25 July, 2024
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Spanu incontra manifestanti parco geominerario

Si è riunito oggi, sotto il coordinamento dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, il Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’Ex Bacino “ATI-IFRAS”.
Il Tavolo si è svolto alla presenza di tutte le rappresentanze sindacali, e degli Enti e strutture regionali con specifiche competenze nella gestione di questa fase transitoria.
L’assessore Spanu ha fatto il punto della situazione con riferimento all’inserimento lavorativo a tempo determinato.
La società Igea ha comunicato che alla data dell’11 ottobre sono già stati assunti 26 lavoratori, mentre per l’assunzione degli altri 36 si è in attesa della disponibilità dei mezzi di lavoro ancora in possesso della società IFRAS. La stessa Igea ha inoltre calendarizzato l’assunzione di altri 56 lavoratori: per dieci di loro, con la riserva della cantierabilità dei siti, l’assunzione è prevista alla data del prossimo primo dicembre mentre i restanti 46 lavoratori saranno assunti entro la fine del 2017. Pertanto, il totale dei lavoratori assunti al termine della programmazione sarà di 118 unità.
I progetti d’intervento che sono stati ammessi, sulla base del bando rivolto agli enti locali, sono 7 che si stima accoglieranno 222 lavoratori. Gli enti e amministrazioni locali interessate sono il Consorzio Parco Monte Arci (126 lavoratori); il Parco regionale naturale Porto Conte (25 lavoratori); la Fondazione Cammino di Santa Barbara (20 lavoratori), Domus Acqua (31 lavoratori), l’Associazione Miniere Rosas (8 lavoratori; il comune di Iglesias (11 lavoratori); il comune di Gadoni (1 lavoratore). Per accelerare il processo e assumere i lavoratori entro la fine del 2017, sono previste attività e assistenza da parte di Aspal.
Sul progetto presentato dal Parco Geominerario, rappresentato nella riunione odierna dal Commissario Tarcisio Agus, è stata richiesta l’integrazione e la certificazione sulla capacità assunzionale. Pertanto nei prossimi giorni verrà sollecitato il parere al Ministero dell’Ambiente e garantita l’assistenza al Parco per poter adeguare il progetto e partecipare a nuova manifestazione di interesse. Il Tavolo, unanimemente, ritiene essenziale, già da questa fase, il coinvolgimento attivo del Parco.
In merito alle procedure di esodo, l’Insar, lo scorso 28 settembre, ha incontrato le organizzazioni sindacali per condividere e concordare sia la bozza di accordo transattivo da definire con gli aderenti al piano dell’esodo, che il calendario degli incontri per apporre le firma da parte dei rispettivi associati. Il piano dell’esodo prevede il coinvolgimento di 136 lavoratori.
Il Tavolo partenariale ha anche preso atto della situazione rispetto ai pagamenti verso ATI IFRAS e ai crediti vantati verso la stessa Società dai lavoratori. E’ stato assunto l’impegno di accelerare i pagamenti residui e nel contempo fare preliminarmente una verifica affinché la società dia, come da norma, assoluta priorità al pagamento di tali crediti.
Cgil Filcams, Cisl Fisascat, Uil Tucs e Ugl hanno assunto l’impegno per proporre alla società un accordo nel quale vengano confermati per iscritto gli impegni e i tempi di liquidazione delle spettanze residue dei lavoratori.
Relativamente alle problematiche sull’integrazione salariale, le parti sindacali hanno richiesto di poter valutare una soluzione integrativa per i lavoratori che stanno aderendo alla procedura di esodo. La Regione ha garantito una risposta, che perverrà per iscritto, prima della sottoscrizione dei verbali secondo il calendario allegato.
Il Tavolo ha aggiornato i propri lavori al prossimo 6 novembre 2017.
L’assessore Filippo Spanu, al termine della riunione, ha incontrato i lavoratori che hanno dato vita al presidio davanti al palazzo della Regione. L’esponente della Giunta ha auspicato, in considerazione dei tempi indicati e delle prospettive delineate per le assunzioni, che gli stessi lavoratori possano sospendere le iniziative di protesta.

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Sale lo scontro tra PD e Art. 1 – MDP dopo il rinvio dal Senato alla Camera della Legge europea per i riflessi sulle norme per l’energia.

«Tutti sapevamo che cambiare una virgola della Legge Europea al Senato avrebbe comportato un nuovo esame della Camera e mettere a rischio l’attuazione tempestiva delle norme sull’energia, che riguardano migliaia di imprese e di conseguenza centinaia di migliaia di lavoratori – ha scritto nella sua pagina facebook il deputato del Pd Francesco Sanna -. Lo abbiamo spiegato a tutti, ed in tutte le lingue. In Sardegna, a queste norme è legata la soluzione della vertenza ALCOA e l’esistenza dell’industria dei metalli non ferrosi. Dice per migliorare l’etichettatura dei formaggi ma in realtà per “vendicare” la fiducia alla Camera sulla legge elettorale, MDP ha votato con le destre e M5S.»

«Il testo è modificato, dovrà tornare alla Camera con grandi problemi per il calendario dei lavori già programmato. Negli ultimi minuti sembra si stiano addirittura astenendosi nei voti sulla legge, ed al Senato l’astensione vale contro. In politica – ha concluso Francesco Sanna – c’è chi fa e, purtroppo, c’è chi disfa per vuoti simbolismi. Senza curarsi delle conseguenze per il mondo del lavoro, che dice di voler tutelare.»

Duro anche l’intervento del deputato Emanuele Cani (Pd).

«Mdp vota al Senato con la destra e i cinquestelle contro la Legge Europea. I due emendamenti approvati al senato sulla legge europea riguardano l’articolo 12 sull’etichettatura dei prodotti lattiero caseari e l’articolo 16 sulle autorità di bacino. Questo fatto è stato contrastato dal Partito Democratico che intendeva approvare rapidamente la legge già votata alla camera, senza ulteriori ritardi. Ora, la Legge europea dovrà ritornare alla Camera – ha aggiunto Emanuele Cani – inserendosi in un calendario che vede la chiusura della legge elettorale e l’avvio della legge di bilancio. Per il Sulcis è un duro colpo e non possiamo non manifestare le forti preoccupazioni per sulla possibilità che venga approvata entro la legislatura una legge che contiene norme che contribuiscono in maniera determinante ad un possibile esito positivo della vicenda Alcoa.»
«Purtroppo,ciò che sembrava risolto non lo è, bisognerà lavorare nei prossimi giorni per portare a casa il provvedimento per scongiurare il peggio. La situazione è preoccupante e non si può perdere altro tempo. Entro breve tempo, alla luce delle ultime affermazioni e degli atti conosciuti – ha concluso Emanuele Cani -, deve essere chiusa positivamente.»

Al coro delle critiche verso il voto dei senatori di Mdp, si è aggiunto anche il segretario del Pd di Carbonia Iglesias, Daniele Reginali.

«Non possiamo che manifestare forte preoccupazione per il futuro delle vertenze del Sulcis Iglesiente, e in particolare per quella che riguarda l’Alcoa, dopo gli esiti dell’esame della legge europea al Senato. Il voto di Mdp e altre formazioni a proposito dei due emendamenti che vanno a mutare il senso del provvedimento hanno l’effetto di rinviare l’esame alla Camera. Questo non potrà che comportare un’ulteriore perdita di tempo. Ciò che nel Sulcis Iglesiente non possiamo permetterci in alcun modo. Per questo motivo – ha concluso Daniele Reginali – contestiamo questo comportamento e rimarchiamo il sostegno alla mobilitazione dei lavoratori in lotta.»

In serata è arrivata la replica di un rappresentante di Art. 1 – Mdp, Luca Pizzuto, consigliere regionale del Gruppo Articolo 1 – Sdp  e coordinatore regionale Articolo 1 – Mdp – Sardegna.

«Mettiamo in ordine i fatti – ha scritto in una nota Luca Pizzuto -. Per prima cosa gli esponenti politici che oggi fanno riferimento ad Articolo uno e che sino a qualche tempo fa facevano riferimento ad altri partiti non più esistenti, sono sempre stati al fianco, e in prima linea, con gli operai per la ripresa dello stabilimento dell’alluminio. Credo sia indiscusso il mio impegno, quello dei rappresentanti regionali e locali e quello dei parlamentari a livello nazionale in questa vertenza, che hanno aiutato in ogni modo possibile i lavoratori e le organizzazioni dei lavoratori in questi anni. Tant’è che nel primo passaggio della Legge europea alla camera MDP ha sostenuto e votato il provvedimento. Nel secondo passaggio, al Senato, MDP ha votato a favore di tutti gli articoli della Legge, inclusi quelli che riguardavano la vertenza ALCOA. Nel voto finale il gruppo al Senato si è astenuto, perché in maniera del tutto irrazionale il Governo ha posto la fiducia. Nel momento in cui si pone il voto di fiducia, per chi è all’opposizione è naturale non votare la stessa.»

«Il pensiero di chi scrive è che si sia fatta una scelta sbagliata nel cadere in questo tranello, decidendo di astenersi: ritengo un errore questa scelta e per queste ragioni ho scritto una lettera di contrarietà ai capigruppo della Camera e del Senato, chiedendo di agevolare il più possibile la chiusura dell’Iter legislativo alla Camera – ha aggiunto Luca Pizzuto -. Ho espresso dissenso sulla scelta fatta, ma sono squallide le accuse e le mistificazioni di queste ore nei nostri confronti:

1. il rallentamento dovuto all’emendamento “caseario” è avvenuto perché la maggioranza ha sostenuto questa modifica e non può essere attribuito a un gruppo che al Senato conta un numero ridotto di rappresentanti;

2. una maggioranza in grado di governare se stessa non ha bisogno di richiedere la fiducia per ogni tipo di provvedimento. Una maggioranza in grado di governare in modo condiviso non mette la fiducia ma anzi cerca di creare condivisione con tutte le forze politiche su provvedimenti così importanti;

3. è vile chi ci accusa di non essere dalla parte del lavoro e dei lavoratori dopo che per anni insieme a loro abbiamo sostenuto le battaglie per la ripresa del polo industriale di Portovesme.»

«Per quel che mi riguarda sono, e sarò sempre, dalla parte dei lavoratori e non permetterò a nessuno di dire il contrario. Anni di impegno e di lotta non possono essere mistificati da una scelta, seppur discutibile – ha concluso Luca Pizzuto -. Ritengo che il riavvio di questo stabilimento sia frutto di un lavoro collettivo fatto da esponenti regionali e nazionali che insieme ai lavoratori hanno portato avanti questa lotta.»

 

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Palazzo Chigi

E’ iniziato ufficialmente, a Palazzo Chigi, il percorso per arrivare a un’intesa fra Regione Sardegna e Stato sulla quota di accantonamenti da versare come contributo alla finanza pubblica per il risanamento del debito. Nell’incontro di oggi fra il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore del Bilancio Raffaele Paci con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, il sottosegretario dell’Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta ed il sottosegretario degli Affari regionali Gianclaudio Bressa, infatti, è stato deciso di avviare il confronto per arrivare alla definizione di una cifra condivisa. Il prossimo incontro è stato già fissato per mercoledì alle 10.30. Nel momento in cui nelle prossime settimane si arriverà a un accordo, verrà inserito con emendamenti nella Legge di stabilità.
«C’è disponibilità del Governo a continuare un confronto già avviato ma che oggi vogliamo rilanciare perché i tempi sono stretti, c’è una legge di stabilità che sta arrivando e vogliamo che lì si risolva questo problema che stiamo ponendo con grande forza – dice il presidente Francesco Pigliaru -. Nel prossimo incontro si comincerà già a parlare di cifre, confrontandoci su quello che noi consideriamo un contributo equo e proporzionato alla finanza pubblica. Ovviamente le Regioni devono partecipare, ma la cifra che paghiamo adesso, quasi 700 milioni, è decisamente sproporzionata per una regione che ha un Pil come il nostro e paga ancora le conseguenze di una crisi economica devastante. Una volta raggiunta uno schema di accordo, e credo che ci riusciremo, lo porteremo in Consiglio regionale per condividerlo. Con questa intesa – conclude Francesco Pigliaru – vogliamo che siamo fissate regole chiare, certe ed eque.»
Quello di oggi è il quarto incontro a Roma sull’argomento, i primi due con Bressa a febbraio e marzo, il terzo con Boschi e i dirigenti del Mef e della Ragioneria dello Stato ad aprile. La Sardegna paga attualmente 684 milioni di euro di accantonamenti, una cifra ormai insostenibile anche alla luce dei nuovi costi, per esempio farmaci innovativi e trasporto disabili, interamente sulle spalle della Regione. Secondo l’ultima sentenza della Corte Costituzionale, pur dovendo le Regioni a Statuto speciale contribuire con gli accantonamenti, è necessaria un’intesa sulla cifra. Inoltre, gli accantonamenti non possono essere considerati un contributo a tempo indeterminato, essendo invece del tutto straordinario.
«C’è disponibilità del Governo ad accettare un confronto in cui lo Stato e la Regione si mettono d’accordo su una cifra, quanto la Sardegna deve contribuire alla finanza pubblica per i prossimi 3 o 5 anni – spiega l’assessore Raffaele Paci -. È il metodo già seguito da Trento e Bolzano che si è dimostrato molto solido anche rispetto ai contenziosi e sentenze. Andremo avanti con questa trattativa: si parte da 684 milioni, noi chiediamo almeno un dimezzamento di questa cifra e come in tutte le intese si cercherà di trovare una via mediana. Poi deve essere chiaro che questo contributo non può essere per sempre, altrimenti significherebbe che lo Stato sta unilateralmente modificando il nostro Statuto, e non può farlo. Comunque – conclude Raffaele Paci – nell’incontro di oggi c’è stata apertura ed è positivo che si entri già dalla prossima settimana in una fase molto operativa.»
 

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Anche quest’anno la world music trova casa a Cagliari al Premio Andrea Parodi, l’unico concorso italiano dedicato alla world music che tocca quest’anno il traguardo della decima edizione, in programma da domani al 14 ottobre al Teatro Auditorium Comunale, con la direzione artistica di Elena Ledda.

Insieme ai finalisti, saliranno sul palco nella serata finale ospiti come l’interprete bosniaca Amira Medunjanin (accompagnata dal chitarrista Ante Gelo), i Tenores Di Bitti “Remunnu ‘e locu” e Luisa Cottifogli in duo col violoncellista Enrico Guerzoni. Ed inoltre, nella serata del 13, i vincitori della scorsa edizione, i Pupi di Surfaro, in programma anche l’11 ottobre al Jazzino in una anteprima del festival. Tutte le serate sono ad ingresso gratuito.

Il Premio Albo d’oro andrà a Gianfranco Cabiddu. Presentano Ottavio Nieddu con Gianmaurizio Foderaro.

Dieci saranno i finalisti, che interpreteranno brani in molteplici lingue. Si tratta di Aksak Project con “Agouamala” (in sabir), Davide Campisi con “Piglialu” (in siciliano), Entu con “Haba” (in hemşince e turco), Daniella Firpo con “Destino” (in portoghese), Musaica con “Inferno V”, (in calabrese), Frida Neri con “Aida” (in italiano), Daniela Pes con “Ca Milla Dia Dì” (in gallurese), Rebis con “Cercami nel mare ابحثي عني في البحر” (in arabo), Il Santo con “Magarìa” (in calabrese), Giuditta Scorcelletti con “Se tu sapessi…” (in italiano e toscano).

Il vincitore avrà diritto ad un premio particolarmente consistente: un tour di otto concerti realizzato grazie ai fondi dell’art.7 L. 93/92 del bando del NUOVOIMAIE. Il premio si aggiunge a una somma in denaro erogata a copertura di tutti i costi di master class, eventuale acquisto o noleggio di strumenti musicali, corsi e quant’altro il vincitore sceglierà per la propria crescita artistica e musicale, per un importo massimo di 2.500 euro. Inoltre, gli verrà offerta l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2018 del Premio Andrea Parodi, dell“European jazz expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli, del Negro Festival di Pertosa (SA) e in altri eventi che saranno man mano annunciati.

Per il vincitore del Premio della critica ci sarà invece la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, offerto dalla Federazione degli autori. I premi sono realizzati dall’artista orafa Maria Conte.

Durante la serata finale sarà premiata la vincitrice del Premio Bianca d’Aponte International, decretata in collaborazione con la Fondazione Andrea Parodi scegliendo una artista straniera fra le iscritte al Premio Parodi.

Numerosi gli appuntamenti collaterali lungo le giornate, tra i quali quelli nella Sala Conferenze Search del Palazzo Civico di Cagliari. Il venerdì in mattinata, dalle ore 10, ci saranno un seminario sui diritti connessi degli artisti interpreti esecutori a cura di Raffaele Razzini (Warner Music) e uno su “Non spegnere la musica. Rispetta il diritto d’autore. educazione alla legalità” a cura dell’avv. Maria Grazia Maxia.

Sabato alle 10.30 si terrà invece la tavola rotonda “La voce nella World Music”, a cura di Jacopo Tomatis. Alle ore 19.00 al Teatro Auditorium comunale sarà la volta di un incontro con i Tenores di Bitti “Remunnu ‘e locu”.

La manifestazione intende ricordare Andrea Parodi, passato dal pop d’autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music, collaborando fra l’altro con artisti come Al Di Meola e Noa.

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Verrà presentata giovedì 12 ottobre, alle 10.30, nella sala riunioni della Torre Civica, a Carbonia, l’edizione speciale di “IO NON RISCHIO 2017 – PIAZZA PROVINCIALE DI CARBONIA”, alla presenza dei formatori della campagna, dei volontari comunicatori delle organizzazioni coinvolte (TERRAMARE di Carbonia, SOCCORSO IGLESIAS di Iglesias, ADAVD di Domusnovas, PAN SILIQUA di Siliqua e PROTEZIONE CIVILE SEGARIU di Segariu).

L’evento di questa edizione speciale è stato pensato e organizzato dal DPC con l’intenzione di raggruppare le attività nei soli capoluoghi di provincia, attraverso la partecipazione delle associazioni di protezione civile dislocate nei territori che racconteranno, come in passato, le buone pratiche di protezione civile da adottare prima, durante e dopo lo scatenarsi di un evento naturale, mirando all’elevazione della cultura di protezione civile, all’acquisizione di maggiori conoscenze del territorio specifico abitato e migliorando le capacità di resilienza dei cittadini.

L’evento, inoltre, previa autorizzazione del DPC per il Tramite della D.G. della Protezione Civile R.A.S., potrà essere replicato nelle città di ciascuna piazza assieme all’associazione di riferimento, anche per le attività di prevenzione, informazione, tra le quali presentazioni e/o aggiornamenti di Piani Comunali di Protezione Civile ai cittadini.

 

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«Nel giorno in cui il ministro dell’Interno Marco Minniti ha incontrato il sindaco di Lampedusa per l’emergenza migranti, in Sardegna sono sbarcati altri 9 algerini, tra i quali tre donne ed un bambino – scrive in una nota l’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu -. Non sappiamo perché il ministro continui ad evitare il tema dei migranti in Sardegna, ma ci auguriamo che “le nuove iniziative per il controllo delle rotte e per il potenziamento dei rimpatri”, promesse nelle scorse ore al sindaco di Lampedusa, valgano anche per la Sardegna, perché la situazione è intollerabile.»

«Più di 500 sbarchi nelle ultime settimane, e dal ministro non è giunta ancora nessuna proposta – conclude Stefano Maullu -. È arrivato il momento di pensare anche alla Sardegna, il ministro Minniti dovrebbe tenerlo a mente.»

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Venerdì 13 ottobre il campionato regionale Csen di football integrato fa tappa a Oristano. Negli impianti sportivi di San Nicola si giocherà la seconda giornata di gare; queste le partite in programma:

Gli equilibristi – Sporty Oristano

Il gabbiano – Una ragione in più

Aquile onlus – Special team

Dopo il successo della prima giornata, con circa 800 visualizzazioni, anche la seconda giornata di incontri sarà trasmessa in diretta streaming sulle fan page Directa Sport Live e Csen Sardegna.

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La Sardegna torna anche quest’anno alla fiera TTG Incontri, in programma per la sua 54ª edizione dal 12 al 14 ottobre alla Fiera di Rimini. «Ci presentiamo in questo importante marketplace business to business del turismo – dice l’assessore del Turismo Barbara Argiolas – per consolidare e ampliare anche nel prossimo anno la crescita di questi anni. Il balneare è il nostro attrattore principale ma stiamo lavorando per diversificare la nostra offerta e costruire nuove stagionalità. Dal TTG, una delle principali fiere internazionali, ci aspettiamo un riscontro positivo».
Alla Fiera romagnola sono previste 70.000 presenze di operatori professionali, con 1.000 buyers da 85 Paesi, a loro di rivolgeranno 2.480 espositori, con 130 destinazioni italiane e del Mediterraneo e le loro proposte turistiche, le forniture e le tecnologie alberghiere, le strutture e l’arredo di spazi esterni. Nello stand dell’assessorato regionale del Turismo 32 espositori appartenenti a tutte le tipologie troveranno le postazioni per gli incontri b2b e potranno anche usufruire, nella mattina di domani, del “Meet & Match”, un momento di speed contact che anticipa gli appuntamenti prefissati online con i buyer presenti a TTG Incontri.
«Abbiamo garantito a operatori e attori del settore turistico sardo la possibilità di incontrare buyer da tutto il mondo. Dai dati 2016 e dalle prime proiezioni in nostro possesso sul 2017 – spiega Barbara Argiolas – sappiamo che i mesi di spalla sono di maggior interesse per il mercato estero ed è per questo che presenziamo con sempre maggiore convinzione ai principali eventi europei. I prodotti di riferimento su cui vogliamo costruire un’offerta competitiva sono quelli incentrati sul turismo attivo, l’outdoor, il turismo religioso, quello enogastronomico, il congressuale, i borghi in modo che questi segmenti che ora sono ancillari rispetto al balneare possano diventare effettivi attrattori di vacanza. Numeri alla mano, stiamo concentrando l’attività sui mercati che ci stanno dando i segnali più interessanti: Germania, Francia, Olanda, Spagna, Regno Unito, Repubblica ceca e Belgio.»
Da qui alla fine dell’anno sono ancora diversi gli appuntamenti ai quali parteciperà l’assessorato del Turismo: il WTM di Londra (6-8 novembre), il TT Warsaw di Varsavia (23-25 novembre), l’IBTM di Barcellona (28-30 novembre 2017) e la mostra internazionale “Buongiorno Italia” di Mosca (5-12 dicembre).

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L’Arst, a Carbonia, sposta la fermata dell’autobus extraurbano dalla via Manno alla via Trento, scatenando le proteste di un gruppo di cittadini.

«Siamo un gruppo di persone che, utilizzando l’autobus extraurbano, si è visto spostare la fermata “Arst” dalla via Manno, alla via Trento – scrivono in una lettera al giornale -. Ebbene noi viaggiatori ci ritroviamo ormai da ben un anno LETTERALMENTE BUTTATI nella suddetta via, dove il Comune ha posizionato, dopo varie lamentele, una misera panchina (diciamo INNUMEREVOLI lamentele). Eh sì, sig. Cirronis… proprio buttati… perché persino le prostitute che si trovano nella stazione intermodale stanno meglio di noi, avendo a disposizione bagni, un bar per un bicchiere d’acqua, un posto dove ripararsi e dovendo fare meno tragitto per recarsi al lavoro. E Noi invece? Noi utenti che da sempre utilizziamo i mezzi pubblici?»

«Abbiamo contattato il sindaco tramite mail e con una petizione protocollata e firmata da più di 150 persone abbiamo cercato di sensibilizzarla al problema, cercando anche di dare dei consigli su un tragitto alternativo o su nuove e possibili fermate… ma siamo stati completamente snobbati e non abbiamo neanche ricevuto una qualsivoglia risposta (da notare la sensibilità) – si legge nella lettera -. Ci chiediamo: se le fosse servito un voto… avrebbe avuto lo stesso comportamento indifferente? Mah! Insomma a tutt’oggi ci ritroviamo ancora nelle stesse condizioni…

Quelle condizioni ASSURDE di chi, con le buste della spesa il sabato mattina, deve percorrere quei 400 metri che servono per arrivare dalla via Manno alla fermata di Via Trento… di chi si ritrova a rinunciare a prendere il pullman lì la sera, essendo un posto buio e poco illuminato… di chi si vede adibito a PARCHEGGIO FISSO per auto quello che prima era una fermata provvisoria per autobus… e di chi vede ogni giorno la pericolosità di quella fermata posta di fronte ad un dosso in concomitanza di un incrocio e vicino ad una Scuola materna ed elementare.»

«Abbiamo, infatti, documentato tramite cellulari che, durante la fermata degli Autobus per la salita e discesa dei passeggeri le macchine che stanno dietro ad esso superano senza badare se un altro mezzo sopraggiunga o meno. Ci si aspetta il morto? Speriamo di no, ma la situazione dura ormai da troppo tempo e l’Amministrazione comunale sembra proprio fregarsene!

E che dire dei vigili urbani che nemmeno passano a monitorare il tutto… di certo avranno cose più importanti a cui pensare… mentre Noi siamo trattati come cittadini di SERIE B… sì, perché almeno gli autobus scolastici prendono e fanno scendere gli studenti, nonché alcuni lavoratori che usufruiscono di quella linea, dietro alla Chiesa San Ponziano… eppure noi paghiamo lo stesso biglietto! siamo dunque diversi per essere lasciati a metà strada in via Trento? – conclude la lettera -. Chiediamo gentilmente di dare voce al nostro problema che sta creando enorme disagio. Grazie per l’attenzione.»

Per il gruppo di cittadini

Manuela Cocco

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Daniela Mancosu è la nuova responsabile dirigenziale del settore giovanile Sulcispes. Classe 1973, originaria di Sant’Antioco, Daniela Mancosu già negli anni passati nell’orbita della società, offrirà in qualità di dirigente responsabile il suo prezioso contributo in compartecipazione con lo staff che opera nel settore giovanile e con l’allenatore, in maniera tale da promuovere ed ampliare, su tutto il territorio sulcitano, il progetto di crescita e sviluppo della società antiochense.

«Sono felice per l’incarico ricevuto – ha detto Daniela Mancosu -, farò il possibile per valorizzare nel migliore dei modi questo settore, perché credo molto nei nostri ragazzi.»