1 August, 2024
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Dal 12 luglio si tiene al Policlinico Duilio Casula un corso internazionale diretto dal professor Roberto Puxeddu, direttore di Otorinolaringoiatria dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, per preparare i medici italiani e stranieri all’utilizzo del laser CO2 nel trattamento chirurgico delle patologie otorinolaringoiatriche. 

Il professor Puxeddu da anni esegue interventi con il Laser CO2 per il trattamento di numerose patologie otorinolaringoiatriche. Il Laser CO2 è uno strumento di grande precisione che presenta una caratteristica fondamentale per il suo utilizzo in medicina: la profondità e l’estensione dell’incisione chirurgica-Laser e la sua potenza sono adattabili alle differenti patologie da trattare ed alle caratteristiche particolari di ogni singolo paziente, che può ricevere in questo modo il miglior trattamento possibile.

Questo formidabile strumento trova applicazione in ogni tipo di patologia otorinolaringoiatrica, dal trattamento dei carcinomi faringo-laringei di stadio precoce ed intermedi, all’ipoacusia di origine otosclerotica. Nella struttura complessa diretta dal professor Puxeddu ogni anno vengono eseguiti più di 200 interventi per le patologie oncologiche dei distretti testa-collo.

Chiaramente la complessità dei dispositivi Laser rende necessario un altissimo livello di training degli aspiranti chirurghi. Il corso ha docenti nazionali ed internazionali che mettono a disposizione degli allievi la loro esperienza.

L’interessante programma delle lezioni unito alla chirurgia in diretta  ed alle esercitazioni pratiche sui modelli anatomici ha riscosso un importante successo, richiamando partecipanti dall’Italia e dall’estero, dove la reputazione dei chirurghi italiani è altissima.

Questo corso ha il grande vantaggio di associare lezioni teoriche a consigli pratici che possano aiutare i partecipanti a comprendere meglio i “trucchi del mestiere” e li possano anche iniziare alla gestualità chirurgica necessaria per poter un giorno operare al meglio i loro pazienti. 

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La Giunta regionale ha approvato la delibera che introduce modifiche ed integrazioni della deliberazione n. 55/108 del 29 dicembre 2000, le cui disposizioni sono collegate alla legge regionale n. 5/2006 (Disciplina generale delle attività commerciali). Tra le novità introdotte dalla delibera approvata oggi, su proposta dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu di concerto con l’assessore del Commercio Barbara Argiolas, la ‘dotazione di parcheggi pertinenziali per la clientela’ delle attività commerciali.

All’articolo 1 della legge n. 5/2006, tra i principi e le finalità, sono espressamente previste la valorizzazione e la salvaguardia del servizio commerciale nelle aree urbane, rurali e montane con particolare attenzione alle funzioni del commercio per la valorizzazione della qualità sociale delle città e dei territori, nonché quello di favorire la crescita di attività commerciali all’interno del tessuto urbano consolidato, in particolare di piccole e medie dimensioni, che integrino e valorizzino la qualità delle città, dei piccoli Comuni e la loro rivitalizzazione, la riqualificazione e il riuso di aree urbane, la loro attrattività, vivibilità e sicurezza, nonché evitare lo spopolamento dei piccoli Comuni e mantenere un’offerta adeguata.

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La Dinamo è ai dettagli per chiudere l’operazione Lorenzo Bucarelli. La 19enne ala toscana firmerà un accordo triennale con la Dinamo, che nella stagione 2017-2018 lo girerà in prestito alla Dinamo Academy Cagliari. Resta invece il problema normativo legato alla posizione di Jonathan Tavernari in Champions League: da quest’anno la FIBA pretende la formazione giovanile per tutti e 5 gli “home grown players” concessi oltre ai 7 stranieri, l’ala italo-brasiliana è passaportato “sanato”per la FIP e andrà in panchina in quota italiani in serie A, ma in Europa sarà da considerare come l’ottavo straniero.

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«La Legge introdotta nel 1992 va bene così com’è, non c’è bisogno di apportare ulteriori modifiche. La cittadinanza non dipende dal luogo in cui si nasce ma dalle proprie origini. Sono convinto che gli stessi migranti siano orgogliosi di appartenere ai Paesi da cui provengono, oltretutto non credo sia opportuno incentivare l’accoglienza in Italia.»

Lo ha dichiarato Simone Testoni, segretario generale dell’Ugl chimici, in merito al disegno di legge che prevede l’introduzione dello ius soli.

«La situazione, purtroppo, è al collasso, le nostre coste sono diventate un rifugio a cielo aperto per tutti quelli che sperano in una vita migliore. Solo nel 2017 sono stati registrati 83mila ingressi, provenienti principalmente dalla Nigeria e dall’Eritrea, numeri destinati a crescere. La modifica alla legge sulla cittadinanza – denuncia Simone Testoni – andrebbe ad aggravare la precarietà attuale del nostro Paese. Inoltre, quando si parla del futuro dell’Italia e di come la immaginiamo tra 20 anni, non si può minimamente pensare di offrire ulteriori diritti e privilegi solo perché si è nati nel Bel paese.»

«Come al solito, il finto buonismo del Pd e dei renziani rischia di mettere in ginocchio l’Italia, senza contare che il Governo dovrebbe curare gli interessi dei propri cittadini, stretti dalla morsa della crisi. Infatti – sottolinea ancora Simone Testoni – i dati sulla disoccupazione in Italia dimostrano come oltre 3 milioni di persone senza lavoro arrivano con difficoltà a fine mese. Eppure si discute su come farsi carico di altri grossi problemi, provenienti dal Mediterraneo. In tutto questo, per gestire i flussi migratori il Governo deve chiedere solidarietà, anche finanziaria, all’Unione Europea. Con i continui sbarchi, incentiviamo solo gli scafisti e la tratta degli schiavi, i clandestini, i morti in mare – conclude il segretario generale Ugl – mentre resterà ben poco dell’Italia e di noi italiani.»

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Nel dicembre 2014 gli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Sardegna presentarono una petizione “Disciplina sui criteri e sulle procedure per le nomine e le designazioni di competenza della Regione, ispirate ai principi di trasparenza, pubblicità, partecipazione e rispetto del principio della rappresentanza di genere”, i cui punti salienti sono poi stati ripresi nella proposta di legge n° 300 presentata nel gennaio 2016 (primo firmatario l’on.le Paolo Zedda). Tale proposta di legge – che finora non è stata inserita nel calendario dei lavori della 1a commissione del Consiglio regionale – prevede l’introduzione di una disciplina generale sulle nomine (così come già avviene in altre regioni italiane) tramite l’istituzione, entro il 30 settembre di ogni anno, di un elenco regionale degli incarichi in cui indicare le nomine e le designazioni da effettuare nell’anno successivo, oltre a criteri certi per le procedure di partecipazione.

La norma prevede in particolare il divieto di assegnare gli incarichi a soggetti in evidente conflitto di interesse, l’impossibilità di ottenere una nuova nomina dopo due mandati e l’impossibilità di cumulare le cariche.

Il Consiglio dell’Ordine di Cagliari chiede quindi che la proposta di legge venga finalmente inserita nel calendario dei lavori della 1a Commissione, per poi approdare in Aula.

 

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Circa 170 milioni di euro in meno nel 2017 con il paradosso che vede le province sarde (Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna) con la città metropolitana di Cagliari, trasferire allo Stato 23 milioni di euro in più, rispetto a quando dovrebbe essere corrisposto a Roma per la riscossione nell’Isola dell’imposta provinciale di trascrizione auto e per l’addizionale Rc auto. A fronte di oltre 100 milioni di entrate complessive, infatti, i cinque enti territoriali sardi devono riversare in totale 123 milioni di euro (101 milioni di euro per gli effetti della legge di stabilità 2015 e 22 milioni di euro circa per le disposizioni del decreto Irpef). Il tutto mentre si confermano circa 45 milioni di euro di tagli per via della spending review (legge n. 95|2012) e lo stanziamento di 20 milioni di euro, previsto dal D.L. statale n. 50/2017 (interventi a favore  degli enti territoriali) non produrrà alcun beneficio in termini di risorse disponibili a seguito dell’applicazione dei meccanismi di contenimento della spesa pubblica cui sono obbligati anche gli enti di area vasta. A titolo di esempio: l’amministrazione provinciale di Nuoro, per il 2017, ha un saldo tributi\riversamenti negativo, pari a 6.673.000 euro che,  dopo la ripartizione proporzionale dei 20 milioni stanziati dallo Stato col decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017, si riduce solo a 3.297.335 euro, non consentendo, dunque, la spendita di risorse per i compiti rimasti in capo alle Province: stralcio dell’erba, trasporto e assistenza disabili, servizio anti insetti, manutenzione ordinaria strade e manutenzione ordinaria scuola. Voci e competenze che ormai sono ridotte all’osso, basti pensare che per la manutenzione dell’intera rete viaria provinciale dell’Isola risultano stanziati complessivamente soltanto 4.054.204 euro.

Sono questi alcuni dei numeri snocciolati questa mattina dal presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus (ex Sel – Misto) e dal presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), nel corso di una conferenza stampa congiunta nella quale i due esponenti del centrosinistra hanno di fatto riaperto la “vertenza entrate” insieme con la “vertenza province”

«Serve un pronunciamento unanime del Consiglio regionale – ha dichiarato Franco Sabatini – perché unitariamente si riapra con lo Stato la vertenza entrate: la situazione delle province è giunta al punto di non ritorno e il peso degli accantonamenti sul bilancio regionale non è più sostenibile (684 milioni di euro circa nel 2017, con un incremento di circa 400 milioni di euro nell’ultimo quinquennio).»

«Il 2017 – ha spiegato Francesco Agus – è l’anno nero delle province che, è bene ricordarlo, non sono state abolite ma non sono messe nelle condizioni di poter operare nonostante l’incedere della scadenza del prossimo dicembre, quando i commissari saranno sostituiti dagli amministratori eletti con le cosiddette elezioni di secondo livello.»

I due consiglieri della maggioranza hanno quindi sottolineato gli impegni della Regione per garantire il finanziamento, per il tramite del fondo unico (484.705 euro nel 2017), agli Enti locali della Sardegna ed hanno denunciato il rischio che, nel cosiddetto decreto Sud, dove il governo ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni di euro per le province italiane, la ripartizione dei fondi possa penalizzare le province ricadenti all’intero delle Regioni ad autonomia speciale.

A conclusione dei rispettivi interventi i due presidenti di commissione hanno auspicato una profonda revisione della legge Delrio («è finalizzata alla liquidazione delle province ma il referendum dello scorso dicembre le ha mantenute in vita ed è bene che se ne prenda atto una volta per tutte») e non hanno escluso che la Regione sarda possa in futuro farsi carico del finanziamento dell’intero sistema degli Enti locali: «Ma soltanto se lo Stato, contestualmente, libererà il bilancio regionale dell’insostenibile peso degli accantonamenti».

 

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Prefetture, Regione e Vigili del Fuoco si sono confrontati questa mattina a Cagliari, nella sede della Prefettura del capoluogo, sulla gestione dell’antincendio in Sardegna. All’incontro, concordato con il prefetto Tiziana Giovanna Costantino, hanno partecipato i prefetti Carolina Bellantoni (Nuoro), Giuseppe Guetta (Oristano) e Giuseppe Marani (Sassari), l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, accompagnata dal comandante del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, Gavino Diana, dal direttore generale della Protezione civile, Graziano Nudda, e dal capo di Gabinetto, Franco Corosu, nonché i rappresentanti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Tutti hanno sottolineato l’importanza di affrontare la campagna antincendi in modo coordinato e sinergico, con spirito di collaborazione.

L’assessore Spano ha confermato la disponibilità a firmare al più presto la convenzione – da 600mila euro, a fronte dei 430mila stanziati in bilancio – e spiegato che nella prossima seduta di Giunta sarà approvato il disegno di legge di variazione di bilancio che consentirà di garantire la copertura anche dei restanti 170mila euro. Tutte le parti presenti hanno convenuto sulla necessità di arrivare prima possibile alla firma della convenzione.

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Intesa raggiunta tra la Regione, rappresentata dall’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, e l’unanimità dei rappresentanti delle Autonomie locali nella Conferenza permanente Regione-Enti locali, sulla proposta di Piano di riordino territoriale già oggetto di numerose interlocuzioni con tutti i territori della Sardegna. Vengono istituiti 16 ambiti territoriali ottimali che, di fatto, accorpano più Unioni di Comuni o Comunità montane contigui nell’ottica del miglioramento qualitativo dei servizi erogati ai cittadini, come la gestione dei servizi socio-assistenziali territoriali, gli Sportelli unici per le attività produttive e per l’edilizia (SUAPE), il trasporto pubblico locale e i GAL, tanto per citare alcuni esempi. Ora il Piano verrà portato in Giunta per l’adozione e poi trasmesso per il parere alla competente Commissione consiliare, prima della pubblicazione sul Buras.
Nella seduta di ieri, la Conferenza permanente ha approvato il criterio di ripartizione dei due contributi di 10 milioni ciascuno che il Governo ha destinato alle quattro Province sarde e alla Città metropolitana di Cagliari per l’anno in corso: il 90% sarà distribuito in proporzione alla popolazione residente e il 10% sulla base dell’estensione dei singoli territori. «Si tratta – sottolinea l’assessore Cristiano Erriu – non di risorse reali, bensì di un contributo per la riduzione del concorso di contenimento della spesa pubblica cui sono obbligati, tra gli altri, tutti gli enti di area vasta, a seguito dei provvedimenti statali della spending review». 
È stato affrontato anche il tema relativo ai criteri di finanziamento delle gestioni associate, stabilendo l’utilizzo dell’Indice di svantaggio economico e quello delle funzioni e dei servizi effettivamente svolti dalle Unioni di Comuni. In particolare, sarà premiata l’attivazione del SUAPE e della Centrale unica di committenza (CUC). «Riteniamo di aver raggiunto una condizione corretta di equilibrio tra l’esigenza di sostegno delle Unioni con condizioni di svantaggio socio-economico e l’incentivo alla virtuosità delle Unioni che mettono insieme il maggior numero di funzioni gestite in forma associata – spiega Cristiano Erriu -. Ancor più importante è la piena concertazione con le Associazioni dei Comuni: vogliamo proporre un provvedimento condiviso con le nostre comunità».
La Conferenza, infine, ha approvato la programmazione delle risorse per il funzionamento dei Plus e il programma di inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità ‘Includis’.

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Le aziende agricole sarde sono stremate dalla crisi e le organizzazioni di categoria denunciano la gravità della situazione, annunciando nuove clamorose manifestazioni di protesta. La remunerazione dei prodotti segna il minimo storico: con il latte pagato a 50 centesimi, con una discesa senza freni rispetto al costo di 1,40 di appena due anni fa. La quotazione del grano, tra i 18 e 20 euro al quintale, un altro segnale di difficoltà del comparto. Una situazione confermata anche dal summit in V commissione Attività produttive: «Denunciamo il forte ritardo della Giunta per risolvere la grave emergenza del comparto agropastorale della Sardegna – denuncia il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu -. Si parte dai 14 milioni non spesi per sostenere il settore agro zootecnico dalle oscillazioni del prezzo del latte. Risorse mai arrivate alle aziende, in quanto sarebbe opportuno approfondire la modalità di assegnazione dei finanziamenti. Lungaggini che indispettiscono ulteriormente il mondo delle campagne che attende risposte alle gravi problematiche di una stagione agricola a forte rischio».

«Una catastrofe – aggiunge Gianluigi Rubiu – con le campagne sarde che corrono il pericolo di una drammatica desertificazione. Occorre un intervento urgente che stravolga il bilancio della Regione per scongiurare il tracollo di uno dei comparti strategici della Sardegna. Sinora sono state disattese tutte le promesse, anche sui premi comunitari. Lo stato è di massima sofferenza. Gli aiuti potrebbero dare una scossa alla nostra agricoltura, ristorando non poco gli agricoltori. E i mancati pagamenti – conclude Gianluigi Rubiu – rischiano di mandare sul lastrico molte aziende agricole».

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«Il Pd è fortemente impegnato nella definizione di una rete ospedaliera che abbia come principio guida il riconoscimento del diritto alla salute dei sardi di tutti i territori. Oggi questo diritto non è assicurato pienamente  da un sistema ospedaliero che è cresciuto male, senza logiche di rete, che è poco organizzato e poco specializzato, che produce tantissime risposte inappropriate e troppi viaggi della speranza.»

Lo scrive, in una nota, Gigi Ruggeri, consigliere regionale del Partito democratico.

«E’ un sistema che va riformato proprio nel nome della giustizia sociale e di un diritto alla salute che riguardi tutti, affidando ai piccoli ospedali un ruolo insostituibile nell’urgenza e ai grandi un ruolo decisivo nella capacità di affrontare le complessità – aggiunge Gigi Ruggeri -. Cambiare è necessario, anche se ogni cambiamento induce qualche legittimo timore e sposta qualche interesse meno legittimo. Il Pd esercita con grande responsabilità il proprio ruolo riformatore, prestando ascolto e attenzione a tutti i territori della Sardegna, discutendo e facendo sintesi nell’interesse generale. E, nell’interesse generale -conclude Gigi Ruggeri -, evitiamo di inseguire chi è troppo affamato di visibilità su toni polemici arroganti e accuse sciocche e stucchevoli che non fanno l’interesse dei sardi.»