2 August, 2024
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Passavamo sulla terra leggeri” scriveva Sergio Atzeni immaginando le gesta dei mitici S’Ard, i Danzatori delle Stelle, in quelle terre del Sinis da secoli culla e leggenda della cultura sarda. Partendo da quella suggestione, alcuni tra i principali festival sardi hanno sviluppato un progetto integrato, Rete Sinis, che punta a fare di questo territorio un “grande attrattore turistico e culturale” capace di competere a livello europeo.

Gli ingredienti ci sono tutti: la disponibilità di due strutture di spettacolo di grandissimo fascino come il Parco dei Suoni di Riola Sardo e l’Anfiteatro di Tharros, e un territorio ricchissimo di attrattive archeologiche, naturali e paesaggistiche come le rovine di Tharros, i Giganti di Mont’e Prama, gli stagni di Cabras, la spiaggia di Is Arutas, Capo Mannu e l’isola di Mal di Ventre.

Un progetto articolato, la cui elaborazione è stata possibile grazie a un primo fondamentale investimento della Fondazione di Sardegna, che si svilupperà nell’arco del prossimo triennio attraverso l’utilizzo coordinato dei fondi comunitari messi recentemente a bando dalla Regione Sardegna  per la cultura (“Culture Voucher”, “Culture Lab”, “Domos de Sa Cultura”, “Identity Lab”).

Un progetto che vede in prima fila le Amministrazioni Comunali di Riola Sardo e Cabras, gli assessorati della Pubblica istruzione e del Turismo della Regione Sarda, l’Associazione Insieme per Riola, i festival internazionali Dromos, Jazz in Sardegna, Sardegna Concerti, Abbabula e che per quest’anno si avvale anche dell’apporto della SEM Organizzazione.

Il cartellone di Rete Sinis si svilupperà dal 14 luglio al 19 agosto con oltre venti concerti di livello internazionale, in scena in particolare nelle due principali location: l’Anfiteatro di Tharros, il Parco dei Suoni di Riola Sardo, ma anche l’intera provincia di Oristano.  

Il via è previsto nella bellissima spiaggia di Is Arutas, a Cabras, con due concerti ad ingresso libero il 14 e 15 luglio, mentre la scena principale dell’Anfiteatro di Tharros sarà inaugurata il 16 luglio con il concerto-evento della grande popstar brasiliana Maria Gadù, cui seguiranno i concerti di Raphael Gualazzi (27 luglio) e Niccolò Fabi (19 agosto). 

Ad aprire la stagione al Parco dei Suoni di Riola Sardo sarà, il 15 luglio, “Apriti cielo Tour”, la nuova acclamata produzione del cantautore romano Alessandro Mannarino, cui seguirà l’atteso ritorno di Carmen Consoli che, dopo il tutto esaurito registrato a Cagliari e Sassari la scorsa primavera, il 21 luglio approda nel Sinis con la sua band.

Il 22 luglio, sempre al Parco dei Suoni, la prima nazionale del tour di Daniele Silvestri con il suo nuovo spettacolo estivo che verrà messo a punto con una settimana di prove al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e un’anteprima programmata per il 20 luglio.

E sempre il Parco dei Suoni ospiterà, tra il 19 e il 23 luglio, una ricca serie di eventi ad ingresso libero, protagonisti le più importanti produzioni Made in Sardinia: da Mauro Palmas & Arrogalla ad Ambra, entrambi protagonisti con le rispettive produzioni il 20 luglio, fino ai Train to Roots, Riptiders, Chiara Effe, Davide Casu, Moses & Band e The Sweet Life Society. 

Musica griffata anche a Oristano, il primo agosto, dove in Piazza Cattedrale, la notte d’estate si tinge del fascino potente della voce di Gregory Porter, fresco vincitore dei Grammy Awards 2017 nella categoria Best Jazz Vocal Album, riconoscimento già conseguito nel 2014, e anche a Cabras, dove per la festa di ferragosto, nella piazza principale, si ballerà a tempo di “Occidentali’s Karma” col neo vincitore del Festival di Sanremo Francesco Gabbani.

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Moby e Tirrenia proseguono la partnership con Enel Energia. Le due Compagnie del Gruppo Onorato Armatori hanno infatti prorogato l’accordo con l’azienda leader in Italia nella fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero, che prevede una serie di vantaggi per i titolari di EnelMia, la carta vantaggi riservata ai clienti residenziali di Enel Energia.

In particolare, chi viaggia con Moby e Tirrenia potrà usufruire di uno sconto del 10% per le partenze in Sardegna e Sicilia nei mesi di luglio, agosto e settembre, e del 15% per le partenze da ottobre a dicembre.

Il codice sconto, che non è cumulabile con altri buoni o voucher emessi per altre iniziative e con offerte proposte da altri operatori, è utilizzabile per gli acquisti effettuati nel 2017 per partenze fino alla fine dell’anno. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito Enel Energia, all’interno della sezione EnelMia dedicata alla promozione. 

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E’ in corso, a San Pietroburgo, la quinta edizione di “Football for Friendship”, torneo internazionale di calcio giovanile e progetto sociale organizzato da Gazprom, partner ufficiale FIFA e del Campionato mondiale di calcio 2018.

Per l’Italia sono a San Pietroburgo, fino al 3 luglio, due ragazzi delle giovanili della Delfino Pescara: i dodicenni Alessio Canepari e Niccolò Postiglione hanno rispettivamente il ruolo di baby giornalista con il compito di raccontare, in inglese, l’avventura russa attraverso i canali social del torneo e di baby calciatore in campo come rappresentante dell’Italia. Sono accompagnati da Luca D’Ulisse, istruttore, e Antonio Di Battista, responsabile tecnico del settore giovanile della Delfino Pescara, squadra che ha militato in serie A nell’ultima stagione del campionato di calcio.

Il torneo raccoglie delegazioni provenienti da 64 Paesi di Europa, Asia, Africa, America del Nord e del Sud, unite dalle parole chiave che caratterizzano l’evento, quali amicizia, pace e uguaglianza, condivise da tutti i partecipanti. 

«È un’esperienza stupenda, per i ragazzi e per noi – spiegano Luca D’Ulisse e Antonio Di Battista -. Si respirano entusiasmo e collaborazione, si sente il vero senso dello sport, come momento di crescita personale.» 

I partecipanti hanno il ruolo di ambasciatori dei valori del progetto. Le squadre sono organizzate in otto “Nazionali dell’amicizia” ognuna con ragazzi provenienti da Paesi diversi, per dimostrare sul campo di calcio che l’amicizia è possibile al di là del colore della pelle, del sesso, della fede religiosa e delle abilità fisiche. I giovani giornalisti lavorano nella sala stampa internazionale, affiancati da rappresentanti adulti dei mass media e direttamente dall’area degli eventi a San Pietroburgo raccontano la loro esperienza al mondo su tv e radio, realizzano i contenuti per il sito e per i social network, curano un quotidiano e preparano il materiale per i principali canali sportivi del mondo.

«Si respira un’atmosfera internazionale – raccontano Alessio Canepari e Niccolò Postiglione -. Siamo molto emozionati. Stiamo conoscendo ragazzi da tutto il mondo e condividendo con loro il campo di calcio e la sala media. Un’esperienza davvero unica.» 

Le delegazioni internazionali che hanno raggiunto San Pietroburgo vedono anche la partecipazione di rappresentanti dei Paesi membri, fra i quali alcune personalità ufficiali di federazioni e associazioni calcistiche, di programmi sociali internazionali, noti giornalisti, ma anche genitori, insegnanti e allenatori.

I giovani atleti stanno seguendo un ciclo di allenamenti, anche con la supervisione di famosi calciatori, immergendosi nello spirito dei valori del torneo. La tabella di marcia prevede, quindi, momenti di socializzazione e il torneo di calcio fra le squadre partecipanti, composte ognuna da ragazzi provenienti da tutto il mondo. Come da tradizione, i partecipanti al torneo assisteranno alla finale di un torneo dei grandi: quest’anno è la finale della FIFA Confederations Cup, nella nuova arena di San Pietroburgo, da 70mila posti.

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C’è anche la Sardegna al Festival Internazionale di arte e cultura popolare “La Corona dell’Amicizia” della città di Bobruisk, – capitale bielorussa della cultura 2017, grazie alla partecipazione del gruppo “Su Cunsonu Santu Juanne di Thiesi”.

Nella trasferta bielorussa, iniziata mercoledì 28 giugno, fino al 3 luglio il gruppo sardo si esibirà con la seguente formazione: Nino Uneddu (sa oghe), Salvatore Canu (su basciu), Giovanni Antonio Brancazzu (sa contra), Gavino Chighine (sa mesaoghe)

Il XIV Festival internazionale di arte popolare “La Corona dell’Amicizia” è organizzato dall’Amministrazione Regionale di Moghilev, dal comune di Bobruisk e dal ministero della Cultura della Repubblica di Belarus.

Si tratta di uno dei più prestigiosi Festival dell’Europa orientale, finalizzato al rafforzamento dei rapporti culturali internazionali ed alla valorizzazione dell’arte e delle tradizioni popolari.

Nelle 14 edizioni del festival hanno partecipato complessivamente, rappresentanti di ben 40 stati diversi, nell’edizione 2017 insieme alla compagine sarda si esibiranno a Bobruisk i seguenti paesi: Azerbaigian, Bulgaria, Cipro, Colombia, Cuba, Gran Bretagna, Germania, Israele, India, Lettonia, Lituania, Messico, Moldova, Norvegia, Polonia, Russia, Serbia, Slovacchia, Turchia, Repubblica Ceca, Spagna, Stati Uniti, Ucraina, Ungheria, oltre chiaramente al paese ospitante.

Nella venticinquennale storia delle relazioni italo-bielorusse è la seconda volta che il “Canto a tenore” inserito dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità, viene presentato in Bielorussia.

L’esordio fu nel lontano 2009 quando i “Tenores di Mamoiada” tennero, con grande successo, un memorabile concerto presso il Teatro dell’Accademia Statale di Musica della capitale Minsk al quale seguirono una serie di incontri e conferenze conoscitive presso l’Università Statale Bielorussa di Are e Cultura.

Bobruisk capitale bielorussa della cultura 2017 sarà al centro di molteplici iniziative culturali di livello internazionale, il Festival “Corona dell’Amicizia” è sicuramente fra quelle più significative, va ricordato inoltre che, il 2017 è “Anno della Cultura italiana in Bielorussia” e contemporaneamente anche “Anno della Cultura bielorussa in Sardegna”.

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, è intervenuta ieri al convegno sul Piano Sulcis e sulla ricerca svoltosi ieri nella sala convegni della Sotacarbo.

Di seguito l’intervento integrale.

«Buongiorno,

ringrazio l’on. Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis e il presidente della Sotacarbo Alessandro Lanza per l’invito al convegno di oggi: “UNA RIFLESSIONE CRITICA PER UNA PROGETTAZIONE AVANZATA”.

E allora colgo con piacere questo invito alla riflessione critica. In primo luogo non esimendomi dal rilevare che QUELLO CHE CHIAMIAMO PIANO SULCIS MANCA, ALLA BASE, DI UNA PIANIFICAZIONE STRATEGICA A PIÙ LIVELLI, CHE AVREBBE MERITATO E CHE MERITA UN PIENO COINVOLGIMENTO DI TUTTE LE PARTI SOCIALI, a partire e in primis dai Sindaci, che avrebbero dovuto essere i principali attori protagonisti del Piano.

E non posso, a proposito, non constatare che, nella mia breve esperienza di Sindaco e dagli studi effettuati sul Piano Sulcis, I PRIMI CITTADINI SONO ESCLUSI DALLE SCELTE e chiamati solo a prendere atto dell’allocazione delle risorse, una volta che queste sono state effettuate.

UN PIANO CHE SPESSO PREVEDE ATTIVITÀ DEL TUTTO SLEGATE DAL CONTESTO ECONOMICO E PRODUTTIVO DEL SULCIS, ad esempio come è avvenuto con la detassazione fiscale, che non ha prodotto i risultati sperati: un risparmio per gli imprenditori, ma non un aumento dell’occupazione. Il piano inoltre sembra salvaguardare le attività produttive esistenti, ma non traccia la rotta per alternative produttive.

Insomma, IL SULCIS IGLESIENTE SEMBRA RIMANERE ANCORATO ALLA MONOCOLTURA INDUSTRIALE. MANCA UN PROGETTO DI PIÙ AMPIO RESPIRO. UN PROGETTO A LUNGO TERMINE.

In definitiva, IL PIANO SULCIS NON HA RAGGIUNTO I RISULTATI AUSPICATI, come lo stesso coordinatore riconosce.

Ci sarebbero però ancora dei fondi disponibili (mi risulta diverse decine di milioni di euro) da destinare a progetti di sviluppo.

In questo caso, a nostro modo di vedere, SI POTREBBE INVESTIRE NELLA RICERCA APPLICATA nel settore del risanamento ambientale, su fonti energetiche rinnovabili e, in particolare, nel settore “Smart City”.

RICERCA APPLICATA CHE POTREBBE GENERARE NUOVA OCCUPAZIONE, in un territorio falcidiato dalla crisi occupazionale, dagli alti tassi di emigrazione e dalla carenza di prospettive per il futuro dei giovani.

Riteniamo però che le risorse del Piano Sulcis non debbano essere esclusive e che, comunque, non siano sufficienti al rilancio del nostro territorio.

PER IL RILANCIO DEL NOSTRO TERRITORIO, RIVENDICHIAMO ANCHE I FONDI DELLA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE, CHE SI DEVONO AGGIUNGERE AL PIANO SULCIS, essendo questo un piano straordinario, ossia che non esclude le risorse ordinarie.

Sempre per quanto concerne il Piano Sulcis, il comune di Carbonia, il 27 dicembre del 2016, sollecitato dal coordinatore Tore Cherchi, ha lavorato a capofitto per presentare 12 proposte progettuali, di cui la gran parte legate a infrastrutture e turismo e alcune di respiro territoriale, coinvolgendo altri Comuni del Sulcis.

Ad ogni modo, nonostante i limiti e le criticità del Piano Sulcis, la nostra Amministrazione comunale si è dimostrata pronta a collaborare ed è pronta a mettersi a disposizione per una programmazione che sia veramente territoriale e che parta dal basso, augurandosi che l’assessorato alla Programmazione regionale ci coinvolga con la dovuta urgenza come attori della programmazione territoriale.»

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Inizia questa sera, con la cronometro di 13 km che parte ed arriva a Dusseldorf, in Germania, alle 18.27, la nuova avventura di Fabio Aru al Tour de France. Sarà il quint’ultimo corridore a prendere il via, dopo di lui, nell’ordine, Kung, Contador, Quintana e Froome (vincitore delle ultime due edizioni e dell’edizione del 2013).

Costretto a saltare il Giro d’Italia del centenario partito nella “sua” Sardegna a causa di un infortunio, il campione di Villacidro s’è preparato al meglio, brillando al Giro del Delfinato e trionfando con un’azione solitaria nel campionato italiano, vittoria che gli consente di correre la “Grande boucle” con la maglia tricolore.

Assenti Tom Domoulin e Vincenzo Nibali, protagonisti al Giro d’Italia insieme a Nairo Quintana, i grandi avversari di Fabio Aru, sulla carta, sono Chris Froome, Nairo Quintana, Richie Porte, Alberto Contador, Alejandro Valverde ed Esteban Chaves.

Le prime montagne, terreno privilegiato del “Cavaliere dei 4 Mori”, arriveranno lunedì e mercoledì, ma i primi veri arrivi in salita, sono fissati nelle giornate di sabato 8 (8ª tappa, Dole – Station des Rousses, 187 km) e domenica 9 luglio (9ª tappa, Nantua – Chambéry, 181 km), alla vigilia della prima giornata di riposo. Alla ripresa, 10ª e 11ª tappa pianeggianti, arrivo in alta montagna alla 12ª a Peyragudes, media montagna alla 13ª e 15ª, e nuovo riposo lunedì 17 luglio, a Le Puy en Velay.

La terza settimana, decisiva per la vittoria finale, inizierà martedì 18 luglio, con la 16ª tappa di media montagna e le due successive di alta montagna, con arrivi a Serre.Chevalier e sul mitico Izoard (sul quale l’indimenticabile Marco Pantani trionfò davanti a Lance Armstrong il 17 luglio 2000, al rientro dopo la squalifica ed i tormenti successivi che stravolsero la carriera, fin lì straordinaria, e la vita del campionissimo romagnolo).I corridori “respireranno” nella 19ª tappa, prima della cronometro di 23 km da Marsiglia a Marsiglia, nella quale potrebbe decidersi la vittoria finale, prima della “passerella” finale di 105 km di domenica 23 luglio, da Montgeron ai Campi Elisi, a Parigi, che tutti gli italiani sperano possa consacrare definitivamente il campione italiano Fabio Aru, già vincitore di una Vuelta e due volte sul podio al Giro d’Italia, a 27 anni (festeggerà il suo compleanno lunedì 3 luglio) stella assoluta del ciclismo mondiale.

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L’Aias ha licenziato Antonello Repetto, il dipendente protagonista di diverse clamorose azioni di protesta con ripetuti scioperi della fame davanti alle sedi di Cagliari e Cortoghiana. Nei mesi scorsi Antonello Repetto, 63 anni, originario di Carloforte, era arrivato ad incatenarsi e ad imbavagliarsi per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati, manifestando con alcuni cartelli, in uno dei quali chiedeva alla Regione di togliere la convenzione all’Aias. Il mese scorso Antonello Repetto aveva ricevuto una seconda contestazione disciplinare con sospensione cautelativa dal servizio, per dichiarazioni lesive dell’immagine, degli interessi e dell’economia dell’associazione. Antonello Repetto si è sempre difeso ribadendo di aver sempre agito per difendere i propri diritti e quelli dei colleghi.

La direzione dell’Aias ha notificato il licenziamento ad Antonello Repetto con la seguente motivazione: «Le giustificazioni da Ella fornite nella nota del 22/05/2017, pervenutaci in data 23/05/2017, appaiono inidonee a diminuire la gravità degli addebiti e ad escludere l’imputabilità delle condotte che Le sono state contestate, e pertanto Le intimiamo il LICENZIAMENTO, senza preavviso ai sensi dell’art, 2119 c.c. e del CCNL applicato al suo rapporto di lavoro, per giusta causa con effetto dal 30 Giugno 2017.

Ci riserviamo di agire in tutte le competenti sedi giudiziarie a tutela dell’immagine della scrivente associazione.»

Il licenziamento di Antonello Repetto segue quelli di due sindacalisti, Roberto Fallo (Cisl) ed Armando Ciosci (Usb), decisi rispettivamente a inizio febbraio e a inizio aprile.

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Lunedì 3 luglio, nella Sala Lepori, dalle 16.30, si terrà il secondo incontro sul piano urbanistico comunale: durante la serata si parlerà del ruolo di Iglesias nel territorio del Sulcis Iglesiente e di quali scenari di sviluppo si potranno prefigurare, in fase di pianificazione, anche in relazione al Piano Sulcis e al panorama normativo regionale. La seconda parte dell’incontro sarà dedicata al piano del centro matrice di Iglesias: il gruppo di lavoro del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari illustrerà gli avanzamenti della ricerca preliminare finalizzata alla redazione del Piano Particolareggiato.

Il programma

Governo e progetto del territorio per lo sviluppo

Pianificazione territoriale e del Centro Matrice

Dott. Emilio Agostino Gariazzo, sindaco di Iglesias

Introduzione e indirizzi

Prof. ing. Enrico Alfonso Corti, coordinatore del Piano urbanistico

Il rapporto con il territorio del Sulcis Iglesiente

Ing. Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis

La pianificazione urbanistica e strategica del Sulcis Iglesiente

Dott. Cristiano Erriu, assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica

Pianificazione urbanistica e normativa regionale

Prof. ing. Antonello Sanna, direttore DiCAAR dell’Università di Cagliari

Il Piano particolareggiato del Centro Matrice – Introduzione

Prof. Arch. Marco Cadinu, docente di Storia dell’architettura all’Università di Cagliari

La costruzione urbanistica della città di Iglesias

Gruppo di lavoro sul Centro Matrice di Iglesias

Laura Brandinu, Leonardo G.F. Cannas, Fausto Cuboni, Sergio Mocci, Marco Piras.

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Alberto Concu, Andrea Manuello Bertetto, Luigi Meloni, Fernanda Velluzzi, coordinati da Andrea Loviselli, stanno portando a termine una sperimentazione riguardante gli effetti di lunghe traversate oceaniche in barca a vela e in solitario sui meccanismi omeostatici dedicati al controllo di variabili essenziali per la sopravvivenza dell’individuo. È noto che queste condizioni estreme di navigazione tra l’altro danno luogo a una deprivazione del sonno, da cui un aumento dei livelli d’ansia e quindi di rischio di incidenti. Inoltre, possono verificarsi anche squilibri idrico-salini da cui potenziali rischi cardiaci. «A tutt’oggi mancano però osservazioni dirette su navigatori solitari oceanici impegnati in regate di lunga durata, e quindi con un valore aggiunto di stress legato alla componente agonistica difficilmente immaginabile e che è sempre presente giorno e notte. Lo studio su Andrea Mura, pluridecorato sailor oceanico, durante la partecipazione alla Ostar Cup, si propone – spiega il professor Loviselli – di aumentare le conoscenze sugli aggiustamenti funzionali a cui questo particolare tipo di atleti va incontro».

La Ostar è la regata più antica e leggendaria per navigatori solitari e si svolge ogni quattro anni da Plymouth (Uk) a Newport R.I. (Usa), sulla scia dei Padri Pellegrini che nel 1620 la percorsero a bordo del veliero Myflower. Con le sue 2.850 miglia, è considerata la più dura delle regate oceaniche in solitario perché contro vento, contro mare, contro corrente e a temperature polari intorno ai 5° sia dell’aria che dell’acqua, e per le alte latitudini (sino al 59° parallelo nord). «L’idea progettuale? Nasce grazie all’incontro tra una trasversalità di competenze fisiologiche, meccaniche, cardiologiche, informatiche, dietologiche, psicologiche e di scienze motorie, residenti nel nostro ateneo e con un rapporto proficuo con il tessuto imprenditoriale. L’obiettivo è duplice: garantire la buona condizione di salute fisica e mentale del velista Andrea Mura mentre si cimenta in questa durissima performance psico-fisica e costruire il modello funzionale del velista di lungo percorso con cui fornire alla comunità del mondo della vela, dagli agonisti ai diportisti o anche a quanti pensano alla propria salute, strumenti e conoscenze adatte a soddisfare interessi e necessità» aggiunge Andrea Loviselli. Ma non solo. Fa capo alla terza missione dell’Università di Cagliari la necessità di sperimentare e adattare nuove tecnologie ai bisogni contingenti del velista e della barca. Con la possibilità di acquisire nuove conoscenze tecnologiche che possono tradursi in un know how trasferibile in prodotti industriali con alto livello di competitività e inserimento in mercati specifici nazionali e internazionali.

La sperimentazione si è aperta con la valutazione funzionale e clinica, pre-navigazione, di Andrea Mura, attuata tra il Centro obesità e la Clinica cardiologica. «Durante la navigazione, grazie anche alle competenze di telemedicina di Nomadyca, alcune importanti variabili cardiovascolari, metaboliche e psicologiche del nostro sailor sono state periodicamente monitorate in remoto – spiega il coordinatore del progetto. Andrea Mura ha vinto l’edizione 2017 della coppa Ostar entrando a Newport il 15 giugno scorso con Vento di Sardegna -. Dopo quattro giorni di riadattamento alla terra ferma, in base alla partnership attivata dalla 2C Technologies con Hank Wu, cardiologo e direttore del Center for Cardiac Fitness of the Rhode Island hospital, a Providence-Newport, Andrea Mura è stato sottoposto a una valutazione cardiopolmonare e metabolica post-regata, per verificare gli effetti della traversata oceanica su questi apparati, sulla base della comparazione con gli stessi parametri rilevati alla Aou di Cagliari nel test cardiopolmonare pre-navigazione. I dati sono ancora in fase di elaborazione ma questa è la prima volta al mondo che un oceanic sailor viene studiato accuratamente da una équipe internazionale di tecnici e scienziati. I risultati dell’esperimento – conclude il professor Loviselli – faranno ulteriore luce su quale può essere il costo per un essere umano di una prova estrema. Sul piano delle scienze motorie e sportive, i dati consentiranno un incremento delle conoscenze sugli adattamenti funzionali che l’organismo subisce in tali condizioni di attività. Un aspetto utile per costruire il modello funzionale dell’atleta oceanic sailor d’élite».

Dall’ambito medico sportivo alla meccanica e alla robotica. I dati relativi ai danni/inefficienze tecnico-strutturali subiti dall’imbarcazione nel corso della regata, sono all’esame dei ricercatori del Laboratorio di meccanica e robotica. Gli specialisti valuteranno le cause degli eventi e attueranno uno studio atto a migliorare l’efficienza generale dell’imbarcazione. I risultati di questa fase della ricerca, di ambito meccatronico, rappresenteranno un prodotto potenzialmente trasferibile nel comparto produttivo della nostra regione, in sintonia con quanto prevede la terza missione dell’Università di Cagliari.

Il Centro obesità (Fernanda Velluzzi) e la Clinica cardiologica (Luigi Meloni e Roberto Solinas) della Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, assieme al Laboratorio di meccanica e robotica del dipartimento di meccanica (Andrea Manuello Bertetto) e al corso di laurea in Scienze motorie (Andrea Loviselli), entrambi dell’ateneo, rappresentano il “core” accademico dell’impresa. Un pool scientifico che si completa con l’apporto delle imprese 2C Technologies Srl (spin-off dell’Università di Cagliari, amministrato da Alberto Concu) e Nomadyca Ltd (società Ict italo-ugandese amministrata da Andrea Fois).

 

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I Riformatori sardi rilanciano il loro progetto politico alternativo al Partito democratico e alla Giunta Pigliaru «per smantellare la cappa asfissiante fatta di clientele ed assistenzialismo che impedisce alla Sardegna di decollare», risultato da raggiungere anche rafforzando il radicamento sul territorio del partito fondato da Massimo Fantola.

«L’ottimo risultato ottenuto dai Riformatori sardi nelle ultime elezioni amministrative – ha detto il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois, aprendo questo pomeriggio alle Terme di Sardara gli stati generali del partito  è stato conseguito grazie alla forza della nostra base e alla nostra classe dirigente, con una storia che dura da 20 anni e che fa dei Riformatori sardi l’unico partito autenticamente sardo non di sinistra. I Riformatori sardi hanno vinto le elezioni amministrative, conquistato comuni importanti e confermato la presenza alla guida di città grandi. Siamo stati fondamentali in questa straordinaria vittoria: le nostre liste hanno lavorato con una passione e un entusiasmo mai viste prima, mettendo una seria ipoteca sulle prossime elezioni regionali. Adesso andiamo avanti con le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Ma, soprattutto, vogliamo far ripartire la nostra Isola, restituire ai sardi speranza e prospettive.»