30 July, 2024
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E’ durissimo il giudizio dell’assessore del Bilancio e della Programmazione del comune di Carbonia, Mauro Manca, sull’esclusione del Sulcis Iglesiente dalla ciclovia turistica della Sardegna.

«Cosa ha fatto il Sulcis Iglesiente per essere nuovamente escluso? – scrive Mauro Manca in un post pubblicato sul suo profilo facebook – Oggi il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha sottoscritto il protocollo d’intesa con il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, riguardante la ciclovia turistica della Sardegna che entrerà nel piano nazionale delle ciclovie. La ciclovia della Sardegna ha una lunghezza totale di circa 1.230 km ed è articolata in due direttrici geografiche: una da Alghero a Cagliari (538 km) lungo il versante occidentale, e una da Santa Teresa di Gallura a Cagliari, sul versante orientale (508 km). La ciclovia si completa con due itinerari trasversali, dei quali uno da Porto Torres a Santa Teresa di Gallura (120 km) lungo la costa settentrionale e l’altro da Dorgali a Macomer, attraverso Nuoro, al centro dell’isola (70 km circa). La mappa riporta esattamente i percorsi previsti. Ci chiediamo cosa ha fatto il Sud Ovest della Sardegna per non essere stato inserito nel percorso? Perché, nuovamente, la Regione si dimentica del territorio più martoriato della Sardegna e non pensa che sarebbe importante considerare anche il territorio del Sulcis Iglesiente e che magari le piste ciclabili che si stanno realizzando nel nostro territorio potrebbero essere integrate in questi nuovi percorsi permettendo che anche da noi si possa sviluppare un turismo attivo che si sta sempre più imponendo? Porremo la domanda a chi di dovere e la aggiungeremo alla domanda sulla mancata inclusione del Sulcis Iglesiente nella programmazione territoriale. Tale programmazione – conclude Mauro Manca – permetterà di ripartire fondi per lo sviluppo economico, ma non per il Sulcis Iglesiente.»

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ciclovia

La ciclovia turistica della Sardegna diventa realtà ed entra nel piano nazionale delle ciclovie. Il presidente Francesco Pigliaru, oggi a Roma insieme all’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, ha siglato con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e i rappresentanti del Ministero dei Beni culturali e Turismo, il Protocollo d’intesa che regola la progettazione e realizzazione dei 1.230 km di ciclabile, parte importante degli oltre 2.000 km di piste che la Sardegna riserva alle due ruote. Pensata come infrastruttura specificamente turistica, questa sezione della rete complessiva si articola in quattro direttrici e collega porti e aeroporti, attraversando centri urbani e zone paesaggistiche di pregio.

«Puntiamo molto sulle ciclovie ed oggi abbiamo fatto un altro, significativo passo avanti – ha detto il presidente Pigliaru -. I numeri del turismo balneare sono in continua crescita, ma serve andare oltre, aumentando i flussi nei mesi di spalla e attirando i visitatori verso le zone interne. Lavoriamo concretamente su molti fronti per raggiungere l’obiettivo e questo progetto è un tassello importante: ci rivolgiamo ad un turismo nuovo, che vuole scoprire il paesaggio muovendosi lentamente, in modo sostenibile e con rispetto. La grande esperienza del Giro d’Italia partito proprio dalla nostra regione, ha mostrato quanto interesse richiami il binomio Sardegna bicicletta – ha concluso Francesco Pigliaru – un grande potenziale che è tempo di mettere a frutto.»

Il ministro Graziano Delrio ha evidenziato come la rete pensata per la Sardegna, all’interno del piano nazionale, sia «un grande sistema di collegamenti ciclabili, che si sviluppa in modo innovativo e complesso», e ha messo in particolare l’accento sugli itinerari che si spingono verso le zone interne: «Si potranno esplorare – ha detto il ministro Delrio – pedalando sulle tratte trasversali della ciclovia, percorsi fortemente voluti dalla Regione che permetteranno a tutti di scoprire le bellezze meno conosciute dell’Isola». 

La stipula del Protocollo d’Intesa con il MIT e il MIBACT sancisce di fatto l’inserimento della Ciclovia Turistica della Sardegna nel Sistema Nazionale di ciclovie turistiche, definendo le azioni e gli impegni delle parti per la progettazione, la realizzazione e il finanziamento della ciclovia turistica regionale.

La Ciclovia Turistica della Sardegna, prevista dalla delibera n.37/30 approvata dalla Giunta regionale il primo agosto, fa parte della rete ciclabile regionale. Conta circa 1.230 km ed è collegata alle principali porte di accesso all’Isola: i porti di Cagliari, Olbia e Porto Torres e gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero. Quattro le direttrici: Occidentale Alghero-Cagliari (538 km); Orientale Santa Teresa di Gallura-Cagliari (508 km); trasversale Porto Torres-Santa Teresa di Gallura (120 km); trasversale Dorgali-Macomer (70 km). Gli itinerari si snodano attraverso zone di alto valore naturalistico e centri urbani con numerosi elementi d’interesse storico, archeologico e architettonico. Circa il 40% della ciclovia è in sede propria, e un altro 50% si sviluppa su strade locali urbane o arginali e vicinali con bassi livelli di traffico veicolare; solo il 9% prevede la percorrenza di strade statali e provinciali, tutte declassabili con velocità massima di 50 km/h. Inoltre è caratterizzata da un’altimetria confortevole, in quanto il 78 % del suo sviluppo ha una pendenza inferiore al 3% affrontabile anche da ciclisti non esperti o allenati. Ha una larghezza minima che oscilla tra 1,50 m (nei tratti monodirezionali) e 2,50 m (nei tratti a doppio senso), secondo quanto previsto dalle normative di settore. La ciclovia risponde a requisiti di tipo trasportistico, in chiave sostenibile, rendendo possibile l’accessibilità diretta ed indiretta diffusa; di tipo turistico, economico, di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, di integrazione europea, nazionale e locale, di integrazione intermodale treno+bici e bus+bici; salutistico-ricreativo, promozionale-educativo e di miglioramento ed incremento della sicurezza degli itinerari ciclabili.

La Rete degli itinerari ciclistici regionali di circa 2.000 km, di cui la ciclovia turistica fa parte, è stata progettata dall’Arst in collaborazione con il CIREM (Centro Ricerche Economiche e Mobilità delle Università di Cagliari e Sassari), a seguito di un’ampia attività di progettazione dal basso che ha coinvolto 65 associazioni, 209 enti locali, gli assessorati regionali del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Ambiente e degli Enti Locali, l’Enas e l’agenzia Forestas.

Il costo complessivo stimato per la realizzazione della Ciclovia Turistica della Sardegna ammonta a 110 milioni di euro, di cui circa 82,5 per lavori. 15 milioni (8 del Piano infrastrutture e 7 del Por Fesr 2014-2020) sono già disponibili. Entrare a far parte del sistema nazionale consente la co-partecipazione statale subito, per circa 2,4 milioni, per progettazione e opere, e successivamente con quota parte delle risorse già stanziate dallo Stato per oltre 300 milioni di euro. Il riconoscimento di infrastruttura strategica di livello nazionale risulta quindi determinante, oltre che per l’ammissione della ‘Ciclovia Sardegna’ alla ripartizione delle risorse economiche complessivamente disponibili a livello nazionale, anche al fine dell’accesso ad eventuali finanziamenti comunitari.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale solleva ancora forti dubbi sulle risorse regionali che dovrebbero arrivare al comparto agroindustriale in grave crisi.

«Le promesse, purtroppo, dovranno scontare evidenti ritardi – attacca Gianluigi Rubiu -. La maggioranza sta illudendo i pastori con impegni impossibili da mantenere. Il programma degli interventi dovrà fare i conti con la realtà dei fatti. Si tratterà di trovare le risorse utili tra le pieghe della finanziaria regionale. Non basta. La manovra dovrà passare al vaglio delle commissioni, che si riuniranno a settembre, per poi passare in aula non prima di ottobre.»

«Sarà l’ennesima presa in giro di questa Giunta inadeguata a risolvere i problemi atavici dell’Isola – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Non è la sola questione a preoccuparci. Perché le risorse per dare una risposta all’emergenza agricoltura risultano essere insufficienti.  Si pensi ai comparti dell’agroalimentare e della cerealicoltura, che devono fronteggiare la persistente siccità e i danni dovuti alle alte temperature. Ci vorrebbe uno stanziamento ulteriore per il ristoro del mancato reddito dovuto alla mancanza di risorse irrigue. Sarebbe opportuno – conclude Gianluigi Rubiu – reperire delle risorse nel calderone delle somme in perenzione per evitare inutili balletti di cifre impossibili per l’agricoltura sarda ormai al collasso.»

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La splendida Villa Salazar, a Piscinas, riaperta al pubblico lo scorso 2 giugno ed ora visitabile gratuitamente ogni fine settimana, dal venerdì alla domenica, sotto la direzione della Pro Loco, ha ospitato dal 4 al 6 agosto cinque mostre di altrettanti artisti sulcitani.

Ad esporre le loro opere sono stati il pittore di Villaperuccio Angelo Littarru; la pittrice e ceramista di Carbonia Rita Deidda (DeRita); il giovane fumettista di Piscinas Edoardo Atzori, 18 anni, diplomato al Liceo artistico; Lucia Mancosu di Piscinas, pittrice e disegnatrice; Virginia Salis di Piscinas, anche lei pittrice e disegnatrice.

La villa Salazar s’è dimostrata una location ideale per ospitare mostre d’arte, occasioni importanti sia per la valorizzazione delle opere degli artisti sia per la valorizzazione della villa. In tutti e tre i giorni, nonostante il caldo intenso di questa estate sulcitana, i visitatori sono stati numerosi, con grande soddisfazione dei cinque artisti.

Alleghiamo l’album fotografico delle opere degli artisti.

                       

 

 

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Il presidente del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda, insieme con il segretario Pds, Franciscu Sedda, ha presentato questa mattina nella sala stampa del Consiglio regionale la proposta della Costituzione della Repubblica di Sardegna. La Carta sarda, che conta 55 articoli ricompresi in 7 capitoli (La Repubblica di Sardegna, Diritti fondamentali, Struttura dello Stato, Le istituzioni, Il parlamento, La magistratura, La Suprema corte) è disponibile on-line, all’indirizzo www.sacartaprosarepubblica.eu, in lingua italiana, in campidanese, logudorese, limba de mesania e gallurese.

Il documento, approvato lo scorso giugno dall’assemblea nazionale del Pds, è da oggi aperto alla consultazione ed al contributo di tutti i sardi e di quanti “tengono alla Sardegna”. C’è tempo fino al prossimo dicembre per proporre emendamenti e modifiche poi, dopo un’ampia consultazione nei territori, la Carta sarà votata in una giornata solenne individuata dal Partito dei sardi.

«Alla Sardegna – ha dichiarato Maninchedda – servono nuove e grandi motivazioni che possono nascere solo dalle grandi idee; vogliamo cambiare la realtà e per farlo bisogna essere capaci di immaginarla nella sua forma più grande e più bella.»

«La costituzione che proponiamo ai sardi – ha proseguito l’ex assessore dei Lavori pubblici – fonda le sue radici nella cultura democratica, nell’europeismo, nella cultura della solidarietà e in quella libertaria, perché vogliamo che lo Stato sia strumento per i cittadini.»

Tra le novità sottolineate da Paolo Maninchedda il ricorso al referendum «come meccanismo di appropriazione dei simboli della nazione» (sono previsti per la scelta dell’inno e della bandiera, per le lingue ufficiali e per la distribuzione di competenze e funzioni tra lo Stato, le Regioni e i Comuni) ed anche l’affermazione di una serie di principi inerenti i diritti dei cittadini («introduciamo il principio della buona fede e neghiamo allo Stato la possibilità di condannare per tutta la vita un essere umano vietando l’ergastolo») e la libertà economica («non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale»).

Nella sezione dedicata alle istituzioni si ripropone l’assemblea sarda con 80 seggi («i rappresentanti del popolo sardo non sono obbligati ad abbandonare lavoro e professione per tutta la durata del mandato ma potranno optare sulla retribuzione») e l’elezione non contestuale del parlamento e del primo ministro (eletto ogni 4 anni, mentre il presidente della Repubblica resta in carica cinque anni).

«La proposta della Carta della Repubblica Sarda – ha aggiunto Franciscu Sedda – non è un punto di arrivo ma un momento di rilancio nel cammino per l’indipendenza della Sardegna, dove incominciamo a vedere splendere la luce alla fine del tunnel.»

«Da oggi in poi – ha concluso Gianfranco Congiu, capogruppo Pds in Consiglio regionale – voteremo soltanto i provvedimenti in linea con le finalità indicate nell’articolo 1 della Carta dei sardi e cioè daremo il nostro assenso in Aula solo a quelle leggi che garantiscano al popolo sardo la coesione interna, la libertà, la democrazia, il futuro dei giovani e l’indipendenza della Sardegna.» 

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Un incontro di grande intensità con due protagonisti della fusion a Neoneli al diciannovesimo festival Dromos. Domani (giovedì 10 agosto), il piccolo borgo in provincia di Oristano ospita un chitarrista del calibro di Stanley Jordan e un’autentica icona della batteria, Billy Cobham, in concerto alle 21.30 in piazza Barigadu (anziché in piazza Italia, come inizialmente previsto). Con loro sul palco, a completare il progetto, il cileno Christian Gálvez, virtuoso del basso elettrico dal curriculum invidiabile.

Oltre a essere un musicista dal talento innato, Cobham è anche un raffinato ed originale compositore che ha saputo spaziare da un genere all’altro senza porre alcun limite alla sua musica. Lo dimostrano la sua vasta discografia e le numerose collaborazioni con artisti provenienti da tutto il mondo. Dalla fine degli anni sessanta il musicista di Panama, classe 1944, ha rivoluzionato il modo di concepire le parti destinate alla batteria, apportando una forza creativa all’ambito ritmico e assegnando ad esso una centralità senza precedenti. Ha raggiunto l’apice della fama a metà degli anni settanta divenendo uno dei musicisti più imitati nell’ambito jazz, fusion e rock.

 In una carriera che ha preso il volo nel 1985, Stanley Jordan, classe 1959, ha sempre mostrato una personalità camaleontica, anticonformista, fantasiosa e del tutto originale, lasciando la sua indelebile impronta su ogni sua interpretazione. Figura tra le più originali della storia della chitarra, il musicista di Chicago rinnova e porta ai massimi livelli una tecnica marginale, “Touch” o “Tapping” che gli permette un uso pianistico dello strumento. Jordan non usa il plettro e non “pizzica”, ma ora “percuote” ora “tira” le corde fino a creare un sound unico ormai universalmente riconosciuto. 

Conosciuto ai suoi esordi come il “Pat Martino del basso”, Christian Gálvez fa parte della generazione dei bassisti elettrici “post Pastorius”. Influenzato da colleghi come John Patitucci e Stanley Clarke, esplora il suo universo personale grazie ad un originale stile virtuosistico, dove l’uso di armonie e accordi a livello più alto è una parte fondamentale del suo linguaggio; uno stile che si avvicina a quello dei grandi geni della “chord melody” come Joe Pass, Tal Farlow, George Benson e Pat Martino.

Ingresso a 10 euro più diritti di prevendita. La serata si arricchisce con un’anteprima del festival enogastronomico e culturale Licanìas, organizzato dal Comune: una cena con prodotti del territorio (fregula, pecora e vino di Neoneli) a cura dello chef Roberto Serra del ristorante “Su Carduleu” di Abbasanta.

Venerdì 11 agosto Dromos torna nella sua casa base, a Oristano, per la proiezione, alle 21.30 in piazza Corrias, del film “Nel mondo grande e terribile”. Scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria, il lungometraggio racconta la vita e il pensiero negli anni del carcere di Antonio Gramsci (di cui ricorre l’ottantesimo anniversario della morte), interpretato dall’attore Corrado Giannetti. Il film è presentato da Enrica Vidali e dal produttore Tore Cubeddu, con letture di Alessandro Melis. L’ingresso alla proiezione, organizzata in collaborazione con la biblioteca comunale di Oristano, è libero.

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2014

2015

2016

Investimenti da tariffa

14,37 (M€)

20,11 (M€)

33,85 (M€)

Opere finanziate

7,81 (M€)

18,66 (M€)

19,45 (M€)

TOTALE

22,18 (M€)

38,77 (M€)

53,3 (M€)

Oltre 50 milioni di euro di investimenti nel 2016 in Sardegna ad opera di Abbanoa, di cui 33,85 milioni da tariffa (frutto dei ricavi da bolletta) e 19,45 milioni relativi a opere finanziate (frutto di finanziamenti pubblici).

Per quanto riguarda il 2017, ai 2 maxi appalti per 100 milioni di euro i cui bandi sono stati pubblicati a fine giugno – interventi di manutenzioni ordinarie e straordinarie sulle reti idriche e fognarie – si aggiungono 98 milioni di euro da destinare a interventi volti a ridurre le perdite di rete e altri 70 milioni per gli appalti di conduzione degli impianti di depurazione in scadenza a fine ottobre.

Con un valore complessivo di oltre 250 milioni di euro Abbanoa anche nel 2017 si conferma, quindi, primo investitore della Sardegna e tra i primi 10 a livello nazionale: Abbanoa, Smat, MM, Iren, Hera, Acquedotto Pugliese, Gruppo CAP, Acea, Abc Napoli e Veritas sono infatti i 10 principali attori del settore idrico in Italia, rappresentano circa il 50% del mercato e nel 2016 hanno investito oltre 900 milioni di euro.

Oltre un quarto dei ricavi generati da queste aziende è stato destinato agli investimenti, cifra destinata a crescere ulteriormente in futuro (fonte Agici per il Workshop Annuale sul Servizio Idrico Integrato).

Un trend che per quanto riguarda Abbanoa si conferma positivo anche nel primo semestre del 2017. A testimoniarlo anche i dati della Cna, Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e  Media impresa, resi noti appena qualche giorno fa, secondo cui «nel corso dell’estete il mercato regionale dei lavori pubblici mostra segnali di ripresa». A tenere banco, si legge sempre nel dossier della Cna, sono i maxi appalti banditi dai grandi committenti, Abbanoa e Anas. I segnali positivi riguardano infatti la fascia superiore ai 5 milioni di euro.

«In Sardegna reti e impianti sono vecchi e in molti casi sottodimensionati. Ancora oggi in alcune zone manca la conoscenza precisa dei tracciati delle reti idriche e fognariespiega l’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro RamazzottiAbbanoa  sta facendo fronte a queste emergenze mettendo in campo le tecnologie più avanzate, accelerando gli investimenti e chiamando alla collaborazione imprese e professionisti. Abbiamo riattivato investimenti che dal 2008 non erano ancora arrivati alla soglia della procedura di gara e attraverso importanti interventi di efficientamento stiamo mettendo ordine in un sistema precario ed obsoleto.»

Le principali criticità lungo il cammino che porta dallo stanziamento della risorsa alla realizzazione dell’opera, sono appunto legate all’ottenimento delle autorizzazioni e approvazioni di legge che coinvolgono spesso numerosi Enti con tempi di riscontro che vanno ben oltre quelli stabiliti dalla normativa vigente in materia. In particolar modo in caso di opere a rete di elevata estensione, le aree oggetto di intervento ricadono in zone sottoposte a numerosi vincoli (PAI, PPR, SIC, ZPS, Archeologici, ecc.) con conseguente allungamento dei tempi autorizzativi.

Tra i progetti più innovativi, realizzati e in fase di realizzazione, ne rientrano sicuramente tre: la manutenzione straordinaria (progettazione esecutiva) di due tratti dell’adduttrice per Bosa dello schema acquedottistico “Temo” nei rami Barasumene-Monte Contra e Monte Contra-Bosa Centro con tecniche di relining no-dig (senza scavo); la realizzazione di impianti di fitodepurazione (depurazione degli scarichi attraverso le piante); il “Progetto Oliena” già realizzato con Hitachi di efficientamento idraulico, energetico e gestionale (ingegnerizzazione) della rete orientato alla lotta alle perdite idriche, a cui seguiranno progetti in 30 comuni che verranno scelti fra quelli che  hanno le percentuali di perdite più elevate e che faranno da apripista ad un progetto ambizioso che coinvolgerà 230 Comuni.  

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Nuova presentazione, questa sera, alle 19.00, nella sala consiliare del comune di Giba, della guida del Cammino Minerario di Santa Barbara, edita da Terre di Mezzo. Il programma della serata prevede la proiezione del documentario di Antonio Demma trasmesso da Rai Italia, e del documentario “Per conservare la memoria” (intervista del 2004 ad un ex minatore di Giba di 91 anni). E, ancora, la posa del cippo del Cammino Minerario di Santa Barbara nel comune di Giba.

Alla serata, presentata dal giornalista Sandro Mantega, parteciperanno i sindaci di Giba, Andrea Pisanu, e di Buggerru, Laura Cappelli; il parroco di Giba, don Salvatorangelo Manca; il direttore del settimanale diocesano “Sulcis Iglesiente Oggi”, Giampaolo Atzei; il regista del documentario di Rai Italia, Antonio Demma; l’autore della guida del Cammino Minerario di Santa Barbara, nonché presidente dell’omonima fondazione, Giampiero Pinna.

Sono invitati alla manifestazioni tutti i sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente Guspinese; i vescovi delle diocesi di Iglesias e Ales Terralba (soci della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara); gli assessori regionali competenti e, infine, i consiglieri regionali e i parlamentari del territorio.

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Importanti novità, a Carbonia, nei parcometri del centro cittadino. In questi giorni, la società che gestisce il servizio dei parcheggi a pagamento, la Traffic Srl – su esplicita richiesta del comune di Carbonia – ha provveduto a dotare gli attuali apparecchi di un kit di ultima generazione, che consente il pagamento del ticket del parcheggio anche con bancomat e con il telefono cellulare (attraverso un’App).

La novità era già prevista nella Legge di Stabilità 2016 che stabiliva che, entro il primo luglio 2016, tutti i Comuni avrebbero dovuto abilitare i parcometri installati ad accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito/debito. Una sentenza del Giudice di Pace di Fondi, Comune in provincia di Latina, dello scorso 21 febbraio, ha dato ragione ad una cittadina, praticante fresca di studi di giurisprudenza, che aveva ricorso contro una multa di 41 euro ed ha sancito che «gli automobilisti, in mancanza di dispositivi attrezzati col bancomat, potranno ritenersi autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati».

Il comune di Carbonia si è adeguato alle nuove norme e nelle aree destinate alla gestione della sosta a pagamento è possibile ora l’utilizzo di strumenti elettronici, oltre al consueto uso di monete. «L’adeguamento delle colonnine ai vari metodi di pagamento rende più fruibile il servizio a vantaggio di tutti i cittadini – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai -. L’obiettivo è garantire una modalità aggiuntiva al pagamento tradizionale della sosta, con strumenti innovativi e tecnologici. Inoltre, per consentire un’immediata individuazione dei parcometri, ogni colonnina è segnalata con apposita cartellonistica».

In via sperimentale, il concessionario dei parcheggi a pagamento ha installato le nuove dotazioni elettroniche nei seguenti parcometri cittadini:

– Via Gramsci (parcometro centrale);

– Piazza Matteotti (presso Dinokebab);

– Piazza Ciusa;

– Via delle Poste.

La funzione di pagamento con telefono cellulare è utilizzabile scaricando l’applicazione NFC con un contratto telefonico che preveda pagamenti online. È sufficiente avvicinare il telefono al parcometro utilizzando il tasto “+” o “-“ per stabilire la tariffa ed effettuare il pagamento.

Tutte le informazioni utili all’operatività del servizio potranno essere richieste agli ausiliari del traffico, oppure ai numeri della Società concessionaria (tel. 0982 41886; mail: info@trafficsrl.it).

 

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Il comune di Carbonia ha pubblicato i bandi di concorso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di 9 figure professionali: 5 assistenti sociali, 3 educatori professionali e 1 istruttore direttivo amministrativo/contabile. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 7 settembre 2017.

I profili richiesti lavoreranno all’interno del progetto SIA “Sostegno per l’Inclusione Attiva” – finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per il triennio 2017-2019 – che riguarda tutti i 16 Comuni del Plus-Distretto Sanitario di Carbonia.

Nel dettaglio, è indetto un concorso pubblico, per titoli e colloquio, finalizzato all’assunzione, a tempo determinato (30 ore settimanali per un anno), di 5 assistenti sociali (categoria D1).

Un concorso pubblico, per titoli e colloquio, è stato bandito anche per l’assunzione di 3 educatori professionali (categoria D1), a tempo parziale e determinato (20 ore settimanali per un anno).

Infine, è stato previsto un bando di concorso pubblico, per titoli e colloquio, per l’assunzione a tempo pieno e determinato di 1 istruttore direttivo amministrativo/contabile (categoria D1).

Tutte le figure richieste dovranno essere in possesso di lauree specifiche, appositamente indicate.

Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre il 7 settembre 2017.

I bandi sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale Quarta Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 60 dell’8 agosto 2017.