24 July, 2024
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Prende il via oggi il nuovo campionato di serie B di volley maschile. La VBA/Olimpia Sant’Antioco, insieme alle altre due squadre sarde, Polisportiva Sarroch e Cus Cagliari Sandalyon, è inserita nel girone F, composto da 13 squadre (ogni settimana una squadra osserva un turno di riposo). La VBA/Olimpia Sant’Antioco, quest’anno allenata da Tony Bove, fa il suo esordio sul campo del Volley Marcianise, alle 0re 19.00. La Polisportiva Sarroch gioca la prima in casa con la Virtus Roma (inizio ore 16.00), il Cus Cagliari Sandalyon ospita la Fenice Pallavolo Roma (inizio ore 15.30).

Sugli altri campi, si giocano le seguenti partite: Roma Volley – Polisportiva Cimitile Napoli (domenica, ore 15.30), Polisportiva Roma 7 Volley – Junior CDP LVES Roma (oggi, ore 19.00) e Volley Club Orte – Lazio Oal. G. Castello Roma (oggi, ore 18.30). Riposa l’Istituto Estetico It. Sab. Latina.

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Film e documentari, concerti, incontri e masterclass per indagare e ragionare sulla musica applicata al cinema, tema caratterizzante di Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage: una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival cinematografici nazionali e internazionali, che giunge alla sua undicesima edizione.

L’appuntamento si rinnova secondo la formula collaudata un anno fa: una prima parte è in calendario da venerdì 27 a domenica 29 ottobre a Carloforte, il paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove il festival è nato nell’estate del 2007 e in cui affonda le sue radici; la seconda è invece da giovedì 2 a domenica 5 novembre a Cagliari, dove Creuza de Mà trova ancora casa al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Tra i piatti forti del cartellone, un omaggio ad Armando Trovajoli nel centenario della nascita con la prima di un documentario di Mario Canale ed Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano e con un concerto con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli; e poi un focus sul cinema e la musica di Napoli con Enzo Avitabile in concerto e nel documentario di Jonathan Demme “Music Life”, i film “Gatta Cenerentola”, “Ammore e malavita”, “Indivisibili”, “MaLaMènti” e un documentario di Giorgio Verdelli su Pino Daniele.

Proiezioni e concerti verranno come sempre introdotti o approfonditi negli incontri condotti dal musicologo e compositore Riccardo Giagni con gli ospiti del festival che racconteranno dai rispettivi punti di osservazione o di azione il loro rapporto con la musica applicata al cinema.

Accanto al suo versante più spettacolare, il festival propone anche quest’anno tre masterclass sul suono nel cinema con Filippo Porcari, tecnico del suono applicato al cinema, Gaetano Musso, fonico di missaggio, e Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione. Dopo la riuscita esperienza dell’anno scorso, dal 4 al 9 dicembre ritorna poi il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da uno dei più rappresentativi autori del settore: Franco Piersanti. 

Un programma ricco di proposte e variegato caratterizza dunque questa undicesima edizione del festival Creuza de Mà, organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, della SIAE e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari. 

Il festival prende il via con un weekend fitto di appuntamenti a Carloforte. Taglio del nastro venerdì 27 alle 18 al “Cavallera”, l’elegante cineteatro in stile liberty, con la “videosigla” di Creuza de Mà: una breve clip che sulle note della canzone di Fabrizio De André da cui la rassegna ha tratto il titolo, ripercorre la storia del festival dalla sua prima edizione, nel 2007, arricchendosi, di anno in anno, di nuove immagini.  

A seguire la proiezione del primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” del regista cagliaritano Gianfranco Cabiddu, con musiche firmate da Franco Piersanti. Girato nell’isola dell’Asinara e liberamente ispirato a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, il film intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.

Dal “Cavallera” trasferimento al Cinema “Mutua” per un appuntamento immancabile del festival: sul palco, a partire dalle 21.00, la Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, in concerto con una selezione di musiche per il cinema.

Nel centenario della nascita, Creuza de mà rende omaggio ad Armando Trovajoli con un’intera serata, quella di sabato 28, dedicata al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema (oltre che per commedie musicali come “Aggiungi un posto a tavola”, di Garinei e Giovannini, e il grande successo di “Rugantino” con la canzone “Roma nun fa la stupida stasera”). Si inizia alle 17.30 al Cinema Mutua con la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, il film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.

Alle 19 uno dei momenti più attesi del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre, attraverso interviste, ricordi e aneddoti, spesso inediti, i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa; una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, si racconta dei grandi successi fino a “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte. 

Alle 21.00, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” per un incontro coordinato da Gianmarco Diana con gli autori del documentario, Mario Canale e Annarosa Morri, e con la vedova del compositore, Maria Paola Trovajoli. A seguire, il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de Mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, con Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria.  

I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi. 

A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.

Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per una fitta serie di appuntamenti in programma da giovedì 2 a domenica 5 novembre, tra masterclass, proiezioni, incontri e concerti, che avranno come punto di riferimento il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e il suo Auditorium.

Primo impegno in scaletta la mattina di giovedì 2 nell’aula Porrino, dove dalle 10 alle 13 inizia la serie di tre appuntamenti con la Masterclass Suono nel Cinema, in programma fino a sabato 4: a tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.

Nel pomeriggio il festival prosegue all’Auditorium del Conservatorio, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale del 28 ottobre a Carloforte, si replica anche a Cagliari l’omaggio al genio di Armando Trovajoli, con la proiezione di “Armando Trovajoli cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano.

Alle 17.30, seguirà la proiezione del cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un gran talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino.

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo, alle 18, con la proiezione di “Che fine faranno – lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Alle 18.30, la quarta ed ultima proiezione della serata: in programma “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, il film prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Al termine della proiezione, a raccontare questa storia contemporanea che a ritmo di musica celebra la forza e la bellezza del multiculturalismo, saranno il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste, intervistati da Riccardo Giagni. 

In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.

La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10,00, all’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.

Le serate di venerdì 3 e sabato 4 saranno all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori”, una sezione speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.

Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva. 

Musica e parole nella proiezione successiva (16.30), con il documentario diretto da Giorgio Verdelli “Pino Daniele – Il tempo resterà”. Canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, il regista Giorgio Verdelli converserà sul film con Riccardo Giagni.

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti).

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone, e , alle 21, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì, “Ammore e malavita”, diretto da Marco e Antonio Manetti: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone. 

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4, con l’incontro dedicato a Montaggio e suono a cura di Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione, vincitore nel 2011 del David di Donatello per il montaggio di “20 sigarette”.

La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).

Nel pomeriggio prosegue la sezione dedicata alla musica e alle produzioni cinematografiche partenopee, con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista Enzo Avitabile, in programma all’Auditorium del Conservatorio. Si comincia alle 16 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere.

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma (alle 18.00), “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.

Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.

L’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche con un evento speciale al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival che dal 31 ottobre sarà di scena nei club cagliaritani: protagonista il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.

Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti ed intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.d

 

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Nuova presa di posizione del comitato riconversione RWM contro l’ampliamento dello stabilimento di Domusnovas. In relazione alle notizie di stampa su un’eventuale autorizzazione all’ampliamento dello stabilimento Rwm di Domusnovas Iglesias concessa dal SUAPE del comune di Iglesias, valutati gli atti pubblicati all’Albo Pretorio dello stesso Comune, il Comitato sottolinea che «gli atti recentemente pubblicati non riguardano solo la conferma dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale); si tratta anche della “Realizzazione di un nuovo deposito denominato D256 in Località San Marco” (autorizzato nel settembre scorso) e di n. 2 nuove costruzioni “da adibirsi a ufficio del personale direttivo addetto alle lavorazioni ed a locale di temporanea sosta degli operai”, denominate E208, E209, oltre che di un deposito di materiali infiammabili localizzato nell’area di “Sa Stoia”.»

«Le costruzioni anzidette, anche se distinte dall’ampliamento relativo alla costruzione di un nuovo poligono / campo prove per materiali esplodenti – scrivono i portavoce Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa, sono da ricondurre, secondo il Comitato, al progetto di investimenti per 40 milioni di euro annunciato dalla stessa Rwm in più occasioni e giustificabile economicamente solo con la forte espansione del mercato delle armi da guerra determinato dall’aggravamento delle varie crisi mediorientali ed africane. E’ appena il caso di richiamare che la presenza sul territorio comunale della Rwm Italia Spa ha sollevato e continua a sollevare forti preoccupazioni di natura ambientale, sociale e soprattutto etica, dato che le bombe d’aereo da essa prodotte in migliaia di unità l’anno, sono, per la maggior parte, utilizzate dalla coalizione saudita per bombardare abitazioni, ospedali, convogli umanitari, pozzi e condutture idriche in Yemen, come confermato anche dall’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, e stanno causando, in quel Paese, un’emergenza umanitaria senza precedenti.»

Il Consiglio comunale all’unanimità, nella seduta del 19 luglio scorso, ha votato un documento in cui dichiara:

«l’assoluta contrarietà alla fabbricazione di armi e materiale destinato ai paesi in conflitto;

l’assoluta priorità da riservare alla promozione di azioni e progetti per la realizzazione di concrete ed effettive politiche di disarmo e di pace;

La volontà della Città di Iglesias di porsi come luogo di costruzione di rapporti internazionali di pace e solidarietà;

e impegna   

l’Amministrazione comunale a Sollecitare lo Stato italiano a mettere in atto tutti i meccanismi utili alla verifica del rispetto dei Trattati internazionali, i principi costituzionali e la normativa nazionale sulla commercializzazione degli ordigni fabbricati nel territorio italiano; richiedere allo Stato e alla Regione Sardegna un impegno concreto affinché vengano poste in essere tutte le azioni atte a creare le necessarie precondizioni funzionali alla possibile riconversione nell’assoluta garanzia ed auspicabile ulteriore implementazione degli odierni livelli di occupazione.»

«Quello del Consiglio comunale di Iglesias – rilevano Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa – è stato un atto di grande coraggio e senso di responsabilità, col quale si è individuata la strada per liberare i suoi cittadini ed i lavoratori Rwm dal condizionamento occupazionale che porta a pensare che tutti i lavori siano ugualmente validi, anche quelli che provocano morte e distruzione e, in ultima analisi, non producono sviluppo, bloccando o condizionando pesantemente prospettive differenti. Ora, come Comitato Riconversione Rwm, insieme ai tanti cittadini rappresentati dalle 25 associazioni che lo compongono, ci aspettiamo che alle dichiarazioni di principio seguano i fatti e che l’amministrazione proceda con atti concreti al perseguimento degli obbiettivi che il Consiglio comunale cittadino si è posto.»

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Una nuova legge per il settore pesca, in grado di incentivare gli investimenti degli operatori. Il reperimento di risorse per gli indennizzi sui danni causati dai delfini e un piano per agevolare il lavoro del comparto ittico soffocato dalla burocrazia. Sono le proposte avanzate stamane dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, al convegno “Mare, pesca e lavoro: la Sardegna è una grande risorsa”, organizzato dal sindacato Uila, Unione italiana lavoratori agroalimentari – pesca, a Sant’Anna Arresi.

«Occorre favorire lo sviluppo della pesca nel Sulcis Iglesiente – ha detto tra l’altro Gianluigi Rubiu -. Il nostro territorio deve scommettere sul settore, che rappresenta uno dei segmenti trainanti dell’economia sia per l’occupazione che per la qualità delle produzioni ittiche. Si pensi che solo la marineria di Sant’Antioco, che comprende anche Sant’Anna Arresi, è attualmente la seconda in Sardegna per numero di armatori. E’ da mettere in campo un programma per arginare l’eccessiva burocrazia cui sono sottoposti gli operatori ed i loro equipaggi, con documenti di ogni tipologia da portare a bordo per l’attività ittica. Non si dimentichi l’alto costo del carburante, con cifre impossibili da sostenere per i lavoratori – ha aggiunto Gianluigi Rubiu -. Ci sono poi le problematiche legate ai danni causati dai delfini, che ripetutamente distruggono le reti dei pescatori. Non c’è da attendere un attimo nel definire degli indennizzi per il mancato guadagno provocato dalla distruzione di questi strumenti. Tutti i sistemi utilizzati sinora per scongiurare altri disastri per i pescatori si sono rivelati inutili. Un progetto che potrebbe investire una legge di settore – ha concluso Gianluigi Rubiu – per facilitare l’acquisto di nuove imbarcazioni da parte dei pescatori e tutelare così le produzioni ittiche nostrane.»

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La Sardegna, per volontà della Regione, partecipa, a Minsk, in Bielorussia, alla XVII edizione della Settimana della Lingua italiana nel mondo che quest’anno è incentrata sul tema “L’Italiano al cinema, l’italiano nel cinema”. Il 16 ottobre, al Velcom Cinema, è previsto uno dei momenti più attesi della rassegna: con inizio alle 19 viene proiettato il film “La stoffa dei sogni” di Gianfranco Cabiddu.
In mattinata il regista terrà una lezione presso l’Università statale bielorussa sulla genesi della pellicola che è un omaggio a due dei più grandi maestri di tutti i tempi, del teatro nazionale e internazionale, William Shakespeare ed Eduardo De Filippo. ‘La stoffa dei sogni’, girato nell’Isola dell’Asinara e sostenuto dalla Regione, dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dal comune di Cagliari è un film pluri-premiato e dichiarato di rilevanza nazionale dal MIBACT. Liberamente ispirato a “L”Arte della commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione de “La Tempesta” di William Shakespeare, il film racconta le vicissitudini di una modesta compagnia di teatranti, con a capo Oreste Campese (Sergio Rubini), che arriva, dopo un naufragio, in una misteriosa isola-carcere e si ritrova a dover coprire alcuni pericolosi camorristi decisi a evitare la reclusione confondendosi fra gli attori.
La manifestazione, che si svolgerà dal 16 al 22 ottobre a Minsk, vuole essere un omaggio al ruolo che il cinema ha avuto nell’evoluzione della nostra lingua e anche nello sviluppo della nostra società attraverso il racconto delle vicende collegate alla storia del nostro paese.
La Regione, con la collaborazione preziosa di altri enti e istituzioni, ha costruito, in questi anni, relazioni economiche e culturali solide e proficue con la Bielorussia. La stessa Regione è partner della Repubblica di Belarus in numerose attività e iniziative che si sono sviluppate in diversi settori di reciproca utilità e interesse: turismo, Ict e aerospazio. Molto stretto anche il rapporto nell’ambito universitario con un reciproco scambio di informazioni e conoscenze.

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha partecipato al seminario organizzato a Nuoro da Legacoop e Confcooperative sul tema delle nuove Linee guida regionali sui servizi alla persona. 
«Facciamo un piano di servizi alla persona con la collaborazione del mondo della cooperazione e individuiamo obiettivi, risorse, indicatori di risultato – ha detto Luigi Arru -. I Plus hanno bisogno del contributo di tutti per poter essere un concreto strumento di programmazione sociale e socio-sanitaria.»
Di fronte ad una platea di amministratori comunali, operatori del sociale, tecnici degli Ambiti Plus, l’esponente della Giunta Pigliaru ha ricordato di aver voluto un dibattito pubblico sulle Linee guida, per avere il massimo coinvolgimento di tutti. «Dobbiamo pensare in termini di co-progettazione – ha aggiunto Luigi Arru -. Partire dalle esperienze positive e condividerle. Siamo di fronte ad un processo di invecchiamento e spopolamento che ci richiede scelte coerenti e di organizzazione. Coi Plus vogliamo metterci il problema pratico dei servizi alle persone, ma creando anche sviluppo nel territorio, lavorando sul welfare generativo che produca ricchezza sulla persona e sulla comunità. Proviamo a fare una programmazione sovracomunale e percorsi di formazione, perché l’apprendimento deve essere continuo». 
A chi accusa la Giunta di scarsa attenzione per il sociale, l’assessore ha ricordato che «la Sardegna spende oltre 106 euro pro capite per sostenere le persone povere, a fronte di una media nazionale di 36 euro. Siamo quelli che spendono di più pro capite, ma senza avere idea dell’impatto di queste risorse sulla vita di queste persone». 
Luigi Arru ha paragonato quanto avviene nel sociale con il dibattito sulla Rete ospedaliera: «Anche in questo caso, si parla di simboli e non di fatti concreti, la popolazione invecchia e sviluppa malattie cerebro-vascolari, ma i sindaci ci chiedono le chirurgie d’urgenza. È la politica dei simboli, della fretta di mettere la bandierina senza tener conto che una maggiore casistica va di pari passo con una maggiore sicurezza dell’esito positivo dell’intervento. Dobbiamo fare scelte e decidere se spendere 3 miliardi di euro per un modello che non dà le risposte che servono ai nostri cittadini – ha concluso Luigi Arru – o avere il coraggio delle scelte e del cambiamento.»

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«L’ennesimo pasticcio, un altro flop con una conseguenza chiarissima: la continuità territoriale per la Sardegna e per i Sardi continua a essere un diritto negato. Un film dal finale tutt’altro che lieto e due protagonisti: da una parte la Regione, ancora una volta incapace di strutturare e portare a termine un percorso definitivo sulla continuità territoriale, dall’altra la Commissione europea che con il classico modus operandi ‘burocratese’ colpisce i diritti dei Sardi quando invece dovrebbe verificare le condizioni per una procedura di infrazione all’Italia, alla luce di una continuità territoriale di fatto assente, in contrasto con il Trattato di Funzionamento dell’Unione.»

A dirlo è Stefano Maullu, europarlamentare dei Forza Italia.

«Su questo tema di vitale importanza per la Sardegna ho presentato diverse interrogazioni in passato proprio alla Commissione europea, cosa che farò immediatamente anche per comprendere al meglio i motivi strutturali dell’alt imposto da Bruxelles al bando approvato a gennaio e pubblicato a maggio. Nel frattempo – ha concluso Stefano Maullu -, Governo e Regione facciano di tutto per tutelare temporaneamente il diritto alla mobilità dei Sardi.»

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«I sardi sono cittadini dell’Unione Europea e hanno lo stesso diritto degli altri alla mobilità: è una questione di pari opportunità ed è la pretesa, che riteniamo del tutto legittima, su cui si basa il nostro disegno di Continuità territoriale.» Lo ha detto oggi il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
«L’attuale CT si è dimostrata inadeguata a garantire tale diritto ed è per questo che la nostra proposta prevede più voli e più posti a disposizione rispetto a quanto sia stato fatto sinora. Chiunque abiti in Sardegna sa perfettamente che il trasporto aereo è il nostro ponte con il resto del mondo, la connessione essenziale da cui dipende la nostra possibilità di spostarci. Gli aerei sono per noi, che viviamo su un’isola periferica, ciò che per altri è l’alta velocità: subire vincoli ingiusti sulla mobilità aerea è forse lo svantaggio principale conseguente a una non riconosciuta condizione di insularità. Noi lo sappiamo, ma deve prenderne atto anche l’Europa. Siamo impegnati fin dal primo giorno nel confronto sull’insularità e alcune cose le abbiamo ottenute, come dimostrano i 3 miliardi di risorse del Patto – ha aggiunto Francesco Pigliaru – e continuiamo a adoperarci su tutti i fronti perché le nostre richieste, sulle quali abbiamo ottenuto condivisione da parte del ministro Graziano Delrio proprio in occasione del G7 Trasporti, vengano accolte in Europa. Le interlocuzioni vanno avanti e gli uffici dell’Assessorato, che lavorano a pieno regime, forniranno tutti gli approfondimenti richiesti. Ma non permetteremo che venga negato il nostro diritto alla mobilità, punto essenziale della questione insularità: è la grande battaglia che ci riguarda tutti – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru – e per vincerla dobbiamo combatterla uniti.»

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Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha partecipato, alla Fiera di Cagliari, alla presentazione del Piano triennale 2018-2020 dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare. Proprio nella terra dei Progetti Aria e Sar-Grav, l’INFN ha scelto infatti di confrontarsi sul suo futuro e condurre l’analisi della propria politica scientifica.
«Entrambi questi progetti sono legati a teorie che hanno vinto il premio Nobel, e questo può dare visibilità e reputazione anche alla nostra regione – ha detto nei saluti iniziali il vicepresidente Raffaele Paci -. La Sardegna è una terra di grande qualità della vita, di clima eccellente, di ambiente ottimo, di cultura, tradizioni e archeologia ma anche di tecnologia e innovazione. Ed è su tutto questo che vogliamo puntare, come dimostra bene il fatto di utilizzare altissima tecnologia e innovazione per riconvertire luoghi storici come le nostre miniere. Siamo un’isola, a volte difficile da raggiungere, ma vogliamo creare connessioni con le competenze, le idee, il capitale umano, i ricercatori che qui trovano un ecosistema ideale.»
Il progetto Aria, grazie a un Accordo di Programma tra INFN, Regione Sardegna, Carbosulcis, e con la collaborazione delle Università di Cagliari e Sassari, attuerà la conversione della miniera di Seruci, in chiusura, in un’infrastruttura tecnologicamente avanzata che riuscirà a produrre Argon 40 puro, necessario alle attività dell’esperimento DarkSide nel Gran Sasso. Anche per il secondo progetto, Sar-Grav, viene utilizzata una miniera, quella di Sos Enattos a Lula, dove ci saranno laboratori per lo studio delle onde gravitazionali ed esperimenti di fisica fondamentale.
«Come Regione siamo fortemente convinti di andare in questa direzione, stiamo investendo molte risorse economiche e supportando i progetti – ha assicurato il vicepresidente della Regione -. Nel Piano delle infrastrutture, per esempio, il presidente Pigliaru ha insistito perché venissero messi 30 milioni di euro per la ricerca di base fatta con le Università e i centri pubblici. Su questo vogliamo continuare a puntare: ricerca, innovazione e idee. Abbiamo una collaborazione con l’Inaf per il Radiotelescopio di San Basilio che ha seguito il tuffo della sonda Cassini, abbiamo il Joint Innovation Center di Huawei e Crs4 punto di riferimento italiano per le Smart and Safe City, abbiamo eccellenze e professionalità importanti, e imprese che vengono qui a investire e creare posti di lavoro. E quindi – ha concluso Paci – voglio ribadire e confermare in questa occasione che c’è la totale disponibilità della Regione a continuare la collaborazione su questi e altri progetti, per far diventare la Sardegna il punto centrale di incontro e confronto dei network internazionali di ricerca.»
 

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I problemi del settore pesca in Sardegna sono stati sviscerati questa mattina, nel corso del convegno “Mare, pesca e lavoro: la Sardegna è una grande risorsa”, organizzato dalla UILA Pesca, nel salone del Centro di aggregazione sociale di Sant’Anna Arresi. Molto qualificata la partecipazione: dal sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche agricole settore Pesca Giuseppe Castiglione, al capogruppo del Partito democratico in commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio e al deputato del Partito democratico Gessica Rostellato (eletta con il Movimento 5 Stelle), componente della commissione Lavoro; dai consiglieri regionali Piero Comandini (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc) e Paolo Dessì (Misto), i primi due componenti della commissione Agricoltura, al dottor Antonio Salis della direzione generale dell’Agricoltura della Regione Sardegna, all’ammiraglio Pietro Verna, caporeparto Pesca del ministero delle Politiche agricole; dal segretario nazionale Uila Pietro Pellegrini, a quello regionale Gaia Garau e a quello regionale UILA Pesca Luciano Marica, ed ancora alla segretaria generale Uilapesca Enrica Mammucari. Presenti in sala il comandante della Guardia Costiera di Sant’Antioco tenente di vascello Maria Teresa Ostuni, il dirigente del commissariato di Polizia di Carbonia dott.ssa Gabriella Comi e al nuovo comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia capitano Lucia Dilio.

I lavori sono stati aperti dai saluti del sindaco di Sant’Anna Arresi Teresa Pintus e dalla relazione della segretaria regionale UILA Gaia Garau. Nel corso del dibattito, sono stati toccati tutti i problemi del settore, dalla mancata tutela degli operatori penalizzati dalla presenza di delfini e cormorani che devastano le reti e si cibano del pesce pregiato (per la quale, finalmente, la Regione Sardegna ha deciso di adottare un provvedimento che prevede adeguati indennizzi), al mancato riconoscimento della pesca come lavoro usurante, alle quote tonno che penalizzano la Sardegna dove operano le uniche tonnare fisse e che non prevedono adeguati spazi per la pesca accidentale.

Nel corso dei lavori abbiamo intervistato il sottosegretario Giuseppe Castiglione, il consigliere regionale Piero Comandini ed abbiamo registrato una parte dell’intervento dell’on. Nicodemo Oliverio. Allegati i tre filmati e un ampio album fotografico.