23 July, 2024
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Tutto è iniziato nell’ottobre 2007, quando 7 comuni virtuosi campani (Baronissi, Bellizzi, Castel San Giorgio, Mercato San Severino, Nocera Superiore, Atripalda e Sorrento) hanno accolto l’invito di Comieco – Consorzio Nazionale per Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – di entrare a far parte di un club, per trovare una risposta concreta che risolvesse il problema dei rifiuti in Campania.

Nasce così il primo Club dei Comuni EcoCampioni con l’obiettivo di creare esempi virtuosi partendo da esperienze concrete e mettendole a disposizione di tutte le altre amministrazioni locali per far decollare la raccolta differenziata di carta e cartone. Il modello campano successivamente è stato replicato anche in altre regioni italiane. Ad oggi sono 5 i Club regionali attivi (Campania, Puglia, Sardegna, Calabria e Abruzzo), con un totale di 102 comuni aderenti e oltre 1,7 milioni di cittadini coinvolti.

Nell’anno del Decennale della fondazione dei Club dei Comuni EcoCampioni, Comieco fa il punto per condividere esperienze, strategie per il futuro.

Il Club dei Comuni EcoCampioni è un organismo aperto a cui possono aderire tutti i comuni interessati, che rispettino però i requisiti di ammissione qualitativi e quantitativi di raccolta di carta e cartone concordati in un regolamento. Comieco sostiene i comuni che entrano a farne parte destinando risorse dedicate, sia in termini economici sia fornendo materiali didattico-educativo.

«Gli Ecocampioni sono eccellenze d’esempio per tutti i comuni. Il primo Club dei Comuni EcoCampioni, quello campano, ha raggiunto risultati sorprendenti: oggi conta ben 60 comuni che gestiscono il 23% della raccolta di carta dell’intera regione; ogni cittadino raccoglie in media oltre 36 kg di carta, un numero superiore alla media campana che si attesta attorno ai 31 kg/abitante. Inoltre sulla base del primo semestre, entra a far parte del Club la città di Napoli con le municipalità di Bagnoli-Fuorigrotta e Vomero-Arenella che comprendono 230.000 abitanti», ha dichiarato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.

 

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Le encefalopatie immuno-mediate, gruppo di patologie del sistema nervoso centrale ad eterogeneo spettro clinico, sono il tema centrale del convegno in corso ad Alghero nella sala conferenze della Facoltà di Architettura.

Organizzato dall’Unità operativa complessa di Neuropsichiatria infantile dell’Aou di Sassari, l’appuntamento algherese, dal titolo “Novità in tema di encefalopatie immuno-mediate: dall’Adem alle encefaliti autoimmuni anche epilettogene”, vedrà impegnati esperti della penisola moderati dal direttore della clinica sassarese Stefano Sotgiu e Susanna Casellato, responsabile del centro per la diagnosi e cura dell’epilessia nell’età evolutiva dell’Aou di Sassari.

Gli esperti prenderanno in esame le nuove patologie, come l’Adem conosciuta anche come encefalomielite acuta disseminata che sebbene nota da molto tempo soltanto di recente ha visto svelarne gli intrinseci meccanismi autoimmunitari. Ma si parlerà anche di encefaliti da anticorpi neuronali di superficie.

I temi sono rivolti a medici specialisti di varie discipline come pediatri, neuropsichiatri, neurologi, psichiatri, radiologi, immunologi, rianimatori e personale infermieristico e tecnico.

Il convegno, suddiviso in due sessioni – mattutina dalle ore 9.00 e pomeridiana dalle ore 14,14 – prevede relazioni frontali e fasi di discussione che, partendo dalla introduzione dei meccanismi eziologici e neurofisiologici affronteranno un singolo sintomo tra i vari che compongono ciascuna di queste encefalopatie. Saranno sottolineate le caratteristiche tipiche ma anche gli aspetti delle diagnosi differenziale con patologie di altra natura.

Durante l’incontro, verranno analizzate le caratteristiche delle crisi epilettiche e gli aspetti elettroencefalografici, le tipicità dei disturbi del movimento, le principali caratteristiche dei quadri cognitivi e psichiatrici, le tipicità del neuroimaging e, infine, le principali novità in ambito diagnostico laboratoristico, senza dimenticare di fare il punto sui più recenti orientamenti terapeutici.

 

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Dalla classica al jazz, sino al tango e alle sonorità che accompagnano le danze tradizionali dell’Europa orientale. Dal 29 ottobre al 17 dicembre nello storico Teatro Electra di Iglesias torna il Festival di musica da camera, giunto quest’anno alla XIX edizione.

Organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica del musicista e compositore Fabio Furìa, anche stavolta il festival richiamerà nella cittadina mineraria alcuni tra i più grandi nomi della musica internazionale: il sassofonista Roberto Ottaviano, i pianisti Pietro Laera ed Edoardo Bruni, la violoncellista Katharina Gross, sino al jazzista Gavino Murgia e allo stesso direttore artistico Fabio Furìa.

Il cartellone si apre domenica 29 ottobre (tutti gli appuntamenti saranno alle 19.00) con: “Dreams made on sand!”, una produzione firmata Anton Stadler: protagonisti saranno il fuoriclasse del jazz Roberto Ottaviano (nella sua pluridecennale carriera ha collaborato con musicisti da Dizzy Gillespie a Chet Baker e Mario Schiano) e il versatile pianista Pietro Laera che proporranno un concerto in cui musica classica e jazz si fondono mostrando come la musica sia capace di sfuggire alle etichette. Il 5 novembre arriva il Trio Garnerama formato da Fabrizio Crivellari (flauto), Edoardo Bruni (pianoforte) e Peter Lanziner (contrabbasso): improvvisazione, virtuosismo e abilità tecnica costituiranno la cifra di “Jazzy”  un appuntamento capace di infiammare il pubblico.

Il 12 novembre è la volta del duo formato da Emilia Zamuner (voce) e Marco Ciampi (pianoforte) con il concerto “Dal classico al jazz”, una serata in cui saranno proposti una carrellata di brani che spazieranno dall’“Ave Maria”, scritto da Riccardo Cocciante per il musical “Notre dame de Paris” a Sergej Rachmaninov, sino a George Gershwin.

Il 3 dicembre saranno protagonisti Katharina Gross, violoncellista richiesta in tutto il mondo sia come solista sia in formazioni cameristiche, e Matteo Falloni, pianista vincitore di numerosi concorsi. Il duo proporrà al pubblico dell’Electra il concerto “Songs, dances and fairy tales”, un affascinante viaggio dall’Europa orientale, con le sue danze tradizionali e canzoni raccolte da Bela Bartok, alle melodie della musica popolare norvegese di Edvard Grieg.

Il 17 dicembre il sipario sull’edizione 2017 del Festival di musica da camera si chiude con un’altra produzione a firma Anton Stadler che vedrà sul palco una formazione tutta sarda: il bandoneonista Fabio Furìa, il sassofonista Gavino Murgia e il pianista Walter Agus, protagonisti del concerto intitolato “Made in Sardinia”. Si tratta di una anteprima assoluta durante la quale il trio eseguirà per la prima volta anche alcuni brani scritti apposta per l’occasione dal compositore cagliaritano Matteo Martis.

Accanto alla programmazione della domenica, anche quest’anno il Festival offre ai più giovani l’occasione di avvicinarsi alla  musica, con tre appuntamenti pensati per le scuole in programma sempre nel Teatro Electra. Si comincia lunedì 6, alle 10.00, con il concerto “Jazzy”. Lunedì 13 alla stessa ora sarà proposto “Dal classico al jazz”, mentre il 27 novembre la mattina è dedicata a “Tango experience”, un suggestivo viaggio musicale in Argentina, e nei sobborghi di Buenos Aires, dove il tango è nato, in compagnia di Fabio Furìa e della pianista Maura Porru.

 

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Dopo la buona riuscita della manifestazione tenutasi sabato 14 ottobre in piazza Roma a Carbonia, sabato 28 ottobre la campagna “Io non rischio” farà tappa a Cortoghiana.

Dalle 15.00 alle 20.00, in piazza Venezia, i volontari dell’associazione “Terra-Mare” di Carbonia forniranno ai cittadini informazioni utili per prevenire i rischi di alluvione e di dissesto idrogeologico.
«Il comune di Carbonia ha aderito con entusiasmo alla campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile – ha affermato il sindaco Paola Massidda -. Grazie ad iniziative meritorie come “Io non rischio”, è possibile diffondere la cultura della prevenzione e della sensibilizzazione sul rischio alluvioni.»
Per scoprire cosa si può fare per ridurre il rischio alluvione, l’appuntamento è quindi in piazza Venezia, a Cortoghiana, sabato 28 ottobre, dalle 15.00 alle 20.00.

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«La ristrutturazione della rete ospedaliera messa insieme dal centrosinistra è sbagliata ed ingiusta. La cosa ridicola, se non stessimo parlando di una tragedia è che hanno pure il coraggio di vantarsene.»

Lo affermano il consigliere regionale Michele Cossa e Franco Meloni, direttore del centro studi dei Riformatori sardi. «Tra un anno sarà evidente di che tipo di boomerang hanno lanciato: è una somma di tagli feroci sommati a un evidente azione clientelare, che si cerca di celare dietro un preteso e indimostrato (perché indimostrabile) miglioramento della qualità dell’assistenza. Solo la ricerca esasperata di risparmi comunque e dovunque giustifica questa sorta di massacro di ospedali, posti letto e strutture operative. Non ingannino le etichette fantasiosamente affibbiate in giro per la Sardegna, si tratta solo di ristrutturazioni in diminuzione o, quando va ben, di mantenimento stretto dell’esistente – aggiungono Michele Cossa e Franco Meloni -. Una maggioranza riottosa ha preferito approvare un provvedimento ingiusto solo per la paura che Pigliaru li mandasse tutti a casa un anno prima e di fronte a questa minaccia hanno firmato tutti la resa. Con distinguo vari, con sofferenza forse, ma ben consci di quello che stavano facendo, accettando tagli e sacrifici per i loro territori pur di salvare la ghirba, cioè la poltrona. Ora i consiglieri del centrosinistra sono tutti impegnati a trovare giustificazioni al loro voto, è tutto un coro di abbiamo ottenuto questo e quello, si arrampicano sugli specchi per rivendicare ipotetici miglioramento che nessuno vede per il semplice fatto che non ci sono. Apparentemente il vincitore è il Presidente che ha ottenuto quello che voleva, un provvedimento che dovrebbe produrre risparmi, tanto lui non si deve ricandidare e può tranquillamente fregarsene delle reazioni dei sardi. Il suo problema è che ha sbagliato e non otterrà neppure i risparmi che stava cercando con questo progetto sbilenco sotto tutti i profili – concludono Michele Cossa e Franco Meloni -: nel 2018 la spesa, se va bene, sarà in linea con quella di quest’anno.»

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Fine settimana a Carloforte nel segno di Creuza de Mà: da oggi a domenica 29 ottobre, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu tiene banco per tre serate nel paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove la manifestazione è nata nel settembre del 2007, per la prima parte della sua edizione numero undici. La seconda tranche è in programma a Cagliari la prossima settimana, da giovedì 2 a domenica 5 novembre, mentre a dicembre, dal 4 al 9, ritorna il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti.

Proiezioni di film e documentari, concerti, masterclass, incontri e momenti di approfondimento con registi e compositori: questa la formula della kermesse organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. 

Si comincia, dunque, questo pomeriggio, alle 18.00, al “Cavallera”, l’elegante cineteatro di Carloforte in stile liberty, con il teaser di Creuza de Mà: un video che, sulle note della canzone di Fabrizio De Andrè, da cui il festival ha preso in prestito il titolo, ripercorre la storia della manifestazione.

Su un’altra isola della Sardegna, l’Asinara, è ambientato il primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” (David di Donatello, Globo d’Oro, Art Award Houston, Gobbo d’Oro Bobbio, ecc) per la regia di Gianfranco Cabiddu con le musiche di Franco Piersanti. Liberamente ispirata a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, la pellicola intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.  

Alle 21.00, l’attenzione si trasferisce dallo schermo del “Cavallera” al palco del vicino Cinema “Mutua” per un “classico” del festival: il concerto di musiche da film della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, a suggellare la giornata inaugurale. 

Tutta dedicata ad Armando Trovajoli la serata di sabato 28 ottobre: nel centenario della nascita, Creuza de Mà rende omaggio al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema, con tre diversi appuntamenti. Il primo, alle 17.30 al Cinema Mutua, è la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.

A seguire, alle 19.00, uno dei momenti più interessanti del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre la lunga carriera del pianista e compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa, attraverso le sue interviste, i ricordi, le musiche, le canzoni, le immagini di alcuni dei film e delle commedie musicali di cui aveva composto le musiche. Una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, i grandi successi di “Rugantino” con la straordinaria “Roma nun fa’ la stupida stasera”, “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.

Alle 21, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” dove Gianfranco Cabiddu e Gianmarco Diana – musicista (con i gruppi Sikitikis e The Dancefloor Stompers), esperto di musica per il cinema ed abituale collaboratore del festival – incontra uno dei due autori del documentario, Mario Canale. 

Gran finale di serata con il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, con Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, la Marcotulli è vicina a Trovajoli per un importante legame personale: quando lavorava come ingegnere del suono, il padre della pianista, Sergio, ha avuto infatti un lungo rapporto di amicizia e lavoro con il compositore: «(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine», racconta Rita Marcotulli: «Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo».

I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi.

A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.

A Cagliari da giovedì 2 a domenica 5 novembre la seconda parte del festival.

Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, da giovedì 2 a domenica 5 novembre Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per la seconda parte del festival; in agenda una fitta serie di appuntamenti, ma con una variazione logistica rispetto al programma annunciato: il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospiterà infatti le masterclass e i concerti, mentre tutte le proiezioni, inizialmente previste nello stesso istituto in piazza Porrino, per motivi tecnici sono trasferite al Cinema Odissea, in viale Trieste (al civico 84). 

Il primo impegno è per giovedì mattina (2 novembre) nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove dalle 10.00 alle 13.00 inizia la serie di tre Masterclass sul suono nel cinema, tutti con accesso gratuito fino ad esaurimento posti: una grande opportunità per i giovani professionisti e gli studenti. A tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.

Nel pomeriggio il festival prosegue al Cinema Odissea, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale di sabato 28 ottobre a Carloforte, si replica l’omaggio ad Armando Trovajoli, con la proiezione del documentario di Mario Canale e Annarosa Morri.

 Altri temi e immagini alle 17.30 con il cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un grande talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino. 

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo: alle 18.00 si proietta infatti “Che fine faranno – Lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Ultimo film in visione per la serata di giovedì, alle 18.30, “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Dopo la proiezione, intervistati da Riccardo Giagni, incontro con il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste.

In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium del Conservatorio il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.

La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.  

Tutte all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori” le serate di venerdì 3 e sabato 4: un capitolo speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva. 

Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, al Cinema Odissea, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva. 

Alle 16.30 lo schermo è tutto per “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, Riccardo Giagni conversa con il regista del documentario, Giorgio Verdelli.

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti). 

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone e , alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì 3, “Ammore e malavita”, con cui hanno vinto il premio per la miglior musica all’ultimo Festival di Venezia: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film diretto da Marco e Antonio Manetti snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone.

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire alle 10, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4: in sostituzione del previsto Alessio Doglione si parla di Montaggio e suono con Marco Spoletini, montatore per il cinema e la televisione, vincitore del David di Donatello per “Gomorra” e collaboratore abituale del regista Matteo Garrone.

La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).

Nel pomeriggio, al Cinema Odissea, prosegue invece la sezione dedicata alla musica e al cinema napoletano con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista partenopeo Enzo Avitabile. Si comincia alle 16.00 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere. 

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma alle 18.00, “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.

Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto all’Auditorium del Conservatorio accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.

Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche l’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, con un evento speciale proposto al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival in programma a Cagliari da martedì 31 ottobre: tiene banco il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.

Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti e intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.

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Nel territorio di Carbonia Iglesias una giornata all’insegna dell’olio con un percorso organizzato dai comuni di Santadi e Giba nel panorama delle colline ricoperte dalla tipica vegetazione locale: pero selvatico, mandorlo e ginestra.

La cultura dell’olio è protagonista della “Camminata tra gli olivi”, la giornata nazionale promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio per valorizzare territorio e produzioni. Domenica 29 ottobre, per la prima volta in tutta Italia, in 120 città e 18 regioni, si parte alla scoperta della cultura millenaria degli oliveti sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero per l’Ambiente.

Protagonista anche il parco comunale di Is Muras, le cui colline si estendono per circa dieci ettari, e la frazione di Villarios, che ha una spiccata tradizione panificatoria e dolciaria.

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Teulada ha una nuova centenaria, Maria Maddalena Aresu. La comunità teuladina conferma una longevità fuori dal comune, da anni oggetto di studio. Maria Maddalena Aresu è stata festeggiata da figli e nipoti, dal parroco don Melchiorino Dore e dal sindaco Daniele Serra. Un graditissimo pensiero augurale è arrivato alla neo centenaria da Papa Francesco, tramite il sostituto della Segreteria di Stato monsignor Angelo Becciu, unitamente alla benedizione apostolica. Alleghiamo un ricco album fotografico realizzato da Enrico Cambedda.

 

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La commissione Autonomia, presieduta da Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha ascoltato una delegazione di sindaci della Gallura, i consiglieri regionali eletti nel territorio ed il presidente dell’Anci sulla proposta di legge n. 405 (Meloni e più) che prevede l’istituzione della provincia del Nord Est.

Aprendo gli interventi, il presidente dell’Anci Emiliano Deiana ha sollecitato la revisione della legge di riordino delle autonomie locali, ricordando «che, dopo il risultato del referendum del 4 dicembre 2016 che ha sancito il mantenimento delle Province, occorre porre fine al caos determinato da enti intermedi vecchi e nuovi privi di risorse e della capacità di svolgere le loro funzioni nell’interesse dei cittadini».

«Quello del possibile dissesto finanziario delle Province – ha proseguito Deiana – è un problema enorme che grava sui territori al quale il Consiglio regionale deve porre rimedio a partire dalla prossima legge di stabilità, così come è urgente un intervento sui Comuni sardi (che dal 2014 hanno subito un taglio di circa 300 milioni l’anno) per consentire l’utilizzo dei loro avanzi di amministrazione.»

Sul problema specifico della Gallura il presidente dell’Anci ha invitato la commissione ad ascoltare la regioni del territorio che, per una serie di parametri oggettivi come infrastrutture di interesse regionale, tessuto produttivo del settore turistico e crescita demografica, può rappresentare la locomotiva della Sardegna.

Il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu, dopo aver premesso che la legge regionale di riordino delle autonomie era agganciata al referendum costituzionale che gli elettori sardi hanno respinto con numeri di gran lunga superiori alla media nazionale, ha messo l’accento sul fatto che alla base delle rivendicazioni per la nuova Provincia «ci sono le vocazioni chiare del territorio e la volontà unitaria dei 26 Comuni che lo compongono, per questo chiediamo l’approvazione della proposta di legge e non accetteremo di entrare a far parte della Provincia di Sassari, astenendoci dal voto in caso di elezioni di secondo grado».

Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha ribadito la forte preoccupazione della Gallura per la recente delibera della Giunta regionale di convocare le elezioni provinciali di secondo nella vecchia provincia di Sassari. «Rispettiamo le istituzioni – ha affermato – ma chiediamo che si ridia voce alla politica attraverso i cittadini voltando pagina rispetto ad una stagione di tecnocrati senza responsabilità».

Il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis, nel sostenere la proposta “autonomista” della Gallura, ha ripreso il tema dello stretto legame fra riordino delle autonomie e riforma costituzionale, sostenendo che «gli elettori hanno detto chiaramente che nessuno può fare certe cose meglio delle Province, per questo bisogna subito mettere in sicurezza questi enti ed aprire un confronto con lo Stato sul grande tema delle autonomie locali, poi la Sardegna deciderà come disciplinarle sul proprio territorio».

Il sindaco del comune di Oschiri Piero Sircana ha parlato di una sorta di manovra a tenaglia che, attraverso la legge di riordino da una parte e la recente delibera sulle elezioni provinciali dall’altra, penalizza la Gallura condannandola in eterno ad una inaccettabile posizione di minoranza.

In attesa di una valutazione compiuta del suo gruppo il consigliere regionale Gennaro Fuoco ha annunciato la sua adesione personale alla proposta di legge per la provincia Gallura. Inoltre ha comunicato di aver scritto una lettera ai 56 Sindaci dell’ex provincia di Cagliari per invitarli a sostenere la sua proposta di ricostituzione della Provincia, dichiarandosi a favore del ripristino delle elezioni di primo livello anche per la Città Metropolitana (che peraltro le prevede nello statuto). Sull’autonomia gallurese infine, Fuoco si è detto disponibile sia ad un intervento all’interno della legge di riordino che ad un percorso limitato alla proposta di legge.

Per il Pd il vice capogruppo Roberto Deriu la richiesta della Gallura è senza dubbio coerente con il quadro costituzionale che all’art. 5 promuove la le autonomie locali ed anche attuale, «in una situazione cambiata rispetto alla tendenza riduzionista di questi spazi democratici che aveva finito per mettere nel mirino le Province». «Sotto questo profilo – ha osservato – la legge regionale di riforma ha un abito centralista ed un cuore autonomista, che comunque lascia una porta aperta alla revisione sulla quale però è necessario un consenso bipartisan».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha ricordato che proprio il 18 ottobre scorso, «il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ha invitato l’Italia e rivedere la sua politica abolizionista delle Province, sottolineando al contrario che ad esse vanno attribuite competenze e risorse per poter funzionare, suggerendo inoltre il ripristino dell’elezione diretta degli organi di governo». «La nostra proposta di legge va in questa direzione – ha concluso – bisogna discuterla e votarla al più presto».

Per Forza Italia, il consigliere Giuseppe Fasolino ha suggerito, tenendo conto della oggettiva specificità della situazione gallurese, di separare l’iter della proposta di legge, che può andare subito in Consiglio, da quello riguardante la revisione della legge di riordino, che richiede tempi diversi.

A favore di un percorso autonomo della legge si è dichiarato anche il primo firmatario Giuseppe Meloni, del Pd, che ha poi manifestato la preoccupazione per un possibile “effetto domino” derivante dall’inserimento di altri territori nel dibattito, «con il rischio di non fare niente».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha ribadito la sua posizione da sempre contraria all’abolizione delle Province, «scelta che ha portato ai risultati negativi che oggi abbiamo di fronte”. L’esponente dell’Udc si è detto poi favorevole a sostenere la proposta della Gallura anche “con la corsia preferenziale dell’art. 102, così si scopriranno le carte».

Per il consigliere del gruppo Misto Giovanni Satta «l’attuale situazione è figlia del peccato originale che portò alla proliferazione immotivata delle Province sarde, molto al di là di motivazioni reali: noi siamo per il rispetto dlla volontà espressa da 26 Comuni galluresi e sosteremo la proposta con ogni mezzo, se occorre anche con il ricorso all’art. 102».

Il capo capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha rivendicato al suo partito la consapevolezza di operare anche per le aree più periferiche dell’Isola, “rompendo il bipolarismo di fatto che accentra tutto su Cagliari e Sassari”. Nello specifico ha suggerito che, a legislazione regionale vigente, la Gallura può utilizzare gli spazi della legge di riordino che prevedono gli ambiti strategici, fermo restando che la proposta «è da valutare attentamente e proprio per questo potrebbe richiedere qualche approfondimento in più».

Nelle conclusioni il presidente Francesco Agus, assicurando l’impegno della commissione, ha affermato che «la complessità del tema delle autonomie locali richiede un confronto ampio ad articolato, così come è stato quello che ha accompagnato a suo tempo la legge di riordino». «Nello stesso tempo – ha avvertito – siamo chiamati ad occuparci di cose molto concrete perché, ad esempio, anche la prossima legge di stabilità nazionale esclude le Province sarde dalla ripartizione delle risorse; abbiamo già sollecitato l’intervento dei parlamentari sardi per modificare il testo attuale ed evitare il dissesto delle nostre amministrazioni. La prossima settimana – ha concluso – dovremo esaminare un disegno di legge della Giunta per consentire ad alcuni enti (Nuoro e probabilmente anche Oristano) di chiudere almeno i bilanci del 2017».

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All’esame del Parlamento europeo misure che prevedono tolleranza zero per molestie e abusi sessuali.

I deputati condannano fermamente qualsiasi forma di violenza sessuale e si rammaricano che tali atti siano troppo spesso tollerati. Gli autori, aggiungono, devono essere puniti. 

Il Parlamento europeo dovrebbe esaminare con urgenza le recenti accuse di molestie e abusi sessuali, introdurre corsi di formazione obbligatori per tutto il personale e per i deputati sul rispetto e la dignità sul lavoro, tenere un registro riservato dei casi segnalati, istituire una task force di esperti indipendenti, migliorare le procedure e il sostegno per le vittime sia nei procedimenti interni al Parlamento che presso la polizia locale.

Anche gli Stati membri dovrebbero esaminare la situazione nei rispettivi Parlamenti nazionali e adottare le misure necessarie. «I politici – concludono i deputati – dovrebbero dare l’esempio, prevenendo e combattendo le molestie sessuali sia nei parlamenti sia al di fuori».

Secondo uno studio sulla violenza sulle donne condotto dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), nel 2014:

• una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali durante la vita adulta

• nell’UE, fino al 55% delle donne ha subito molestie sessuali

• il 32% ha dichiarato che l’autore del reato era un capo, un collega o un cliente

• sono state molestate il 75% delle donne in professioni qualificate o in ruoli dirigenziali di alto livello e il 61% delle donne impiegate nel settore dei servizi

• il 20% delle giovani donne (18-29) nell’UE28 ha subito molestie online

• una donna su dieci è stata oggetto di molestie sessuali o di stalking tramite le nuove tecnologie.