23 July, 2024
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Il Parlamento europeo chiede il divieto totale entro dicembre 2022 degli erbicidi a base di glifosato e restrizioni immediate sull’uso della sostanza. Il Parlamento si è opposto alla proposta della Commissione di rinnovare per dieci anni la licenza del controverso erbicida. Per i deputati, l’Unione dovrebbe innanzitutto eliminare la sostanza partendo con un divieto per l’uso domestico e un divieto per quello agricolo non appena saranno a disposizione alternative biologiche (ad esempio i cosiddetti sistemi di difesa integrata) sufficienti per il controllo delle erbe infestanti.

L’obiettivo finale deve essere un divieto totale nell’UE entro il 15 dicembre 2022, con le necessarie restrizioni intermedie, chiedono i deputati.

Il processo comunitario di valutazione dei rischi, da effettuare prima di rinnovare la licenza della sostanza, desta preoccupazione, poiché l’Agenzia per i tumori dell’ONU e le Agenzie dell’UE per la sicurezza alimentare e per i prodotti chimici sono arrivate a conclusioni divergenti per quanto riguarda la sua sicurezza.

Per i deputati, inoltre, i documenti interni della Monsanto – l’azienda proprietaria e produttrice del Roundup, di cui il glifosato è la principale sostanza attiva – che sono stati resi pubblici, hanno fatto sorgere dubbi in merito alla credibilità di alcuni studi utilizzati dall’UE ai fini della valutazione della sicurezza del glifosato.

La procedura di autorizzazione comunitaria, inclusa la valutazione scientifica delle sostanze, dovrebbe basarsi unicamente su studi soggetti a revisione paritetica e su studi indipendenti pubblicati e commissionati dalle autorità pubbliche competenti. Le agenzie dell’UE dovrebbero essere dotate di risorse sufficienti per consentire loro di lavorare in questo modo. 

La risoluzione non vincolante è stata approvata con 355 voti favorevoli, 204 voti contrari e 111 astensioni. Gli Stati membri dell’UE voteranno domani la proposta della Commissione per rinnovare l’autorizzazione all’immissione in commercio di glifosato per 10 anni, a partire dal 15 dicembre di quest’anno, data di scadenza della licenza attuale.

Un’iniziativa cittadina europea, che chiede un divieto dell’erbicida, ha raggiunto più di un milione di firme in meno di un anno e sarà quindi discussa durante un’audizione pubblica in Parlamento nel mese di novembre.

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Il Parlamento europeo propone l’introduzione di un reddito minimo per uscire dalla povertà e tornare alla vita attiva. Un’apposita relazione non legislativa è stata approvata oggi con 451 voti favorevoli, 147 voti contrari e 42 astensioni. 

• Tutti gli Stati membri dovrebbero introdurre regimi di reddito minimo adeguati

• Garantire anche l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all’istruzione

• Sostegno ai bambini, ai disoccupati, alle famiglie monoparentali e ai senzatetto

L’introduzione ed il rafforzamento di regimi di reddito minimo in tutti gli Stati membri dell’UE è uno dei modi più efficaci per far uscire le persone dalla povertà.

La maggior parte dei Paesi dell’UE già dispone di programmi simili, ma non tutti forniscono sufficiente sostegno a coloro che ne hanno bisogno. I deputati esortano tutti i paesi UE a introdurre regimi di reddito minimo o, se necessario, a rafforzare quelli esistenti.

Per migliorarne l’efficacia, il Parlamento propone di:

• fissare un reddito minimo utilizzando la soglia di rischio di povertà ed altri indicatori Eurostat

• garantire alla misura un finanziamento pubblico adeguato

• rendere i regimi di reddito minimo più adattabili alle esigenze dei più vulnerabili

• rivedere i requisiti per garantire che siano coperte tutte le persone bisognose

I regimi di reddito minimo dovrebbero combinare il sostegno finanziario con un accesso più facile ai servizi sociali pubblici come l’alloggio, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la formazione. Coloro che possono lavorare dovrebbero essere aiutati ad accedere al mercato del lavoro, poiché un lavoro dignitoso è il modo migliore per combattere la povertà.

L’obiettivo del reddito minimo non dovrebbe essere solo quello di assistere le persone, ma soprattutto quello di accompagnarle dall’esclusione sociale alla vita attiva.

Inoltre è necessario rivedere gli attuali regimi di reddito minimo per affrontare meglio la sfida della disoccupazione giovanile. 

La relatrice Laura Agea (EFDD, IT), ha dichiarato: «La povertà e l’esclusione sociale non appartengono ai singoli Stati membri, ma riflettono lo stato dell’Europa, che deve rispondere a questa emergenza. Nella relazione proponiamo un approccio duplice: in primo luogo, ridurre l’impatto sociale della crisi economica adottando misure efficaci per far uscire dalla povertà 120 milioni di cittadini dell’UE e, in secondo luogo, incoraggiare politiche attive che creino posti di lavoro garantendo un’occupazione sostenibile».

Quasi 120 milioni di persone nell’UE, circa il 25% della popolazione, sono a rischio di povertà ed esclusione sociale (dati del 2015). I bambini, le donne, i disoccupati, i nuclei familiari monoparentali e le persone con disabilità sono considerati particolarmente vulnerabili.

Le informazioni, paese per paese, sull’evoluzione dei regimi di reddito minimo nell’UE28, sono disponibili nello studio del servizio di ricerca del Parlamento europeo sulle politiche di reddito minino, consultabile in inglese.

Il Parlamento ha già sottolineato l’importanza dei regimi di reddito minimo nello scorso mese di gennaio, nella risoluzione su un pilastro europeo dei diritti sociali.

Il concetto di reddito minimo – secondo i proponenti – non va confuso con il concetto di salario minimo e di reddito universale.

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L’apertura di un confronto a tutto campo in commissione “Attività produttive” ed una verifica delle risorse disponibili per venire incontro alle richieste del comparto già nella manovra finanziaria 2018. Sono i due impegni assunti dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale con la delegazione dei pescatori del Sulcis al termine della manifestazione di protesta svoltasi questa mattina.

Dopo aver ascoltato le rivendicazioni dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali sui danni causati al settore ittico sulcitano dai delfini e dall’attività di pesca a strascico, i capigruppo hanno deciso all’unanimità di chiedere l’apertura di un tavolo tecnico in Quinta Commissione.

«Siamo consapevoli delle difficoltà del settore – ha detto il vicepresidente del Consiglio Eugenio Lai che ha presieduto i lavori della Conferenza in sostituzione del presidente Ganau – serve ora un confronto serrato tra il mondo della pesca, l’assessorato e il Consiglio per studiare le misure utili al  comparto.»

I capigruppo hanno concordato sulla necessità di dedicare alla pesca un dipartimento o una direzione generale dell’assessorato, come indicato dalla mozione 232, primo firmatario Gianfranco Congiu del Pds, votata dal Consiglio il 28 aprile del 2016. Nel documento approvato dall’Aula si  sollecitava l’istituzione di una struttura tecnico-organizzativa autonoma e potenziata cui attribuire le funzioni in materia di pesca, acquacoltura e molluschicoltura. Unanimità anche sull’esigenza di una nuova legge  in grado di governare le politiche di settore e di disciplinare tutti gli aspetti di un comparto finora trascurato.

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Basterebbero i numeri per presentare Rezia Cantat, il festival della coralità italo-svizzero in programma nel giugno 2018 tra Chiavenna e Piuro in provincia di Sondrio: 132 cori e oltre 3.500 coristi provenienti dai Grigioni e dalla Valtellina, oltre a grandi cori nazionali e internazionali che si esibiranno in 70 ore di concerti consecutivi.

Un evento unico, che vedrà esibirsi nello stesso luogo tutti i cori delle due zone confinanti, che fin d’ora si annuncia come una grande festa che unirà, attraverso il cordone ombelicale della musica, due popoli legati da secoli.

Una manifestazione all’insegna del folklore e della cultura che rivestirà anche un carattere storico, rievocando le gesta del passo Sublime nell’800, quando i due territori iniziarono a “parlarsi” attraverso lo Spluga, per arrivare alla prossima estate, quando canteranno insieme.

Da segnare quindi sul calendario le date dell’8, 9 e 10 giugno 2018, anche grazie all’annunciata partecipazione di alcuni dei migliori cori italiani come Crodaioli, SAT (Coro della Società Alpinisti Tridentini), Sunshine Gospel Choir e Coro Giovanile Italiano, ai quali si affiancheranno Coro Giovanile Svizzero e Coro Giovanile dei Grigioni.

Alla base del progetto la voglia di condividere esperienze e capacità di produrre un prodotto musicale di qualità, unite a bellezza dei paesaggi naturali, qualità turistico-ambientale, arte dei luoghi ed alla sempre più ricercata enogastronomia della Valchiavenna, per cui i Crotti (Cantine naturali formatesi sotto i massi di antiche frane da cui spira il “sorel”, una corrente d´aria a temperatura costante, fresca d´estate e tiepida d´inverno, che rende l´ambiente ideale per la maturazione del vino e la stagionatura di salumi ed insaccati) rappresentano molto più di un luogo per la conservazione dei prodotti tipici.

Rezia Cantat richiamerà la prossima estate appassionati e curiosi, in quella che si può chiamare a pieno titolo “valle della cultura”, con almeno 10.000 presenze stimate, grazie alla grande carovana corale delle Alpi. Ospti che riempiranno le strutture ricettive non solo in Valchiavenna, ma anche al passo Spluga e al Maloja, in bassa Valtellina ed alto Lario.

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E’ stata presentata questa mattina, a Sassari, a Palazzo Ducale, la terza edizione della “Guido Sieni Judo Cup”, alla presenza del sindaco di Sassari Nicola Sanna, dell’assessore delle Politiche per lo Sport Alba Canu, del presidente del Centro sportivo Guido Sieni Stefano Urgeghe e del presidente del comitato regionale della Fijlkam Gavino Piredda.

Sarà un’edizione ancora più ricca e partecipata, con atleti che arrivano da numerose società sportive isolane e da diverse regioni della penisola, raddoppiando le presenze rispetto allo scorso anno. Domenica 29 ottobre il PalaSantoru di via Rizzedddu, vedrà scendere sui quattro tatami, che saranno allestiti dal sabato sera, circa 250 atleti. Questa, inoltre, sarà anche un’edizione nel segno del ricordo, quello di Franco Sieni, ideatore del trofeo internazionale, scomparso a giugno di quest’anno.

La manifestazione si preannuncia quindi ricca di spettacolo e di agonismo, visto che tra i judoka in gara sono tanti i medagliati oro, argento e bronzo agli ultimi campionati italiani. «L’appuntamento di domenica – ha detto in apertura Stefano Urgeghe – è una conferma per il judo, soprattutto per quello giovanile che dimostra la volontà di tornare protagonista sulla scena nazionale e internazionale». Arriva, inoltre, a breve distanza dai mondiali Master e Kata di judo che, con enorme successo, in particolare per gli atleti italiani – molti i sardi sul podio – si sono svolti a Olbia nella prima settimana di ottobre.

E se la Guido Sieni Judo Cup vuole far ricordare il trofeo internazionale “Guido Sieni”, domenica sarà anche l’occasione per ricordare il patron dell’evento che, per venticinque, anni portò in città judoka da tutto il mondo, Franco Sieni. Scomparso a giugno scorso, Franco Sieni, con la sua grinta e la sua grande passione, attraverso quest’arte marziale portò Sassari e la Sardegna a essere quasi sinonimi di judo.

«La manifestazione è dedicata quest’anno a un uomo a cui la città deve molto, Franco Sieni, recentemente scomparso. Un uomo la cui passione ha reso possibile il trofeo internazionale “Guido Sieni” a cui la Guido Sieni Judo cup, iniziativa sportiva giunta alla terza edizione si ispira apertamente», ha dichiarato il sindaco di Sassari Nicola Sanna.

«Sono coinvolti nel Guido Sieni Judo Cup adolescenti che imparano il rispetto delle regole, il rigore, la sana competitività, tutte virtù necessarie per dedicarsi a una disciplina sportiva», ha aggiunto l’assessore delle Politiche sportive Alba Canu.

Quest’anno la location si sposta al PalaSantoru, per indisponibilità del PalaSerradimigni che, nella stessa giornata, vedrà la partita della Dinamo Sassari. Una situazione che comporterà non pochi sacrifici per gli organizzatori che potranno allestire il campo soltanto nella tarda serata di sabato, per gli impegni sportivi delle società di pallamano. Il palazzetto di via Rizzeddu, però, consentirà la sistemazione di ben quattro materassine e la possibilità di più combattimenti in contemporanea.

La terza “Guido Sieni Judo Cup” metterà a confronto tra loro le nuove leve del judo, i giovani delle categorie esordienti B (13-14 anni) e cadetti (da 15 a 17 anni), maschili e femminili.

La mattina alle 8 sono previste le fasi del peso, mentre le eliminatorie inizieranno alle ore 9. Tra le 14,30 e le 16,30 circa si svolgeranno le finali e le premiazioni.

La terza edizione della manifestazione si presenta così in crescita, da una parte perché coinvolge le giovani speranze della disciplina, dall’altra perché ottiene l’adesione di alcune tra le più quotate società sportive della penisola.

Tre anni fa il Centro sportivo Guido Sieni aveva organizzato il campionato regionale assoluto che aveva portato sui tatami del PalaSerradimigni oltre 40 società isolane. La prima edizione della “Guido Sieni Judo Cup” nel 2015, invece, dedicata ai pre-agonisti e agonisti ha visto la partecipazione di circa 500 atleti, dai 4 ai 14 anni, sardi, liguri e romagnoli, che hanno dato vita a uno spettacolo di colori e sport. Quella dello scorso anno, dedicata alle due categorie degli Esordienti, A e B, e ai Cadetti aveva visto esprimersi al meglio circa 200 judoka. L’edizione 2016 era “volata” in Sicilia, con le rappresentative organizzate dai maestri Corrado Bongiorno ed Elios Manzi fare manbassa di medaglie.

L’appuntamento di domenica a Sassari rappresenta un valido banco di prova per i giovani atleti sardi, che hanno sempre dimostrato doti caratteriali e tecniche di spessore. Per loro sarà una occasione imperdibile di confronto con gli atleti d’oltre Tirreno. Una opportunità da cogliere al volo, senza le spese che comportano le trasferte nella Penisola, per misurarsi con atleti che agli ultimi campionati nazionali hanno conquistato medaglie d’oro, d’argento e di bronzo.

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Sono iniziati questa mattina i lavori di pulizia e manutenzione del letto dei corsi d’acqua che insistono sul territorio comunale di Carbonia. I lavori, che vedono impiegati gli operai della So.Mi.Ca. SpA, verranno realizzati grazie a un finanziamento regionale erogato in tre distinte annualità: la prima a dicembre 2015, la seconda a settembre 2016 e la terza a settembre 2017. Si tratta di fondi che l’Amministrazione Comunale ha deciso di utilizzare in un’unica soluzione, elaborando un progetto unitario, ad ampio respiro, dividendo i lavori in tre lotti funzionali. Una decisione ponderata, al fine di effettuare una pulizia completa dei tratti più significativi dei corsi d’acqua cittadini, tra cui il Rio Cannas ed il Rio Santu Milanu. I lavori di manutenzione, appena cominciati, si estenderanno lungo i 5 chilometri del Rio Cannas e i 2,4 del Canale di Santa Caterina.

«Abbiamo optato per una gestione progettuale unitaria piuttosto che per interventi tampone e incompleti, che avrebbero risolto, soltanto in minima parte, il problema dei rifiuti, dei detriti e delle erbacce che nel corso degli anni si sono riversati nell’alveo dei rii cittadini –spiega l’assessore delle Manutenzioni Gian Luca Lai -. Si tratta di lavori grazie ai quali potremo prendere le misure necessarie per fronteggiare apporti meteorici eccezionali e repentini, sempre più frequenti e tipici della stagione autunnale. Si conferma l’attenzione dell’Amministrazione Comunale nel mettere in atto tutte le azioni possibili rivolte alla riduzione del rischio idrogeologico, azione fondamentale per garantire la sicurezza dei nostri concittadini su questo versante. Gli interventi di manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua non si esauriranno con questo progetto, ma proseguiranno nei prossimi anni – conclude Gian Luca Lai –, beneficiando del nuovo finanziamento di 316 mila euro, recentemente aggiudicatosi dal Comune di Carbonia per il triennio 2017-2019.»

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Torna a Cagliari “Sound and Vision”, la performance di musica e disegni dal vivo che vede insieme sul palco i Dorian Gray, formazione storica della scena indie nostrana, con un illustratore ogni volta diverso: mercoledì primo novembre al Fabrik, il locale in via Mameli, sarà l’artista sardo Gildo Atzori, già coinvolto in precedenti occasioni, a creare all’impronta le suggestioni visive che affiancheranno note e parole della band cagliaritana guidata dal cantante Davide Catinari con Samuele Dessì (chitarre, loops, voci), Nico Meloni (chitarre) e Andrea Viti (basso). Ospiti Riccardo Erba (flicorno), Stefano Cherchi (ex componente dei Nielsa e attuale leader dei Camera Oscura) e uno special guest del calibro di Blaine L. Reininger, il polistrumentista americano, cofondatore con Steven Brown, nel 1977, di una band di culto come i Tuxedomoon. Tutti musicisti presenti nelle tracce di “Moonage Mantra”, il settimo disco in studio dei Dorian Gray, pubblicato lo scorso inverno, che offrirà la materia prima all’appuntamento con “Sound and Vision” del primo novembre, insieme a brani tratti dai precedenti due album di Catinari e soci, ma anche dal repertorio dei Tuxedomoon e dalla produzione solista di Blaine L. Reininger.

Ad aprire la serata, con inizio alle 21.00, i brevi set (una ventina di minuti ciascuno) di due interessanti progetti isolani, freschi di pubblicazione dei rispettivi lavori: Carlo Addaris, musicista, autore e manipolatore sonoro di San Sperate con la sua proposta a metà strada tra cantautorato elettronico e sperimentazione, e i Madame Curie, gruppo “dream-pop” formato da Lorena Carta (voce), Fabio Desogus (tastiere), Manuel Deiana (chitarre) e Angelo Argiolas (basso).

 

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Riprenderanno domani, mercoledì 25 ottobre, i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale. In mattinata, alle 10,00, si riunirà la Quinta Commissione “Attività Produttive” guidata da Luigi Lotto (Pd) per la verifica dello stato di attuazione della legge n. 20/2017 sul sostegno alle imprese del comparto ovicaprino colpite da calamità naturali. Sull’argomento sarà sentito l’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria. Al termine dell’audizione lo stesso assessore, insieme al collega della Sanità Luigi Arru e al responsabile dell’Unità di Progetto Alessandro De Martini, riferirà sullo stato di attuazione del Piano di eradicazione della peste suina africana.

Alle 10,30, si riunirà invece la Seconda Commissione “Lavoro e Cultura”, presieduta da Gavino Manca (Pd). All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena sulla programmazione dell’offerta formativa e della rete scolastica per l’anno 2018/2019. All’esame del parlamentino anche il Dl 440 “Istituzione dell’anagrafe regionale degli studenti” ed il Testo Unico sulla lingua sarda.

Giovedì 26 ottobre si riuniranno la Prima e Terza.

La commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini (Pd), inizierà alle 9,30 l’esame della Manovra finanziaria 2018-2020 approvata dalla Giunta. I lavori proseguiranno nel pomeriggio.

Per le 11.00 è invece convocata la Commissione Autonomia, guidata da Francesco Agus. In programma le audizioni degli assessori del Personale e dell’Ambiente Filippo Spanu e Donatella Spano su questioni riguardanti il personale dell’Agenzia Forestas e l’esame della situazione finanziaria delle province e delle Città metropolitane. All’ordine del giorno anche lo Schema d.lgs 5/XV (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per l’istituzione del Collegio dei revisori dei Conti in attuazione dell’articolo 14, comma 1, lettera e) del decreto legge n. 138 del 2011 convertito con modificazioni in legge 14 settembre 2011, n. 148), il P/64 (Adozione Piano di riordino territoriale. Legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”, art. 4) e la mozione 239 (Rubiu e più) sulle tematiche relative al poligono militare di Teulada e ai progetti di implementazione della base.

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Due ambulatori chirurgici, uno per le prime visite e uno per le medicazioni, per la preparazione all’intervento e per le visita del chirurgo plastico. Quindi ancora un ambulatorio multidisciplinare per le visite degli altri specialisti, un ambulatorio infermieristico con postazione telefonica – compreso il numero verde dedicato – e una sala d’attesa utilizzabile anche per le riunioni del team. Sono i nuovi locali della Senologia multidisciplinare aziendale coordinata che, a cinque mesi dalla sua istituzione, e dopo essere stati ospitati nella Senologia del Palazzo Clemente, oggi sono stati aperti nella seconda “stecca bianca” dell’Aou di Sassari.

All’appuntamento, questa mattina assieme ai direttori dell’Aou – Antonio D’Urso, Nicolò Orrù e Lorenzo Pescini -, erano presenti l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore comunale alle Politiche sociali Monica Spanedda, il prorettore vicario Luca Deidda, il presidente dell’Ordine dei medici Francesco Scano. A portare i saluti dell’arcivescovo di Sassari è stato il cappellano don Mario Tanca che in apertura ha benedetto i nuovi locali della Smac.

«Si tratta di un percorso che è diventato realtà – ha detto il direttore sanitario Nicolò Orrù – e che ci ha consentito e continuerà a permettere una migliore integrazione tra le professionalità coinvolte. Un risultato ottenuto anche grazie allo sforzo delle associazioni di volontariato – ha sottolineato in chiusura – che hanno contribuito con l’acquisto di alcuni arredi.»

Il ruolo del volontariato e delle donne è stato messo in evidenza anche dal direttore generale Antonio D’Urso che ha riconosciuto come «le associazioni ci hanno messo a disposizione le loro intelligenze ed i loro consigli. Il risultato è una collaborazione, un modo nuovo di fare sanità a Sassari. La Smac, inoltre, è anche il frutto di un lavoro unitario, tra ospedalieri e universitari, un percorso che vede nel mirino l’obiettivo della breast unit, a Sassari ormai una realtà».

«Un appuntamento importante – ha sottolineato Monica Spanedda – un percorso voluto dalla cittadinanza e significativi sono i passi fatti dall’Aou in un cammino di socio integrazione».

Una realtà voluta fortemente dalle donne per le quali, ha aggiunto Gianfranco Ganau, la breast unit diventa lo strumento per la «prevenzione, la diagnosi e la cura, con il coordinamento di tutti gli operatori. Un percorso che sarà ratificato questa sera con il riconoscimento della rete ospedaliera e delle breast unit a Sassari, Nuoro e Cagliari».

«È una giornata importante per la Sardegna – ha aggiunto l’assessore regionale Luigi Arru – ed un ringraziamento va alle donne che hanno svolto un importante ruolo di stimolo. Abbiamo steso una rete che ci unisce e collega per avviare un percorso di cambiamento e Sassari, in questo, è un modello per tutta la Sardegna.»

I nuovi locali sono stati ristrutturati dall’Aou di Sassari che, con 16 mila euro, ha acquistato armadi, mobili, sedie, poltrone e divanetti per l’attesa, scrivanie e ancora un lettino da visita, carrelli per le medicazioni e lampade da visita.

È stato di notevole importanza, inoltre, il supporto di alcune associazioni di volontariato che, attraverso una raccolta fondi realizzata con eventi e menifestazioni, hanno contribuito ad arredare i locali.

Tra queste il Coro Polifonico Caras che ha organizzato una serata dedicata, con raccolta fondi per l’acquisto del carrello chirurgico per l’ambulatorio senologico della Smac. Quindi l’Associazione Cuore di Donna che ha dato vita a un evento il cui ricavato è stato destinato all’acquisto degli arredi della sala d’attesa dell’ambulatorio senologico della Smac.

A questi si aggiunge un quadro donato dalla pittrice sassarese Liliano Cano.

L’atto aziendale deliberato il 10 ottobre scorso, che ha superato la verifica di conformità definitiva da parte della Regione, ha confermato all’interno del dipartimento Onco-ematologico la struttura semplica dipartimentale di Coordinamento Breast unit.

Sono 433 le donne prese in carico dalla Senologia multidisciplinare aziendale coordinata dal 5 giugno al 15 ottobre. Significativo della bontà del percorso attivato il fatto che sono 260 le donne sintomatiche prese in carico e una soltanto asintomatica che si è rivolta alla Smac. A giugno, il mese dell’apertura, sono state 71 (alle quale si aggiunge una donna asintomatica), ad luglio sono state 57, ad agosto 41, a settembre 57 e sino al 15 ottobre 34.

In totale sono 115 le donne in follow up, 10 quelle provenienti dallo Screening, 10 quelle dalla Senologia radiologica e 38 quelle provenienti da medico di base o altre strutture sanitarie.

E ancora in 148 sono le donne che si sono rivolte in maniera diretta alla Smac, 269 attraverso il numero, una sola attraverso la mail e 14 con altra procedura.

In questi mesi, nel percorso Smac, sono stati effettuati 296 esami radiologici, 5 visite dei chirurghi plastici, 128 visite dei chirurghi senologi, 5 visite fisiatriche, 5 visite oncologiche, 1 visita psicologica, 2 visite di radioterapia, 25 visite di senologia radiologica e 6 esami istologici. Il team multidisciplinare si è riunito 19 volte.

A questi dati si aggiungono quelli dell’attività operatoria realizzati con un progetto finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa mediante prestazioni aggiuntive. Da maggio a settembre sono stati eseguiti 53 interventi chirurgici su donne colpite da tumore al seno.

Nella tabella di seguito le tipologie di intervento:

TIPOLOGIA DI INTERVENTO

22

QUADRANTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA

2

QUADRANTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA+ REPERE

1

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA BILATERALE

1

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA BILATERALE

2

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA BILATERALE + RICOSTRUZIONE BIL.

10

MASTECTOMIA RADICALE

1

MASTECTOMIA SEMPLICE

1

MASTECTOMIA BILATERALE

1

QUADRANTECTOMIA

6

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA

1

MASTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA + RICOSTRUZIONE

1

QUADRANTE + DISSEZIONE ASCELLARE

1

BIOPSIA DEL TESSUTO RETROAREOLARE

1

ASPORTAZIONE NODULO MAMMARIO

1

BIOPSIA SU REPERE

1

QUADRANTECTOMIA + LINFONODO SENTINELLA

53

INTERVENTI COMPLESSIVI

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Oggi, alle 19.00, le fanfare e bande militari dell’Esercito italiano si esibiranno contemporaneamente in 17 città italiane per ricordare, sulle note del “Silenzio d’ordinanza”, il centenario della battaglia di Caporetto. Il flash mob, organizzato dallo Stato Maggiore dell’Esercito, è legato alle commemorazioni del centenario della Grande Guerra per l’anno 2017, ed ha voluto ricordare il legame profondo tra i militari di oggi e le generazioni di soldati italiani che cento anni fa si sono immolati per la patria e nel segno del quale hanno creduto e combattuto. Le location sono a Cagliari in piazza dei Martiri, con la banda della Brigata Sassari; a Roma (Altare della Patria con la banda dell’esercito; piazza di Spagna, con la banda della Scuola Tramat; piazza Navona, con la banda del reggimento Granatieri di Sardegna; piazza del Pantheon, con la fanfara del reggimento Lancieri di Montebello; Bologna (piazza Maggiore con la banda dell’Artiglieria); Pisa (piazza XX Settembre, banda della brigata Folgore);; Messina (piazza Duomo, banda della brigata Aosta); Bari (piazza del Ferrarese, banda della brigata Pinerolo); L’Aquila (Parco del Castello, fanfara della brigata Taurinense); Udine (piazza Libertà, fanfara della brigata alpina Julia); Pozzuolo del Friuli (piazza Julia, fanfara della brigata Pozzuolo del Friuli); Altamura (piazza Zanardelli, fanfara del reggimento brigata Pinerolo); Napoli (piazza del Plebiscito, fanfara della brigata bersaglieri Garibaldi); Ragogna (area antistante il Museo della Grande Guerra, fanfara dell’11° reggimento brigata Ariete); Trapani (piazza Vittorio, fanfara del 6° A reggimento brigata Aosta); Cosenza (piazza dei Bruzzi, fanfara del reggimento brigata Garibaldi).