26 July, 2024
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Sono stati presentati ieri mattina, all’Ausi di Monteponi, due master di alta formazione, organizzati in collaborazione con l’Ausi (Consorzio per la promozione delle Attività Universitarie nel Sulcis Iglesiente), l’Aspal (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro) e l’Università di Cagliari.

Alla presentazione hanno partecipato il presidente del Consorzio Ausi, Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias; Salvatore Murgia, vice presidente del Consorzio Ausi; Antonello Sanna e Paolo Mattana, professori ordinari dei Dipartimenti di Ingegneria e Scienze economiche e aziendali dell’Università di Cagliari; e la ricercatrice Silvia Macchia. Per entrambi i Master le iscrizioni saranno possibili fino al 15 ottobre (inizialmente la scadenza dei due bandi era prevista il 29 settembre ma è stata poi prorogata). I corsi sono aperti entrambi ad un numero massimo di partecipanti (minimo 15) e le lezioni inizieranno il 3 novembre 2017.

Il primo, diretto dal professor ingegner Antonello Sanna, è il secondo Master di II livello in Bioedilizia ed Efficienza Energetica, destinato alla formazione di progettisti e tecnologi altamente qualificati, in grado di rispondere efficacemente alle direttive e agli obiettivi comunitari nel settore delle costruzioni ad alta efficienza energetica ed ambientale. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, durante le lezioni frontali verranno affrontate tematiche fondamentali quali il miglioramento prestazionale del patrimonio edilizio esistente, metodologie e strumenti per la progettazione e la verifica di edifici altamente performanti, la scelta di materiali e tecniche costruttive ecocompatibili, l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici.

Le lezioni saranno tenute da docenti di rilievo sul panorama nazionale. La presenza determinante dell’Agenzia CasaClima (KlimaHaus) di Bolzano assicura al Master l’apporto dell’esperienza di punta della riqualificazione e della certificazione energetica ed ambientale, che si muove in contesti anche internazionali (ma sta sviluppando le prime esperienze anche in Sardegna) ed è caratterizzata da una fondamentale sinergia pubblico-privato. La frequenza del modulo tenuto dai docenti dell’Agenzia conferirà inoltre il titolo di “Esperto Casaclima Junior”.

Il percorso formativo è articolato in:

  • 414 ore di didattica frontale (lezioni frontali: 368 ore + workshop seminariale: 46 ore) 48 CFU (lezioni frontali: 46 CFU + workshop seminariale: 2 CFU);
  • 25 ore verifiche intermedie/finali/elaborazione tesina – 1 CFU;
  • 200 ore di tirocinio/stage presso aziende ed enti pubblici e privati – 8 CFU;
  • 24 ore per prova finale/tesi – 3 CFU;
  • 837 ore di studio individuale.

Le lezioni si terranno presso il Palazzo Bellavista di Monteponi, 8 ore il venerdì e 4 ore il sabato (per favorire la partecipazione di allievi che lavorano).

Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso dei seguenti titoli:

  • Laurea in Ingegneria Civile, Edile, Ambientale, Architettura conseguita secondo l’ordinamento previgente al D.M. n° 509/1999 (Vecchio Ordinamento):
  • Laurea specialistica ex D.M. n° 509/1999, Classi 3/S, 4/S, 10/S, 28/S, 38/S e 54/S;
  • Laurea Magistrale ex D.M. n° 270/2004, Classi LM-3, LM-4, LM-10, LM-23, LM-35 e LM-48:
  • Laurea in Ingegneria Industriale e dell’Informazione.
  • Il secondo Master è di I livello, in Management del Patrimonio Ambientale e Culturale, curato dal dottor Paolo Mattana e dalla dottoressa Silvia Macchia. Il Master avrà la durata di 12 mesi (60 crediti formativi universitari – CFU), nel corso dei quali si propone di formare una figura professionale dotata delle abilità e competenze necessarie per affrontare, in un’ottica interdisciplinare, le problematiche del governo, della gestione e della valorizzazione delle risorse ambientali e culturali (parchi, riserve naturali, geositi, aree protette, ecc.), quale opportunità di sviluppo socio-economnico sostenibile per le comunità locali e per tutte le aree che possono usufruire dei vantaggi di questa valorizzazione. Il Master si propone non solo di rispondere all’esigenza di tutela del patrimonio ambientale e culturale ma, soprattutto, di determinare lo sviluppo e la valorizzazione in termini economici oltre che sociali.In particolare, intende formare una figura professionale qualificata nell’ambito del management (manager, dirigenti, funzionari) delle organizzazioni del settore delle risorse ambientali e culturali, siano esse pubbliche o private. Si tratta di una figura che possiede conoscenze e competenze in merito all’organizzazione delle risorse (materiali e immateriali) necessarie alla valorizzazione dell’offerta di beni e servizi ambientali e culturali, alla pianificazione strategica dei modelli di business; alla definizione delle politiche e degli strumenti di marketing e di comunicazione; all’utilizzo degli strumenti del controllo della gestione strategica e operativa dei sistemi di valutazione della sostenibilità economica, sociale e ambientale degli enti, delle imprese e delle altre organizzazioni opranti nel settore. Il percorso formativo è articolato in 1.500 ore di lezioni, così suddivise:
  • 264 ore di didattica frontale – 44 CFU;
  • 60 ore di seminari/testimonianze – 4 CFU;
  • 175 ore di tirocinio da svolgere presso enti, imprese e altre organizzazioni del settore – 7 CFU;
  • 40 ore per la prova finale – 5 CFU;
  • 961 ore di studio individuale.
  • L’attività formativa, articolata in 4 modelli, si svolgerà presso il Consorzio Ausi, Palazzo Bellavista di Monteponi, a Iglesias, per 2 giorni la settimana, anche in questo caso 8 ore il venerdì e 4 ore il sabato, per favorire la partecipazione di allievi che lavorano.
  • Possono partecipare al Master coloro che sono in possesso della laurea triennale o della laurea del vecchio ordinamento in qualsiasi disciplina.
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Ancora sbarchi di migranti sulle coste del Sulcis e a Cagliari. Stanotte ne sono arrivati 80. I primi due a Porto Pino, dove sono arrivati due gruppi, il primo di 25, il secondo di 14, tutti presi in carico dal gruppo della Guardia di finanza navale di Sant’Antioco. Tra loro ci sono quattro minori e una donna. I restanti 41 sono stati intercettati al largo del Golfo degli Angeli dalla Guardia costiera di Cagliari e sono arrivati al porto del capoluogo. Dopo l’identificazione e le formalità previste dalle procedure, verranno trasferiti al centro di prima accoglienza di Monastir. Complessivamente, in poco più di 48 ore, sono arrivati sulle coste del Sud Ovest della Sardegna ben 369 algerini.

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Il programma per lo sviluppo delle attività popolari, il disegno di legge per l’istituzione dell’anagrafe regionale studenti, il piano di dimensionamento scolastico e il punto sul contratto di servizio Rai ed il testo unificato sulla lingua sarda: sono stati questi gli argomenti oggetto dell’audizione in Seconda commissione dell’assessore regionale della Pubblica istruzione e della Cultura, Giuseppe Dessena.

In merito al programma degli interventi previsti dalla legge n. 64/86 per il sostegno alla associazioni e ai complessi bandistici, ai gruppi polifonici e folcloristici, l’assessore non ha potuto non evidenziare l’esiguità dei fondi a disposizione per il 2017 che, a fronte di uno stanziamento complessivo di 600mila euro, sconta anche una riserva di 350mila euro destinata alle spese per le attività didattiche 2016/2017. «È evidente – ha dichiarato a questo proposito il presidente della commissione, Gavino Manca – che 250mila euro di risorse disponibili, per realizzare il programma del 2017, rendono di fatto inefficace la legge 64 ed è anche per tale ragione che mi assumo l’impegno, anche a nome dell’intera commissione, perché sia incrementata la somma a disposizione per il 2018». Per il prossimo anno l’obiettivo prefissato è un aumento di circa 500mila euro rispetto alle 900mila euro stanziate (ma solo 550mila sono destinate al programma di interventi in quanto 350mila sono riservate alle attività didattiche e formative).

Si è passati agli argomenti attinenti la scuola e l’assessore ha illustrato il disegno di legge della Giunta regionale n. 440 che prevede l’istituzione dell’anagrafe degli studenti, al fine di “monitorare l’abbandono scolastico in tempo reale” e si propone di acquisire puntuali e tempestive informazioni su tutto ciò che attiene l’andamento scolastico ed i risultati di ogni singolo alunno. «La tracciabilità dei percorsi scolastici dei singoli studenti sardi – ha affermato l’assessore – è il nostro obiettivo, per arginare e combattere con strumenti adeguati la piaga dell’abbandono scolastico in Sardegna che ha ormai raggiunto livelli non più accettabili». Nel corso del breve confronto che si è sviluppato in commissione (sono intervenuti i consiglieri Paolo Dessì, Misto; Rossella Pinna e Gianmario Tendas, Pd; Roberto Desini, Pds; Paolo Zedda, Sdp) sono emerse anche le problematicità riguardanti il trattamento dei dati e le competenze ministeriali in materia ma non è mancato tuttavia il sostanziale sostegno della commissione per l’iniziativa proposta dall’assessore insieme con la disponibilità a procedere in tempi rapidi per favorire l’approdo del disegno di legge in Aula quanto prima.

Condivisione e sostegno che l’assessore Giuseppe Dessena ha registrato anche sulle tempistiche ed il metodo fino ad ora utilizzati per l’approvazione del cosiddetto piano di dimensionamento scolastico. «Portiamo oggi in Giunta l’approvazione della delibera con oltre quattro mesi di anticipo rispetto allo scorso anno – ha precisato l’assessore – e non prevediamo alcun accorpamento o chiusura di istituti scolastici, proponendoci di accettare e valutare soltanto quelli che saranno eventualmente richiesti dagli Enti Locali, sulla base delle linee guida approvate lo scorso anno». L’assessore, dunque, ha evidenziato la mancanza di ben 65 dirigenti scolastici nell’Isola ed ha annunciato che il piano di dimensionamento scolastico sarà sostituito con la riorganizzazione dell’offerta formativa.

In conclusione dell’audizione il consigliere Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) ha illustrato all’assessore le modifiche apportate al testo unificato sulla lingua sarda, in linea con le indicazioni emerse nel corso delle audizioni sul tema, e la commissione ha quindi concluso concordando con l’assessore Giuseppe Dessena circa l’esigenza di promuovere una serie di audizioni e di confronti con il governo ed i vertici della Rai, al fine di garantite le risorse necessarie alla valorizzazione e alla salvaguardia della lingua sarda, all’interno delle misure e dei programmi previsti nel  contratto di servizio con la Rai.

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Via libera all’intesa regionale per la cessione di oltre 30 milioni di spazi finanziari a Comuni e Province dopo il parere positivo espresso nei giorni scorsi dalla Conferenza permanente Regione-Enti locali: 81 dei Comuni hanno una popolazione inferiore ai mille abitanti (si spartiranno 20 milioni 461mila euro), 44 oltre i mille (si divideranno i restanti 9 milioni 854mila euro). La priorità è stata data ai Comuni che avevano progetti immediatamente cantierabili. Approvati, inoltre, sempre su proposta dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, i criteri e le modalità di accesso ai finanziamenti per l’esercizio associato delle funzioni svolte dalle Unioni di Comuni. Sono stati infine ripartiti 4 milioni a favore di Province e Città metropolitana di Cagliari, secondo le modalità già previste per il Fondo Unico.

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Ammonta a circa 800mila euro lo stanziamento per i danni causati dalla fauna selvatica. Su proposta dell’assessore Donatella Spano, la Giunta regionale ha approvato i criteri per la ripartizione delle somme disponibili. Il 15 per cento dell’importo totale, circa 117mila euro, va a favore delle province di Oristano, Sud Sardegna, Nuoro, Sassari e Città metropolitana di Cagliari per il censimento dei cormorani quale indennizzo dei danni nei compendi ittici sardi, che da quest’anno avverrà secondo le modalità della delibera di Giunta 40/36 dello scorso settembre. La restante cifra è destinata alle province di Oristano, Sud Sardegna, Nuoro, Sassari e Città metropolitana di Cagliari per i danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche. 

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Su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, la Giunta regionale ha approvato le Linee guida per la programmazione dell’offerta formativa della rete scolastica per l’anno 2018/2019. La nuova offerta prevede l’innalzamento qualitativo e una più armonica articolazione nel territorio, sostegno nel recupero delle materie agli studenti e supporto agli insegnanti nell’approccio con i nuovi metodi educativi attraverso strumenti e tecnologie avanzati per la didattica. L’obiettivo è sempre, nell’ambito del diritto allo studio e parallelamente ai progetti regionali di Iscol@ e Tutti a Iscol@, quello di ridurre la dispersione scolastica.

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Risultano nella media dei limiti di legge i primi dati della qualità dell’aria rilevati nella zona vicina al Parco di Molentargius. Si tratta dei valori degli inquinanti in atmosfera, registrati ieri della stazione mobile e validati oggi dall’Arpas. Infatti, come annunciato ieri al Coc (Centro operativo comunale) di Quartu Sant’Elena, alla presenza dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, la Direzione tecnico-scientifica dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente ha oggi potuto fornire i primi risultati della campagna di monitoraggio della qualità dell’aria realizzata con la stazione mobile ubicata nella scuola di via Turati. Tutto il dettaglio è stato inviato oggi al Coc.
L’anidride solforosa (SO2) evidenzia un massimo orario di 3,5 microgrammi per metrocubo. La normativa prevede che la media oraria di 350 microgrammi per metrocubo non debba essere superata per più di 24 volte per anno civile. La media giornaliera di SO2 è di 2,9 microgrammi per metrocubo, a fronte di un limite di legge fissato a 125 microgrammi per metrocubo da non superare più di 3 volte in un anno civile. Il biossido di azoto (NO2) ha manifestato un massimo orario di 14 microgrammi per metrocubo. Il limite normativo è di 200 microgrammi per metrocubo, da non superare più di 18 volte nell’anno civile. L’ossido di carbonio (CO) presenta massimi orari di 0,5 milligrammi per metrocubo. Il limite normativo è di 10 milligrammi per metrocubo sulla media di otto ore. Si evidenzia per l’ozono (O3) una media oraria massima di 97 microgrammi per metrocubo; non si rileva il superamento del valore obiettivo dell’ozono (la normativa indica che la media di otto ore di 120 microgrammi per metrocubo non deve essere superata per più di 25 volte come media triennale). Le soglie di informazione, di 180 microgrammi per metrocubo, e quella di allarme, di 240 microgrammi per metrocubo, non sono state superate. In relazione alle polveri sottili (PM10), non si riscontra il superamento della media giornaliera, con un valore di 41 microgrammi per metrocubo; si evidenzia che contemporaneamente la stazione della rete regionale CENQU1 (Quartu Sant’Elena, via Perdalonga) si registra una media giornaliera di 22 microgrammi per metrocubo. La normativa indica che la media giornaliera di 50 microgrammi per metrocubo non deve essere superata per più di 35 volte in un anno civile. Per quanto concerne il benzene (C6H6), i valori hanno una media giornaliera di 2,5 microgrammi per metrocubo; si rileva che contemporaneamente la stazione della rete regionale CENQU1 si registra una media giornaliera di 0,2 microgrammi per metrocubo. La normativa indica che la media annuale non deve essere superiore a 5 microgrammi per metrocubo. Si sottolinea che prosegue regolarmente il campionamento finalizzato alla determinazione di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine (PCDD e PCDF). In conclusione, non si evidenzia nessun superamento dei limiti normativi, sebbene siano evidenti, per PM10 e benzene, dei valori più elevati rispetto alla stazione rappresentativa dell’inquinamento medio cittadino (CENQU1).
I dati di diossina e IPA (idrocarburi policiclici aromatici) contenuti nelle polveri sottili richiederanno una tempistica più lunga, perché la metodologia, per avere una risposta analitica significativa, necessita di una quantità di campione sufficiente da prelevare quindi su più giorni.

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mucche

L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna acquisterà 20 mila dosi di vaccino per il siero tipo 4 della Blue Tongue. Lo comunicano gli assessori della Sanità, Luigi Arru, e dell’Agricoltura, Pierluigi Caria. I vaccini, fanno sapere i due esponenti della Giunta, serviranno per consentire l’immunizzazione dei 10 mila capi bovini che si stima saranno movimentati nei prossimi mesi. I fondi per l’acquisto delle dosi sono previsti in uno specifico capitolo di spesa dell’assessorato dell’Agricoltura.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, questa mattina hanno presentato l’Accordo di collaborazione operativa sottoscritto oggi a Villa Devoto. Due gli obiettivi dell’Accordo: la valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero della Sardegna, nell’ambito del progetto nazionale Valore Paese-Fari, Torri ed Edifici costieri e del programma regionale Orizzonte_Fari, e l’adesione al progetto Cammini e Percorsi per il recupero degli immobili pubblici prossimi ai percorsi ciclopedonali ed ai cammini religiosi.
La Regione individua in tal modo modalità operative e tempistiche per dare concreta attuazione al programma Orizzonte_Fari, deliberato dalla Giunta lo scorso mese di giugno, volto al recupero ed alla valorizzazione di una serie di edifici costieri di particolare pregio storico, artistico e paesaggistico, come i primi dieci fari inseriti nel programma. La riqualificazione e il riutilizzo di questi beni, che si vuole mettere nelle condizioni di creare reddito e occupazione, consentiranno di sviluppare attività turistico, ricettive e museali in luoghi di straordinaria bellezza. Con l’adesione al Progetto Cammini e Percorsi, di cui la Regione curerà la cabina di regia, la Giunta mira invece a riqualificare gli immobili di proprietà pubblica prossimi ai cammini religiosi e alle ciclovie, per creare attività a servizio del cosiddetto turismo lento e per la riscoperta del territorio, in particolare nelle zone interne. Il Progetto esalterà, completandola, l’altra iniziativa strategica della Regione connessa alla realizzazione delle ciclovie turistiche (1.230 km dislocati in tutta l’Isola), creando i servizi per il cicloturista.
«Non possiamo permettere che luoghi di tale suggestione rischino il degrado. Al contrario, vogliamo che contribuiscano alla ricchezza della nostra regione trovando nuova vita in un contesto volto a preservare la bellezza ambientale, che è poi ciò che dà il valore – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, l’attrazione che esercitano verso un turismo molto interessato alla qualità. Chi arriva in Sardegna richiamato dal fascino dei fari e dallo straordinario paesaggio in cui sono calati è certamente un turista particolarmente attento e deve poter trovare dei percorsi mirati a far scoprire anche la bellezza altrettanto importante e densa delle zone più interne. Per questo abbiamo voluto unire in uno stesso discorso l’adesione al progetto Cammini e Percorsi, che si andrà ad interfacciare con altre iniziative volute da questa Giunta: i cammini storico-religiosi e le ciclovie turistiche. È la connessione di tutti questi elementi che consente la crescita ed è la declinazione, nel caso specifico, di una visione generale: diffondere un benessere basato su ciò che abbiamo di diverso, sulle nostre bellezze, sulle nostre qualità paesaggistiche, culturali, enogastronomiche.»
“Si tratta – ha commentato il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi – di una solida collaborazione, quella che l’Agenzia del Demanio sta portando avanti con la Regione Sardegna. La condivisione del programma Orizzonte_Fari ne è un esempio, conferma la volontà comune di voler rafforzare una gestione integrata del patrimonio immobiliare pubblico che sia capace di rigenerare le numerose strutture costiere presenti nell’Isola, creando occasioni di sviluppo per l’economia e per il turismo. L’Agenzia ha già infatti ottenuto ottimi risultati con il progetto nazionale Valore Paese Fari, che in soli due anni ha assegnato ben 24 edifici costieri. Proprio la prossima settimana presenteremo il nuovo bando con nuovi beni distribuiti in tutta Italia. Siamo orgogliosi di ampliare questa rete mettendo a disposizione il nostro know-how per creare un dialogo aperto e diretto con il territorio. La Sardegna rappresenta già uno dei circuiti turistici più esclusivi del nostro Paese e grazie alla riqualificazione di queste strutture costiere e di altri beni situati lungo percorsi ciclopedonali e itinerari storico-religiosi, inseriti nel progetto Cammini e Percorsi, sarà possibile attrarre ulteriori investitori nazionali ed internazionali.»
«Entro l’anno – ha precisato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – saranno pronti i bandi di gara per la concessione di valorizzazione dei dieci fari, per una durata massima di 50 anni sino al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario degli investitori pubblici o privati. I fari di tutto il mondo evocano grandi suggestioni e questa tipologia di beni vanta uno straordinario appeal anche nei confronti degli investitori. La priorità sarà data ai progetti più ambiziosi che contribuiscano al rilancio economico e turistico dei territori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Con il Progetto Cammini e Percorsi, invece, puntiamo a riqualificare quei beni in prossimità di ciclovie e cammini storico-religiosi per fornire servizi di sosta, permanenza, svago e relax al camminatore, al pellegrino ed al ciclista, in un’ottica che tenda alla destagionalizzazione dell’offerta turistica. In questo caso i beni, costituiti per lo più da costruzioni tipiche della tradizione locale o dei sistemi a rete (case cantoniere, caselli idraulici e piccole stazioni, che saranno individuati entro la fine dell’anno) potranno essere assegnati a titolo gratuito con procedure ad evidenza pubblica in favore di imprese, cooperative ed associazioni costituite in prevalenza da giovani sotto i quarant’anni. Sarà prezioso l’apporto dei Comuni che vorranno aderire al progetto e che metteranno a disposizione gli immobili di loro proprietà. Questo format sarà utilizzato anche in analoghe procedure di concessione di valorizzazione di altri beni immobili di proprietà della Regione,»

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Che giocando si impari è una massima le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Del resto il gioco è universalmente riconosciuto quale elemento centrale nel processo di crescita e maturazione dei bambini. Sulla base di tali presupposti, a partire dal 2010, si è sviluppata una tendenza detta del “gamefication” che consiste nell’utilizzo di elementi ludici in contesti e finalità che esulano dalla pratica del gioco. In tal modo compiti e funzionalità,  altrimenti sgradevoli e ripetitivi, acquisiscono un differente “appeal” grazie alla connotazione ludica attribuita loro. Il gamefication conosce ormai innumerevoli applicazioni che vanno dall’e-commerce alle campagne d’opinione e includono i contesti lavorativi, formativi, sociali e di marketing.

Attualmente è in corso di realizzazione un progetto internazionale, YES – Youth Engagement in Society, che vede la partecipazione di organizzazioni provenienti da Norvegia, Germania e Italia finalizzato alla promozione della cittadinanza attiva giovanile attraverso strumenti di gamefication. Nello  specifico il progetto si baserà sull’utilizzo di una piattaforma digitale contenente delle carte intorno alle quali si formeranno delle squadre che si sfideranno su tematiche d’attualità supportando differenti punti di vista. Attraverso l’uso del gioco, si vuole in questo modo spingere le nuove generazioni a un maggiore attivismo sociale e a una maggiore consapevolezza sul proprio ruolo di cittadinanza partendo proprio da una simulazione ludica di fattispecie realmente esistenti.

Il progetto è realizzato nell’ambito del programma comunitario Erasmus plus e coinvolge l’associazione sarda TDM 2000 International, Terram Pacis (Norvegia), University Paderborn-UPB (Germania), Ingenious Knowledge-IK (Germaania).