30 July, 2024
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Titoli di coda, a Nureci (OR), per Mamma Blues. Nel piccolo borgo della Marmilla, va in scena la terza e ultima serata della rassegna, quest’anno alla sua edizione numero dieci. E con Mamma Blues, al termine di un lungo filotto di serate musicali e di iniziative culturali che si sono tenute tra Oristano e altri undici centri della sua provincia, cominciato il 30 luglio, arriva ai titoli di coda anche il festival Dromos, che saluta il suo pubblico e dà appuntamento all’anno venturo per la sua edizione numero venti.

A tenere banco, in questo appuntamento finale, sono i brasiliani Bixiga 70, sul palcoscenico dell’Arena Mamma Blues, alle 22.30, con la loro trascinante miscela di ritmi africani e carioca, jazz e funk, afro-beat, malinké, candomblé, samba e cumbia: Anderson Quevedo e Daniel Nogueira ai sassofoni, Daniel Verano alla tromba, Doug Felicio al trombone, Mauricio Fleury alle tastiere e alla chitarra, Cris Scabello alla chitarra, Marcelo Dworecki al contrabbasso, Décio 7 alla batteria, Gustávo Cék e Rômulo Nardes alle percussioni.

Il gruppo, che prende il nome dal quartiere di San Paolo dove ha base (Bixiga, appunto) e cita la band di Fela Kuti Afrika 70 come fonte di ispirazione, è composto da dieci musicisti di diversa provenienza che operano come collettivo, scambiandosi i ruoli di compositori e gestendo direttamente il loro studio di registrazione. Con l’album “Ocupai”, del 2014, hanno ottenuto un’attenzione internazionale e inviti in Europa, Stati Uniti e Marocco. Approdati all’etichetta Glitterbeat con il loro ultimo album, “III” (pubblicato a settembre 2015) i Bixiga 70 offrono un’ulteriore prova della loro coinvolgente miscela musicale. La band ha anche collaborato con The Souljazz Orchestra, Criolo, Emicida, Banda Black Rio, e dopo l’affermazione in patria si è fatta conoscere e apprezzare anche all’estero partecipando a festival internazionali di prestigio come Roskilde, TFF Rudolstadt, SOB’s New York e Sierra Nevada World Music Festival – San Francisco, fino all’esplosiva esibizione al Womex (dell’ottobre del 2016) di Santiago de Compostela, in Spagna.

Il compito di aprire l’ultima serata del festival spetta, alle 22.00, ai Country’s Cousins, formazione isolana nata dalla voglia di suonare la parte più arcaica e primitiva della musica blues e country. Gli stessi strumenti utilizzati dal quartetto sono minimali – kazoo, washboard, cigar box guitar – o addirittura autocostruiti, per affrontare una scaletta composta da brani accomunati dalla ricerca più profonda delle radici della musica del diavolo.

Dalla scena musicale sarda provengono anche i Groove Elation (Andrea Sanna, tastiere; Andrea Parodo, basso; Rubens Massidda, chitarra, voce; Nicola Vacca, batteria), formazione di matrice funky ed anima rock, protagonista del dopoconcerto, in programma dalla mezzanotte (circa) allo spazio de giardini sottomonte.

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L’Associazione Culturale Gruppo Origine, con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia, ha organizzato per giovedì 17 agosto, alle 21.30, il concerto della cantante Carla Cocco, che si esibirà sul palco dell’Anfiteatro di Piazza Marmilla.

Una gradita presenza per tutti i cittadini, che potranno ascoltare la voce profonda dell’artista nata a Carbonia nel 1978, la cui carriera è stata fino ad ora costellata di successi e riconoscimenti. Il percorso musicale di Carla Cocco parte da lontano: nel 1995 si è distinta nel panorama locale interpretando brani di Aretha Franklin, la cantautrice americana considerata un’icona della musica gospel e soul.

All’età di 18 anni si è trasferita a Roma, per inseguire il suo sogno: cantare, suonare e comporre. Nel 1997 ha superato il provino per la trasmissione musicale “Sarabanda” in onda su Italia 1, facendo parte del cast del programma fino al 2001.

Nel 2003 ha vinto la sezione cantautori del “Festival del Mare” con un brano intitolato “Mamma”.

Nel 2006 il musicista Stelvio Cipriani l’ha scelta per interpretare alcune sue canzoni, nell’ambito del concorso nazionale “Prove d’autore”.

Nel 2010 si è aggiudicata, insieme ad Andrea Saponaro e Gabriele Valdes, il XV Premio Mediastars, per aver realizzato il miglior jingle nella sezione “Televisione e cinema”.

La cantante carboniense ha all’attivo tre album musicali: il primo, “Carla Cocco”, è uscito nel 2004; il secondo nel 2008: “Una carezza, nessun valore”; il terzo nel 2012, intitolato “Respiro”.

Negli ultimi anni Carla Cocco ha ricevuto attestati di stima anche oltre i confini nazionali.

Il 15 settembre 2013 è stata ospite del Festival Brasil, dove ha cantato, in duetto con il musicista brasiliano Toquinho, il brano “La voglia e la pazzia”.

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Dal 18 al 20 agosto, l’Antica Tonnara di Su Pranu, a Portoscuso, ospiterà la seconda edizione del Big Blue Festival, una tre-giorni dedicata al mare, alla natura, alla sostenibilità, all’ambiente, organizzata dall’associazione ArgoNautilus con il patrocinio dell’assessorato della Cultura, Turismo e Spettacolo del comune di Portoscuso.

Evento nell’evento: “SoloMare” prima proiezione sulla parete esterna della Tonnara di Su Pranu, delle immagini naturalistiche di Marco Colombo già autore delle foto dedicate alle specie a rischio di estinzione proiettate sulla Mole Antonelliana di Torino, in occasione della giornata Mondiale della Terra #earthday 2017. 

Tra gli ospiti della seconda edizione: il fotografo naturalista Marco Colombo, vincitore di numerosi concorsi fotografici, tra cui il Wildlife photographer of the year 2016 della BBC, ricercatore e divulgatore della ricchezza rappresentata dalla biodiversità italiana, e già noto al grande pubblico per le partecipazioni a programmi televisivi come Linea Blu di Raidue e GEO di Raitre; i fotografi autori della pubblicazione “Sardegna: 20 fotografi di Natura” edito da Carlo Delfino, curato da Domenico Ruiu: immagini ed emozioni della nostra Terra, realizzate in un’ottica di sostegno alla biodiversità e alla flora e fauna endemica della nostra terra; il geologo e paleontologo Luigi Sanciu, direttore del GeoMuseo Monte Arci di Masullas, del Museo Aquilegia di Cagliari e direttore scientifico del Parco della Giara protagonista di un intervento sui monumenti naturali del nostro territorio; Stefano Vascotto, autore della guida “Sardegna in Kayak, la Costa dell’Iglesiente” per un turismo sportivo alternativo e una nuove prospettive per il rilancio del nostro territorio.

Saranno ospiti anche le associazioni ANMI Portoscuso, e South Kite Sardinya, in un’ottica di promozione e valorizzazione della costa e dei siti di interesse comunitario della zona che ci circonda.

A corredo dell’evento, la Mostra Fotografica “Kadossene” di Andrea Medde, scenari e scorci dal mare dell’Isola e la proiezione del film-documentario di Leonardo di Caprio “Before the Flood” e del film di animazione dello Studio Ghibli “La tartaruga rossa”.

Ogni pomeriggio dalle ore 17,00 spazio ai bambini con i Workshop ludico scientifici: “Wunderkammer: brutto mostro sarai tu!” e “A lezione da Nettuno, Posidonia e le sue sorelle” per insegnare ai bambini, divertendoli, il rispetto, la biodiversità, le risorse del mare. A cura di Massimo Lumini e del Nat14.

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Dopo alcuni giorni di tregua, con il clima mitigato dal tanto atteso maestrale, in Sardegna ritorna l’allerta per il caldo intenso. Oggi il Centro Funzionale Decentrato – Settore Meteo dell’Arpas ha diffuso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse dalle 11.00 di domani, 16 agosto 2017, alle 19.00 di venerdì 18 agosto 2017. Si prevede un ulteriore lieve aumento delle temperature che potranno localmente superare i 40 °C nelle zone interne della Sardegna Occidentale e Centrale.

 

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Il mare di Nebida.

Il bilancio finale di Goletta Verde 2017 di Legambiente anche quest’anno ha registrato la situazione migliore in Sardegna, che si distingue con sole 5 situazioni critiche rilevate in corrispondenza di foci di fiumi, fossi e canali.

Il Mar Mediterraneo non gode di ottima salute: mala depurazione, rifiuti galleggianti, ma anche i cambiamenti climatici e illegalità ambientali minacciano sempre di più il Mare Nostrum oggi in forte sofferenza. È quanto denuncia Goletta di Verde 2017 di Legambiente che, nel bilancio finale del suo viaggio lungo i 7.412 chilometri di costa, ci restituisce un quadro poco rassicurante: su 260 punti campionati lungo tutta la costa italiana, sono 105 – pari al 40% – i campioni di acqua analizzata risultati inquinati con cariche batteriche al di sopra dei limiti di legge. Si tratta di un inquinamento legato alla presenza di scarichi fognari non depurati. Preoccupa anche il perdurare di alcune situazioni critiche, già registrate nelle precedenti edizioni, con ben 38 malati cronici contro i quali Goletta Verde punta il dito: si tratta di quei punti che sono risultati inquinati mediamente negli ultimi 5 anni e che si concentrano soprattutto nel Lazio (8), in Calabria (7), in Campania e Sicilia (5).

Di fronte a questa situazione e dopo i tanti appelli inascoltati e lanciati alle amministrazioni e agli enti competenti per verificare le cause dell’inquinamento, Legambiente ha presentato alle Capitanerie di Porto 11 esposti, uno per ogni regione in cui sono presenti i malati cronici di inquinamento, sulla base della legge sugli ecoreati che ha introdotto i delitti ambientali nel codice penale, tra cui il reato di inquinamento ambientale (art. 452bis cp). Un’azione, quella di Legambiente pensata per chiedere alle Autorità competenti di intervenire per fermare i numerosi scarichi inquinanti che purtroppo ancora oggi, si riversano in mare, soprattutto nella stagione estiva, e che costituiscono una minaccia per il mare, la salute dei bagnanti e la biodiversità.

I risultati conclusivi di Goletta Verde 2017, la storica campagna estiva di Legambiente realizzata grazie al sostegno del Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati (Conou) e dei partner Aquafil, NAU e Novamont, e gli 11 esposti sono stati presentati sabato a Roma da Serena Carpentieri e Giorgio Zampetti, rispettivamente responsabile Campagne e responsabile Scientifico di Legambiente, che hanno illustrato il quadro emerso dalla campagna di monitoraggio scientifico, durante i due mesi di viaggio dell’imbarcazione ambientalista partita a giugno dalla Liguria e arrivata da ultimo in Friuli Venezia Giulia. Sono intervenuti, inoltre, il Corpo delle Capitanerie di Porto, in rappresentanza del Comandante Generale Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone è stato presente il Capitano di Vascello (CP) Mario Valente Capo ufficio Aree Marine Protette del Reparto Ambientale Marino del Corpo della Capitanerie di Porto, Andrea Di Stefano di Novamont e Donato Pulcini, portavoce nazionale Sindacato dei Medici Italiani.

«Il mare italiano continua a soffrire per la presenza di numerosi scarichi non depurati che continuano a riversarsi in mare – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile Scientifico di Legambiente – e anche quest’anno i dati di Goletta Verde confermano nuovamente la gravità della situazione, segnata anche dal problema dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali che sfregiano coste e territori italiani. Per questo abbiamo deciso di consegnare, in chiusura della campagna 11 esposti, per 38 situazioni particolarmente critiche, alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, che tra le tante competenze ha anche il monitoraggio e verifica sugli scarichi in mare provenienti da terra. Con la finalità di mettere in atto controlli su tutta il corso d’acqua, il fosso o il canale segnalato, per individuare gli inquinatori e le ragioni dell’inquinamento che, come spesso accade, possono risiedere anche nei comuni dell’entroterra e non necessariamente in quelli costieri, che invece si trovano a subirne maggiormente gli effetti negativi.» La denuncia di Legambiente fa leva sulla legge 68/2015, che inserisce i reati ambientali nel codice penale e che, in questi due anni di applicazione ha già consentito di sequestrare depuratori malfunzionanti, fermare l’inquinamento causato da attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, intervenire su situazioni di inquinamento pregresso o per fermare attività illegali di vario genere.

I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e i tecnici di Goletta Verde hanno considerato come inquinati i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e fortemente inquinati quelli che superano di più del doppio tali valori. Dei 105 campioni di acqua risultati con cariche batteriche elevate, ben 86 (ovvero l’82%) registrano un giudizio di fortemente inquinato. L’87% dei punti inquinati e fortemente inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti, canali, fiumare, fossi o nei pressi di scarichi che si confermano i nemici numero uno del nostro mare. Mentre il 13% sono stati prelevati presso spiagge affollate di turisti. La situazione migliore anche quest’anno in Sardegna, che si distingue con sole 5 situazioni critiche rilevate in corrispondenza di foci di fiumi, fossi e canali. A seguire anche la Puglia registra un buon risultato, confermando la performance dello scorso anno. In alto Adriatico, complice anche la forte siccità che ha colpito queste regioni, riducendo molto le portate di fiumi, fossi e canali che si riversano in mare, le situazioni migliori si riscontrano in Emilia Romagna e Veneto. Critiche per quanto riguarda la presenza di diversi scarichi non depurati che finiscono in mare, prevalentemente attraverso fiumi, fossi, canali e tubature, le situazioni registrate in Abruzzo, Sicilia, Campania e Lazio.

Legambiente ricorda che i controlli eseguiti hanno la finalità di verificare lo stato di qualità del mare e delle coste con particolare attenzione al rischio di inquinamento causato dalla mancanza o inadeguatezza del servizio di depurazione. La determinazione dei singoli punti avviene attraverso la raccolta d’informazioni sul territorio da parte dei circoli locali di Legambiente e delle segnalazioni dei cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Il lavoro di Legambiente non vuole in nessun modo sostituirsi ai controlli effettuati dalle Arpa ai fini della balneazione delle acque. Le analisi di Goletta Verde vengono fatte su prelievi eseguiti in particolare in prossimità di foci, canali e fossi, con l’obiettivo di denunciare come ancora oggi questi siano ricettacolo di scarichi non depurati e costituiscono la principale fonte di immissione di inquinanti in mare, come viene indicato dalla normativa comunitaria, che chiede di monitorare anche i punti più a rischio di inquinamento e non limitarsi a verificare la balneabilità delle spiagge. Dei 260 punti di prelievo, infatti, 83 non sono campionati nei controlli sulla balneazione

Non va meglio sul fronte dell’informazione ai cittadini, sui divieti di balneazione e la cartellonistica informativa che dovrebbe essere presente nella spiagge balneabili, obbligatoria a carico dei Comuni costieri da anni. «I cittadini – spiega Serena Carpentieri, responsabile campagne di Legambiente – continuano a navigare in un mare di disinformazione. Così come in buona parte d’Italia, stenta ancora a decollare un sistema davvero integrato tra i vari enti preposti per fornire informazioni chiare. I tecnici di Goletta Verde hanno avvistato solo 16 di questi cartelli informativi, presenti solo nel 9% dei punti. Per quel che riguarda invece i cartelli di divieto di balneazione, dei 91 punti vietati alla balneazione dalle autorità competenti, solo 23 presentano un cartello di divieto di balneazione. Nel 10% dei casi dove i cartelli di divieto sono assenti, troviamo una presenza media o alta di persone che, ignare, fanno il bagno».

 

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Nella diatriba tra la Pro Loco e l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, che ha visto l’associazione turistica locale abbandonare le iniziative estive in aperta contestazione della distribuzione delle risorse stanziate per gli spettacoli estivi, si inserisce oggi, giorno di Ferragosto, Erminio Meloni, consigliere comunale di minoranza e componente del direttivo Pro Loco.

«La materia del contendere, se così vogliamo chiamarla – scrive Erminio Meloni in una nota -, è la delibera di Giunta n. 60 del 24.07.2017 avente come oggetto i contributi alle associazioni per le manifestazioni culturali e di spettacolo per il 2017. Presenti, oltre al sindaco, il suo vice avv. Marco Zusa, l’ing. Giuseppe Pinna, la dott.ssa Camilla Melis, il sig. Gianfranco Ghisu ed il dott. Giampiero Cabras che, con voti unanimi, ripartiscono 12.400 € nel seguente modo:

€ 1.500,00 alla Pro Loco per le feste patronali delle frazioni, la Pro Loco fa da tramite per l’assegnazione di 500,00 € a Palmas, 500,00 € ad Is Urigus e 500,00 € a Matzaccara;

€ 150,00 alla Pro Loco per manifestazione teatrale. La Pro Loco ha avuto l’incarico di pagare la SIAE ed il suolo pubblico, facendo risparmiare quasi il 50% all’amministrazione in virtù della convenzione nazionale UNPLI-SIAE;

€ 2.000,00 finanziamento diretto al COMITATO FESTA PATRONALE San Giovanni Battista;

€ 300,00 finanziamento diretto alle ACLI MANI AMICHE per la manifestazione “Sfila la tradizione”;

€ 300,00 finanziamento diretto all’ASSOCIAZIONE GIOCONDA per la manifestazione “La memoria del suono”;

€ 300,00 finanziamento diretto alla COMPAGNIA TEATRALE SA PRAMA;

€ 300,00 finanziamento diretto all’Associazione S’ARRIU DE IS FAINAS per la manifestazione “Note d’estate”;

€ 300,00 finanziamento diretto all’Associazione PALMAS VECCHIO per “Il giardino delle idee”;

€ 250,00 alla Pro Loco per pagare la navetta utilizzata per monumenti aperti e commissionata dall’amministrazione;

€ 500,00 alla Pro Loco, finanziamento devoluto sotto forma di manifestazioni estive ma finalizzato ai contributi dovuti ai carri allegorici e ai gruppi mascherati per la partecipazione al carnevale sangiovannese;

€ 6.500,00 (seimilacinquecento) finanziamento diretto all’Associazione PALMAS VECCHIO per manifestazioni estive.

Appare chiaro – aggiunge Erminio Meloni – che la Pro Loco non abbia ricevuto nessun contributo per la sua programmazione ma che sia stata utilizzata solo sporadicamente come passa carte in momenti di difficoltà e fatta fuori in modo poco elegante dalla ripartizione dei fondi. Credo che sia evidente a tutti la disparità di trattamento, non a caso qualcuno ha polemizzato giustamente, in modo agonistico e spiritoso, sul fatto che Palmas abbia battuto San Giovanni 7.300 a 4.100 € e che le altre frazioni, Is Urigus e Matzaccara, siano rimaste al palo, in fondo alla classifica, con 500,00 € a testa.»

«Aldilà della legittima distribuzione delle risorse – sottolinea ancora Erminio Meloni -, che comunque evidenziano chiaramente la volontà politica di questa amministrazione, si deve sapere che per quanto riguarda i finanziamenti che transitano nella Pro Loco, e quindi inseriti nel bilancio dell’associazione, pur non avendo nessun ritorno immediato, sarebbe stato un vantaggio per la gestione del 2018, in considerazione del fatto che la Regione Sardegna elargisce contributi alle Pro Loco nella misura del 15% rispetto al fatturato rendicontato. Pertanto, la Pro Loco, per il 2018, avrà un contributo regionale pari a € 360,00 (€ 2.400 x 0.15), che aiuteranno la programmazione delle manifestazioni del prossimo anno. Se l’amministrazione avesse fatto la scelta di far passare i finanziamenti riguardanti la delibera di Giunta n. 60 tramite Pro Loco, con la stessa destinazione, si avrebbe avuto un ritorno economico pari a € 1.860,00 (€ 12.400 x 0,15). Da qui la decisione della Pro Loco di informare la comunità sull’impossibilità di portare avanti la programmazione degli avvenimenti estivi per mancanza di fondi.»

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Inizierà domenica 24 settembre, su Canale 5, la programmazione della fiction in 6 puntate “L’Isola di Pietro”, diretta da Umberto Carteni, prodotta da Lux Vide, ambientata a Carloforte e girata tra Carloforte, Calasetta, Carbonia, Sant’Antioco, Portoscuso e Cagliari, con alcuni ciak a Roma e Viterbo.

Il grande, attesissimo protagonista della fiction, è il 72enne Gianni Morandi nel ruolo di Pietro, il medico del paese, coinvolto nelle indagini condotte dalla figlia poliziotto che ha deciso di far ritorno nel luogo di origine. Un padre vedovo ed una figlia andata via di casa adolescente, divisi da un doloroso segreto, un mistero da risolvere ed una storia di rinascita. Al centro della storia c’è anche il crollo di una vecchia tonnara.

Gianni Morandi ha pubblicato nei giorni scorsi in anteprima, su Facebook, il trailer della fiction in cui si vedono, tra l’altro, l’esplosione di un edificio, la figlia che torna a casa, una ragazzina adolescente che, dopo aver scoperto di essere rimasta incinta, tenta un gesto estremo, ma anche lunghe corse del protagonista in spiaggia con il cane, lui a contatto con i suoi piccoli pazienti, la semplice vita con la gente del luogo.

Nel cast ci sono anche Chiara Baschetti (Elena, figlia di Pietro), Ninni Bruschetta, Cecilia Dazzi (la preside Ines), Cesare Bocci, Clotilde Sabatino, Federico Russo, Michele Rosiello, Alma Noce, Daniele Rampello.

Durante la registrazione della fiction, Gianni Morandi s’è letteralmente innamorato dell’Isola di San Pietro e prima della partenza, lo scorso autunno, ha regalato a Carloforte e alla Sardegna uno straordinario concerto. Come lui, si sono innamorati di Carloforte anche alcuni protagonisti. Non più tardi della scorsa settimana, Chiara Baschetti, figlia di Gianni Morandi nella fiction, in vacanza a Carloforte, ha partecipato alla presentazione del libro “Oltre l’indizio”, di Rita Cavallaro.

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La Dinamo Banco di Sardegna ha tesserato l’ala slovena Erazem Lorbek che si unirà al gruppo di coach Federico Pasquini per un mese e nei prossimi giorni sarà in Sardegna per le visite mediche e per la successiva partenza per il Geovillage di Olbia, dove il 20 agosto prenderà il via il ritiro biancoblu.

Classe 1984, 209 centimetri di altezza per 113 chilogrammi, Erazem Lorbek porta in casa Dinamo uno straordinario patrimonio di esperienza e tecnica, frutto di una carriera spesa per quasi 15 anni ai massimi livelli europei che lo ha visto tra le file di top club continentali come CSKA e Barcellona. Un elemento che garantirà al gruppo biancoblu una presenza importante e di livello per tutto il periodo della preparazione precampionato.

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La scuola di danza “Carbonia Dance Academy”, diretta dagli insegnanti Emanuele Ledda e Silvia Loi, ha organizzato, con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia, la seconda edizione dello spettacolo “History of Passion”, uno show di danza sportiva che si svolgerà in due date e due location differenti: domenica 20 agosto, alle 21.30, in Piazza Venezia, a Cortoghiana, e domenica 27 agosto, alle 21.30, all’Anfiteatro di Piazza Marmilla, a Carbonia.

Lo spettacolo di danza sportiva è stato organizzato in occasione dei festeggiamenti per il 38° anniversario della prima scuola di ballo fondata in città da Franco Ledda (Club Danza Sportiva L3).

Il programma delle due serate è molto articolato e prevede danze latino americane, danze caraibiche, liscio unificato, synchro dance, show dance, funky, danze orientali, danza moderna, hip hop e duo synchro latin.

I ballerini della scuola si esibiranno anche in una performance dedicata interamente alla nostra città, dal titolo “Si chiamerà Carbonia”.

La serata del 20 agosto sarà presentata da Massimo Concas, mentre il 27 agosto la conduzione sarà a cura di Alessia Simoncelli.

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“Cinema sotto le stelle”, ecco la risposta iglesiente, dopo la chiusura del cinema multisala, avvenuta nel 2014, in attesa della sua riapertura, che appare ormai certa, dopo l’acquisto all’asta da parte di un gruppo di imprenditori romani che gestisce multisale nella Capitale. Dopo aver rappresentato un primato nell’industria dello spettacolo della Provincia (8 sale per un pubblico potenziale di 1.500 spettatori), la sua chiusura in questi tre anni, a Iglesias, ha lasciato agli amanti del cinema come uniche possibilità, lo spostamento in altri centri o lo streaming di poca qualità… O forse no: quest’estate, per 2.318 persone non è stato così.

Organizzato dal Centro Iniziative Culturali ARCI di Iglesias con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Iglesias, “Cinema sotto le stelle”, dal 1 luglio al 6 agosto (data di proiezione dell’ultimo film in lista), ha portato colore al programma dell’Estate Iglesiente presentando, nei giardini della biblioteca comunale, una rassegna di undici film nel corso di ventun serate. I film, tutti del 2016 e due del 2017, hanno incontrato l’interesse di diversi tipi di pubblico: a partire dai bambini, che hanno rappresentato la maggioranza degli spettatori per “Il GGG – Il Grande Gigante Gentile” (Steven Spielberg), agli amanti del fantasy con “Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali” (Tim Burton) e del romantico con “La La Land” (Damien Chazelle). Non manca il cinema sardo di grande successo con “L’accabadora” di Enrico Pau, che ha registrato il tutto esaurito in entrambe le serate (nella prima era presente anche il regista) con un totale di 481 spettatori, nonostante la tematica difficile e il tema “oscuro”. Grande partecipazione però anche per il film comico “L’ora legale” (Ficarra e Picone) che ha contato, nel corso delle due serate di chiusura della rassegna, 240 ingressi, e per il grande classico “La bella e la bestia” (Bill Condon) che, di produzione Disney, fa tornare tutti un po’ bambini.

Altri titoli in rassegna sono stati “La verità sta in cielo” (Roberto Faenza) che ha aperto le danze del cinema all’aperto, “Snowden” (Oliver Stone), “La luce sugli oceani” (Derek Cianfrance), “Jackie” (Pablo Larraín) e “Hacksaw ridge” (Mel Gibson).

Così, in conclusione della terza edizione del “Cinema sotto le stelle”, Iglesias si dimostra ancora una volta una città culturalmente attiva ed affamata di eventi, in cui il cinema e lo spettacolo non possono mancare. Il grande successo dell’“Accabadora”, sia nelle due giornate iglesienti, che in un panorama regionale, illumina una parte dello spirito popolare che, soprattutto in questo periodo e specialmente da parte delle nuove generazioni, viene denigrato e messo in disparte a favore della globalizzazione e dell’imposizione dei “grandi colossi”: l’importanza della produzione locale e la valorizzazione della storia del proprio territorio – in questo caso di un personaggio tipicamente sardo.

La location, nel cuore della città, mostra come si possa affiancare la pregnanza qualitativa dell’offerta alla disponibilità del proprio territorio, e l’eterogeneità dello staff organizzativo (in cui sono stati coinvolti anche quattro giovani ragazzi) prova che l’incontro tra generazioni sotto un obiettivo comune è possibile e – ancor più importante – estremamente fruttuoso.

In conclusione, le parole di Pietro Angelo Tocco, presidente dell’ARCI (l’associazione organizzatrice dell’evento): «È stata un’esperienza fortemente formativa, graditissima dal pubblico, con un’offerta che ha soddisfatto ogni genere di preferenza cinematografica. Cinema di qualità, cinema per tutti, è stata questa la formula scelta in occasione di questa terza sperimentale edizione che ci vedrà coinvolti anche il prossimo anno in un’organizzazione più attenta alla promozione e magari più estesa sia nell’offerta dei film che nei giorni di programmazione».

E così, chi l’ha perso quest’anno, la prossima estate (o prima, in occasione del Cinema del Mediterraneo) potrà godersi l’emozione di un bel film mescolata al vento fresco di una notte al “Cinema sotto le stelle”. In attesa della riapertura del cinema multisala di Monte Figu.

Viola Bonesu