24 July, 2024
Home2017 (Page 147)

[bing_translator]

Il responsabile regionale di CasaPound, Fabio Corrias, ha diffuso una nota nella quale denuncia che «questa notte alcuni militanti di CasaPound hanno subito un tentativo di aggressione di fronte alla facoltà di Scienze Politiche da una ventina di sedicenti antifascisti armati di spranghe e mazze. L’episodio si è verificato dopo le minacce lanciate dal “coordinamento antifascista cagliaritano” che preannunciavano pubblicamente la “creazione di situazioni di tensione” in vista dell’inaugurazione della locale sede di CasaPound».

Il responsabile di CasaPound nella stessa nota denuncia inoltre la presenza di scritte minatorie, in viale Fra Ignazio, indirizzate al vicepresidente nazionale Simone Di Stefano ed al responsabile locale Vittorio Susinno, e un episodio verificatosi nel pomeriggio, quando all’imbocco degli ingressi di Economia una ventina di appartenenti al coordinamento antifascista sarebbe uscita da dietro il bar vicino in assetto da guerriglia, brandendo mazze e spranghe e lanciando pietre all’indirizzo dei militanti a bordo delle loro auto, causando danni alla carrozzeria.

«Solo la prontezza di riflesso dei nostri militanti ha evitato esiti ben peggiori della trappola di questa notte – ha dichiarato Fabio Corrias – ribadiamo che ogni tentativo di intimidire CasaPound sul territorio servirà esclusivamente da ulteriore sprone per moltiplicarne le attività, sabato la festa di inaugurazione della sede sarà solo l’inizio di questa promessa.»

[bing_translator]

Archiviata la bella vittoria ottenuta in campionato contro Reggio Emilia, la Dinamo Banco di Sardegna si rituffa in Champions League, con la ferma determinazione di riscattare l’amara sconfitta subita la scorsa settimana davanti al proprio pubblico, per un solo punto, a 2 secondi dalla sirena finale, contro i turchi della Pinar Karsiyaka. L’Ewe Baskets Oldenburg è una vecchia conoscenza della Dinamo, già affrontata nella regular season di Eurocup della stagione 2013/2014.

«Sarà una partita dura che dobbiamo assolutamente vincere per muovere la classifica a livello di Champions – ha spiegato coach Federico Pasquini alla vigilia -. Gli obiettivi che abbiamo sono quelli di allargare i minuti di qualità a livello difensivo e a livello di collaborazione offensiva, muovendo la palla il più possibile. Dobbiamo cercare di fermare il loro playmaker, McConnel, che è un giocatore molto creativo, la guardia Byron Allen che abbiamo visto l’anno scorso con Nymburk e che è un giocatore con punti facili nelle mani. E ancora De Zeeuw, giocatore già visto a Roma, che ha grande tiro e, soprattutto sotto canestro, Mahalbasic, elemento che fa praticamente reparto da solo, dando grande profondità all’attacco.»

Il neo coach della Nazionale Meo Sacchetti, intanto, ha ufficializzato i 24 giocatori convocati in vista delle due sfide in programma 24 e 26 novembre di qualificazione al Mondiale. Tra i convocati c’è Achille Polonara, che con la Nazionale maggiore ha già collezionato 41 presenze. Tra i 24 convocati c’è anche un ex Dinamo, Brian Sacchetti, figlio di coach Meo. Il primo impegno della Nazionale Azzurra sarà la sfida in programma il 24 novembre a Torino contro la Romania, il 26 invece appuntamento a Zagabria per la gara contro la Croazia.

«Sono contento e onorato di essere nella lista dei 24 – ha detto Achille Polonara -, spero di far parte dei 12 che andranno a fare il raduno a Torino. Ringrazio tutto lo staff a partire dal ct e sono molto carico per questa convocazione.»

Ecco gli altri convocati: Awudu Abass, Pietro Aradori, Filippo Baldi Rossi, Paul Biligha, Christian Burns, Andrea Crosariol, Luigi Datome, Amedeo Della Valle, Ariel Filloy, Diego Flaccadori, Simone Fontecchio, Raphael Gaspardo, Alessandro Gentile, Marco Giuri, Daniel Hackett, Antonio Iannuzzi, Niccolò Melli, David Okeke, Giampaolo Ricci, Luca Vitali e Andrea Zerini.

[bing_translator]

La via per un turismo sostenibile esiste e la Regione si sta impegnando per creare un sistema finalmente coordinato che crei sviluppo, favorisca nuove opportunità e ampli l’offerta, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le peculiarità che la Sardegna offre ai suoi visitatori. È, in estrema sintesi, il pensiero espresso questa mattina dagli assessori del Turismo Barbara Argiolas e dell’Urbanistica Cristiano Erriu al convegno “Il futuro del turismo sostenibile – La qualità del lavoro come elemento di competitività”, organizzato dalla Filcams Cgil a Cagliari.

«Il turismo è un’industria sempre più complessa e occorre che anche l’assessorato cambi il proprio ruolo e diventi regia strategica dei progetti che si realizzano sul territorio. La nuova legge regionale sul turismo va in questa direzione – ha sottolineato l’assessore Barbara Argiolas – ed è la base di partenza dalla quale, nei prossimi mesi, realizzeremo la governance del sistema turistico sardo attraverso l’istituzione della DMO regionale, il lavoro della Conferenza permanente per il turismo che convocheremo entro l’anno e l’attuazione del nuovo Piano strategico che sarà operativo e orientato sui risultati. L’attività della DMO si concentrerà su marketing e comunicazione, soprattutto quella digitale. Non possiamo pensare, nel 2017, di comunicare con strumenti tradizionali, soprattutto di non sapere cosa cercano i viaggiatori su internet: su questo aspetto il lavoro da fare è tanto. Ma il tema vero è relativo alla qualità dell’offerta ed è questo l’elemento centrale sul quale dobbiamo lavorare per allungare la stagione turistica e rafforzare quelle tipologie di turismo che si affiancano al balneare e valorizzano il nostro patrimonio culturale materiale e immateriale.»

L’assessore Erriu si è soffermato su alcuni dei temi più dibattuti del disegno di legge sul governo del territorio, che avrà ricadute sul turismo: «Sostenibilità e sviluppo sono temi scivolosi e complessi, che talvolta creano contrapposizioni anche all’interno degli stessi enti pubblici, dei partiti e persino delle organizzazioni sindacali, che legittimano posizioni differenti e contrapposizioni talvolta accese. Tutte le posizioni sono legittime, però la politica ha il compito di trovare una sintesi che tuteli il bene collettivo e assicuri condizioni reali di sviluppo. Non possiamo fingere che non ci siano problemi. Per esempio, l’offerta alberghiera in Sardegna è in gran parte obsoleta: su questo sono tutti d’accordo. Ebbene, l’articolo 31 del nostro DDL cerca di dare una prospettiva di sviluppo, naturalmente nel rispetto dell’ambiente e del dettato del Piano paesaggistico regionale, che peraltro già lo prevedeva. Non possiamo cullarci sul boom di arrivi originato dalle tensioni internazionali nel bacino del Mediterraneo: prima o poi dovremo fare i conti con la qualità della nostra offerta ricettiva. E la soluzione non può essere certo quella delle seconde case, che sono troppe e non offrono risposte adeguate. È facile parlare di decrescita felice nelle aree più ricche: in altri territori la realtà ci mostra decine di migliaia di disoccupati del settore industriale e tantissimi giovani che scappano dalla Sardegna perché non ci sono nuove opportunità di lavoro. Qui, più che di decrescita felice, è più corretto parlare di decadenza infelice».

[bing_translator]

Procede a ritmo serrato la circuitazione, presso le associazioni dei sardi emigrati,  del documentario di Sergio Naitza, affidata al Circolo “Nuraghe” di Fiorano Modenese, secondo un progetto regionale approvato dal Servizio Coesione Sociale – Settore Emigrazione dell’assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, che lo ha incluso tra i progetti regionali da finanziare nel quadro del programma 2016 a favore dell’emigrazione sarda, con iniziative da sviluppare nel corso del 2017.

Nel pomeriggio di domenica 15 ottobre la proiezione è stata  organizzata, presso Casa Giacobbe, dal Circolo culturale sardo “Grazia Deledda” di Magenta alla presenza del regista, del sindaco – Chiara Calati – e dell’assessore allo Sport e alle Politiche giovanili – Luca Alberto Aloi – del comune di Magenta. A far gli onori di casa hanno provveduto Valter Argiolas, presidente del Circolo, e Antonello Argiolas, presidente onorario del Circolo e membro del Comitato Esecutivo della F.A.S.I.

Dopo la proiezione, Sergio Naitza ha sintetizzato le origini di questo suo lavoro, frutto di una laboriosa selezione – per un film della durata di 90 minuti – dell’immenso patrimonio di  immagini (per una durata di 120 ore di proiezione) custodite nell’archivio della RAI – sede regionale per la Sardegna. Tutte le immagini selezionate (sequenze da inchieste, documentari, servizi giornalistici, molte da celebri programmi come TV7 e AZ) sono state rimontate, sono stati conservati nell’originale solo alcuni spezzoni di interviste.

Il racconto di quindici anni di storia sociale della Sardegna – dalla fine degli anni Cinquanta al 1970 (anno fatidico in cui la squadra del Cagliari conquista lo scudetto), cioè il periodo cruciale in cui la Sardegna esce da una economia agropastorale per entrare, a seguito dell’approvazione del primo Piano di Rinascita (legge n. 588 dell’11 giugno 1962 con  fondi di spesa di circa 400 miliardi di lire diluiti a scaglioni per un decennio), nell’epoca della trasformazione industriale – si “sgomitola” attraverso l’invenzione di uno scambio di comunicazioni  epistolari tra un fratello, costretto a trasferirsi a Cagliari per cercare lavoro, e una sorella, rimasta invece nel piccolo paese dell’interno.

Attraverso il “filo rosso” costituito da questa corrispondenza “ci guardano” dallo schermo “le nostre storie”, le vicende di quel quindicennio di storia della Sardegna che ha visto: la crisi delle miniere di carbone del Sulcis e la perdita di migliaia di posti di lavoro per i minatori; il progressivo aumento del flusso migratorio verso le città del triangolo industriale (Torino, Genova, Milano); l’inizio delle servitù militari in Sardegna a seguito del “Bilateral Infrastructure Agreement” (B.I.A.) dell’ottobre 1954, con la creazione di installazioni nell’isola nei territori di La Maddalena e di Cagliari; la costruzione della diga del Flumendosa per combattere la cronica siccità; la lotta dei pescatori “poveri” di Cabras contro i “Baroni in laguna”, titolo di un famoso libro di Giuseppe Fiori (la cui inconfondibile voce risuona negli spezzoni di alcune  interviste, in particolare al giovane bandito “Grazianeddu” Mesina catturato dalle forze dell’ordine); il banditismo (“L’Anonima sequestri”) che sceglie la strada più atroce ma più economicamente “produttiva” (quella, appunto, dei sequestri di persona) convincendo il Parlamento a istituire una Commissione d’inchiesta sul banditismo in Sardegna; i primi  passi dell’industrializzazione con la nascita dei due poli petrolchimici di Porto Torres e di Sarroch; il sorgere degli insediamenti turistici nella zona destinata a diventare universalmente nota come “Costa Smeralda”; per approdare a Riva, al “Giggi” eroe della conquista di uno scudetto che fa assaporare il gusto dolce della vittoria e del riscatto non solo a una squadra di calcio ma a un intero popolo (residenti ed emigrati, questi ultimi ancora più motivati ad esaltare nei luoghi di nuova residenza nella penisola e all’estero lo “storico” trionfo calcistico).

Il commento delle immagini brilla per la felicità di espressione (i testi sono di Giulia Clarkson e di Sergio Naitza), per le musiche originali (di Romeo Scaccia) e per la professionalità delle voci narranti (Corrado Giannetti, Cristina Maccioni, Marco Spiga). Meritano una citazione sia Davide Melis (per il montaggio) sia Luca Melis  (per la fotografia).

Sergio Naitza ha motivato l’assenza di qualsiasi specificazione didascalica dei nomi delle illustri personalità intervistate, la cui voce ha voluto che si conformasse alle testimonianze rese dalla anonima gente comune. Per i meno giovani, non sarà comunque difficile riconoscere:

• lo  scrittore Giuseppe Dessì che difende i diritti della lingua romanza qual è il sardo contrapponendola al “dialetto italiano”;

• lo storico e giornalista Manlio Brigaglia che spiega il “caso Carbonia” (la città che, con l’adesione dell’Italia nel 1953 alla C.E.C.A – Comunità europea del carbone e dell’acciaio -, dovette fronteggiare la concorrenza dei carboni esteri, più economici e con minore presenza di zolfo, con conseguente crisi del settore estrattivo sulcitano, e perdita di centinaia di posti di lavoro);

• il filosofo Antonio Pigliaru che chiarisce chi è l’intellettuale democratico;

• il senatore Giuseppe Medici che illustra i risultati dell’Inchiesta parlamentare sul banditismo;

• il giovane Aga Khan che rivela come è approdato nell’isola per vedere un terreno che aveva acquistato senza sapere dove fosse collocato e che poi intravvede la possibilità di un insediamento turistico di élite su tutta la costa bagnata da un mare che ha il colore dello smeraldo.

Anziani e giovani non hanno ovviamente difficoltà a riconoscere il mitico “Giggirriva”.         

Il documentario, attraverso la suggestiva potenza delle immagini in bianco/nero, è l’ideale mezzo attraverso il quale insegnanti volonterosi che operano in Sardegna possono far conoscere ai propri allievi un pezzo importante della storia dell’isola nel Novecento, che i manuali in uso liquidano in poche righe (se va bene).

Così potranno capire che quelle “storie guardate” li “riguardano”. I sardi anziani residenti ed emigrati, nascondendo qualche fremito di commozione, la lezione di queste storie la conoscono già perché l’hanno vissuta.

Un buffet con prodotti alimentari sardi (pane carasau, formaggio, ricotta, salsiccia, dolci) ha allietato i numerosi spettatori (alcuni provenienti da Circoli vicini), ai quali il provetto sommelier cavalier Virgilio Mazzei ed Elena Marongiu, giovane laureata in Scienze e tecnologie alimentari, hanno illustrato le caratteristiche rispettivamente dei vini (cannonau Nepente di Oliena; vermentino Lastima docg di Monti) e de su “Casu Sardu” (latte di pecora con latte di capra di Fanari Formaggi).

Paolo Pulina     

[bing_translator]

Il Consiglio regionale ha approvato oggi i capitoli 8 e 9 della proposta di riordino della rete ospedaliera ed ha iniziato la discussione del capitolo 10 sugli “ospedali privati”.

In apertura di seduta, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha sollecitato una riunione della conferenza dei capigruppo a fine seduta con la partecipazione sia del presidente della Regione che dell’assessore dell’Agricoltura perché, ha spiegato, «la recente legge del Consiglio regionale a favore dei pastori sta creando molti problemi alla categoria, provocando un nuovo profondo stato di malessere nelle campagne sarde».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato che «il Consiglio ha approvato una legge importantissima per il comparto agricolo sardo per la quale sembra ora che ci siano problemi di applicazione». Proprio stamattina, ha aggiunto, «c’è stato un incontro con l’assessore dell’Agricoltura che ha preso impegno di fare una verifica formale sulle procedure, per cui non è necessaria una conferenza dei capigruppo; il centro destra sta cavalcando malessere mentre noi vogliamo che i pastori ricevano quanto previsto dalle legge regionale senza speculazioni strumentali, magari possiamo sentire l’assessore in conferenza».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha affermato che «abbiamo tutti a cuore il problema dei pastori e ci preoccupiamo delle difficoltà di attuazione di una legge che prevede uno stanziamento di 45 milioni, una legge che conteneva alcuni rischi che noi avevamo evidenziato in sede di discussione». Chiedere oggi all’assessore di spiegare i problemi, ha sostenuto, «significa che non si è compreso il meccanismo e che chi non è in regola con Inps non potrà ricevere nulla; evidentemente si sono fatte promesse impossibili da mantenere ed ora la legge va corretta, su questo devono lavorare i capigruppo, magari insieme alla commissione, per trovare una soluzione che interessa tutti».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha detto che «la crisi torna, purtroppo, nelle campagne sarde e gli agricoltori sono allo stremo e Consiglio e politica regionale non possono essere complici di una situazione che sa tanto di accanimento burocratico». Chiedere la regolarità della situazione Inps, ha continuato, «è assurdo perché già oggi di fronte alle calamità naturali le verifiche sulla regolarità contributive sono sospese: è su questo che bisogna intervenire con una moratoria immediata».

Per i Riformatori sardi, Luigi Crisponi ha ricordato che «la madre di tutti i problemi come al solito è la burocrazia che frena e rallenta le leggi, se poi ci si mette la cattiva politica che vuole impedire discussione su una questione serissima siamo alla beffa più assoluta; Pittalis ha fatto una richiesta legittima condivisa dai territori da affrontare con la massima urgenza e la posizione della maggioranza è inspiegabile». Oltre che la conferenza, ha concluso, «serve anche una verifica in commissione per ascoltare l’assessore dell’Agricoltura al più presto».

Il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto (Pd) si è detto convinto «che su questo tema si debba evitare, come Consiglio regionale, di ritornare sulla legge ad appena un mese di distanza sulla base di una richiesta che lascia perplessi a cui peraltro l’assessore sta dando risposta». L’applicazione delle norme non può essere discussa, ha osservato, «per cui rivolgo a tutti un appello alla serenità su un problema delicato; la commissione è convocata per la prossima settimana e in quella occasione l’assessore riferirà, credo comunque che da subito l’assessorato abbia ha fatto miracoli mettendosi in condizioni di far partire le erogazioni fin dalle prossime settimane».

Il presidente Ganau ha confermato che la conferenza dei capigruppo si riunirà alla fine della mattinata, definendo la richiesta proveniente dal Consiglio «legittima, su un tema su cui nessuno si vuole sottrarre».

Il consigliere del gruppo Misto Giovanni Satta si è detto preoccupato «per la forma mentis di alcuni consiglieri regionali; il collega Pietro Cocco ha detto cose fuori luogo perché Pietro Pittalis e tutti noi ascoltiamo le richieste che vengono dai territori, rivolgo quindi a tutti un appello alla calma ed apprezzo il lavoro fin qui fatto dall’assessore ma la riunione si deve fare».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha dichiarato che «non c’è l’intenzione di negare il confronto con assessore in un incontro da fare subito, ma non dimentichiamo che noi tutti, con assessore, abbiamo fatto un lavoro incredibile e forse tutto sta avvenendo per un difetto di comunicazione, la riunione a fine seduta si deve fare».

Il presidente Ganau ha confermato la riunione dei capigruppo a fine seduta.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, respingendo una serie di emendamenti presentati dall’opposizione, mentre altri sono stati ritirati dai proponenti. Dopo l’approvazione del testo dell’ottavo capitolo (27 favorevoli, 21 contrari) hanno ottenuto il via libera dell’Aula soltanto gli emendamenti n. 892 (Agus-Ruggeri) che prevedono la trasmissione alla commissione Sanità dei report sugli scostamenti sugli standard attesi della riforma, e n. 893 (Agus-Ruggeri) che stende il monitoraggio alle liste d’attesa ed alla mobilità passiva per le patologie trattabili in Sardegna.

Subito dopo è iniziata la discussione generale sul nono capitolo (Principali criticità e fasi del percorso di riorganizzazione della rete).

Il vice presidente della commissione Sanità Edoardo Tocco ha ribadito la posizione del suo gruppo per la soppressione «di un paragrafo che ammette le criticità della riforma, tanto è vero che l’elisoccorso ancora non c’è e il direttore dell’Areus non è stato nominato: sono parti della riforma che si dovrebbero rinviare alla fine della legge, perché al momento non abbiamo eli-superfici né idea di sistema». Se per esempio dovesse verificarsi una urgenza ad Isili o Muravera, ha concluso, «è chiaro che senza interventi immediati un paziente non arriverà mai in tempo a Cagliari e lo stesso discorso si può estendere a La Maddalena o Carloforte».

Il consigliere del Misto-Rossomori Emilio Usula ha affermato che «non si può non pensare a sistema di emergenza urgenza che deve rappresentare il cardine del nuovo sistema sanitario, anzi doveva essere messo a punto prima della rete ospedaliera o almeno contemporaneamente alla rete delle cure territoriali». Questa è la grande incongruenza di fondo, ha lamentato, «ora il servizio di emergenza urgenza è coperto quasi totalmente da risorse pubbliche per cui deve essere valutato con la massima attenzione, e dubito che ci sia un piano dove si dice chi deve fare cosa: servono piuttosto risposte e conferme su sede già individuata a Nuoro, in definitiva ritengo utile un approfondimento in commissione e dico no ad un acritico via libera altrimenti stiamo rinunciando al nostro ruolo di legislatori».

Il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha osservato che il paragrafo «avrebbe dovuto essere elemento di raccordo fra le diverse componenti riforma ma mancano le componenti da raccordare a cominciare dall’ emergenza urgenza». Le nostre proposte, ha spiegato, «riguardano La Maddalena non solo per il punto nascita ma per l’ospedale che ha problemi perfino per il funzionamento di una auto clave, così come le isole minori che hanno bisogno di attenzione particolare anche in prospettiva del turismo sanitario: altre cose inoltre, come gli ospedali di comunità, sono tutte da costruire e la loro assenza rischia di intaccare l’efficacia dell’intera riforma».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha fatto alcune puntuali osservazioni sull’elisoccorso «per il quale i dati forniti non sono sufficienti sia per la localizzazione in aeroporti civili (non opportuna perché intasano il traffico), che per i tempi di percorrenza perché 130 Lm/h di media non possono essere mantenuti in ogni condizione meteo». Oppi ha poi messo l’accento sulla sanità nelle isole minori, ricordando che «Carloforte non ha ospedale ma una casa della salute e deve essere considerata zona disagiata pur avendo meno abitanti della La Maddalena; serve anche un servizio nefropatici, un protocollo per i trasporti secondari, un ambulatorio pediatrico ed una emoteca».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha rilevato che «l’emergenza urgenza doveva essere una delle gambe più forti della riforma ma è stata la più trascurata, nonostante l’annuncio, peraltro tardivo, della nomina del nuovo direttore generale». In generale, ha concluso, «la riforma contraddice in ogni parte il programma del centro sinistra in materia di sanità, perché non riduce i costi ad aumenta la dipendenza del settore dalla politica, mentre la Giunta avrebbe dovuto preparare un piano industriale indicando i costi a regime e tracciando gli obiettivi finali».

Alessandra Zedda, anch’essa vice capogruppo di FI, ha affermato che «a tratti i contenuti evidenziano buone intenzioni però vanificate da una impostazione completamente sbagliata; nella riforma avviata nel 2014 da un lato si è iniziato a parlare di sistema territoriale ma poi si è proceduto con provvedimenti mirati alla salvaguardia degli amici degli amici, e quanto al sistema di emergenza urgenza non si è capito che l’elisoccorso era il servizio più importante, carico di procedure complesse e di criticità come ore notturne». Altre parti della legge come ospedali di comunità, l’ospedale aperto cittadino e l’appropriatezza dei ricoveri sono le solite buone intenzioni ma non si capisce chi fornirà l’assistenza all’interno di queste strutture».

La consigliera del Pd Daniela Forma ha sollevato il problema del codice rosa, «l’accesso al pronto soccorso delle vittime della violenza di genere, che dal 2014 veniva garantiva la presa in carico delle pazienti attraverso un protocollo sostenuto da una sorta di semi volontariato». Nello specifico, ha aggiunto, «questo servizio a Nuoro ha avuto una vita molto travagliata perché non gli è stata concessa una deroga per attività in regime di convenzione e, dopo una nuova richiesta ancora senza risposta, di fatto da giugno 2016 il servizio di supporto psicologico per le donne a Nuoro è sospeso, una grave macchia per la città e tutta la Sardegna centrale, perché i codici rosa sono parte integrante di tutte le strutture di emergenza urgenza».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha insistito sulle polemiche inerenti il bando dell’elisoccorso ed ha parlato di “bande del Pd in lotta tra loro” riferendosi alla disputa per la nomina tra Piero Delogu e Giorgio Lenzotti. «Sono stati presentati – ha affermato il consigliere della minoranza – curriculum migliori ma che sono certo non saranno presi in considerazione». A giudizio del consigliere Attilio Dedoni l’assessore Arru “ha fallito perché presenta un piano di riordino della rete ospedaliera sena senso e senza prospettiva”.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha rielencato i paragrafi ricompresi nel capitolo 9 del documento per evidenziarne l’importanza “così da poter meglio sottolineare le criticità del piano di riordino della rete ospedaliera”. L’esponete della minoranza ha accusato l’esecutivo regionale di aver praticato “negli ultimi quattro anni” una indiscriminata politica di tagli al personale e di perseguire nell’indebolimento delle strutture esistenti nei diversi territori della Sardegna: «Per il centronistra razionalizzare significa solo tagliare personale e servizi».

Il capogruppo di UPC-Socialisti, Pierfranco Zanchetta, si è concentrato sul paragrafo del capitolo 9 che si riferisce alle isole minori («trovo elementi di prospettiva ma anche io guardo con preoccupazione alla situazione di Carloforte») ed ha affermato che anche alla Maddalena, dove pure è presente un ospedale, “non vi sono condizioni di garanzia nelle cure”. Il consigliere della maggioranza ha quindi insistito sull’urgenza di risposte tempestive ai bisogni dei cittadini e sulla necessità che nelle due isole minori della Sardegna operino sempre professionalità adeguate: «A Carloforte come alla Maddalena chiedono interventi in sicurezza, adeguati a salvare le vite umane».

La capogruppo del Misto, Annamaria Busia, ha rimarcato il “costante e progressivo incremento negli accessi al pronto soccorso da cui discende un affollamento delle aree intraospedaliere” ed ha evidenziato come tali accessi registrino “patologie cliniche di media e bassa intensità”. A giudizio dell’esponente del “Campo progressista” serve realizzare “una rete di assistenza primaria e percorsi organizzativi integrati per evitare accessi impropri al sistema sanitario”. La consigliera ha quindi rivolto un appello perché possa essere migliorata la proposta di riordino della rete ospedaliera ed ha invitato i consiglieri a far cessare la “battaglia navale in atto” per ricercare vantaggi in favore dei territori di riferimento in danno di altre aree dell’Isola.

Il consigliere del Pds, Augusto Cherchi,  ha reclamato l’avvio urgente della cosiddetta “emergenza-urgenza” con la piena operatività dei servizi Areus, nonché l’attivazione della rete territoriale: «Senza queste condizioni il riordino della rete ospedaliera non potrà produrre gli effetti attesi».

L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha replicato alle critiche ed ha ricordato i diversi passaggi che hanno portato all’istituzione dell’Areus («una nuova azienda che ingloba le due centrali del 118»).Luigi Arru ha quindi comunicato di aver invitato i vertizi dell’Ats a produrre un esposto in Procura sulle eventuali interferenze nell’appalto per i servizi dell’elisoccorso. L’assessore ha difeso le scelte fatte in ordine all’individuazione delle basi adatte ad ospitare gli elicotteri («nel pieno rispetto delle direttive Enac») ed ha parlato anche di nuove specialità mediche come ad esempio “il medico rurale”. «C’è una visione del territorio – ha spiegato Luigi Arru – e il problema è creare un modello diverso di presa in carico di una popolazione anziana con patologie cronica». L’esponente dell’esecutivo ha rassicurato sulla situazione nelle isole minori :«A Carloforte è stata avviata una casa per la salute e alla Maddalena restano dialisi e camera iperbarica».

Il presidente del consiglio ha messo in votazione gli emendamenti 12=550= 744; 16= 551= 797; 552; 553; 554; 555; 556, con parere contrario di relatore e giunta, che sono stati tutti respinti.

Aperta la discussione sugli emendamenti 17=557=798, il relatore della minoranza Edoardo Tocco (Fi) ha ribadito la lamentazione su ritardi nella rete territoriale dell’emergenza-urgenza ed ha rimarcato l’assenza di un’elisuperficie a Carloforte mentre ha auspicato la presenza di un elicottero alla Maddalena. 

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha fornito alcuni dati significativi sull’elisoccorso («l’assessore nicchia in proposito») denunciando come soltanto il 30% dei circa 300 interventi annui operati dall’elicottero dei Vigili del fuoco risulti nell’area di Cagliari («è evidente che la maggior parte dei voli si operino nelle aree critiche del nuorese e in quelle congestionate del nord dell’Isola nel periodo turistico»). Il consigliere della minoranza ha quindi concluso evidenziato gli alti costi che si registreranno per le chiamate improprie.

Il consigliere Giuseppino Pinna (Udc) ha lamentato l’indebolimento di una serie di strutture ospedaliere nei territori periferici ed in particolare dell’ospedale Marino di Alghero («nel corso degli anni sono stati ridotti pesantemente personale e servizi»). L’esponente della minoranza si è detto contrario al trasferimento del reparto di ortopedia dall’ospedale Marino all’ospedale Civile di Alghero.

Posti in votazione, con distinte e successive votazioni, il Consiglio non ha approvato gli emendamenti 17= 557= 798; 558; 18=560=799; 20=562=801; 805; 21= 553= 802; 22= 564= 803; 565.

L’Aula ha poi respinto gli emendamenti n.566, 567, 568, 569, 808, 806.

Approvato l’emendamento 870 (sostitutivo totale dell’emendamento 720), con parere favorevole della commissione e della Giunta.

Respinto l’emendamento 807 e anche il 657 (uguale a 810).

Approvato il testo del capitolo 9, respinto l’emendamento 654.

Approvato, invece, l’emendamento  811 a firma del presidente della commissione Sanità sull’ospedale di comunità, “aggiuntivo e complementare rispetto all’offerta dello stabilimento ospedaliero”.

Su richiesta del capogruppo del Pd Pietro Cocco, il presidente Ganau ha convocato la Conferenza dei capigruppo per decidere sulla prosecuzione dei lavori.
Al termine della Conferenza il presidente ha dichiarato chiusa la seduta e convocato il Consiglio per domani mattina, alle 10.00.

[bing_translator]

I lavoratori ex Ati-Ifras proseguono, ormai da 31 giorni, il presidio sotto il Palazzo della Giunta regionale, in viale Trento, a Cagliari, per sollecitare la Giunta regionale a rendere operativo il piano di ricollocamento. E chiedono con grande determinazione che non lasci a terra nemmeno un lavoratore degli oltre 500 parcheggiati in disoccupazione da oltre nove mesi e mezzo (fino al 31 dicembre 2016 sono stati impiegati come manutentori nei vari siti del Parco Geominerario, dislocati in tutta la Sardegna).

Ricordiamo che mercoledì 11 ottobre al Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex Bacino “Ati-Ifras”, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu ha fatto il punto della situazione, evidenziando che la società Igea alla data dell’11 ottobre ha già assunto 26 lavoratori, mentre per l’assunzione degli altri 36 si è in attesa della disponibilità dei mezzi di lavoro ancora in possesso della società Ifras. La stessa Igea ha inoltre calendarizzato l’assunzione di altri 56 lavoratori: per 10 di loro, con la riserva della cantierabilità dei siti, l’assunzione è prevista il 1° dicembre mentre i restanti 46 lavoratori saranno assunti entro la fine del 2017. Pertanto, il totale dei lavoratori assunti al termine della programmazione sarà di 118 unità.
I progetti d’intervento che sono stati ammessi, sulla base del bando rivolto agli enti locali, sono 7, nei quali dovrebbero essere impiegati 222 lavoratori. Gli enti e le amministrazioni locali interessate sono il Consorzio Parco Monte Arci (126 lavoratori); il Parco regionale naturale Porto Conte (25 lavoratori); la Fondazione Cammino di Santa Barbara (20 lavoratori), Domus Acqua (31 lavoratori), l’Associazione Miniere Rosas (8 lavoratori; il comune di Iglesias (11 lavoratori); il comune di Gadoni (1 lavoratore). Per accelerare il processo e assumere i lavoratori entro la fine del 2017, sono previste attività e assistenza da parte di Aspal.
Il piano dell’esodo prevede il coinvolgimento di 136 lavoratori. Il Tavolo ha aggiornato i propri lavori al prossimo 6 novembre 2017.
L’assessore Filippo Spanu, al termine della riunione, ha incontrato i lavoratori che hanno dato vita al presidio davanti al palazzo della Regione ed ha invitato gli stessi lavoratori a sospendere le iniziative di protesta, ma la risposta è stata negativa ed i lavoratori proseguono il presidio, ribadendo la loro richiesta che il Piano di ricollocamento coinvolga tutti i gli oltre 500 lavoratori.

«Siamo qui da 31 giorni e qui rimarremo fino a quando non verrà ufficializzato il ritorno al lavoro di tutti gli oltre 500 lavoratori licenziato il 31 dicembre dello scorso anno – dice Andrea Canu, uno dei lavoratori impegnati nel presidio in viale Trento, rappresentante sindacale della Fisascat Cisl – l’Ati-Ifras il 31 dicembre 2016 è stata chiusa con l’impegno che il 1° marzo successivo gli oltre 500 lavoratori sarebbero ritornati al lavoro e invece, a distanza di oltre nove mesi e mezzo, siamo qui a rivendicare il rispetto degli accordi. Ci è stato prospettato un piano di ricollocamento che riguarda solo una parte di noi e inoltre date certe non ce ne sono. Siamo stanchi di questa situazione – aggiunge Andrea Canu -, le risorse per il nostro impiego ci sono, 51 milioni di euro che sarebbero in grado di assicurare il lavoro a tutti gli oltre 500 lavoratori, perché non vengono utilizzate per chiudere la nostra vertenza?»

«Siamo qui da 31 giorni – ribadisce Andrea Canu – rimarremo qui fino al 6 novembre, quando si riunirà nuovamente il tavolo partenariale, e vi resteremo anche nel mese di dicembre, anche a Natale, Capodanno e oltre, se la Giunta regionale non terrà fede agli impegni, cioè fino a quando anche l’ultimo degli oltre 500 lavoratori sarà rientrato al lavoro.»

[bing_translator]

 

«Nel giro di pochi giorni saranno effettuate tutte le verifiche e forniti i necessari chiarimenti sulle procedure relative agli interventi per i pastori». Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau al termine di una riunione dei capigruppo svoltasi dopo i lavori dell’Assemblea, cui hanno partecipato anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria.

Gianfranco Ganau ha anche comunicato, accogliendo una proposta del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, che all’inizio della prossima settimana la commissione Agricoltura ascolterà i diversi soggetti regionali incaricati di dare attuazione alla legge regionale 20/2017 con cui sono stati stanziati 45 milioni di euro per il comparto agro pastorale sardo, mentre il ministro delle Risorse agricole dovrebbe firmare a brevissima scadenza il provvedimento con il quale viene dichiarato lo stato di calamità naturale richiesto dalla Regione che fa scattare altre misure di sostegno al comparto, come la sospensione del pagamento dei mutui ed il “taglio” del 50% dei contributi Inps.

Nel corso dell’incontro l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria ha svolto una relazione molto dettagliata sulle attività dell’assessorato successive all’approvazione della legge, il 14 settembre scorso: costituzione di un apposito gruppo di lavoro cui partecipano Laore (con 32 uffici sul territorio regionale), Agris ed Argea. «In base ai dati in nostro possesso relativi al primo giorno di presentazione delle domande (ne sono pervenute circa 400) – ha precisato Pierluigi Caria – quelle non in regola per diverse motivazioni che poi andranno approfondite caso per caso sono attorno al 20%, comunque, continueremo una azione molto attenta di monitoraggio disponibili ad introdurre eventuali correttivi, anche se riteniamo di aver messo a punto uno schema semplicissimo davvero alla portata di tutti.»

Alla riunione hanno partecipato numerosi esponenti dei gruppi consiliari: Pietro Cocco del Pd, Pietro Pittalis di Forza Italia, Gianfranco Congiu e Piermario Manca del Partito dei sardi, Annamaria Busia del gruppo Misto, Attilio Dedoni dei Riformatori sardi, Gianluigi Rubiu dell’Udc, Domenico Gallus del Psd’Az, Daniele Cocco ed Eugenio Lai di Art. 1 – Mdp. Tutti hanno sottolineato che la legge ha manifestato una grande volontà comune del Consiglio il quale, in ogni sua componente, si sente fortemente impegnato per la sua rapida e concreta attuazione.

[bing_translator]

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed il vicepresidente ed assessore del Bilancio Raffaele Paci, intervengono oggi a pochi giorni dall’attesa sentenza sull’articolo 3 della legge istitutiva dell’Ase, impugnato dal Governo e con la Regione che ha deciso di resistere.

«Crediamo fortemente nell’Agenzia sarda delle Entrate – dice Francesco Pigliaru -: è uno dei punti qualificanti del nostro programma di governo e un pezzo importante verso quel controllo fiscale che è essenziale per la nostra regione. Siamo anche convinti che l’articolo 3 sulla possibile, futura riscossione diretta dei tributi regionali, con la clausola specifica di un preliminare accordo con lo Stato, sia stato scritto nel pieno rispetto delle leggi nazionali. A nostro avviso, quindi, non c’è invasione delle competenze statali da parte di quelle regionali. Per questo motivo sto facendo forti pressioni sul premier Paolo Gentiloni perché il Governo ritiri il ricorso, c’è ancora tempo per farlo e continuerò a insistere perché sono convinto delle nostre ragioni, come abbiamo già dimostrato costituendoci immediatamente in giudizio per difendere le nostre posizioni e i diritti di tutti i sardi.» 
«Voglio però dire con chiarezza che la legge che istituisce l’Agenzia delle Entrate resta valida e legittima nelle sue parti essenziali, perché appunto l’impugnazione riguarda una norma di prospettiva, importante ma non immediatamente operativa e sui cui contenuti continueremo comunque a lavorare. La strada in ogni caso è segnata – conclude Francesco Pigliaru – e la percorreremo per acquisire, attraverso accordi con la commissione paritetica, il diritto anche all’accertamento e alla riscossione.»
«Abbiamo sempre creduto nell’importanza dell’Ase e del ruolo strategico che avrà nel controllo e nella tutela dei nostri conti pubblici regionali rispetto al non sempre facile rapporto con lo Stato – sottolinea il vicepresidente ed assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Subito dopo l’approvazione in Consiglio della legge che istituisce l’Agenzia sarda delle Entrate, abbiamo avviato tutte le procedure per la nomina del direttore generale: attualmente c’è un bando aperto per il reclutamento esterno e, dunque, dal prossimo 1 gennaio l’Ase sarà pienamente operativa. Con questa Agenzia – conclude Raffaele Paci – saremo più autonomi, efficienti e riusciremo a farci riconoscere tutte le entrate che ci spettano senza avere il dubbio che qualcosa non sia arrivata nelle nostre casse. Garantendo il totale e autonomo controllo sul nostro fisco, tuteliamo la Sardegna e tutti i cittadini.»

[bing_translator]

La Regione ha organizzato due incontri informativi sul concorso per l’assunzione di 20 dirigenti. «Con la massima trasparenza e spirito di apertura vogliamo confrontarci sul concorso bandito dalla Regione per l’assunzione a tempo indeterminato di 20 dirigenti – ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu -. Per questo abbiamo promosso incontri pubblici nel territorio per approfondire e, laddove necessario chiarire, i contenuti del bando».

Il primo incontro di informazione e approfondimento, è in programma venerdì 20 ottobre, alle 11.00, a Cagliari, nella sala “A” del Dipartimento di Scienze Politiche, in via Sant’Ignazio al civico 76. Il secondo momento di confronto si svolgerà, a Sassari, mercoledì 25 ottobre, alle ore 16.00, nella sala convegni di Promocamere, in via Predda Niedda al civico 18.
«Dopo 7 anni – aggiunge Filippo Spanu – la Regione bandisce un concorso per l’assunzione di 20 dirigenti. E’ un momento importante sia per il rinnovamento del sistema sia per tutti coloro che parteciperanno alla procedura concorsuale, mettendo a disposizione le conoscenze e le attitudini maturate nel percorso lavorativo e professionale.»
16 dirigenti saranno destinati all’amministrazione centrale, 2 all’Ente Acque della Sardegna (Enas) e altri 2 all’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal).
Le nuove figure sono riconducibili agli ambiti “economico-finanziario”, “giuridico-amministrativo” e “giuridico-amministrativo specifico per le politiche del lavoro” e agli ambiti “ambiente” e “territorio e infrastrutture”. 
Le domande devono essere presentate entro le ore 23.59 dell’8 novembre 2017. Ogni concorrente può partecipare ad un solo ambito con domanda da inoltrare esclusivamente on line, tramite il link disponibile sul sito della Regione (www.regione.sardegna.it), nella sezione Servizi al cittadino-Concorsi, selezioni, mobilità e comandi. Nella guida, disponibile nello stesso sito, sono contenute le indicazioni per la corretta compilazione e presentazione della richiesta.

[bing_translator]

La Giunta regionale ha stanziato 4 milioni per il rifinanziamento del meccanismo di premialità 2017 che incentiva la raccolta differenziata nei Comuni, proposto dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, per l’attuazione dell’atto di indirizzo sullo sviluppo delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani nel territorio regionale.

La cifra, stanziata nella legge di stabilità 2017, ha l’obiettivo di finanziare le premialità relative al 2017 e saldare quelle degli anni precedenti ed è stata così ripartita, in accordo con l’assessorato della Programmazione e Bilancio: 2,7 milioni al Consorzio industriale provinciale di Cagliari, 900.000 euro al Consorzio industriale provinciale Oristanese, 200.000 euro al Consorzio per la zona industriale di Macomer e 200.000 euro al Consorzio per la zona di sviluppo industriale di Chilivani-Ozieri. Per l’applicazione delle premialità negli altri territori si farà ricorso alle risorse accantonate sui fondi premialità/penalità esistenti.

«Il meccanismo della premialità si è rivelato efficace per innalzare la percentuale di differenziata in questi ultimi anni – spiega l’assessore Donatella Spano – i Comuni vengono premiati o penalizzati sulla tariffa di smaltimento del secco indifferenziato in base alle percentuali di differenziata realizzate. L’obiettivo, come previsto nell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, del dicembre 2016, è il conseguimento dell’80% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2022. Il valore soglia da conseguire nel 2016, ai fini dell’applicazione della premialità 2017, è fissato al 70% di raccolta differenziata; il conseguimento di tale valore darà diritto ad uno sgravio tariffario del 25% della tariffa di conferimento del rifiuto residuale, al netto dell’ecotassa. Per ottenere la premialità di eccellenza, invece, bisogna arrivare all’80% di raccolta differenziata: si avrà diritto allo ‘sconto’ del 50% della tariffa di conferimento del rifiuto residuale, sempre al netto dell’ecotassa.»