29 July, 2024
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«La soddisfazione ostentata dalla Giunta per il dato sulla raccolta differenziata è sconcertante. Si accontenta della statistica ma ignora la sostanza, che è ben diversa: le campagne sono sommerse di materassi e discariche di plastica e ingombranti a causa del blocco del ritiro del Tecnocasic che si protrarrà – se va bene – fino al 30 settembre. Una vera e propria bomba ecologica innescata in tutto il territorio del Sud Sardegna.»

La denuncia arriva dal consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa.

«I comuni da inizio anno si trovano in grave difficoltà: il Tecnocasic per alcuni mesi ha effettuato un ritiro a singhiozzo, e dal mese di maggio non accoglie più del tutto quel tipo di rifiuti. Stiamo parlando di quantità spaventose, tra le 4.000 e le 4.500 tonnellate annue complessive, che fino al 31 agosto (se verranno rispettati i termini) non si saprà né come né dove smaltire. I cittadini più attenti li tengono in casa. Ma molti rifiuti si trovano oggi dispersi nel territorio. Le campagne e perfino le montagne sono invasi da rifiuti che la natura impiegherà centinaia di anni ad assorbire: una vera e propria emergenza di cui nessuno parla. Dappertutto ci sono discariche incontrollate, di cui gli amministratori comunali rischiano di rispondere di questo in prima persona; inoltre, serviranno risorse ingenti per bonificare il territorio. Quali interventi conta di mettere in campo la giunta regionale? Non si tratta, infatti, solo di affrontare la contingenza – conclude Michele Cossa -, ma vista la situazione anche di varare un piano straordinario di risanamento del territorio.»

 

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ARRU CONSULTA

Si è insediata ieri mattina la Consulta regionale di Cittadinanza, prevista dalla legge 17 che ha istituito l’Azienda unica e composta da Sindaci, rappresentanti delle associazioni di volontariato, di pazienti e familiari. Aprendo i lavori, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha ricordato il ruolo importante delle Consulte, «chiamate ad esprimersi su temi non semplici, ma che riguardano la salute dei cittadini. Ben vengano momenti di democrazia partecipata come quello di oggi». 

«Un anno fa – ha aggiunto Luigi Arru – è stata approvata la legge che ha dato vita all’Ats, una legge fondamentale per la Sardegna, che ha portato le Asl da otto ad una e non per motivi ragionieristici, come qualcuno ha detto, ma per semplificare, arrivando ad una regia gestionale molto forte. A otto mesi dalla nascita ufficiale dell’Ats, abbiamo l’atto aziendale, che permette di dare un modello organizzativo all’azienda”. Arru ha parlato anche della riforma della Rete ospedaliera, “altro punto fondamentale della legislatura. Ascolto e ho ascoltato anche recentemente i Sindaci e ho ricordato anche a loro che questa è una partita che non si gioca solo in Sardegna. Dobbiamo rispettare leggi nazionali e indirizzi e dovremo giustificare le numerose deroghe che abbiamo fatto, tenendo giustamente conto delle zone svantaggiate e della territorialità. Stiamo portando avanti un processo di riforma fatto da uomini con altri uomini e che richiede capacità di cambiamento e di adattamento. Certamente – ha concluso l’assessore regionale della Sanità – non c’è alcuna privatizzazione della sanità in corso.»

Al termine dell’intervento dell’assessore, il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, ha illustrato per grandi linee l’atto aziendale e spiegato che i servizi ai cittadini non vengono meno con la riorganizzazione, ma si rafforzano. La Consulta, come da regolamento, ha eletto come proprio segretario Antonello Carta, presidente dell’Avis, e come vice il rappresentante di Cittadinanzattiva, Salvatore Piu. I lavori sono stati aggiornati alla prossima settimana.

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Prende il via questa sera, sul palco di Piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, la XXXII edizione del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara, sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna e con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna. Saranno dieci serate di grande jazz, con decine di artisti provenienti da diversi paesi.

Questa sera, giornata d’esordio, si esibirà la Dobet Gnahoré Band, special guest Boni Gnahoré, Aly Keita and Hamid Drake, protagonista ieri sera di una straordinaria anteprima nel magnifico scenario della chiesa di Santa Maria di Palmas, alla quale si riferisce l’album fotografico allegato.

Il programma completo del XXXII festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

1 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

Dobet Gnahorè Band / special guest Boni Gnahorè, Aly Keita and Hamid Drake

2 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• Sylvie Courvoisier & Kenny Wollesen Duo

• Lean Left / Paal Nilssen-Love/Andy Moore/Terrie Ex/Ken Vandermark

3 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• Aly Keita & Hamid Drake Duo

• Mbokò by David Virelles Quartet / David Virelles/ Vicente Archer/Romàn Dìaz/Eric Mc Pherson

4 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• Punjab by Joe Chambers Solo

• Live in Sant’Anna Arresi by Summit Quartet

Ken Vandermark/Mats Gustafsoon/Hamid Drake/Luc Ex

5 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• David Virelles Solo

• M’Boom Repercussion Ensemble / Joe Chambers/Eli Fountain/Ray Mantilla/Warren I. Smith/Marc Abrams/Pietro Tonolo/Diego Lopez/String Quartet

6 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• Drums Gongs and Bamboo a percussion dialogue with Tiziano Tononi & Susie Ibarra

• Shamania by Marilyn Mazur’s Orchestra

Marilyn Mazur/Josefine Cronholm/Hildegunn Oiseth/Lotte Anker/Sissel Vera Pettersen/Lis Wessberg/ Makiko Hirabayashi/Ellen Andrea Wang/Lisbeth Diers/Anna Lund/Tina Erica Aspaas

7 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• Tyshawn Sorey Solo

• Odd Time by Kassa Overall, Kool A.D. & Dada Powell

8 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• Kassa Overall Trio / Kassa Overall/Aaron Parks/Ben Williams

• Tyshawn Sorey Trio / Tyshawn Sorey/Cory Smythe/Chris Tordini

9 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• A tribute to Max Roach’s “Freedom Now Suite” by Burnt Sugar the Arkestra Chamber / Greg Tate/Karma Mayet Johnson/Mikel Banks/Lisala Beatty/Julie Brown/Mazz Swift/Lewis ‘Flip Barnes/Avram Fefer/Moist’ Paula Henderson/Dave ‘Smoota’ Smith/Ben Tyree/Bruce Mack/Leon Gruenbaum/Val Jeanty/Christopher Eddleton/Jason Di Matteo/Jared Michael Nickerson

10 settembre – ore 21.00 – Piazza del Nuraghe Sant’Anna Arresi

• Liquid Stone Trio / Michele Uccheddu/Caterina Genta/Emanuele Balia

• Groidest Schizznits by Sugar the Arkestra Chamber

                                                                                          

 

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Si riapre il caso sulla morte di Manuel Piredda, il muratore 27enne di Gonnesa morto il 17 aprile di sei anni fa a Bacu Abis nell’incendio verificatosi nella sua casa, nel quale si salvò l’ex moglie, Valentina Pitzalis, rimasta sfigurata dalle fiamme.

Valentina Pitzalis raccontò ai soccorritori che il suo ex avrebbe cercato di ucciderla cospargendola di benzina e dandole fuoco, rimanendo lui stesso avvolto dalle fiamme. La ricostruzione della giovane, venne ritenuta attendibile dalla Procura di Cagliari che dispose l’archiviazione del fascicolo aperto per tentato omicidio e incendio doloso, ma è stata sempre contestata dalla famiglia di Manuel Piredda, che ha presentato numerosi esposti alla stessa Procura di Cagliari, con la richiesta di riapertura del caso, ora accolta.

Valentina Pitzalis si è sottoposta a numerosi interventi di chirurgia plastica, ha raccontato la sua storia in un libro (“Nessuno può toglierti il sorriso”) ed è diventata un simbolo della violenza subita dalle donne.

 

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I sardi sono primi in Italia per le connessioni a internet con la banda larga mobile. Il 41,3% degli utenti isolani, infatti, naviga alla massima velocità disponibile (il 4G) attraverso smartphone e tablet.

Sono questi i dati elaborati dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte ISTAT 2016 e Agcom 2017) sulle “Famiglie e Imprese con connessione mobile a banda larga”.

L’analisi conferma anche l’exploit degli ultimi 6 anni della nostra regione che è passata dal 12,6% di famiglie che accedevano alla banda larga mobile (2G e 3G) nel 2010 al 41,3% della fine del 2016 (4G), segnando una crescita del +21,5%. A livello nazionale (media italiana del +18,1%) l’Isola è seconda solo alla Campania (+21,8%) e a pari posizione con l’Umbria. In percentuale, le regioni che presentano una quota più elevata di connessioni mobili sono proprio la Sardegna con il 41,3%, il Friuli-Venezia Giulia con il 35,9%, l’Umbria con il 34,7%, l’Emilia-Romagna con il 34,5% la Puglia e la Basilicata con il 33,9%.

«Sono dati molto importanti che dimostrano come la nostra terra sia sempre più interessata a cancellare quel “digital divide” che, in parte, ne ha ostacolato lo sviluppo – sottolinea Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – senza però dimenticare che gli utenti, fino a ora, sono stati costretti a connettersi attraverso gli smartphone proprio per mancanza di infrastrutturazione fisicaPer ovviare a questo gap la Regione e lo Stato, attraverso i lavori per la Banda Ultra Larga, da circa 3 anni, stanno cablando l’intera Sardegna. E su questo intervento c’è il nostro apprezzamento.»

Proprio sulla questione degli appalti per la Banda Ultra Larga in Sardegna, alla fine di maggio, Confartigianato Imprese Sardegna chiese all’assessore regionale degli Affari Generali, Filippo Spanu, «di adoperarsi affinché, nel pieno rispetto della legge, dell’economicità ma anche della qualità dei lavori realizzati con risorse pubbliche», fosse garantita adeguata attenzione alle condizioni di affidamento dei lavori, al valore degli appalti che saranno banditi e ai controlli nei pagamenti alle imprese che lavoreranno in subappalto. Anche a seguito della delibera di Giunta dello scorso 8 agosto si attende di capire meglio come sarà gestita la partita dell’infrastrutturazione.

«In un momento come questo, dove la competitività delle imprese passa anche dalla possibilità di accedere a velocità di connessione adeguate – riprende il presidente Matzutzi – occorre completare la realizzazione delle infrastrutture, far passare la fibra e “accenderla”, per renderla effettivamente fruibile alle imprese. Quest’ultimo passaggio dovrebbe essere scontato ma – prosegue – nelle aree cosiddette “bianche”, da parte degli operatori telefonici, potrebbe non esserci l’interesse a investire nell’accensione. Su quest’ultimo punto l’assessore Spanu ha, anche recentemente, garantito l’impegno della Regione a trovare delle soluzioni con gli operatori.»

Il dossier, a livello nazionale, ha anche evidenziato come nel 2012 solo il 37,2% delle famiglie accedesse al web con connessione fissa a banda larga contro il 48,8% di adesso, registrando una crescita del 18,1% in pochi anni.

Per la banda larga mobile, sempre nello stesso periodo, si è passati dal 13,5% al 31,6%, con una crescita del 18,1%. Sulla base di questo andamento, in quattro anni le famiglie che navigano con connessione in banda larga mobile sono più che raddoppiate, passando da 3.331.000 a 8.022.000 con un aumento del 140,8% mentre la platea di navigatori internet con connessione mobile è cresciuta al ritmo di 1,5 famiglie connesse al minuto.

I dati confermano anche la crescita del mercato del traffico dati: considerando i ricavi da servizi retail fisso e mobile delle due principali tipologie di servizi, telefonia vocale e accesso a banda larga, si osserva che lo scorso anno i ricavi da servizi dati hanno raggiunto gli 11,0 miliardi di euro (+5,6% nell’anno) mentre quelli da servizi voce sono diminuiti a 10 miliardi (con un calo del 7,6% nell’anno). Nel 2016 mediamente una SIM effettua traffico per 1,76 Gigabyte al mese, in salita del 32,6% rispetto a 1,33 Gb/mese del 2015.

«In un contesto in cui aumenta la connessione grazie allo sviluppo di smartphone e tablet – conclude Matzutzi – per le imprese diventa un obiettivo strategico curare la relazione con la clientela attraverso la Rete.»

Il 52,4% delle micro e piccole imprese possiede un sito internet; più ridotta la presenza nelle micro imprese fino a 10 addetti (51%), mentre sale a quote più elevate per le piccole imprese tra 10 e 49 addetti (86%). Sviluppare relazioni con i clienti mediante i social network, oppure accedere ad applicativi gestionali in mobilità diventa un rilevante fattore competitivo.

Dai risultati dell’indagine si evince che il 28% delle piccole e medie imprese italiane utilizza almeno un social medium; relativamente alle piattaforme utilizzate, il 25% delle imprese ha un profilo aziendale su Facebook mentre Twitter è diffuso nel 6% delle imprese. Sul fronte della gestione delle attività aziendali in mobilità si osserva che il 60% delle micro e piccole imprese si connette ad Internet mediante uno smartphone/cellulare e per il 33% mediante un tablet. La connessione mediante smartphone è presente nel 59% dei casi nelle micro imprese e sale all’84% nelle piccole imprese. La connessione via tablet è presente nel 32% delle micro imprese e sale al 56% nelle piccole imprese.

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«Ho letto con attenzione le affermazioni della sottosegretaria del ministero dei Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni e devo dire che pur condividendo le premesse non sono per niente d’accordo con le conclusioni. Che il Governo abbia inserito la tutela del paesaggio nell’agenda politica nazionale è un fatto sicuramente positivo, sul quale eravamo e siamo completamente in linea con quanto avviato dall’esecutivo e bene fa la sottosegretaria a rivendicare questa attenzione. Credo però che la legge approvata dal Consiglio regionale della Sardegna sulle manutenzioni, impugnata dal Governo, non rappresenti l’esempio di quello che l’esecutivo nazionale deve bloccare e bocciare per preservare il nostro paesaggio. È evidente, infatti, che le norme oggetto dell’impugnativa del governo non siano il viatico per deturpare il nostro paesaggio e, men che meno, per cementificare le nostre coste.» Lo scrive nelle pagine del suo blog il senatore del PD Silvio Lai.

«La sottosegretaria parla di norme che non ha letto e di cose che non sa, e forse sarebbe opportuno che si occupasse dell’organico del suo ministero e della denuncia del sovrintendente Martino sulla carenza di risorse umane – aggiunge Silvio Lai -. Ritornando allo specifico della norma, è stato spiegato credo già adeguatamente come gli interventi consentiti riguardino strutture stagionali amovibili e soprattutto al servizio delle attività della nautica e della balneazione. Ed anche sulla co pianificazione con il governo, per quanto riguarda la questione degli usi civici, l’atteggiamento della regione ritengo sia stato e sia tutt’ora di totale collaborazione, rispettando ognuno le proprie prerogative.»

«Quel che mi dispiace ulteriormente è leggere, da parte della sottosegretaria, un giudizio che accomuna per quanto riguarda le scelte urbanistiche in Sardegna, i governi del centro destra e del centro sinistra, come se non ci sia stata una discontinuità politica e differenze visibili sul tipo di approccio nella tutela del paesaggio. Credo che questo non corrisponda alla realtà dei fatti. È più che legittimo, ed anzi sempre auspicabile, che un governo assuma le proprie decisioni sulle leggi regionali da impugnare a prescindere dal fatto che le norme bocciate siano state approvate da istituzioni dello stesso colore politico. Ed è altrettanto legittimo che la giunta regionale della Sardegna proponga le sue contro deduzioni e decida di resistere o meno a quanto impugnato dal Governo. Quello che a mio parere in questo caso è inaccettabile – conclude Silvio Lai – sono i giudizi come quelli espressi oggi dalla sottosegretaria perché mettere sullo stesso piano due giunte e due modi di governare le questioni urbanistiche e della tutela del paesaggio totalmente diversi sia fuorviante ed ingiusto.»

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Gran finale, venerdì 1 settembre, a Nuoro, per il ventinovesimo Seminario Jazz: l’immancabile saggio-concerto degli allievi suggella le undici giornate di teoria e pratica jazzistica che li hanno visti impegnati alla scuola civica di musica Antonietta Chironi da martedì 22 agosto.

Un’edizione da record per l’iniziativa didattica organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro con la direzione artistica del pianista Roberto Cipelli: quest’anno sono stati infatti ben centotrenta gli iscritti (novantacinque provenienti dalla penisola e nove dall’estero, da Francia, Turchia, Palestina, Belgio e Austria; il più giovane è un batterista di Merano, di dodici anni, il più anziano un pianista cagliaritano di settantasei) che hanno seguito le lezioni lezioni strumentali, di teoria e storia, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del gruppo docente dei Seminari nuoresi in cattedra da tre edizioni a questa parte: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe, (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (basso elettrico) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Dado Moroni e Salvatore Spano per il corso di pianoforte, dove si è raggiunto il numero più alto di iscritti, ben ventisette.

Per tradizione, il saggio/concerto finale di Nuoro Jazz è un evento articolato in vari momenti e diverse situazioni musicali che coinvolge in prima persona gli allievi, coadiuvati qui e là dai loro docenti e in stretta connessione con il luogo e gli spazi in cui va in scena. Quest’anno è la volta dell’area archeologica del nuraghe Tanca Manna, all’interno del moderno abitato del capoluogo barbaricino dove, a partire dalle 19.00, cominciando con una “processione” lungo il percorso archeologico, i musicisti si avvicenderanno in vari punti e su due palchi per i gruppi di musica d’insieme. In scaletta brani originali di ciascuno gruppo con un tema guida, un” leitmotiv” elaborato dalla classe di composizione di Salvatore Spano.

A precedere il saggio, come ogni anno, un altro appuntamento immancabile dell’ultima giornata del Seminario Nuoro Jazz: l’assegnazione di diverse borse di studio agli allievi più meritevoli: quella riservata al migliore allievo di ogni classe di strumento che consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione dei Seminari jazz di Nuoro; quella intitolata alla memoria del batterista cagliaritano Billy Sechi, che offre invece la possibilità di frequentare il seminario di Siena Jazz. C’è poi la borsa di studio che permette di partecipare come finalista al premio “Massimo Urbani” di Camerino e quelle destinate alla formazione del gruppo dei migliori allievi che l’estate prossima avrà modo di suonare, tra gli altri, al festival Time in Jazz di Berchidda e alla rassegna collegata ai seminari jazz di Nuoro, che nel 2018 taglieranno il traguardo delle trenta edizioni. Novità di quest’anno, infine, una borsa di studio per frequentare il Seminario jazz di Ponferrada, nel nord della Spagna,

Ora è già tempo di bilanci: «Oltre alla soddisfazione per il notevole numero di iscritti – commenta il direttore artistico Roberto Cipelli – sì è rivelata fantastica la masterclass di Kenny Barron, venuto qua con grande disponibilità, e poi la qualità dei concerti. Ma intanto siamo già proiettati verso le celebrazioni dell’anno venturo per il trentennale del Seminario Nuoro Jazz».

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Grande anteprima del XXXII Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, questa sera a Palmas, con il progetto “Percussion Evolution” di Boni Gnahorè, Aly Keita e Hamid Drake. Per il secondo anno il sagrato della millenaria chiesetta di Palmas Vecchio ospita un concerto organizzato in coproduzione dall’associazione Palmas Vecchio e dall’Associazione Punta Giara.
Aly Keita, suonatore di balafon della Costa d’Avorio nato a Abidjan nel 1969. Fin da piccolo, è stato iniziato allo studio di questo strumento che è l’antenato musicale dello xilofono e del marimba, dal padre, anch’egli a sua volta suonatore di balafon. In altre parole, nella famiglia Keïta il balafon è una cosa seria. Il balafon di Aly è prima di tutto un opera d’arte. In un certo senso, Aly può essere definito il “re” dell’accordatura: egli ha personalizzato le corde ed il corpo in legno del suo strumento aggiungendo zucche di risonanza di diverse dimensioni, il che rende il suono diverso da qualsiasi altro balafon sulla terra. Nelle sue composizioni, Aly parla della vita di tutti i giorni, di orfani e di madri, e della vergogna degli uomini. Il risultato musicale è quello di un virtuoso delle bacchette. Aly diventa parte del suo strumento, accarezzandolo con tenerezza, o colpendolo con forza a grande velocità. Lui è un mago, uno stregone che esprime gioia di vivere attraverso la sua arte. Aly Keita si costruisce da solo i suoi balafon e li suona ininterrottamente al fine di prolungare al massimo il meglio del suono che possano produrre.
Hamid Drake: brillante, sensibile, infinitamente ritmico, intelligente, spirituale e potente batterista di Chicago. Nato a Monroe in Louisiana nel ‘55, la sua famiglia si trasferisce ad Evanston-Chicago qualche anno dopo, proprio mentre un altro musicista, faceva lo stesso tragitto, con la propria di famiglia: Fred Anderson. Hamid si è immerso fin da adolescente nell’ascolto R&B e funk, di tutto il Motown, Stax e Atco. Ha iniziato a suonare in rock and R&B bands, ancor giovanissimo, attirando l’attenzione di Fred Anderson col quale dal 1974 in poi si instaura una collaborazione professionale che diviene sempre più stabile. È lo stesso Fred Anderson che lo introduce presso Douglas Ewart, Gerge Lewis e gli altri componenti dell’AACM ( Chicago’s Association for the Advancement of Creative Musicians). Le sue influenze musicali più significative per quanto riguarda le percussioni risalgono a quel periodo, ovvero ad Ed Blackwell, Adam Rudolph, Philly Joe Jones, Max Roach, Jo Jones. Altro incontro fortunato è quello con Don Cherry da cui scaturirà un’altra avventura musicale duratura. Dopo aver conosciuto Don Cherry, Hamid ha viaggiato molto al suo seguito in Europa, occasione per dedicare più tempo all’esplorazione dell’infinito universo percussivo, condividendo profondamentecon Don Cherry il significato della spiritualità applicata alla musica e delle sue infinite possibilità di trasformazione ed evoluzione. Negli anni è stato inventivo supporto ritmico di lungimiranti artisti tra cui Borah Bergman e Peter Brotzmann, con il quale ha suonato in quartetto con William Parker e Toshinori Kondo, MArylin Crispell, Pierre Dørge, il pianista compositore norvegese Georg Gräwe, Herbie Hancock, Misha Mengelberg, Pharoah Sanders, Wayne Shorter, Malachi Thompson, David Murray, Archie Shepp, Bill Laswell, Gigi, Herbie Hancock, Nicole Mitchell, Michel Portal, M. Zerang con cui celebra dal 1991 il Solstizio d’Inverno, Kent Kessler e Ken Vandermark nel DKV trio. Negli ultimi anni nonostante i molteplici impegni di lavoro, dedica sempre più, parte della sua attività a progetti perso¬nali quali Bindu, Indigo trio (con Nicole Mitchell ed Harrison Bankhead) e collabora con alcuni tra i più interessanti musicisti del panorama italiano (Pasquale Mirra, Antonello Salis, Paolo Angeli).
Boni Gnahorè: Cantante e percussionista della Costa d’Avorio è tra le figure musicali più importanti dell’Africa: interpreta le proprie composizioni in differenti lingue africane – Betè, Fon, Baoulè, Lingala, Wolof, Malinkè, Mina e Bambara, oltre che in francese e in inglese, in una miscela di elementi sonori e ritmici, dalle melodie mandingue alla rumba congolese, dal ziglibiti ivoriano al bikoutsi camerunense, dall’hig-life ghanese ai cori zulu, dai canti betè ai canti pigmei centrafricani. Dispone di una voce calda e possente e di una grande presenza scenica. Le sue performance catturano l’attenzione fin dal primo istante unendo alla forza espressiva della voce e le sonorità delle percussioni.

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Dopo il successo dell’anno scorso a Carbonia, l’associazione Primavera Sulcitana porterà Babbo Natale per la Grande Parata anche a Cagliari.

Babbo Natale accompagnato dai suoi amici elfi, da banda musicale, majorette, mascotte disney natalizie, giocolieri… uno stuolo di almeno 60-80 figuranti sfileranno per la via del cimitero e via Dante per raggiungere il Villaggio dove ad attenderlo ci sarà la Casa in legno di Babbo Natale. Una vera casa, con ufficio postale dove gli amici elfi raccoglieranno i doni (offerti in dono da persone generose) che verranno poi consegnati dalle associazioni di volontariato ai bambini meno fortunati.

Nel Villaggio oltre la casa (Babbo Natale riceverà tutti i giorni), troveranno spazio anche i mercatini di Natale… gazebo bianco addobbati in stile natalizio dove troveremo espositori di artigianato artistico, prodotti particolari, prodotti alimentari anche provenienti dal nord Italia. Sono previsti anche punti street food con cibi tipici natalizi.

Durante i 4 giorni saranno proposti vari intrattenimenti (giostrine e gonfiabili), canti gospel, animazione per bambini, recite, canti, etc. giocolerie e spettacoli a tema.

Musiche diffuse natalizie per tutto il Villaggio. L’evento farà vivere l’atmosfera del Natale per la gioia di tutti i bambini.

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Domani, venerdì 1 settembre, per consentire lo svolgimento in sicurezza della venticinquesima Sagra de su Curruscioni, a Barbusi sarà chiuso al traffico veicolare il tratto di strada compreso tra via Madre Teresa di Calcutta e via San Simone.

Il divieto di transito dei veicoli avrà decorrenza dalle ore 20 di venerdì 1 Settembre fino all’una del mattino successivo.

La venticinquesima Sagra del Raviolo si svolgerà, a partire dalle ore 20.30, presso la piazza Madonna delle Grazie.