30 July, 2024
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Prendono il via martedì 22 agosto, a Nuoro, i Seminari Jazz, quest’anno alla loro edizione numero ventinove, in programma nel capoluogo barbaricino fino a venerdì primo settembre. Appuntamento di primo piano nel panorama nazionale della didattica jazzistica, i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro si presentano al taglio del nastro con un numero di iscritti da record: sono infatti ben centotrenta gli allievi (novantacinque dalla penisola e nove dall’estero, da Francia, Turchia, Palestina, Belgio e Austria; il più giovane è un batterista di Merano, di dodici anni, il più anziano un pianista cagliaritano di settantasei) che seguiranno le lezioni alla Scuola Civica di Musica in via Mughina. E saranno, come sempre, undici dense giornate di studio e pratica del jazz, tra lezioni strumentali, di teoria e storia, di musica di insieme e prove aperte di gruppo, sotto la guida del gruppo di insegnanti in cattedra da tre edizioni a questa parte, coordinati dal direttore artistico, il pianista Roberto Cipelli: Emanuele Cisi (per la classe di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Marcella Carboni (arpa jazz), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Stefano Bagnoli (batteria), Enrico Merlin (per il corso di storia del jazz), Salvatore Maltana (basso elettrico) e Giovanni Agostino Frassetto (flauto, armonia e tecnica dell’improvvisazione), oltre allo stesso Roberto Cipelli (armonia) e a Max De Aloe, volto nuovo della passata edizione con il suo corso di armonica cromatica, cui affianca quest’anno quello di fisarmonica. Due docenti, Dado Moroni e Salvatore Spano, per le lezioni di pianoforte, dove si conta il più alto numero di iscritti, ben ventisette. Tanti, ventuno, anche gli allievi della classe di canto jazz e laboratorio vocale di Francesca Corrias.

 

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Verrà inaugurata domenica 20 agosto, a Neoneli OR) la mostra di pittura di Marcello Bertini nell’ambito di Neoneli nel cuore, il progetto elaborato con l’Amministrazione comunale dal gruppo di artisti e creativi toscani di APE, Arte Pensiero pErsone, e coordinato dalla critica d’arte e comunicatrice, docente e social reporter Giovanna M. Carli: un progetto all’insegna delle tradizioni, dell’artigianato e dell’identità locale, avviato nei giorni scorsi con dei laboratori creativi di Anna Nicastro e Claudio Tafani e una masterclass dello stesso Bertini, per un gemellaggio attraverso le arti tra il paese nel Barigadu e la cittadina di San Casciano in Val di Pesa, nel Chianti.

La personale dell’artista toscano – scelto dalla curatrice Giovanna M. Carli sia per le raffinatezze compositive che per la resa paesaggistica, originale e poetica, dei suoi dipinti – presenta al pubblico una quarantina di dipinti, molti inediti, ispirati alla vite, al vino, ai vicoli, al genius loci, in uno scambio tra Toscana e Sardegna, Chianti e Barigadu. Una mostra che unisce dunque la vocazione enologica delle due terre, avvicinando Neoneli e San Casciano in Val di Pesa attraverso la pittura pensata, poetica e virtuosa di Marcello Bertini.

Vernissage alle 18.00, al Salone Corrale, dove la mostra resterà aperta fino al 20 ottobre. “Il paesaggio di Neoneli e la Toscana. Tra materia e luce, tra natura e sogno”, questo il titolo, rientra nel cartellone della prossima edizione (l’ottava) di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico in programma nel piccolo centro del Barigadu nel consueto periodo di inizio autunno, dal 28 settembre al primo ottobre. La mostra è inserita anche nella Tredicesima Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione nazionale promossa dall’AMACI, Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani, con il sostegno del ministero dei Beni e delle Attività culturali, che si terrà il 14 ottobre.

 

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Quattro leggende sui nuovi campi veloci del Porto Cervo Tennis Club. Muster, Enqvist, Rusedski e Santoro, fuoriclasse che hanno segnato almeno tre decadi della storia del tennis, si esibiranno da oggi nella seconda edizione del Porto Cervo star tennis classic. Un evento che si inserisce all’interno della strategia degli alberghi Marriott, gruppo che gestisce le quattro strutture della Costa Smeralda per conto della Qatar Holding, che punta sullo sport per allungare la stagione. «Un torneo di esibizione di grandissimo livello, che ci permette di rilanciare il progetto del Cervo Club, sul quale abbiamo iniziato con la ristrutturazione di alcuni campi e per il quale continueremo a lavorare con investimenti importanti per ospitare tutto l’anno oltre al tennis anche il paddle, nuoto, golf e sci d’acqua – ha spiegato Franco Mulas, Area manager degli alberghi Marriott Costa Smeralda -. Quest’anno abbiamo il piacere di ospitare questi quattro fuoriclasse, giocatori che hanno fatto la storia del tennis».

Nella conferenza stampa che si è svolta all’hotel Cala di Volpe, i quattro giocatori hanno raccontato interessanti aneddoti della loro carriera. Thomas Muster, campione austriaco, ha vinto un Roland Garros, tre tornei di Montecarlo e quattro Internazionali di Roma. Grande specialista della terra battuta, ha raggiunto il numero uno del ranking Atp nel 1996. «Ho iniziato a giocare a pallone, ma nel mio club sentivo sempre il rumore della pallina da tennis nei campi vicini, mi sono incuriosito e da lì iniziai a giocare e non ho più smesso». Il ricordo più bello: «La vittoria del Roland Garros». Thomas Enqvist, svedese, è stato per diversi anni nei primi cinque al mondo e ha vinto un Master Series Atp. «In Svezia l’atleta più popolare negli anni in cui ero ragazzino era un tennista: Bjorn Borg. Era il mio idolo e ho iniziato a giocare grazie a lui. Il ricordo più bello della mia carriera? La vittoria della Coppa Davis». Greg Rusedski, canadese ma britannico d’adozione, è stato numero 4 al mondo nel 1997. L’anno successivo vinse i Paris Masters in finale contro Pete Sampras «e quello è stato il momento più bello della mia carriera – racconta – il tennis è una passione che ha travolto tutta la mia vita, fin da quando, bambino, guardavo mio padre che insegnava questo sport e io, piano piano, ho preso in mano la racchetta e ho iniziato a giocare e vincere». Anche il padre di Fabrice Santoro era insegnante di tennis: «Avevo sei anni e a bordo campo c’erano queste racchette di legno pesanti quasi mezzo chilo. Io le impugnavo con due mani, perché erano molto pesanti, e spedivo le palle in campo. Non ho più smesso». Fabrice Santoro ha disputato tornei del Grande Slam per quattro decenni: una longevità che gli ha consentito di vincere diversi titoli Atp in singolare ma soprattutto nel doppio, in cui ha vinto ventidue tornei tra cui due Australian Open. «Il momento migliore è stata la vittoria della Coppa Davis nel 2001».

L’esibizione inizia oggi, alle 18,30, con la presentazione dei quattro giocatori e le due semifinali: Rusedski contro Santoro e, a seguire, Muster contro Enqvist. L’ingresso al Cervo Tennis Club è a offerta libera e l’incasso sarà devoluto in beneficenza. Domani, stessa ora, si disputeranno la finale per il terzo e quarto posto e la finale per stabilire il vincitore. Santoro ed Enqvist hanno partecipato anche all’edizione dello scorso anno: «Fu bel successo, con tanta gente, in un posto meraviglioso. Sono molto felice di esser tornato» assicura Santoro. Enqvist, vincitore l’anno scorso, ha partecipato a una clinic di due giorni: «Ho giocato con tante persone, soprattutto giovanissimi, che volevano migliorare il loro gioco. I nuovi campi sono molto belli e veloci, mi sono divertito».

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Masterclass di bandoneon, milonghe sotto le stelle, concerti di alcuni tra i più apprezzati rappresentanti di tango al mondo. Dal 22 al 27 agosto Calasetta ospita l’ottava edizione di “ARTango&jazz festival”, manifestazione organizzata dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica di Fabio Furìa, pensata  per esplorare il tango in tutte le sue sfaccettature. Per l’occasione arriverà per la prima volta in Sardegna il bandoneonista Juanjo Mosalini, erede della tradizione musicale argentina e interprete appassionato dei principali compositori dell’inizio del XXI secolo. 

Sarà lui il maestro a cui è affidata la conduzione della terza Masterclass internazionale di bandoneon e prassi stilistica del tango, realizzata in collaborazione con l’Accademia italiana del bandoneon, in programma dal 22 al 25 agosto nel Centro velico di Calasetta.

Oltre alla masterlcass, che richiamerà nel Sulcis iglesiente bandoneonisti da tutto il mondo desiderosi di affinare la propria tecnica con un grande maestro, giovedì 24 agosto alle 20.00 la manifestazione proporrà anche uno stage di tango per principianti ed intermedi, con i maestri Antonello Pateri e Lucia Fiorillo. E alle 21,30, nella terrazza del Museo d’arte contemporanea, i preziosi consigli dati durante la lezione potranno essere messi a frutto nella serata “Milonga sotto le stelle”. Sabato 26 agosto alle 22, sempre al Macc, a esibirisi saranno invece gli allievi della Masterclass internazionale di bandoneon. Mentre domenica 27 agosto (alle 22.00 nella suggestiva piazza della Torre Sabauda), la chiusura della rassegna è affidata al concerto “Chamuyo” che vedrà sul palco Juanjo Mosalini insieme al suo quartetto composto da Leonardo Teruggi (contrabbasso), Sébastien Surel (violino) e Romain Descharmes (pianoforte).

 

 

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Verrà sancito martedì 22 agosto il gemellaggio tra il comune di Sant’Antioco e la municipalità di Tiro, due centri separati da un ampio tratto di Mediterraneo, ma intimamente legati da radici comuni. Furono, infatti i Fenici, provenienti da Tiro, in Libano, tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco. Un legame antico e profondo che verrà rafforzato nelle date del 21 e del 22 agosto, quando una delegazione dell’Amministrazione comunale di Sant’Antioco (composta dal sindaco Ignazio Locci e dall’assessore della Cultura Rosalba Cossu, accompagnati dalla dottoressa Sara Muscuso e dal professor Piero Bartoloni, rispettivamente Curatore e Direttore scientifico del Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco) si troverà a Tiro per la sottoscrizione di un accordo di collaborazione istituzionale. Obiettivo: sviluppare la conoscenza, intesa come fattore di crescita socio-economica, sia attraverso l’investimento in capitale umano capace di valorizzare le competenze e le abilità presenti delle due comunità, sia attraverso azioni di governo del territorio in grado di mettere in giusta luce l’identità, la specificità e la qualità dei beni culturali locali. 

Il gemellaggio tra le due realtà istituzionali è stato promosso dall’antiochense Francesco Olla, Generale di Brigata “Granatieri di Sardegna”, comandante della missione UNIFIL in Libano (operazione Leonte), che ha inoltre offerto la disponibilità del Contingente militare ad accogliere e gestire la visita della nostra delegazione in territorio libanese.

Il comune di Sant’Antioco e la municipalità di Tiro, oltre a poter vantare entrambi un notevole complesso di beni archeologici (il sito di Tiro è stato peraltro riconosciuto Patrimonio Unesco), condividono molteplici finalità: dalla realizzazione di programmi finalizzati al miglioramento della qualità della vita, alla promozione di progetti applicati al territorio che possano garantire un duraturo sviluppo sociale, economico e culturale. Ed è proprio sulla base di questi presupposti che verrà avviato un proficuo rapporto di collaborazione istituzionale.

«Siamo certi che azioni come queste si inseriscano nel solco della promozione culturale attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico antiochense che definisce la nostra identità – spiegano il sindaco Ignazio Locci e l’assessore della Cultura Rosalba Cossu -. E in quest’ottica, sulla scorta del legame creato dai Fenici, l’incontro tra le comunità di Sant’Antioco e Tiro rappresenta un ponte tra Italia e Libano idealmente ricostruito, rinsaldato a distanza di millenni.»

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«Continua il vergognoso furto di sabbia dalle spiagge che offende e violenta l’intera Sardegna. Con l’aggravante che la sfrontatezza e il senso di impunità dai ladri è tale da consentirgli di vendere il bottino per pochi euro sui siti di e-commerce internazionale!»

E’ questo il doloroso grido di allarme lanciato da Pierpaolo Vargiu e Roberto Frongia, rispettivamente deputato e presidente dei Riformatori sardi, con un’interrogazione urgente al Ministero competente sul demanio marittimo, a cui è unito un esposto alle procure della Repubblica sarde, con le schermate del sito www.ebay.de , che mette in vendita per pochi euro la sabbia sarda.

«Il bottino vigliacco di sabbia, che è il frutto del tradimento della ospitalità dei sardi – denunciano Vargiu e Frongia – è messo in vendita nei siti di e-commerce per pochi euro: la sabbia del Poetto, di Cala Sinzias, di Sant’Elmo e di Alghero Maria Pia è stata venduta per 2,50 euro. Per 5,99 euro è stata venduta la sabbia dello Scoglio di Peppino, con 9,99 euro di un “compralo subito” si può ancora portare a casa la sabbia evidentemente più pregiata di Porto Pollo.»

«E’ una vergogna che deve finire! – concludono Vargiu e Frongia -. Il turismo è un’attività economica di scambio tra culture, non può diventare la spoliazione fraudolenta delle risorse ambientali, che sono un bene indisponibile, da tutelare e trasmettere ai figli! E’ per questo che chiediamo l’intervento immediato del Ministero competente e sottoponiamo i fatti alle procure sarde perché accertino – ed eventualmente perseguano – fatti illeciti.»

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Nuova sfida internazionale, per Adelasia di Torres. Il team velico sardo, fondato dall’imprenditore e armatore gallurese Renato Azara con l’obiettivo di promuovere la Sardegna attraverso la vela, ha ufficializzato la partecipazione alla prossima Maxi Yacht Rolex Cup, tra le grandi classiche dell’altura mediterranea, in programma dal 3 al 9 settembre prossimi a Porto Cervo sotto l’egida dello Yacht Club Costa Smeralda.

Per l’equipaggio si tratta del ritorno nelle acque di casa. Dopo il debutto, giusto un anno fa nel trofeo Formenton a Porto Rafael vinto nella categoria regata, il team aveva conquistato il terzo posto overall e primo di classe alla Rolex Middle Sea Race 2016, chiuso in quinta posizione il Sailing arabia the tour e – nelle ultime settimane – colto due secondi posti di classe al Velafestival 2017  e alla 151 miglia, prima di una trionfale Giraglia Rolex Cup, conclusa con la vittoria di classe, nella classifica overall ORC e nella combinata Inshore+offshore.

Ora, la nuova sfida. Per la Maxi Yacht Rolex Cup, Adelasia scenderà in mare a bordo di Pendragon, 70’ progettato da Laurie Davidson, di proprietà di Nicola Paoleschi, fresco della seconda vittoria consecutiva in tempo reale alla 151 miglia, tra le regate più amate e competitive del calendario nazionale. 

Lo stesso armatore toscano sarà a bordo, assieme ai 22 membri del team Adelasia, forgiato da Phi!Number, che schiera tra gli altri Duccio Colombi alla tattica, Azara come skipper e alcuni tra i più talentuosi velisti sardi, in ruoli chiave: Antonello Ciabatti al timone e Riccardo Piseddu, alla randa.

La presenza di tanti nomi locali a bordo, risponde alla precisa volontà di costruire un team sardo che difenda i Quattro Mori nelle acque di casa, in un’occasione doppiamente speciale. Dal 1980, la Maxi Yacht Rolex Cup rappresenta infatti la regata di punta del calendario sportivo dello Yacht Club Costa Smeralda, che proprio in questi giorni festeggia i suoi primi 50 anni di intensa attività.

Anche la ventottesima edizione, radunerà nelle banchine di Porto Cervo il top della cantieristica navale e del design a livello internazionale, con la speranza di superare il record di iscritti fissato nel 2016, con 52 imbarcazioni in gara suddivisi in più flotte, tra cui i Maxi72 Class che si confronteranno per il titolo iridato.

«Da ragazzo, negli anni Settanta,  seguivo  con interesse le regate dello Yacht Club Costa Smeralda mentre mi dilettavo con la mia deriva nel Golfo di Cugnana e mi chiedevo se mai sarei potuto salire su quelle barche importanti che già da allora si sfidavano nel nostro mare di Sardegna – il ricordo di Renato Azara – a distanza di tanti anni, il coronamento di un progetto assai recente come Adelasia di Torres passa proprio con la partecipazione alla Maxi 2017: è un sogno che si realizza per il team, per la Sardegna che vede finalmente sulla linea dello start una barca che celebra la sua storia, la sua tenacia e la bellezza della sua terra. Regatare in uno dei santuari internazionali della vela, per me sardo è una grande sfida che mi rende ancora più orgoglioso delle mie origini di questa terra unica…la Sardegna.»

La partecipazione di Adelasia di Torres alla Maxi Yacht Rolex Cup, patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna, da Oman Sail e DHL, è sostenuta dal main sponsor Hotel Cala di Volpe di Porto Cervo, che ha scelto di affiancare il team proprio in occasione della celebrazione del cinquantenario dello Yacht Club Costa Smeralda, e dai seguenti partner: Oman Sail, DHL, Phoenix immobiliare, Phi!number e Sys – Sardinia Yacht Services.

A supportare Adelasia anche Usail, Cantiere Savona, Navigo Sardegna, Vento di Shardana e Mannalita.

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Momo Cosa giocherà anche il prossimo campionato di Promozione con la maglia del Carbonia; Daniele Contu è ufficialmente un nuovo giocatore del Latte Dolce, formazione sassarese che milita nel campionato di serie D. Sono queste le ultime due novità in casa Carbonia, in vista della nuova stagione agonistica. Momo Cosa, calciatore in crescita, in grado di ricoprire più ruoli, ha annunciato il raggiungimento dell’accordo con i nuovi dirigenti con un post pubblicato in serata nel suo profilo facebook. Il tornante Daniele Contu, figlio di Geppo, uno dei nuovi vicepresidenti biancoblu, aveva iniziato la preparazione con il Latte Dolce in prova e, superato l’esame, ha raggiunto l’accordo, ritrovando così il giovane centrocampista Nicola Serra, già approdato alla stessa società dal Carbonia alcune settimane fa.

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E’ dedicato al libro digitale l’ultimo appuntamento di LiberEvento, il festival culturale organizzato dall’associazione Contramilonga, sotto la direzione artistica di Claudio Moica e Fabio Furìa.

Alle 22.00 di sabato 19 agosto, a Calasetta, sulla terrazza del Macc, il museo d’arte contemporanea, il musicista e scrittore Alessandro Muroni dialogherà con i direttori artistici del festival sul mondo degli ebook e loro importanza, anche dal punto di vista della salvaguardia ambientale.

Seguirà un reading tratto da “Dietro la pensilina”, il libro recentemente pubblicato da Arkadia editore, in cui Muroni tratta con delicatezza il tema dell’autismo (la prefazione è del poeta Umberto Piersanti). In scena ci sarà l’attore Fausto Siddi.

Alle 23.00 si proseguirà con la proiezione di un documentario sul Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, con cui si calerà il sipario sull’edizione 2017 di LiberEvento.

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L’obiettivo è quello di proteggere le aragoste rosse, in particolare quelle ancora piccole e non commerciabili, marcarle e inserirle all’interno della zona di ripopolamento lungo l’area marina protetta dell’Asinara. Il progetto si chiama “Difendiamo l’aragosta” ed è stato realizzato dal Parco nazionale dell’Asinara mentre vedrà all’opera gli specialisti del Crama e del dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università di Cagliari. A essere protagonisti consapevoli saranno i pescatori professionisti che operano nel Golfo dell’Asinara.

«La pesca all’aragosta rossa rappresenta un’importante attività e fonte di reddito per i nostri pescatori – spiega il vicepresidente del Parco nazionale dell’Asinara Antonio Diana – e vorremmo fare in modo di proteggere quelle di piccola taglia, così che diventino pescabili al momento opportuno.» Un’occasione per preservare la biodiversità dell’area che circonda l’ex isola carcere: da una parte difendendo quando ancora è troppo piccolo un crostaceo pescato per la sua bontà oltre che per l’alto valore economico; dall’altra consentendo di stimare la popolazione delle aragoste che si trovano nell’area marina protetta, così da valutare anche il loro stato di salute.

«I pescatori – afferma ancora Antonio Diana – avranno un ruolo importantissimo, perché consegneranno i crostacei sotto taglia pescati agli specialisti del Crama, a Cala Reale. I pescatori avranno un rimborso sul pescato a prezzo di mercato. Uno stimolo a consegnare le aragoste troppo piccole, così da preservare la specie, e dare un sostegno alla loro attività.»

Saranno al Crama a occuparsi della rilevazione dei dati sulle aragoste, cioè il loro peso, la lunghezza del carapace, lunghezza totale, il sesso e la metodologia di pesca. Gli esemplari non commerciabili saranno così marcati e rilasciati dopo tre giorni. Le potenziali ricatture potranno fornire informazioni sui tassi di crescita e di spostamento rispetto alle zone di rilascio. Il dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università di Cagliari si occuperà della supervisione scientifica del progetto e dell’analisi dei dati.

Il progetto, preparato dagli uffici del Parco con il direttore Pierpaolo Congiatu e dell’area marina protetta con il direttore Vittorio Gazale, è stato avviato in questo mese di agosto in via sperimentale e riprenderà la prossima stagione di pesca delle aragoste, nel marzo 2018.