2 August, 2024
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Martedì 4 luglio McDonald’s sarà a Carbonia, in Piazza Roma, con il McItalia Job Tour, per i colloqui dei candidati selezionati in vista dell’apertura del nuovo ristorante a Carbonia.

Alle 10.30 è stata fissata una conferenza stampa, per incontrare il Management di McDonald’s ed i ragazzi che si sono candidati per i 35 nuovi posti di lavoro previsti per il nuovo McDonald’s di Carbonia.

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«L’inserimento di Platamona e della Marina di Sorso fra i litorali metropolitani, con la conseguenza che le strutture per la balneazione e la ristorazione potranno restare aperte tutto l’anno, è un risultato per il quale mi battevo da anni». Il consigliere regionale del Partito dei Sardi, Roberto Desini, commenta con queste parole la norma approvata dal Consiglio regionale, grazie alla quale gli operatori turistici del Sassarese potranno godere di maggiori opportunità di sviluppo.

L’aula ha ratificato un emendamento al disegno di legge 408 “Disposizioni urgenti in materia urbanistica e edilizia”, precedentemente approvato in commissione Urbanistica, presentato come primo firmatario da Antonello Peru, e sottoscritto dalla maggioranza, con le firme, tra le altre, di Roberto Desini. «Da diversi anni mi sono impegnato per trovare uno strumento urbanistico che consentisse al litorale di Platamona e della Marina di Sorso di tenere aperte le attività produttive e turistiche per tutto l’anno – aggiunge Roberto Desini -. Inizialmente avevo proposto l’adozione di alcuni provvedimenti utili a modificare la precedente classificazione dei litorali adottata dalla giunta, e in accordo con l’assessore Cristiano Erriu, si era concordato di affrontare e risolvere l’argomento direttamente con la legge urbanistica».

«Ho poi condiviso e votato l’emendamento presentato dall’onorevole Peru, sia perché consente di accorciare i tempi e arrivare subito a una nuova classificazione dei litorali, sia perché ho apprezzato che su un tema davanti agli interessi del territorio – conclude Roberto Desini -, i rappresentanti del nord Sardegna in Consiglio regionale abbiano fatto squadra anteponendo gli interessi dei cittadini all’appartenenza politica.»

La spiaggia di Lu Bagnu (Castelsardo).

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Brian Sacchetti giocherà a Brescia con la maglia della Germani Basket il prossimo campionato di A1. Conclusa la sua lunga e fortunata esperienza alla Dinamo (7 stagioni consecutive), che lo ha visto protagonista due anni fa dello storico “Triplete” e la stagione precedente della conquista della Coppa Italia, il 31enne di Moncalieri ha sottoscritto un accordo biennale e sarà il cambio di David Moss e Marcus Landry nel reparto ali. Ora Brescia dovrà scegliere il playmaker italiano per la panchina: per Lorenzo D’Ercole, nelle ultime due stagioni alla Dinamo Banco di Sardegna, spuntano sirene da Cremona in A2 (squadra che sarà allenata nelle prossime tre stagioni dal padre di Brian Meo Sacchetti, coach del “Triplete” della Dinamo), ma con 8 giocatori sotto contratto, contando Michele Vitali (Riccardo Sbezzi) per cui manca solo l’annuncio ufficiale il club lombardo, prenderà tempo per valutare la situazione.

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Il consigliere regionale del Partito democratico Piero Comandini è il primo firmatario, insieme ai colleghi del centro sinistra, di una mozione urgente, sulla ventilata ipotesi di cancellazione degli scali al porto di Cagliari nel servizio EPIC/IOS da parte della compagnia di navigazione tedesca Hapag – Lloyd, critica la decisione della compagnia di navigazione che rappresenta, nel porto canale di Cagliari, il principale operatore di movimentazione container.

La compagnia Hapag – Lloyd ha comunicato nei giorni scorsi, la cancellazione degli scali al porto di Cagliari nell’ambito dei collegamenti tra il subcontinente indiano e il nord Europa realizzati con le denominazioni Europe Pakistan India Consortium (EPIC) e Indian Ocean Service (IOS). L’ultima partenza programmata dal porto italiano sulla relazione eastbound sarà quella della portacontainer Teno che lascerà il porto di Cagliari oggi 29 giugno.

«Il Porto canale di Cagliari, grazie alla disponibilità di immensi spazi nell’entroterra dedicati alla movimentazione dei container e all’invidiabile posizione geografica nel Mediterraneo, è diventato uno dei principali terminal container del traffico destinato ai principali porti del Mediterraneo e non solo – spiega Piero Comandini -. Nel 2015 ha fatturato, rispetto al 2014, un incremento di circa il 2,46%, e si conferma quarto porto italiano di transhipment con un trend in continua crescita; l’esponente del Partito Democratico mette in evidenza che ad oggi la potenzialità che offre l’intero terminal non è utilizzata al 100%, basti pensare che la movimentazione attuale è di 1.300.000 teus mentre quella potenziale è di 3.600.000 teus e l’attuale area utilizzata è di 400.000 mq contro i 900.000 mq sfruttabili, attorno alle attività è impegnata una forza lavoro di circa 350 addetti; questo significa – aggiunge Piero Comandini – che il porto canale di Cagliari offre ancora grandi possibilità di crescita, assolutamente necessaria per assicurare all’Isola tutte le opportunità di sviluppo, capace di cogliere le opportunità che si aprono e accettare la sfida competitiva che arriva dagli altri porti del Mediterraneo».

«Dal 2003 ad oggi non è stato fatto nessun concreto investimento né pubblico né privato facendo venir meno la flessibilità e l’efficienza dei processi portuali in cui il porto primeggiava, chiediamo un’immediata verifica ed eventualmente, attraverso l’apertura di un tavolo tecnico con tutte le parti coinvolte al processo produttivo del terminal, mettere in campo tutte le strategie possibili al fine di individuare le soluzioni che consentano non solo la prosecuzione delle attività ma il rilancio ed il potenziamento delle stesse – conclude Piero Comandini -, così da rendere il terminal altamente competitivo nell’interesse dello sviluppo della Sardegna.»

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Ritorna a Iglesias, nell’ambito dell’Estate Iglesiente 2017, il Festival della Storia giunto alla XI edizione. “Il Mediterraneo” è il tema, attualissimo, scelto dall’associazione “Figli d’arte Medas”, per affrontare e discutere, nei giorni 22, 23 e 24 luglio, di problemi scottanti ma ineludibili come quelli dell’emigrazione, dell’accoglienza e della solidarietà, senza trascurare la nostra storia.  Dopo il grande successo dello scorso anno, che ha visto la rievocazione storica del processo a Emilio Lussu, a cura dell’associazione “Nonsoloavvocati” onlus, e il processo barbaricino di Gianluca Medas, il Festival della Storia quest’anno si immergerà, coinvolgendo direttamente i cittadini, e con ospiti illustri, nella storia più recente come la Rivoluzione dei Gelsomini, l’insieme di proteste e sommosse che, nell’ambito della primavera araba, ha visto tra il 2010 e il 2011,  protagoniste numerose città della Tunisia. Ma sarà anche l’occasione per ricordare il periodo drammatico della seconda guerra mondiale, tra febbraio e maggio 1943, durante il quale la città di Cagliari fu quasi completamente distrutta sotto i bombardamenti delle forze aeree anglo-americane. A quella distruzione seguì un esodo senza precedenti dei cagliaritani che, in massa, abbandonarono una città in ginocchio.

All’interno del Festival della Storia l’associazione FotografidiSardegna, in collaborazione con l’associazione Figli d’Arte Medas e il patrocinio del comune di Iglesias, organizza il concorso fotografico dal tema “Migrazioni e Mediterraneo”, a cura di Giampaolo Manca. Un concorso aperto a tutti dove le diversità dei popoli, delle culture, delle lingue e dei costumi dovranno emergere dagli scatti fotografici, generando sincretismi che producono cultura ma anche drammi, morte e disperazione. Gli scatti dovranno essere inviati entro il 10 luglio 2017 alla mail: fotografidisardegna@gmail.com .

Le opere fotografiche saranno valutate da una giuria composta dal fotografo Alessandro Galimberti, fondatore e titolare della Scuola di Fotografia LA BOTTEGA DELLA LUCE; Stefano Pia e Vittorio Cannas, affermati fotografi e organizzatori del Bifoto di Mogoro; Stefano Ferrando, fotografo, presidente dell’Associazione Punto Zero Foto; dall’attore Gianluca Medas; dal Presidente, Segretario e Tesoriere dell’Associazione FotografidiSardegna. Durante la giornata conclusiva del Festival, il 24 luglio, avverrà la premiazione dei vincitori del concorso.

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Il comune di Carbonia ieri ha pubblicato il bando di gara per l’organizzazione, il coordinamento e la gestione del Mercato dal produttore al consumatore (c.d. a “km zero”) nel comune di Carbonia.

Le domande devono essere indirizzate al Comune di Carbonia – Ufficio Attività Produttive – Piazza Roma 09013 Carbonia (provincia del Sud Sardegna). Devono essere trasmesse per raccomandata A.R. o tramite agenzia di recapiti autorizzata dal Ministero o a mano, in un plico chiuso contenente la denominazione dell’Associazione/Consorzio e l’ufficio al quale viene indirizzato “Comune di Carbonia-Ufficio Attività Produttive”, con l’oggetto della domanda “DOMANDA DI PARTECIPAZIONE AL BANDO PER L’AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEL MERCATO DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE (C.D. A “KM ZERO) NEL COMUNE DI CARBONIA” e la dicitura “Non aprire”, chiuso nei lembi di chiusura e controfirmato.

Il termine per la presentazione delle domande scade alle ore 12.00 del giorno 28 luglio 2017.

I bandi e i moduli di domanda potranno essere scaricati dal sito web del comune di Carbonia, all’indirizzo www.comune,carbnonia.ci.it nella sezione: Home – page, Servizio Attività Produttive e Bandi e Concorsi (altri bandi).

Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Commercio negli orari di ricevimento al pubblico (mercoledì e venerdì, dalle 9.00 alle 11.00 e martedì pomeriggio, dalle 15,45 alle 17,15, oppure telefonare al numero: 0781 694406.

«Si tratta di una novità assoluta per quanto riguarda il nostro Comune – spiega il sindaco Paola Massidda -. Un mercato settimanale di vendita diretta di prodotti agricoli, sito in Piazza Marmilla, ogni martedì dalle 8 alle 13.30. I produttori potranno commercializzare i loro prodotti tipici e freschi a prezzo conveniente, saltando l’intermediazione di grossisti e dettaglianti. Il nuovo mercato a “km zero” – presente già da tempo in Comuni limitrofi come Iglesias e Sant’Antioco –- va a colmare una lacuna nel tessuto economico-produttivo della città Carbonia.»

Presto quindi il mercato “a km zero” sarà una realtà che completerà il circuito commerciale della nostra città. Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore alle Attività Pproduttive Mauro Manca, il quale, oltre a sottolineare «l’importanza di questa nuova iniziativa ai fini di uno sviluppo economico-produttivo per le aziende locali»,  ha posto l’accento su un altro fattore caratterizzante il nuovo canale di vendita: «L’aggiudicatario del bando di gara opererà in sinergia con le scuole del territorio comunale realizzando le cosiddette “fattorie didattiche”, veri e propri laboratori in cui gli studenti potranno apprendere come si svolge il ciclo di vita di un prodotto o di un alimento (per esempio come dal latte si arriva alla produzione del formaggio). Crediamo – ha concluso Mauro Manca – che le fattorie didattiche possano rappresentare uno strumento prioritario nell’ottica di una valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari e, nel contempo, di una promozione dei valori di una sana e corretta alimentazione.»

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Le imprese artigiane del Sulcis sono al collasso, tra redditi bassi e costo del danaro alle stelle. Sono in 2.128 a dare lavoro a 3.801 persone, in un territorio di 23 comuni, 127.857 abitanti e 54.418 famiglie. Un tessuto produttivo, quello artigiano, che arretra anno dopo anno (il 2016 ha chiuso con -28 imprese) travolto dai tassi d’interesse più cari d’Italia (9,44%), da una fiscalità che arriva al 64,8%, dalla burocrazia che non allenta la morsa nonostante le nuove leggi regionali, da inconcepibili sprechi, da riforme vessatorie, inutili o mai attuate, e da un sistema socio economico devastato dalla disoccupazione che ha sfondato il 20% e da un reddito pro-capite pari a 9.626 euro per abitante, inferiore di 832 euro rispetto alla media regionale.

Sono questi i numeri sul tessuto produttivo del Sulcis Iglesiente che emergono dal dossier realizzato dall’Osservatorio sulle MPMI di Confartigianato Sud Sardegna che, attraverso i dati UnionCamere e Istat della fine del 2016, ha analizzato la struttura imprenditoriale di ogni singolo comune dell’ex provincia Carbonia Iglesias.

«E’ passato un altro anno e, anziché dell’auspicata ripresa, nel Sulcis, mancano all’appello altre 28 imprese artigiane – spiega Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Sud Sardegna – per trovare una platea di imprese così “esigua” nel territorio bisogna tornare con le lancette agli anni 90. Questi dati sono la palese dimostrazione di ciò che diciamo da anni le imprese sarde non sono tutte uguali, soprattutto quelle artigiane di questa zona sono molto fragili e, in più, operano in un contesto economico ancora più problematico.»

Dall’analisi, emerge una situazione critica per un territorio il cui sistema imprenditoriale è costituito per il 96,5% da imprese con meno di 10 addetti e che occupano il 60,2% dei lavoratori del territorio. Se le 9.534 imprese complessivamente registrate hanno segnato +74 unità in più (+0,8%) rispetto allo stesso periodo del 2015, l’artigianato, con 2.128 realtà, pari al 22,3% del totale delle attività registrate presso le Camere di Commercio, ha subìto un decremento dell’1,3%, contando 28 imprese in meno. Delle oltre 9 mila imprese, il 7,3% è costituito da attività Manifatturiere (692), il 13,0% da Costruzioni (1.237) e il 50,5% da Servizi (4.817) mentre nell’artigianato il 22,5% opera nel Manifatturiero (479), il 36,6% nelle Costruzioni (778) e il 40,4% nei Servizi (858). In ciascuno dei tre macro-settori esaminati l’artigianato rappresenta il 69,2% del totale delle imprese nel Manifatturiero, il 62,9% del numero totale di imprese delle Costruzioni e il 17,8% delle imprese dei Servizi. Le aziende artigiane, con dimensione media di 2,3 addetti/impresa, contano complessivamente 3.801 occupati, di cui 1.628 dipendenti (42,8%) e 2.173 indipendenti (57,2%).

Tra i comuni a più alto tasso di imprenditorialità, ben 476 imprese artigiane si trovano a Carbonia, 426 a Iglesias, 180 a Sant’Antioco e 158 a Carloforte, 114 a Domusnovas e 96 a San Giovanni Suergiu. Nelle imprese manifatturiere primeggia Iglesias con 102 realtà, seguita da Carbonia con 96 e Carloforte con 49. Nelle costruzioni, prima Carbonia con 154, seguita da Iglesias con 125 e Sant’Antioco con 67. Stesse posizioni anche nei servizi: prima Carbonia con 224 e seconda Iglesias con 196 e terza Sant’Antioco con 73.

«Le nostre imprese hanno bisogno di attenzioni particolari riguardo i finanziamenti, l’accesso al credito, la riduzione degli oneri fiscali e il taglio della burocrazia – commenta Norella Orrù, artigiana e dirigente regionale di Carbonia per Confartigianato Sud Sardegna – è innegabile che il loro peso specifico non sia minimamente equiparabile alle realtà con bilanci da milioni di euro e con centinaia di dipendenti». Norella Orrù sottolinea la necessità di continuare, da parte della Regione, sull’incentivazione delle micro, piccole e medie imprese, attraverso i sostegni automatici fino al 50% che consentono finanziamenti per l’acquisto di attrezzature e servizi. «Il recente successo dei bandi per le imprese, pubblicati pochi mesi fa, sono la prova di quanta sia la voglia di crescere e di investire da parte delle piccole realtà imprenditoriali anche nel Sulcis – sottolinea l’artigiana di Carbonia – l’auspicio è che anche i prossimi bandi, i tanto attesi T0, i voucher destinati agli investimenti fino a 15mila euro, possano venire pubblicati quanto prima per consentire alle imprese di accedere agli incentivi nel minor tempo possibile» Per Norella Orrù, le imprese del sud ovest Sardegna hanno resistito e continuano a farlo in condizioni difficilissime. «Stiamo dimostrando di avere capacità ben superiori a quelle europee, e questo ci è riconosciuto da tutti. Al contrario, la Politica insiste con le vessazioni fatte di tasse alte, burocrazia asfissiante e pagamenti perennemente in ritardo».

E’ molto negativa la situazione creditizia verso le imprese a causa del costo del denaro e della diminuzione del totale erogato. Il territorio, infatti, è al primo (non invidiabile) posto nazionale per il costo dei finanziamenti: 9,44% e un gap di +482 punti base rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda le erogazioni, rispetto al 2015, il Sulcis ha perso il 3,8% dei finanziamenti, attestandosi a 45 milioni di euro distribuiti alle aziende.

«La situazione è durissima – afferma Pietro Paolo Spada, Segretario di Confartigianato Sud Sardegna – i cordoni della borsa per gli artigiani del Sulcis sono sempre più stretti e la condizione creditizia non migliora perché, purtroppo, il credito alle piccole realtà resta ancora legato alla percezione di un alto rischio di insolvenza e quindi la dinamica di queste erogazioni resta frenata.»

«Per migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle piccole imprese – sottolinea il segretario – vi è la necessità di rilanciare il ruolo dei Consorzi Fidi che in questi anni di crisi hanno prestato garanzie per centinaia di migliaia di euro. La riforma dei contributi regionali al Fondo Rischi dei Confidi, sulla quale Confartigianato aveva espresso da subito forti perplessità, non sta riuscendo a dare il suo contributo per l’attenuazione di questa problematicità.»

Per il Segretario la ripresa del territorio potrebbe passare dalle tanto auspicate – e mai affrontate con la dovuta serietà – bonifiche ambientali di tutto il territorio, soprattutto se queste fossero realizzate con il coinvolgimento delle imprese locali: «Se la riqualificazione del territorio fosse finalmente finanziata, oltre al recupero di uno straordinario contesto ambientale – conclude Pietro Paolo Spada – si metterebbe in moto una economia che coinvolgerebbe le imprese di movimento terra, del rimboschimento, dei trasporti, della depurazione insieme a tanti professionisti esperti in questo tipo di interventi, all’alloggio necessario per accogliere le maestranze, alla ristorazione ma anche alla formazione del personale, oramai assente dal territorio. Insomma, una parte importante dell’economia potrebbe ripartire».

La situazione critica delle imprese, inevitabilmente, si ripercuote sulla popolazione, soprattutto dal punto di vista economico. I dati dicono che reddito pro-capite, calcolato mettendo a rapporto il reddito imponibile delle dichiarazioni dei redditi del 2014, anno d’imposta 2015, con il numero di residenti a inizio 2016, è pari a 9.626 euro per abitante, 832 euro in meno rispetto ai 10.458 euro pro-capite calcolati a livello regionale.

Poi la provocazione di Luca Murgianu: «E se domattina, d’improvviso, la provincia di Carbonia Iglesias fosse senza i suoi 2.128 artigiani? Noi abbiamo provato a fare una simulazione e il risultato è impressionante”. “Non possiamo permetterci che l’ex provincia, come del resto tutta la Sardegna – aggiunge il Presidente – possa perdere le sue imprese. Ecco perché continueremo a chiedere alle Amministrazioni Locali, alla Giunta e al Governo, una nuova visione, una maggiore consapevolezza e meno autolesionismo».

La simulazione fatta da Confartigianato dice che l’impatto sulla popolazione sarebbe, tutto sommato, abbastanza contenuto: l’1,8% circa in meno. Ma gli effetti sarebbero quelli di uno tsunami sull’economia e sulle condizioni di benessere di cittadini e famiglie. Il valore aggiunto diminuirebbe di 214 milioni di euro, pari a un calo del 12,3%. Considerando senza lavoro i 1.628 dipendenti dell’artigianato, il numero di disoccupati aumenterebbe del 35,3% ed il tasso di disoccupazione passerebbe dal 20,6% al 25,6% aumentando di 5 punti. Rimarrebbero 52.010 abitazioni senza artigiani dell’edilizia e dell’installazione di impianti che intervengano per la manutenzione. Rimarrebbero inanimati 1.740 impianti fotovoltaici senza una adeguata installazione e manutenzione di artigiani della filiera delle rinnovabili. Nei magazzini delle imprese di produzione e alle porte di negozi ed uffici rimarrebbero 3,2 milioni di tonnellate di merci che non verrebbero più gestite dalle imprese artigiane di autotrasporto. Vi sarebbero 42.400 famiglie che possiedono almeno un’automobile e, nel complesso, un parco di 79.576 veicoli circolanti senza autoriparatori artigiani a cui rivolgersi per manutenzione e assistenza; ogni giorno aumenterebbe anche la presenza di motocicli, autovetture ed autobus fermi per strada. Rimarrebbero 52.400 famiglie che possiedono una lavatrice e 31.000 famiglie che possiedono un lettore dvd senza artigiani riparatori di elettrodomestici da chiamare in caso di malfunzionamenti. Sarebbero senza assistenza tecnica anche le 23.000 famiglie che possiedono condizionatori e climatizzatori. Sarebbero 17.300 le famiglie che non trovano più le botteghe aperte per la riparazione delle biciclette e la sostituzione di pezzi di ricambio. E le 31.700 famiglie che possiedono Personal computer rimarrebbero senza i servizi e la competenza degli artigiani dell’informatica per installazioni, manutenzioni e cablaggi. Sarebbero 17.500 famiglie che possiedono un’antenna parabolica e altre 39.900 famiglie con decoder digitale terrestre a non poter vedere programmi vista la mancanza degli installatori artigiani di antenne. Gli sposi, 798 matrimoni celebrati in un anno, non potrebbero indossare un abito nuziale realizzato e provato in una sartoria artigiana; nessun fotografo professionista alla cerimonia e il banchetto sarebbe senza la torta nuziale realizzata da una pasticceria artigiana specializzata. Un disastro della qualità per 61.600 italiani che mangiano dolci almeno qualche volta alla settimana e che vedrebbero sparire pasticcerie, cioccolaterie e gelaterie artigiane. Per 23.000 cittadini che non pranzano in casa nessun panificio o rosticceria con prodotti artigianali a disposizione.

Per 127.857 cittadini che rimangono dopo la sparizione degli artigiani, sarà ancora possibile, vestirsi, arredare la casa e fare un regalo, ma sparirà la qualità e la perizia degli artigiani, ad esempio, negli articoli di abbigliamento, in pelle e pellicce, nei prodotti in legno e nei mobili, nell’oreficeria, nel vetro e nella ceramica. Sarebbero 58.888 le donne con oltre 15 anni che non troverebbero acconciatori ed estetisti. Considerando come potenziali visitatori di beni culturali nella provincia i residenti e i turisti, sarebbero 188.801 le persone che non potrebbero apprezzare alcun restauro realizzato da artigiani specializzati di monumenti e delle opere d’arte presenti nei 225 musei, aree archeologiche, chiese, palazzi storici e giardini sia pubblici che privati regionali. Una débâcle anche per il turismo: i 60.843 arrivi turistici non potrebbero né utilizzare servizi erogati dalle imprese artigiane indispensabili per il soggiorno nè accedere alla qualità dei prodotti dell’artigianato.

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Ancora un nuovo arrivo in casa Dinamo Banco di Sardegna che ha raggiunto l’accordo con l’atleta canadese Dyshawn Pierre. Il giocatore, classe 1993, arriva in Italia dopo l’ottima stagione disputata in Germania con la maglia di Löwen Braunschweig con 14.9 punti di media a partita, 7.9 rimbalzi e 2.8 assist in 32.5 minuti.

La Dinamo Banco di Sardegna, intanto, saluta la nascita di Cagliari Dinamo Academy, neonata società che disputerà il campionato nazionale di serie A2, presentata questa mattina in conferenza stampa a Cagliari. Il club accoglie con entusiasmo il ritorno della A2 in Sardegna, competizione che va a colmare il gap esistente in questi anni tra la massima serie e la seconda squadra dell’isola. L’auspicio è che Cagliari Dinamo Academy possa costituire un’occasione di crescita per i giovani e per i prospetti sardi di tutte le latitudini, riportando l’entusiasmo del grande basket nel sud dell’isola, unendo la Sardegna cestistica nel segno di due realtà che vivono di passione e competenza.

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«La Sardegna anche quest’anno brucia, il più grande incubo di ogni essere umano è il fuoco e i sardi purtroppo ogni estate fanno i conti con questa devastazione. Da Sassari a Iglesias sono centinaia gli ettari di terreno andati in fumo e gli animali morti. Centinaia di sardi allontanati prontamente dalle loro case hanno visto all’opera la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco, purtroppo sempre a corto della dovuta dotazione di canadair. Gli ingenti danni causati dal fuoco si vanno a sommare a quelli causati da una siccità che mai come oggi dev’essere considerata una calamità naturale senza precedenti.» Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, eurodeputato di origini sarde, di Forza Italia.

«L’Europa – conclude Stefano Maullu – deve intervenire insieme al Governo italiano per risarcire i sardi costretti a fare i conti con una situazione non più sostenibile dove la Regione Sardegna sembra sempre più uno spettatore distratto.»

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Ogni giovedì alle 20.30, anche domani 29 giugno, presso lo spazio Sant’Eulalia in vico del Collegio 2 a Cagliari, la sessione estiva di Sardinian Experience aprirà le sue porte a turisti ed appassionati. Sardinian Experience è un percorso di parole e musica sulle arti tradizionali sarde.

Le arti tradizionali sarde sono un marcatore di identità, da far scoprire ai turisti, ma anche ai sardi ed agli italiani.

L’obiettivo è che i viaggiatori che stanno a Cagliari qualche giorno sentano la necessità di allungare il loro periodo di residenza e di tornare, per approfondire la conoscenza di una musica ed un ballo che non ha eguali.