3 August, 2024
Home2017 (Page 347)

[bing_translator]

Giovedì 29 giugno, nella sala conferenze del CPLF in via Caravaggio a Cagliari, si terranno i lavori del Comitato di sorveglianza del Por Fse 2014-2020. La seduta è pubblica e si svolgerà dalle 9.00 alle 16.30.
Alle sessioni di lavoro partecipano i rappresentanti della Regione Sardegna, dei Ministeri, della Commissione europea e del partenariato economico e sociale. Tra gli altri: il Capo unità della DG Employ della Commissione europea, Denis Genton; l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura; l’Autorità di gestione del Por Fse 2014/2020 e Direttore generale dell’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna, Luca Galassi; il responsabile del Servizio di Supporto all’Autorità di gestione del POR FSE, Roberto Doneddu, oltre ai rappresentanti del ministero del Lavoro e dell’Agenzia per la Coesione territoriale.
Nel corso del Comitato di sorveglianza verrà presentato lo stato di attuazione del Programma del Fondo sociale europeo in Sardegna che, alla fase attuale, presenta significativi avanzamenti, con l’attivazione di tutti gli Assi prioritari: misure per la politica attiva del lavoro e per le pari opportunità di genere, iniziative di contrasto alla dispersione scolastica e a favore dell’inclusione sociale, azioni di rafforzamento della capacità amministrativa.
Il Comitato di sorveglianza sarà anche l’occasione per presentare nuove iniziative di politica attiva del lavoro, definite sulla base dei risultati delle sperimentazioni dei programmi Flexicurity e CRIS, oltre che delle misure della Garanzia Giovani.
Il Fondo sociale europeo è il principale strumento utilizzato dall’Unione Europea per sostenere l’occupazione e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti, con particolare attenzione ai cittadini con maggiore difficoltà. Il Fse investe nel capitale umano, finanziando progetti e iniziative locali, regionali e nazionali. La Sardegna si è evidenziata come regione virtuosa nella programmazione del Fondo sociale europeo, essendo stata tra le prime in Italia ad avere ricevuto l’approvazione definitiva del Programma operativo Fse 2014-2020 da parte della Commissione europea.

[bing_translator]

L’assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu, ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge sull’edilizia.

«Oggi è un giorno importante! – ha scritto ieri sera Cristiano Erriu nel suo profilo facebook – Sono orgoglioso di aver presentato il progetto strategico per la valorizzazione dei fari e delle stazioni semaforiche della Sardegna ma soprattutto di vedere approvata una legge molto importante in materia edilizia e urbanistica a cui ho dedicato molto tempo, cura e attenzione. Un provvedimento atteso da addetti ai lavori e cittadini. Il testo introduce numerosi elementi di chiarezza e semplificazione normativa che consentirà agli uffici tecnici degli enti locali e ai professionisti del settore di superare le criticità delle precedenti leggi di settore.»
«Sono date risposte chiare a dubbi interpretativi – ha aggiunto Cristiano Erriu -, alcuni dei quali sono emersi chiaramente durante l’attività di supporto ai Comuni nell’applicazione e nell’interpretazione delle disposizioni legislative regionali in materia.
Le norme introdotte risolvono parecchi problemi ad esempio sulle tolleranze edilizie, sulle opere soggette a semplice segnalazione certificata di inizio attività che sono state notevolmente ampliate, sulle categorie funzionali e il mutamento delle destinazioni d’uso, sugli interventi di edilizia libera, sui parcheggi privati, sugli accertamenti di conformità, sugli strumenti di pianificazione urbanistica e dei litorali aperti agli sport invernali. Nuove disposizioni di notevole interesse dei cittadini riguardano i centri rurali, il riuso di volumi edilizi, il trasferimento volumetrico per la riqualificazione paesaggistica, gli usi civici, i frazionamenti di unità immobiliari a seguito degli interventi di incremento volumetrico. Sono norme di incentivazione degli interventi di riuso del patrimonio edilizio dismesso e per l’efficientamento energetico introdotte al fine di combattere il fenomeno dello spopolamento dei centri storici e dei centri di antica e prima formazione. Viene istituito l’osservatorio regionale per l’urbanistica e l’edilizia e la commissione permanente sulle problematiche edilizie e urbanistiche della disabilità. Di grande importanza anche le disposizioni straordinarie per il completamento degli edifici mai ultimati in agro.»

«Ma c’è molto altro ancora – ha concluso Cristiano Erriu –Oggi è stata scritta una pagina importante per la nostra autonomia regionale, per la Sardegna e per i sardi.»

[bing_translator]

Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge n. 408/A “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia” e ha dato il via libera al Conto consuntivo.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha ripreso l’esame dell’ordine del giorno, con l’art. 14 (“Contributi per la predisposizione degli strumenti urbanistici”) del Dl n. 408/A – Giunta regionale – “Disposizioni urgenti in materia di urbanistica ed edilizia”, che è stato approvato con 28 voti favorevoli e 14 contrari.

Numerose le modifiche apportate al testo a seguito dell’approvazione di specifici emendamenti.

L’art. 15 (“Disposizioni di salvaguardia dei territori rurali”), in particolare, è stato approvato nel testo integrale.

L’art. 15bis (“Superamento delle condizioni di degrado dell’agro”) è stato integrato a seguito dell’approvazione di un emendamento del capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta che proroga la presentazione dei permessi di costruire fino al 31 dicembre 2020.

L’art. 15ter (“Frazionamento delle unità immobiliari a seguito di incremento volumetrico”) è stato approvato integralmente.

L’art. 16 (“Interventi di incremento volumetrico del patrimonio edilizio esistente”) è stato integrato con l’approvazione dell’emendamento n. 22 (Antonio Solinas e più) che assegna priorità assoluta alle pratiche relative ad immobili in cui siano presenti portatori di handicap.

L’art. 17 (“Interventi di incremento volumetrico in aree destinate ad attività turistico-ricettive”) è stato approvato integralmente, così come gli articoli 18 (“Interventi per il riuso e recupero dei sottotetti esistenti”) e 19 (“Interventi per il riuso degli spazi di grande altezza”).

L’art. 20 (“Condizioni di ammissibilità degli interventi”) è stato invece modificato dall’emendamento n.305, presentato dalla Giunta, che abroga la lettera C dell’art.34 della legge regionale 8/2015. Approvati integralmente gli articoli 21 (“Disposizioni comuni”) e 22 (“Interventi di trasferimento volumetrico per la riqualificazione ambientale e paesaggistica”).

L’art. 23 (“Rinnovo del patrimonio edilizio con interventi di demolizione e ricostruzione”) è stato integrato da alcuni emendamenti: il n.289 (Agus) che esenta gli interventi nelle zone A e B dall’individuazione di nuovi spazi per parcheggi o dalla relativa monetizzazione in caso di accertamento dell’impossibilità tecnica documentata da un progettista abilitato; il n. 306 (Giunta) che prevede l’applicazione della procedura precedente anche nelle zone A localizzate all’interno dei centri di antica a prima formazione, il n.307, sempre della Giunta, che indica i criteri per la determinazione dei costi di costruzione ed il 290 (Agus) che scorpora, dai costi di costruzione, quelli per lo smaltimento o trattamento dei materiali derivanti dalla demolizione.

L’art. 24 (“Misure di promozione dei programmi integrati per il riordino urbano”) è stato approvato integralmente, così come il 24bis (“Disposizioni transitorie della legge regionale 4/2009”).

All’art. 25 (“Competenza del Comune”) sono state apportate alcune modifiche contenute in altrettanti emendamenti: il n. 265 (Solinas Antonio-Pier Mario Manca) che consente interventi limitati di mantenimento dei terreni anche in assenza di regolamento sugli usi civici, il 266 (idem) ed il 308 (che specifica le procedure di valutazione degli aspetti paesaggistici dei terreni da parte della Regione e del ministero dei Beni culturali, il 268 ed il 310 (idem) in materia di sdemanializzazione di terreni civici, il 276 ed il 309 (idem) sui poteri sostitutivi del Ministero, il 269 (idem) sui trasferimenti del diritto di uso civico ed il 267 (idem) riferito alle condizioni per la sdemanializzazione.

Soppressi gli articoli 26 e 27, sono stati approvati integralmente gli articoli 27 bis (“Demanio marittimo-funzioni dei Comuni”), mentre sono stati soppressi gli articoli dal 28 al 32 compreso.

All’art. 33 (“Disposizioni finali-abrogazioni”) sono state apportate alcune modifiche, contenute negli emendamenti n.9 (Antonio Solinas -Pier Mario Manca-Pietro Cocco) e 312 (Giunta). Il primo prevede l’abrogazione di disposizioni precedenti mentre il secondo, in relazione alle legge regionale 45/89, mantiene in vigore le norme dei Pul (Piani urbani dei litorali) già approvati.

Approvati senza modifiche, infine, gli art. 34 (“Norma finanziaria”) e 35 (“Entrata in vigore”).

Approvato il disegno di legge 408, l’Aula è passata all’esame del conto consuntivo del Consiglio.

Il questore Fabrizio Anedda ha illustrato il documento, ha esposto i numeri finanziari e ha detto che il Consiglio ha «introdotto il nuovo sistema di contabilità per l’eliminazione dei residui passivi, avvicinando la spesa prevista a spesa effettiva. «Abbiamo un fondo cassa al primo gennaio di oltre 17 milioni e un risultato di amministrazione di 19 milioni».

Il conto consuntivo e gli allegati sono stati approvati dall’Aula.

Anche il rendiconto del Corecom è stato approvato insieme al rendiconto dei fondi dei Gruppi.

Il presidente del Consiglio ha dichiarato conclusi i lavori, che riprendono oggi alle 10.00.

[bing_translator]

Sono trascorsi solo 16 giorni dalle elezioni e a Carloforte è già alto il livello dello scontro tra l’ex sindaco Marco Simeone e il nuovo sindaco Tore Puggioni. Teatro dello scontro è facebook, ovvero la pagina della lista dell’ex sindaco e il gruppo del nuovo sindaco.

Dalla pagina “Carloforte oltre il 200 news” dell’ex sindaco Marco Simeone.

«Oggi è stato sottoscritto il passaggio di cassa tra il sindaco uscente ed il nuovo.
Presenti, il segretario comunale, il revisore dei conti che, insieme ai due sindaci hanno sottoscritto il documento che allego.
Come si può facilmente desumere, il comune ha disponibilità liquide per oltre 3,5 milioni di euro, avendo utilizzato solo circa 500.000 di anticipazione.
È emerso in occasione del passaggio di consegna contabile, che risultano in transito a favore del comune, 150.000 euro per la costruzione dell’ampliamento del cimitero e circa 1,3 milioni di euro della prima tranche del finanziamento per il recupero del comparto saline.
Tanto vi era dovuto.
PS per ulteriori dettagli e chiarimenti, rimando la discussione al prossimo Consiglio Comunale.»

Immediata la replica del nuovo sindaco Tore Puggioni nel gruppo “Carloforte rinasce“.

«Oggi è stato sottoscritto il passaggio di cassa tra il sindaco uscente ed il nuovo.

Presenti, il segretario comunale, il revisore dei conti che, insieme al sindaco uscente ed il nuovo sindaco hanno sottoscritto il documento.

La campagna elettorale è finita, ma purtroppo l’ex sindaco, continua ad interpretare la realtà a suo piacimento.

Noi non abbiamo 3,5 milioni di euro da spendere, noi non abbiamo 3,5 milioni di euro in cassa, ma abbiamo 3,5 milioni di euro che non sono altro che il residuo di un fido bancario (questa è l’anticipazione di cassa). Un fido sul quale paghiamo degli interessi passivi.

L’Amministrazione aveva già speso 500.000,00 euro.

Di soldi nostri, secondo la verifica di cassa, ci sono 18.489,31 euro.

Personalmente credo che su questi segnali assolutamente negativi, su questi post, più che altro provocatori e stupidi (emessi da Carloforte oltre il 2000 news), dove si vuole ancora una volta confondere le idee e raccontare frottole ai cittadini, c’è da fare un attenta riflessione.

Il cittadino oggi deve avere notizie vere, certificate, reali, ed il mio impegno è quello di trasmettere alla gente questi dati. Se in seguito entreranno soldi, ottenuti da finanziamenti dalla vecchia amministrazione , sarò tempestivo a dirvelo, come sarò tempestivo a dirvi, tutte le cose e tutti gli impegni che ci sono ancora da pagare (e ce ne sono veramente tanti) che la vecchia Amministrazione ha fatto

Il mio mandato sarà all’insegna della trasparenza, e non offuscherò le cose ben fatte e neanche quelle malfatte .

Evidenzierò meriti e demeriti. Attualmente la situazione è quella che vedete da quel foglio controfirmato da sindaci e revisore.

A brevissimo vi aggiornerò sul bilancio finale del Girotonno, ed anche li avrete dati certi e precisi, l’Amministrazione precedente aveva già preso impegni e l’attuale ne ha integrato. Vi anticipo che la situazione Palapaize non è così esaltante, malgrado i due bellissimi concerti che abbiamo visto, la perdita in quel settore è nettamente superiore ai 100.000,00 euro, ma vi darò dati più precisi e definitivi, dopodiché in Assemblea pubblica i cittadini mi diranno cosa fare, se continuare o se fermarmi.

Sono sempre a vostra disposizione per ogni chiarimento e disponibile a fornire qualsiasi atto, così andrò avanti per tutto il mandato.

Tore Puggioni Sindaco»

Chi sperava che la nuova consiliatura potesse nascere in un clima più disteso rispetto al recente passato, nei rapporti tra maggioranza e minoranza, rimarrà deluso ma appare evidente che la nuova consiliatura nasce in un clima altrettanto acceso.

 

[bing_translator]

Da domenica 2 luglio i campi sportivi del Geovillage di Olbia brandizzati AltoGusto ospiteranno la 7ᵅ edizione del Geovillage Camp organizzato da Costa Eventi.

Con due sessioni di una settimana ciascuna (2-8 luglio e 9-15 luglio) le strutture sportive del resort gallurese si trasformeranno in una scuola calcio per ragazze e ragazzi dai 6 ai 16 anni, che saranno seguiti dagli allenatori dei settori giovanili dei migliori club calcistici della Seria A e B italiane.

Da Riccardo Bovo, allenatore della Juventus Under 15 appena laureatasi campione d’Italia, all’ex portiere di Vicenza e Atalanta, Pierluigi Brivio, attuale preparatore dei portieri nella Primavera dell’Inter, da Davide Cei (allenatore della Juventus Under 17), all’ex trequartista di Sampdoria ed Empoli, Vincenzo Iacopino: saranno loro insieme a tanti altri nomi di spicco del panorama tecnico italiano (professionisti di società di seria A e B come Juventus, Roma, Lazio, Livorno, Sassuolo, Genoa, Cesena), ad accogliere i giovani al Geovillage Camp e a infondere loro le nozioni tecniche e tattiche per migliorarsi e aiutarli a crescere come sportivi e come calciatori.

A tutti i partecipanti sarà fornito un kit sportivo composto da due divise allenamento, una t-shirt e uno zainetto. Il Camp offrirà ai ragazzi programmi di allenamento mirati, organizzati per fasce d’età: le sedute prevedono allenamenti dalla mattina alla sera ai campi, in piscina e nelle aree messe a disposizione. L’ultima giornata del Camp si svolgerà al parco giochi acquatico Aquadream Baia Sardinia, mentre per il resto della settimana i ragazzi potranno usufruire delle strutture sportive AltoGusto e dei servizi del resort Geovillage.

Anche il Camp 2017 organizzato da Costa Eventi rientra nel ricco cartellone di iniziative programmate dal sodalizio siglato nei mesi scorsi tra la AltoGusto, azienda leader nella distribuzione del caffè in Sardegna, la Real Effegi, società che gestisce lo sport & wellness resort Geovillage di Olbia, e la concessionaria di raccolta pubblicitaria Pubblicitas.

[bing_translator]

Sono in corso le operazioni di bonifica delle aree percorse dalle fiamme nello spaventoso incendio sviluppatosi ieri all’ingresso di Iglesias. Anche oggi viene posta la massima attenzione in tutto il territorio, a causa delle alte temperature che sono attese sino a domani sera. «Sono in corso le attività di indagini del Corpo forestale per accertare le cause del rogo e gli inquirenti stanno lavorando sull’ipotesi di pista colposa» ha detto l’assessore con delega alla Protezione civile Donatella Spano che ieri ha fatto un sopralluogo insieme ai direttori regionali Graziano Nudda e Gavino Diana per incontrare il sindaco Emilio Gariazzo e le squadre impegnate nello spegnimento: la Protezione civile ed i volontari, il Corpo forestale, l’Agenzia Forestas e i Vigili del Fuoco.

«Ringrazio tutti per il grande impegno, il senso di responsabilità e l’enorme professionalità di tutti – ha detto l’assessore Spano incontrando le forze in campo della macchina contro il fuoco -. Le organizzazioni di volontariato hanno lavorato al massimo, sempre con enorme generosità. Anche ieri si è data prova di grande sinergia fra tutte le forze in campo, locali, regionali e statali.»

[bing_translator]

Il Consiglio regionale stamane ha approvato i primi 13 articoli del disegno di legge in materia urbanistica ed edilizia.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, ha prestato il giuramento prescritto dalla legge il nuovo assessore dei Lavori pubblici Gianni Balzarini. Quindi il presidente ha annunciato una breve sospensione dei lavori per tenere una conferenza dei capigruppo. Subito dopo, prima di affrontare l’ordine del giorno con l’esame degli articoli e degli emendamenti del Dl n. 408/A – Giunta regionale –“Disposizioni urgenti in materia di urbanistica ed edilizia”, hanno preso la parola diversi consiglieri regionali sull’ordine dei lavori.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha protestato perché la sua precedente sollecitazione rivolta al presidente Francesco Pigliaru per riferire al Consiglio sugli sviluppi della crisi politica è rimasta senza risposta. «L’Aula – ha affermato – non può essere scambiata per luogo in cui tutto può succedere senza chiarezza e trasparenza, ignorando importanti fatti politici che non possiamo lasciare alla ribalta mediatica».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato invece la drammatica giornata di ieri, quando gravi incendi hanno colpito la Sardegna e in particolare la città di Iglesias, dove sono state evacuate molte case private ed è stato devastato un grande patrimonio pubblico, con conseguenze che avrebbero potuto essere ancora più gravi se il dispositivo dei soccorsi non avesse funzionato con la massima efficienza. «Tuttavia – ha aggiunto Pietro Cocco – ritengo opportuno che l’assessore dell’Ambiente riferisca al Consiglio e, soprattutto, auspico che alla città di Iglesias siano assegnate le risorse necessarie, in tempi brevi e con procedure rapide (anche con la costituzione di apposito fondo) per restituire funzionalità al patrimonio pubblico andato parzialmente distrutto».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi si è associato alla richiesta formulata da Pietro Cocco ed ha poi sollecitato la commemorazione pubblica dello scomparso leader politico sardo Salvatore Ladu.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha lamentato la crescente difficoltà della quarta commissione di avere una interlocuzione con l’assessore dei Trasporti sul problema dei collegamenti con le isole minori.

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi, «approfittando della presenza del nuovo assessore» Gianni Balzarini ha sollevato il problema del ponte di Oloè, fra Oliena e Dorgali, crollato nel 2013 a causa dell’alluvione in cui perse la vita anche un agente di polizia. «Ora la situazione di quella struttura è indecente – ha protestato Luigi Crisponi – perché strutture non è ancora transitabile con gravi danni per l’agricoltura ed il turismo». Recentemente, ha detto ancora Crisponi, «la prefettura di Nuoro ha disposto la sorveglianza del ponte affidandola all’esercito perché molti continuano a transitarvi a loro rischio e pericolo ma è evidente che non si può restare così sotto scacco per 4 anni, rinviando ancora un intervento che l’assessorato aveva colpevolmente trascurato e che invece non si può più rimandare, esaminando anche soluzioni alternative».

Al termine dell’intervento di Luigi Crisponi, il presidente Gianfranco Ganau, come annunciato, ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato che, a parziale modifica dell’ordine del giorno, l’Aula comincerà l’esame delle mozioni 317 (Augusto Cherchi e più)  e 321 (Paolo Truzzu e più) sulla riforma della magistratura onoraria.

Prendendo ancora la parola sull’ordine dei lavori il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito che, rispetto alla richiesta di riferire al Consiglio sulla crisi politica alla Regione, «non c’è stata risposta e per noi è un rifiuto molto grave ed inspiegabile, reticente, abbiamo almeno il diritto di conoscere le lettere di dimissioni dell’assessore precedente ed il presidente non può nascondersi dietro un dito, anche perché, su questi argomenti, Antonio Pigliaru ha scritto molto e non vorrei che anche questo fosse ignorato».

Il presidente Pigliaru, premettendo di voler svolgere un intervento «per rispetto al Consiglio anche la richiesta non appare particolarmente appropriate come in questo caso”, ha affermato che “tutto è avvenuto nella massima trasparenza sia prima che dopo e se c’è l’esigenza di inoltrare al Consiglio le lettere di Maninchedda lo faremo». «In quelle lettere – ha poi ricordato – ci sono punti di vista diversi e si parla molto anche della fatica del governare, ma tutto è stato portato alla conoscenza dei nostri elettori e della comunità regionale; non trovo quindi appropriata una richiesta di dibattito per dire qualcosa oltre ciò che è stata detto». «Per quanto riguarda i rapporti con Partito dei sardi – ha concluso Francesco Pigliaru – ribadisco che ha confermato il suo interesse a proseguire nella nostra esperienza di governo; per il resto è tutto nelle lettere e dovrei leggerle per intero, non c’è nessuna crisi e non vedo elementi di allarme pur comprendendo che, su questo, le opinioni non possono che essere divergenti».

Il Consiglio ha quindi iniziato la discussione della mozione 317 ed il presidente ha dato la parola al consigliere Augusto Cherchi (Pds) per illustrarne il contenuto.

In apertura Augusto Cherchi ha messo l’accento sul fondamento costituzionale del ruolo della magistratura onoraria e sulla legge del ’98 che, in realtà, è stata applicata con una serie di proroghe che hanno istituzionalizzato una situazione anomala «in cui 5.000 magistrati onorari gestiscono oltre il 50% del carico complessivo dei tribunali, in un quadro normativo di grande precarietà di lavoro, senza riconoscimenti economici e sociale e senza che ti tenga conto delle responsabilità loro affidate». «Lo stesso Consiglio europeo – ha proseguito Cherchi – ha sollecitato l’Italia ad introdurre elementi di protezione sociale come malattia, paternità e maternità, ma legge delega al Governo per l’emanazione di successivi decreti legislativi e l’istituzione della categoria unica dei giudici onorari di pace, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri, non risponde affatto a questa sollecitazione». «Anzi – ha dichiarato Augusto Cherchi – trasforma il lavoro dei magistrati in una sorta di part time solo due volte a settimana ignorando che la vera attività si svolge full time, una scelta irragionevole che ignora tutto il problema della previdenza e determinerà il forte rallentamento di attività giudiziaria». «In definitiva – ha concluso – ritengo che anche la Sardegna debba fare la sua parte per il riconoscimento del pieno diritto dei magistrati onorari alla giusta retribuzione ed alla sicurezza sociale, al fine di garantire sia l’indipendenza della categoria che la ragionevole durata del processo».

Il primo firmatario della mozione 321 Paolo Truzzu (Misto-Fdi), dopo aver condiviso molti punti della mozione del collega Cherchi, ha sostenuto che «la riforma è necessaria per lo stesso Governo anche a fronte della decisioni della Unione europea che ha censurato la precarietà di una professione importantissima ma senza diritti e senza dignità, chiamata anche a garantire più sicurezza al cittadino». «Invece – ha lamentato Truzzu – il Governo ha fatto una riforma peggiorativa che cristallizza la precarietà ed affida ai magistrati onorari competenze maggiori senza giusta retribuzione, con un rapporto part time privo di tutela previdenziale, una fictio iuris perché il progetto sarebbe contraddetto in pochissimo tempo dalla realtà, senza peraltro sollevare l’Italia dalla procedura di infrazione europea». «Il nostro dovere – ha concluso – è quello di riaffermare con forza il concetto della giusta retribuzione, cambiando radicalmente una riforma che rischia di fermare il sistema giustizia a danno dei più deboli, si deve quindi cambiare strada con soluzioni già applicate e presenti nel nostro ordinamento, come la legge 217, per inserire i magistrati onorari fra i dipendenti dello Stato; auspico dunque che anche la Sardegna approvi le mozioni con voto unitario».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha criticato la sottovalutazione del problema della giustizia onoraria, «una protesta giusta in difesa della giustizia di prossimità che incide profondamente sulla vita quotidiana delle persone; non si può lavorare due giorni alla settimana ed è umiliante la stessa idea di una giustizia amministrata part time, perché il giudice, come ricordava Calamandrei, vive notti insonni agitate da incubi e non possiamo  fermare la società perché non funziona la giustizia». «Purtroppo –  ha aggiunto – sulla giustizia si stanno scaricando altre problematiche dimenticando però che anche leggi non funzionano se il sistema non funziona, per cui è necessario che anche la Giunta regionale sarda prenda posizione».

Per il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu «fa bene il Consiglio ad occuparsi di questo problema importantissimo, sia per gli aspetti della lotta al precariato per la dignità del lavoro, sia soprattutto perché stiamo facendo sforzi immani per rendere appetibile il sistema Sardegna anche per gli investitori stranieri e certamente non può esserlo se manca un anello come la giustizia». «Invito perciò il presidente – ha concluso – ad esercitare la necessaria moral suasion presso il Governo, sostenendo l’azione delle 8 Regioni che hanno già deliberato e con le quali dobbiamo lavorare insieme».

Il consigliere Antonio Gaia (Cps), ha detto fra l’altro che «spesso il legislatore dimentica il riferimento alla carta costituzionale, violata palesemente da questa riforma, e dimentica che i magistrati onorari, oltre a smaltire il 50% delle pratiche fanno anche tutto il lavoro sporco istruttorio e di fatto mandano avanti la complessa macchina della giustizia». Gaia, dopo aver ricordato una sua iniziativa per istituire a Cagliari una con camera nazionale di mediazione per le imprese che operano nel Mediterraneo, ha concluso auspicando un ruolo significativo della Sardegna,

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha espresso il suo plauso per l’iniziative del Consiglio di occuparsi del malfunzionamento della giustizia «che si riflette negativamente sulla vita dei cittadini e sul ciclo economico». «Svilire i magistrati onorari e dequalificarli – ha sostenuto – significa fare un danno spaventoso alla comunità, danno provocato anche da una riforma sbagliata che fa un passo avanti e due indietro e non risolve i problemi creando anzi una specie di sotto proletariato intellettuale indegno di un paese civile».

Per l’on. Marco Tedde (Fi) «il tentativo di riforma è inqualificabile ed è sbagliato chiamare magistrati queste figure perché non hanno la dignità e il decoro della funzione giurisdizionale. E non sono nemmeno messi in grado di amministrare la giustizia in modo rapido ed efficace. Le conseguenze sono chiare per tutti gli utenti della giustizia. Questa riforma inciderà in modo danno sono sulla giustizia ed è per questo che chiediamo alla Giunta di portare al governo la voce della nostra preoccupazione».

L’assessore Filippo Spanu ha preso la parola per la Giunta: «Noi riteniamo che gli uffici giudiziari debbano agire al meglio e per questo ci siamo già adoperati sotto il profilo del personale. Ci faremo parte diligente col governo e col Parlamento e lo faremo in raccordo con le altre regioni che stanno esprimendo la nostra stessa posizione».

Per replica l’on. Augusto Cherchi (Pds) si è detto soddisfatto.

Di seguito l’on. Paolo Truzzu (FdI) ha detto che «il rischio della ricaduta, ovvero del peggioramento dei servizi è alto».

La mozione 317 è stata approvata e così la 321. 

L’Aula ha poi affrontato il ddl 408 (disposizioni urgenti in materia di Urbanistica ed edilizia), ripartendo dall’articolo 1, visto che la settimana scorsa era già stato votato il passaggio agli articoli.

Approvato l’articolo 1 “Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 23 del 1985 (Opere soggette a permesso di costruire)” con l’emendamento aggiuntivo della Giunta n. 270

Approvato anche l’articolo 2 “Modifiche all’articolo 5 della legge regionale n. 23 del 1985 (Variazioni essenziali) con l’emendamento aggiuntivo 18 (Ruggeri) e l’articolo 3 “Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 23 del 1985 (Sanzioni per interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali)”.

L’articolo 4 “Varianti in corso d’opera” è stato approvato e l’emendamento 16 di maggioranza (Piero Comandini) relativo alle sagome degli edifici vincolati o meno è stato illustrato dal primo estensore ma poi ritirato.

Approvato anche l’articolo 5 “Modifiche all’articolo 10 bis della legge regionale n. 23 del 1985 (Opere soggette a Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA))”. L’emendamento 264 (Comandini e più) con lo scopo di snellire il lavoro degli uffici è stato discusso ma poi ritirato con l’invito «rivolto alla Giunta di modificare la Scia inserendo le opere non essenziali».

Sull’articolo 6 “Modifiche all’articolo 11della legge regionale n. 23 del 1985 (Mutamenti della destinazione d’uso)” l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha annunciato la richiesta di voto segreto sugli emendamenti 274 (Pietro Pittalis) e 273 (Piero Comandini). 

Il primo (soppressivo del comma 3 dell’articolo 6) è stato approvato con 27 favorevoli e 24 contrari.

L’emendamento 273 (servizi connessi alla residenza) è stato approvato con 29 favorevoli e 22 contrari.

L’on. Piero Comandini (Pd) ha illustrato l’emendamento 275, che tende ad evitare che i Consigli comunali debba riesaminare una seconda volta i piani attuativi in caso di mutamento della destinazione d’uso. Contrario l’assessore Cristiano Erriu, che ha invitato al ritiro. L’invito è stato accolto.

Il testo dell’articolo 6 è stato approvato e anche l’emendamento 301 all’emendamento 19 (immobili a destinazione strettamente sportiva).

Approvato anche l’articolo 7 “Modifiche all’articolo 14 della legge regionale n. 23 del 1985 (Opere eseguite in assenza di SCIA)”.

Anche all’articolo 8 “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale n. 23 del 1985 (Interventi di edilizia libera)” sono stati presentati emendamenti poi non approvati o ritirati. Così l’articolo 8 è stato approvato insieme all’emendamento aggiuntivo 261 a firma Valter Piscedda (PD) sulla capacità ricettiva.

Sull’articolo 9 “Modifiche all’articolo 15 quater della legge regionale n. 23 del 1985 (Parcheggi privati)” approvato l’emendamento 263 (Tendas) sulle prescrizioni su immobili in zona urbanistica A e vincolati. Approvato anche l’emendamento 296 (Pierfranco Zanchetta) sul limite massimo dei metri cubi, elevato da 210 a 300.

L’Aula ha poi licenziato l’articolo 10 “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale n. 23 del 1985 (Accertamento di conformità)” e il 10 bis “Incentivazione degli interventi di riuso del patrimonio edilizio dismesso e per l’efficientamento energetico”  on l’emendamento aggiuntivo 20 (Luigi Ruggeri) sui “consorzi dei proprietari di aree libere e fabbricati”.

Approvato l’articolo 11 “Modifiche all’articolo 10 bis della legge regionale n. 45 del 1989 (Piano paesaggistico regionale: tutela delle zone di rilevante interesse paesistico ambientale)” e l’articolo 12 “Modifiche all’articolo 20 della legge regionale n. 45 del 1989 (Formazione, adozione e approvazione del piano urbanistico comunale e intercomunale)” con l’emendamento aggiuntivo 21 (poi emendato ulteriormente) e 262 (emendamento al 303).

Sull’articolo 13 “Piano di utilizzo dei litorali (PUL)”  lunga discussione sull’emendamento 304. Il tema è stato introdotto dall’assessore Cristiano Erriu, che ha detto: «E’ necessario introdurre una norma che distingue le tipologie delle strutture a servizio della balneazione come le corsie di lancio per il kite surf». Anche l’on. Antonello Peru (FI) ha preso la parola per dire che «l’emendamento della commissione urbanistica è finalizzato a far vivere per dodici mesi i litorali urbani»”. Sulla stessa posizione l’on. Roberto Desini (PDS), che ha ricordato il suo impegno e quello del collega Salvatore Demontis in commissione per l’approvazione della norma a favore della spiaggia di Platamona.

Anche l’on. Salvatore Demontis ha parlato di «ottima soluzione per il litorale metropolitano, così frequentato tutto l’anno».

L’emendamento 304 è stato dunque approvato insieme all’articolo 13.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 13 bis “Osservatorio regionale per l’urbanistica e l’edilizia”.

Sentiti i pareri della Commissione e della Giunta sugli emendamenti, il presidente ha comunicato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi totali e parziali presentati dall’opposizione. Il Consiglio ha quindi approvato il testo dell’articolo per alzata di mano.

Ritirati anche gli emendamenti all’articolo 13 ter “Commissione permanente sulle problematiche edilizie e urbanistiche della disabilità” che è stato rapidamente approvato dall’Aula.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato conclusa la seduta.

[bing_translator]

Dieci fari tra i più noti della Sardegna, in zone di particolare rilievo paesaggistico ed ambientale e di grande potenzialità turistiche, saranno dati in locazione o in concessione per essere oggetto di interventi di restauro e riutilizzo. All’interno di una visione che promuove, in sinergia tra diversi livelli amministrativi e con il coinvolgimento dei privati, la piena valorizzazione degli immobili esistenti, la Regione e l’Agenzia del Demanio, per la prima volta in Italia, in un rapporto di proficua collaborazione, elaboreranno congiuntamente un bando che riguarderà ben 10 tra fari e stazioni semaforiche: 9 regionali e uno ancora in capo allo Stato.
«La Regione possiede beni di grande valore: vogliamo metterli in grado di creare reddito e occupazione – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Siamo ben consapevoli che giocare questa partita significa dover affrontare complessità burocratiche e contenziosi, ma non si può continuare a tenerli bloccati come è stato fatto per troppo tempo, con il risultato di vederli trasformati spesso in ruderi abbandonati. Siamo determinati a metterli a disposizione e, nel caso dei fari ci siamo riusciti grazie ad un importante lavoro di squadra e alla collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che ci permette di raggiungere una maggiore e immediata visibilità internazionale.»
La Giunta, su proposta dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu e di concerto con gli assessori della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e del Turismo Barbara Argiolas, ha infatti dato mandato all’Assessorato degli Enti locali di stipulare un accordo di collaborazione con l’Agenzia del Demanio per la predisposizione e attuazione degli atti esecutivi del Progetto Orizzonte Fari, in attuazione del Programma integrato di valorizzazione dei compendi costieri, predisposto dalla Conservatoria delle Coste della Sardegna e approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 19/45 del 14 maggio 2013.
Il Programma integrato di valorizzazione include i seguenti fari e stazioni semaforiche:
– vecchio faro di Razzoli (La Maddalena);
– faro di Punta Filetto – Isola di Santa Maria (La Maddalena);
– ex stazione di vedetta di Marginetto (La Maddalena);
– ex faro di Capo d’Orso (Palau);
– ex stazione segnali di Capo Sperone (Sant’Antioco);
– ex stazione semaforica di Capo Ferro (Arzachena);
– ex stazione di vedetta di Capo Fìgari (Golfo Aranci);
– ex stazione segnali di Punta Falcone (Santa Teresa Gallura);
– ex stazione semaforica di Punta Scorno (Isola dell’Asinara);
– faro di Capo Comino (Siniscola), ancora in capo allo Stato.
Il restauro degli edifici esistenti è consentito negli ambiti di paesaggio costieri. Eventuali modifiche alle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici comunali possono essere apportate attraverso specifiche varianti, anche per interventi di riuso e trasformazione a scopo turistico-ricettivo degli immobili.
«La Regione possiede beni di grande valore e vogliamo metterli in grado di creare reddito ed occupazione – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Siamo ben consapevoli che giocare questa partita significa dover affrontare complessità burocratiche e contenziosi, ma non si può continuare a tenerli bloccati come è stato fatto per troppo tempo, con il risultato di trasformarli spesso in ruderi abbandonati. Facciamo la nostra parte mettendoli a disposizione perché, nel rispetto delle regole, tornino a nuova vita e vengano resi produttivi. Siamo determinati ad andare avanti in questa direzione – conclude il presidente Pigliaru -. Nel caso dei fari ci siamo riusciti grazie ad un importante lavoro di squadra e alla collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che ci permette di raggiungere una maggiore e immediata visibilità internazionale.»
«I fari e le stazioni semaforiche – sottolinea l’assessore Erriu – sono collocati in promontori o piccole isole, in zone dichiarate di pubblico interesse, talvolta all’interno di Parchi e riserve nazionali o regionali oppure di aree marine protette e di siti di interesse comunitario. Sono immobili di proprietà pubblica, dunque soggetti a vincolo storico-culturale. Anche le norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, nel riconoscere alla rete infrastrutturale storica la natura di bene identitario, ricomprendono fanali e fari, che devono essere oggetto di interventi di valorizzazione e riuso nel contesto dei circuiti di fruizione del paesaggio. Con il coinvolgimento degli imprenditori privati e delle amministrazioni locali su cui questi beni ricadono, valuteremo i progetti più ambiziosi che contribuiscano al rilancio economico e turistico dei territori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Abbiamo voluto impostare un approccio unitario di questa materia, per costruire un circuito di fruizione dei paesaggi costieri in maniera integrata. Per questo motivo stipuleremo un accordo di collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che di recentemente ha dato vita al Progetto Valore Paese Fari, il quale punta alla promozione di una rete nazionale dedicata ad una forma di turismo sostenibile, legata alla cultura del mare e dell’ambiente mediterraneo. Tale accordo – conclude Cristiano Erriu – consentirà di utilizzare un unico modello gestionale nella ricerca dei migliori aggiudicatari per una valorizzazione del patrimonio costiero inclusiva.»
«Questa iniziativa è perfettamente in linea con le nostre politiche ambientali – afferma l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano -. Naturalmente i bandi selezioneranno progetti vincenti, cioè rispettosi di tutti i principi della sostenibilità sia nel restauro che nella fruizione delle aree. Negli atti di concessione dovranno infatti essere contemplati impatti ambientali minimizzati, compresa la gestione dei rifiuti, e dovranno essere definiti alti standard di qualità ambientale per la fruizione dei beni resi accessibili, specialmente in quelli situati nei parchi nazionali e nelle aree marine protette.»
«Si tratta – dice l’assessore del Turismo Barbara Argiolas – di strutture inserite in scenari di grande pregio che avranno nuova vita e potranno essere valorizzate, sempre nel rispetto di quel modello di sviluppo sostenibile che questa amministrazione sta portando avanti. Riteniamo che questa seconda vita dei fari ci aiuterà a rendere più ampia anche la nostra offerta di qualità. In tutto il mondo le vecchie torri costiere di segnalazione, quelle ancora operative e quelle dismesse, sono sempre più spesso oggetto di riconversioni e soddisfano target di turisti sensibili alla salvaguardia del paesaggio e ad alta capacità di spesa.»

 

[bing_translator]

A partire dalla mattinata di ieri, 26 giugno, è stato dato avvio dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna alle operazioni di ricerca del signor Luigi Dessì, 73 anni, disperso dal 24 giugno nel comune di San Vito, in provincia di Cagliari.

A seguito dell’attivazione richiesta dalla Prefettura di Cagliari, la Centrale Operativa del CNSAS della Sardegna, messasi a disposizione delle autorità preposte al coordinamento della ricerca fin da sabato 24 giugno, ha preso parte alle operazioni a seguito dell’estensione su ambiente impervio dello scenario di ricerca, non più circoscritto al centro abitato e alle aree periferiche antropizzate.

Dall’analisi degli elementi acquisiti dalle altre forze in campo nei due giorni precedenti, si può constatare una tipologia di ricerca complessa, determinata da diversi avvistamenti, tutti comunque da verificare, in aree anche molto distanti e differenti.

Ieri sul campo hanno operato circa 20 tecnici provenienti dalla Stazione Alpina e Speleo di Cagliari, Stazione Alpina del Medio Campidano e Stazione Speleo di Iglesias, suddivisi in squadre, alle quali hanno preso parte anche i volontari della Protezione Civile del Sarrabus Gerrei, i Carabinieri della Compagnia di San Vito, il 9° Battaglione dei Carabinieri, il personale del C.F. di Vigilanza Ambientale e del C.N. dei Vigili del Fuoco, parenti e conoscenti del disperso.

Coordinati dal CCR (Centro di Coordinamento delle Ricerche) del CNSAS, i tecnici del Soccorso Alpino e le altre forze in campo son stati coadiuvati da due UCRS – Unita Cinofile da Ricerca di Superficie – che fin oltre la mezzanotte hanno perlustrato alcune aree prioritarie.

All’alba di oggi son riprese le ricerche da parte delle squadre a terra, alle quali si aggiunge il supporto di un elicottero AW 139 della Polizia di Stato, attivato dal Comando dei Carabinieri su disposizione della Prefettura di Cagliari, per un sorvolo su una zona individuata dalla strategia di ricerca come prioritaria sulla quale concentrare l’attività.

[bing_translator]

L’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con l’Associazione Lega nazionale difesa del cane, promuove una campagna contro l’abbandono dei cani, attraverso la pubblicizzazione di un manifesto illustrativo con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza a una cultura volta al rispetto e al benessere degli animali.

«L’abbandono degli animali domestici, soprattutto nel periodo estivo, è una piaga che colpisce il nostro territorio – dice il sindaco, Paola Massidda -. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, esattamente a venerdì scorso, quando ignoti hanno abbandonato cinque cuccioli a Carbonia. L’Amministrazione comunale di Carbonia intende combattere questo fenomeno che denota una scarsa cultura e ha ripercussioni a livello sociale e economico. Un diffuso malcostume al quale intendiamo opporci strenuamente. Nella migliore delle ipotesi gli animali abbandonati vengono affidati ai canili, con generazione di spesa pubblica, e rimangono in attesa di nuovi proprietari. Nella peggiore delle ipotesi, invece, i cani sono oggetto di investimento veicolare o, altrimenti, creano degrado ambientale e possono diventare aggressivi contro le persone.»