30 July, 2024
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Seconda giornata per Mamma Blues, il festival nel festival dedicato alla musica del diavolo e ai suoi immediati dintorni in corso a Nureci. Nella seconda delle tre giornate della kermesse, che chiude il diciannovesimo Dromos festival e che quest’anno taglia l’ambito traguardo delle dieci edizioni, è in programma dalle 22.00 una ricca serata, che ha il suo momento più significativo nel concerto di un grande protagonista della scena blues internazionale: il newyorchese Eric Bibb.

Musicista talentuoso e colto, figlio d’arte, bluesman dalla voce calda ed espressiva e chitarristica di grande tecnica, Bibb in duo con il chitarrista svedese Staffan Astner presenta a Mamma Blues il suo ultimo disco, “Migration Blues”, pubblicato lo scorso marzo. Nato nel 1951 in una famiglia di musicisti (il padre Leon, cantante, era un nome della scena folk di New York negli anni ’60, mentre suo zio era il pianista jazz e compositore John Lewis, membro del Modern Jazz Quartet e famoso in tutto il mondo), inizia a suonare la chitarra a sette anni, a sedici è già un componente dell’orchestra del padre, ma è all’inizio degli anni settanta che Bibb intraprende il suo percorso nel mondo della musica, suonando prima in varie band Usa per poi trasferirsi in Europa, prima a Parigi e più tardi in Svezia. Nel paese scandinavo ha modo di arricchire la sua formazione musicale contaminandola con altre sonorità, grazie alle collaborazioni che mette in piedi con artisti di tutto il mondo. Sul finire degli anni Novanta la sua fama è oramai di respiro internazionale, con diversi album di successo e tour nel Regno Unito, negli States, Canada, Francia, Svezia e Germania. 

“A Family Affair” è il primo lavoro che vede insieme padre e figlio: Leon & Eric Bibb, mentre con “Friends ha modo di duettare con amici e musicisti incontrati nei suoi viaggi, come Taj Mahal, Odetta, Charlie Musselwhite, Guy Davis, Mamadou Diabate e Djelimady Toukara. Con le sue band, nel corso degli anni, si è esibito nei più importanti festival mondiali, tra cui Glastonbury (due volte) e il Cambridge Folk Festival nel Regno Unito. È stato con Robert Cray in due tour americani nel 2001 e nel 2002 e ha aperto per Ray Charles nell’estate del 2002. In carriera si è visto tributare una Grammy Nomination (per “Shakin’ a Tailfeather”) e da quattro W.C. Handy nominations (per gli album “Spirit and the Blues”, “Home To Me” e “A Ship Called Love”; per “Kokomo” come miglior canzone blues acustica e come miglior artista blues acustico dell’anno). Il suo è un folk blues infuso con abile destrezza e realizzato con grazia, che mette insieme lo stile tradizionale americano “rootsy” con una sottile sensibilità contemporanea.

In apertura di serata, alle 22.00, sul palcoscenico il quintetto Blues Tales (Mino Mereu, voce; Alberto “Benga” Floris, chitarra; Gianmatteo Zucca, chitarra; Marco Pinna, basso; Giovanni Collu, batteria) e il suo racconto in musica della Storia del blues, dopo festival con The Ticks (Bibo Mura, voce; Samuele Corona, chitarra, cori; Walter Argiolas “Tata Doc Fasol”, contrabbasso, cori; Luca Fanutza “Vlad Aldo”, batteria, cori).

 

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Ancora una giornata particolarmente intensa al festival “Time in Jazz” edizione numero trenta, in pieno svolgimento da martedì scorso fino a mercoledì 16 agosto, tra Berchidda e gli altri quattordici centri del nord Sardegna che fanno parte quest’anno del suo circuito. 

La musica ha preso il via, come sempre, a metà mattina: alle 11 tappa a Olbia, nella chiesa di San Paolo, per riascoltare Tomasz Stanko e David Virelles, stavolta in duo, dopo il concerto che la sera prima li avrà visti in azione a Berchidda con il New York Quartet intestato al trombettista polacco. 

Nel tardo pomeriggio, alle 18.00, il festival si sposta a L’Agnata, la tenuta vicino a Tempio Pausania che fu uno dei principali luoghi di ritiro di Fabrizio De André e che ha ospitato momenti memorabili di sette edizioni di Time in Jazz. E sarà un evento decisamente in tema a sancire questo ritorno, proposto in collaborazione con la Fondazione De André: “Le Rondini e la Nina”, questo il titolo, è infatti un omaggio musicale tra jazz e canzone d’autore a Fabrizio De André e a un altro grande cantautore scomparso, Lucio Dalla, attraverso una rilettura originale dei loro repertori. Un progetto nato proprio a Berchidda, nel giugno di cinque anni fa (con il titolo “Laber per Lucio e Faber”), e poi ripreso in qualche altra occasione (come lo scorso dicembre a Orvieto per Umbria Jazz Winter), che vede insieme Gaetano Currei e Fabrizio Foschini, rispettivamente voce storica e pianista degli Stadio (band “pop-rock d’autore” per auto-definizione), con Paolo Fresu (tromba e flicorno) e Raffaele Casarano (sax) uno dei più promettenti astri del nuovo jazz italiano.

Ma “Le rondini e la Nina” è più di un semplice concerto: è un tributo a due uomini e artisti, Lucio Dalla e Fabrizio De André, che, pur provenendo da contesti differenti, hanno toccato le stesse corde dell’anima, portando con la musica, la poesia e la loro stessa vita, messaggi universali spesso “scomodi”, con una grande capacità di osservazione e apertura al nuovo, come sottolinea Gaetano Curreri: «[…] Non sarà solo una contaminazione tra jazz ed esperienza cantautorale, ma si proseguirà un percorso in cui i vari linguaggi e generi dell’arte trovino nuove direzioni di sperimentazione, creazione e ricerca, ecco sarà proprio cosi, anzi… sarà vera Improvvisazione, come sarebbe piaciuto a Lucio e a Faber…».

Il riconoscimento di Curreri come uno dei più autorevoli cantautori italiani (sua la firma di molti grandi successi musicali degli ultimi trent’anni, da Vasco Rossi a Patty Pravo) e il suo stretto rapporto umano e artistico con Lucio Dalla, iniziato nel 1979 con la partecipazione al celebre tour Banana Republic di Dalla e De Gregori, ne fanno l’interprete perfetto per questo tributo alla musica d’autore e al genio di questi grandi artisti.

Lucio e Faber sono anche stati portatori di una serie di valori umani e artistici di cui, pur non avendoli conosciuti personalmente, si sente permeato anche Paolo Fresu: «La canzone di De André è sempre di più la canzone di tutti noi e travalica il senso generazionale. Perché è in grado di parlare a tutti e arriva dritta alla mente e al cuore […] e c’è un parallelismo tra la sua figura e quell’altra amatissima di Lucio Dalla […] perché anche le canzoni di Dalla hanno dato parola agli umili e ai perdenti […]. Parafrasando ancora De André, se ‘dal letame nascono i fiori’ una semplice canzone potrà suggerirci una via luminosa in questo momento buio e Gaetano Curreri, estimatore di Fabrizio e vicino a Lucio più di chiunque altro, lo saprà fare come solo lui sa: con la leggerezza di chi volerà alto sul nostro immaginario, per molto tempo. Voleranno le rondini dunque. Quelle di Lucio con la Nina di Faber».

Altri suoni e atmosfere attendono il pubblico al rientro a Berchidda con la consueta parata per le vie del paese degli Huntertones con le loro sonorità funk, jazz e rhythm & blues a precedere il doppio concerto serale in programma sul “Palco centrale” del festival, in Piazza del Popolo.

Il primo set, alle ore 21.30, propone le atmosfere elettrizzanti del Pipon Garcia Trio, progetto d’avanguardia in arrivo dalla Francia, frutto dell’incontro di musicisti provenienti dalle scene jazz, hip-hop e electro, che mette in comunicazione universi sonori differenti, giocando con le convenzioni e riferimenti alla musica dagli anni Sessanta a oggi. Al timone del trio Philippe “Pipon” Garcia, figura emblematica della sperimentazione e batterista di grande esperienza, che torna a calcare le scene di Berchidda dopo otto anni dalla sua esibizione con il duo “electro-drum’n’jazz” Cosmik Connection, questa volta con un nuovo progetto di fusione all’insegna della sperimentazione estrema e dell’improvvisazione, in cui lo affiancano il cantante senegalese Sir Jean e il contrabbassista Thibaud Soulas.

L’eclettico Philippe Garcia ha trascorso sei anni in Turchia nei ranghi dell’Orchestra Sinfonica di Istanbul, ha collaborato con Don Cherry, Barre Philips, e accompagnato anche alcune coreografie di Carolin Carlson e Carine Wener. Nel 1994 è stato tra i fondatori del Collectif MU con il sassofonista Gaël Horellou, col quale ha poi dato vita, nel 1997, alla Cosmik Connection, con cui ha realizzato tre album, collaborando parallelamente con Erik Truffaz, Michel Benita, Laurent de Wilde, sviluppando inoltre un progetto dal vivo sotto il nome di Kpt’n Planet.

Artista poliedrico, non stupisce che Thibaud Soulas abbia messo il suo contrabbasso al servizio di questo progetto; cantante, trombettista e tanto altro ancora, si è dedicato alla totale sperimentazione dei più diversi generi musicali, spaziando dal jazz delle radici a quello più moderno, dal fado alla musica gnawa, dalla classica al sound painting. Tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Enrico Rava, Gary Bartz, Stephane Belmondo, Bruno Ruder e Vincent Le Quang, quella con il pianista bulgaro Mario Stanchev e le incursioni nella musica africana con l’Imperial Quartet del Mali o afro-cubana con il trio “Belem”.

Nato a Dakar, Sir Jean ha iniziato a suonare reggae – zouk a 17 anni con la band The Messengers, trasferendosi poi a studiare in Francia nel 1991, e entrando nei Crazy Skankers, band a base di reggae, ska e rocksteady. Per otto anni entra nei ranghi del gruppo cult Meï Teï Sho, lasciando spazio anche a numerose altre collaborazioni come quelle con Le peuple de L’Herbe, Zenzile, JMPZ, Ezekiel, Grosso Gadgetto, Simeo, e prendendo parte all’album “African Legacy” del collettivo hip hop Dokhandeme. Voce unica e riconoscibile, apprezzato in tutta la Francia, grazie anche ai suoi testi impegnati, Sir Jean è forse la figura più emblematica della scena meticciata di Lione.

Come già annunciato, Enrico Rava, che da programma avrebbe dovuto suonare nel secondo set della serata di lunedì 14 con il suo gruppo Tribe, non potrà partecipare al festival per motivi di salute. In alternativa, a salire sul palco di piazza del popolo sarà, dunque, l’2enfant du pays” Paolo Fresu, ideatore e direttore artistico di Time in Jazz, alla testa del suo quintetto “storico”, la stessa formazione ad aver acceso la scintilla del festival nel 1988: Tino Tracanna ai sassofoni tenore e soprano, Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Ettore Fioravanti alla batteria, oltre allo stesso Fresu, naturalmente, alla tromba e al flicorno. Ospiti d’eccezione, due membri del gruppo di Rava Tribe: il trombonista Gianluca Petrella e, al piano Fender, Giovanni Guidi. Nel corso della serata è previsto un collegamento telefonico con Enrico Rava al quale il festival di Berchidda tributerà un premio alla carriera.

Paolo fresu 5th © Roberto Cifarelli

 

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Verrà inaugurata questa sera, alle 19.00, nei locali del Palazzo baronale di Teulada, la mostra di opere d’arte dei maestri del Novecento sardo e ricamo artistico tradizionale “Tutta d’oro e di rosa. Il mito di Teulada agli albori dell’arte identitaria sarda”, curata da Maria Paola Dettori.

L’Amministrazione comunale di Teulada ha organizzato la mostra con il contributo della Fondazione di Sardegna, Progetto AR/S, Arte condivisa in Sardegna,per raccontare, attraverso le opere dei principali artisti del Novecento sardo, come l’immagine di Teulada abbia costituito un mito alla base dell’arte identitaria, nel momento della presa di coscienza della specificità isolana e della costruzione di una rappresentazione positiva della sua individualità e storia. Ai nomi più noti degli artisti che hanno rappresentato Teulada, Giuseppe Biasi, Cesare Cabras, Tarquinio Sini, Mario Mossa de Murtas, si affiancano nella mostra molti altri, la cui attenzione verso il paese sulcitano era passata inosservata, come Eugenio Tavolara, Edina Altara e Melkiorre Melis, di cui si presentano opere pittoriche, collage, stampe, pupazzi e ceramiche, molti dei quali inediti. Un panorama articolato e ricco di grazia, tra ironia, devozione e splendore delle vesti e dei tessuti, che dal primo Novecento arriva oltre la metà del XX secolo.

Il fascino d iTeulada nasceva dai suoi meravigliosi abiti tradizionali, ornati da preziosi ricami, unici nel loro genere; ad illustrare questo patrimonio e a corredo della mostra d’arte, il Palazzo baronale espone anche una notevole raccolta di esempi del ricamo artistico teuladino, tradizione resa viva ed attuale dalla presenza dei laboratori a cura delle ricamatrici della locale associazione Is Sinnus.

La mostra sarà visitabile fino al 10 settembre 2017.

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Cresce, a Iglesias, l’attesa per la Festa di Sancta Maria di Mezo Gosto e la Discesa dei Candelieri.

Una grande tradizione storica che affonda le sue radici nel “Breve di Villa di Chiesa”, riportata alla luce nel 1992 grazie all’impegno e alla dedizione dell’Associazione Candelieri della B.V. Assunta.

L’antico statuto cittadino dedica alla Festa di “Santa Maria di Mezo Gosto” ben tre capitoli con varie norme da osservare, fra le quali una è riferita alla liberazione di prigionieri, uomini e donne, nel giorno della Vergine Assunta. I ceri erano talmente grossi da restare accesi per un anno intero e nessuno poteva disfarli, pena il dover pagare 10 libbre di alfonsini minuti.

Iglesias ha otto candelieri (il nono, del 1500, relativo al Gremio degli orafi e argentieri è ancora da realizzare.

Nel dettaglio: Candeliere dell’Università di Villa, Candeliere Gremio della Montagna, Candeliere Quartiere di Santa Chiara, Candelieri del Quartiere di “Mezo”, Candeliere del quartiere di Fontana, Candeliere del Quartiere di Castello, Candeliere del Gremio dei Vinajuoli, Tavernai, Calzolai e Candeliere del Gremio del Lavoratori-Artigiani.

Nel luglio del 2016, il Consiglio comunale ha deliberato di organizzare, in ossequio alle disposizioni del Breve di Villa di Chiesa, il Gremio della Municipalità di Iglesias ovvero il Gremio di “Universitas Villae Ecclesiae”, che porterà in processione, durante la festa del 15 agosto, l’omonimo candeliere. Nella stessa delibera le consigliere Valentina Pistis e Franca Maria Fara sono state nominate “Obriere Minori” e direttrici del Gremio.

Il programma della grande Festa di Sancta Maria di Mezo Gosto, testimonianza di fede, cultura e tradizione della città di Iglesias:

14 agosto –  Ore 21.30 Chiesa Cattedrale

Solenne Veglia in onore della Koimesis con l’offerta dei simboli secondo il Rito Bizantino

15 agosto

Ore 18.15 – Discesa dei Candelieri dalla Purissima

Ore 19.00 –  Solenne Concelebrazione Eucaristica con la partecipazione del Reverendissimo Capitolo, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Giovanni Paolo Zedda e alla presenza delle Autorità Civili e Militari.

Ore 20.00/20.30 – Dalla Chiesa Cattedrale di Iglesias, solenne Processione con il Venerato Simulacro della Koimesis (SS. Vergine Dormiente), preceduta dal Gonfalone della Associazione, dai Personaggi storici, dai Candelieri della Universitas di Villa, dei Quattro quartieri, delle Corporazioni con i rispettivi stendardi.

16 agosto

Ballo in Villa di Chiesa. 6ª Rassegna Internazionale del Folklore, a cura della Pro Loco. Ore 21.00 Piazza Sella.

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L’Italia di Ettore Messina ha vinto il torneo “Sardegna a canestro”, travolta la Turchia ieri sera, al Pala Pirastu di Cagliari, con il punteggio di 73 a 53 (primo tempo 45 a 24). Il miglior marcatore dell’incontro è risultato il campione d’Europa Luigi Datome, autore di 17 punti (5 su 6 da 2 punti, 2 su 4 da 3 punti). In evidenza anche Marco Belinelli, 14 punti a referto (4 su 6 da 2 punti, 1 su 5 da 3 punti). Eccellente la prestazione di Nicolò Melli, autore di 7 punti (3 su 5 da 2 punti, 0 su 1 da 3 punti) e, soprattutto, di 9 rimbalzi e 9 assist, oltre a 7 punti.

Ettore Messina ha riproposto il quintetto iniziale della partita vinta venerdì sera contro la Finlandia: Hackett, Belinelli, Datome, Melli e Cervi. Italia subito largamente avanti nel punteggio con il parziale di 17-4, con Nicolò Melli versione “monstre” (4 rimbalzi e 4 assist in 6’) e Marco Belinelli a segno con ben 10 punti nei primi 10′,  e in evidenza anche Hackett e Datome, a +11, 24 a 13 al primo intervallo breve. Stessa musica nel secondo quarto, con la Turchia incapace di mettere a frutto la sua fisicità, e squadre al riposo con l’Italia avanti di 21 punti: 45 a 24.

In avvio di ripresa, la Tuchia ha aggiustato la mira dei suoi tiratori dalla lunga distanza e con ben cinque “triple” s’è riportata a -11 al 26′: 50 a 39.  Gli azzurri hanno respinto il tentativo dei turchi di rientrare in partita e hanno riallungato sul +17 all’ultimo intervallo breve: 59 a 42. L’ultimo quarto non ha avuto praticamente storia, con l’Italia attenta a controllare il risultato, fissato al 40′ sul 73 a 53.

Al termine dell’incontro Ettore Messina ha autorizzato Luca Vitali è stato autorizzato a lasciare il raduno azzurro, non parteciperà ai prossimi tornei in Francia e Grecia e quindi agli Europei.

Il coach azzurro ha concesso a tutti due giorni di riposo, il ritrovo è fissato al CPO Giulio Onesti di Roma il 16 agosto. Il 17 agosto ci sarà il trasferimento a Tolosa, dove gli Azzurri disputeranno il primo dei due tornei all’estero prima di EuroBasket 2017. Il 18 agosto la gara con il Montenegro (inizio ore 18.00), il 19 agosto con il Belgio (inizio ore 18.00), il 20 agosto contro la Francia (inizio ore 20.30). Dal 23 al 25 agosto poi, l’Italia sarà protagonista ad Atene con Grecia, Serbia e Georgia, nel prestigioso Torneo dell’Acropoli.
«La squadra stasera ha fatto un lavoro incredibile contro avversari potenti e pericolosi – ha commentato a fine partita Ettore Messina -. Ho visto grande applicazione in difesa e buon movimento della palla in attacco. Ora spero che i ragazzi continuino a trovare fiducia. Vedo che si divertono e si aiutano a vicenda e anche io trovo soddisfazione nell’allenare questo gruppo.»

ITALIA – TURCHIA 73-53 (24-13, 45-24, 59-42)
ITALIA: Hackett 6 (0/3, 2/2), Belinelli 14 (4/6, 1/5), Aradori 4 (0/2 da tre), Filloy 3 (0/1, 1/3), Biligha 3 (1/5), Vitali 2 (1/1), Melli 7 (3/5, 0/1), Pascolo 6 (2/3), Cervi 4 (2/3), Abass 2 (0/1, 0/1), Baldi Rossi 3 (1/1, 0/1), Burns 2 (1/1), Datome 17 (5/6, 2/4). All. Ettore Messina.
Tiri Liberi: 15/19 – Rimbalzi: 39 27+12 (Melli 9) – Assist: 20 (Melli 9).
TURCHIA: Balbay, Guler 9 (0/5, 3/5), Osman (0/3, 0/3), Hersek (0/3 da tre), Gecim 3 (1/1 da tre), Erden 4 (1/4), Mahmutoglu (0/1, 0/2), Muhammed 6 (0/3, 2/6), Aldemir, Sanli 10 (3/5), Korkmaz 14 (4/4, 2/6), Sipahi, Koksal 3 (0/1, 1/1). N.E.: Yurtseven. All. Ufuk Sarica.
Tiri Liberi: 10/12 – Rimbalzi: 29 18+11 (Erden 5) – Assist: 15 (Guler 7).
Arbitri: Paternicò, Weidmann, Sardella.
Spettatori: 3.000.

I risultati del torneo Sardegna a canestro
11 agosto
Italia-Finlandia 75-70
12 agosto
Finlandia-Turchia 93-88
13 agosto
Italia-Turchia 73-53

Classifica
1. ITALIA 4
2. Finlandia 2
3. Turchia 0

Gli Azzurri convocati per i tornei di Francia e Grecia

0 Daniel Lorenzo Hackett (1987, 197, P/G, Brose Bamberg – Germania)
00 Amedeo Della Valle (1993, 194, G, Grissin Bon Reggio Emilia)
3 Marco Stefano Belinelli (1986, 196, G, Atlanta Hawks – NBA)
4 Pietro Aradori (1988, 194, G, Virtus Segafredo Bologna)
5 Ariel Filloy (1987, 190, P, Sidigas Avellino)
6 Paul Stephane Biligha (1990, 200, C, Umana Reyer Venezia)
9 Nicolò Melli (1991, 205, A, Fenerbahçe – Turchia)
10 Davide Pascolo (1990, 203, A, EA7 Emporio Armani Milano)
14 Riccardo Cervi (1991, 214, C, Grissin Bon Reggio Emilia)
20 Andrea Cinciarini (1986, 193, P, EA7 Emporio Armani Milano)
23 Awudu Abass (1993, 200, A, EA7 Emporio Armani Milano)
24 Filippo Baldi Rossi (1991, 207, A, Dolomiti Energia Trentino)
32 Christian Burns (1985, 203, A/C, Red October Cantù)
70 Luigi Datome (1987, 203, A, Fenerbahçe – Turchia).

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Dopo aver definito alcune operazioni di mercato che hanno riportato in maglia biancoblu il difensore Nicola Boi, il centrocampista Riccardo Milia e l’attaccante Gabriele Concas, gli arrivi dell’attaccante Momo Konatè (ex Atletico Narcao), l’esterno d’attacco è Lorenzo Loi (ex Arzachena) e il portiere Omar Galizia (ex Grosseto) e le conferme del portiere-capitano Daniele Bove, e dei difensori Cristian Mameli e Simone Giovagnoli, il nuovo gruppo dirigente del Carbonia Calcio ha completato gli organici tecnici e dirigenziali.

Confermato Andrea Marongiu per la terza stagione consecutiva alla guida della prima squadra, il suo secondo è Manuel Contu; collaboratore tecnico Fabrizio Anedda; preparatore dei portieri Simone Di Franco; fisioterapista Alessandro Massaiu; massaggiatore Stelio Pusceddu; allenatore juniores
Manuel Contu, vice allenatore Fabrizio Anedda; allenatore allievi regionali Fabio Piras, collaboratore Giovanni Sabiu; allenatore giovanissimi regionali Floriano Congiu, collaboratore Antonello Murroni.

I quadri dirigenziali sono stati così definiti:
presidente Antonio Desogus;
vice presidenti: Carlo Foti, Geppo Contu e Checco Fele;
cassiere Antonio Guiso; 
direttore area tecnica e responsabile settore giovanile e scuola calcio Giorgio Melis;
direttore sportivo Ferruccio Atzori;
responsabile organizzativo Stefano Canu.

La nuova stagione inizierà il 17 settembre, con il primo turno eliminatorio della Coppa Italia, che vedrà di fronte il Carbonia di Andrea Marongiu ed il Carloforte di Tony Poma. Il campionato scatterà il 1° ottobre.

Antonio Desogus.

Geppo Contu.

Carlo Foti.

Checco Fele.

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L’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale ha pubblicato le disposizioni per la presentazione e il finanziamento delle domande di sostegno e pagamento della sottomisura 19.3 “Preparazione e realizzazione delle attività di cooperazione dei Gruppi di Azione Locale” del Psr 2014/2020.
La sottomisura finanzia progetti di cooperazione interterritoriali e trasnazionali in grado di rafforzare le strategie attuate dai Gruppi di azione locale (Gal) attraverso i Piani di azione locale.
L’obiettivo è favorire la costruzione di partenariati e relazioni fra territori, migliorando il potenziale progettuale e relazionale dei Gal, valorizzare lo scambio di esperienze tra attori pubblici e privati dei territori e la realizzazione congiunta di azioni concrete di sviluppo locale e di promozione dei territori rurali.
I progetti possono riguardare lo sviluppo o l’applicazione di nuovi processi, prodotti, metodologie e competenze e consistono in interventie risultati definiti e misurabili, a beneficio dei territori e con il coinvolgimento degli attori locali mediante processi partecipativi.
Le domande di sostegno, compilate per via telematica tramite il Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), potranno essere presentate a partire dal 4 dicembre 2017 e fino al 28 febbraio 2018.

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Continua a crescere il numero di visitatori dei siti minerari dismessi e, in particolare, della miniera di Porto Flavia. Nella sola giornata di ieri, sabato 12 agosto, ben 420 visitatori sono entrati a Porto Flavia. Questi risultati confermano le enormi potenzialità dei siti minerari e premiano gli sforzi fatti negli ultimi mesi per la loro definitiva valorizzazione.
«Grazie ai dipendenti comunali e alle guide del Parco Geominario per la grande passione con cui stanno lavorando – ha commentato l’assessore della Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi Eventi, Comunicazione Istituzionale Simone Franceschi –! Grazie per il grande lavoro a chi si occupa delle prenotazioni nell’Ufficio del Turismo. Impariamo a ringraziare e a gioire per i tanti spegni di speranza che ci devono spingere a lavorare sempre più intensamente per un futuro migliore.»

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Il centro storico di Nuxis si è riempito ieri sera, per la festa de Su Addeu, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco. Diverse centinaia di persone sono arrivate da tutto il Sulcis per visitare gli stands di artigiani e produttori che hanno fatto rivivere per un giorno gli antichi mestieri, e per cenare a base di prodotti tipici locali, dolci sardi e vino locale. Un angolo del centro storico si è tinto di arancione grazie ai bambini dell’“Associazione Genitori Nuxis” e al loro“Mercatino della Fantasia” ed ha ospitato mostre e stand di gastronomia. Il Gruppo Folk Sant’Elia di Nuxis ha presentato i suoi costumi e balli tradizionali.
Hanno collaborato per la riuscita della manifestazione, diverse associazioni che operano nel paese: l’Associazione Chikara Mitzu Nuxis, l’Associazione genitori Nuxis, il Gruppo Folk Sant’Elia Nuxis, lo Speleo Club Nuxis, l’Asd Calcetto Nuxis, l’Associazione Giovani Nuxis Su Beranu e l’Associazione culturale Nuxis Le Sorgenti.

 

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Il consigliere regionale dei Riformatori Sardi Michele Cossa chiede un intervento immediato dell’assessorato regionale dei Trasporti su quanto sta accadendo nei collegamenti con Carloforte e La Maddalena.

«Turisti e residenti denunciano che le tariffe non sono mai state così elevate: chi le ha decise? – denuncia Michele Cossa -. Sulla base di quali criteri? È vero che il concessionario decide a suo arbitrio l’attivazione e la sospensione di tariffe agevolate, come una “tariffa weekend” applicata in tutte le stagioni fuorché d’estate? Chi e in che modo esercita il controllo? Sono cose su cui occorre un chiarimento immediato. Tutti gli aspetti della gestione devono essere regolamentati nel Contratto di servizio che disciplina i rapporti – regolamentandone l’attività – tra la Regione e la compagnia concessionaria. Da anni lo stiamo chiedendo, così come stiamo chiedendo di acquisire le relazioni sul servizio che certamente la società concessionaria è obbligata a trasmettere e le risultanze delle verifiche periodiche che certamente la Regione effettua. Ma apparentemente nessuno ne sa nulla.

«La cosa più grave è che la Delcomar opera in una situazione di monopolio, e questo impone alla Regione un supplemento di attenzione sulle politiche tariffarie (che certo non possono essere lasciate all’arbitrio del concessionario) e sul servizio erogato, che deve essere garantito e articolato in modo preciso durante l’arco della giornata, durante la settimana e nei diversi periodi dell’anno – aggiunge Michele Cossa che annuncia la presentazione di un’interrogazione urgente al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale dei trasporti Carlo Careddu -. Quanto sta accadendo è assolutamente anomalo, arreca un danno enorme all’immagine e all’economia non soltanto delle isole minori ma dell’intera Sardegna. I sardi pretendono risposte immediate dalla Regione – conclude Michele Cossa – e sarà necessaria un’indagine dell’autorità Antitrust, ultimamente piuttosto sensibile alle tematiche relative al trasporto pubblico locale.»