23 July, 2024
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A Torino il Cagliari ha sciupato una favorevole occasione per conquistare punti ed allungare ulteriormente, dopo la vittoria sul Benevento, verso posizioni di classifica più tranquille. Dopo essere riusciti a sbloccare il risultato poco dopo la mezz’ora del primo tempo con un gran goal di Nicolò Barella, i rossoblu di Diego Lopez hanno avuto subito l’opportunità per raddoppiare ma non sono riusciti a concretizzarla e poco dopo, al 40′, hanno subito il goal del pareggio siglato da Iago Falque. In avvio di ripresa il Torino ha spinto sull’acceleratore alla ricerca del goal del vantaggio, centrandolo con il neo entrato Obi (lo stesso ex giocatore dell’Inter poco prima aveva colto un palo) e nel finale al Cagliari non è bastata una reazione coraggiosa, alimentata da alcuni innesti freschi dalla panchina, per riagguantare il pareggio che sarebbe stato tutt’altro che immeritato per quanto fatto dalle due squadre.

La vittoria riporta serenità in casa Torino e stabilizza la posizione di Sinisa Mihajlovic, in dubbio alla vigilia dopo gli ultimi risultati negativi. Il tecnico serbo ora conta molto sulla crescita di Andrea Belotti, rientrato senza brillare dopo un’assenza per infortunio nelle ultime tre giornate.

«Abbiamo tanti rimpianti – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Sapevamo che avremo trovato una squadra arrabbiata che veniva da un risultato negativo. Siamo venuti qui cercando di fare la partita, consapevoli di poter fare il risultato. Dopo il gol di Barella avremmo dovuto chiudere la partita, abbiamo sbagliato molto sul piano tecnico, specie sulle ripartenze: è qui che dobbiamo migliorare perché la squadra è forte e può fare meglio sotto questo aspetto. Secondo me oggi abbiamo perso 3 punti.»

«Abbiamo dato la sensazione di essere una squadra compatta e costruito diverse situazioni pericolose dove avremmo potuto fare gol, sul campo di un avversario di qualità come il Torino – ha aggiunto Diego Lopez -. In serie A non concedono molte occasioni, quelle che ti danno devi sfruttarle. Nel primo tempo siamo stati più lucidi, abbiamo tenuto l’ordine, ma dobbiamo migliorare la corsa e l’intensità. Ho tolto Barella perché aveva fatto le altre due partite, in quel momento c’era necessità di forze fresche e poi era in diffida.»

Domenica 5 novembre, alla Sardegna Arena, arriva il Verona, un’altra sfida con una diretta concorrente per la salvezza, da vincere ad ogni costo.

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I portavoce del “Comitato riconversione RWM” Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa hanno partecipato alla Settimana Sociale dei Cattolici italiani, invitati dal vescovo di Iglesias, in quanto impegnati per la dignità del lavoro.

Giovedì il comitato organizzatore ha ascoltato per oltre un’ora Cinzia Guaita sulla questione della RWM e delle ipotesi di riconversione.

Papa Francesco nel messaggio inviato al convegno nel pomeriggio ha detto testualmente: «Non tutti i lavori sono “lavori degni”. Ci sono lavori che umiliano la dignità delle persone, quelli che nutrono le guerre con la costruzione di armi, che svendono il valore del corpo con il traffico della prostituzione e che sfruttano i minori» ed il presidente della Settimana sociale Filippo Santoro, vescovo di Taranto, ha ripreso il discorso del Papa, facendo riferimento alla fabbrica di Iglesias.

«Il comitato organizzatore del convegno – dice Arnaldo Scarpa – ha fatto a Paolo Gentiloni 4 proposte a nome dell’assemblea ma in nessuna figura la questione delle armi o del modello di difesa. Con un gruppo variegato di delegati alla Settimana Sociale abbiamo allora pensato di scrivere una lettera aperta al presidente Paolo Gentiloni con una chiara condanna dell’operato del Governo e del Parlamento e con la richiesta di adoperarsi per l’interruzione della produzione e dell’invio di armi ai sauditi. Verrà firmata ancora all’interno della Settimana Sociale alla Fiera di Cagliari e poi verrà diffusa sui media.»

Di seguito il testo integrale.

SETTIMANA SOCIALE DI CAGLIARI 2017 – LETTERA APERTA AL PRESIDENTE GENTILONI

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha fatto visita sabato 28 ottobre 2017 alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani di Cagliari, dedicata al lavoro libero, creativo, solidale e partecipativo, prima di partire per un viaggio che lo condurrà, fino al primo novembre, in India, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar.

Il lavoro di progettazione, di produzione di vendita e anche di supporto logistico delle armi e in particolare delle bombe d’aereo prodotte in Sardegna, a pochi chilometri dalla sede del convegno e vendute proprio ai sauditi che il premier incontrerà nei prossimi giorni, non è un lavoro libero, anzi viene nascosto. Non è per niente creativo, lontano da chi ne intasca i profitti ed indifferente verso chi ne subisce gli effetti. E’ un lavoro che non può essere partecipativo ma può essere scaricato facilmente sui territori più poveri e ricattabili. Ed è un lavoro violento, di una violenza inaudita, ingiusta e distruttiva anche  delle relazioni civili.

Quanto di più distante da tutto ciò che si può definire solidale… quanto di più lontano dal dettato costituzionale dell’art. 11 e dagli impegni necessari per la salvaguardia della Repubblica e della democrazia.

Il Governo italiano e la maggioranza del Parlamento hanno espresso finora una imbarazzante indifferenza verso la banalità del male ma esiste una coscienza che resiste nella società e che chiede una riconversione integrale dell’economia. Voce che ha bisogno di sostegno per non cedere al ricatto di chi oppone bombe al lavoro e alla vita.

Come ci ha ricordato Papa Francesco, «ci sono lavori che umiliano la dignità delle persone, quelli che nutrono le guerre con la costruzione di armi, che svendono il valore del corpo con il traffico della prostituzione e che sfruttano i minori».

Il mercato disumano da lui denunciato produce la globalizzazione dell’indifferenza ponendo in collegamento il territorio del Sulcis Iglesiente, costretto a subire gli effetti di politiche industriali disastrose, con il Paese più povero del Golfo Persico dove la guerra colpisce la popolazione civile con bombardamenti che non si fermano neanche davanti agli ospedali.

A partire dal ripudio della guerra affermato nella Costituzione, come cittadini della Repubblica e partecipanti alla Settimana sociale, in linea con il metodo di accompagnare la denuncia alla proposta, in un percorso che comincia da Cagliari riteniamo doveroso adoperarci per chiedere l’applicazione integrale della legge 185/90, frutto della lotta dei lavoratori che, nel nostro Paese, si sono opposti alla produzione e vendita di armi alle Nazioni in guerra e che vieta il trasferimento e la vendita di armi ai paesi in guerra.

Crediamo che il massimo rappresentante del Governo italiano sia in grado di poter ricevere, oltre le istanze già presentate, una nostra esplicita richiesta pubblica di adoperarsi per fermare immediatamente l’invio di quegli ordigni, impiegati dai sauditi nella guerra in Yemen, definita dall’Onu la più grave emergenza umanitaria dal 46 ad oggi ed un’altrettanto immediata azione del Governo per la riconversione della fabbrica a produzioni civili, con piena salvaguardia dell’occupazione.

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Si è concluso intorno alle 19.00 l’intervento dei tecnici del Servizio regionale del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna per il recupero di un turista in difficoltà durante un’escursione nella zona di Masua.

L’uomo (C.O., 65 anni) stava percorrendo il sentiero che da Masua porta a Cala Domestica, quando si è separato dal gruppo, in cui erano presenti anche dei bambini, perdendo il senso dell’orientamento.

Verso le 16.00, raggiunte le macchine, i compagni, rendendosi conto della sua assenza, hanno immediatamente allertato il 118 per richiedere aiuto.

Quattro dei tecnici del turno ESA (turno di guardia attivo) e 7 delle stazioni di Cagliari e Medio Campidano sono prontamente intervenuti avviando le ricerche dell’escursionista che, intanto, si era avviato lungo il sentiero, unendosi ad un altro gruppo accompagnato da una guida.

Raggiunto il parcheggio, i tecnici del Servizio di Soccorso Alpino hanno offerto tutto il supporto necessario.

Sul posto, sono intervenuti anche i carabinieri di Iglesias.

L’intervento si è concluso intorno alle 19.00.

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Un goal di Claudio Mura realizzato su calcio di rigore al 20′ del secondo tempo ha regalato la vittoria alla San Marco Assemini ’80 nel big match con la capolista Arbus (fino a questo pomeriggio a punteggio pieno), determinando una grande “ammucchiata” al vertice del girone A del campionato di Promozione regionale, con ben 4 squadre racchiuse in un solo punto. Con la San Marco Assemini ’80, impostasi nonostante sia stata costretta a giocare prima in 10 uomini (dal 14′ del secondo tempo), poi in 9 (dal 29′ del secondo tempo), infatti, si sono portate a quota 11 punti, ad un solo punto dall’Arbus, ancora capolista solitaria, anche il Carloforte, passato ad Arzana sul campo dell’Idolo per 2 a 1, con reti di Nicola Lazzaro e Giacomo Sanna, ed il La Palma Monte Urpinu, impostosi sull’Andromeda per 2 reti a 0. A due punti dalla vetta c’è il Seulo 2010, passato al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia con un rotondo 2 a 0.

Il Carbonia, sceso in campo con il morale alto per la vittoria ottenuta mercoledì ad Arbus in Coppa Italia, ha sbagliato l’approccio alla partita, non dando quasi mai la sensazione di poterla vincere, sfiorando il vantaggio per poi subire il goal su un calcio di rigore dubbio realizzato da Boi nel primo tempo, giocato con un forte vento di maestrale alle spalle. Nella ripresa Andrea Marongiu ha tentato la carta Momo Konatè che ha cercato di scuotere i compagni, andando anche vicinissimo al goal del pari con un tiro che ha sfiorato l’incrocio dei pali. Momo Cosa ha realizzato il goal del pari, annullato per un evidente fuorigioco, poi il Seulo 2010 ha segnato il secondo goal con Mura ed ha chiuso la partita. Per il Carbonia si tratta della terza sconfitta in cinque partite di campionato, bilancio sicuramente inferiore alle attese, che contrasta nettamente con il brillante cammino fin qui tenuto in Coppa Italia, manifestazione nella quale ha eliminato prima il Carloforte poi l’Arbus, rispettivamente seconda e prima in classifica in campionato.

Sugli altri campi, pari senza goal tra Gonnosfanadiga e Siliqua, 2 a 2 tra Arborea e Bari Sardo, 1 a 1 tra Selargius e Sant’Elena Qusrtu e, infine, vittoria esterna – 1 a 0 – per il Vecchio Borgo Sant’Elia sul campo del Quartu 2000.

Mercoledì 1° novembre, nel turno infrasettimanale, il calendario proporrà il derby tra Carloforte e Carbonia. E domenica al Comunale “Carlo Zoboli” tornerà la capolista Arbus. In quattro giorni il Carbonia incontrerà così i due avversari eliminati in Coppa Italia.

                             

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Strepitosa impresa della Dinamo contro la capolista Olimpia Milano, travolta al PalaSerradimigni di Sassari per 90 a 69 (primo tempo 43 a 36). Quella disputata dai ragazzi di Federico Pasquini, contro la squadra più forte del campionato, è stata la classica partita perfetta, dominata dall’inizio alla fine. Per capire fino in fondo la portata dell’impresa della squadra biancoblu, presentatasi alla grande sfida con la squadra dell’ex CT azzurro Simone Pianigiani con il morale a mille, quattro giorni dopo la grande vittoria di Murcia in Champions League, è sufficiente sottolineare come Stipcevic e compagni abbiamo dominato i quattro tempi del match, chiusi tutti in vantaggio (21 a 18, 22 a 18, 25 a 17 e 22 a 16).

La Dinamo è partita a mille, senza farsi intimorire dalla corazzata Olimpia e, trascinata dal talento e dall’energia di Scott Bamforth e dalla concretezza di Darko Planinic, hanno chiuso il primo quarto avanti di tre lunghezze: 21 a 18. Nel secondo quarto, l’Olimpia ha provato a mettere la testa avanti con Arturas Gudaitis ed Abass Abass Awudu, ma la Dinamo ha risposto con un super Achille Polonara, finalmente in forma, William Hatcher ed una difesa attenta, chiudendo il primo tempo avanti di sette lunghezze: 43 a 36.

Nel secondo tempo non c’è stata storia. La Dinamo ha giocato una pallacanestro incredibile, in un PalaSerradimigni caldissimo. Il vantaggio è andato via via dilatandosi, la Dinamo ha chiuso il terzo quarto con un +15, 68 a 53, e l’Olimpia non ha mostrato segnali di reazione neppure nell’ultimo quarto, andando sotto fino al -26 (64 a 90), realizzando gli ultimi 5 punti per il definitivo 90 a 69.

Quattro gli uomini in doppia cifra al termine del match per la Dinamo: uno strepitoso Scott Bamforth ha chiuso con 19 punti, 7 rimbalzi, 4 falli subiti e 5 assist, 28 di valutazione. Serata in grande spolvero per Darko Planinic: il centro croato ha trovato il giusto feeling con il campo incorniciando una prestazione da 17 punti con 6/6 da due e 8 falli subiti, 22 di valutazione. Bene Achille Polonara, un cecchino dall’arco nel primo tempo con 3 su 4 dalla lunga distanza (11 punti, 2 rimbalzi, 15 di valutazione), Shawn Jones (10 punti, 7 rimbalzi) e William Hatcher (11 punti). Menzione speciale per Dyshawn Pierre, bravo a rispondere nei momenti importanti, autore della bellissima stoppata ad Andrea Cinciarini e a referto con 7 punti e 4 rimbalzi, e Levi Randolph: in ombra nei primi 30′ che si è sbloccato nell’ultima frazione (9 punti); fondamentale Rok Stipcevic, alla voce assist, 8, e 3 rimbalzi, con 15 di valutazione nonostante gli insoliti 2 soli punti realizzati dalla lunetta, senza tiri da 2 e 3 punti in 16 minuti giocati.

Per la Dinamo, come sempre, visto il calendario, non c’è tempo per esaltarsi: già da domani la squadra ritornerà a lavorare in vista del prossimo impegno, in programma martedì sera al PalaSerradimigni arriva l’As Monaco, per la quarta giornata di Basketball Champions League.

«Abbiamo preparato la partita per essere molto aggressivi a livello difensivo e direi che abbiamo fatto un buon lavoro – ha detto Federico Pasquini -. L’obiettivo era lavorare bene in difesa per costruire bene l’attacco, i ragazzi hanno eseguito alla perfezione il piano partita, complimenti a tutti per come hanno giocato. Adesso che da dieci giorni stiamo riuscendo a lavorare tutti insieme stiamo tornando ad essere il gruppo visto in precampionato, stiamo crescendo. Sono davvero soddisfatto di come tutti si stiano impegnando e di come giorno dopo giorno stiamo costruendo un sistema vero in cui tutti vengono coinvolti.»

«Siamo stati poco presenti, per noi una settimana come questa e in queste condizione era evidentemente troppo – ha detto il coach dell’Olimpia Simone Pianigiani -. Oggi non c’erano energie, abbiamo cercato di distribuirle al meglio al primo tempo, rimanendo a contatto ma poi qualche errore e l’assenza di ritmo difensivo ci hanno portato sotto. Mentalmente non avevamo proprio le energie per recuperare. Dobbiamo accettare serate come questa ma certo non accettare un divario così importante, per noi stessi.»

«Dopo la vittoria a Murcia abbiamo preso grande fiducia – ha commentato Achille Polonara -. Stasera prima della partita eravamo davvero molto carichi e direi che l’abbiamo azzannata subito riuscendo anche a  mantenere il controllo per tutta la gara. Non era una partita facile, sappiamo tutti chi è Milano e averle concesso solo 69 punti è tanta roba. Il pubblico stasera è stato davvero fantastico, speriamo di andare in campo e sugli spalti così anche martedì per la gara di Champions League.»

Dinamo Banco di Sardegna 90 – Olimpia Milano 69.

Parziali: 21-18; 22-18; 25-17; 22-16.

Progressivi: 21-18; 43-36; 68-53; 90-69.

Banco di Sardegna: Spissu 8, Bamforth 19, Planinic 17, Devecchi , Randolph 9, Pierre 7, Jones 10, Stipcevic 2, Hatcher 7, Polonara 11, Picarelli , Tavernari. All. Federico Pasquini.

Milano: Micov 6, Pascolo 2, Fontecchio 2, Cinciarini 3, Cusin 2, Abass 10, M’baye 2, Theodore 6, Jefferson 6, Bartans 15, Gudaitis 15.  All. Simone Pianigiani.

Darko Planinic.

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Il turismo per rilanciare l’intero territorio attraverso un’adeguata programmazione territoriale ed un sistema di infrastrutture che renda possibile lo sviluppo e la crescita economica. Tre linee guida fondamentali per poter sfruttare al meglio il potenziale del Sulcis Iglesiente e dell’intera Sardegna. Sono gli argomenti affrontati nel corso della tavola rotonda che si è svolta a Sant’Antioco e che ha visto partecipare il deputato del Partito democratico Emanuele Cani, l’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, l’ex assessore regionale Paolo Maninchedda, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras. Nel corso dell’iniziativa, particolarmente partecipata ed affollata, è stata posta l’attenzione alla necessità di «trovare soluzioni alle difficoltà infrastrutturali per consentire una crescita turistica ed economica del territorio».

«Lo studio della Banca d’Italia – ha detto Emanuele Cani nel suo intervento introduttivo – mette in evidenza il potenziale che il nostro territorio ha e quindi quanto ancora si può fare per seguire la strada della crescita». Emanuele Cani si è poi soffermato sulle regole che riguardano il governo del territorio, ma soprattutto, sulla necessità di «rendere competitive le strutture esistenti per affrontare la sfida della concorrenza straniera».

Paolo Maninchedda ha rimarcato la necessità di affrontare la questione legata allo snellimento delle procedure, troppo spesso rallentate «dalle numerose articolazioni dello stato che si trasformano in doppioni».

L’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano Erriu ha affrontato la questione del governo del territorio, mentre il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha posto l’accento soprattutto, sulla necessità di dare risposte alle istanze dei territori senza correre il rischio di rimanere imbrigliati nelle maglie della burocrazia.

Di regole, iniziative e necessità di nuovi investimenti ha parlato Antonello Cabras che ha ricordato il potenziale del territorio e l’opportunità di una sua valorizzazione.

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Ha diciotto anni Federica Morrone, la vincitrice del 13° Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa, l’unico in Italia riservato alla canzone d’autore femminile, che si è svolto venerdì e sabato al Teatro Cimarosa. 

Il riconoscimento della critica – che da quest’anno prende il nome di “Premio Fausto Mesolella”, dallo storico direttore artistico della manifestazione, scomparso improvvisamente nella primavera scorsa – è andato invece al duo Fede ‘N’ Marlen.

Federica Morrone si è aggiudicata anche la menzione per la miglior musica, mentre a Nòe da Menfi (AG) è andata quella per l’interpretazione e a Marta De Lluvia da Recanati (MC) quella per il testo.

La manifestazione è stata fitta di omaggi a Fausto Mesolella, a cominciare da quello del suo gruppo storico, gli Avion Travel, nella serata di venerdì, quando anche Fausta Vetere e Corrado Sfogli della Nuova Compagnia di Canto Popolare hanno ricordato con due brani il grande musicista casertano. Il sabato invece Kaballà ha interpretato una propria canzone in siciliano scritta appositamente per lui ed Alessio Bonomo ha offerto un duetto virtuale con Mesolella.

Nella prima serata sono saliti sul palco anche Giuseppe Anastasi, Alessio Arena, Katres e la vincitrice della scorsa edizione, Sighanda, in scena pure il giorno dopo. Anche sabato 28 sono stati molti gli ospiti di rilievo, a partire da Rachele Bastreghi dei Baustelle, che è stata la madrina del concorso e ha interpretato fra l’altro “Non ci credevo più”, un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui il festival è dedicato. Con lei si sono esibiti Mauro Ermanno Giovanardi, Bruno Marro, Musica Nuda (Magoni e Spinetti), Mariella Nava e la giovanissima Frida Bollani Magoni, di soli tredici anni, la grande rivelazione del d’Aponte 2018. Figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni, ha incantato il pubblico accompagnandosi al pianoforte in una suggestiva interpretazione di “Stay” di Rihanna.

La vincitrice Federica Morrone è di Castel San Giorgio (SA). All’età di cinque anni ha partecipato allo Zecchino d’oro e a otto ha iniziato lo studio del pianoforte. In qualità di pianista dal 2009 ha ottenuto risultati lusinghieri in vari concorsi. Dopo alcune apparizioni televisive come cantante in erba nel 2013 ha iniziato a scrivere canzoni e a partecipare a contest per cantautori. Come vincitrice del premio assoluto potrà esibirsi in un tour di otto concerti in luoghi prestigiosi reso possibile grazie a NuovoImaie (progetto realizzato con i fondi dell’art. 7 L. 93/92). Avrà a disposizione inoltre una borsa di studio di 1000 euro, anche quest’anno attribuita dalla Federazione degli autori, rappresentata ad Aversa da Mario Lavezzi.

Fede ‘n’ Marlen sono un duo napoletano nato nel 2013 e formato da Federica Ottombrino e Marilena Vitale. Lo scorso anno è uscito il loro primo album, “Mandorle”, che le due hanno presentato in un lungo tour in tutta Italia. Musicalmente in loro convivono la canzone d’autore italiana e sudamericana, la canzone napoletana, l’amore per gli strumenti acustici e tradizionali e altro ancora. In qualità di vincitrici del “Premio Fausto Mesolella” hanno diritto a una borsa di studio di 800 euro e alla partecipazione al Premio Lunezia 2018.

Diversi sono stati i riconoscimenti esterni del contest: quello dell’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, con la proposta di un contratto discografico, se l’è aggiudicato Ima di Torino; quello di Soundinside Basement Records, con la realizzazione di un video live in studio, Nòe; quello del Virus Studio, chiamato Premio “’Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella), è andato invece a Patrizia Capizzi di Caltanisetta, che avrà a disposizione due giorni in sala d’incisione per realizzare un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti.

Il contest vedeva in gara anche: Marialuisa De Prisco da Gesualdo (AV), Francesca Marì da Taranto, Frida Neri da Fano (PU) e Francesca Romana Perrotta da Lecce.

A presentare le serate di Aversa è stata Chiara Morucci (vincitrice della seconda edizione del Premio), affiancata il venerdì da Maria Cristina Zoppa ed il sabato da Roberta Balzotti.

Il Premio Bianca d’Aponte è organizzato dall’Associazione Bianca d’Aponte con il patrocinio della regione Campania e del comune di Aversa. Partner sono Emergency, Mau, Suoni dall’Italia, Nuovo Imaie, Premio Andrea Parodi, Soundinside, Virus studio, Blogfoolk, L’isola che non c’era. Media partner è Rai Radio live, che trasmetterà in differita ampi stralci delle due serate.

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Basket spettacolo alle 17.00 al PalaSerradimigni con la sfida tra Dinamo Sassari e Olimpia Milano. E’ la sfida numero 40 tra le due squadre, la prima tra Federico Pasquini e l’ex ct della Nazionale Simone Pianigiani, al ritorno nel campionato italiano, dove ha vinto tutto sulla panchina della Mens Sana Siena, reduce dall’esperienza dello scorso anno in Israele. In campo anche alcuni ex: Rok Stipcevic ha vestito la maglia dell’EA7 all’inizio della stagione 2012/2013 mentre Marco Cusin iniziò l’annata 2014/2015 a Sassari. Il capitano Jack Devecchi si è formato nelle giovanili biancorosse così come Andrea Picarelli, al primo anno in Sardegna.

«Con Milano dovremo essere molto bravi a limitare i loro pick and roll che giocano in continuazione, anche tre o quattro nella stessa azione, da qui parte la grande qualità di questi giocatori soprattutto Jordan Theodore che riesce a creare vantaggio per sé e per i compagni – ha detto Federico Pasquini alla vigilia -. Sono convinto che noi dovremo fare la nostra partita, senza pensare troppo all’avversario: nel momento in cui giochi contro Milano ti devi concentrare sull’aspetto tecnico-tattico dove loro sono molto bravi e devi fare meglio nelle altre situazioni che nascono dall’uno contro uno e dal talento. Loro sono forti e profondi, hanno capacità di essere fisici e atletici, affrontiamo la squadra migliore in Italia con grande rispetto ma nessuna paura. Non siamo ancora perfetti e sappiamo che contro l’Olimpia bisogna esserlo, ma sicuramente sarà una partita vera e faremo di tutto per portarla a casa.»

Le partite con l’Olimpia non sono mai state ordinarie, fin dal primo anno di serie A. Nella stagione di debutto nella massima serie, 2010/2011, infatti, la Dinamo incontrò l’Olimpia ai quarti di finale dei playoff, scrivendo una nuova pagina di storia biancoblu: i sassaresi vinsero la prima sfida espugnando il Mediolanum Forum. Nella stagione 2013/2014 il Banco incontrò i meneghini nella semifinale playoff finita in gara 6 al PalaSerradimigni con la vittoria di Gentile e soci. All’inizio della stagione successiva, quella del Triplete, i giganti affrontarono Milano nella finale di Supercoppa, primo trofeo messo in bacheca, e poi quella di Coppa Italia, imponendosi due volte su due. Quello stesso anno la volata allo storico Scudetto passò dalla infinita e appassionante serie di semifinale con l’EA7, finita con la magia di Sanders che portò la gara all’overtime. Lo scorso anno il Banco ha incontrato l’Olimpia nella finale di Coppa Italia di Rimini, la terza nella sua storia e la seconda contro le scarpette rosse.

Shawn Jones.

 

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Proseguono gli incontri della fase congressuale del Partito democratico per il rinnovo degli organismi dirigenti. A Sant’Antioco la nuova segretaria del circolo è Monica Fois, 48 anni, imprenditrice, già consigliere ed assessore nella Giunta del compianto Eusebio Baghino, nella consiliatura dal 2002 al 2007. L’elezione è avvenuta alla presenza dell’ex presidente della Regione Antonello Cabras, oggi presidente della Fondazione di Sardegna.

Ad Iglesias e Carbonia i segretari cittadini sono Ubaldo Scanu (confermato) e Fabio Desogus (nuovo). Nelle riunioni di circolo sono stati eletti inoltre i componenti dell’assemblea provinciale che proclameranno nelle prossime settimane il candidato unico alla segreteria provinciale, l’uscente Daniele Reginali.

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Galvanizzato dalla splendida vittoria di Arbus che gli è valso la qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia (il 15 e 29 novembre affronterà la Macomerese), il Carbonia torna in campo questo pomeriggio, alle 15.00, allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” contro il Seulo 2010 (dirigerà Marco Ambu di Cagliari, assistenti di linea Monica Ortu e Michel Melis di Cagliari), alla ricerca della seconda vittoria in campionato. Andrea Marongiu recupera alcuni degli assenti di Arbus (Marco Foddi, Gabriele Concas, Riccardo Milia) ed ha grande fiducia in una conferma della crescita del gruppo.

Il Carloforte gioca sul campo dell’Idolo (dirige Luca Casula di Carbonia, assistenti di linea Annamaria Sabiu ed Enrico Basciu di Carbonia) con la ferma determinazione di centrare la terza vittoria, la prima della gestione di Massimo Comparetti, dopo due pareggi consecutivi che l’hanno allontanato dalla vetta della classifica, occupata dall’Arbus, ora distante 4 punti.

L’Arbus, deluso dall’inattesa eliminazione subita in Coppa Italia dal Carbonia (per la squadra di Nicola Agus è stata la prima sconfitta stagionale, dopo il doppio successo nei 16esimi di Coppa Italia con il Gonnosfanadiga, il pari di Carbonia nella gara d’andata della Coppa Italia e le quattro vittorie in campionato), è atteso da una sfida molto difficile, sul campo dell’ambiziosa San Marco Assemini ’80, vicecapolista insieme al Carloforte, al Siliqua (di scena a Gonnosfanadiga) e al La Palma Monte Urpinu (impegnato in casa contro l’Andromeda). Completano il programma della 5ª giornata le partite Arborea-Bari Sardo, Quartu 2000-Vecchio Borgo Sant’Elia e Selargius-Sant’Elena Quartu.

Nel girone B del campionato di 1ª categoria, la neocapolista Villamassargia ospita il Cortoghiana, mentre l’Atletico Villaperuccio cerca il riscatto, dopo la sconfitta casalinga subita sette giorni fa con la Virtus Villamar, sul campo della Fermassenti. La Monteponi cerca una conferma nel match casalingo con il Senorbì e l’Atletico Narcao gioca sul difficile campo della Libertas, a Barumini. Impegnativo incontro casalingo per l’Atletico Masainas contro la Gioventù Sportiva Samassi, mentre il Domusnovas Junior Santos, dopo aver colto il primo punto stagionale a Narcao, contro la Villacidrese insegue la prima vittoria per lasciare ad altri la scomoda ultima posizione in classifica. Completano il programma della 5ª giornata le partite Pula-Villanovafranca e Virtus Villamar-Gioventù Sarroch.

Momo Konatè (Carbonia).