26 July, 2024
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La Segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna è convocata per martedì 10 ottobre, alle ore 16.00, nella sede di San Giovanni Miniera per discutere il seguente ordine del giorno:

1. Attuazione della riforma del Consorzio del Parco geominerario;

2. Attività e/o inattività del Consorzio del Parco e rapporti con il Commissario straordinario;

3. Iniziative da intraprendere per il 20° anniversario del riconoscimento del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna da parte dell’UNESCO avvenuto nell’Assemblea Generale di Parigi il 5 novembre del 1997;

4. Varie ed eventuali.

«In vista dei prossimi impegni che dovranno prevedere la più ampia partecipazione e mobilitazione delle nostre associazioni – spiega il coordinatore della Consulta Giampiero Pinna –, la riunione di Segreteria è aperta a tutti i rappresentanti e iscritti delle associazioni.»

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Il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato ieri una proposta di legge che prevede una norma per l’indizione del referendum per l’autonomia della Sardegna, quando a deciderlo sarà il Consiglio regionale della Sardegna o la richiesta arriverà dai sardi con la sottoscrizione di almeno 100.000 firme.

«Serve uno strumento democratico per far scegliere ai Sardi se continuare ad essere discriminati dallo Stato italiano o meno – sostiene Mauro Pili – uno strumento di tutela e di rispetto del Popolo Sardo. Se lo Stato persiste nelle discriminazioni, se insiste nella violenza nei confronti del patrimonio ambientale della Sardegna, se continua a trattare la Sardegna come una colonia, è giusto che i Sardi abbiano uno strumento per difendersi. Per questa ragione la proposta di legge costituzionale nasce per dare alla Sardegna uno strumento democratico di difesa e di libertà.»

Mauro Pili ha presentato la sua proposta di legge nel corso di una conferenza stampa tenuta a Montecitorio. L’ex presidente della Giunta regionale nelle scorse settimane ha avviato a Barcellona una condivisione di «percorsi anche giudiziari» con le massime autorità catalane incontrando il leader catalano Jordi Cuixart, presidente dell’Omnium Cultural, e legali internazionalisti sardo-catalani.

«Dinanzi ad uno Stato che niente ha fatto per riequilibrare divari e discriminazioni, non resta che perseguire un percorso democratico che consenta ai Sardi di reagire con uno strumento referendario che consenta di scegliere se restare o meno sotto questo regime italiano – ha sottolineato Mauro Pili –. Quello che inizia con questa proposta di legge, reiterata dopo due anni, e calibrata sul diritto internazionale sull’autodeterminazione, è un cammino definito sul piano identitario, economico, culturale e statuale. Per questa ragione questa proposta di legge costituzionale prevede la facoltà del Popolo Sardo di esprimersi con un referendum sull’autodeterminazione-indipendenza.»

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Santulussurgiu

Un percorso di eccellenza per valorizzare il patrimonio botanico e storico di pregio di sette Comuni della Sardegna: è l’obiettivo del progetto “Giardini storici di Sardegna”, che verrà presentato nel corso di un workshop in programma domenica 8 ottobre, a partire dalle ore 10,30, nella sala conferenze della Casa Donna Caterina di Santu Lussurgiu (via Bonaria 16). E, proprio domenica, sarà la firma del Protocollo d’intesa tra la Regione, i Comuni coinvolti (il capofila Santu Lussurgiu, Bolotana, Cagliari, La Maddalena, Laconi, Milis, Sassari) e gli enti gestori a suggellare la nascita formale del “circuito” dei Giardini storici nell’isola, che ha l’obiettivo di rafforzare le reti dei Comuni sulla gestione dei beni paesaggistici, ampliare l’offerta relativa al turismo green e storico-culturale e valorizzare in ambito nazionale e internazionale le risorse ambientali, paesaggistiche e artistiche dei comuni sardi.
Il workshop di avvio del progetto si aprirà con i saluti del sindaco di Santu Lussurgiu, Diego Loi.

Nel corso della mattinata, coordinati dalla giornalista Manuela Arca, gli interventi di Antonino Soddu Pirellas, ricercatore del Comitato Scientifico Giardini Storici di Sardegna, Emanuela Rosa-Clot, direttrice della rivista Gardenia, Carlo Marcetti, docente di Economia del Turismo e Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna. Previsti anche i saluti dei sindaci e dei rappresentanti degli Enti aderenti alla rete dei Giardini Storici. Le conclusioni saranno affidate all’assessora regionale del Turismo Barbara Argiolas. 

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Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione tesa a ridurre il sovraffollamento delle carceri per prevenire la radicalizzazione. 

I deputati temono che il sovraffollamento delle prigioni possa favorire la radicalizzazione e chiedono alle autorità nazionali di optare, se possibile, per pene alternative alla reclusione. 

Nel testo della risoluzione votata stamane, si afferma che gli Stati membri dovrebbero migliorare le condizioni nelle carceri in modo da proteggere la salute e il benessere dei detenuti e del personale, favorire la riabilitazione e ridurre il rischio di radicalizzazione. Per contribuire a prevenire la radicalizzazione, il Parlamento raccomanda inoltre la formazione del personale, un’intelligence carceraria, il dialogo interreligioso e l’assistenza psicologica.

Secondo i deputati, la detenzione e in particolare la carcerazione preventiva dovrebbe essere un’opzione di ultima istanza, da utilizzare solo in casi legalmente giustificati e particolarmente inadatta per alcune persone vulnerabili come i minori, gli anziani, le gestanti e le persone che soffrono di gravi malattie o invalidità mentali e fisiche.

Per i detenuti che non rappresentano un grave pericolo per la società, i deputati raccomandano l’adozione di pene alternative al carcere, come la detenzione domiciliare, i lavori socialmente utili o il braccialetto elettronico.

Il Parlamento sollecita gli Stati membri a stanziare risorse adeguate per la ristrutturazione e l’ammodernamento delle carceri, per differenziare le regole carcerarie in funzione dei detenuti e della loro pericolosità e per fornire ai detenuti un programma bilanciato di attività e di tempo al di fuori della propria cella.

La crescente privatizzazione dei sistemi carcerari può peggiorare le condizioni di detenzione e compromettere il rispetto dei diritti fondamentali. Si richiama inoltre l’attenzione sull’elevato livello di suicidi in carcere, condannando la politica di dispersione penitenziaria applicata da alcuni Stati membri, poiché si tratta di una pena aggiuntiva per le famiglie dei detenuti.

La relazione non legislativa è stata approvata con 474 voti favorevoli, 109 contrari e 34 stensioni.  

La relatrice Joelle Bergeron (EFDD, FR) ha dichiarato: «Nella maggior parte dei Paesi dell’UE, la società civile si è allontanata dalle carceri, la maggior parte delle quali sono vecchie e sovraffollate. E’ giunto il momento di adottare una concezione più umana della vita carceraria, di vietare le carceri troppo grandi, di promuovere alternative all’incarcerazione e di adeguare le istituzioni al profilo dei detenuti. Trattandosi di una competenza nazionale, le istituzioni dell’UE dovrebbero orientare i paesi verso una gestione delle carceri e dei detenuti più coerente con il rispetto dei diritti umani».

Nel 2014, oltre mezzo milione di persone risultava detenuto nelle prigioni UE, cifra comprendente sia le persone condannate a scontare una pena definitiva sia quelle accusate di un crimine e che si trovavano in detenzione cautelare (il 20% del totale, secondo Eurostat).

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La sospensione del calendario venatorio varata dal Tribunale Amministrativo Regionale, che ha bloccato il prelievo di lepri e pernici, con lo stop al debutto della stagione della caccia, è stata un colpo durissimo per le doppiette isolane. Da qui la mozione del capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu: «Sono state calpestate e disattese le istanze rappresentate dai 48mila cacciatori isolani – sottolinea Gianluigi Rubiu – con la cancellazione delle giornate che avrebbero consentito agli appassionati di prelevare un carniere di specie selvatiche, senza alcun danno all’ambiente».

«L’assessorato dell’Ambiente avrebbe dovuto impugnare l’ordinanza al Consiglio di Stato – aggiunge Gianluigi Rubiu – in quanto di fatto è stato disconosciuto e sconfessato il calendario venatorio proposto dall’esecutivo regionale. Si tenga conto inoltre che, oltre al danno, si aggiunge anche la beffa perché i cacciatori sardi avevano già pagato le tasse regionali e governative, ma sono stati ingannati dalla cancellazione delle giornate di caccia. Non solo. Non si è neppure consentito il voto per rivedere la parte del calendario venatorio che limitava nel tempo l’attività del prelievo (con due mezze giornate e la chiusura il giovedì), proprio per tutelare lepri e pernici. La Giunta – conclude Gianluigi Rubiu – riapra il confronto con l’universo dei cacciatori per evitare che siano ancora una volta penalizzati e beffati da queste decisioni senza senso.»

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Seconda serata, venerdì 6 ottobre, a Cagliari, per il Karel Music Expo, il “festival delle culture resistenti” organizzato dalla cooperativa Vox Day, quest’anno alla sua edizione numero undici. Serata carica di musica nei due spazi del quartiere Marina dove la manifestazione fa base per la prima volta, dopo il “trasloco” dalla tradizionale sede di Castello. ì 

Si comincia all’Hostel Marina, l’antico edificio trasformato in moderna struttura ricettiva, in cima alle scalette di piazza San Sepolcro, che ospita gli appuntamenti in “prime time”. Tutti sardi i protagonisti delle tre proposte di scena a partire dalle 19.45 con ingresso gratuito. Aprono la serie i cagliaritani Madame Curie, gruppo “dream-pop” fondato da Fabio Desogus (tastiere) e Angelo Argiolas (basso), già in attività con diverse band (Old Sparky, Nox, End), insieme a Lorena Carta (voce) e Manuel Deiana, chitarrista proveniente dal mondo del jazz e della classica: un progetto in cui confluiscono le diverse esperienze che hanno segnato il percorso di ciascuno dei musicisti e da poco approdato alla pubblicazione del primo album, di cui proporranno un saggio in anteprima in questa loro esibizione al Karel Music Expo.

Nel secondo set riflettori puntati su Igor Lampis: chitarrista e membro fondatore della band Punkillonis, cinque anni fa ha intrapreso un percorso parallelo da solista, come necessità rivolta soprattutto ad accompagnare  con musica e canto la sua attività di autore di romanzi, racconti e poesie durante i reading di presentazione. Da quel momento in poi non ha smesso di imbracciare la chitarra acustica vestendo anche i panni di cantautore e traendo spunto dai grandi nomi del passato che ha sempre apprezzato. Lo accompagnano in questo impegno al Karel Music Expo, Panky Alma Stram (cajon e cori), Fabio “Goblin” Perria (basso) e Max Viani (violino).

Voce e chitarra in mano, chiude il trittico Herbert Stencil, nome d’arte che Francesco Frau si è dato come omaggio al personaggio nato dalla penna dello scrittore Thomas Pynchon. Lo scorso febbraio, il cantautore sassarese (classe 1977) ha firmato il suo secondo disco, “2017”: un concept album di trentadue minuti composto di otto tracce inedite, un lavoro totalmente autobiografico che si propone fin da subito frenetico nel cambio di registro all’interno delle canzoni, in linea con il carattere irriverente e l’energia fuori dalle righe che contraddistinguono il suo artefice.

“Aperitivo cinematografico”, sempre all’Hostel Marina, a partire dalle 21.00, con una selezione di corti proposta dallo Skepto International Film Festival, l’annuale rassegna cagliaritana che coinvolge filmmaker indipendenti di tutto il mondo, e che rinnova per il terzo anno consecutivo la sua collaborazione con il Karel Music Expo. In visione Daughter” dell’iraniano Mehrdad Hasani, “Waiting For” dell’italiano Matteo Pianezzi, mentre arrivano dalle Filippine “Maria” di Jaime Habac Jr., e dall’Afghanistan “Mary Mother” di Sadam Wahidi. Quattro corti in sintonia con il tema di questa edizione del Karel Music Expo intitolata “In n0me della madre”.

Come prevede la formula del festival, per la seconda parte della serata, con inizio alle 22.00 ed ingresso a pagamento, microfoni e riflettori si trasferiscono dall’Hostel Marina al vicinissimo Auditorium Comunale in piazzetta Dettori. Tre, anche in questo caso, le proposte in scaletta.

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Domani, venerdì 6 ottobre, alle ore 17.00, presso il salone dell’ex circoscrizione di Bacu Abis, l’assessore comunale al decentramento, Paola Argiolas, presenterà ai cittadini il regolamento sui comitati di quartiere, che a breve verrà approvato dal Consiglio comunale di Carbonia. Si tratta di uno dei numerosi incontri programmati dalla Giunta comunale nei rioni e nelle frazioni della città, con la finalità di illustrare alla comunità le principali novità relative ai Comitati di Quartiere.

«Queste entità, che rappresenteranno una novità assoluta nello scenario politico-istituzionale della città, sono state fortemente volute dalla Giunta comunale soprattutto per supplire all’abolizione delle circoscrizioni e per garantire nuovamente ai cittadini la possibilità di avere uno strumento di partecipazione attiva alla vita amministrativa», ha spiegato l’assessore Paola Argiolas.

I Comitati di Quartiere saranno, quindi, un esempio di democrazia partecipata e potranno collaborare fattivamente con gli organi istituzionali del Comune (Sindaco, Giunta, Consiglio comunale e Consulte).

 

 

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Verrà inaugurata domani, a Cagliari, alle 19.30, allo Spazio In-Visibile in via Barcellona, 75, “Tentativo di approccio all’inconoscibile”, la mostra/installazione multimediale di Bepi Vigna e Gildo Atzori. Un breve percorso fatto di immagini, suoni e parole per rappresentare quell’ordine implicito delle cose che esiste accanto a quello esplicito, ovvero ciò che realmente vediamo attorno a noi. Un ordine implicito la cui struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte e che Bepi Vigna (sceneggiatore e regista, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie della Sergio Bonelli editore Nathan Never e Legs Weaver) e Gildo Atzori (artista che predilige lavorare con materiali inusuali e di recupero, seguendo un percorso stilistico che guarda alla materia e agli elementi naturali come conduttori di significati), hanno immaginato tra arte e narrazione dando vita a un’esperienza tattile, auditiva e visiva di cui lo spettatore/fruitore diventa parte attiva.

Aperta fino al 28 ottobre, la mostra/installazione rientra fra le anteprime dell’ottava edizione di Nues, il festival internazionale dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo, in programma a Cagliari dal 18 al 24 novembre.

 

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Prestigioso riconoscimento europeo per il volontariato sardo. Stamattina a Vienna il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru è stato eletto nel comitato direttivo del Cev, il Centro Europeo del Volontariato. Giampiero Farru, tra i promotori della nascita nella nostra isola del centro di servizio che da quasi vent’anni affianca e sostiene le organizzazioni di volontariato nel loro percorso di crescita nella società isolana, sarà uno degli otto membri (l’unico italiano) del board dell’organizzazione che, nata nel 1990, è oggi una rete europea costituita da ottanta tra centri di volontariato nazionali e regionali e agenzie per lo sviluppo del volontariato di tutta Europa, con l’obiettivo di operare congiuntamente al fine di sostenere e promuovere il volontariato.

Per Giampiero Farru e Sardegna Solidale si tratta di un riconoscimento straordinario, che premia un movimento oggi composto da oltre 1.700 associazioni e circa 30 mila volontari. 

Il Cev, che ha sede a Bruxelles, sta infatti assumendo in questi anni una importanza crescente. Il Centro trasmette alle istituzioni dell’Unione Europea le priorità collettive e le preoccupazioni delle organizzazioni che lo compongono, agendo come forum centrale per lo scambio di politiche, esperienze e informazioni sul volontariato. La visione del Cev è un’Europa in cui il volontariato occupa un ruolo di primo piano nella costruzione di una società coesa e inclusiva basata sulla solidarietà e su una cittadinanza attiva. La sua missione consiste nel creare una realtà politica, sociale ed economica europea di supporto che favorisca la messa in atto del potenziale completo del volontariato, promuovendolo come esempio di cittadinanza attiva in Europa e cercando il giusto riconoscimento da parte del pubblico, dei mezzi di comunicazione, delle imprese e dei responsabili politici di ogni livello.

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«Sinnova è un ecosistema che mette insieme innovazione, capitale umano e forte collaborazione tra imprese, centri di ricerca e istituzioni. Ci sono giovani, start up, imprese già solide che vogliono crescere, ci sono idee – tantissime – che si incontrano e si incrociano, tanta vitalità che ci fa ben sperare per il futuro anche in termini di nuova occupazione». L’ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci inaugurando nell’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari la quinta edizione di Sinnova, il salone dell’innovazione nato in Sardegna. «È sempre una grande soddisfazione dare il via a questa manifestazione: nella nostra regione ci sono tutti gli ingredienti perché le start up si consolidino e restino sul mercato, abbiamo idee, una forte presenza di venture capital, strumenti finanziari al servizio di queste imprese e una politica regionale che sostiene l’innovazione e l’alta tecnologia in ogni modo possibile».

Anche domani si svolgerà la consueta esposizione delle innovazioni “made in Sardinia”, mentre nella terza giornata di sabato saranno presentati a scuole e visitatori i laboratori finanziati nell’ambito del programma regionale Tutti a Iscol@, con le nuove frontiere dell’istruzione nell’era digitale. L’edizione 2017 ospiterà nelle prime due giornate 99 imprese espositrici, divise in cinque settori di riferimento. A far da padrone il settore dell’ICT, con 60 aziende, poi turismo, cultura e ambiente in cui operano 19 imprese, le reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia con 9 soggetti, biomedicina con 7 e agroindustria con 4 aziende. Tra gli operatori partecipanti, 29 sono start up e 21 imprese al femminile. Sono 11 gli enti e istituzioni presenti, due multinazionali Amazon e Huawei, il fondo di venture capital italiano Vertis e la Bei (Banca europea degli investimenti). La terza giornata ospiterà 38 operatori economici del programma Tutti a Iscol@.

«Il settore dell’Ict dà lavoro a migliaia di persone nell’area di Cagliari e non solo. Una realtà che sta crescendo velocemente – ha sottolineato Paci nell’intervento conclusivo alla tavola rotonda che ha aperto la sezione dei workshop di Sinnova -. Questo impone un cambio di passo generale. La formazione prima di tutto deve adeguarsi, altrimenti l’innovazione tecnologica rischia di creare scompensi: servono persone con le giuste competenze, serve una scuola che formi alle nuove esigenze del mondo del lavoro e serve soprattutto che i giovani in quel mondo ci arrivino molto prima di quanto accade ora. Noi come Regione stiamo lavorando moltissimo in questa direzione e i risultati ci danno ragione, come dimostra la presenza di aziende multinazionali importanti che hanno scelto proprio la Sardegna per insediarsi e crescere. Abbiamo Huawei, ormai una solida realtà – ha ricordato Paci -, da pochi mesi Avio ha deciso di insediarsi a Villaputzu per un importante progetto di aerospazio e qualche settimana fa il nostro Radiotelescopio di San Basilio, alla presenza della Nasa, dell’Inaf e dell’Asi, ha seguito il tuffo finale della sonda Cassini. C’è il progetto Aria, il segmento dell’automazione medica che stiamo portando avanti con Microsoft e Inpeco, e due giorni fa la straordinaria notizia del Nobel assegnato per le onde gravitazionali che si studiano a Sos Enattos.»

«Ospitare qui questi player importanti significa garantirci contaminazione e innovazione, e noi dobbiamo far trovare alle imprese che vengono in Sardegna un ambiente favorevole – ha aggiunto il vicepresidente della Regione -. Abbiamo decine di startup, le Università sono uno stimolo continuo, la rete del contamination Lab nazionale è coordinata da Cagliari, noi come Giunta stiamo continuando a mettere risorse, 250 milioni con i bandi che coinvolgono il piccolo imprenditore fino al grande investitore. Abbiamo chiuso il bando sull’aerospazio che ha avuto il doppio delle richieste rispetto alle risorse disponibili, e faremo di tutto per trovare anche le altre, abbiamo messo 25 milioni sul bando innovazione e due giorni fa è stata chiusa la graduatoria sui cluster top down. Ma c’è un elemento dal quale non possiamo prescindere – ha concluso Raffaele Paci -. Dobbiamo essere sempre attenti alla qualità istituzionale: è qui che si gioca la scommessa, e dobbiamo vincerla. Dobbiamo riuscire a diventare una regione efficiente nei tempi e nelle procedure e dare risposte immediate. Ai cittadini, alle imprese, ai giovani che qui stanno costruendo il loro futuro.»