30 July, 2024
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I consiglieri regionali Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp), Pierfranco Zanchetta (Cristiano Popolari Socialisti) e Pietro Cocco (Partito democratico), intervengono ancora una volta sulla situazione dei lavoratori ex Saremar, ritenuta inaccettabile, e sollecitano interventi urgenti per arrivare ad una soluzione definitiva.

«Ancora una volta siamo costretti a tornare sul tema dei lavoratori della ormai ex società di cabotaggio marittimo infraregionale Sardegna Regionale Marittima, costretta alla liquidazione in seguito alle note vicende che ne hanno decretato il fallimento – scrivono in una nota Pizzuto, Zanchetta e Cocco –. Nei giorni scorsi, abbiamo avuto modo di visionare l’interessante Report sugli ultimi dati relativi ai lavoratori che, con la liquidazione della Saremar, hanno perso il loro posto di lavoro e che, in virtù delle deliberazioni della Giunta Regionale, sarebbero dovuti essere tutelati attraverso diverse misure a loro sostegno. Prezioso ed approfondito il lavoro svolto dall’ASPAL, che ringraziamo per l’impegno dimostrato in questi mesi. Tuttavia si rileva che qualora non venissero celermente trasferiti i fondi dall’assessorato regionale del Lavoro, l’ASPAL nulla potrà rispetto alle misure applicative a favore dei lavoratori.»

«Il quadro occupazionale desumibile dal Report è disarmante, i dati sono sconfortanti e assolutamente non in linea con quanto contenuto sia nelle delibere regionali, sia del bando per il servizio di trasporto marittimo con le isole minori in vigore al 1 aprile 2016 – aggiungono i tre consiglieri regionali di maggioranza –E’ una situazione gravissima, intollerabile e allarmante: riporteremo il tema in Consiglio regionale e chiederemo agli uffici una verifica su questi primi quindici mesi di gestione del servizio e sulla rispondenza dell’operato del nuovo armatore ai dettami del bando e dell’offerta tecnica presentata in sede di gara.»

«Su questa vicenda non abbasseremo mai la guardia – concludono Luca Pizzuto, Pierfranco Zanchetta e Pietro Cocco -: tutti i lavoratori che hanno subito ingiustamente le vicissitudini della Saremar meritano una collocazione dignitosa nel rispetto delle norme e dei ruoli di ciascuno.»

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Piero Comandini, consigliere regionale del gruppo del Partito democratico, è primo firmatario di un’interrogazione, rivolta al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru, con la quale chiede di verificare la situazione che grava su una struttura così importante qual è il Centro per le Malattie Dismetaboliche e l’Arteriosclerosi (CMDA) dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, al fine di trovare una concreta e definitiva soluzione per ripristinare l’attività del CMDA dell’Azienda Ospedaliera Brotzu che, nella propria autonomia organizzativa, è diventata, nel tempo, un’eccellenza ed un importante riferimento a livello nazionale.

Il Centro per le Malattie Dismetaboliche e l’Arteriosclerosi (CMDA) dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, è una struttura semplice dipartimentale che, fino a circa un anno e mezzo fa, aveva un organico costituito da quattro medici, un biologo nutrizionista, una dietista, quattro infermieri ed un ausiliario; attualmente, in seguito a pensionamenti e trasferimenti, vi lavorano due medici e due infermieri (formalmente appartenenti al Centro Trasfusionale), oltre a tre infermieri ed un ausiliario part-time. Le principali attività del Centro comprendono la valutazione del rischio cardiovascolare, la diagnosi clinico-laboratoristica delle malattie rare relative al metabolismo delle lipoproteine e la successiva terapia salvavita di LDL-Aferesi.

Il CMDA è individuato come un importante Centro di Riferimento Regionale (L.R. n. 16 del 06/05/1991) e la sua sezione di LDL-Aferesi rappresenta un’eccellenza riconosciuta in campo nazionale, infatti, nessun altro centro italiano può vantare un’attività quantitativa e qualitativa simile, grazie all’esperienza venticinquennale ed ai circa 12.500 trattamenti effettuati. Da anni partecipa a diversi studi e sperimentazioni scientifiche internazionali, ed è uno dei pochi centri italiani autorizzati alla prescrizione della Lomitapide (Lojuxta) (innovativo e costosissimo farmaco per il trattamento di alcune forme di ipercolesterolemia) e, per ultimo ma non per questo di minor importanza, dal 2012 ha partecipato a studi multicentrici internazionali sui nuovi farmaci per il trattamento dell’ipercolesterolemia (gli anticorpi monoclonali anti PCSK9: evolocumab ed alirocumab), due dei quali studi sono ancora in essere e un terzo, che riguarderà il trattamento delle donne in gravidanza, sta per iniziare.

Piero Comandini ricorda inoltre che, dal febbraio 2017, questi farmaci sono diventati rimborsabili ma la loro prescrizione è sottoposta a monitoraggio da parte dell’AIFA; tale prescrizione è riservata ai centri individuati dalle regioni. L’Assessorato alla Sanità, in una prima determina ha negato al CMDA l’autorizzazione alla prescrizione dei suddetti anticorpi monoclonali e, in una seconda lo ha autorizzato ma solo per un particolarissimo tipo di paziente e per un solo farmaco (nome commerciale Repatha); in pratica ha escluso il Centro dalla possibilità di prescrivere un farmaco usato per anni e che trova la sua principale indicazione proprio in quei pazienti che ad esso fanno riferimento (per la gravità della loro ipercolesterolemia o per fenomeni di intolleranza ai farmaci o perché praticano LDL-Aferesi).

Piero Comandini auspica che, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, si trovi presto una soluzione risolutiva e definitiva ai gravi problemi che attualmente generano disservizi per il personale medico, per gli operatori sanitari ed inevitabilmente per i pazienti, restituendo al Centro per le Malattie Dismetaboliche e l’Arteriosclerosi (CMDA) dell’Azienda Ospedaliera Brotzu quell’immagine di efficienza che dovrebbe caratterizzare ogni struttura ospedaliera.

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Hangar, il laboratorio di idee e di ricerca espressiva di Industrie Stirner cambia sede nella pausa estiva e si trasferisce il 9 agosto alla Cueva Rock di Quartucciu per rendere omaggio nel sesto appuntamento, a partire dalle ore 21.00, a una delle più importanti formazioni del rock indipendente italiano: i Franti, progetto musicale italiano originario di Torino attivo dalla fine degli anni settanta fino al 1987. Ospite speciale Stefano Giaccone, fondatore dei Franti e dei Kina, considerato uno dei più rilevanti musicisti della scena indipendente italiana con una storia artistica affollata di eventi ed esperienze sia come solista sia in gruppo. Scrittore, agitatore, sognatore e artigiano video-sonoro, ha suonato in mezza Europa in migliaia di date ed eventi punk, jazz, teatro e canzone d’autore. L’artista torinese porterà nella performance dal vivo le canzoni e le parole dei Franti, accompagnato da Alessandro Rizzu alla chitarra, Fabio La Neve al basso e Luca Lilliu alla batteria (band formata appositamente per questa occasione). Un live in cui si alterneranno anche gli interventi di Brigata Stirner con Arnaldo Pontis e Roberto Belli, esponenti della scena elettronica e industriale cagliaritana da oltre venticinque anni nell’ambito della ricerca sonora e poetica. Il concerto sarà preceduto dalla presentazione insieme a Carlo Birocchi (Chourmo) del progetto Franti (attraverso la proiezione di documenti video) e del volume edito nel 2015 dalla casa editrice torinese Nautilus “Franti: perché era lì. Antistoria di una Band Non Classificata”. Un evento-tributo frutto della collaborazione tra Stefano Giaccone, Industrie Stirner, Bohèmien Eventi (di Atena e Luca Morgante) e MayMask. Inizio a partire dalle ore 21.00, ingresso 5 euro.

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Prima di rimanere travolti dall’insolito destino del successo in accoppiata che i fan continuano a tributare alla clip di «Volare», pure dall’azzurro mare di agosto, Fabio Rovazzi e Gianni Morandi si erano ritrovati sul set allestito presso il casello A58-TEEM di Vizzolo Predabissi a cantare in play-back fra ologrammi di code vacanziere e modelli computerizzati di aerei.

L’attesissimo backstage di «Volare», prodotto in esclusiva da Tangenziale Esterna SpA e, da oggi, visualizzabile su YouTube, sul sito Internet della Concessionaria e sui profili Facebook e Twitter della Società (@A58TEEM), svela, a partire dall’utilizzo di tricicli con camera-car incorporata, i trucchi cinematografici cui ha fatto ricorso la troupe per girare le scene on-the-road del tormentone da 100 milioni di view.

Il video non solo proietta gli appassionati dentro il dietro-le-quinte del patto artistico-generazionale siglato dal talento emergente di Lambrate e dal mostro sacro di Monghidoro lungo l’arteria privata a servizio di A58-TEEM solitamente percorsa dai casellanti per recarsi al lavoro ma rivela anche agli aficionados la costruzione degli effetti speciali che hanno favorito la popolarità della clip. 

Perché è assolutamente virtuale il velivolo che, nei frame stradali, si scorge dietro gli automobilisti in fila durante una partenza di massa e che, nella prima parte dell’official video, aveva trasportato Fabio e Gianni, alla coche con tanto di divisa e cappello da pilota, sino al ritornello «Allacciate le cinture che stiamo per atterrare. Non abbiamo alternative. Atterriamo in Tangenziale»

Un fantasmagorico trucco ha consentito, infatti, di sovrapporre, in fase di montaggio, la sagoma computerizzata di un aereo sull’immagine reale del gigantesco telo verde che, per l’intera durata delle riprese, ha schermato la rotonda adiacente l’uscita A58-TEEM di Vizzolo Predabissi mettendo al riparo da sguardi indiscreti sia la strana coppia sia i componenti della troupe.

Sempre frutto di un effetto speciale ottenuto, come spiega lo stesso Rovazzi all’inizio del backstage, alternando i diversi piani di sequenza assicurati dagli operatori in sella a tricicli elettrici dotati di camera-car, è la lunghezza chilometrica dell’incolonnamento che il rapper, in felpa d’ordinanza, risale a piedi per tentare, invano, di raggiungere la sua Barboncina color pesca in compagnia di Gianni Morandi.

Nel parcheggio di A58-TEEM messo a disposizione dalla Concessionaria per la scena dell’inseguimento al settantaduenne Gianni Morandi e al cane conteso in cui si esibisce il ventitreenne «non cantante» erano state, del resto, posteggiate non più di 20 auto invece dei 500 mezzi che, grazie alla scansione digitalizzata delle immagini, quanti guardano l’official video sembrano scorgere in coda.

Non da ologrammi ma da protagonisti e comparse in carne e ossa risultano, al contrario, caratterizzati i focus sui vacanzieri che immortalano prima una Ferrari con al volante il comico Frank Matano, poi una Harley Davidson con in sella il culturista William The Biker e infine una Citroën 2CV guidata dal Gianni Nazionale con in braccio la Barboncina decisa ad abbandonare Rovazzi.

«Volare» non è, comunque, la prima clip musicale che, con tanto di successivo dietro-le-quinte «targato» Tangenziale Esterna SpA, la Concessionaria ha permesso di realizzare, peraltro senza mai penalizzare gli utenti con interruzioni di traffico e garantendo il supporto dei dipendenti, lungo arterie connesse ad A58-TEEM nell’ottica di evidenziare un approccio collaborativo con gli artisti di qualsivoglia età.

J-Ax ed Elio avevano, difatti, girato nell’ottobre 2015 l’esilarante video de «La Tangenziale» in corrispondenza della Bretella tra Riozzo e Melegnano allora in avanzato stato di costruzione e poi entrata in esercizio allo scopo, condiviso dal territorio, di creare un collegamento taglia-file gratuito tra le congestionatissime Provinciali «Santangiolina» e «Binasca».

Alessandra Amoroso s’era, dal canto suo, premurata di scegliere per le riprese (febbraio 2016) della raffinata clip di «Comunque andare» (63 milioni di visualizzazioni pure in virtù del remake di alcuni frammenti di «Ironic» interpretata da Alanis Morissette) il viadotto panoramico tra Cerro al Lambro e Vizzolo Predabissi che si snoda in parallelo con A58-TEEM  potenziando la viabilità ordinaria.

«Come già avevamo fatto in occasione dei video di J-Ax, Elio e Amoroso – ha dichiarato, nel pomeriggio, il direttore di esercizio di A58-TEEM Federico Lenti -, abbiamo postato sulla Rete il backstage di “Volare” che la Società ha prodotto in esclusiva con l’obiettivo di allargare la conoscenza di A58-TEEM pure ai fan di Rovazzi e di Morandi non residenti in Lombardia.»

  

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E’ la stagione dei grandi ritorni quella che il Carbonia calcio sta preparando dopo il passaggio di proprietà dalla famiglia Giganti ad una nuova cordata di imprenditori locali. Dopo Nicola Boi, Riccardo Milia, Gabriele Concas, Checco Fele nella veste di dirigente e del direttore tecnico Giorgio Melis, ritorna in biancoblu, nella veste di allenatore della categoria Regionale Giovanissimi, Floriano Congiu, una bandiera, un mito del calcio biancoblu.

Con 291 presenze è il terzo calciatore con più lunga militanza nel Carbonia (lo precedono solo l’indimenticato Carlo Zoboli con 380 e Aldo Scopa con 300), con 62 reti è il cannoniere più profilo della storia biancoblu, davanti a Gianni Pusceddu (56), Gianni Pisano (52) e Adriano Novellini (42).

Calciatore dalla qualità tecniche straordinarie (con il piede sinistro, palla al piede, faceva mirabilie, nei calci di punizione era un autentico incubo per i portieri avversari), avrebbe meritato sicuramente maggiore fortuna ma ha pagato anche un carattere certamente non pari al talento naturale con pochi eguali a livello assoluto. Ha avuto una chance nella stagione 1975/76, all’età di 21 anni, quando è passato all’Olbia, in serie C, ma non ha avuto neanche il tempo di ambientarsi, perché a novembre dello stesso anno la società gallurese, dimostrando di non credere il lui, lo cedette al Thiesi, in serie D. A fine stagione un altro trasferimento, alla Nuova Vibonese, nella serie D calabra, quindi il ritorno a Carbonia, dove ha contribuito alla crescita della squadra, con le due promozioni, prima in serie D (con un suo goal nello spareggio di Nuoro con il Porto Torres, poi deciso dal sorteggio) nella stagione 1977/78, poi nel campionato di C2, al termine del trionfale campionato Interregionale 1981/82.

In C2 ha disputato 21 partite con 2 goal nel campionato 1982/83, 16 partite senza goal nel campionato 1983/84, 21 partite con 1 goal nel campionato 1984/85.

E’ tornato al Carbonia da allenatore, nella stagione 1994/95, in Eccellenza regionale, senza molta fortuna, ed ha poi scelto di dedicarsi alla cura dei giovanissimi, con una bella esperienza al Cagliari. Ora ritorna ancora una volta al “suo” Carbonia da responsabile dei Giovanissimi regionali.

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Nasce in Sardegna il “Comitato scientifico per l’insularità”. “Il Comitato scientifico”, apartitico ed indipendente, svolgerà una funzione tecnico-consultiva in merito al referendum sull’insularità anche attraverso un programma di iniziative di studio e di eventi che si terranno nei prossimi mesi. Il Comitato promotore per il referendum sull’insularità ha chiesto la partecipazione di uomini di chiara fama internazionale e nazionale, come il prof. Paolo Savona, il dr. Gavino Sanna, il prof. Massimo Carpinelli, rettore dell’Università di Sassari, il prof. Pasquale Mistretta, già rettore dell’Università di Cagliari, il dr. Ettore Angioni, già procuratore generale della Repubblica, dr.ssa Simonetta Sotgiu, Giudice della Corte di Cassazione, prof.ssa Maria Antonietta Mongiu, archeologa, prof. Giovanni Lobrano, ordinario di Diritto romano presso l’università di Sassari, prof. Gavino Faa (medico, università di Cagliari), il dr. Paolo Fadda, storico, l’editore Carlo Delfino, il Giudice dr. Enrico Altieri, il Dr. Francesco Manca, già Direttore Generale dell’Osservatorio industriale della Sardegna, il dr. Paolo Figus, già direttore de L’Unione Sarda, avv. Francesca Curreli, l’avv. Rita Dedola, presidente Consiglio dell’Ordine Forense di Cagliari, Antonello Gregorini, presidente dell’associazione Nurnet, il prof. Stefano Altea, docente Università di Cagliari.

«Avere nel Comitato scientifico esperti rappresenta un’opportunità per poter dare un contributo scientifico non solo al referendum e alla comprensione degli svantaggi strutturali permanenti e i costi dell’insularità, pagati in termini di deficit infrastrutturale e deficit di sviluppo dalla Sardegna – dice l’avvocato Roberto Frongia, componente del comitato promotore per il referendum sull’insularità nella Costituzione italiana -, bensì anche alla creazione di una nuova coscienza culturale identitaria che assume una sempre più grande rilevanza in un tempo di grande cambiamento.»

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Qualche giorno fa il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Marianna Madia ha twittato una notizia che pensiamo farà piacere ai tanti giovani in cerca di un lavoro. Il tweet, ancora presente sul sito del ministero dice: «Firmato decreto assunzioni straordinarie Forze di polizia e Vigili del fuoco: 2.739 nuovi assunti. Presto ne seguiranno altri». 

I fondi per tali assunzioni sono già stati previsti in una “voce” creata nella nuova legge di bilancio. 

Nello specifico i nuovi posti saranno così suddivisi: 850 nei Carabinieri; 750 nella Polizia; 420 nella Guardia di Finanza; 400 nei Vigili del fuoco e 300 nella Polizia penitenziaria… 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/lavoro_ministero_pa.html .

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Simone Seguro, corridore della Ricambi 2000 di Quartu Sant’Elena, ha vinto la gara ciclistica su strada “Bike sotto le stelle – 1° Memorial Renzo Senni”, organizzata dall’ASD Dimonios Bike Team Carbonia con il patrocinio del comune di Carbonia.

Al secondo posto si è classificato Omar Vargiu (Pul.Sar Threeface di Cagliari), al terzo Luca Santamaria (Ricambi 2000 di Quartu Sant’Elena).
Il percorso si è snodato lungo le vie del centro di Carbonia, da via Gramsci (sede di partenza e di arrivo), via Fosse Ardeatine, via Manno, via Roma, via Trieste e via Costituente.
Con l’iniziativa “Bike sotto le stelle” è stato ricordato Renzo Senni, ciclista originario di Carbonia, deceduto il 26 maggio 2013, all’età di 60 anni, in seguito ad un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale n. 2, tra Carbonia e Villamassargia.

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Nel giorno che ha segnato il ritorno al Carbonia di Giorgio Melis nella veste di direttore dell’area tecnica, la direzione sportiva biancoblu ha portato a termine ben cinque operazioni per la definizione dei quadri tecnici per la prossima stagione 2017/2018.

Stamane è stato definito l’accordo con l’attaccante Gabriele Concas, classe 1984, già al Carbonia cinque anni fa. Nel pomeriggio Simone Di Franco è stato confermato preparatore dei portieri e responsabile dei loro allenamenti; è stato definito l’accordo con il portiere Omar Galizia, classe 1998, originario di Iglesias (ex Primavera del Cagliari calcio, con esperienze nel Grosseto e nella Nuorese); sono stati confermati, infine, i difensori Cristian Mameli (classe 1995) e Simone Giovagnoli (classe 1997).

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Giorgio Melis è il nuovo direttore tecnico del Carbonia calcio. Avrà la responsabilità di tutta l’area tecnica. Ne ha dato comunicazione in tarda serata la società biancoblu, con un post pubblicato sulla pagina facebook “Carbonia calcio 1939”.

Fra i tanti giovani cresciuti nel calcio sulcitano, Giorgio Melis è l’unico ad avere raggiunto, nell’arco della carriera, il prestigioso traguardo del duplice esordio in serie A sia da calciatore sia da allenatore.

Nato a Carbonia il 2 marzo 1958, Giorgio Melis ha mosso i primi passi nel settore giovanile cittadino, distinguendosi nel ruolo di terzino destro, da dove è approvato alla Primavera del Cagliari. In maglia rossoblu ha raggiunto la prima quadra, facendo il suo esordio in serie B nella stagione 1977/78, sotto la guida di Lauro Toneatto. Collezionò 7 presenze e l’estate successiva è stato ceduto in prestito, per completare la sua maturazione, all’Almas Roma, in serie C2, dove ha giocato da titolare ben 32 partite. Rientrato al Cagliari, in serie A, ha avuto la soddisfazione di esordire nella massima categoria del calcio italiano.

Da Cagliari, la carriera di Giorgio Melis è proseguita al Matera, in serie C1 e C2. Con la maglia della squadra lucana, ha disputato ben tre campionati, con 91 presenze e 2 goal. Nell’estate del 1983, con il Carbonia di Checco Fele in C2, è tornato nella sua città, accolto con grande entusiasmo dai tifosi.

Nel “suo” Carbonia Giorgio Melis ha disputato 4 campionati di C2, raggiungendo sempre la salvezza, perché alla vigilia della stagione dell’amara retrocessione (1987/88), è passato alla Sguotti, dividendosi tra calcio e lavoro. Ma il distacco dal Carbonia è durato una sola stagione, perché l’anno successivo, nel campionato Interregionale, Elvio Salvori lo ha voluto con sé e gli ha affidato la fascia di capitano e con Carlo Pusceddu ha formato una coppia di centrali, nel modulo a zona, pressoché insuperabile.

Nella stagione 1988/89 il Carbonia ha sfiorato la promozione, disputando uno straordinario girone d’andata, mentre l’anno successivo la situazione economica è divenuta insostenibile e, dopo una sofferta salvezza, è maturato il fallimento della società e Giorgio Melis ha concluso lì la sua lunga e prestigiosa carriera di calciatore (con il Carbonia ha disputato complessivamente 168 partite, realizzando 3 reti) ed ha iniziato subito quella di allenatore.

Anche in panchina Giorgio Melis ha bruciato le tappe, facendo il suo esordio con il Carloforte. Ha guidato poi Pula, Fermassenti, Selargius e Sant’Antioco, quindi l’approdo alla Primavera del Cagliari, dove ha allenato per dieci anni, raggiungendo due volte i play-off scudetto e nel 2010 il presidente Massimo Cellino, che già qualche anno prima aveva anticipato in un’intervista su L’Unione Sarda «un giorno il Cagliari sarà guidato da un allenatore sardo, il suo nome è Giorgio Melis», gli ha affidato la prima squadra per le ultime cinque partite del campionato di serie A, insieme all’amico e collega Gianluca Festa, dopo l’esonero di Massimiliano Allegri.

Nonostante i discreti risultati (2 a 2 all’esordio casalingo con il Palermo, poi 0 a 0 a Napoli, 2 a 2 casalingo con l’Udinese, unica sconfitta per 2 a 1 sul campo della Roma e 1 a 1 casalingo con il Bologna), a fine stagione Massimo Cellino ha affidato la prima squadra a Pierpaolo Bisoli e Giorgio Melis, raggiunto un altro grande traguardo con la laurea di allenatore di prima categoria al Supercorso di Coverciano, è ritornato al settore giovanile rossoblu, alla guida degli allievi nazionali.

La sua esperienza nei quadri tecnici del Cagliari è durata ben 14 anni consecutivi. Nell’estate 2015 ha avuto una breve e poco fortunata esperienza al Tortolì, nel campionato di Eccellenza, conclusa già nel mese di ottobre con le dimissioni, dopo tre sconfitte consecutive.

Giorgio Melis, infine, è stato responsabile tecnico della rappresentativa regionale juniores della FIGC e dallo scorso anno ha dedicato il suo tempo e la sua professionalità ai giovanissimi calciatori del Rosmarino Orione Carbonia.

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Carbonia Calcio 1988-89