26 July, 2024
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La circuitazione della rappresentazione teatrale “Io, Emanuela, agente della scorta di Paolo Borsellino” è realizzata sulla base del Progetto, elaborato dal Circolo Culturale Sardo di Brescia e dalla F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia), di ricordare, in Sardegna e nelle città “continentali” dove operano i circoli sardi, la vita e l’impegno di Emanuela attraverso la trasposizione teatrale del libro di Annalisa Strada operata da Sara Poli e Laura Mantovi dell’associazione “Progetti e Regie” di Brescia.

Il progetto è stato approvato dal Servizio Coesione Sociale – Settore Emigrazione dell’assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna che lo ha incluso tra i Progetti regionali da sostenere nel quadro del programma 2016 a favore dell’emigrazione sarda, con iniziative da sviluppare nel corso del 2017.

Il progetto, che comprende anche 5 eventi in Sardegna, prevede sempre due rappresentazioni nella stessa giornata: la mattina per le scuole di primo e secondo grado della città e la sera per le associazioni e i semplici cittadini. L’ingresso è gratuito.

Nella giornata del 4 ottobre, a Dorgali, presso il Centro Culturale di Via Veneto, nel corso delle due rappresentazioni, i numerosissimi studenti e cittadini hanno seguito in silenzio e con evidente commozione le vicende della giovane poliziotta sarda (nata il 9 ottobre 1967 a Sestu, vicino a Cagliari), morta a Palermo, il 19 luglio 1992 – con i colleghi Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina – nella strage di via D’Amelio voluta da “Cosa Nostra” per assassinare il giudice Paolo Borsellino.

Queste le successive tappe del tour nell’Isola di questa emozionante rappresentazione che ha lo scopo di educare alla legalità mediante l’espressività del linguaggio teatrale.

7 ottobre, a SANT’ANTIOCO, ore 10,30 e ore 19:00; Sala Consiliare – Piazzetta Diana, 1

9 ottobre, a SESTU, ore 10,00 e ore 20:00; Sala Consiliare – Via Scipione, 1

11 ottobre, a CAGLIARI, ore 9,30 e ore 21:00; Teatro Massimo, Sala M2 – Via De Magistris, 12

13 ottobre, a MOGORO, ore 10,45 e ore 19,00; Teatro della Fiera – Piazza Martiri della Libertà.

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Cielo nuvoloso

Ventiquattr’ore per ideare soluzioni di sviluppo sostenibile anche per Cagliari e Sassari, in contemporanea internazionale con altre 240 città nel mondo. È lo scopo di Climathon, un’iniziativa planetaria sui cambiamenti climatici in programma il prossimo 27 ottobre e promossa da Climate-KIC, il più grande partenariato pubblico-privato europeo che si occupa di innovazione per contrastare i cambiamenti climatici, con cui la Regione Sardegna ha sottoscritto un protocollo d’intesa lo scorso giugno per portare avanti progetti comuni sulla tematica. Dell’iniziativa hanno parlato oggi a Cagliari, in occasione della riunione del tavolo interassessoriale per la Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici e alla presenza della direttrice di Climate-Kic Italia, Angela Monaco, l’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, l’assessore alla Pianificazione strategica ed Urbanistica del comune di Cagliari, Francesca Ghirra, e il vice sindaco di Sassari, con delega alle Politiche agro-ambientali e verde pubblico, Fabio Pinna. I lavori si sono tenuti nell’ambito dell’iniziativa Sinnova, iniziata oggi e ospitata fino a sabato prossimo negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi.

L’assessorato della Difesa dell’ambiente ha svolto l’attività di coordinamento e di raccordo con l’organizzatore Climate-KIC e fornito il supporto tecnico alle Amministrazioni comunali, che hanno ricevuto, a testa, uno stanziamento di 10mila euro per la preparazione dell’evento. «L’Italia è il Paese con il maggior numero di città registrate al Climathon 2017, un dato molto significativo sull’accresciuta sensibilità al tema e anche la Regione è in prima linea perché il fenomeno del cambiamento climatico riguarda tutti», ha affermato l’assessore Donatella Spano, che ha aggiunto: «Con Climathon puntiamo a sviluppare anche in Sardegna strategie innovative per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici secondo un approccio che coinvolge gli enti pubblici competenti, i cittadini, le associazioni e le imprese. L’iniziativa consente di rafforzare il dialogo con i territori di Cagliari e Sassari e di percorrere un’altra tappa del percorso di definizione del Piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici».

La Giunta aveva attivato nel 2015 il “Tavolo di coordinamento interassessoriale per la strategia regionale”, affidandone la supervisione alla titolare dell’Ambiente, con il quale garantire il raccordo tra le diverse politiche territoriali, paesaggistiche, ambientali, sanitarie, produttive e di protezione civile. Lo ha spiegato l’assessore Spano: «La Regione Sardegna, già capofila nazionale per l’armonizzazione ed il monitoraggio della strategia nazionale, con il Tavolo regionale lavora per mettere a sistema tutte le politiche in atto in una strategia regionale coerente. Climathon fornirà nuovi stimoli nella stessa direzione».

 

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L’Isola Rossa (Costa Paradiso).

Abbanoa ha diffuso una nota nella quale segnala che i giudici della Suprema Corte hanno chiuso definitivamente in suo favore il lungo contenzioso legale relativo alle fatturazioni dei consumi idrici nell’esclusivo comprensorio di Costa Paradiso (Trinità d’Agultu). E’ stata depositata oggi in Cassazione la sentenza che rigetta il ricorso presentato lo scorso anno dai precedenti amministratori del condominio: chiedevano la riforma della sentenza della Corte d’Appello di Sassari che già si era espressa riconoscendo la correttezza delle fatture di Abbanoa.

«Il condominio contestava la legittimità delle quote fisse pretendendo di doverne pagare soltanto una e non un numero pari a tutte le unità abitative come prevede il regolamento del Servizio idrico integrato – si legge nella nota di Abbanoa –. Prima la Corte d’Appello e ora la Cassazione hanno riconosciuto la corretta attuazione delle regole contrattuali applicate da Abbanoa in tutta la Sardegna come gli altri operatori applicano nelle altre regioni. Il Gestore sardo, per comprensori di più unità abitative così come per condomini verticali (composti da più appartamenti) applica, infatti, l’articolazione tariffaria disposta dall’Ente d’Ambito che a sua volta si basa sulle disposizioni nazionali dell’Autorità per l’Energia elettrica, gas e servizi idrici Aeegsi. All’interno del sistema tariffario, consumi e quote fisse sono indissolubilmente legati gli uni alle altre. Tale interpretazione costituisce un importantissimo elemento di garanzia per i comprensori di tutta la Sardegna – stesse regole, uguali per tutti – oltre che  di vantaggio in termini economici per gli stessi clienti perché, nel calcolo, metri cubi d’acqua e quote fisse vengono divisi per unità immobiliari, evitando quindi che si vada a gravare eccessivamente nella fascia tariffaria più alta. Paradossalmente, infatti, le contestazioni mosse dai legali di Costa Paradiso avrebbero portato a un aumento degli importi se i Giudici avessero accolto la loro tesi.»

«La sentenza della Corte di Cassazione mette definitivamente la paralo fine al contenzioso. In precedenza anche il Tribunale ordinario di Sassari aveva riconosciuto la legittimità dello slaccio dell’utenza condominiale a suo tempo gravata da un’ingente morosità. Problema superato – conclude la nota di Abbanoa – grazie agli accordi raggiunti con la nuova amministrazione del condominio con la quale è stato concordato un piano di rientro del debito che porterà, tra l’altro, l’attivazione di un sistema di riparto dei consumi tra le diverse unità abitative tramite l’installazione di contatori individuali muniti di sistema di telelettura.»

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Roma, Palazzo Giustiniani, cerimonia in ricordo di Luigi Crespellani
L’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu ha partecipato, a Palazzo Giustiniani, alla cerimonia in ricordo di Luigi Crespellani, grande politico isolano (1897-1967) a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Primo sindaco di Cagliari eletto nel dopoguerra (1946) e primo presidente della Regione Autonoma della Sardegna: dal 1949 guidò tre Giunte. Poi divenne senatore per due legislature. Era presente anche il presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione di una cerimonia in ricordo del 

«Luigi Crespellani contribuì a costruire l’istituzione regionale che in questa occasione rappresento – ha detto Cristiano Erriu -. A lui e alla sua azione politica tenace e ferma degli anni della ricostruzione, tanto dobbiamo. Quella di Crespellani è una figura complessa di uomo politico. Una figura poliedrica, certamente figlia del suo tempo ma in grado di proporre tutt’oggi suggestioni e spunti di riflessione ancora validi e attuali. Una figura che merita di essere ricordata, raccontata, approfondita, studiata, di più e meglio di quanto non sia stato fatto sino ad oggi. Fine e autorevole giurista, Crespellani fu un letterato, promotore di istituzioni culturali musicali. Uomo di cultura, di una cultura intrisa di marcata cagliaritanità. Rappresentante di una Cagliari operosa. Si trovò, da sindaco, a gestire la ricostruzione della città distrutta dalle bombe in condizioni di grande difficoltà, così come successivamente fu chiamato a costruire dal nulla l’istituzione regionale, anche in ragione del suo apprezzato lavoro di sindaco della città capoluogo.»
L’assessore Erriu ha rimarcato questo aspetto. «Crespellani uomo del fare, della costruzione, della ricostruzione. Nei tre anni trascorsi dal 1943 a Cagliari, da vice sindaco di Cesare Pintus, fu interamente assorbito dai compiti della ricostruzione non solo fisica della città. C’era da far rifiorire una città spettrale. Possiamo solo immaginare i problemi immani che aveva davanti . C’era da recuperare locali per uffici, alloggi per i tanti sfollati, bisognava potenziare l’approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità senza poter contare sui mercati della penisola. Ma anche quando, nel marzo 1946, divenne sindaco, si trovò ad amministrare una città ancora incapace di produrre economicamente e quindi povera di risorse tributarie. Con un piano di ricostruzione da attuare imposto da Roma. Si occupò quindi di difendere, in queste condizioni di difficoltà la nascente autonomia comunale contrastando una deriva accentratrice delle burocrazie».
Cristiano Erriu non ha dimenticato il contributo offerto da Crespellani alla ricostruzione dell’Associazione nazionali dei Comuni Italiani, venendo eletto nel primo esecutivo dell’Anci il 16 agosto 1945. «L’ex sindaco di Cagliari De Magistris, tanti anni fa, aveva ricordato la determinazione mostrata da Crespellani nel rivendicare la piena competenza dell’autonomia nella materia urbanistica, primo e più importante tassello nel governo del territorio. Un esempio che è attualissimo».
Nell’occasione è stato presentato il documentario sulla figura di Luigi Crespellani realizzato dal Servizio Comunicazione della Regione.

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Ha preso il via questa mattina, nella biblioteca comunale di viale Arsia, la 12ª edizione del festival “Tuttestorie 2017”, intitolata “DIPENDE DA COME MI ABBRACCI. Racconti, visioni e libri sui legami che ci fanno noi”.
La tappa cittadina del Festival di Letteratura per ragazzi è ideata e organizzata dalla “Cooperativa e Libreria per Ragazzi Tuttestorie”, con la collaborazione dello SBIS (Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis), di cui il comune di Carbonia è capofila. Per quanto riguarda il Sulcis, si tratta della settima edizione consecutiva, dal 2011 al 2017.
Fino al 9 ottobre, presso la Biblioteca di Carbonia, si alterneranno circa 120 classi, per un totale di 2000 alunni – accompagnati dai rispettivi docenti – provenienti da istituti di vario ordine e grado (dalla Scuola dell’Infanzia sino alle Superiori) di Carbonia, Cortoghiana, Is Gannaus, Is Meis, Serbariu, Carloforte, Giba, Masainas, Nuxis, Paringianu, Perdaxius, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Teulada, Terresoli, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio.
Il 5, 6, 7 e 9 ottobre, negli spazi interni alla Biblioteca, si svolgeranno 16 incontri con gli autori. Il Parco di Villa Sulcis sarà teatro di numerose attività, tra cui si segnala “Attenzione, abbracci in vista”, uno spazio curato dalla Cooperativa Scila, che si occuperà dell’accoglienza dei gruppi, dell’animazione e dell’allestimento di percorsi tematici.
Sono previsti anche laboratori riservati alle varie classi: da “Vicini vicini per non perdere il filo” a “Il colore dell’abbraccio. Sfumature di storie locale”, da “I miei disegni sono come il vento” a “Un piccolo abbraccio digitale”.
È stata, inoltre, allestita una mostra di illustrazione di Fabian Negrin, dal titolo “L’arte di raccontare con le immagini”, a cura dell’Associazione Lughenè.

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Fino a domenica 15 ottobre, a Carbonia, sarà possibile ammirare la mostra “Metti i bulli ko senza fare a pugni!”, allestita nella saletta del Portico, adiacente al Teatro Centrale.

L’iniziativa, rivolta a ragazzi, genitori e insegnanti, è stata organizzata dall’Associazione dei Testimoni di Geova di Carbonia, con il patrocinio del comune di Carbonia.

La mostra osserva i seguenti orari di apertura, sia nei giorni feriali che in quelli festivi:

la mattina dalle 10.00 alle 13.00, il pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00.

dalle 10 alle 13, il pomeriggio dalle 16 alle 19.

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Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della 1ª Guerra Mondiale, venerdì 29 settembre scorso ha avuto inizio a Sassari, presso l’Aula Magna dell’Università, il ciclo di conferenze “Caporetto, metafora della storia italiana?” organizzato dal Comando Militare Esercito e dal Comitato Sardo per il Centenario della Grande Guerra.

A presentare il ciclo degli eventi il Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale Giovanni Domenico Pintus, che ha illustrato ad una attenta platea di Autorità, associazioni d’Arma, studenti dell’Istituto Superiore “Marconi” di Sassari e pubblico partecipante, la serie di incontri  che si terranno in tutti i capoluoghi di Provincia sardi.

Ciò nell’intento di rivivere quei tragici momenti e non dimenticare coloro che perirono e si sbandarono, nonché quelli che seppero reagire, organizzarsi e combattere, contro un nemico numericamente superiore ed emotivamente più agguerrito, riflettendo sui molteplici aspetti della battaglia di Caporetto divenuta, nel tempo, simbolo e metafora degli insuccessi nazionali.

Dopo il saluto di benvenuto del Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, Prof. Massimo Carpinelli, ha preso la parola il professore Guido Pescosolido, professore ordinario di storia moderna presso l’Università “La Sapienza” di Roma, introducendo come tutt’oggi, al di là di ogni controversia, sulle ragioni tecnico-militari della sconfitta, non vi siano nella storiografia dissonanze sul fatto che lo scontro è iniziato alle 2.00 del 24 ottobre e si è concluso il 12 novembre, con il ripiegamento dell’ultima unità italiana oltre il Piave.

Egli ha evidenziato come a cento anni dalla rovinosa ritirata di Caporetto sorgano ancora domande inquietanti sull’influenza che ha avuto tale fatto nella  storia nazionale. In sintesi: Caporetto può essere assunto a metafora  della storia italiana? La risposta del professor Pescosolido è stata no!

Infatti, a suo dire, Caporetto fu la più grande sconfitta militare italiana ma in fondo fu solo una delle battaglie di una guerra lunga e difficile, combattuta dall’Italia in condizioni di partenza, militari e produttive, di netta inferiorità rispetto a tutte le altre nazioni belligeranti.

Altresì non può trascurarsi l’handicap di partenza di dover combattere muovendo dal basso verso l’alto dei rilievi alpini, che non ebbe eguali negli altri fronti di combattimento.

Nessun esercito operò da posizioni di svantaggio altimetrico come quelle affrontate dall’esercito italiano.

Ancora, sul piano produttivo ed economico-finanziario, l’Italia fu costretta a uno sforzo nettamente superiore in proporzione al prodotto interno lordo rispetto alle altre potenze, sicché ciò che fu fatto nella produzione non fu inferiore a ciò che fu fatto nella campi di battaglia..

In definitiva la vittoria finale fu frutto di uno straordinario sforzo bellico, che impegnò risorse pubbliche e private del paese in misura che non ha mai più trovato eguali nella nostra storia.

Quanto a Caporetto, va pure osservato anche in poche settimane quello stesso esercito, rinforzato dai ragazzi del 99, reagì con impeto, per risultare poi vincente a Vittorio Veneto.

Tale vittoria rappresentò l’acme di uno sforzo complessivo protrattosi per oltre tre anni, con una mobilitazione assai superiore a quanto  poi fatto nel secondo conflitto mondiale.

In definitiva ciò fu la risultante di grandissima sinergia ed efficacia tra apparato produttivo, valore dell’Esercito e dedizione alla Patria di tutte le  componenti nazionali.

Caddero a milioni sui campi di  battaglia d’Europa,  con sacrificio individuale che in innumerevoli circostanze assunse toni e intensità di fede religiosa.

La conferenza è quindi proseguita con l’intervento della Professoressa Giuseppina Fois, che ha evidenziato  come nei tragici giorni di Caporetto i fanti della “Sassari” contrastarono le avanguardie nemiche fino al Piave, combattendo con straordinaria coesione morale, disperato orgoglio e granitica compattezza organica. Il battaglione “Musinu” fu l’ultimo dell’intero Esercito a passare il Piave, inquadrato e al passo, quasi irridendo il nemico che incalzava.

Ultimi a ripiegare, i “Sassarini”, furono i primi nella riscossa. Sull’altopiano dei “Sette Comuni“, nel gennaio 1918, la Brigata fu protagonista della battaglia dei “Tre Monti” (Col de Rosso, Col d’Echele e Monte Valbella) che valse la seconda Medaglia d’Oro alle Bandiere dei reggimenti.

Il ciclo di conferenze proseguirà, ora in successione settimanale, presso gli altri capoluoghi di provincia sardi, sicché venerdì 06 ottobre 2017, alle ore 18:00, presso la sala conferenze Hospitalis Sancti Antoni interverranno il professore Gastone Breccia docente presso l’università di Pavia, e il tenente  colonnello Emilio Tirone, dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito.

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Dal 6 all’8 ottobre riparte il “Festival Internazionale della Letteratura di viaggio D.H. Lawrence”, giunto alla X edizione. Un viaggio con il Trenino Verde della Sardegna, tra musica, racconti, letture, escursioni, gastronomia.

Un lungo weekend denso di appuntamenti, tra presentazioni di libri, musica, poesia, letture, racconti, escursioni e degustazioni locali. Dal 6 all’8 ottobre il viaggio di tre giorni in Sardegna sulle tracce di David Herbert Lawrence, lo scrittore britannico, poeta, drammaturgo, saggista e autore del libro “Sea and Sardinia” riparte come sempre dal suggestivo centro storico di Mandas, e nel compendio culturale San Francesco e Sant’Antonio, per la decima edizione del “Festival Internazionale della Letteratura di viaggio D. H. Lawrence”. Un itinerario che ripercorre attraverso la  letteratura e l’arte nelle sue varie declinazioni le avanguardie del turismo sostenibile e di utenti colti, curiosi, informati che possono rappresentare la vera ricchezza per il rilancio dei territori altrimenti ai margini dei grandi flussi.

Un programma fitto di appuntamenti dalla mattina alla sera che mette in relazione le diverse arti con le potenzialità del territorio (cibo, ambiente, tradizioni popolari e antropologiche, ricchezza linguistica e artigianale) per raccontare e scoprire una Sardegna inedita ai turisti consapevoli, con quello sguardo appassionato e curioso di Lawrence, viaggiatore moderno, narratore critico ma incantato di un’isola che prima di lui nessuno immaginava come meta di un nascente turismo. Si parte venerdì alle 11.00 con l’incontro degli autori della giornata con le scuole per proseguire con le varie presentazioni dei libri nel corso della serata; sabato alle 10.30 a Monserrato si terrà la conferenza stampa nei locali del Museo delle Ferrovie della Sardegna in occasione della attribuzione del Premio Lawrence 2017 e alle 16.00 a Mandas sarà inaugurata la mostra “Trenino verde in miniatura”. Seguirà alle 18.15 la presentazione a cura di Mauro Pala del libro “È Gramsci ragazzi” di Massimo Lunardelli, Blu Edizioni. La giornata di domenica si aprirà alle 11.00 con la premiazione del Concorso Scolastico sul tema “La letteratura di viaggio”.

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Comunicare un decesso o una malattia grave è un momento estremamente delicato. Da una parte può mutare drammaticamente la vita dei parenti del paziente deceduto, dall’altra può comportare importanti risvolti, soprattutto psicologici, sulla persona e sui familiari che ricevono una notizia della malattia. In entrambi i casi, si tratta di una comunicazione che sarà ricordata per anni o anche per tutta la vita.

Ecco allora, la necessità di acquisire competenze, strategie e protocolli utili a comunicare bene questo tipo di notizie. I due corsi in programma nell’Aou di Sassari hanno proprio questo obiettivo: migliorare le capacità relazionali e comunicative, così da far acquisire ai partecipanti maggiori competenze di analisi e risoluzione dei problemi che si possono presentare nei diversi contesti sanitari.

Il primo, “La gestione emotiva e psicologica nella comunicazione di morte e dell’evento avverso” è aperto a operatori interni ed esterni all’Aou e prevede ancora due edizioni, il 7 novembre e il 12 dicembre. Il secondo corso, “Le parole che non dimentico: comunicare la malattia grave”, anch’esso aperto alla partecipazione di operatori esterni all’Aou di Sassari, vede in calendario le ultime due edizioni il 6 novembre e l’11 dicembre.

Numerosi i professionisti che in questi mesi hanno partecipato alle edizioni dei due cicli di formazione: in particolare si tratta di medici di reparti che trattano le criticità ospedaliere legate all’emergenza-urgenza, ai quali si aggiungono gli infermieri dei vari reparti dell’Azienda ospedaliero universitaria.

Durante i corsi vengono affrontati i temi relativi alla gestione psicologica ed emotiva nella comunicazione di morte, il ruolo dell’operatore e la comunicazione ai familiari nel contesto clinico ospedaliero. Inoltre, si affronta la problematica connessa alla comunicazione di morte o di grave evento avverso sentinella. Si indicano le principali azioni per la comunicazione di un evento avverso, tramite un approccio aperto, onesto e trasparente con i pazienti e i familiari, con i cittadini di mass media, come, ad esempio, potrebbe accadere dopo un intervento chirurgico che ha portato a un esito infausto. E se da una parte si analizza il punto di vista dei parenti del paziente, dall’altro si tiene conto dello stesso operatore che, coinvolto nell’evento avverso, viene considerato spesso come una seconda vittima, colpita dalla sfiducia, dai timori delle ripercussioni, dalle paure di essere giudicati o di commettere nuovi errori.

Nei corsi non manca la discussione sulla dimensione etica della comunicazione, per capire quando si può parlare di buona comunicazione. Attraverso l’analisi delle considerazioni di pensatori come Epicuro, Tolstoj, Jonas, Dilthy, Gadamer, Guardini, Rahner, Arendt, Kass e Ricoeur, si offrono ai partecipanti spunti per una riflessione, anche interiore.

Proprio perché i due tipi di comunicazione rimangono indelebili nell’esperienza emotiva di familiari e pazienti, esse richiedono non soltanto tatto ma anche una formazione specifica che consenta una comunicazione non improvvisata. È necessaria, allora, una preparazione adeguata che favorisce un atteggiamento umile e rispettoso dinanzi alla sofferenza percepita dalle persone coinvolte.

I docenti dei corsi sono Fabrizio Demaria, Roberto Foddanu, Mario Oppes e Antonella Virdis, per “La gestione emotiva e psicologica nella comunicazione di morte e dell’evento avverso” quindi Fabrizio Demaria per “Le parole che non dimentico: comunicare la malattia grave”. Informazioni e modalità di iscrizione sul sito web dell’Aou di Sassari, sezione Formazione, Eventi in corso.

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Domani, venerdì 6 ottobre, dalle 9.00 alle 16.00, la facoltà di Ingegneria e architettura dell’Università di Cagliari ospita la prima Conferenza della ricerca. L’evento – Campus piazza d’Armi – è curato dal Dicaar, Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura, diretto da Antonello Sanna.

«Con la nostra prima Conferenza della ricerca – spiega il professor Sanna – valutiamo la capacità del Dicaar di produrre ricerca e innovazione e, soprattutto,  l’aprirsi e il mettersi in discussione rispetto sia al mondo della ricerca e dell’alta formazione, sia al territorio, a istituzioni, imprese e società civile.»

I temi trattati dagli specialisti sono di alto impatto scientifico e connessi con l’attualità: dalla crisi congiunturale e di sistema alle nuove responsabilità ambientali e sociali, nell’era del cambiamento climatico e delle sfide per il superamento della dipendenza dall’energia fossile. Inoltre, nel corso dei lavori, vengono affrontati anche aspetti culturali, antropologici connessi alla società multietnica, i nuovi fabbisogni di conoscenza, progettazione e gestione che l’universo digitale consente ed esige, la sovrapposizione di linguaggi e conoscenze che un mondo dinamico in continua evoluzione richiede per poter meglio rispondere alle esigenze di cambiamento.

Per la Conferenza della ricerca i giardini della facoltà ospitano la mostra all’aperto di 120 pannelli ideati su altrettanti progetti di ricerca.

La giornata si apre con i saluti del rettore Maria Del Zompo, del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, del presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, Corrado Zoppi, del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda e del direttore del Dicaar, Antonello Sanna. Tra i partecipanti, il presidente della Conferenza per l’ingegneria, Mario Tubino, del presidente della Conferenza universitaria di architettura, Saverio Mecca, del pro rettore per la ricerca scientifica dell’ateneo di Cagliari, Micaela Morelli. All’evento intervengono anche i docenti Fabrizio Pilo, Giacomo Cao, Angelo Camillo Ciribini e Arnaldo Cecchini.