24 July, 2024
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Il Partito della Rifondazione Comunista terrà il suo ottavo congresso regionale sabato 21 ottobre a Cagliari, presso i locali dell’Exmà, in via San Lucifero 71.

I lavori saranno aperti alle ore 9.30 dalla relazione introduttiva delsegretario regionale uscente Giovannino Deriu. In serata è prevista la votazione sui documenti politici e, in conclusione, la nomina degli organismi dirigenti sarà definita con l’elezione del nuovo Segretario regionale del PRC sardo.

A fine mattinata è previsto l’intervento di Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito.

Maurizio Acerbo è stato eletto segretario di Rifondazione Comunista al congresso nazionale celebrato a Spoleto nella primavera di quest’anno e sabato 21 ottobre sarà per la prima volta in Sardegna nella sua nuova veste politica.

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La F.A.S.I. e i circoli dei sardi non hanno trascurato di valorizzare la figura e di divulgare il pensiero di Antonio Gramsci – l’intellettuale antifascista sardo (nato ad Ales il 22 gennaio 1891) le cui opere sono tradotte, conosciute ed apprezzate in tutto il mondo -, nella ricorrenza degli anniversari della sua morte, avvenuta il 27 aprile 1937, dopo oltre dieci anni di sofferenze nelle prigioni fasciste.

Nel 1997 la F.A.S.I. ha organizzato due convegni (il 29 novembre a Brescia; il 13 dicembre a Padova), per quali successivamente si è provveduto alla stampa degli atti in un unico volume dal titolo “Dibattito sull’attualità di Antonio Gramsci. Un sardo protagonista del Novecento ricordato nei circoli dei sardi a 60 anni dalla scomparsa” (240 pagine).

Nel 2007, a settant’anni dalla morte, la F.A.S.I. ed i circoli hanno organizzato una serie di manifestazioni, volte a commemorare e a diffondere la conoscenza della vita e delle opere del grande intellettuale sardo. In numerosi circoli della penisola, si sono svolti convegni, mostre, dibattiti, proiezioni di film e manifestazioni che hanno ripercorso la vita di Gramsci e il suo pensiero.

In particolare sono stati proposti tre spettacoli teatrali: “Il giovane Gramsci” ideato  e interpretato  da Gianluca Medas; L’albero del riccio: Antonio Gramsci, dal bambino all’adulto” scritto e interpretato da Giovanni Carroni; “Cena con Gramsci”, da un’idea di Roberto Rampi, testo di Davide Daolmi. Il progetto culturale elaborato da Rampi si è concretizzato anche nella realizzazione di una mostra e di un volume dal titolo “Nino. Appunti su Antonio Gramsci, 1937-2007” prodotti dall’Associazione Culturale ArteVox (referente Marta Galli).

La mostra ed il più ampio volume hanno inteso  favorire la scoperta della straordinaria attualità delle idee gramsciane nell’ambito della teoria  politica, della riflessione filosofica, dell’organizzazione culturale (con scritti di studiosi come Giuseppe Vacca, Edoardo Sanguineti, Giulio Giorello e di personalità della musica come Giorgio Gaslini e della pittura come Ernesto Treccani).

Questo volume curato da Rampi è ormai esaurito mentre nel 2012 è stato pubblicato, presso Becco Giallo di Padova, Cena con Gramsci”, a cura di Elettra Stamboulise e Gianluca Costantini, tratto dall’omonimo testo teatrale di Davide Daolmi sopracitato.

Gli otto istruttivi pannelli della mostra “Nino. Appunti su Antonio Gramsci. 1937-2007” mantengono intatto il loro valore documentario ed è intenzione della F.A.S.I. e dei circoli sardi  esporli in questo anno 2017,  in cui ricorre l’ottantesimo anniversario della morte di Gramsci, dichiarato “Anno Gramsciano” dalla Giunta regionale della Sardegna, e secondo quanto indicato da una mozione approvata all’unanimità il 2 marzo dalla Consulta regionale per l’Emigrazione della Regione Autonoma della Sardegna.

Il Circolo culturale “Nuraghe” di Fiorano modenese, presieduto da Mario Ledda, ha colto l’occasione della quinta edizione de “La Notte  Rossa”, cioè della Festa delle Case del popolo e dei Circoli culturali, non solo per esporre, presso la sede a Villa Cuoghi (a partire dal pomeriggio di sabato 14 ottobre), la mostra “Nino. Appunti su Antonio Gramsci” ma anche per organizzare un incontro sull’intellettuale sardo  annoverato, non solo in Italia, tra le figure più rilevanti della cultura del Novecento.

Al dibattito per cause di forza maggiore non ha potuto partecipare Luca Paulesu (nato a Firenze nel 1968, nipote di nonna Teresina Gramsci, sorella prediletta di Antonio, e di nonno Paolo Paulesu, che ebbero quattro figli: Franco, Mimma sposata con Elio Quercioli, Diddi e Marco; Luca è figlio di Marco), che alla professione di avvocato unisce un apprezzato lavoro di vignettista che gli ha permesso di pubblicare “Nino mi chiamo. Fantabiografia del piccolo Antonio Gramsci” (Milano, Feltrinelli, 2012).

Davanti a un nutrito uditorio, dopo i saluti del presidente Ledda e del sindaco Francesco Tosi (che ha lodato le iniziative “sempre di qualità” del circolo), stimolati  dalle domande di Alberto Venturi, addetto stampa del comune di Fiorano, sono intervenuti i relatori.

Maria Paola Bonilauri, docente di storia e filosofia, ha messo in evidenza che Gramsci, contro l’apatia degli “indifferenti”, ci richiama alla responsabilità e all’impegno individuale e sociale; egli propone una visione non meccanicistica della storia, in una proiezione futura che fa leva, sì, sul “pessimismo della ragione” ma anche sull’“ottimismo della volontà”. Compito dell’intellettuale, per Gramsci, è conoscere i problemi, ed abituare a diffidare dei “modelli assoluti” favorendo al contrario il formarsi  di una coscienza che consenta di respingere le manipolazioni provenienti dall’alto.   

Gerardo Bisaccia, vicepresidente dell’ARCI provinciale, ha sottolineato il ruolo decisivo delle case del popolo per la diffusione della cultura come la intendeva Gramsci (quindi non un sapere accademico fine a se  stesso). Ha sottolineato la forte vena pedagogica insita nelle riflessioni gramsciane e l’invito che in esse traspare ai valori della “partecipazione” e dell’“organizzazione” se si vuole immaginare una società basata su principi democratici. La Resistenza e la Costituzione sono nate dalla concretizzazione di questi fondamenti ideali.

Il senatore Stefano Vaccari ha definito “linfa vitale” per le comunità il ruolo delle case del popolo sia per la loro azione aggregatrice, sia per il fatto che consentono, soprattutto ai giovani, di formarsi una idea sulle questioni relative ai diritti (per esempio, in questo momento, i diritti di cittadinanza, lo “Ius Soli”). Stefano Vaccari ha sottolineato l’importanza del riconoscimento, voluto dal Parlamento, della casa Gramsci come monumento nazionale.

Nell’occasione è stato possibile anche presentare due libri su Gramsci editi in Sardegna. Franco Sonis, autore di Antonio Gramsci. Le radici materne” (edizioni Sguardi Sardi di Mogoro, Oristano, 2016), a seguito di approfondite ricerche d’archivio, ha sviscerato tutte le vicende delle famiglie degli ascendenti di Peppina Marcias, eroica mamma di Gramsci, figura di eccezionale forza fisico-morale, della quale ha certificato che non era nata a Terralba, come era stato finora ripetuto, ma che aveva origini riferite ai due paesi di Pabillonis, e Forru, oggi Collinas.

Tonino Cau, leader dei “Tenores di Neoneli”, sull’esempio di “Zuighes”, ha pubblicato (presso Nero a Colori, di Oristano), un volume intitolato “Gramsci, un’Omine, una Vida”). Centonovanta pagine, ciascuna delle quali riporta cinque ottave in sardo (con traduzione in italiano) scritte da Cau per raccontare la vita di quest’Uomo eccezionale qual è stato Antonio Gramsci.

Scrive Cau, in chiusura: «Io ho creato ‘un presupposto’, cioè il libro, un racconto in maniera originale (in lingua sarda, logudorese) della vita di Gramsci. Dal libro discende poi lo spettacolo dei Tenores di Neoneli, che abbiamo già cominciato a proporre e a lungo proporremo ovunque sarà richiesto. Il pubblico dirà, come sempre, e darà  il suo responso».

Paolo Pulina    

Foto di Giulio Cesare Pittalis: da sin. Gerardo Bisaccia, Maria Paola Bonilauri, Francesco Tosi, Stefano Vaccari, Paolo Pulina, Alberto Venturi.

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Un video ironico e dissacrante per dire no alla caccia e sostenere la campagna di raccolta firme che sabato 21 e domenica 22 ottobre vedrà la LAV (Lega Anti Vivisezione) protagonista in tutte le piazze d’Italia. Lo hanno girato Le Lucide, ovvero le artiste cagliaritane Tiziana Troja e Michela Sale Musio, che con il loro breve ma efficace video esprimono, col loro inconfondibile e irresistibile stile, la loro contrarietà alla caccia e chiedono il rispetto alla vita di qualsiasi essere vivente.

«Siamo molto contenti che Tiziana e Michela abbiano appoggiato la nostra campagna e le ringraziamo per aver realizzato questo video per darci una mano a promuovere queste importanti giornate in piazza», afferma Roberto Corona, responsabile della sede LAV di Cagliari.

Sabato 21 e domenica 22 ottobre la LAV sarà, infatti, nelle principali città d’Italia e dell’isola con una petizione a sostegno di una proposta di legge per l’abolizione della caccia e a difesa degli animali selvatici, da presentare al nuovo Governo, che si insedierà verosimilmente nella primavera 2018.

Un obiettivo semplice e chiaro, per porre fine al massacro legale di milioni di animali, e che Le Lucide hanno deciso di sostenere.

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Si svolgerà domani 18 ottobre, dalle 8,30 alle 13,30, nella Clinica di Psichiatria, al villaggio San Camillo, la prima edizione dell'(H)-Open day dedicato alle donne in menopausa.

L’appuntamento, che si aggiunge all'(H)-Open day della salute mentale che si è svolto il 12 ottobre scorso sempre a San Camillo, è stato promosso da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, in occasione della giornata mondiale della menopausa. Strutture sanitarie e ospedali con i Bollini rosa – 110 in Italia e tra questi l’Aou di Sassari – apriranno le proprie porte alla popolazione femminile con consulenze, colloqui, esami strumentali, dedicati alla salute mentale e alla promozione del benessere in menopausa.

La menopausa è una tappa fisiologica nella vita della donna e rappresenta un momento particolarmente delicato per le profonde modificazioni fisiche e patologiche correlate. «Le reazioni e le modalità di risposta a questo grande cambiamento dipendono da numerosi fattori che – spiega la direttrice della Clinica Liliana Lorettu – possono influire in modo rilevante sulla qualità e sul benessere della donna». Un ruolo fondamentale lo gioca la prevenzione primaria e la valutazione generale dello stato di salute, per identificare situazioni di rischio e definire strategie efficaci di prevenzione e cura.

L’obiettivo di questa giornata è quello di sensibilizzare la popolazione, per far capire che i disturbi delle donne, la depressione, sono patologie che possono essere curate. «La soluzione c’è, è a portata di mano e può migliorare la qualità della vita», conclude Liliana Lorettu.

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Un’occasione per parlare del futuro degli impianti sportivi a Cagliari. Il Panathlon International Cub Cagliari, in occasione della cena conviviale del prossimo 19 ottobre (ore 20,30 al Caesar’s Hotel di via Darwin), ha organizzato un incontro con l’assessore comunale dei Lavori pubblici, Gianni Chessa, dal titolo “Collaborazione pubblico-privato, non solo Sardegna Arena. Quale futuro per gli impianti sportivi cittadini?”. 

Nel corso dell’incontro sarà ricordato Piero Caravano, recentemente scomparso, socio fondatore del club Panathlon di Cagliari nel 1958, apprezzato atleta e giornalista sportivo.

Il Panathlon, associazione non governativa, senza fini di lucro, aconfessionale, apartitica, senza distinzione di razza o di sesso, si impegna per l’affermazione degli ideali sportivi e dei suoi valori umani e culturali per la formazione delle persone.

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Concerti, conferenze, mostre e masterclass per approfondire la conoscenza della chitarra. Dal 20 al 22 ottobre la Scuola civica di musica di San Sperate ospita la V edizione di “Incontro col liutaio”, un lungo weekend interamente dedicato al mondo delle sei corde.

Organizzato dall’associazione culturale “Mani in arte”, quest’anno l’evento avrà un ospite d’eccezione: il virtuoso Domenico Mottola, vincitore dell’ultima edizione del prestigioso Niccolò Paganini guitar festival, rassegna internazionale dedicata alla chitarra.

Proprio con una masterclass del giovane Mottola, nel pomeriggio del 20 ottobre la rassegna prenderà il via.

Si entrerà nel vivo il giorno dopo (sabato 21) quando, alle 16.00, sarà inaugurata una mostra di liuteria che vedrà  in esposizione alcuni splendidi strumenti costruiti dalle sapienti mani di artigiani isolani come Rinaldo Vacca, Giovanni Locci, Livio Lorenzatti, Riccardo Mudu e la Beppe Manconi Liuteria di Cagliari. Alle 18.00 la serata proseguirà con una conferenza sulla liuteria organizzata in collaborazione con le scuole civiche di musica di Capoterra e Torralba. Alle 20 arriva l’attesissimo recital di Domenico Mottola che proporrà una serata incentrata sulle note di Gregor Huwett, Laurencini da Roma, Alexandre Tansman, Miguel Llobet e William Walton.

Domenica 22 la prima parte della mattinata sarà dedicata ancora alla masterclass di Domenico Mottola, mentre alle 12.00 è in programma la proiezione del documentario di Cristopher Nupen “Segovia a Las Olivas”, dedicato al grande chitarrista Andrès Segovia.

Nel pomeriggio, dopo una conferenza sulla liuteria, alle 19.00, la chiusura della rassegna sarà affidata al concerto di due giovani ma talentuosi chitarristi: Luca Micheletto e Riccardo Cogoni.

La manifestazione rientra tra le attività culturali a sostegno della campagna di crowdfunding  della scuola civica di San Sperate “La Musica nel Cuore”, che raccoglie fondi per dotare la scuola delle più moderne attrezzature per la didattica con particolare attenzione ai bambini della propedeutica musicale dai 0 ai 6 anni.

 

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Dopo tre regate, disputate sempre con venti leggeri e temperature estive, si è conclusa il 15 ottobre la XIII edizione del Raduno Vele Storiche Viareggio, alla quale hanno partecipato 53 imbarcazioni a vela d’epoca e classiche ed oltre 400 membri di equipaggio. La manifestazione annuale, organizzata dall’Associazione Vele Storiche Viareggio in collaborazione con il Club Nautico Versilia e l’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), si è confermata come il più importante appuntamento di fine stagione dedicato alle Signore del Mare. Main sponsor dell’evento la storica azienda di pelletteria fiorentina Il Bisonte.   

L’imbarcazione Namib del 1967, che difendeva i colori dello Yacht Club Parma, costruita in fasciame di mogano dal cantiere Sangermani di Lavagna, si è aggiudicata la vittoria nelle categorie CR (Cruiser Racer) e Classici AIVE, oltre a vincere i Trofei Challenge Sangermani ed Ammiraglio Florindo Cerri, quest’ultimo assegnato all’imbarcazione che per prima ha girato la boa in regata davanti a Forte dei Marmi.

La flotta è stata suddivisa in sei raggruppamenti, composto ognuno da imbarcazioni che si sono sfidate in tempo reale, a eccezione della classe IOR (International Offshore Rule). Questi i risultati finali:

Classe EC1: 1° Tilly XV – 2° Gometra – 3° Kipawa

Classe EC2: 1° Vistona – 2° Oenone – 3° Ilda

Classe EC3: 1° Alcyone – 2° Suhaily – 3° Alcor

Classe EC4: 1° Alice – 2° Scilla – 3° Predator

Classe CR (Cruiser Racer): 1° Namib – 2° Ardi – 3° Onfale

Classe IOR: 1° Gioconda – 2° Midva – 3° Chaplin

Nelle classifiche in tempo compensato stilate dall’AIVE, nella categoria ‘Epoca’ (fino al 1950) la vittoria è andata a Kipawa del 1938, seguita da Vistona del 1937 e da Orion, la maestosa goletta di 50 metri costruita dal cantiere inglese Camper & Nicholson nel 1910. Nella categoria ‘Classiche’ (fino al 1975) Namib ha preceduto Chaplin del 1974 della Marina Militare e Grifone, lo storico 5.50 metri S.I. (Stazza Internazionale) del 1963.

Presente anche una flotta di imbarcazioni della classe 5.50 Metri S.I., composta da Grifone (1963) della Marina Militare, Tara (1968), Whisper (1983), Artemis II (1957), Violetta IV (1957). La classifica finale ha visto prevalere Tara su Grifone e Whisper.

Novità di questa edizione, la partecipazione ad attività di banchina e alle regate a bordo dei velieri Pandora e Nellie di 60 alunni degli indirizzi Capitani, Macchinisti e Costruttori dell’Istituto Nautico Artiglio di Viareggio, rappresentato dal dirigente scolastico Nadia Lombardi e dal professore Michele Sena.

Il Trofeo Vele Storiche Viareggio quest’anno è stato assegnato all’imbarcazione Kipawa, un 10 metri S.I. Cruiser Racer costruito in Norvegia nel 1938. Dopo alcuni anni di abbandono questo sloop bermudiano è tornato a regatare grazie a un recente restauro commissionato dal nuovo armatore tedesco. Anche per questa edizione, il Trofeo VSV è stato rappresentato da un vassoio di legno di olivo realizzato dal maestro d’ascia ligure Gitto Rosaguta. Un premio speciale, consistente in un soggiorno presso l’Hotel Plaza e de Russie di Viareggio, è andato all’imbarcazione Endeavour del 1937.

Il premio “Il Sestante” di Azimut Wealth Management, una bussola da rilevamento come quelle usate un tempo dagli allievi della Royal Navy, è stato consegnato da Fabio Fabiani al cutter bermudiano costruito dal cantiere Camper & Nicholson Patience del 1931, quale riconoscimento per le numerose partecipazioni al raduno viareggino.

A Vistona del 1937 ed Estella del 1946 sono andati i due buoni per tagliandi-motore offerti da Mediterranean Yacht Maintenance di Antonio Farigu.

Le imbarcazioni che quest’anno hanno festeggiato importanti anniversari – Namib, Colibrì e Scilla (50 anni), Artemis II (60 anni), Vistona, Orianda e Endeavour (80 anni) – hanno ricevuto una targa celebrativa.

Tra i numerosi riconoscimenti assegnati quello al Cantiere Francesco Del Carlo, alla Capitaneria di Porto di Viareggio e al Club Nautico Versilia (CNV). Agli armatori che per primi si sono iscritti al raduno viareggino è stato donato un capo di cashmere offerto da Leopolda Manifatture Artigiane.

Grande successo per l’esposizione in banchina delle auto storiche promossa dal CNV e curata dal CAMET (Club Auto Moto d’Epoca Toscano), che hanno consentito al consigliere VSV Roberto Giacinti di organizzare un ‘Concorso di eleganza per auto’ insieme al consueto ‘Trofeo Il Bisonte per barche d’epoca’. La Commissione, a cui è stato affidato il giudizio di scegliere le due Best of the show, un’auto e una imbarcazione, era composta anche da Massimo Ruffilli, ordinario di disegno industriale, Raffaello Napoleone CEO di Pitti Immagine, Enrico Zaccagni Commodoro VSV e dal collezionista di auto Marco Paoletti. Il Trofeo Il Bisonte è stato vinto dal Sangermani Dragonera del 1961, mentre Giuliano Benzi, presidente del CAMET, ha ricevuto in dono una bussola d’epoca per l’importante partecipazione di auto esposte ove primeggiava la sua Cisitalia del 1949, un’auto che ci ha ricordato il concorso di eleganza che si svolse a Viareggio nel 1949.

Particolarmente apprezzate le esposizioni allestite nei giorni del raduno presso le sale del Club Nautico Versilia, che ha ospitato le mostre dell’acquerellista genovese Emanuela Tenti, del fotografo di barche Marco Trainotti e la riproduzione in scala del modello dinamico della goletta Zaca realizzato dagli yacht designer Giulia Rebora e Roberto Massino. Il ligure Andrea Maggiori, conosciuto come “L’uomo dei nodi”, anche membro dell’International Guild of Knot Tyers (IGKT), oltre ad esporre le proprie creazioni ha presentato il libro “Nodi – Intrichi comprensibili” realizzato insieme a Monica Martella. Lo yacht designer Andrea Rossi ha invece presentato il libro ‘I 5.50 Metri di Stazza Internazionale’.

Tra le altre iniziative, la visita guidata ai restauri del Cantiere Francesco Del Carlo con merenda offerta dal Rotary Club Viareggio Versilia, l’iniziativa Benvenuti a Bordo con le visite alle imbarcazioni all’ormeggio, l’apprezzatissima possibilità di seguire le regate a bordo del motorsailer Artiglio, messo a disposizione dallo storico Club Subacqueo Artiglio Viareggio e la tradizionale cena equipaggi, nei capannoni del cantiere Francesco Del Carlo, dove sabato sera sono stati serviti due tonni del peso complessivo di 75 chilogrammi. Nei giorni della manifestazione il Club Nautico Versilia ha allestito il cocktail di apertura della manifestazione per tutti i partecipanti e distribuito oltre 1000 lattine di birra Nastro Azzurro.

Anche quest’anno il Raduno Vele Storiche Viareggio ha rimarcato la propria caratteristica di evento organizzato interamente grazie all’impegno volontario ed all’esperienza degli iscritti all’associazione, dal socio-chef addetto al catering per la cena equipaggi presso il Cantiere Francesco Del Carlo al comandante di yacht che si è occupato degli ormeggi, all’ingegnere che ha stilato le classifiche. Gli organizzatori hanno rivolto un ringraziamento particolare alla barca comitato impiegata nel corso di questa XIII edizione delle Vele Storiche Viareggio, il ketch bermudiano Magim costruito a Taiwan nel 1979 su progetto del famoso progettista canadese William (Bill) Garden.

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Dopo sole cinque partite ufficiali, due di Coppa Italia e tre di campionato, cambia l’allenatore del Carloforte, vicecapolista del girone A del campionato di Promozione regionale. Tony Poma, 48 anni, alla guida della squadra rossoblu dalla passata stagione dopo una prima esperienza maturata sette anni fa sotto la gestione societaria di Agostino Stefanelli, ha lasciato la panchina per motivi di lavoro ed il presidente Giuseppe Buzzo lo ha sostituito con Massimo Comparetti, 49 anni, altra bandiera del calcio tabarchino, che ritorna alla guida del Carloforte a distanza di meno di due anni dall’ultima esperienza, conclusasi anzitempo con un esonero.

Il compito che attende Massimo Comparetti non è facile, perché contrariamente a quanto accadde nella stagione 2015/2016, quando la squadra lottava per la salvezza con un organico inizialmente  inadeguato alla categoria dopo il ripescaggio arrivato alla vigilia dell’inizio del campionato e la sua stagione durò solo 5 giornate (2 pareggi e 3 sconfitte il bilancio), oggi il Carloforte ha un organico molto competitivo, costruito per tentare il salto di categoria.

L’avvio di stagione del Carloforte è stato caratterizzato dall’eliminazione dalla Coppa Italia, nel doppio confronto con il Carbonia (sconfitta per 3 a 2 a Villamassargia, risultato poi tramutato in 3 a 0 dal giudice sportivo a seguito del ricorso presentato dal Carbonia per la posizione irregolare del calciatore Gianluca Recano, impiegato nonostante dovesse ancora scontare una giornata di squalifica rimediata nella Coppa Italia 2013/2014, quando militava nel Tortolì; e pari per 1 a 1 al ritorno, al Comunale Nuovo Puggioni) e, all’esordio in campionato, da due larghe vittorie su Vecchio Borgo Sant’Elia (4 a 0 in trasferta) e Quartu 2000 (6 a 0 in casa) e dal pareggio di domenica ad Arborea (2 a 2 con il pari definitivo raggiunto a 10′ dal termine con un goal di Giuseppe Corona).

 

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L’esonero di Massimo Rastelli era nell’aria e puntualmente è arrivato. La società rossoblu lo ha ufficializzato pochi minuti fa con un breve comunicato.

«Il Cagliari Calcio comunica di avere sollevato Massimo Rastelli dalla guida tecnica della prima squadra.

A Rastelli vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto in oltre due anni con professionalità e passione. Protagonista nella vittoria del campionato di serie B e nel raggiungimento dell’undicesimo posto della passata stagione, a lui il più sentito in bocca al lupo per il prosieguo della carriera.

Viene interrotto il rapporto di collaborazione anche con l’allenatore in seconda Nicola Legrottaglie e con il tecnico Dario Rossi ai quali va un sincero ringraziamento per il lavoro svolto e la dedizione dimostrata.»

Al tecnico campano è stata fatale la quarta sconfitta consecutiva subita domenica con il Genoa, la terza casalinga, alla Sardegna Arena, come contro Sassuolo e Chievo, contro una diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Per la sostituzione di Massimo Rastelli circolano i nomi di Massimo Oddo, Giuseppe Iachini e Francesco Guidolin.

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Il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, alla presenza del capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone, con i prefetti di Cagliari Tiziana Costantino, di Sassari Giuseppe Marani, di Nuoro Carola Bellantoni e di Oristano Giuseppe Guetta e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana hannoIl primo documento è finalizzato a perfezionare il modello di accoglienza graduale, proporzionata, equilibrata, sostenibile e diffusa dei migranti richiedenti la protezione internazionale. L’altro Protocollo, sottoscritto da Regione, Prefetture, Anci e sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, riguarda le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti protezione internazionale.
«I protocolli firmati oggi confermano che la Sardegna è terra d’accoglienza – ha detto il presidente Pigliaru – ma un’accoglienza che vogliamo stia sempre all’interno di regole precise. Se i percorsi individuati nel primo hanno l’obiettivo della sostenibilità coinvolgendo anche i nostri cittadini, il secondo documento mette al centro il volontariato attivo da parte dei richiedenti asilo, che è un modo straordinario per attivare un vero e proprio scambio. Il dialogo con il Governo è costante e l’accordo con i territori è fondamentale per arrivare a realizzare quel un modello diffuso che è l’unico vero modo per garantire l’integrazione. Per quanto riguarda il Cpr – ha aggiunto il presidente Pigliaru – si tratta di uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato »
La Regione, in continuità con l’azione già intrapresa, si impegna dunque a fornire ogni possibile supporto, anche di tipo economico a sostegno degli Enti locali per garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalle vigenti leggi in materia di accoglienza ed un impatto sociale sostenibile per il territorio. Ulteriore impegno è quello di promuovere percorsi informativi e di accompagnamento rivolti alla cittadinanza sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, nonché iniziative culturali, attività formative e informative sui temi dell’accoglienza e multiculturalità. Il secondo Protocollo, sul Volontariato sociale, è un’iniziativa già avviata dalla Giunta con risorse regionali, alla quale aderiscono, in questa prima fase, quattro comuni: Cagliari (con due progetti), Cargeghe, Iglesias e Valledoria.
Le parti si impegnano a collaborare per favorire momenti di partecipazione attiva dei richiedenti protezione internazionale ospitati presso i Centri di Accoglienza Straordinaria dell’Isola e a promuove progetti finalizzati all’integrazione e alla socializzazione, in conformità con quanto previsto nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. I migranti potranno dunque sottoscrivere patti di volontariato e svolgere attività che consentano di acquisire e svolgere un ruolo attivo e partecipe a favore delle collettività locali inserendosi in contesti di carattere civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale.
Dopo la sottoscrizione dei Protocolli d’Intesa, il presidente Pigliaru, insieme all’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, ha affrontato con il capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone il tema dell’apertura in Sardegna del Centro di Permanenza per i Rimpatri nel Comune di Macomer.
L’assessore Filippo Spanu ha sottolineato come «la scelta del Cpr, che sarà ospitato nell’ex struttura adibita a carcere, sia il frutto di un percorso condiviso tra ministero dell’Interno, Regione e Comune di Macomer. Oggi abbiamo discusso sulle condizioni e sulle garanzie richieste da Regione e Comune ed il prefetto Gerarda Pantalone ci ha dato risposte soddisfacenti».