28 July, 2024
Home2017 (Page 212)

[bing_translator]

E’ molto dura la replica del capogruppo del Partito democratico Pierto Cocco al capogruppo dell’UDC Gianluigi Rubiu che ha sollecitato l’istituzione di una commissione d’inchiesta per fare luce sul mancato ricollocamento dei lavoratori ex Ati Ifras.

«L’intervento di Rubiu è inattendibile e totalmente fuori luogo, e, se non stessimo parlando di cose molto serie ci sarebbe da sorridere sentendo che è proprio il capogruppo dell’UDC ad invocare una commissione d’inchiesta sulla situazione dei lavoratori ex Ifras – dice Pietro Cocco -. Rubiu dovrebbe avere consapevolezza che le commissioni d’inchiesta verificano atti  e azioni compiute in passato, non vanno certo ad incidere sui progetti e sui risultati futuri. L’obiettivo è a portata di mano e si lavora alacremente per arrivare alla conclusione,  anche se è vero che troppo spesso la burocrazia non viaggia alla stessa velocità dei desideri della politica e quindi bisogna ancora attendere che i processi vadano a conclusione.»

«Il percorso procede verso una  soluzione che è quella di rispettare lo spirito della legge originaria e cioè che tutti i lavoratori trovino spazio all’interno del progetto del Parco Geominerario – aggiunge Pietro Cocco -. Le istituzioni non si sono mai fermate, nessun immobilismo, anche oggi al lavoro con una riunione attraverso una task force, tavolo partenariale che comprende tutti i soggetti deputati, dagli assessori ai sindacati, con l’obiettivo di rafforzare la tutela e le garanzie dei lavoratori.»

«Tutti sanno che il bando di assegnazione diretta non poteva più essere prorogato nonostante una proposta di legge presentata dal sottoscritto (primo firmatario) perché nel frattempo è entrata in vigore una legge nazionale che lo impediva – sottolinea ancora Pietro Cocco -. Abbiamo allora predisposto, nelle more della gara d’appalto internazionale, una legge (che ancora mi vede primo firmatario) per dare prospettive concrete agli oltre 500 lavoratori recuperando lo spirito iniziale del progetto legato al Parco Geominerario; 118 lavoratori hanno già partecipato al bando IGEA e 8 di questi sono già stati già inseriti, altri 54 entro il 10 di ottobre ed i restanti a seguire, così come da verbale sottoscritto dalle parti in data odierna; altri 123 lavoratori avrebbero dovuto essere assunti dai Comuni, i quali però, avendo in gran parte sforato il tetto di spesa legato al personale non hanno potuto ottemperare. Proprio oggi per superare questo problema, è stata riaperta la gara per consentire al Parco Geominerario e ad altri eventuali soggetti di presentare le manifestazioni di interesse; circa 140 lavoratori hanno presentato domanda di incentivo all’esodo e l’INSAR stà completando la procedura di prepensionamento incentivato; 12 lavoratori del nord Sardegna lavoreranno presso il Parco di Porto Conte.»

«Tutti i lavoratori sono sostenuti dalla NASPI e avranno diritto, come concordato, all’integrazione economica che parifica lo stipendio in godimento, risorse che percepiranno alla ripresa in servizio compresi tutti gli arretrati. Ad agosto di quest’anno, attraverso un’altra legge (che anche in questo caso mi vede primo firmatario) è stata anche aumentata la platea dei lavoratori. Altre 20 persone a tempo determinato e con partita iva, come ad esempio archeologi e altre figure con  diverse  professionalità potranno lavorare a servizio del progetto del Parco. Per tutte le persone interessate – conclude Pietro Cocco – si apre una seria prospettiva di lavoro in Igea, nel Parco Geominerario e in quello di Porto Conte così come era stato previsto e mai rispettato, nel progetto elaborato in origine, fuori dalla precarietà di tutti questi anni che ha vincolato il loro impiego alla proroga triennale da parte del Consiglio regionale.»

[bing_translator]

Precipitano i rapporti tra il Carbonia Calcio e l’Amministrazione comunale di Carbonia. Dopo il forzato esilio della prima squadra a Villamassargia per la partita di esordio in Coppa Italia (vinta ieri pomeriggio dalla squadra di Andrea Marongiu sul Carloforte per 3 a 2), determinato dall’indisponibilità dello stadio Comunale “Carlo Zoboli”, i dirigenti hanno ricevuto dall’Amministrazione comunale la richiesta di pagamento di debiti maturati dalla vecchia gestione negli anni 2014, 2015 e 2016 per i consumi di acqua ed energia elettrica e per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria sulle strutture dello stadio, per un importo complessivo di 150.000 euro, richiesta alla quale hanno deciso di rispondere in maniera clamorosa con due azioni molto forti: la prima prevede, martedì pomeriggio, alle 16.30, il raduno dei calciatori di tutte le categorie in Piazza Roma per lo svolgimento del primo allenamento settimanale; la seconda, vedrà i dirigenti recarsi mercoledì mattina in Municipio, dove consegneranno le chiavi della squadra al sindaco Paola Massidda.

«E’ una situazione assurda, inconcepibile – tuona il vicepresidente Checco Fele – la nostra Amministrazione comunale sembra aver deciso di far morire il calcio in città. Come si può pensare di far pagare ai nuovi dirigenti passività eventualmente accumulate dalla precedente gestione? E, soprattutto, mi chiedo come sia possibile rivendicare il pagamento di 50.000 euro per ciascuna delle ultime tre annualità. Ci rendiamo conto che con questo gesto i nuovi dirigenti ci rimetteranno dei soldi, impegnati per l’acquisizione del titolo sportivo e l’inizio dell’attività della nuova stagione agonistica, ma è chiaro che se queste sono le condizioni poste dalla nuova Amministrazione comunale, – conclude Checco Fele – non è possibile continuare a fare calcio in questa città.»

[bing_translator]

L’assessorato degli Enti locali, finanze e urbanistica intende acquisire le manifestazioni di interesse ai fini dell’attuazione della legge sulla modifica della legge regionale n. 30 del 2016, per lo svolgimento temporaneo delle attività di cui alla convenzione RAS-ATI IFRAS, nelle more della procedura di scelta dell’aggiudicatario del nuovo Piano per i lavoratori del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna.
Possono aderire i seguenti soggetti:
– i comuni, in forma singola o associata, il cui territorio sia in tutto o in parte ricompreso all’interno del perimetro del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna;
– le Province o enti subentranti il cui territorio sia in tutto o in parte ricompreso all’interno del perimetro del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna;
– il Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna;
– gli organismi di diritto pubblico (quali a titolo esemplificativo aziende speciali, istituzioni, fondazioni) istituiti da Comuni e Province, il cui territorio sia in tutto o in parte ricompreso all’interno del perimetro del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna. In tale caso dovranno essere allegati alla manifestazione di interesse l’atto costitutivo, lo statuto e l’iscrizione nel registro delle persone giuridiche.
Le manifestazioni di interesse dovranno essere trasmesse entro le ore 12.00 del 29 settembre 2017 tramite posta elettronica certificata al seguente indirizzo: urbanistica@pec.regione.sardegna.it 

[bing_translator]

Anche in Sardegna i molini e i pastifici, produttori di paste secche, dovranno indicare, nelle confezioni, l’origine del grano duro utilizzato per la realizzazione dei loro prodotti, a garanzia di trasparenza nell’indicazione di origine.

Questo è quanto stabilito da un decreto interministeriale del ministero delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico che obbliga le imprese a specificare in etichetta, in maniera chiara, la provenienza della materia prima nei prodotti pastari.

L’Atto, il n.191 pubblicato in Gazzetta Ufficiale ad agosto, che comunque non riguarda la pasta fresca e stabilizzata, entrerà in vigore il 17 febbraio prossimo, proprio per tener conto della complessità di avviare un sistema di tracciabilità interna del grano nelle semole e, da queste, nella pasta.

Secondo quanto prescritto, le indicazioni di origine vanno apposte in etichetta in un punto tale che siano facilmente visibili e leggibili chiaramente dal consumatore e specificando il Paese dove è stato coltivato il grano duro e il Paese ove è stata prodotta la semola, ingrediente primario della pasta. Nel caso in cui i prodotti provengano da diversi Paesi allora potranno utilizzarsi le dizioni alternative “UE”, “non UE” o “UE e non UE” per indicare l’origine rispettivamente da Paesi membri della UE, o situati fuori della UE o in parte della UE ed extra UE. E’ prevista la possibilità di indicare per il grano il nome di un singolo Paese purchè dal paese in questione provenga più del 50 per cento della materia prima ed eventualmente seguito dalle indicazioni alternative sopra ricordate per la parte rimanente.

«La tracciabilità e la trasparenza sono elementi fondamentali soprattutto nella nostra regione – commenta il presidente di Confartigianato Sardegna, Antonio Matzutzi – ma non vorremmo che il Decreto si trasformasse nell’ennesimo balzello e si rivelasse un intoppo burocratico, considerate le normative europee sufficientemente restrittive. Ricordiamo che lo stesso legislatore europeo ha già fatto presente come i costi derivanti da tale introduzione sarebbero superiori ai benefici dei consumatori e degli stessi produttori. In ogni caso, riteniamo opportuno, e importante, informare le imprese – aggiunge Antonio Matzutzi – affinché quelle toccate dal provvedimento possano adeguarsi, nei tempi giusti, alle nuove regole. La nostra Isola, infatti, in questo campo ha enormi possibilità di sviluppo e, per questo, i prodotti dovranno essere sempre più rispondenti a un mercato globale.»

«Ricordiamo che, se nel frattempo non interverranno le ventilate procedure di infrazione nei confronti dell’Italia – conclude Antonio Matzutzi – l’obbligo dell’etichettatura entrerà pienamente in vigore a febbraio e che per le aziende interessate sarà indispensabile informarsi e conoscere l’ambito dell’applicazione del Decreto.»

Ma qual è il panorama delle imprese del settore della pastificazione?

Sono 270 le imprese della pastificazione alimentare in Sardegna che danno lavoro a più di 1.300 persone: una azienda ogni 6.141 abitanti. Nell’isola si concentra il 6,5% di tutte le imprese italiane del settore.

Di queste realtà, ben 222 (l’82%) sono attività artigiane che producono culurgionis, panadas, malloreddus, frégula, semola per cuscus, ravioli, coccoi prena, lorighittas, filindeu ma anche numerosi altri tipi di pasta fresca e secca, tutte eccellenze del food made in Sardegna inserite nell’“Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del ministero delle Politiche agricole e alimentari” oppure tutelate da marchi europei, come accaduto da poco per i culurgionis con l’IGP.

Produzioni sempre più apprezzate dai consumatori, non solo nella nostra regione, ma in tutta Italia e nel mondo, che premiano il “Made in Sardegna” alimentare, forte dei suoi prodotti annoverati all’interno del patrimonio culturale nazionale.

Aziende che, sempre più frequentemente, utilizzano prodotti a chilometro zero o certificati bio e che guardano con sempre maggiore attenzione alle esigenze dei consumatori italiani e, soprattutto, di quelli internazionali, notoriamente molto esigenti in fatto di ecosostenibilità delle produzioni.

Per Confartigianato Sardegna, il mondo delle paste alimentari rappresenta un vero e proprio tesoro che l’associazione è impegnata a difendere da contraffazioni, frodi e violazioni di legge, pericoli che crescono esponenzialmente in prossimità delle feste e dei periodi alta affluenza turistica.

[bing_translator]

Giovedì 21 settembre il Consiglio regionale eleggerà il nuovo vicepresidente al posto del dimissionario Ignazio Locci. L’Aula si riunirà alle 10.00, con all’ordine del giorno anche la nomina del Garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’esame della seconda variazione di bilancio 2017/2019.

Da domani 19 settembre torneranno invece al lavoro le commissioni permanenti.

Alle 16,00 si riunirà la Prima “Autonomia e ordinamento regionale” presieduta da Francesco Agus. In programma l’audizione dell’assessore al personale Filippo Spanu e dei sindacati sull’applicazione della legge 37/2016 sul superamento del precariato nel sistema Regione.

Per la mattinata di mercoledì 20 settembre sono invece convocate la Seconda e la Quinta Commissione.

Il parlamentino delle “Cultura”, presieduto da Gavino Manca, a partire dalle 10,30, proseguirà l’esame del Testo unico sulla lingua sarda mentre alle 11.00 si riunirà la Commissione “Attività produttive”, guidata da Luigi Lotto, per la programmazione dei lavori.

Giovedì 21 settembre, alle 15,00, in commissione Sanità ci sarà il confronto sulla riforma della rete ospedaliera richiesto dall’Anci. All’incontro saranno presenti i sindaci, i presidenti del Consiglio e della Giunta Gianfranco Ganau e Francesco Pigliaru, i presidenti dei gruppi consiliari di maggioranza ed opposizione e l’assessore della Sanità Luigi Arru.

  

[bing_translator]

Dopo il Museo Archeologico, sarà un altro Museo, quello delle Cere anatomiche, a ospitare il prossimo appuntamento di “Settembre il mese azzurro” – il teatro interpreta l’arte visiva, la rassegna del Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri.

Domani, martedì 19 settembre, il prezioso scrigno nella Cittadella dei Musei di Cagliari, intitolato al famoso ceroplasta del ‘700 Clemente Susini, diventerà teatro ideale, alle 17.30 (replica alle 18.15), per “Marini – L’imbalsamatore”, di Giorgio Todde, con Antonio Luciano, pittura su corpo a cura di Arianna Caredda e Piercarlo Carella.

La figura dello scienziato cagliaritano Efisio Marini, studioso di medicina e storia naturale, conosciuto come “il Pietrificatore” per le sue ricerche nel campo della conservazione di parti anatomiche del corpo umano, è divenuta nota al grande pubblico grazie all’opera di Todde, che l’ha resa protagonista di alcuni dei suoi romanzi di  maggior successo (Lo stato delle anime, per esempio). L’amicizia dello scrittore cagliaritano con il professor Alessandro Riva, storico curatore e direttore del Museo delle Cere anatomiche, ha permesso al Crogiuolo di mettere in cantiere questa breve performance, omaggio alla Collezione Susini e anteprima del nuovo libro di Todde.

La messa in scena per attore e pittori ha un impianto semplice, senza alcun ausilio musicale, solo una partitura di parole, respiri, sussulti e silenzi. Antonio Luciano darà voce alle incisive, malinconiche, visioni di Todde e nel contempo sarà tela per i pennelli di Arianna Caredda e Piercarlo Carella, che metteranno a nudo le fibre del corpo dell’attore.

La rassegna “Settembre il mese azzurro” è organizzata da Il Crogiuolo, su idea e progetto di Rita Atzeri, con il sostegno dell’assessorato della Cultura del comune di Cagliari e la collaborazione del Museo Archeologico, dell’Università (Museo delle Cere Anatomiche “Clemente Susini”) e dei Musei Civici di Cagliari.

[bing_translator]

«Il 2017 è stato un anno terribile per le campagne sarde. La siccità, ma anche i danni causati dal maltempo, hanno provocato perdite ingenti in praticamente tutti i settori del comparto agricolo della regione. I numeri descrivono un quadro della situazione che richiede interventi straordinari. La dichiarazione dello stato di calamità naturale da parte della Regione andava proprio in questa direzione. Al Governo chiediamo di dare alle imprese agricole dell’isola un sostegno immediato e concreto, prevedendo sgravi contributivi e l’anticipazione dei pagamenti dei premi PAC alle aziende colpite dalla siccità.»

Lo scrive in un comunicato il senatore del Partito democratico Silvio Lai che sull’argomento sollecita un intervento da parte del ministero dell’Agricoltura.

«Le avverse condizioni meteorologiche hanno messo praticamente in ginocchio uno dei settori trainanti della nostra economia. I dati diffusi da Coldiretti parlano di una perdita economica di oltre 200 milioni di euro. Segni negativi in tutte le culture, dalla produzione del grano ai pomodori, dagli olivicoltori ai viticoltori, oltre ovviamente agli allevatori rimasti praticamente senza pascoli. A fronte di questa situazione crediamo sia necessario dare un po’ di ossigeno alle nostre imprese attraverso un intervento per concedere uno sgravio contributivo di almeno due delle quattro rate INPS a carico degli imprenditori colpiti dalla siccità. Sarebbe sicuramente un aiuto importante oltre che un segnale di attenzione nei confronti di chi ha dovuto fare i conti con condizioni meteorologiche tra le peggiori degli ultimi anni. Un altro intervento potrebbe riguardare l’anticipo dei PAC, i premi comunitari, a tutte quelle regioni colpite dalla siccità. In questo caso – conclude Silvio Lai – si tratterebbe di somme dovute che ricevute entro la fine dell’anno garantirebbero di poter guardare con più serenità ed ottimismo alle prossime produzioni.»

[bing_translator]

È Gavino Assaretti il priore numero 125 della confraternita stintinese della Beata Vergine della Difesa. La sua elezione a maggioranza è arrivata nel pomeriggio di domenica, a conclusione della riunione di tutti i confratelli nella sede di via Sassari.

Domenica scorsa la comunità stintinese, assieme al primo cittadino Antonio Diana, si è stretta attorno al nuovo priore per festeggiare con lui il nuovo incarico. Dopo la messa e la processione per le vie del paese, nella chiesa parrocchiale gremita di fedeli, il priore uscente, Agostino Maddau, ha ceduto la bandiera con l’effige della Vergine e la cappa color granata al neo eletto.

«Sarà un anno intenso, con tanti impegni religiosi e laici», ha detto il segretario della Confraternita Giuseppe Benenati nel ricordare che Gavino Assaretti sarà per la comunità stintinese il 125esimo priore.

Il parroco don Andrea Piras ha ringraziato il priore uscente e ha sottolineato come il passaggio della bandiera rappresenti una sorta di passaggio del testimone, da una famiglia a un’altra. «Camminare con loro ci rende più consapevoli delle virtù della nostra comunità che si mette a disposizione di tutti, per un impegno che deve crescere sempre», ha detto.

Accompagnato dai membri della Confraternita stintinese che quest’anno a dicembre compirà 153 anni dalla sua fondazione, il nuovo priore è entrato con la bandiera nella sede di via Sassari, dove ha ricevuto i cittadini per un rinfresco.

Per lui subito due impegni: domenica 24 settembre, come ospite, alla festa patronale di Pozzo San Nicola per la processione, alle ore 17.00, nelle vie della borgata, e poi prima uscita ufficiale a Stintino il prossimo 8 ottobre per la festa del Rosario, con messa alle ore 17.00 e, a seguire, la processione per le vie del paese.

[bing_translator]

Finalmente una buona notizia per i lavoratori ex Ati Ifras che stamane hanno manifestato sotto il Palazzo del Consiglio regionale per rivendicare il riwpèetto degli impegni assunti nei mesi scorsi per il loro ricollocamento, dopo la mancata proroga dei contratti nei progetti del Parco Geominerario.

Si è riunito oggi, sotto il coordinamento dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, il Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex Bacino “Ati-Ifras”, alla presenza di tutte le rappresentanze sindacali e degli Enti e strutture regionali aventi specifiche competenze nella gestione di questa fase transitoria.
L’Amministrazione regionale, nel corso dei lavori, ha delineato le prossime scadenze relative all’inserimento dei lavoratori ed agli adempimenti previsti dalle norme approvate dal Consiglio regionale.
E’ stato inoltre sottolineato come gli slittamenti di precedenti scadenze siano fondamentalmente legati alle norme di gestione dei fondi pubblici che impongono vincoli stringenti rispetto alle procedure di evidenza pubblica che regolano qualsiasi spesa.
Per quanto riguarda l’inserimento dei lavoratori presso la società Igea, è stato assunto l’impegno per un avvio al lavoro delle prime 62 unità (di cui 5 già in carico) entro i primi 10 giorni del prossimo mese di ottobre. A seguire, e secondo modalità che saranno tempestivamente comunicate al tavolo, saranno inseriti ulteriori 56 lavoratori.
In merito alle procedure di esodo, il prossimo 21 settembre sarà pubblicato il primo elenco di lavoratori aventi diritto che saranno convocati a partire dal 3 ottobre per la firma dei documenti in sede protetta e insieme ai rappresentanti sindacali.
Per quanto concerne i progetti di inserimento negli enti locali e presso il Parco Geominerario ed enti di diritto pubblico, è stato pubblicato in data odierna l’avviso per l’adeguamento dei progetti presentati, l’ampliamento dei soggetti interessati e la costituzione di un nuovo catalogo. La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il prossimo 29 settembre ed il catalogo sarà approvato entro il prossimo 12 ottobre.
Successivamente si procederà agli accordi e alle selezioni che porteranno all’inserimento dei restanti lavoratori. I progetti, in prima battuta, potranno avere durata fino al 31 dicembre 2018.
Tutti i lavoratori inseriti saranno interessati da una specifica attività formativa e potranno essere presi in carico fino al termine delle procedure relative all’inserimento definitivo nell’organico del soggetto che si aggiudicherà la gara ad evidenza pubblica per l’attuazione del progetto Parco Geominerario, che sarà oggetto di una delibera della Giunta Regionale da esaminare nel corso della prossima seduta.
Il Tavolo ha anche preso atto della situazione rispetto ai pagamenti verso Ati-Ifras, e ai crediti vantati verso la stessa società dai lavoratori. E’ stato assunto l’impegno di accelerare i pagamenti residui e nel contempo fare preliminarmente una verifica affinché la Ati-Ifras dia, come da norma, assoluta prioritá al pagamento di tali crediti.
Le Rappresentanze Sindacali presenti al Tavolo (Cgil Filcams, Cisl e Cisl Fisascat, Uil Tucs, Filc Fismic Confsal, USB lavoro privato) hanno sollecitato una maggior celerità dato lo stato di profondo disagio dei lavoratori, impegnando l’Amministrazione e gli enti coinvolti al mantenimento delle scadenze dichiarate.
E’ stata quindi condivisa da tutte le parti presenti l’importanza di mantenere unito il tavolo e renderlo ancora piú efficace nei risultati, individuando ogni azione possibile tesa ad accelerare l’inserimento dei lavoratori, con una significativa riduzione dei tempi fino ad ora decorsi.
Il Tavolo è stato aggiornato al prossimo 11 ottobre 2017.

[bing_translator]

Nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2017, il comune di Iglesias, in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Minerario “Giorgio Asproni – Enrico Fermi”, Istituto Tecnico settori Tecnologico ed Economico, Liceo delle Scienze Applicate – Iglesias, presenta il convegno “Dalla nascita alla morte. I permessi di seppellimento esaminati in un progetto di Alternanza scuola/lavoro”.

Sabato 23 settembre 2017, alle 18.00, nella Sala Conferenze dell’Archivio Storico Comunale di Iglesias, verrà presentato il lavoro svolto dagli studenti durante una delle attività didattiche dell’Archivio Storico Comunale per la valorizzazione del patrimonio archivistico cittadino.

Si tratta di una nuova ricerca sui dati reperiti dai permessi di seppellimento di fine ‘800 e inizi ‘900, custoditi presso l’Archivio Storico Comunale.

I risultati del progetto “Alternanza scuola/lavoro”, frutto di una ricerca effettuata su documenti originali, agevolano gli utenti ad una rapida ricerca delle informazioni e consentono uno studio statistico-interpretativo dei dati sociali della comunità iglesiente per la valorizzazione dell’eredità culturale vista nell’ottica di un rapporto tra uomo e natura.