24 July, 2024
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C’è tempo sino al 31 ottobre per iscriversi alla terza edizione del “Co.li.Mus”, il Corso per operatori liturgico-musicali nato dalla collaborazione tra il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e l’Ufficio liturgico dell’Arcidiocesi di Cagliari.

Il corso è indirizzato a organisti, cantori, direttori e a quanti operano a vario titolo nel campo liturgico-musicale.

Obiettivo del corso è far prendere consapevolezza dei significati profondi del fare musica all’interno dei sacri riti, ed offrire la possibilità di acquisire competenze musicali teorico-pratiche, liturgiche e  storico-musicologiche.

Il corso ha durata annuale, con un impegno di due lezioni settimanali, a partire da inizio novembre. Nel piano di studi sono contemplate 10 diverse materie, per una formazione completa degli operatori liturgico-musicali.

 

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Sono oltre 200 le nuove posizioni lavorative aperte che la Ferrero offre al momento. L’azienda ci ha abituati a continue ricerche di personale e non potrebbe essere diversamente per una multinazionale che è uno dei più grandi gruppi mondiali nel settore alimentare. La Ferrero, nata ad Alba 70 anni fa, è presente in 200 paesi con decine di stabilimenti e decine di migliaia di dipendenti. Il prodotto principale, che ha stregato bambini e adulti in tutto il mondo ed è alla base del successo aziendale, è senza dubbio la Nutella, ma anche tutti gli altri prodotti dolciari venuti in seguito hanno contribuito in modo determinante a far crescere i fatturati aziendali… e con essi ovviamente i lavoratori.

La presenza di Ferrero in Italia è consistente con vari stabilimenti presenti in molte regioni italiane e con la storica sede operativa di Alba in Piemonte. Per queste sedi l’azienda ricerca…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_ferrero.html .

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Dalla classica al jazz, sino al tango e alle sonorità che accompagnano le danze tradizionali dell’Europa orientale. Dal 29 ottobre al 17 dicembre, nello storico Teatro Electra di Iglesias, torna il Festival di musica da camera, giunto quest’anno alla XIX edizione.

Organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica del musicista e compositore Fabio Furìa, anche stavolta il festival richiamerà nella cittadina mineraria alcuni tra i più grandi nomi della musica internazionale: il sassofonista Roberto Ottaviano, i pianisti Pietro Laera ed Edoardo Bruni, la violoncellista Katharina Gross, sino al jazzista Gavino Murgia ed allo stesso direttore artistico Fabio Furìa.

Il cartellone si apre domenica 29 ottobre (tutti gli appuntamenti saranno alle 19.00) con: “Dreams made on sand!”, una produzione firmata Anton Stadler: protagonisti saranno il fuoriclasse del jazz Roberto Ottaviano (nella sua pluridecennale carriera ha collaborato con musicisti da Dizzy Gillespie a Chet Baker e Mario Schiano) ed il versatile pianista Pietro Laera che proporranno un concerto in cui musica classica e jazz si fondono mostrando come la musica sia capace di sfuggire alle etichette. Il 5 novembre arriva il Trio Garnerama formato da Fabrizio Crivellari (flauto), Edoardo Bruni (pianoforte) e Peter Lanziner (contrabbasso): improvvisazione, virtuosismo e abilità tecnica costituiranno la cifra di “Jazzy” un appuntamento capace di infiammare il pubblico.

Il 12 novembre è la volta del duo formato da Emilia Zamuner (voce) e Marco Ciampi (pianoforte) con il concerto “Dal classico al jazz”, una serata in cui saranno proposti una carrellata di brani che spazieranno dall’“Ave Maria”, scritto da Riccardo Cocciante per il musical “Notre dame de Paris” a Sergej Rachmaninov, sino a George Gershwin.

Il 3 dicembre saranno protagonisti Katharina Gross, violoncellista richiesta in tutto il mondo sia come solista sia in formazioni cameristiche, e Matteo Falloni, pianista vincitore di numerosi concorsi. Il duo proporrà al pubblico dell’Electra il concerto “Songs, dances and fairy tales”, un affascinante viaggio dall’Europa orientale, con le sue danze tradizionali e canzoni raccolte da Bela Bartok, alle melodie della musica popolare norvegese di Edvard Grieg.

Il 17 dicembre il sipario sull’edizione 2017 del Festival di musica da camera si chiude con un’altra produzione a firma Anton Stadler che vedrà sul palco una formazione tutta sarda: il bandoneonista Fabio Furìa, il sassofonista Gavino Murgia ed il pianista Walter Agus, protagonisti del concerto intitolato “Made in Sardinia”. Si tratta di una anteprima assoluta durante la quale il trio eseguirà per la prima volta anche alcuni brani scritti apposta per l’occasione dal compositore cagliaritano Matteo Martis.

Accanto alla programmazione della domenica, anche quest’anno il Festival offre ai più giovani l’occasione di avvicinarsi alla  musica, con tre appuntamenti pensati per le scuole in programma sempre nel Teatro Electra. Si comincia lunedì 6 alle10 con il concerto “Jazzy”. Lunedì 13 alla stessa ora sarà proposto “Dal classico al jazz”, mentre il 27 novembre la mattina è dedicata a “Tango experience”un suggestivo viaggio musicale in Argentina, e nei sobborghi di Buenos Aires, dove il tango è nato, in compagnia di Fabio Furìa e della pianista Maura Porru.

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La Manovra Finanziaria per il 2018 con 7 miliardi e 792 milioni di euro rafforza le spese su lavoro, tutela della salute, cultura, istruzione e università, turismo, ambiente, politiche sociali. Supporta gli investimenti privati in tutti i settori produttivi e nei comparti pubblici (infrastrutture, bonifiche, protezione del territorio), mantiene il Fondo unico da 600 milioni per gli Enti locali, i 30 milioni del Reis e i 70 per i cantieri comunali e la salvaguardia dell’occupazione in situazioni di crisi. E, soprattutto, sostiene fortemente le famiglie, lasciando nelle loro tasche 130 milioni, e le imprese lasciandone 100: la Giunta ha infatti deciso di non aumentare le tasse, che restano le più basse d’Italia, e di non introdurre – unica regione – il ticket farmaceutico. Rispetto ai 7,6 miliardi dell’anno scorso (erano 7,2 nel 2016), si registra dunque un incremento delle entrate del 2%, dovuto sia al ciclo economico in ripresa sia alla chiusura della Vertenza Entrate con lo Stato, che ha assicurato alla Sardegna 900 milioni di arretrati e la certezza di 150 milioni all’anno. L’uscita dal patto di stabilità nel 2014 garantisce che tutte le risorse possano essere spese, permettendo così di incrementare le spese correnti e pagare debiti risalenti a molti anni fa. Quest’anno, poi, l’impegno della Giunta ad approvare la manovra nei tempi previsti è stato perentorio, per evitare l’esercizio provvisorio e garantire certezza della spesa sin dal primo giorno dell’anno prossimo: approvata il 17 ottobre dalla Giunta, si conta che il Consiglio regionale riesca a licenziarla entro dicembre.
«Portare alla discussione la nostra proposta di finanziaria ad ottobre, cioè ben prima di quanto si sia fatto sinora, significa poter mettere queste risorse in circolo, a favore delle famiglie e delle imprese, con molti mesi di anticipo rispetto al passato – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha ringraziato l’Assessorato per il lavoro svolto -. L’economia è in ripresa, come dimostrano alcuni segnali importanti che, via via, si vanno consolidando: basti citare la crescita del pil e il calo del tasso di disoccupazione, tornato a livello del 2012 dopo anni drammatici. Se, come è, le finanziarie servono ad aiutare questi segnali di ripresa, a renderli più forti, più robusti, più veloci in senso positivo, questa è, di fatto, la finanziaria della ripresa. La graduale uscita dalla crisi ci permette di avere entrate in leggera crescita – ha aggiunto il presidente Pigliaru, sottolineando come più denaro significhi – più servizi per i nostri cittadini, stando particolarmente attenti a chi è maggiormente in difficoltà, a chi è malato. Gli stanziamenti per la Sanità restano importanti, in attesa che l’applicazione della Riforma ne renda i servizi più efficienti ed efficaci, così come importante è il finanziamento per reddito di inclusione sociale e l’investimento per la scuola: tutte cose che servono alla Sardegna intesa come sistema economico, ma anche alla società sarda, direttamente alle persone. Va in questo senso la decisione di mantenere le tasse più basse d’Italia sia per le famiglie che per le imprese, così da favorire lo sviluppo e i consumi: scelte che crediamo alla base di ogni buona amministrazione e buona politica». In riferimento alla questione accantonamenti, infine, Francesco Pigliaru ha ribadito che sul punto la Regione ha una posizione chiara e ferma: «Riteniamo che 684 milioni siano troppi per la Sardegna e dal Governo aspettiamo ancora una risposta che sta tardando ad arrivare. Vogliamo una netta riduzione e vogliamo anche sapere qual è la regola con cui vengono calcolati. Vogliamo conoscerla e avere la certezza di essere trattati con equità, una certezza che in questo momento decisamente non c’è».
156 milioni per l’istruzione, con il potenziamento di Iscol@, la lotta alla dispersione scolastica e la formazione degli insegnanti. Cultura e Sport: 73 milioni per la valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama ma anche per le industrie creative, le residenze artistiche e un piano straordinario di scavi archeologici. 55 milioni vanno al Turismo per l’allungamento della stagione, l’attivazione di sistemi di iperconnessione con i visitatori e la valorizzazione in chiave turistica dei tratti identitari dell’isola. Con 50 milioni per l’edilizia si lavorerà a un piano di manutenzione degli alloggi Area, all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e a nuovi progetti di housing sociale. 627 milioni vanno alle politiche per l’Ambiente: con un piano di investimento da 17 milioni saranno acquistati moderni mezzi multiuso per il potenziamento del sistema regionale della Protezione civile nelle attività di prevenzione e gestione dei rischi (incendi, alluvioni, smottamenti). E poi bonifiche dei siti inquinati, gestione dei rifiuti, contrasto all’erosione costiera. La politica per i trasporti può contare su 554 milioni: fra le priorità, oltre alla continuità territoriale aerea e marittima, la mobilità urbana, le reti ciclabili, l’interconnessione fra hub portuali e aeroportuali, il potenziamento e l’integrazione dei trasporti su ferro e gomma. 346 milioni sono destinati a Politiche sociali e Famiglia: servizi per la prima infanzia, strutture per i servizi sociali e reddito di inclusione sociale le priorità. Alla Sanità sono destinati 3 miliardi e 488 milioni: oltre a garantire i Lea, saranno riorganizzate le cure territoriali, attuate la riforma della rete ospedaliera e il piano di riqualificazione e riorganizzazione del sistema sanitario regionale mediante il monitoraggio delle spese e la valutazione globale dei livelli essenziali di assistenza. Sviluppo economico ed energia, 134 milioni: innovazione, sviluppo tecnologico, internazionalizzazione per rendere sempre più competitivo il “Sistema Sardegna” e poi metanizzazione e mobilità elettrica. Per lavoro e formazione ci sono 124 milioni: lavoratori socialmente utili, Parco Geominerario, lista speciale tutelata dalla legge 42 i principali destinatari. Agricoltura (186 milioni) e Pesca (158) puntano su politiche di sostegno al settore agricolo e alimentare, sostegno all’ovicaprino, bandi per la pesca e lotta durissima alla peste suina africana che si vuole completamente eradicare in tempi brevi.
«Stiamo facendo la nostra parte per portare la Sardegna fuori dalla crisi, con numerose politiche attive. Il mutuo infrastrutture da 700 milioni, la spesa totale dei fondi della programmazione comunitaria 2007-13 con 300 cantieri aperti, le politiche attive per il lavoro, Iscol@ con 250 milioni, mille cantieri e 3000 posti di lavoro in tutta l’Isola, la banda ultralarga e i 54 milioni per portarla in tutti i paesi, la spesa dei primi fondi del Patto per la Sardegna, la programmazione territoriale e i bandi per le imprese – ha sottolineato l’assessore del Bilancio Raffaele Paci -. I segnali positivi si iniziano a vedere, col Pil che finalmente cresce dopo 7 anni, i dati sull’occupazione, il boom del turismo e la crescita dell’export nell’agroindustria. E in questo contesto si inserisce la nostra Finanziaria, che punta a potenziare la ripresa rafforzando il tessuto economico, sociale e lavorativo della Sardegna. Non aumentiamo le tasse, rinunciando a incassare 230 milioni che lasciamo alle famiglie per aiutarle a spendere e alle imprese per aiutarci a creare sviluppo e occupazione. Stiamo lavorando molto e con grande impegno per centrare obiettivi che possono cambiare il futuro della Sardegna e dei nostri giovani. Anche per questo – ha concluso Raffaele Paci – vogliamo riuscire ad approvare la Finanziaria entro dicembre: è il momento di correre, per dare in fretta le risposte che la gente si aspetta da noi.»
In Sardegna l’aliquota unica Irpef resta al valore minimo di 1,23%. Una scelta condivisa solo da Bolzano, Valle D’Aosta e Veneto, dove però la situazione economica e la ricchezza della popolazione sono decisamente più floride. Per le altre regioni la situazione cambia nettamente: si va dall’1,73 fisso di Abruzzo, Calabria, Sicilia al 2,03 della Campania per arrivare al ventaglio fra l’1,23 e il 3,33% delle altre regioni che hanno adottato il metodo della tassazione differenziata con vari scaglioni in base al reddito. Se portassimo l’aliquota al livello delle altre regioni che sono in piano di rientro della Sanità (condizione in cui di fatto ci troviamo) – ovvero al 2,03% di Campania, Piemonte e Lazio – nelle casse della Regione arriverebbero 130 milioni in più, da spendere per realizzare politiche espansive ma che verrebbero sottratte alle famiglie. L’Irap resta ferma al 2,93%. La base nazionale è fissata al 3,90% e la troviamo in Friuli Venezia Giulia, Valle D’Aosta, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto. Al 4,73% l’ha innalzata la Regione Marche, al 4,97% la Campania. Il 4,82% tocca a Sicilia, Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia. Aliquote più basse le troviamo solo nelle ricche Trento (2,30) e Bolzano (2,68). Oltre a tenere l’Irap al minimo, ne garantiamo l’azzeramento alle nuove imprese che si insediano in Sardegna per i primi 5 anni di attività: una scelta fatta per aiutare la fase iniziale di investimento ma anche per promuovere una politica di attrazione degli investimenti. Se in Sardegna portassimo l’Irap alla base nazionale del 3,9, la Regione incasserebbe 50 milioni di euro in più, se invece la portassimo al livello delle altre regioni in Piano di rientro della Sanità (4,8-4,9), la Regione di milioni in più ne incasserebbe 100, togliendoli però di fatto alle imprese.
Anche nel 2018 saranno trattenute entrate erariali, spettanti alla Regione Sarda in base allo Statuto, per complessivi 684 milioni di euro, pari a circa il 10% del totale. A questi si dovrebbero aggiungere altri 165 milioni di accantonamenti sui quali però la Regione ha negato l’intesa allo Stato. Continuando a imporre cifre così corpose, senza scadenza e senza intesa (condizioni decretate invece dalla Corte Costituzionale) lo Stato di fatto sta unilateramente modificando il nostro Statuto, che ha rango costituzionale, stabilendo che nelle nostre casse debbano arrivare 5 decimi dell’Irpef e non più i 7 decimi previsti, ovvero 2 decimi in meno di quello che ci spetta. La richiesta della Sardegna, che è oggetto di una trattativa in corso col governo, è di una forte riduzione degli accantonamenti per il prossimo triennio.
Nel biennio 2017-2018 solo con il Fondo di Sviluppo Regionale (Fesr) sono già in corso o stanno per essere pubblicati 18 bandi per tutte le tipologie di investimento con oltre 250 milioni di incentivi messi a disposizione delle imprese. Parole d’ordine: tempi rapidi, procedure snelle e lotta alla burocrazia. Quindi bandi a sportello, che a ogni click day hanno registrato non solo il tutto esaurito ma oltre il doppio delle richieste rispetto alle somme disponibili: chiaro segnale di ripresa e di voglia di investire da parte delle imprese. La Regione si è perciò impegnata a finanziare tutti i progetti validi con nuove risorse. Ai bandi si aggiungono altri importanti strumenti quali il microcredito o il social impact investing e le varie misure specifiche di incentivazione degli investimenti in agricoltura, allevamento e pesca. 

Tra le azioni con un forte impatto a favore dei territori e dello sviluppo va ricordata la programmazione territoriale che vede ormai impegnata la quasi totalità del territorio coinvolgendo oltre il 90% della popolazione e dei comuni della Sardegna. La manifestazione di interesse delle Unioni dei Comuni, la Strategia Nazionale per le aree interne (Snai), il Piano di rilancio del Nuorese, gli Interventi territoriali integrati, il Pon per la città metropolitana, il Piano Sulcis sono le diverse tipologie di programmazione nel territorio in concreta fase di attuazione. La Regione ha messo in gioco ingenti risorse (circa 300 milioni) e sta dando tutto il supporto ai territori (istituzioni locali, partenariato economico e sociale, cittadini) che diventano protagonisti del proprio progetto di sviluppo. È questo il modo per dare risposte concrete al tema, complesso ma vitale, dello spopolamento delle aree interne e periferiche favorendo concrete opportunità di lavoro e quindi di sviluppo.
Un fondo cospicuo di 40 milioni è stato infine lasciato completamente libero da destinazione per la condivisione di ulteriori azioni strategiche all’interno dei lavori consiliari, anche sulla base delle audizioni delle parti istituzionali, economiche e sociali. Si prosegue così il metodo, già sperimentato con successo nella scorsa finanziaria, per il quale l’individuazione di alcune priorità deve essere decisa insieme, dalla Giunta, dal Consiglio, dalle istituzioni locali e dai cittadini attraverso le loro rappresentanze sociali ed economiche. In questo modo la legge finanziaria diventa un momento importante di confronto, di elaborazione e, soprattutto, di scelte per favorire lo sviluppo e l’inclusione di tutti i sardi. 

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A 24 ore dalla trasferta dell’Olimpico che ha segnato la prevedibile quinta sconfitta consecutiva all’esordio di Diego Lopez sulla panchina rossoblù, il Cagliari è tornato in campo ieri pomeriggio ad Asseminello, per preparare il nuovo impegno in programma mercoledì sera alla Sardegna Arena contro il Benevento, fanalino di coda della classifica, ancora all0asciutto di punti dopo nove giornate.

I giocatori utilizzati a Roma con la Lazio sono stati impegnati in lavoro di scarico in palestra. Gli altri hanno lavorato sul campo: dopo il riscaldamento, il programma di allenamento ha previsto esercitazione tecnica e possesso palla a pressione. Quindi tattica di reparto per i difensori, mentre centrocampisti ed attaccanti hanno effettuato esercizi di finalizzazione. In chiusura, partitella a campo ridotto.

Si è allenato regolarmente il portiere Rafael, Alessandro Deiola ha svolto un lavoro personalizzato. Proseguono il loro percorso di recupero dai rispettivi infortuni Alessio Cragno ed Andrea Cossu. Oggi, vigilia di gara, il Cagliari sarà nuovamente in campo al pomeriggio.

«Avevo chiesto alla squadra di giocare con coraggio e così è stato – ha detto Diego Lopez sulla partita dell’Olimpico -. Abbiamo tenuto un buon possesso di palla e siamo arrivati a tirare in porta diverse volte: contro un’altra squadra sarebbe potuto bastare, non contro la Lazio che è fortissima e ha meritato di vincere anche se il risultato è un po’ pesante per noi. Il gol di Farias? Gli episodi a volte possono essere favorevoli, altre meno. Siamo usciti a testa alta. Chiaramente dobbiamo migliorare e per questo bisogna lavorare molto sul campo. Dobbiamo affrontare tre partite in sette giorni, ho diversi giocatori di ottima qualità e mi è sembrato giusto dosare le forze. Per l’attacco, Sau e Farias hanno determinate caratteristiche e ho deciso di iniziare la gara con loro. Mercoledì ci aspetta una partita molto importante – ha concluso Diego Lopez -. Se manteniamo la stessa intensità e mentalità mostrate oggi, possiamo fare bene. La situazione non è critica: dobbiamo lavorare sulla testa ed iniziare a fare risultato.»

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Archiviata la sconfitta di Bologna, la Dinamo è già in Spagna dove mercoledì affronterà il Murcia in un match valido per la terza giornata della regular season di Basketball Champions League, nella prima trasferta europea della stagione.

Dopo il match con le V nere di Alessandro Gentile, c’è voglia di riscatto e serenità da parte dei giganti biancoblu che hanno chiesto di non avere distrazioni e poter lavorare al massimo della concentrazione per preparare al meglio i prossimi impegni tra campionato e coppa. Al rientro da Murcia, infatti, il Banco affronterà il doppio impegno casalingo contro le scarpette rosse dell’Olimpia Milano e il match di BCL contro l’AS Monaco, vecchia conoscenza biancoblu dalla scorsa stagione.

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Fabio Desogus, 40 anni, è il nuovo segretario dell’Unione cittadina di Carbonia del Partito democratico. Ex assessore dello Sport e Turismo del comune di Carbonia, docente in Istituti di Istruzione superiore, Fabio Desogus, è stato eletto al termine di tre giorni di congressi, svoltisi a Carbonia, Cortoghiana e Bacu Abis. Con lui sono stati eletti anche i nuovi segretari dei circoli cittadini: Alberto Straullu, 40 anni, ex consigliere comunale dal 2006 al 2011, è è il nuovo segretario del Circolo di Carbonia; Cinzia Firinu, 34 anni, è la nuova segretaria del Circolo di Cortoghiana e Alessio Tidu sarà il segretario del Circolo di Bacu Abis.

«Le elezioni dei segretari – si legge in una nota – sono avvenute al termine di dibattiti accesi e partecipati e sono frutto della volontà dei tanti partecipanti ai congressi di rinnovare gli organismi dirigenti locali. Con un età media dei suoi segretari inferiore ai 35 anni, il Partito Democratico di Carbonia dimostra l’intenzione di ripartire da un gruppo dirigente giovane, ma comunque non privo di esperienza politica. Tale scelta è stata fatta in funzione di un rinnovamento della classe dirigente capace di coniugarsi con preparazione e conoscenza del Comune e delle sue problematiche.»

Il Partito Democratico di Carbonia a breve organizzerà un’assemblea cittadina in cui avverrà la proclamazione degli eletti.

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Gli ex lavoratori ex Ati-Ifras sono scesi dal Duomo di Sassari e stamane si sono recati in miniera ad Olmedo dai minatori. Si unificano così le vertenze di un terrirorio martoriato dalla crisi.

Ci sono uomini che non si rassegnano e dall’oscuro silenzio della miniera continuano a lottare a 180 metri di profondità dalle viscere della terra.

Chiedono ciò che dovrebbe essere un diritto: «Che venga loro restituito l’orgoglio della  professione, la “dignità” di un lavoro».

E non come gentile concessione, ma come “diritto” costituzionale.

La speranza che si trovasse una soluzione si è trasformata in delusione per non avere ancor oggi ottenuto delle risposte, la pazienza lentamente si affievolisce.

I minatori si alternano dal sottosuolo a turni di quattro, ma non e’ salendo in superficie che si stà meglio.

I pensieri sono gli stessi, i problemi comuni: «Manca lo stipendio e gli ammortizzatori sociali son scaduti a luglio grida il più giovane», la precarietà a cui sono costretti rende il futuro pieno di incognite ed incertezze, le esigenze primarie delle famiglie non ammettono le tempistiche di una politica che rimanda le soluzioni di settimana in settimana che unite fanno due anni e mezzo.

Al presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, viene loro da fare una sola domanda: «Come facciamo a sopravvivere?»

Tra le tante cose di cui si sta occupando, e siamo onesti, alcune con temi di minor valore, possibile che non si abbia avuto da lui un segnale? E’ possibile che una situazione riguardante il bene comune di un diritto fondamentale sia passata così inosservata? 

I segretari generali della Filtcem Cgil Femca Cisl e Ugl Chimici Gianfranco Murtinu, Luca Velluto e Simone Testoni che affiancano dal primo giorno i minatori nelle loro rivendicazioni e che ne ascoltano il grido di dolore e lo rilanciano categoricamente, sperano ancora in una politica che curi l’interesse delle persone in maniera responsabile, prudente ed imperativa. Esigono correttezza ed impegno alla stessa stregua degli altri minatori sardi, perché sentono che la pazienza sta finendo e sanno che nessuno lascerà la miniera sino a quando non si otterrà un risultato che può essere solo uno: il LAVORO.

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La Sulcispes ha fatto poker di vittorie, ha vinto anche a Quartu 72 a 71 e comanda la classifica a punteggio pieno. La vittoria della squadra di Paolo Massidda è maturata da squadra vera che non molla mai la presa, contro un avversario ostico, in un match al cardiopalma. Avanti nel primo quarto (17 a 22), i biancoblu sono andati sotto nel secondo con uno scarto ridotto (22 a 15); nel terzo quarto c’è stato equilibrio (13 a 13), mentre in quello finale, seppur sotto di un solo punto (18 a 17), la squadra antiochense è riuscita a portare a casa una vittoria sofferta ma pesantissima.

«E’ stata una gara equilibrata dall’inizio alla fine, nella quale le due squadre si sono alternate con il punteggio ma sempre con poco margine di distacco – ha detto  Paolo Massidda – una partita tutto sommato corretta ma ancora condizionata dalle assenze di Castiglia e del nuovo ingresso Cavassa, che sarà arruolabile in settimana- ha concluso il coach sulcitano – sono felice, perché mai avrei pensato che a quattro giornate dall’avvio del campionato fossimo a punteggio pieno; soddisfazione a parte, continuiamo a lavorare, per migliorare e crescere come collettivo.»

Quartu – Sulcispes 71 a 72  (17 a 22, 22 a 15, 13 a 13, 18 a 17).

Quartu: Rosas 19 , Podda 21 , Bartocci 18 , Laconi 2 , Cinus, Solla 5 , Magro 6 , Cogotti , Saba. All. Asunis L.

Sulcispes: Casula 6 , Cera, Borghero 1 , Rasset 11 , Piras 12 , Aralossi 16 , Basciu, Tosadori 17 , Peloso 9 , Ingrande, Era. All. Massidda.

Arbitri: Saddi e Di Fortunato.

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L’Unione Europea mette in campo una nutrita serie di progetti e strategie per la formazione e l’occupazione giovanile. Ma come fanno i ragazzi del Vecchio Continente a orientarsi fra le diverse opportunità offerte? Una risposta può sicuramente contribuire a darla PENSARE & PROGETTARE: l’impatto locale delle politiche europee per la gioventù della programmazione UE 2021-2027. Cittadinanza, partecipazione e mobilità transnazionale per l’apprendimento.Un seminario rivolto agli stakeholder delle politiche per la gioventù, promosso dal Centro Eurodesk dell’URP della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna in collaborazione con il Coordinamento della rete nazionale italiana Eurodesk, che si terrà a Cagliari mercoledì 25 ottobre, a partire dalle 9.00, per concludersi nel pomeriggio, negli spazi della Manifattura Tabacchi.

Eurodesk è la rete ufficiale del programma europeo Erasmus+ per l’informazione sui programmi e le iniziative promosse dalle istituzioni comunitarie in favore dei giovani nei settori della mobilità internazionale, cultura, formazione, del lavoro e volontariato (oltre 1200 i punti di informazione in 34 Paesi europei, di cui circa 100 in Italia, l’Ufficio nazionale di coordinamento ha sede a Cagliari).

Il laboratorio PENSARE & PROGETTARE rappresenta l’evento pubblico che si inserisce all’interno della riunione annuale della rete dei punti locali Eurodesk, che quest’anno si svolge a Cagliari, articolata in quattro giornate (dal 23 al 26 ottobre), e che ospita circa 70 funzionari delle politiche della gioventù di altrettante città italiane (membri della rete Eurodesk Italy). Il seminario è rivolto a tutti i soggetti coinvolti nel settore delle politiche per la gioventù e dei servizi di informazione e orientamento sulla mobilità transnazionale per l’apprendimento dei giovani, in preparazione alla programmazione dell’Unione europea del settennato 2021-2027: giovani appartenenti ad associazioni, consulte e forum giovanili, giovani amministratori locali, dirigenti e funzionari pubblici con delega alle politiche giovanili,operatori di servizi rivolti alla gioventù, insegnanti, parti sociali.

Sono stati invitati, fra gli altri, l’assessore della Pubblica Istruzione della Regione Sardegna Giuseppe Dessena e l’assessore delle Politiche Giovanili della Regione Campania Serena Angioli. Saranno presenti anche Vito Borrelli, vice-capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e Ramon Magi, presidente di Eurodesk Italy.

Nell’oggi cammina già il domani, scriveva il poeta inglese S.T. Coleridge. E per quanto possa sembrare ancora lontana la programmazione dell’Unione europea per il settennato 2021-2027 è già entrata nella sua fase cruciale. L’attuale settennato (2014-2020) ha evidenziato, con l’iniziativa faro Gioventù in movimento, che le strategie messe in campo dall’Unione europea per i giovani considerano la mobilità transnazionale per l’apprendimento come uno degli elementi chiave che permette ai soggetti interessati di studiare, formarsi e fare esperienze di cittadinanza attiva in un Paese diverso da quello di residenza.

In questo contesto si inserisce il seminario PENSARE &PROGETTARE. Le due sessioni (mattutina e pomeridiana) del laboratorio hanno l’obiettivo di affrontare una serie di domande/argomenti che consentano di valutare l’attuale stato dell’arte delle politiche in favore della gioventù e iniziare a immaginare quelle da sviluppare a livello locale e regionale per rispondere alle sfide della nuova programmazione dell’Unione europea per il 2021-2027.

Il format pensato per questa attività si incentrerà su un dialogo con gli amministratori, Le sfide odierne delle politiche per la gioventù, a partire dalle 9.30, e il relativo dibattito, aperto ai contributi del pubblico presente in sala e coordinato da Ramon Magi, sullo stato di attuazione e sulle prospettive future delle politiche europee per la gioventù a livello locale e regionale.

A conclusione della mattinata si susseguiranno due interventi: il primo offrirà una riflessione sui temi dell’integrazione dei giovani migranti, il secondo, tenuto da Vito Borrelli, vice-capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, traccerà una panoramica sullo stato dell’Unione europea e sulle sfide che la nuova programmazione 2021-2027 proporrà agli Stati membri. La sessione pomeridiana sarà invece imperniata su una serie di tavoli tematici che approfondiranno e svilupperanno alcuni argomenti affrontati nel dibattito della mattinata, per meglio capire quali strategie e sinergie, a livello regionale e locale, possano essere messe in campo per favorire i giovani nella utilizzazione dei programmi europei. Chiuderà il seminario l’intervento di Ramon  Magi, presidente di Eurodesk Italy.

L’obiettivo ultimo del laboratorio sarà dunque quello di individuare una serie di linee guida condivise per iniziare il processo di diffusione sul territorio della conoscenza e dei servizi a supporto dei giovani per il miglior impatto possibile della programmazione UE 2021-2027 nelle comunità locali.