla Camera dei deputati con il ministro Gian Luca Galletti sullo stabilimento Fluorsid s.p.a., ubicato nel comune di Assemini e sotto osservazione per i fatti relativi all’interramento di rifiuti industriali pericolosi.

Samuele Segoni, membro della commissione Ambiente presso la Camera dei deputati, ha inviato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente in cui ha chiesto un riesame dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A) sullo stabilimento Fluorsid anche alla luce del fatto che non sono state recepite tutte le prescrizioni del provvedimento di V.I.A. predisposte dal Ministero.

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A breve tutta la comunità del Sulcis sarà coinvolta in un convegno dibattito organizzato dalla Cisl del Sulcis Iglesiente, insieme ai rappresentanti della società civile (imprenditori, commercianti, partite iva, agricoltura, artigiani, disoccupati, giovani, movimenti, associazioni e tutti coloro che si sentono sensibilizzati), finalizzato all’elaborazione di una proposta per il rilancio dell’economia sulcitana, partendo dai settori strategici come il turismo, l’agricoltura, l’agroindustria, servizi e infrastrutture, attività produttive.
«Il territorio deve RIPARTIRE – dice il segretario generale Fabio Enne – e insieme dobbiamo decidere le sue sorti.»