2 August, 2024
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Si è insediato questa sera, nella sala Alcoa della biblioteca comunale, il nuovo Consiglio comunale di Portoscuso. Si è trattato di in insediamento anomalo, perché i cinque consiliari di minoranza eletti nella lista “Portoscuso nel cuore” (Rossano Loddo, candidato a sindaco non eletto; Marinella Grosso; Stefano Ariu; Erminio Melis e Marzia Loddo), hanno disertato la riunione.

Espletate rapidamente le formalità della convalida degli eletti e del giuramento del sindaco, Giorgio Alimonda ha comunicato la composizione della nuova Giunta comunale (già insediata il 16 giugno), con le deleghe distribuite tra i cinque consiglieri più votati: vicesindaco ed assessore dell’Urbanistica e Territorio, Tutela ambiente e Bonifiche, è Ignazio Atzori, 67 anni, già sindaco del paese prima della 1ª consiliatura della Giunta Alimonda; Orietta Mura, 49 anni, consigliere e delegato della Cultura e della Pubblica istruzione nella consiliatura 2012/2017, la consigliera più votata nella lista con 346 preferenze, è il nuovo assessore dei Servizi Socio assistenziali per la famiglia e della Pubblica istruzione; Sara Marrocu, 37 anni, l’unica esordiente in assoluto, si occuperà di Cultura e beni culturali, Turismo e Spettacolo; Attilio Sanna, 55 anni, sarà assessore per la quarta consiliatura consecutiva, questa volta con deleghe dei Lavori pubblici, Patrimonio e Politiche della casa; altro esordiente in Giunta, infine, Enrico Atzei, 51 anni, consigliere e delegato delle Politiche attive del lavoro, Industria, Pesca, Agricoltura e Caccia negli ultimi cinque anni, nuovo assessore dei Servizi tecnologici e manutentivi, Igiene urbana, Lavoro e Industria.

Tra i punti all’ordine del giorno vi era anche la costituzione dei gruppi consiliari e la nomina dei capigruppo. Il gruppo di maggioranza “Portoscuso insieme” ha nominato presidente Roberto Maccioni, mentre temporaneamente, in assenza di una comunicazione ufficiale, il gruppo di minoranza è guidato dal candidato sindaco non eletto Rossano Loddo.

La riunione si è conclusa con il rinnovo della convenzione tra i comuni di Dolianova e Portoscuso per lo svolgimento in forma associata del servizio di segreteria comunale.

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«Il prossimo 7 luglio il Consiglio dei ministri approverà la riforma della magistratura onoraria, una riforma che riteniamo sbagliata perché precarizza ulteriormente questi professionisti che, invece, garantiscono il buon funzionamento della giustizia.»

Lo ha dichiarato il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, illustrando le ragioni che hanno portato tutti i capigruppo e lo stesso Consiglio regionale della Sardegna (così come hanno fatto altre 8 Regioni) ad approvare due mozioni per chiedere al Governo di correggere in modo sostanziale il progetto di riforma.

La riforma proposta dal Governo, ha aggiunto il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) «è doppiamente sbagliata perché, da una parte, mortifica il lavoro dei magistrati onorari tagliando retribuzioni e diritti e, dall’altra, assegna loro più competenze e più responsabilità, un atteggiamento che, da parte dello Stato, è inammissibile».

Per la consigliera Annamaria Busia (Misto) «la cosiddetta giustizia di prossimità, quella alla quale si rivolgono tutti i cittadini, è non solo una efficiente giustizia ma rappresenta anche la parte virtuosa di un sistema pubblico che fa bene ad altri settori della società come l’economia; senza i magistrati onorari, oltretutto, il lavoro dei tribunali resterebbe di fatto bloccato».

In Sardegna, ha ricordato Daniela Muntoni a nome dalla categoria, «operano circa 160 magistrati onorari, in alcuni casi da circa 20 anni, che percepiscono un’indennità media inferiore ai 1.500 euro lordi mensili tenendo 5 udienze alla settimana nelle quali vengono esaminati dai 20 ai 40 fascicoli a seconda della complessità dei casi».

«Una notevole mole di lavoro pari ad oltre la metà del contenzioso civile – ha aggiunto – impossibile garantire con la riforma che limita l’attività a 2 soli giorni la settimana, con retribuzioni più che dimezzate e senza diritti come previdenza, malattia e maternità.» 

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«Alghero dedicherà una strada all’indimenticato Bud Spencer con la speranza che l’esempio sia seguito in tutta Italia», lo ha detto ieri, alla presenza delle due figlie, Cristiana e Diamante, il sindaco di Alghero, Mario Bruno, che ha ricevuto ieri allo Stadio di Domiziano di Roma il “Mito Mediterraneo” al Mediterranean Fair Play Award, evento organizzato dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play, associazione Benemerita riconosciuta dal Coni, presieduta da Ruggero Alcanterini, come “Capitale del Mediterraneo per il Fair Play 2018 e simbolo storico di speranza e fratellanza fra i popoli”. Il primo cittadino ha accolto il premio e presentato il progetto “Città Accogliente per tutti” che prevede un protocollo con l’Università, le associazioni culturali, teatrali e il mondo dello sport per creare le condizioni favorevoli per creare vera accoglienza”. Alghero, attraverso il Fair Play, porterà avanti il progetto che coinvolgerà tutti i paesi del Mediterraneo, e avrà con Barcellona soprattutto un rapporto privilegiato, andando a rafforzare il gemellaggio culturale e sociale con l’impegno reciproco nell’interculturalità.

La giornata si è articolata con presentazioni, conferenze ed incontri, a partire dall’esposizione dello straordinario artigianato proveniente da Alghero e da tutto il territorio sardo, con i prodotti di velluto e costumi tradizionali sardi a cura della Sartoria Tramas, dell’abbigliamento in pelle della Pellicceria Tangianu, con la mostra artistica delle opere in ginepro e legno recuperati di Enrico Mereu “Lo scultore dell’Asinara” e quella del maestro pittore Giovanni Battista Carta, “Bende e bavagli”. La manifestazione è culminata con l’assegnazione del prestigioso e prezioso riconoscimento. Oltre al sindaco Bruno, premiati di questa edizione, presentata da Antonella Salvucci, che hanno ricevuto la preziosa opera in opera in bronzo realizzata dalla scultrice Alba Gonzales, sono stati: Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, Capitale Fair Play Italia 2017; Umberto Rocca, Presidente dell’Associazione Nazionale delle Medaglie d’Oro al Valor Militare; Maurizio Romiti, presidente di Special Olympics Italia per Special Olympic InternationalEunice Kennedy Found; Carlo Pedersoli  (Bud Spencer); Alessandra Sensini, vice presidente del Coni e Campionessa Olimpica del Windsurf, e Francesco Ricci Bitti, Presidente Association of Summer Olympic International Federations (ASOIF), ed Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – L’Italia e il Mediterraneo, al quale è stato consegnato anche il Premio “Mario Piredda” 2017 istituito in memoria del giornalista ideatore dell’evento. Il Comitato Promotore del Mediterranean Fair Play Award presieduto da Franco Cassano, ha voluto assegnare l’opera d’arte del Maestro Pittore Giovanni Battista Carta al mecenate per il suo straordinario impegno come promotore e sostenitore di importanti iniziative culturali, sociali e sportive. Tra gli ospiti dell’evento, Andrè de La Roche, la soprano Silvia Pietrantonio, Rafel Niubò Baquè, segretario generale di Eurofitness – UBAE Barcellona; il prof. Heber Rafael Verri, Riccardo Viola, presidente CONI Lazio, Michel Maffei, presidente del Coordinamento ASSOCIAZIONI Benemerite e membro del Consiglio Nazionale CONI; Stefano Barigelli, condirettore Corriere dello Sport, Franco Ascani, membro della Commissione Cultura del Comitato Olimpico Internazionale e presidente della Federazione Internazionale del Cinema e della Televisione Sportiva, Bruno Molea, presidente nazionale Associazione Italiana Cultura Sport, presidente mondiale dello CSIT World Sports Games e componente del Consiglio Nazionale del Coni.

Durante la giornata, inoltre, a cura dello Chef Mario Caredda si sono potuti degustare prodotti tipici di specialità sarde e vini dell’Azienda “Nuraghe Crabioni” di Sorso, Medaglia d’oro al 5° Star Wines – Vinitaly 2016  con lo straordinario “Sussinku” IGT di Romangia.

 

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La commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd), ha proseguito il ciclo di audizioni sul Testo unico della lingua sarda raccogliendo i contributi dei maggiori esperti in linguistica della Regione.

Il primo intervento, quello del prof. Diego Corraine, ha messo in luce in via preliminare la distinzione fra la lingua sarda originale (“una lingua di tutti” fin dal Medioevo) e quelle che storicamente si sono radicate nei vari territori dell’Isola, come catalano, gallurese, sassarese e tabarchino (Carloforte), alle quali andrebbero aggiunte a suo giudizio anche il maddalenino e il castellanese (Castelsardo), che presentano tratti distintivi. Inoltre, secondo Corraine, «occorre avere ben chiara una seconda distinzione, fra lingua e cultura, che per il bene di entrambe devono restare distinte». Sullo specifico della legge, il linguista ha auspicato la conferma dello schema linguistico di riferimento fissato dalla Regione nel 2006 con la c.d. limba sarda comuna da utilizzare per usi esterni assegnando uno spazio adeguato alle altre lingue complementari, secondo un modello presente in tutte le realtà linguistiche. Diego Corraine, infine, ha sottolineato la centralità della presenza della lingua sarda nella scuola e nel mondo della comunicazione.

Per il prof. Mario Pudhu, al contrario, «la legge commetterebbe uno sbaglio ed invaderebbe un campo non di sua competenze se definisse cosa è da considerarsi lingua, compito che invece spetta all’analisi scientifica». Di conseguenza, a suo avviso, la necessità di evitare «la contraddizione fra tutela, valorizzazione e promozione della lingua sarda e norme di riferimento stabilite per una sola ed unica espressione (la limba sarda comuna) il cui lessico, fra l’altro, è una specie di macedonia che alla fine si configura come un sardo di nessuno». Quanto all’insegnamento nelle scuole Pudhu ha raccomandato la massima attenzione alla formazione certificata del personale docente, che per il sistema di istruzione regionale rappresenta oggi una grave lacuna.

La legge contiene alcune novità positive, ha poi affermato il giornalista Paolo Pillonca, «soprattutto nei suoi riferimenti al valore del patrimonio immateriale della Sardegna che, come tale, non è acquistabile». «Mi sembra una legge ben fatta – ha aggiunto Pillonca – anche se poi la storia ci insegna la profonda differenza fra il contenuto delle leggi e la loro applicazione e, sotto questo profilo, mi chiedo quale capacità avrà il Consiglio regionale di controllare l’operato della Giunta».

Sui alcuni contenuti qualificanti della legge si è poi soffermato il prof. Bachisio Bandinu, sottolineando che il successo della nuova normativa si misurerà su “luoghi, tempi, strutture e funzioni” e non su un generico “viva la lingua sarda”. Dopo aver definito convincente il collegamento fra lingua, espressioni artistiche e mondo dei media, Bandinu ha concluso dicendo che «il sardo è un modo di pensare, una visione del mondo che attraversa tutti i campi della conoscenza e della società».

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La Giunta regionale ha stanziato 1,5 milioni di euro per il rilancio dei Centri commerciali naturali (CCN), la costituzione di un elenco regionale sempre aggiornato e la semplificazione delle regole di accesso e delle procedure per la richiesta dei contributi. Li prevedono due delibere approvate ieri dalla giunta regionale su proposta dell’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas.
«Le piccole attività commerciali, artigianali e di servizi – dice l’assessore Argiolas – hanno un ruolo di presidio delle comunità: mantengono vivi i nostri centri urbani e sono un importante strumento di lotta allo spopolamento e al degrado, soprattutto nei centri storici e nei paesi a rischio desertificazione. Dall’affiliazione in Centri commerciali naturali, infatti, scaturiscono iniziative che rivitalizzano i centri urbani e rendono fruibili e vivi gli spazi pubblici. Con queste delibere vogliamo rafforzare la costruzione di queste reti in modo che, oltre al ruolo sociale, possano affermarsi come leve per lo sviluppo territoriale: l’aggregazione e l’innovazione sono la chiave per restare al passo col mondo che cambia e contrastare il peso sempre maggiore della grande distribuzione e delle vendite on line.»
La prima delle due delibere prevede l’istituzione di un nuovo Elenco regionale dei CCN, caratterizzato dalla semplificazione delle regole di accesso (sarà sufficiente autocertificare la documentazione da inviare a corredo della domanda), dalla cancellazione dei CCN inattivi per un congruo lasso di tempo e dall’aggiornamento continuo delle informazioni. «In questo modo – spiega Barbara Argiolas – la Regione avrà sempre il polso della situazione a livello locale e potrà individuare interlocutori stabili e qualificati in grado di dialogare e collaborare nella definizione e attuazione delle politiche di settore».
Il secondo provvedimento approvato dall’esecutivo fissa invece le nuove direttive per i programmi annuali di sostegno dei Centri commerciali naturali. La legge regionale n. 6 del 13 aprile 2017 ha stanziato 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019 a favore dei CCN operanti nei Comuni sardi. «Per rilanciare subito le attività dei CCN – sottolinea ancora l’assessore Argiolas – abbiamo deciso di destinare subito 1,5 milioni di euro dal 1 luglio 2017 fino al 30 giugno 2018: il finanziamento dei contributi era atteso da tempo e richiesto da più parti, vogliamo lanciare un segnale di operatività immediata alle realtà operanti sul territorio».
Inoltre, le nuove direttive inseriscono tra le categorie di spesa ammissibili le azioni di direct marketing e fidelizzazione (che diventano obbligatorie), le manifestazioni e iniziative di animazione, le azioni di pubblicità e comunicazione. «Vogliamo – dice Barbara Argiolas – che i CCN abbiano più possibilità di entrare in contatto con nuovi clienti e riducano i costi individuali per la comunicazione e la commercializzazione dei prodotti. Le aggregazioni di imprese sono oggi una delle principali strade da percorrere per affrontare un mondo profondamente cambiato, nel quale i consumatori possono effettuare i propri acquisti sul mercato globale. Le attività commerciali e artigianali assicurano una dimensione umana e sociale oggi più che mai fondamentali per garantire la vivibilità dei nostri piccoli centri e dei nostri quartieri».
I contributi sono concessi, secondo quanto disposto dalla legge 5 del 2006, fino al 70% delle spese ritenute ammissibili e il tetto massimo è fissato a 40mila euro dall’articolo 4 delle nuove direttive allegate alla delibera. Per dare continuità al sostegno pubblico, inoltre, verrà attivato uno strumento a sportello che favorirà la presentazione di progetti nell’arco di 12 mesi, in modo che i CCN compresi nell’elenco regionale possano programmare più facilmente le attività. Sarà dunque possibile presentare massimo 3 domande nell’arco dei 12 mesi, nel rispetto del tetto di spesa massimo.
«In questo modo – conclude Barbara Argiolas -, facilitiamo la migliore distribuzione degli incentivi a livello territoriale e invitiamo i CCN a sganciarsi dagli eventi di pochi giorni e settimane per iniziare a lavorare su programmi di promozione a lunga gittata.» 
Dopo il parere della quinta Commissione del Consiglio regionale, le direttive torneranno alla Giunta per l’approvazione definitiva.

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Prima uscita ufficiale del nuovo commissario straordinario del Parco Geominerario Tarcisio Agus domani, venerdì 30 giugno, accompagnato dal Direttore F.F. Francesco Muntoni, dal sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo e dai tecnici comunali, compirà un sopralluogo presso la Palazzina Bellavista a Monteponi, allo scopo di verificare i danni subiti dall’immobile in occasione del recente devastante incendio che ha colpito la periferia dell’abitato di Iglesias; successivamente, alle ore 16.00, Tarcisio Agus si recherà in visita Gonnosfanadiga, dove incontrerà il sindaco Fausto Orrù, gli amministratori e i membri della Giunta comunale. Al termine dell’incontro, Tarcisio Agus visiterà il Parco Comunale di Perd’e Pibera, una delle località simbolo del territorio gonnese, un tempo sede di un importante sito minerario, oggi ristrutturato e aperto al pubblico con il contributo del Parco Geominerario.

La scelta di Gonnosfanadiga, quale prima uscita istituzionale del nuovo Commissario, risiede nell’importanza attribuita all’abitato campidanese, ubicato a pochi chilometri dal centro di Guspini del quale l’on. Agus è stato Sindaco.

La visita è motivata anche da ragioni affettive: il sindaco Orrù e buona parte degli amministratori sono stati studenti del professor Agus negli anni delle scuole medie.

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L’on. Tarcisio Agus è il nuovo commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. Lo ha nominato il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, nelle more del perfezionamento del decreto di nomina in qualità di Presidente. Subentra al dottor Giovanni Pilia, il cui mandato è scaduto martedì 27 giugno 2017, che ha manifestato con una nota ufficiale l’intenzione di non accettare eventuali proroghe dell’incarico.

La nomina avrà la durata di quattro mesi a decorrere da ieri, 28 giugno 2017, e comunque non oltre la costituzione degli organi del Consorzio, in particolare del Presidente e del Consiglio direttivo. Il Commissario relazionerà, al termine del mandato, al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in merito alle azioni poste in essere per la migliore funzionalità del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna. Salvo sorprese che, al momento, sembrano da escludere, Tarcisio Agus sarà poi il nuovo presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Tarcisio Agus è nato nel 1950. È stato sindaco di Guspini e consigliere regionale nella XIII e XIV legislatura.

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Ritornano le visite teatralizzate al tramonto a Monte Sirai. Nel primo appuntamento, venerdì 30 giugno, sarà possibile rivivere, sempre accompagnati da Arishat, i rituali funerari e le cerimonie religiose del mondo punico. La visita si concluderà con un aperitivo nella suggestiva terrazza del Parco archeologico.

Il costo del biglietto è di 10 € (visita + aperitivo)

Per partecipare, è necessario prenotare al numero 0781 63512.

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Non sono finiti i disagi per i cittadini, a Iglesias, provocati dallo spaventoso rogo che ha devastato 250 ettari di vegetazione all’ingresso della città, con danni a diverse abitazioni (compresa la Villa Bellavista, sede dell’Ausi), automobili e altri mezzi.

Resta critica, infatti, la situazione dell’erogazione idrica. Anche oggi si è reso necessario effettuare una chiusura a partire dalle 11.00 e fino alle 6.00 di domani mattina, per ricostituire le riserve nei serbatoi cittadini. Da domani il servizio dovrebbe gradualmente migliorare: Igea ha comunicato di aver riattivato una prima pompa a servizio di un pozzo di Campo Pisano che consentirà di prelevare 20 litri al secondo mentre sarebbero ancora in corso i lavori per il ripristino della funzionalità dei restanti pozzi. Salvo imprevisti, Igea dovrebbe riavviare gradualmente anche le successive pompe durante la giornata. Il prelievo nei giorni precedenti all’incendio era di circa 75 litri al secondo, ma ne servirebbero molti di più per riportare il servizio in piena efficienza, dopo i tre giorni di drastiche restrizioni.

Il graduale riavvio dei pozzi di Campo Pisano consente di gravare meno sul prelievo dalle fonti di approvvigionamento destinate a Villamassargia e deviate in questi giorni verso Iglesias per far fronte all’emergenza. Stanotte a Villamassargia l’erogazione sarà chiusa alle 23.00 fino alle 6.00 di domani mattina.

 

 

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«Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è ormai entrato nella fase attuativa. Ci sono i progetti per la Dorsale sarda, quelli già avanzati sui depositi costieri e soprattutto c’è la certezza delle risorse finanziarie previste nel Patto per la Sardegna siglato con il Governo nazionale un anno fa. Sul metano, insomma, la Giunta Pigliaru ha fatto sicuramente più di quanto non sia stato fatto negli ultimi trent’anni.».
Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, intervenendo ieri mattina, a Sassari, all’undicesima edizione di EnerLoc – Energia, Enti Locali, organizzata come ogni anno dalla Fondazione Promo P.A. L’assessore dell’Industria ha riassunto le tappe che hanno portato prima all’approvazione del Piano Energetico Ambientale Regionale e parallelamente, dopo l’uscita della Regione dal Progetto Galsi, al Piano per la metanizzazione dell’isola.

«Ogni anno che passa l’assenza del metano costa alla Sardegna 400 milioni di euro – ha ricordato l’assessore Piras -. Per questa ragione la Giunta regionale ha inserito la metanizzazione come obiettivo di legislatura. Noi contiamo di avere il metano nel corso del 2018 sui primi depositi costieri, già autorizzati o in corso di autorizzazione». L’assessore Piras ha poi sottolineato come il modello di metanizzazione sia basato su sistemi di stoccaggio isolati, sistemi di stoccaggio con annesso impianto di rigassificazione di piccola taglia e una Dorsale regionale. «Inoltre pensiamo che l’isola possa diventare un hub importante nel Mediterraneo per quanto riguarda il bunkeraggio navale a GNL. È un’opportunità concreta – ha concluso Maria Grazia Piras – dato che il Governo sta proponendo, all’interno della Strategia Energetica Nazionale, l’istituzione sperimentale di un’area SECA nei mari della Sardegna.»