30 July, 2024
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Mercoledì 9 agosto si è svolta con successo la prima edizione regionale di “Calici di Stelle”, l’evento organizzato dal Movimento Turismo del Vino (MTV) in collaborazione con i comuni di Città del Vino, che ha visto la partecipazione di alcune delle aziende vinicole più rappresentative dell’isola: Argiolas, Audarya, Cantina Dorgali, Cantina Lilliu, Cantina Su’entu, Olianas, Pala, Sella & Mosca, Tenuta Muscazega, Tenute Delogu, Tenute Olbios e Vigne Surrau.

Oltre 6.000 appassionati, turisti e semplici curiosi hanno raggiunto i Giardini Pubblici per conoscere le cantine del Movimento Turismo del Vino, familiarizzare con le annate in degustazione, brindare alle stelle e trascorrere una piacevole serata. Oltre 1.500 le bottiglie stappate nelle 4 ore della kermesse che ha animato il cuore verde della città.

«Cagliari ha risposto con grande partecipazione a questo straordinario momento d’incontro – racconta Valentina Argiolas, presidente del MTV Sardegna – siamo andati oltre ogni più rosea previsione. Segno che quando si fa squadra tra cantine i risultati possono essere eccezionali.»

Degustazioni, street food di alta qualità, musica dal vivo e animazione per i più piccoli sono stati gli ingredienti del successo di questa prima edizione.

«Siamo felici di avere trasformato Calici di Stelle in un evento regionale itinerante – aggiunge Valentina Argiolas -. Nel 2018 ci sposteremo nel nord dell’isola, nel territorio di Arzachena, dove speriamo di coinvolgere un numero sempre maggiore di cantine e di rafforzare la collaborazione, così che la nostra offerta enoturistica diventi un’attrattiva sempre più interessante agli occhi del turista internazionale.»

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Una donna anziana di Carbonia, 87 anni, ieri mattina è stata derubata da finti tecnici del servizio idrico. Intorno alle 10.00, un uomo di circa 35-40 anni, con accento sardo, alto circa 1,75 metri, di corporatura robusta e di bell’aspetto, con una maglietta a maniche corte di colore blu e pantaloni di jeans corti, capelli castani corti, ha suonato al campanello dell’abitazione della signora, dicendole, senza qualificarsi o presentarsi, che doveva effettuare un controllo qualitativo dell’acqua. La donna lo ha fatto entrare in casa e lo ha accompagnato in bagno per l’effettuazione del controllo, dove sono rimasti per circa una decina di minuti, nel corso dei quali l’uomo ha fatto finta di parlare al telefono spiegando la situazione dell’acqua.

In quell’arco temporale, molto probabilmente un complice si è introdotto nell’abitazione, lasciata aperta, e si è recato nella camera da letto della donna, asportando quanto contenuto in una borsa custodita all’interno di un mobiletto. Del furto l’anziana donna si è accorta solo successivamente, dopo l’allontanamento del presunto tecnico dell’acqua. Dalla borsa è stata rubata una cifra da quantificare, con alcuni buoni fruttiferi, uno dei quali dell’importo di 25.000 euro, fortunatamente inesigibili.

La donna ha riferito ai carabinieri intervenuti di non aver mai visto prima il soggetto spacciatosi per tecnico dell’acqua. Una vicina di casa ha affermato di aver visto, nelle adiacenze dell’abitazione, due uomini, uno dei quali sui 60-70 anni, senza capelli ma con un cappellino di colore verde-grigio e l’altro di circa 50 anni che indossava jeans lunghi, capelli neri, alto circa 1,70 metri, che stazionava nei pressi dell’abitazione della donna derubata. La testimone ha notato un veicolo, presumibilmente un furgoncino, di colore grigio, con a bordo tre persone.

Il maggiore Giuseppe Licari, comandante della compagnia carabinieri di Carbonia, in una nota ricorda di non fare entrare sconosciuti in casa, di chiamare subito il numero di emergenza pubblica 112 ogni qualvolta qualche persona, qualificandosi per dipendenti Enel, Abbanoa, Servizi sociali ed altro, vogliano entrare in casa.

 

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Ieri pomeriggio, a Giba, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Renato Uccheddu, 52 anni, residente a Giba, celibe, con precedenti.

Nei giorni scorsi i carabinieri avevano notato un insolito via vai di giovani dalla casa dell’uomo, già noto ai militari, i quali sospettavano che potesse nascondere qualcosa di illecito. Nel pomeriggio di ieri, i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare nella sua abitazione, nel corso della quale Renato Uccheddu è stato trovato in possesso di 57 grammi di marijuana, in diversi contenitori di vetro occultati all’interno di un armadio, naturalmente sottoposti a sequestro.

L’Autorità giudiziaria, informata dai carabinieri, ha disposto l’accompagnamento presso la sua abitazione in stato di arresti domiciliari, in attesa del processo con rito direttissimo fissato per questa mattina presso il Palazzo di Giustizia del Tribunale di Cagliari.

    

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Gli uffici amministrativi e tecnici dell’Aou di Sassari, in via Coppino e in viale San Pietro, resteranno chiusi nella giornata del 14 agosto.

Resteranno chiuse anche le casse ticket della Stecca bianca.

Nella mattinata del 14 agosto saranno aperti, invece, l’Ufficio protocollo in viale San Pietro numero 10, quindi gli sportelli delle casse ticket del Palazzo rosa che seguiranno l’orario 8.00-13.00.

L’accettazione del laboratorio analisi di via Monte Grappa sarà a disposizione del cittadino dalle ore 7,30.

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Nuovo esposto dell’associazione “Assotziu Consumadoris Sardigna” sullo smaltimento dei rifiuti della Portovesme srl. Nel documento, inviato a tutti gli organismi competenti, il presidente dell’ACS-Onlus Marco Mameli scrive, tra l’altro, che «dall’esame dei pareri espressi dagli Enti competenti, in sede dell’ultima Conferenza dei Servizi, emerge l’esigenza di una molteplicità di ulteriori integrazioni progettuali, indispensabili per consentire la valutazione finale del progetto».

Riguardo la soluzione temporanea individuata per evitare la fermata della Portovesme s.r.l., Marco Mameli richiama l’attenzione dei soggetti interessati «sul fatto che tale soluzione comporta l’assoggettamento del progetto di deposito preliminare (non può essere autorizzata in assenza di un progetto definitivo redatto ai sensi dell’art. 93 del decreto n. 163/2006 e smi) alla valutazione di Impatto Ambientale, all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e all’Autorizzazione alla realizzazione e gestione di impianti di gestione rifiuti».

Il presidente dell’ACS-Onlus nell’esposto diffida gli organi regionali e provinciali preposti, ad assumere provvedimenti autorizzativi, nulla-osta, ecc., relativi allo smaltimento dei rifiuti prodotti dalla Portovesme s.r.l. in difformità/violazione della normativa nazionale e regionale di settore; ed invita la Procura della Repubblica ad accertare eventuali ipotesi di reato a carico di Pubblici Amministratori e Pubblici Funzionari ed il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri a vigilare sulle effettive modalità di smaltimento dei rifiuti prodotti dalla Portovesme s.r.l., e sulla legittimità degli atti amministrativi di supporto.

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E’ stata costituita, a Nuxis, una nuova associazione, denominata “Le Sorgenti”. Il percorso intrapreso dai soci fondatori, inizia fattivamente con l’esposizione delle casse fiorite di Nuxis e del Sulcis, interessanti oggetti della tradizione locale, che oscillano tra arte ed artigianato, e proseguirà attraverso la ricerca e la pubblicazione di scritti, l’organizzazione di convegni, seminari, dibattiti e laboratori, mediante l’assunzione «di iniziative concrete, con la finalità di contribuire ad approfondire lo studio e la conoscenza della storia e della realtà sociale del territorio prima di tutto di Nuxis, ma non solo. Siamo convinti che queste attività e iniziative avranno come diretta conseguenza la crescita sia culturale ma anche economica della popolazione locale. Quindi: un luogo di riflessione, di elaborazione, di confronto, di condivisione. Un’occasione di impegno e di partecipazione. Un luogo senza steccati, senza connotazione politica, con un “minimo comune denominatore condiviso” dal punto di vista dei valori».

Il nome “Le Sorgenti” nasce da una lunga riflessione, comune ai soci promotori: l’Associazione ha l’aspirazione d’essere sorgente. «La sorgente – spiegano – non è altro che il sito in cui scaturisce la fonte della vita stessa, l’acqua. E così vorremmo essere: essere uno dei mezzi (la sorgente, appunto) attraverso cui far venire alla luce le tante potenzialità che il nostro paese ha: voi, i cittadini, tutta la popolazione, e noi stessi, siamo l’acqua. Ed è coniugato al plurale proprio perché i mezzi mediante i quali raccogliere proposte e idee sono tanti. Il logo che ci caratterizza ne è una dimostrazione: nasce dal desiderio di voler “dare”, di voler “offrire”: quale organo meglio delle mani esprime questa volontà? E queste mani accolgono l’acqua che, dalle montagne, scorre fino a esse e in esse viene raccolta

“Le Sorgenti”, dal punto di vista giuridico, nasce come un’associazione no profit, i cui organi statutari sono l’Assemblea dei soci, il Consiglio direttivo ed il Presidente: tutte le cariche sociali sono assunte ed assolte a totale titolo gratuito.

Il Comitato direttivo, attualmente, è formato da cinque componenti: il presidente (Giangiacomo Aru), il vice-presidente (Efisio Pinna), il segretario (Manuela Colaci), il tesoriere (Martina Lampis) e un quinto componente (il prof. Andrea Pubusa).

L’associazione si rivolge a tutta la popolazione di Nuxis, a chi ha buona volontà, a chi vuole esprimersi liberamente, a chi ha iniziativa, a chi ha voglia di fare e di pensare, a chi si impegna a far diventare i pensieri attività reali, a chi non si ferma ai “vorrei…” ma pensa anche ai “come”.

«L’associazione, a proposito della condivisione di valori – spiegano i soci fondatori – vuole essere una “casa” per questi nostri concittadini. Ci rivolgiamo anche: a chi fa solo critiche, perché abbia modo di fare proposte e di impegnarsi in positivo; a chi ha idee ma appena c’è da metterle in pratica scappa o ha altro da fare, perché scopra quanto è capace di fare insieme agli altri; a chi dice “in questo paese non c’è niente…”, perché abbia la possibilità di arricchire le proprie esperienze. Ci rivolgiamo soprattutto ai giovani e alle donne. A una domanda che già c’è e a una domanda potenziale, per alimentarla affinché diventi domanda reale. Con quali iniziative? Con iniziative “alte” e “di qualità”, quindi “popolari” e “democratiche” e “non elitarie”: convegni, seminari, tavole rotonde, presentazioni di libri, ma anche manifestazioni artistiche, cinematografiche, teatrali. E con un’attività formativa: da fare con le scuole, nelle scuole, anche per dare loro un aiuto in un momento non facile. Da parte nostra vi invitiamo a iscrivervi all’Associazione, nelle forme previste dallo statuto: come soci ordinari o come soci sostenitori. Abbiamo previsto anche la forma di socio junior dedicata ai minorenni.»

«Da parte mia e di chi mi affianca nei ruoli direttivi – sottolinea il presidente Giangiacomo Aru – ci sarà un impegno costante nel ricercare la vostra partecipazione. Facendo questo patto, ci scopriremo capaci di progettare e fare cultura in modo positivo, fecondo e avremo modo di trascorrere piacevolmente tanti momenti. Per concludere, riteniamo sia importante intessere proficui rapporti con le associazioni similari esistenti sul territorio, per fare rete; rapportarci serenamente con le istituzioni e con la politica: un rapporto chiaro e trasparente, di collaborazione, nella distinzione e nella reciproca autonomia. Siamo sicuri – conclude il presidente Aru – che si riuscirà a comunicare e a collaborare efficacemente.»

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L’on. Mario Tendas (Pd) chiede spiegazioni, in un’interrogazione rivolta al presidente delal Regione e all’assessore dell’Ambiente Donatelal Spano, sul mancato inserimento delle aree industriali di Oristano (ex stabilimento SARDIT) e di Marrubiu (ex stabilimento CEMA) nell’elenco dei SIN (Siti di interesse nazionale).

«Come già denunciato anche dall’associazione ex esposti – dice Mario Tendas – il sito di Casale Monferrato inserito nella mappa nazionale era dello stesso gruppo industriale della Sardit di Oristano e in questo stabilimento si producevano gli stessi identici materiali che hanno creato e creano tutt’oggi inquinamento ambientale come confermano i numerosi decessi di lavoratori e cittadini dovuti all’esposizione alle fibre di amianto. Il decreto legislativo n. 152 del 2006 “Norme in materia ambientale”, all’articolo 252, stabilisce i criteri di individuazione dei Siti di interesse nazionale (SIN) approvati poi con decreto del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), d’intesa con le regioni interessate, secondo precisi criteri che contemplano anche i siti interessati da attività produttive e astrattive di amianto, ipotesi nelle quali  il rischio sanitario e ambientale deve risultare particolarmente elevato.»

«Tali criteri – aggiunge Mario Tendas -, costituiscono un solido presupposto per sostenere con forza la richiesta di inserimento delle aree industriali di Oristano (ex stabilimento SARDIT)  e di Marrubiu (ex stabilimento CEMA)  nell’elenco dei Siti di interesse nazionale, contribuendo a rendere disponibili le risorse necessarie a realizzare gli interventi di risanamento e recupero ambientale.»

«L’auspicio è che, anche dietro l’interrogazione, ci sia anche da parte dell’amministrazione regionale  un maggiore interesse ed una maggiore attenzione rispetto ad una problematica che ha interessato e interessa in modo specifico il territorio oristanese. Che, nel passato recente – conclude Mario Tendas -, ha registrato la presenza di due importanti realtà aziendali interessate alla attività di manufatti in amianto.»

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L’on. Luigi Lotto, presidente della commissione Attività produttive, interviene nel dibattito sviluppatosi dopo l’approvazione della legge sul Turismo.

«Assistendo ad una serie di considerazioni, non sempre esatte, sulle norme introdotte dalla nuova legge in materia di turismo, recentemente approvata dal Consiglio regionale, ed in particolare per quanto riguarda le norme su i campeggi – scrive Luigi Lotto in una nota -, vorrei riprendere alcune questioni di merito trattate dalla Legge regionale 16/2017.»

«Riguardo alle strutture tipo camper, caravan e case mobili e simili messi a disposizione dei clienti da parte del gestore del campeggio – aggiunge Luigi Lotto -, la legge 14 maggio 1984 n. 22 e successive modifiche prevedeva:

1) Una percentuale massima stabilita in 40% (modifica introdotta con LR 11/2017, disposizioni urgenti in materia di urbanistica ed edilizia) mentre con la LR 16/2017 tale percentuale è stata ridotta al 35%

2) Entro tale limite potevano essere comprese strutture vincolate o non vincolate al suolo mentre con la LR 16/2017 sono state escluse le strutture vincolate al suolo, limitando la disposizione alle sole non vincolate al suolo.

3) Per la installazione di queste strutture non era necessario alcun titolo edilizio (modifica introdotta con l’art. 20 della LR 21 novembre 2011 n. 21 II piano casa) mentre con la LR 16/2017 questa norma è stata abrogata.»

«Questo per chiarire meglio, al di là del giudizio che ognuno dà delle singole questioni, il contenuto della legge sul turismo 16/2017 relativamente ai campeggi – conclude Luigi Lotto – e cosa stabilivano invece le norme in vigore fino all’approvazione della stessa (26 luglio 2017).»

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Si è riunita ieri la commissione Sanità di Italia Attiva ed Energia per L’Italia (di Stefano Parisi) coordinata da Tore Piana e composta da Elena Vidili, Mauro Oggiano, Massimo Tammaro e Alessio Paganini, per analizzare la situazione dei costi sulla sanità in Sardegna. Sono stati analizzati nel dettaglio i bilanci consuntivi 2016 resi pubblici la settimana scorsa da parte delle otto ASSL (ex ASL).

«Dall’analisi dei dati sui bilanci consuntivi 2016 – si legge in una nota di Tore Piana, Elena Vidili, Massimo Tammaro, Mauro Oggiano ed Alessio Paganini – emerge un quadro disastroso sulla gestione della sanità Sarda dopo la riforma. Nessun risparmio, bensì un buco da 232 milioni per le solo otto ASSL a cui si aggiungeranno nei prossimi giorni gli sbilanci in negativo della AOU di Sassari della AOU di Cagliari e dell’Azienda Brotzu di Cagliari. Se si dovesse confermare per l’AOU di Sassari i meno 34 milioni del bilancio previsionale e i meno 41 milioni previsti per il Brotzu e per l’AOU di Cagliari, i meno 20 milioni, si arriverebbe a chiudere i conti con un buco probabile di oltre 330 milioni di euro. Una cifra altissima che non reggerebbe l’impatto sul bilancio regionale per la copertura dei costi. Se poi si considera che nel piano di rientro sui costi proposto dalla Giunta regionale a guida Pigliaru – si legge ancora nella nota – si prevede che per il solo 2016 risparmi per 63 milioni, per il 2017 risparmi per 126 milioni e per il 2018 risparmi per 138 milioni (rientro obbligato per disposizioni nazionali) si può capire come il risultato non sia stato raggiunto ma addirittura aggravato, si può quindi affermare già di un palese fallimento sulle politiche sanitarie regionali della Giunta Pigliaru e della sua maggioranza.»

«Maglia nera anzi nerissima, spetta alla ASSL di Oristano – sottolinea ancora la nota – dove i conti e i costi sono aumentati di oltre il 162%  seguita da ASSL di Sassari, sempre dai dati di bilancio ufficiali e pubblicati dei consuntivi 2016 si attesta maglia grigia, al secondo posto,  con un più 15% dei maggiori costi. Se poi si considera che a Sassari nel 2016 si è iniziata la preparazione e predisposizione del passaggio del presidio ospedaliero Santissima Annunziata dalla ASSL alla AOU DI Sassari, comprendente i 1.272 dipendenti, il dato appare ancora più drammatico; infatti – conclude la nota -, si sarebbe dovuta avere una notevole riduzione dei costi nella sola ASSL sassarese, come  peraltro avvenuto nella ASSL di Cagliari.»