22 July, 2024
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Doppio appuntamento questa settimana per il VII Festival degli strumenti antichi, organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari.

Domani, mercoledì 8 novembre, alle 18,30, nell’aula magna dell’istituzione musicale di piazza Porrino, Carlo Ipata esperto internazionale di traversiere, terrà una conferenza su “Il traversiere: lo strumento e il suo repertorio”.

Giovedì, 9 novembre, alle 21.00, invece, l’appuntamento è nella suggestiva chiesa di San Michele, in via Ospedale, per un concerto intitolato “Vocalità italiana e virtuosismo tedesco”: le musiche di N. A. Porpora e J.S. Bach saranno al centro della serata che vedrà protagonisti Roberta Invernizzi, soprano, Carlo Ipata al traversiere, Attilio Motzo e Luca Persico ai violini, Sara Meloni alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Alessio Povolo, al contrabbasso e Fabrizio Marchionni al clavicembalo.

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Giovedì 9, venerdì 10 e sabato 11 novembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, va in scena la nuova produzione Akròama “L’amante”. L’opera di Harold Pinter è interpretata da Simeone Latini e Lea Karen Gramsdorff con la regia  di Lelio Lecis. Lo spettacolo inaugura la Stagione del Teatro Contemporaneo della compagnia Akròama. Da giovedì 9 a sabato 11 novembre (turni A, B e C), il Teatro delle Saline accoglie abbonati e appassionati che hanno risposto al cartellone in maniera entusiastica e con numeri crescenti rispetto all’anno scorso. Si va verso il sold out.

Erotismo, inconscio, rapporto di coppia. “L’amante” di Harold Pinter, con la regia di Lelio Lecis, che ha progettato anche lo spazio scenico (scenografie e luci), inaugura la stagione 2017/18. La produzione Akròama vede in scena Lea Karen Gramsdorff e Simeone Latini. In quest’opera Pinter vede, attraverso la sua sensibilità, il gioco di coppia senza ipocrisia ne giudizi preconcetti. “L’amante” si regge su un gioco di riflessi di specchi, in cui non si sa dove il gioco abbia inizio o abbia fine. Tutto è possibile. Potremmo dire che rappresenta una critica alla borghesia del periodo. In realtà l’autore, non dando alcun giudizio di tipo etico e di costume, rimane tuttora attuale. Pinter va certamente a toccare un tema delicato, che riguarda l’inconscio e l’interesse che mantiene vivo un rapporto di coppia, attraverso un gioco erotico del ribaltamento dei ruoli.

Quarant’anni di arte teatrale. La Stagione del teatro contemporaneo 2017 si inserisce negli eventi inerenti la ricorrenza del 40° anniversario della compagnia attiva dal 1977. Il Teatro Stabile di Innovazione Akròama presenta, nella splendida cornice del Teatro delle Saline, una stagione con oltre venti titoli diversi e più di novanta rappresentazioni. Un articolato programma di teatro contemporaneo, teatro per le famiglie, per ragazzi e bambini da ottobre ad aprile 2018. Musica, ironia, commedia, tecnologia, ritmo, viaggi, indagini e comicità in una sapiente combinazione di artisti e compagnie di qualità nazionale per un pubblico vasto ed eterogeneo. Akròama propone a Cagliari un’offerta di alto livello culturale che ha lo scopo principale di avvicinare un numero sempre più vasto di spettatori – in particolare, quelli delle nuove generazioni – nella libertà e nella sacralità.

 

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Europe Direct Regione Sardegna organizza il “Laboratorio Officina Europea – Formazione e informazione su nozioni e tecniche base di europrogettazione”. Nell’arco di 5 incontri verranno fornite ai 60 partecipanti le competenze e gli strumenti necessari per imparare a muoversi in un campo ostico, ma ricco di risorse come quello dei bandi europei.
Prima lezione giovedì 9 novembre
ore 16.00 presso la Sala Eventi del secondo piano della MEM – Mediateca del Mediterraneo.

Il corso sarà aperto coi saluti del Direttore del Centro Regionale di Programmazione della Regione Autonoma della Sardegna, dott. Gianluca Cadeddu. 

Obiettivo: Officina Europea risponde all’esigenza di aumentare la consapevolezza delle imprese e delle PA sarde rispetto ai finanziamenti diretti dell’UE: le imprese, le associazioni e gli enti locali dell’isola partecipano troppo poco a questi bandi e, di conseguenza, se ne vincono ancora meno.
Europe Direct Regione Sardegna ha raccolto la sfida attraverso la sua quotidiana attività di front-office dedicata alla prima informazione sulle politiche, le opportunità di mobilità e i finanziamenti dell’Unione Europea. Inoltre, a marzo scorso, ha organizzato 5 incontri di formazione e informazione su altrettanti programmi europei: Erasmus Sport; Europa Creativa; Sme Instrument-Horizon2020; LIFE; Europa per i cittadini. Infine
ha deciso di organizzare il Laboratorio Officina Europea.

Struttura Officina Europea: 5 incontri della durata di due ore ciascuno dedicati ad approfondimenti sulle competenze chiave relative ai finanziamenti europei (tipologia di fondi; ricerca delle informazioni; saper leggere un bando e il budget di progetto; formazione del partenariato, il quadro logico, ecc…).

Destinatari: Amministratori locali, imprenditori, insegnanti, associazioni, disoccupati, studenti e neo-laureati. Inizialmente il corso prevedeva 40 partecipanti. Dato l’altissimo numero di richieste (oltre 100 nel giro di 36 ore) il numero dei partecipanti è salito a 60 con future repliche del percorso.

Didattica: I docenti del corso sono gli esperti dello Europe Direct Regione Sardegna, tutti con esperienza pluriennale nel campo della redazione e gestione di progetti europei.

Programma:

Lezione 1 – 9 novembre ore 16.00: I finanziamenti europei 2014-2020

Lezione 2 – 13 novembre ore 16.00: Gli strumenti dell’Officina: Parte I

Lezione 3 – 20 novembre ore 16.00:  Gli strumenti dell’Officina: Parte II

Lezione 4 – 23 novembre ore 16.00: Saper leggere un bando europeo
Lezione 5 – 28 novembre ore 16.00: Il budget di progetto.

 

 

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Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna S.p.A., presieduto da Antonello Arru, ha approvato oggi il Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2017.

«I primi nove mesi del bilancio individuale del Banco di Sardegna evidenziano una performance molto positiva della Gestione operativa che sale a 85,3 milioni, con una crescita di 30,3 milioni (+55%) sul settembre 2016, confermando la buona dinamica degli indicatori strutturali riferiti sia ai ricavi sia ai costi della gestione – dice il Direttore Generale del Banco, Giuseppe Cuccurese -. Sono, infatti, di particolare soddisfazione, anche rispetto ai benchmark di mercato, le crescite dell’1,8% del margine d’interesse e del 12,5% delle commissioni, come pure la riduzione del 2,6% dei costi della gestione.

La notevole crescita dei ricavi di natura caratteristica, unitamente al buon andamento delle attività finanziarie, ha consentito di coprire interamente l’aumento significativo delle rettifiche di valore sui crediti deteriorati, che si è reso necessario per presidiare, con ulteriori svalutazioni di carattere gestionale, posizioni già deteriorate. In tal senso, l’approccio ancor più conservativo delle politiche di accantonamento su crediti ha determinato un deciso incremento degli indici complessivi di copertura delle inadempienze probabili (dal 18,4% di fine 2016 al 22,4%) e delle stesse sofferenze (dal 53,2% al 55%), salendo così dal 44% al 46,3% nel grado di copertura di tutti i crediti deteriorati. Per contro, registriamo positivamente il calo del flusso delle inadempienze probabili e delle sofferenze così come il relativo stock, con il conseguente miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati netti e impieghi, sceso di 1,6 punti percentuali rispetto al settembre 2016.»

«E’ altresì importante sottolineare come il buon andamento della gestione operativa consenta, nonostante l’incidenza in conto economico per 68,4 milioni delle svalutazioni su crediti, come pure l’apporto negativo di complessivi 13,3 milioni ai fondi di risoluzione per le crisi bancarie e al fondo interbancario di tutela depositi, di far registrare, comunque, un risultato lordo di periodo quasi in pareggio (-815 mila) – aggiunge Giuseppe Cuccurese -. Molto incoraggiante anche il trend degli impieghi che, già positivo da inizio anno, si conferma in crescita anche al 30 settembre (+0,6%), con una punta di eccellenza per i mutui casa che sono saliti di oltre il 52% rispetto a settembre 2016, con nuove erogazioni per oltre 300 milioni di euro. La raccolta diretta sale a 10,7 miliardi (+2%) mentre il risparmio gestito conferma il trend di crescita con +9,3% su dicembre 2016. Di grande soddisfazione è anche la dinamica di buona crescita della nuova clientela privati e imprese.»

«In ultimo, non certo per importanza, vorrei sottolineare il mantenimento di indicatori di solidità patrimoniale di assoluta eccellenza, con un CET1 Ratio del 31,8% – tra i più elevati del sistema – conclude Giuseppe Cuccurese – che rappresenta un segnale di grande tranquillità e fiducia per i nostri attuali e futuri clienti.»

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Lunedì 13 novembre prenderà il via il Festival “SulciScienza”, organizzato dall’Associazione di Promozione sociale S’Ischiglia-Università Popolare del Sulcis con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.
Il Festival vuole essere un’occasione per conoscere meglio la scienza attraverso conferenze, incontri, laboratori, spettacoli, animazioni e concerti. 

Dal 13 al 19 novembre saranno sette giorni di appuntamenti con la fisica, la chimica, le scienze naturali, la matematica, l’ambiente, le neuroscienze, l’immunologia, l’architettura, l’arte e la musica, con una ricca varietà di linguaggi e di attività per coinvolgere grandi e piccini, scuole e famiglie, ricercatori e semplici cittadini. 

L’iniziativa è stata accolta con favore dal comune di Carbonia, che «intende proseguire nell’azione di promozione del territorio, favorendo e organizzando attività molteplici in grado di contribuire ad accrescere la nostra coscienza culturale – ha detto l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu -. La cultura può essere un volano per un nuovo modello di sviluppo economico-sociale del nostro territorio».

Domani, mercoledì 8 novembre, alle 10.30, a Cagliari, presso il Planetario dell’Unione Sarda, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione. Il programma completo dell’evento verrà illustrato dal prof. Nino Dejosso, direttore scientifico di “SulciScienza”, e dal Dott. Manuel Floris, responsabile scientifico del Planetario dell’Unione Sarda.

All’incontro sarà presente anche l’assessore alla Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu.

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La Manovra 2018 potrebbe approdare in Aula già il prossimo 5 dicembre: è questa l’ipotesi formulata dalla commissione Bilancio al termine della giornata di audizioni che ha avuto come protagonisti i vertici delle organizzazioni delle imprese e delle associazioni degli Enti locali. Il calendario proposto dal presidente, Franco Sabatini (Pd), ipotizza inoltre la scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti entro lunedì 20 novembre e la conclusione delle audizioni, martedì 14 novembre con l’intervento dell’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Il parlamentino del Bilancio questa mattina ha ricevuto invece nella prima sessione delle audizioni, il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, il segretario della Cna, Francesco Porcu, il segretario di Confartigianato, Stefano Mameli ed il presidente di Confapi, Mirko Murgia. I rappresentanti delle organizzazioni dei produttori, nel corso dei rispettivi interventi, hanno espresso apprezzamento per i tempi con i quali si procede nell’approvazione della Manovra da 7.7 miliardi («auspichiamo il via libera del Consiglio entro l’anno») e per il mantenimento del livello minimo delle aliquote Irap e Irpef, mentre hanno puntato il dito sui ritardi nella spesa delle risorse regionali e contro il cosiddetto appesantimento burocratico («rischia di vanificare le poche iniziative indirizzate allo sviluppo e all’occupazione»).

Alberto Scanu (Confindustria) ha rimarcato il condizionamento dell’economia sarda dalla spesa pubblica nazionale («alla luce della simpatie per la Catalogna ricordo ai sardi che la nostra Regione ha un residuo fiscale negativo di 5.3 miliardi di euro e i trasferimenti esterni pesano in Sardegna tremila euro per ciascun residente») e l’urgenza di misure strategiche per favorire la crescita. «Proponiamo – ha dichiarato Scanu – l’indizione di una conferenza regionale dell’industria, al fine di promuovere azioni e iniziative per attrarre investimenti e migliorare la competitività del sistema»).

Francesco Porcu della Cna ha definito il sistema regionale “poco competitivo” ed ha parlato di “spesa pubblica bloccata” evidenziando la carenza di interventi mirati al rilancio della piccola e media impresa nell’Isola. «La Sardegna – ha dichiarato Porcu – è la Regione che registra la più alta percentuale di riduzione delle impresse artigiane (-15% tra il 2009 e il 2016 che significano 6.515 aziende in meno) e la scarsa efficacia delle politiche dello sviluppo fa il paio con una scarsa qualità istituzionale, perché è evidente che dopo l’approvazione della riforma degli Enti locali, in Sardegna, vi è un disordine amministrativo conclamato».

Critica anche Confartigianato che con Stefano Mameli ha auspicato«un passo più coraggioso verso le imprese e gli artigiani». «Rivendichiamo un ruolo strategico per l’artigianato – ha dichiarato Mameli – e vogliamo che nella legge di stabilità ci siano riconosciuti incentivi per l’assunzione dei giovani e un piano straordinario per la rilevazione dei fabbisogni occupazionali».

Mirko Murgia (Confapi) ha criticato lo scarso confronto (nonostante precisi impegni assunti in tal senso)  con le organizzazioni dei produttori ed ha definito la proposta di finanziaria “buona ma poco coraggiosa”. Il presidente della Confapi ha inoltre denunciato “ingiustificabili” ritardi nelle graduatorie del “Piano Sulcis” ed ha auspicato un serio progetto di rilancio delle aree industriali e la riorganizzazione del sistema dei porti sardi.

Nella sessione riservata alle organizzazioni dell’agricoltura, Sergio Cardia, è intervenuto in rappresentanza di Agrinsieme, l’organismo che comprende Cia, Confagricoltura, Copagri e Agci Agrital, ed ha lamentato il mancato rispetto di quanto stabilito nel protocollo sottoscritto lo scorso 5 settembre con la Regione, dove si era previsto uno stanziamento di 20 milioni di euro a favore dei comparti del cosiddetto extraovino. «Chiediamo che siano stanziate le risorse promesse – ha affermato Cardia – e la conferma dell’impegno per la conferenza regionale del sistema agricolo».

Alfonso Orefice, in rappresentanza della Coldiretti, ha concentrato il suo intervento su alcuni aspetti tecnici ed in termini più generali ha criticato una serie di appesantimenti nelle procedure, ad incominciare da quelle relative al riconoscimento dei danni da calamità, ed ha concluso chiedendo lo stanziamento di ulteriori risorse rispetto ai 20 milioni ipotizzati nel protocollo del 5 settembre.

Pietro Tandeddu (Copagri) ha auspicato non solo la positiva definizione della vertenza accantonamenti ma la riapertura delle vertenza entrate («i costi di sanità e trasporti sono insostenibili come il peso degli accantonamenti»).

Luca Sanna (Confagricoltura) ha chiesto l’istituzione di un fondo per le assicurazioni contro i danni delle calamità naturali mentre il presidente dell’Oilos, Tore Pala, ha definito “indispensabile” un’accelerazione del Psr ed in particolare delle misure del cosiddetto pacchetto giovani.

Fabio Onnis, presidente di alleanza delle cooperative, l’organismo che raggruppa Agci, Confocoperative e Legacoop, ha chiesto l’incremento degli stanziamenti della legge 5/57 (legge quadro della cooperazione) ed ha affermato: «Il sistema cooperativistico è il primo sistema produttivo della Sardegna».

Nel pomeriggio Giuseppe Scura (Confcommercio) e Roberto Bolognesi (Confesercenti) hanno espresso le posizioni dei commercianti definendosi “tiepidamente ottimisti”. «Nella manovra c’è poco per le imprese – ha dichiarato Scura – e lo stanziamento di 180 milioni per energia, turismo, competitività e sviluppo economico è del tutto insufficiente».

«Il comparto è in grave difficoltà – ha dichiarato Bolognesi – e chiediamo al Consiglio interventi per abbattere i costi delle pratiche dei Confidi, una riduzione dei costi contributivi e interventi per l’ambulantato».

Le audizioni si sono concluse con l’intervento del presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha parlato anche a nome di Aisel e Aicre. «Serve riaprire la vertenza entrate – ha dichiarato Emiliano Deiana – insieme a quella degli accantonamenti e rivedere il sistema istituzionale sardo». Emiliano Deiana ha auspicato una modifica della riforma degli Enti locali, alla luce della mancata soppressione delle Province, ed ha denunciato il taglio di 300 milioni ai Comuni nel periodo 2009-2014. «Il sistema dei Comuni – ha aggiunto Emiliano Deiana – si regge solo sul fondo unico e bene fa l’assessore ad insistere per la regionalizzazione della finanza locale». Sui temi specifici della manovra, il presidente Anci, ha chiesto un incremento degli stanziamenti per il Reis e scelte strategiche per affrontare due questioni fondamentali: le zone interne e lo spopolamento.  

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«Il Consiglio regionale ha tutto l’interesse a tutelare le produzioni di qualità della Sardegna. Insieme alla Giunta proveremo a trovare una soluzione per tutelare la filiera che ruota intorno al grano Cappelli». Lo ha affermato il presidente della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale, Luigi Lotto, al termine dell’audizione dei rappresentanti del Consorzio “grano Cappelli” preoccupati per la decisione del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) di assegnare alla Società Italiana Sementi la certificazione del prodotto. La multinazionale semenziera bolognese avrà il diritto in esclusiva sulla varietà di frumento nata nel 1915 grazie al genetista Nazareno Stampelli e ribattezzata Cappelli in omaggio al senatore Raffaele che alla fine dell’800 diede il via alle trasformazioni agrarie in Puglia.

«E’ un’autentica ingiustizia che non tiene conto del lavoro fatto da noi sardi negli ultimi 25 anni – ha detto Santino Accalai, titolare della ditta semenziera Selet di Tuili che per prima, nei primi anni ’90 decise di scommettere sulla riscoperta di questa varietà di grano – con l’esclusiva alla Sis si mette in ginocchio un’intera filiera. Intorno al grano Cappelli è nato un Consorzio che comprende agricoltori, mugnai, panificatori e commercianti. Una realtà importante per l’economica sarda che rischia adesso di sparire.»

«In Sardegna si producono 8.000 quintali di grano da seme e 10.000 da macina – ha aggiunto Roberto Congia, socio del Consorzio – con la decisione del Crea nessun agricoltore potrà in futuro certificare il proprio prodotto. Noi chiediamo di lavorare e di poterlo fare serenamente.»

Dello stesso avviso Valentina Sirigu, titolare di Kentos, azienda che da nove anni ha deciso di puntare sul pane di qualità: «La mia azienda lavora solo grano biologico – ha affermato Valentina Sirigu – il Consorzio è nato per sopperire alla carenza della materia prima. Con l’aggiudicazione del bando a Sis, che promette di pagare il prodotto a 80 euro al quintale, si rischia di drogare il mercato. Aziende come la nostra rischiano di non essere più competitive.»

Tutti i componenti della Commissione hanno espresso preoccupazione per la situazione creatasi e sollecitato un approfondimento con la Giunta per studiare un’azione comune a tutela della filiera. Il consigliere del Pd Piero Comandini, dopo aver rimarcato il ritardo con cui si arriva ad affrontare la questione ha sollecitato l’approvazione di una risoluzione in Commissione. Proposta che potrebbe essere attuata dopo le interlocuzioni con l’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria, la cui audizione è in programma per giovedì 9 novembre. «Il Crea non ha tenuto conto del percorso che ha portato alla valorizzazione del grano Cappelli – ha detto Comandini – in  questo modo si autorizza uno scippo e si va verso una situazione di monopolio con tutte le conseguenze del caso».

Da parte del consigliere Antonio Gaia (Cps) è invece arrivata la proposta di costituire un marchio Deco coinvolgendo i comuni dove si produce il grano Cappelli: «Il marchio comunale a tutela delle produzioni di qualità potrebbe essere la soluzione per arginare il dominio delle multinazionali».

«Perdere una produzione di eccellenza è inaccettabile – ha aggiunto Gianluigi Rubiu dell’Udc – sarebbe una sconfitta per il Consiglio che da poco ha approvato una legge sul pane di qualità. La Sardegna faccia fronte comune con la Puglia contro la multinazionale emiliana». Una soluzione positiva ha invocato anche il consigliere Fabrizio Anedda di Sinistra Sarda mentre Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha chiesto di accertare eventuali responsabilità delle agenzie regionali per l’agricoltura.

«La Sardegna non può subire inerme questo scippo – ha detto il consigliere del Pd Alessandro Collu – il Consorzio ha creato le condizioni per una filiera perfetta. Adesso che si gioca una bella partita qualcuno ha deciso di venire a prendersi il pallone.»

Mario Tendas (Pd), infine, ha sollecitato un coinvolgimento dell’Ufficio legale della Regione: «La gara è ormai aggiudicata – ha detto Mario Tendas – ho paura che si possa risolvere solo per via giudiziaria accertando se il bando è stato regolare o meno».

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La commissione Governo del territorio, presieduta dal vice presidente Antonio Solinas (Pd) in attesa dell’elezione del nuovo presidente, ha ascoltato l’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini su alcuni importanti temi: legge di stabilità 2018, capitalizzazione di Abbanoa Spa ed istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna.

Sui contenuti delle legge di stabilità, Edoardo Balzarini ha parlato di una azione di “mantenimento” della programmazione pluriennale già avviata, che trova copertura finanziaria in fondi nazionali ed europei e, per quanto riguarda la Regione, nel mutuo per le infrastrutture. Fra gli interventi più significativi l’assessore ha segnalato il sostegno ai Consorzi di bonifica per il contenimento dei costi dell’acqua, l’abbattimento degli interessi per l’acquisto della prima casa ed il contrasto al rischio ideo geologico.

Nel corso del dibattito, durante il quale hanno preso la parola i consiglieri regionali Pier Mario Manca (Pds), Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni (Pd) e Giovanni Satta (Misto) il presidente della commissione ha richiamato l’attenzione dell’assessore sulla grave situazione delle strade provinciali, in gran parte prive di manutenzione ordinaria. Edoardo Balzarini, dopo aver ricordato gli interventi contenuti nel “Patto per la Sardegna” finalizzati al miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali, ha riconosciuto che quello della manutenzione ordinaria è un problema reale che determina “disagio e malessere” in molti territori e vi si potrà porre rimedio, sia pure parzialmente, all’interno della legge di stabilità.

Per quanto riguarda la capitalizzazione di Abbanoa, la commissione ha espresso parere positivo alla delibera della Giunta con cui si sottoscrive (con 10 milioni per l’annualità 2017) la quota di capitale della Regione, parte di una manovra più ampia che dovrebbe portare alla ristrutturazione della società ed all’allargamento della compagine azionaria.

Sul Dl 459 della Giunta che, modificando la legge regionale 4/2015, ridisegna l’assetto dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, il presidente della commissione Antonio Solinas ha brevemente ricordato la situazione che ha visto contrapposti 29 Comuni della Sardegna e l’Egas, per una delibera che obbliga gli enti locali ad entrare nella società, contro la quale è stata manifestata l’intenzione di proporre ricorso al Tar, nonostante le spese elevatissime dell’azione giudiziaria.

A questo punto, ha affermato Solinas, le soluzioni che abbiamo di fronte sono due: attendere che l’Egas sospenda la delibera, come sembra orientata a fare nella giornata di domani, o stralciare dal disegno di legge la norma che riguarda i Comuni. «Serve comunque un approfondimento – ha concluso – che però possiamo concludere in tempi brevissimi anche perché la commissione è già convocata per domani».

L’assessore Balzarini, pur non volendo interferire sulle libere determinazioni della commissione e del Consiglio e sottolineando le complessità interpretative della normativa in materia, ha definito preferibile una nuova norma organica rispetto ad un provvedimento parziale che, a suo avviso, potrebbe presentare rischi di impugnativa.

«Il disegno di legge – ha sostenuto – va valutato in tutte le sue parti perché, oltre a superare l’attuale fase di incertezza dei Comuni autonomi, dà attuazione alle indicazioni dell’Anaac sul controllo analogo e prevede meccanismi graduali di superamento della posizione dominante della Regione che scenderà al 20% del capitale entro il 2020 e consentirà da subito la designazione del nuovo vertice, espressione dei Comuni con una sorta di voto ponderato in base alla popolazione.»

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«Un percorso innovativo, da portare avanti con convinzione, per realizzare in città un polo sanitario di medicina specialistica diurno al servizio dell’area vasta e non solo da inglobare nel San Giovanni di Dio, dando risposte più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini, puntando non solo su una rete ospedaliera di qualità, ma anche sul potenziamento della prevenzione e dei servizi territoriali per costruire un nuovo modello di sanità più vicina alle persone.»

E’ la proposta del consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, vice presidente della commissione Salute, per evitare la chiusura dell’ex ospedale civile del capoluogo isolano: «Un’esigenza che scaturisce dal territorio per affrontare la dismissione di diverse strutture sanitarie. Un processo per favorire il pieno utilizzo degli spazi e delle attività utili agli utenti. Il San Giovanni di Dio potrebbe così essere restituito alla città, destinandolo all’ambito dei codici bianchi. Una sorta di nuovo centro diurno. Un poliambulatorio che possa dare risposte più efficaci e adeguate ai bisogni in un settore così delicato e complesso. Siamo convinti – conclude Edoardo Tocco – che vadano potenziati i servizi di qualità, ma occorra anche una porta sempre aperta verso la comunità, in modo tale che tutti si facciano carico dei problemi di chi è più fragile, favorendone la giusta attenzione verso i problemi socio sanitari».

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Seconda sconfitta consecutiva, prima casalinga, per la Sulcispes Sant’Antioco, nella sesta giornata di andata del campionato di serie D di basket maschile. Il Sinnai ha violato il PalaGiacomoCabras con un punteggio molto netto: 88 a 66, primo tempo 48 a 27. La partita non ha avuto storia fin dal primo quarto, concluso con la squadra ospite avanti di 11 punti: 20 a 9. La fisionomia del match non è cambiata nel secondo quarto, che ha visto il Sinnai allungare ancora e portarsi al riposo dell’intervallo lungo con ben21 punti di vantaggio: 48 a 27. Timida reazione nel terzo quarto, concluso con 7 punti di vantaggio, 19 a 12, ma nell’ultimo quarto il ritardo s’è ulteriormente dilatato, fino al definitivo 66 a 88.

«Abbiamo iniziato il match un tantino intimoriti – ammette coach Paolo Massidda – le assenze di Castiglia e Aralossi hanno pesato, ma bisogna essere obiettivi: il Sinnai ha dimostrato certamente qualcosa in più rispetto a noi, soprattutto a livello fisico, pertanto sarà necessario lavorare con ulteriore impegno affinché le prestazioni possano progredire. Non dobbiamo drammatizzare la sconfitta, il campionato è lungo, per cui andremo a Selargius decisi a dare il massimo per cercare di fare bene e vincere l’incontro.»

Sulcispes – Sinnai 66-88

Parziali: 9 a 20, 18 a 28, 19 a 12, 20 a 28.

Sulcispes: Casula 17, Cera, Massidda 7, Rasset 14, Pintus 4, Piras 3, Cavassa 10, Tosadori 9, Peloso 2, Era. All. Paolo Massidda.

Sinnai: Pisu 2, Novelli 4, Olla, Spetiu, Neri 6, Mattana 4, Carrucciu 17, Jordan 42, Farci, Orrù 2, Granara 2, Paddeo 6. All. Tony Atella.