24 July, 2024
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Ha consentito di accendere i riflettori sulle patologie che interessano il paziente anziano e ha focalizzato l’attenzione di medici e infermieri sull’appropriatezza delle cure. La sesta edizione del congresso “Una giornata con il malato anziano”, che si è chiuso ad Alghero nel fine settima appena trascorso, è stata per i partecipanti una vera e propria occasione di confronto. Al centro il malato anziano ospedalizzato o ricoverato in strutture territoriali.

E proprio verso l’anziano, nella due giorni che ha messo a confronto oltre 200 tra medici e infermieri, è emersa la necessità di una maggiore attenzione e appropriatezza delle cure. Per l’anziano lo stile di vita, la dieta mediterranea e l’attività fisica rappresentano i principali strumenti per la prevenzione delle patologie.

«Emerge chiara la necessità di un approccio multidisciplinare alle problematiche delle patologie nell’età senile – ha detto Antonio Uneddu, direttore della Lungodegenza dell’Aou di Sassari che ha organizzato l’appuntamento algherese – così come l’esigenza di considerare la persona fragile sotto tutti gli aspetti, da quelli clinici a quelli sociali, alla qualità della vita». Un’attenzione che può arrivare anche attraverso l’approfondimento di nuove prospettive per le cure delle patologie cardiologiche, come l’ipertensione polmonare e lo scompenso cardiaco. Senza tralasciare la corretta gestione del dolore, in modo particolare di quello sottotrattato o non riconosciuto.

«Dedicare attenzione all’appropriatezza delle cure dell’anziano – ha detto il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso – risponde alle politicche sanitarie da perseguire per garantire un’ottimale assistenza ospedaliera e territoriale. Inoltre – ha concluso Antonio D’Urso – il coinvolgimento e la partecipazione a questo momento informativo e formativo di coordinatori e infermieri, che sono attori protagonisti nell’assistenza dedicata alle persone anziane, è un  esempio di buona sanità.»

Medici e infermieri si sono confrontati sul tema della nutrizione artificiale, in particolare su quella effettuata durante l’assistenza domiciliare. Malnutrizione, corretto accesso nutrizionale e gestione sul territorio quindi hanno rappresentato un punto centrale dell’incontro ed hanno aperto al confronto tra le varie realtà isolane e d’oltre Tirreno presenti al convegno.

Durante la due giorni algherese è stata istituita la sezione regionale della Sigot, la società italiana di geriatria ospedale e territorio, con la partecipazione dei geriatri ospedalieri, del territorio della scuola di specializzazione dell’ateneo sassarese. La sezione sarda ha eletto presidente Antonio Uneddu.

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Il ministero della Giustizia ha indetto un concorso, per esame, a 300 posti di notaio. Per essere ammessi al concorso, gli aspiranti devono essere in possesso, alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda (cioè il 9 novembre), dei requisiti di seguito enunciati e non devono aver compiuto gli anni cinquanta. La domanda dovrà essere compilata tramite l’apposito form telematico.

I requisiti di accesso sono:

1) essere cittadino italiano o di un altro Stato membro dell’Unione europea ed aver compiuto l’età di anni 21; 

2) essere di moralità e di condotta sotto ogni rapporto incensurate; 

3) non aver subìto condanna per un reato non colposo punito con pena non inferiore nel minimo a sei mesi, ancorché sia stata inflitta una pena di durata minore;

4) essere fornito della laurea in…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/copia-di-300-notai-bando .

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L’Amministrazione comunale di Domusnovas manifesterà mercoledì 18 ottobre, con corteo che partirà da Piazza Sella, a Iglesias, alle 9.00, per sensibilizzare l’Amministrazione comunale di Iglesias, «affinché, facendo seguito agli accordi intercorsi con l’assessorato regionale degli Enti locali, definisca l’iter procedurale per la permuta dei territori tra il comune di Domusnovas e il comune di Iglesias, in relazione all’isola amministrativa di San Marco». L’Amministrazione comunale di Domusnovas, guidata dal sindaco Massimo Ventura, propone lo scambio di 1.000 ettari demaniali della foresta del Marganai, attualmente ricadenti nel territorio del comune di Domusnovas, con 1.400 del 1.7o0 ettari dell’isola amministrativa di San Marco, attualmente ricadenti nel territorio comunale di Iglesias.

Parteciperanno alla manifestazione che da Piazza Sella confluirà presso il Centro direzionale di via Isonzo, dove ha sede l’ufficio del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, cittadini di Domusnovas, operatori agricoli, pastori e proprietari dei terreni ubicati nel territorio dell’isola amministrativa di San Marco.

Per cercare di capire meglio le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione comunale di Domusnovas ad avanzare l’originale proposta al comune di Iglesias, abbiamo intervistato il sindaco di Domusnovas, Massimo Ventura.

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Per i pazienti del Policlinico Duilio Casula da oggi la fila per pagare il ticket è soltanto un ricordo. Grazie a un’applicazione scaricabile su smartphone e tablet è possibile prenotare il “numeretto”  per accedere poi alle prestazioni sanitarie con un semplice click. Si tratta di una grande rivoluzione che faciliterà l’accesso ai servizi sanitari da parte del cittadino.

Il funzionamento è davvero  molto semplice e intuitivo. Per prima cosa gli utenti dovranno scaricare l’app FilaVia (disponibile su Apple Store e Google Play) sul telefonino, sul tablet oppure accedere alla webapp www.fbapp.it . Una volta entrati (la prima volta ci si deve anche registrare)  ci si trova davanti una schermata con gli appuntamenti eventualmente già in programma. Per accedere all’area ticket del Policlinico si può o cliccare sul bottone “Vicini” e come prima opzione, grazie alla geo localizzazione, apparirà Aou Cagliari, oppure cliccare su “Cerca” e digitare “Cagliari”.  A questo punto se l’utente deve usufruire delle prestazioni in giornata può cliccare su “Accodamento immediato”: se si trova entro i 10 chilometri dal Policlinico l’app gli assegnerà il “numeretto”. In tempo reale sul telefonino il paziente potrà controllare sempre quante persone ci sono in coda e dunque rendersi conto se il suo turno si sta avvicinando. Il cittadino può scegliere tra diversi servizi: visite e attività specialistica, prelievi, cartelle cliniche, Cup, Tao, accesso prioritari e regolarizzazione Pronto Soccorso.

L’altra funzionalità è “Prenotazione” ed è un metodo consigliato per ottenere un appuntamento a un orario stabilito per il pagamento del ticket e, dunque, l’accesso alle prestazioni.  Il paziente decide giorno e ora e l’app rilascia un bigliettino virtuale che sarà “chiamato” nel giorno e nell’ora fissati. Un metodo estremamente comodo per risparmiare il proprio tempo.

«L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – dice il direttore generale, Giorgio Sorrentino – crede tantissimo nell’innovazione. Le tecnologie devono essere utilizzate tutte e al massimo per facilitare la vita dei cittadini e dare servizi di qualità in maniera efficiente e veloce. La nostra azienda sta investendo tanto su questo: lo abbiamo fatto con l’App Aou Cagliari Smart Hospital, lo facciamo quotidianamente con i nostri social e il nostro sito istituzionale. E prestissimo forniremo nuovi e importanti servizi online.»

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«La sicurezza è messa a repentaglio da un detenuto straniero rinchiuso nel carcere di Sassari». La denuncia arriva da Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto O.S.A.P.P.

“Il carcere duro dei super boss” – era soprannominato così il carcere di Sassari Bancali, Intitolato a Giovanni Bacchiddu, Agente di Custodia, ucciso nel 1945 mentre cercava di sedare una rivolta scoppiata nella Casa di reclusione di Alghero.

E’ il primo vero carcere pensato e costruito per applicare la legge sui boss sottoposti al regime del 41 bis – questo si diceva mentre si spendevano circa 100 milioni di euro dei contribuenti e facevano nascere la mega struttura penitenziaria.

«Il carcere dove sono reclusi i mafiosi più pericolosi d’Italia, dove ogni giorno avvengono minacce di morte agli agenti, è una guerriglia quotidiana – dichiara Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto del sindacato della Polizia penitenziaria – l’ultimo fatto accaduto proprio ieri a Bancali, un detenuto extra comunitario ha aggredito un agente di Polizia penitenziaria lì in servizio, mentre effettuava il normale giro d’ispezione unitamente all’infermiere di turno per la somministrazione della terapia, una volta aperta la porta blindata  il detenuto si scaglia contro l’agente di sezione procurandogli varie contusioni. Anche il preposto alla Sorveglianza Generale è stato aggredito.»

«E’ palese – aggiunge Domenico Nicotra -, che simili accadimenti non possono essere addebitati alla sola carenza di personale di Polizia Penitenziaria che ovviamente risulta essere un dato incontrovertibile, per quello chiediamo una ispezione urgente al carcere in argomento ed individuare eventuali responsabilità nonché l’avvicendamento del direttore. Probabilmente Bancali ha bisogno di dirigenti penitenziari con esperienza specifica nella gestione dei “super boss”. Anche per riportare la serenità operativa al personale presente e consentire, nei limiti in cui fosse possibile, il trattamento penitenziario, previsto dalla normativa.»

 

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I lavori del Consiglio regionale sono ripresi oggi con la prosecuzione del dibattito sulla riforma della rete ospedaliera. In discussione il capitolo 6 “Il modello di riferimento e gli obiettivi del riordino”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione l’emendamento 681 (Agus e più) il cui esame era stato rinviato nella seduta precedente. Su richiesta di alcuni consiglieri i lavori dell’aula sono stati sospesi per alcuni minuti.

Alla ripresa dei lavori il consigliere Francesco Agus ha presentato un emendamento orale all’emendamento 281 che introduce alcune variazioni terminologiche: non più una richiesta di sopprimere la parte del quarto capoverso del capitolo 6.3 che introduceva la possibilità di procedere a un’unione del Policlinico Universitario di Monserrato con l’ospedale Brotzu, ma la subordinazione di questa eventualità a uno studio approfondito. 

Sulla proposta di Francesco Agus è intervenuto il vicepresidente della Commissione Sanità Edoardo Tocco (Forza Italia) che ha annunciato il voto favorevole all’emendamento orale: «I due poli sono decisamente diversi. E’ giusto che questo venga rimarcato, il Brotzu è l’ospedale delle urgenze, il Policlinico è invece destinato alla didattica. Sono due ospedali che marciano a velocità diverse».  

Anche Alessandra Zedda ha annunciato il suo voto a favore: «Sarebbe meglio cassare del tutto la previsione di una fusione tra i due ospedali – ha detto Alessandra Zedda – rimaniamo contrari a all’accorpamento delle due unità. Qualsiasi valutazione deve essere fatta alla luce dell’approvazione finale della rete ospedaliera».

Per Paolo Truzzu (FdI) «l’emendamento Agus è una soluzione accettabile vista la situazione che si è creata. Dobbiamo abituarci, quando si discutono questioni che riguardano il futuro dell’Isola, ad affrontarle in modo compiuto e con dibattiti fatti alla luce del sole».

Christian Solinas (Psd’Az) ha chiesto un chiarimento all’assessore sul costo industriale di un posto letto del Policlinico rispetto al Brotzu. «Ci sono differenze sostanziali o le situazioni sono sovrapponibili? – ha detto il consigliere dei Quattro Mori – se così non fosse ogni ipotesi di fusione sarebbe irrealizzabile».

L’assessore alla Sanità Luigi Arru, dopo aver dato parere favorevole alla proposta del consigliere Agus, ha ricordato che le norme e le indicazioni ministeriali vanno verso un superamento della netta distinzione tra didattica, ricerca e assistenza. «Ciò significa che le differenze rigide verranno meno – ha detto Arru – verranno favoriti i  passaggi di medici ospedalieri all’insegnamento». Sui costi Arru ha chiarito: «La spesa per un posto letto all’Aou deve essere uguale a quella del Brotzu. Il costo in termini assistenziali sarà lo stesso. Il personale docente deve svolgere sia compiti di ricerca che di assistenza. La costituzione di un posto letto “grezzo” è di circa 300mila euro».

Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha annunciato il suo voto a favore chiedendo però che si chiariscano bene i termini dell’operazione: «Siamo stanchi dello smantellamento di strutture a favore di altre. Occorre dare un’interpretazione corretta e far capire che non si tratta di fusioni». Messo in votazione l’emendamento orale presentato dal consigliere Agus è passato all’unanimità.

Si è quindi passati all’esame dell’emendamento n. 613 (Usula e più) finalizzato al riconoscimento quale ospedale di II livello del San Francesco di Nuoro. Su richiesta del primo firmatario, il Consiglio ha deciso di rinviare alla fine della discussione l’esame dell’emendamento nonostante l’opposizione del relatore di maggioranza Luigi Ruggeri (Pd).

Il presidente Ganau ha poi messo in votazione l’emendamento n. 288 (Tedde e più). Anche in questo caso i firmatari hanno proposto un rinvio del voto alla fine della discussione. Il presidente ha fatto notare che l’emendamento prevede la modifica di una tabella e per tanto va votato. Il primo firmatario Marco Tedde ha insistito nella richiesta: «La tabella è collegata all’intero impianto del documento.  Se si vota si inficia tutto il provvedimento».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha quindi chiesto una breve sospensione della seduta. Proposta accolta dal presidente Ganau.

Alla ripresa dei lavori Gianfranco Ganau ha chiesto il parere della Commissione sull’emendamento 288. Il presidente Raimondo Perra ha ribadito il parere contrario. Il primo firmatario Marco Tedde, prendendo atto della decisione di non rinviare l’esame dell’emendamento n.288, ha annunciato il suo voto a favore.

Messo in votazione, l’emendamento è stato respinto.  

Approvato l’emendamento 360 (Daniele Cocco primo firmatario) con il parere favorevole della Commissione e della Giunta.

Respinti gli emendamenti 771, 289, 696, 775, 774, 290, 634, 778, 770, 776 e 286.

Approvato il 615 (Perra, Ruggeri) sul ruolo della Giunta e della commissione competente.

All’emendamento 624 (Usula) sono stati presentati gli emendamenti 868 (sostitutivo totale) e 878 (aggiuntivo) con parere favorevole di Giunta e commissione. Entrambi sono stati approvati.

L’emendamento 868 riguarda l’Aou di Monserrato e gli ospedali di Iglesias, Tempio, Ozieri e Nuoro. 

L’emendamento 878 riguarda invece il Cto di Iglesias.

Approvato anche il testo del capitolo 6, il presidente Ganau ha messo in votazione gli emendamenti aggiuntivi.

Approvato il 616 (Tocco) su counseling psicologico. Respinto il 699, il 698, 701, 782, 617, 785, 784, 643.

L’emendamento 619 (Tocco) è stato ulteriormente emendato in aula per accordo con la maggioranza.

Approvato anche l’emendamento 781 (Perra) sui presidi unici Dea di I livello.

L’on. Rubiu (Udc) ha illustrato l’emendamento 650 relativo alla possibilità di risparmio dei costi con un accorpamento del servizio delle guardie mediche. Favorevole anche il sardista Angelo Carta. L’on. Luigi Ruggeri (Pd) a nome della commissione ha invitato i presentatori al ritiro, per la difficoltà di attuazione della proposta. L’emendamento 650 è stato poi respinto, insieme al 651.

Sull’emendamento 625 (Tocco) si è acceso un dibattito concluso dall’assessore Luigi Arru: “La specialità è presente all’ospedale Brotzu, nel rispetto del DM 70”. Per l’on. Annamaria Busia “la mancata specificazione di quel che deve avvenire e quell’atto aziendale che viene annunciato e ritirato ci costringe a mantenere questo emendamento”. L’emendamento non è stato approvato e nemmeno il 703, 705.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha continuato l’esame degli emendamenti.

Approvati dall’Aula il n. 709 (Cossa) e 874 (Ruggeri) che riguardano gli interventi sul Binaghi di Cagliari nell’ambito di una programmazione regionale che sarà definita d’intesa con la Città Metropolitana.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, la vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha richiamato l’attenzione del Consiglio su una dura presa di posizione del Partito dei Sardi relativa al negoziato fra Regione e Governo in materia di accantonamenti. Questa posizione, ha sostenuto, «di fatto apre la crisi della maggioranza perché si tratta del secondo partito della coalizione, per cui è necessario un chiarimento immediato del presidente Francesco Pigliaru al quale ricordo che disse, in un confronto con il collega Cappellacci, che si sarebbe dimesso in caso di risposta negativa del Governo».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha replicato precisando in apertura che la sua dichiarazione si riferiva ad un accordo Stato-Regione che, nella realtà, ha liberato risorse importantissime per la Sardegna, eliminando forti vincoli sulla spesa che ne avevano rallentato l’attività e lo sviluppo. Ciò non vuol dire, ha puntualizzato, «che lo Stato non abbia fatto cose che non erano previste contro le quali è giusto protestare e ribellarsi». Quanto al negoziato in corso, ha affermato, «siamo andati a Roma per chiedere più risorse per la Sardegna e combattere una palese sproporzione e, trattandosi di partite che si giocano a livello di governo regionale e nazionale, si è aperto un tavolo che proseguirà con una riunione già convocata per mercoledì prossimo». Confermo comunque, ha aggiunto, «che non ci sarà nessun accordo senza il passaggio ed il supporto del Consiglio, che non sarà tenuto all’oscuro e col quale anzi siamo pronti a confrontarci, sia con la maggioranza che con l’opposizione, su una battaglia così importante».

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha osservato che «le dichiarazioni del presidente Pigliaru segnano una notevole discontinuità rispetto al passato quando un precedente accordo con il Governo fu sottoscritto senza alcun passaggio in Consiglio regionale». Per questo, ha concluso, «prendo atto che il presidente ha detto che è pronto a discutere e propongo di sospendere l’esame della rete ospedaliera per aprire un dibattito sul confronto con lo Stato; in definitiva sospendiamo e facciamo dibattito per assegnare al presidente un mandato pieno o per tornare a casa in assenza di risultati».

Il presidente Ganau ha assicurato che il dibattito sul tema degli accantonamenti si terrà, ma dopo l’approvazione della riforma della rete ospedaliera.

La consigliera del Pd Daniela Forma ha proposto un emendamento orale all’emendamento n. 874 per introdurre la questione del project financing di Nuoro dove, «a prescindere dall’esito delle controversie legali, occorre programmare l’utilizzo dei risparmi di risorse derivanti dall’annullamento del contratto per potenziare l’offerta sanità del’area nuorese e dare un segnale positivo rispetto alle preoccupazioni della comunità e degli operatori del settore».

Il presidente Gianfranco Ganau ha risposto che la proposta è inammissibile perché non collegata all’emendamento in esame che parla dell’area di Cagliari.

Il consigliere Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha manifestato dispiacere per l’inammissibilità perché esiste concretamente il rischio di un de finanziamento per la sanità nuorese.

Anche il capogruppo di Art.1-Mdp Daniele Cocco ha condiviso “lo spirito” della proposta perché in effetti, ha detto, «c’è molta preoccupazione sul dopo project che ha già determinato la sospensione di molte attività importanti, per cui è necessario che l’assessore fornisca precise rassicurazioni, anche sulla sorte dei lavoratori.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiarito che il problema sarà affronta top in sede di esame del capitolo 12.

Sull’emendamento n. 639 (gruppo Udc) il consigliere Alfonso Marras ha osservato che «non si capisce il criterio seguito nella classificazione delle strutture secondo il quale, in particolare, solo Nuoro è stata riconosciuta come struttura complessa a differenza di altre, come Oristano, che si sono viste declassate, una scelta che comporterebbe una oggettiva riduzione della qualità dei servizi».

Il consigliere del Pd Antonio Solinas ha sollecitato l’intervento dell’assessore Luigi Arru, dopo alcune garanzie solo informali, sul mantenimento del centro trasfusionale di Oristano.

L’assessore Luigi Arru, dopo aver ribadito che l’attribuzione del ruolo di struttura semplice o complessa è di competenza dell’atto aziendale e quindi del direttore generale, ha assicurato che chiederà le motivazioni delle scelte, fermo restando che sul centro trasfusionale è aperto da un anno un tavolo tecnico di confronto. «Porterò in Aula», ha concluso, «gli esisti del lavoro».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha riconosciuto la correttezza dell’assessore nel qualificare come “fatto gestionale” ma ha osservato che, di fatto, «nella redistribuzione alcune realtà sono state favorite ed altre no ed Oristano, nello specifico, ha ottenuto significativi riconoscimenti in termini di posti letto».

Il consigliere del Pds Augusto Cherchi ha definito quella sui posti letto «una polemica sterile ma, in relazione alla medicina trasfusionale che è una unità strategica, emerge una discrasia fra l’atto aziendale e i documenti ministeriali sulle reti ospedaliere». Affronteremo il problema in seguito, ha annunciato, «con l’esame di emendamenti specifici».

Messo ai voti, l’emendamento n. 639 è stato respinto.

Sull’emendamento n. 787 (Forma) che prevede l’istituzione dei comitati consultivi misti con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi, la consigliera Daniela Forma (Pd) ha sollecitato la revisione del parere contrario della commissione, perché a suo avviso si tratta di organismi che rivestono una funzione importante nell’umanizzazione delle cure.

Il relatore Luigi Ruggeri (Pd) ha chiarito che il motivo del parere negativo era solo legato ad una scarsa chiarezza sulla formulazione per cui, in caso di revisione di alcune parti del testo (soprattutto sulla composizione dei comitati) c’è consenso sulla proposta. Dopo la rettifica del testo, l’emendamento è stato approvato.

Sull’emendamento n. 711 relativo alle procedure di reclutamento del personale il consigliere Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha invitato il Consiglio ad una riflessione più approfondita perché, ha sostenuto, «quello del reclutamento del personale è tema urgente ed il Consiglio si è già espresso per un censimento dei precari che ancora non si concluso, lasciando spazio ad interventi disorganici e settoriali». Ritengo necessario, ha concluso, «che siano messi a disposizione del Consiglio i dati sugli organici della sanità a pieno regime per verificare reale disponibilità e che si proceda quanto prima all’assunzione degli idonei che hanno superato concorsi pubblici».

L’assessore Luigi Arru ha rassicurato il consigliere comunicando che è stato completato il lavoro di ricognizione delle risorse umane del sistema sanitario regionale mentre, con gli atti aziendali, si procederà alle stabilizzazioni dei precari.

Il consigliere Francesco Agus ha quindi ritirato l’emendamento.

Il consigliere Emilio Usula (Misto Rossomori), prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha chiesto spiegazioni su quanto è previsto dal documento sugli stabilimenti sanitari delle aree disagiate.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiarito che il contenuto del documento in relazione alle aree disagiate è stato definito puntualmente in precedenza.

Successivamente ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì prossimo 17 ottobre, alle ore 16.00.

 

 

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Il comitato volontario cittadini di Nuxis “Sa Turri”, riunitosi lunedì 9 ottobre per il rinnovo delle cariche sociali, si è confrontato sulle ultime problematiche legate alla salvaguardia della gestione autonoma del servizio idrico, per la difesa dell’acqua di Nuxis da quella che definisce «la bramosia del gestore unico Abbanoa», per organizzare le migliori azioni da intraprendere dopo gli ultimi eventi che hanno portato i cittadini ancora una volta a scendere in campo per difendere il diritto inalienabile al bene acqua.

«Il 20 settembre 2017 – si legge in un comunicato firmato dal presidente del Comitato Basilio Bacchis – un blitz inaspettato, presso i locali dell’EGAS di Cagliari, si è riunito il Comitato istituzionale d’Ambito (CIA), composto dall’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e dai rappresentanti dei Comuni della Sardegna i quali, noncuranti delle esaustive documentazioni ed informazioni fornite dagli enti locali interessati, hanno deliberato il definitivo trasferimento della gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) dei suddetti 28 Comuni alla società Abbanoa Spa. Questo comitato non ci sta a questo sopruso, l’acqua non si vende!»

«Siamo convinti della necessità che i rappresentanti politici regionali – aggiunge Basilio Bacchis – ripensino ad una forma di gestione che consenta agli enti locali interessati do fornire liberamente i propri servizi pubblici economici, attraverso un’esclusiva organizzazione interna dei servizi, senza il vincolo di avvalersi di società in house providing, le quali comporterebbero maggiori dispendi di risorse ed alti costi per tutta la collettività. Siamo inoltre consapevoli che, per continuare a gestire il servizio in autonomia, è prioritario accedere ad investimenti pubblici che consentano all’Amministrazione comunale di preservare e tutelare la riserva idrica.»

«Il comitato all’unanimità decide di continuare la lotta, con maggiore convinzione e determinazione, contro il tentativo di aggirare la volontà popolare, certo che la risorsa acqua sia innanzi tutto parte integrante dell’identità e dell’autonomia della nostra comunità – conclude il presidente Basilio Bacchis – e conferma l’impegno di affiancare e supportare in senso propositivo l’attuale Amministrazione comunale, al fine esclusivo del riconoscimento della gestione autonoma del servizio idrico integrato ed invita tutta la popolazione ad unire le forze per sostenere la battaglia.»

Ricordiamo che giovedì, nel corso dell’incontro tra i sindaci dei Comuni aderenti al GASI (Gestioni Autonome Servizio Idrico) e i capigruppo del Consiglio regionale, il presidente Gianfranco Ganau ha detto che «c’è la convergenza dei capigruppo sulla volontà di definire in tempi brevi la posizione dei Comuni che gestiscono autonomamente il servizio idrico e definiremo al più presto lo strumento legislativo che ci consenta di arrivare a questo risultato».

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Venerdì mattina arriveranno alla Carbosulcis 28 direttori dell’istituto nazionale di fisica nucleare per prendere visione delle attività, degli impianti e del relativo sito in cui sono state installate le prime infrastrutture del progetto Aria, l’impianto pilota per eseguire i primi test, l’attrezzamento del pozzo di 300 metri.

Il progetto Aria è stato presentato il 24 luglio 2015 nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia.

L’obiettivo del progetto Aria è la separazione dell’aria nei suoi componenti fondamentali, elementi che trovano utilità in diversi ambiti di ricerca e applicazione. Uno di questi componenti, l’Argon-40, è un materiale pregiatissimo che permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, progettata e realizzata dall’esperimento DarkSide, una collaborazione internazionale guidata dall’INFN, che vede la partecipazione di oltre trenta istituti provenienti da nove nazioni (Italia, Brasile, Cina, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, USA).

Altri componenti dell’aria, come l’ossigeno-18 e il carbonio-13, che, propriamente e completamente selezionati e isolati, sono anch’essi pregiatissimi in diversi ambiti di applicazione. Questi elementi hanno un mercato internazionale di grande rilievo – oggi di circa 200 milioni di euro, ha sottolineato Cristian Galbiati -, dal quale tuttavia l’Italia è attualmente esclusa. Materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. 

Grazie alle infrastrutture uniche della miniera di Monte Sinni, il progetto Aria permetterebbe di sviluppare un ciclo produttivo in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione di questi materiali speciali, rendendoli più accessibili e fruibili. In questo modo, Aria contribuirebbe ad aumentare la disponibilità di tecnologie avanzate per lo screening medico, incluse le tecniche diagnostiche per la lotta al cancro. Utilizzando per la separazione dell’aria strutture pre-esistenti, l’innovativo processo tecnologico comporterà inoltre un impatto ambientale nullo.

Per il Sulcis e la Sardegna si tratta di una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro dei lavoratori della Carbosulcis.

Alle 12.30, l’amministratore unico della Carbosulcis, ingegner Antonio Martini, illustrerà il progetto ai dipendenti Carbosulcis. Nel pomeriggio, i 28 direttori si recheranno a Cagliari, dove incontreranno il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru.

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La nuova dura critica arrivata dall’ex assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, uno dei due leader del Partito dei Sardi, ha riscaldato nuovamente il clima in seno alla maggioranza di centrosinistra che guida la Regione e in serata è arrivata, puntuale, la replica di Pietro Cocco, capogruppo del Partito democratico.

«Invito il Partito dei Sardi ad abbassare i toni dello scontro all’interno della maggioranza  su argomenti sui quali non hanno l’esclusiva perché sono patrimonio di tutto il Centrosinistra – scrive Pietro Cocco in una nota -. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la cifra annuale di partecipazione trattenuta dallo Stato alla Sardegna è eccessiva, ma se è vero che la nostra Regione non può più sopportare il peso di trattenute di questa entità, è altrettanto vero che il tavolo della trattativa è sempre aperto a Roma nella massima trasparenza e si sta avviando un percorso condiviso di ridimensionamento per un problema che dura da tanto tempo.»

«Noi partecipiamo annualmente con 684 milioni di euro, una cifra che non da oggi riteniamo eccessiva ed è su questo che il presidente Pigliaru ha riavviato le trattative su mandato ricevuto dal Consiglio per rivendicare con maggiore forza i nostri diritti – aggiunge Pietro Cocco -. Va anche ricordato che il nostro rapporto con il Governo in questi ultimi anni di leale collaborazione  ha  prodotto i suoi effetti: Ci sono stati una serie di risultati che il Partito dei sardi omette di dichiarare o fa finta di non conoscere e mi riferisco al fatto che col Governo Renzi siamo riusciti a strappare la chiusura delle Norme di Attuazione dello Statuto, a farci dare 900 milioni di euro di arretrati e 150 milioni di euro in più di entrate certe per ogni anno.»

«Inoltre non va scordato, perché non è un dettaglio,”il Patto per la Sardegna” che ha significato per la nostra Isola ricevere 3 miliardi di euro. Credo, pertanto, che in questo momento sia utile e necessario che ognuno dia il proprio contributo – conclude il capogruppo del Partito democratico – evitando fughe in avanti che dividono e non contribuiscono a risolvere i problemi.»

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I rapporti tra i partiti della maggioranza di centrosinistra che guida la Regione, sono sempre più tesi, in particolare tra il Partito dei Sardi e il Partito democratico. Altro tema di scontro è quello degli accantonamenti, per i quali ieri il presidente Francesco Pigliaru e il vicepresidente ed assessore della Programmazione Raffaele Paci hanno incontrato una delegazione del Governo, a Roma.

L’ex assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, uno dei due fondatori del Partito dei sardi (l’altro è Franciscu Sedda), ha commentato con toni molto duri i risultati dell’incontro avuto ieri dal presidente e dal vicepresidente della Giunta con il sottosegretario Maria Elena Boschi, in un intervento pubblicato nel sito www.sardegnaeliberta.it .

«Come sempre più spesso accade – ha scritto Paolo Maninchedda -, i giornali di oggi non servono a capire ciò che è realmente successo ieri.
Ieri è accaduto che il Presidente della Sardegna e l’Assessore del Bilancio sono andati a Roma a parlare col sottosegretario italiano Boschi di accantonamenti.
Secondo un copione, sbagliato e già visto sugli accantonamenti, la delegazione della Giunta ha impostato una missione importante su un problema creato a suo tempo dalla Giunta stessa, senza discutere prima con le forze di maggioranza e col Consiglio della strategia relativa alla questione delle Entrate.»
«Il capogruppo del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu ha chiesto la sospensione dei lavori dell’Aula, la riunione dei capigruppo e ha ottenuto che il Presidente della Giunta vada in Consiglio e riferire – ha aggiunto Paolo Maninchedda –. È accaduto che solo dopo che il PdS ha imposto alla Giunta di non condurre trattative bilaterali senza mandato su questioni così rilevanti, è venuto fuori un profluvio di comunicati rassicuranti da parte della Giunta che garantivano che non c’era alcuna intenzione di ignorare le forze politiche e le istituzioni della Sardegna. In realtà, la missione dalla grazia Boschi si era già svolta sotto il segno dell’esclusivismo presidenziale.»
«Oggi sui giornali questa sequenza dei fatti, che è sostanza, diviene un minestrone, e noi addirittura veniamo iscritti non tra coloro che hanno difeso il diritto sacrosanto dei sardi di sapere che cosa si va a dire al Governo italiano prima di dirlo – ha concluso Paolo Maninchedda -, ma iscritti d’ufficio in grassetto tra i protestatari e non tra coloro che difendono la dignità delle istituzioni.»