30 July, 2024
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Dal Michelangelo string quartet, fenomale quartetto d’archi i cui musicisti si distinguono per la loro attività di solisti, cameristi e docenti di livello internazionale, a Enrico Pace, pianista a cui viene riconosciuta una raffinatissima arte del tocco. Da Julien Beaudiment, considerato tra i più brillanti rappresentanti della scuola francese di flauto, a Pavel Gililov, eclettica stella del pianoforte amato in tutto il mondo. Passando per Hartmut Rohde, violista che fa dell’ispirazione e della forza dell’immaginazione la sua cifra.

Si avvicina l’edizione numero XVII per l’Accademia internazionale di musica di Cagliari, appuntamento con la musica colta considerato il fiore all’occhiello dell’ultimo scorcio d’estate cagliaritana. Dal 26 agosto al 3 settembre più 200 giovani virtuosi della musica provenienti da tutto il mondo arriveranno in città per seguire i corsi di alto perfezionamento, tenuti da docenti universalmente apprezzati.  E, come da tradizione, l’Accademia coglie questa opportunità per offrire, accanto allo studio, “Le Notti musicali”: tre serate (il 29, 30 e 31 agosto) in cui il pubblico potrà ascoltare in un’unica, rara, occasione le più apprezzate stelle internazionali della musica classica.

Si ripete così la formula di successo nata tanti anni fa dalla felice intuizione di Cristian Marcia, chitarrista di rilevo internazionale e direttore artistico dell’Accademia, e di suo fratello Gianluca, direttore dell’associazione culturale Sardegna in musica da cui l’Accademia è nata. Un progetto, il loro, apprezzato perfino dall’Unesco che, cinque anni fa, ha dichiarato l’Accademia sua partner e ogni anno, nella sua prestigiosa sede di Parigi, la accoglie in un apposito evento culturale che per la Sardegna è un’importante occasione di promozione internazionale.

Il sipario sulle Notti musicali 2017 si apre la sera di martedì 29 agosto alle 21 sulle note del Quintetto per clarinetto e archi di Wolfang Amadeus Mozart, una delle pietre miliari del repertorio clarinettistico. Sul palco ci sarà il Michelangelo string quartet (composto dalla leggendaria Mihaela Martin, violinista vincitrice del  prestigioso concorso di Indianapolis e del Premio Tchaikowski, Daniil Austrich, altro violinista vincitore di importanti riconoscimenti internazionali, Nobuko Imai, unica violista al mondo ad avere vinto nello stesso anno i famosi concorsi internazionali di Ginevra e Monaco, sino a Frans Helmerson,  leggenda del violoncello recentemente giurato nell’importante concorso “Reine Elisabeth”) che,  insieme a Florent Heau, tra i maggiori rappresentanti della scuola francese di clarinetto. La seconda parte della serata si apre con la overture dall’opera di Gioacchino Rossini Il barbiere di Siviglia, per proseguire ancora con Rossini e la overture della sua La gazza ladra: protagonisti di queste esecuzioni saranno il flautista Julien Beaudiment, Daniil Austrich, componente del Michelangelo string quartet ma anche carismatico solista, e Cristian Marcia.

Il chitarrista e direttore artistico dell’Accademia resterà sul palco, raggiunto dall’intero Michelangelo string quartet, ancora per gli ultimi due brani pensati a chiusura della serata: il delizioso Quartetto con chitarra di Joseph Haydn e il Fandango Quintet di Luigi Boccherini che vedrà anche l’intervento del percussionista Roberto Migoni.

I virtuosi del Michelangelo string quartet tornano sul palco anche mercoledì 30 agosto: nella prima parte della serata, insieme alla stella della viola Hartmut Rohde, proporranno il Quintetto per archi n. 4 in sol minore di Wolfang Amadeus Mozart. Segue il Quintetto per pianoforte e archi di Johannes Brahms, eseguito insieme al pianista ucraino Pavel Gililov.

Giovedì 31 agosto la prima parte della serata vedrà sotto i riflettori Julien Beaudiment insieme all’eclettico pianista Enrico Pace: il duo affronterà la Sonata per violino e pianoforte di Richard Strauss.

Al trio composto dai grandissimi Frans Helmerson, Mihaela Martin ed Enrico Pace è invece affidata la chiusura di questa edizione 2017 delle “Notti Musicali”: i tre musicisti saluteranno il pubblico con il Piano trio n. 22 di Felix Mendelssohn.

Ogni serata comincerà alle 21.00.

 

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Il commissario del Parco Geominerario ha scritto al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dopo il devastante incendio di Arbus e Gonnosfanadiga.

Nella lettera, inviata per conoscenza anche al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e ai sindaci dei comuni di Arbus, Antonio Ecca, e di Gonnosfanadiga, Fausto Orrù, Tarcisio Agus scrive che «l’evento è di tale gravità da sollecitare, purtroppo, anche l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media nazionali. A pochi giorni dallo scoppio del gravissimo attentato alla natura ed al paesaggio, ho avuto modo di percorrere i luoghi del disastro, fra boschi di querce, lentischi, macchia mediterranea, oliveti e vigneti distrutti dal fuoco. Uno spettacolo desolante, le assicuro, carico di morte e disperazione per le Comunità locali».

«Nell’area percorsa dal fuoco, oltre 2.000 ettari, tali Comunità, anche in virtù di una timida riconversione economica in atto, con agriturismi, campeggi e aziende agricole, stavano tentando con fatica di risollevarsi dopo il deserto lasciato dalla fine delle attività minerarie ed industriali, contribuendo anch’esse al riscatto economico e sociale della nostra Isola – aggiunge Tarcisio Agus -. Il Parco Geominerario, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alle imprese, alle famiglie ed a tutti i cittadini danneggiati, sente forte l’impegno e la responsabilità affinché si creino le condizioni per ripristinare immediatamente quanto andato perduto in sinergia con la Regione Autonoma della Sardegna e gli Enti locali, peraltro detentori di importanti siti storico-minerari nella regione di “Sibiri” a Gonnosfanadiga, da cui il fuoco è partito, e “Ingurtosu”, “Naracauli” e “Bau” nel comune di Arbus.»

«Oltre agli aspetti economici, si tratta di recuperare paesaggi unici, non solo minerari, ma anche naturali che annoverano importanti geositi quali le dune di “Piscinas”, che hanno costituito un argine naturale all’avanzare distruttivo delle fiamme. Tutto lo staff tecnico ed amministrativo del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna si pone a Sua disposizione – conclude Tarcisio Agus – per ogni possibile intervento che vorrà porre in essere a sostegno, in primo luogo delle aziende ed attività economiche danneggiate, nonché del ripristino dell’ambiente e del paesaggio fortemente compromessi.»

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La bellezza del movimento e dell’espressione del corpo, che partono dal cuore. Il 9 agosto giornata T.off Open, settimo appuntamento della rassegna “Sulle Orme – Il Mediterraneo Il Corpo Il Viaggio”. Alle 21.00 nello spazio di via Nazario Sauro 6 a Cagliari, i due giovani artisti emergenti sardi, Lucrezia Maimone (Lupa) e Jonathan Frau, formatisi entrambi nelle più importanti accademie di danza e circo contemporaneo, porteranno in scena in questa giornata particolare che chiude la parentesi estiva della rassegna diretta da Simonetta Pusceddu, frammenti del loro repertorio di creazione tra danza, arte circense e clownerie. Una testimonianza dei loro percorsi paralleli, ambedue viaggiatori formatisi nelle più importanti accademie di danza e circo contemporaneo.

«Anni di studio intenso sul mio corpo, acrobatica poi danza, teatro, mimo e clown, equilibrio sulle mani, contorsione e torsioni. Una ricerca infinita sulle possibilità e limiti del mio corpo che si esprime, cambia, si trasforma, in continua metamorfosi. La paura, la libertà, i limiti, la fatica, la resistenza, la forza, la respirazione, l’equilibrio, il gioco d’ attore, il mimo poi la marionetta. Tutto ciò è un impulso che parte dal cuore» spiega Jonathan Frau, formazione scuola circo Carampa Madrid e LIDO centro arti circensi Toulouse (FR), dove attualmente vive, e co-fondatore della compagnia Oktobre (Francia). Lucrezia Maimone, formazione Escuela Internacional de Circo y Teatro de Granada CAU, Spagna e “Copenhagen Contemporary Dance School” – Danimarca, Fondatrice della compagnia LupaM e Co-fondatrice della Compagnia Circadì Clownerie e teatro danza (Spagna), vive a Santander (Cantabria). La ricerca del corpo, degli oggetti applicati alla danza-teatro le hanno svelato i segreti della clownerie poetica e dell’animo umano ancora inesplorati, al servizio dei diversi linguaggi. «Smontare, decontestualizzare e destrutturare, scomporre negli elementi costitutivi quell’azione quotidiana ai fini di una nuova strutturazione, in cui ciò che vale sarà lo stato emotivo che conduce l’azione».

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La Giunta regionale ha stanziato, su proposta dell’assessore della sanità, Luigi Arru, e a seguito di una ricognizione su tutti i presidi del territorio, oltre 81 milioni di euro per 74 interventi di messa a norma antincendio del patrimonio edilizio sanitario regionale.

«Facciamo un grande sforzo finanziario per rimediare allo stato di inadeguatezza delle strutture sanitarie rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa antincendio, con particolare riferimento agli obblighi di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private – spiega l’assessore Luigi Arru -. La ricognizione ha riguardato anche le strutture della ASSL di Nuoro (nelle more della definizione del contenzioso sul contratto di Project Financing) dove sono stati presi in considerazione solo quegli interventi di messa a norma antincendio non previsti dal contratto. Successivamente alla formalizzazione della sentenza sul contenzioso, prevista per il mese di settembre, si procederà al completamento della ricognizione e alla successiva programmazione degli interventi di messa a norma antincendio in tutti i presidi presenti nel territorio della ASSL di Nuoro.»
Nel mese di agosto 2016 la Giunta ha approvato il documento per l’attuazione del Programma investimenti, finalizzato all’adeguamento alla normativa antincendio delle strutture sanitarie del SSR, che prevedeva la realizzazione di 60 interventi di messa a norma, per una spesa complessiva di circa 56 milioni.
Per mezzo delle risorse stanziate con la delibera CIPE n. 16 dell’8 marzo 2013 (€ 2.609.200) ha trovato immediata copertura economica solo una minima parte degli interventi ricompresi nel programma, mentre i restanti interventi avrebbero dovuto trovare copertura mediante futuri stanziamenti statali. Considerata l’incertezza dell’entità e dei tempi di questi trasferimenti, valutata l’urgenza e l’indifferibilità dell’opera di messa a norma antincendio, si è scelto di finanziare con fondi regionali tutti gli interventi urgenti.
Per quanto attiene alle procedure per l’erogazione dei finanziamenti e per il monitoraggio degli interventi, i singoli interventi di edilizia sanitaria compresi nel programma saranno attuati con la stipula di una convenzione con le Aziende Sanitarie, con un cronoprogramma procedurale e finanziario relativo ad ogni intervento,

Gli 81 milioni saranno ripartiti secondo la seguente tabella:

ASSL Sassari € 15.888.500

ASSL Olbia € 3.090.000

ASSL Nuoro € 804.000

ASSL Lanusei € 5.300.000

ASSL Oristano € 13.979.310

ASSL Sanluri € 1.774.064

ASSL Carbonia € 4.314.680

ASSL Cagliari € 4.107.000

AO Brotzu € 20.819.585

AOU – Sassari € 8.060.000

AOU – Cagliari € 3.500.000 

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Appuntamento a Bauladu, in provincia di Oristano, per il diciannovesimo festival Dromos, con un’icona della musica alternativa italiana. Questa sera, alle 21.30, all’anfiteatro comunale, è di scena Giovanni Lindo Ferretti con il concerto “A cuor contento” con cui il cantante e autore emiliano, cofondatore dello storico gruppo punk CCCP Fedeli alla Linea (1982-1990), dei C.S.I. – Consorzio Suonatori Indipendenti (1992-2001) e dei PGR (2001-2009), da qualche anno è tornato sui palchi di club e festival. Il concerto ricalca i tour precedenti nella forma ma non nella sostanza. Ferretti torna a raccontarsi esclusivamente con le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP e dei C.S.I. con una nuova scaletta che comprende anche qualche brano tratto da “Saga, il Canto dei Canti”, ultimo album pubblicato da Sony Music nel 2013, colonna sonora dell’omonima opera equestre. Sul palco con lui due fedeli compagni di viaggio: Ezio Bonicelli e Luca A. Rossi, entrambi componenti degli Ustmamò, ad assicurare alle canzoni una nuova, e allo stesso tempo fedele, veste elettrica. “A cuor contento” è anche un album, registrato durante il tour 2011.

Il concerto è inserito nella nona edizione del Du – Bauladu Music Festival ideato dalla Consulta Giovani Bauladu puntando alla valorizzazione delle ricchezze culturali e ambientali del territorio e delle produzioni locali. Ingresso a 15 euro più diritti di prevendita. Per i residenti biglietti a 5 euro. In collaborazione con il Bosa Beer Festival e Pani di Sardegna, è prevista una visita guidata al Birrificio Brumare di Bauladu, laboratori del gusto con degustazione di birre artigianali sarde e cibi a base di pane. Visite guidate in paese a cura dell’associazione di promozione sociale Jannaberta. Per info e prenotazioni: Infopoint – piazza Angioy, Bauladu / tel. 346 24 54 657.

Domani, martedì 8 agosto, Dromos fa tappa a Ula Tirso con un’attesa protagonista di questa edizione, Diane Schuur, in concerto alle 21.30 in piazza IV Novembre con ingresso libero. Voce potente quanto flessibile, una carriera che conta due Grammy Award e tre nomination, la cantante e pianista jazz statunitense, classe 1953, non vedente dalla nascita, presenta una serie di canzoni tratte dal suo vasto repertorio.

Mentre il cartellone musicale va avanti (fino a martedì 15) con la sua programmazione nei vari centri dell’Oristanese che compongono il circuito del festival, nel capoluogo Oristano è possibile visitare le tre mostre sul tema di questa edizione di Dromos che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”: prigioni intese come condizione esistenziale, spirituale e culturale più che fisica. Due, entrambe curate da Ivo Serafino Fenu e Chiara Schirru in collaborazione con AskosArte, sono aperte al pubblico fino al primo ottobre: l’Hotel Mistral 2 ospita “Identity bodies”, una selezione di opere di Angelo Cricchi, Davide Curreli, Daria Endresen, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Tonino Mattu, Michele Mereu, Pietrolio, Egle Picozzi, Alessandra Sayed, Pietro Sedda; la Pinacoteca comunale Carlo Contini è invece la sede di “The Brig”: coprodotta dal Comune di Oristano – Assessorato alla Cultura, col contributo della Fondazione di Sardegna, la mostra presenta opere di importanti artisti del panorama internazionale, nazionale e sardo: Romina Bassu, Filippo Berta, Leonardo Boscani, Giusy Calia, Angelo Cricchi, Gianni De Val, Daniele Duo’, Daria Endresen, Elisabetta Falqui, l’autore della fotografia scelta come immagine del manifesto del festival, Juha Arvid Helminem, Daniela e Francesca Manca, Tonino Mattu, Michele Mereu, Gianni Nieddu, Sabrina Oppo, Quartierino Blatta (Paola Porcu e Tania Zoccheddu), Ivan Pes, Egle Picozzi, Claudia Spina.

Al Centro di Salute Mentale (presso Ospedale Vecchio, piazzale San Martino), infine, è allestita la mostra fotografica “Infiniti invisibili”, prodotta in collaborazione con il Centro per l’Autonomia Servizio del PLUS Distretto di Oristano, ASL e Coop. Soc. CTR Onlus: quattordici scatti del fotografo Pierluigi Colombini, da vedere fino al 31 settembre.

 

 

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Nell’estate 2017, anche in Sardegna esplode il consumo di cibi e condimenti della dieta Mediterranea, prodotti dalle 1.878 le imprese agroalimentari artigiane. Prodotti eccellenti, gustosi e ricercati che, quando consumati nella giusta quantità, non intaccano il peso e il girovita. Infatti, se gli italiani sono tra i più in forma al mondo, il merito è anche di un’alimentazione in cui prevalgono qualità e genuinità dei prodotti artigiani.

A rilevarlo è l’elaborazione dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte Ocse 2015 e UnionCamere 2017) sul “Cibo salva linea”.

«La genuinità delle nostre specialità artigiane – sostiene il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi – fa bene alla salute, mantiene in forma, fa muovere l’economia sarda e contribuisce a mantenere alta la bandiera del food made in Sardegna nel mondo. La “ricetta” dei prodotti artigiani è il rispetto delle materie prime e delle tecniche di lavorazione tradizionali – aggiunge Antonio Matzutzi – e un’attenzione sempre più diffusa a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela

In questa rovente estate, nell’economia alimentare dei sardi la spesa maggiore sarà dedicata al condimento per eccellenza, l’olio d’oliva: 85 milioni di euro, per una media di 118 euro a famiglia. Per il simbolo del cibo made in Italy, la pizza, i sardi spendono 115 euro a famiglia, 83 milioni di euro in totale. Nell’alimentazione estiva non può mancare il gelato: i nostri corregionali ne consumano per 52milioni di euro, per un controvalore medio di 72 euro a famiglia. Quasi a pari merito la birra, che vale 71 euro a famiglia e 51 milioni di euro. Tra gelati, birre, street food, pizza, olio d’oliva, le famiglie italiane spendono 9,7 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la salute, gli ultimi dati medici, infatti, confermano come la dieta mediterranea faccia bene alla linea degli italiani. La quota di obesi nel nostro Paese è pari al 9,8% della popolazione adulta, una percentuale che ci assegna il record dei più snelli tra i 7 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e il terzo posto tra gli Stati dell’Ocse (dopo Giappone e Corea del Sud) dove il tasso medio di obesità è del 19,5%.

Come scritto, nell’alimentazione sarda a custodire i segreti del gusto made in Sardegna, garantendo la qualità e la varietà del nostro cibo sempre più apprezzato da italiani e turisti stranieri, sono i produttori artigiani: Confartigianato Imprese Sardegna ha calcolato che per soddisfare la domanda di gelati, birre, pizza, street food, olio si muove un esercito di 1.878 imprese e circa 3.138 addetti.

Tra i settori più dinamici vi è quello della birra. Ai sardi piace gustarla ma anche produrla. Per questo il settore birrario si espande registrando una crescita delle imprese e dei consumi. Infatti, alla fine del 2016 le aziende sarde registrate presso le Camere di Commercio, erano 29 di cui 16 artigiane.

La rilevazione di Confartigianato Sardegna mostra che a livello provinciale a vantare il maggior numero di produttori artigiani di gelati, birre, olio d’oliva, pizza, street food e cibo da asporto c’è Cagliari con 847 imprese in totale, segue Sassari con 627, Nuoro con 254 e Oristano con 151

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Il presidente dei Riformatori sardi Roberto Frongia ed il consigliere regionale Michele Cossa contestano la decisione di Igea di sopprimere il servizio di analisi ambientale.

«Sopprimere il servizio di analisi ambientale significa abdicare ad un pezzo del ruolo strategico della società, servizio che in passato ha predisposto una serie di Piani della Caratterizzazione, acquisiti dal ministero dell’Ambiente – dicono i due esponenti dei Riformatori sardi -. E’ bene rammentare come il Laboratorio Chimico (fino al 2016 con certificazione di qualità), gestito dal servizio soppresso, si sia occupato negli anni di verificare la presenza di inquinanti nelle matrici di suolo e sottosuolo e nelle acque, rivelando, tra l’altro, una cattiva gestione della falda sotterranea da parte della stessa società.»

«La Regione dovrebbe garantire, inoltre, che pompaggi estemporanei e forzati possano alterare il delicato equilibrio idrogeochimico della falda iglesiente onde evitare drammatiche variazioni chimiche durante i prelievi, come già accaduto – aggiungono Roberto Frongia e Michele Cossa -. Inoltre non possiamo non sottolineare la mancanza di una gestione strategica della società, ovvero risulta palesemente assente il modo di condurre l’organizzazione in base ad una qualsiasi strategia. Tutto ciò deriva dall’assenza del controllo analogo da parte della Regione.»

«È necessario che la Regione intervenga con urgenza, anche sull’adeguatezza dell’organizzazione del lavoro e delle figure professionali preposte a gestire le scelte, tenendo ben presente che la mancanza di un controllo analogo coinvolge la responsabilità del presidente della Giunta regionale che avrebbe dovuto allestire strutture organizzative e di professionalità interne capaci di consentire  un adeguato espletamento delle funzioni di vigilanza, indirizzo e di controllo – concludono Roberto Frongia e Michele Cossa -, affinché la partecipazione societaria sia accompagnata dal diligente esercizio di quei compiti di supervisione che la qualità di socio, comporta.»

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Al termine del precedente avviso, durato 4 giorni (dalle 20.00 del 2 alle 20.00 del 6 agosto 2017), il Centro Funzionale Decentrato – Settore Meteo dell’Arpas ha pubblicato ieri sera un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse per altri 3 giorni, dalle 20.00 di ieri sera alle 20.00 di mercoledì 9 agosto.

Tutti aspettavamo il maestrale che avrebbe abbassato sensibilmente le temperature e invece nei prossimi giorni le temperature in Sardegna si manterranno su valori molto elevati con il superamento dei 40 gradi, in particolare nelle zone interne della Sardegna meridionale ed occidentale.

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La programmazione di estiva di Mare e Miniere si conclude questa sera (inizio ore 22,00) a Sant’Anna Arresi, in Piazza del Nuraghe, con il concerto “L’Ultima Sciamana. Il Messico di Chavela Vargas” che vedrà protagonista la cantante Anna Lisa Mameli, accompagnata per l’occasione da Corrado Aragoni (piano, arrangiamenti e direzione musicale), Tonino Macis (chitarra), Massimo Spano (contrabbasso), Alessandro Garau (percussioni). Mescolando una selezione di brani del repertorio della cantante messicana, con parti recitate, la Mameli ricostruirà la vita artistica di Chavela Vargas, voce simbolo della musica sudamericana. Interprete straordinaria del repertorio popolare messicano, e “tante vite” da raccontare, Chavela Vargas nasce in Costarica nel 1919 e cresce lontana dagli affetti della famiglia, sperimentando fin da piccola il dolore della solitudine e dell’emarginazione. Appena adolescente, sale su un aereo e scappa in Messico, “il maschio d’America”, come amava definirlo, che l’avrebbe accolta e, come un padre, le avrebbe insegnato il coraggio della libertà e della coerenza; il Messico che avrebbe visto la sua arte nascere e trionfare.

Recentemente scomparsa, all’età di 93 anni, dopo una vita avventurosa, ricca di amori (Frida Kahlo fra questi), disperazione, sconfitte e rinascite, Chavela Vargas ci offre un raro esempio di dignità, forza e determinazione, che, pur filtrata dalle imprescindibili fragilità dell’animo umano, conserva integro e cristallino il suo messaggio di verità. Verità che si fa bandiera di una esistenza umana e artistica profondamente significativa e priva di compromessi. In ogni verso delle sue canzoni, Chavela porta in scena frammenti della sua storia e della sua anima, e in ogni melodia, la sua voce “tragica” rende sonori la solitudine e il silenzio. Le canzoni di Chavela Vargas, le sue verità e le sue storie, ci accompagnano con forza, intensità, leggerezza e crudele ironia, nel suo mondo così terreno e così surreale, facendoci tornare, come recita il verso di una sua canzone, «alle cose semplici, ai vecchi luoghi dove abbiamo amato la vita».

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Dopo le anteprime di giugno e luglio in vari centri dell’Isola, Neoneli ospita da lunedì 7 al 25 agosto una nuova serie di iniziative ed eventi in attesa della prossima edizione (l’ottava) di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico di casa nel piccolo centro del Barigadu, in provincia di Oristano, in programma nel consueto periodo di inizio autunno, dal 28 settembre al primo ottobre.

Si intitola “Neoneli nel cuore” il progetto elaborato con l’Amministrazione comunale di Neoneli dal gruppo di artisti e creativi toscani di APE, Arte Pensiero pErsone, e coordinato dalla critica d’arte e comunicatrice, docente e social reporter Giovanna M. Carli. Una residenza ed una resilienza artistica e culturale nel cuore della Sardegna: tre laboratori creativi, una masterclass di pittura, un’opera di land art e una mostra sul paesaggio e sulla vite di Neoneli e quelli di San Casciano in Val di Pesa, nel Chianti, per un gemellaggio attraverso le arti all’insegna delle tradizioni, dell’artigianato e dell’identità locale.

Si comincia lunedì 7 agosto con i laboratori per bambini e ragazzi a cura di Anna Nicastro, Insegnante alla scuola primaria “Gianni Rodari” di Cerbaia, San Casciano in Val di Pesa, dal titolo “Dire, Fare, Creare“, che sfocerà nell’allestimento di una mostra finale.

A partire dai materiali e dagli oggetti del luogo, il creativo Claudio Tafani realizzerà invece con gli abitanti un’opera di land art nei vigneti del paese. Il suo laboratorio si intitola “Vite di Vite”. 

Dal 16 al 25 agosto, si tiene poi una masterclass del pittore ed incisore Marcello Bertini che condurrà dei percorsi d’arte, aperti al pubblico, previa iscrizione, con la realizzazione di pitture poetiche incentrate sul paesaggio viti-vinicolo, sulla vite e il vino all’insegna dello scambio tra Neoneli e San Casciano in Val di Pesa. 

L’artista toscano sarà anche il protagonista della mostra personale, curata da M. Giovanna Carli, che si inaugura domenica 20 agosto (alle 18.00) al Salone Corrale per restare aperta fino al 20 ottobre. Titolo: Marcello Bertini.  Il paesaggio di Neoneli e la Toscana . Tra materia e luce, tra natura e sogno”. Sostenuta dal comune di Neoneli e con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Consiglio regionale della Toscana e del comune di San Casciano in Val di Pesa, la mostra rientra nel cartellone del prossimo festival “Licanìas”, che si terrà a Neoneli dal 28 settembre al primo ottobre, ed è inserita nella Tredicesima Giornata del Contemporaneo, in programma il 13 ottobre, promossa dall’AMACI, Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani, con il sostegno del ministero dei Beni e delle Attività culturali.