3 August, 2024
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Ancora minacce contro un amministratore pubblico nel Sulcis Iglesiente. Questa volta a finire nel mirino è stato il vicesindaco di Domusnovas, Angelo Deidda (già sindaco per due consiliature), contro il quale, nel corso della notte, sono state indirizzate minacce di morte con scritte sulla strada che porta alla fabbrica di bombe Rwm e in via Zurigo. I carabinieri hanno avviato le indagini per cercare di risalire agli autori.

Il luogo dove sono state scoperte le scritte, sembra lasciare pochi dubbi sulla loro relazione con la posizione favorevole del vice sindaco alla presenza della fabbrica di bombe sul territorio comunale, insediata quando Angelo Deidda era sindaco.

L’attuale sindaco, Massimiliano Ventura, era stato vittima di un altro episodio criminoso, con l’esplosione di una bomba carta sulla sua auto, parcheggiata vicino a pochi metri dalla sua abitazione.

Angelo Deidda questo pomeriggio, nonostante l’accaduto, ha partecipato all’incontro sulla Portovesme srl svoltasi al Consorzio industriale ed il consigliere regionale Gianluigi Rubiu, in apertura del suo intervento, ha sottolineato la gravità dell’accaduto ed ha manifestato ad Angelo Deidda la solidarietà di tutti i presenti.

 

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https://www.youtube.com/watch?v=QULIWpokcFM&feature=youtu.beLa sala riunioni del Consorzio industriale di Portovesme si è riempita questo pomeriggio, per l’incontro organizzato su iniziativa del sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, con il consigliere regionale Cesare Moriconi, primo firmatario della mozione presentata in Consiglio regionale sulla situazione della Portovesme srl e sulla drammatica situazione occupazionale del territorio, i consiglieri firmatari della mozione ed i sindaci del territorio (non tutti i consiglieri regionali e i sindaci interessati hanno potuto partecipare, molti per precedenti impegni). I lavori sono stati aperti dall’intervento del sindaco di Portoscuso che ha ribadito il pieno sostegno della sua amministrazione comunale, appena insediata dopo le elezioni di domenica 11 giugno, alle richieste della Portovesme srl per la realizzazione della nuova discarica a Genna Luas, necessaria ed indispensabile per la prosecuzione della produzione, considerato che quella attuale è ormai prossima all’esaurimento, previsto per il mese di settembre.

E’ poi intervenuto l’on. Cesare Moriconi, che ha spiegato i contenuti e le finalità della mozione, seguito dal collega Gianluigi Rubiu e da alcuni lavoratori, presenti in gran numero ai lavori, da rappresentanti sindacali ed amministratori locali (presenti i sindaci di Narcao Danilo Serra, di Masainas Ivo Melis, di Gonnesa Hansel Christian Cabiddu, il vicesindaco di Domusnovas Angelo Deidda ed il presidente del Consiglio comunale di Iglesias Mauro Usai). Ha partecipato ai lavori anche il deputato del Partito democratico Emanuele Cani.

Durante lo svolgimento dei lavori, abbiamo intervistato i due consiglieri regionali presenti, Cesare Moriconi del Partito democratico e Gianluigi Rubiu dell’Udc.

L’emergenza della Portovesme srl verrà affrontata domani mattina, a Cagliari, in un incontro convocato per le 9.00 dalla presidenza della Giunta regionale.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, ha dato attuazione a quanto previsto dalla legge regionale di stabilità, licenziata dal Consiglio a fine marzo scorso, che integra con 800mila euro le risorse comunitarie assegnate per la Misura Investimenti del programma nazionale di sostegno del settore vino. La delibera interviene sul pagamento delle domande ammissibili presentate dalle aziende nell’annualità 2016 seguendo l’ordine di graduatoria. L’intera somma sarà quindi trasferita all’Agenzia regionale Argea Sardegna che provvederà alla gestione amministrativa degli aiuti ammessi.
«L’intervento finanziario messo in campo dalla Regione dimostra la puntale attenzione che le istituzioni hanno verso uno spaccato molto importante dell’agricoltura sarda – ha detto l’assessore Caria -. Il vitivinicolo rappresenta per la nostra Isola un’occasione di crescita che anno dopo anno sta creando posti di lavoro e nuove economie. Siamo migliorati tantissimo nelle produzioni di qualità, mentre dobbiamo far aumentare le quantità che, rispetto ad altre regioni d’Italia, sono ancora basse. Abbiamo nuove aziende con molti giovani e altrettante dove le seconde o terze generazioni stanno arrivando alla guida delle imprese: tutto questo non può che renderci ottimisti.»

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Il responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini, è intervenuto al convegno organizzato all’interno della tre giorni di fiera, Caccia pesca e tempo libero, che si conclusa ieri a Macomer.
«Un ringraziamento importante va alla grande collaborazione delle associazioni venatorie e dei cacciatori sardi che hanno dato un contributo fondamentale, con la raccolta dei campioni nei cinghiali abbattuti, per il monitoraggio della Peste suina africana nel selvatico e quindi nell’ambito delle azioni di eradicazione della malattia – ha detto Alessandro De Martini -. All’interno di un sistema di nuove regole, che spesso sono difficili da far condividere ai cittadini a cui si chiede di cambiare le abitudini, i cacciatori hanno garantito e continuano a garantire un contributo indispensabile, dimostrando un senso civico e di responsabilità non solo verso le istituzioni ma soprattutto verso l’interesse di tutti i sardi.»
La seconda edizione del più importante appuntamento regionale del mondo venatorio è stata curata dall’associazione Caccia pesca ambiente e dal comune di Macomer.
Le prescrizioni previste dalla normativa sulle attività venatorie al cinghiale prevedono la raccolta da parte dei cacciatori, su tutti gli animali abbattuti nell’intero territorio regionale, di un campione di diaframma per le analisi sulla trichinella. Per i controlli sulla PSA è invece necessario, nelle zone bianche non infette dal virus, fare un prelievo di sangue su almeno 59 capi abbattuti per macroareale, mentre nelle zone rosse infette i prelievi di sangue, oltre a un campione di milza, riguardano tutti i capi. Dalla ultima elaborazione dati sulla PSA nel cinghiale, risultano zone infette per il prossimo appuntamento venatorio (fra la fine del 2017 e le prime settimane del 2018) circa 9317 chilometri quadrati riguardanti 17 dei 32 macroareali in cui è suddiviso il territorio della Sardegna.
Se nella stagione 2000-2001 i cinghiali esaminati erano 361 (con 27 capi risultati positivi e nessuno virus positivo) nella stagione 2014-2015 si è passati a 11386 animali controllati (278 sieropositivi e 9 virus positivi), per arrivare al 2016-2017 con 15673 campioni raccolti di cui 237 sieropositivi e 39 virus positivi. Come spiegato da Sandro Rolesu, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) della Sardegna, incaricato di fare le analisi e di stilare i report, i dati raccolti sono incoraggianti, perché descrivono da un lato la collaborazione crescente con le compagnie di caccia e dall’altro una situazione sul piano virologico che si sta calmierando nel selvatico. Se infatti non si verificano casi fra i maiali domestici, magari ancora al pascolo brado illegale, i cinghiali tendono ad autoimmunizzarsi nei confronti del virus nel giro di un paio d’anni. Dalla stime, comunque passibili di errore, i cinghiali selvatici presenti in Sardegna dovrebbero essere intorno ai 90mila esemplari.
L’Agenzia agricola regionale Laore Sardegna si occupa, già dallo scorso anno, della formazione dei cacciatori referenti e dei sostituti per ogni compagnia. Per la stagione 2016-2017 sono stati formati 5mila cacciatori nell’ambito di un centinaio di corsi. La nuova normativa prevede, come ha ricordato nel suo intervento Daniela Sardo (Laore), che chi ha già fatto la formazione lo scorso anno non ha l’obbligo di rifarla, mentre chi non fosse riuscito a partecipare in passato può collegarsi sul sito dell’Agenzia e consultare i calendari delle prossime attività, che si chiuderanno il 31 ottobre 2017.
Sergio Masala dell’ATS (Azienda Tutela della Salute – ASL Unica) ha invece illustrato ai numerosi cacciatori presenti al convegno il quarto provvedimento emanato dall’UdP per la prossima stagione venatoria. È bene ricordare che la caccia al cinghiale è vietata su tutto il territorio regionale in forma non censita, consentendola solo ai cacciatori censiti e/o autorizzati. Tali cacciatori, comunque organizzati, individuano e comunicano, entro i termini previsti, ai Servizi veterinari competenti per territorio il nominativo del cacciatore referente e del suo sostituto che devono garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e gestionali. Per le zone infette si deve chiedere entro il termine improrogabile del 30 luglio 2017 l’autorizzazione in deroga allo svolgimento della caccia al cinghiale. Per i macroareali non infetti è invece necessario inviare le comunicazioni entro e non oltre il 30 settembre 2017.

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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha pubblicato un nuovo avviso con le nuove modalità e la modulistica utile a richiedere i finanziamenti destinati a progetti di tutela delle minoranze linguistiche storiche, rivolto ad enti locali, camere di commercio e aziende sanitarie locali.
Anche per l’annualità 2017, sono finanziabili i progetti che contribuiscono alla salvaguardia, alla promozione e alla diffusione delle lingue ammesse a tutela. In particolare, i progetti dovranno prevedere interventi riconducibili a:
– attivazione di sportelli linguistici;
– realizzazione di attività di formazione;
– attività a carattere culturale.
Le domande di contributo, completa di tutta la documentazione richiesta, dovranno essere presentate entro le ore 13.00 del 24 luglio 2017, ed inviate esclusivamente all’indirizzo di posta elettronica certificata pi.cultura.sarda@pec.regione.sardegna.it .

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, è intervenuto questa mattina, nel centro congressi di Santa Cristina a Paulilatino, al seminario dedicato a illustrare i risultati del progetto NOVES (Nuovi orientamenti per la VitiEnologia sarda), ideato e realizzato dall’Agenzia Agris Sardegna, in collaborazione con l’Agenzia Laore, e finanziato dall’assessorato dell’Agricoltura.
«Il vitivinicolo sardo è un settore molto avanti rispetto ad altri comparti dell’agricoltura isolana – ha detto Pierluigi Caria -. Stiamo facendo particolarmente bene, con passi da gigante sulla qualità delle produzioni, mentre sulle quantità dobbiamo ancora lavorare di più e meglio. Pur nella competizione fra aziende, nell’ultima edizione del Vinitaly si è capito che l’unione delle imprese è la vera forza nella promozione dei nostri vini nei mercati nazionali ed esteri.»
Obiettivo dei cinque anni di lavori, portati avanti in numerose aziende dell’Isola, è stato quello di offrire nuove opportunità economiche per le imprese vitivinicole della Sardegna attraverso la divulgazione di modelli colturali innovativi su genetica agronomica e tecnologie utilizzate.
«Il report presentato oggi – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – ci guida verso un cammino che deve puntare contemporaneamente su un’agricoltura di precisione, istruita e quindi produttiva. Tale traguardo si può raggiungere solo mettendo in rete il mondo della ricerca delle Agenzie regionali e delle Università con quello delle imprese. Ecco quindi che la nostra agricoltura si può dotare di strumenti innovativi e capaci di tenere le aziende al passo con il progresso produttivo, anche attraverso i bandi del Programma di sviluppo rurale che finanziano le aggregazioni e le collaborazioni fra i diversi portatori di interesse.»
La vitivinicoltura rappresenta uno dei comparti più importanti dell’economia agricola della Sardegna, espressione di produzioni enologiche di alta qualità e tipicità, riconosciute e apprezzate dai mercati anche a livello internazionale. Nell’evoluzione di un’antica tradizione, il comparto alimenta un indotto economico, culturale e sociale di grande interesse e con i suoi vigneti, tradizionali o orientati a modelli colturali più innovativi, contribuisce alla definizione del paesaggio agrario di gran parte dell’Isola, caratterizzando soprattutto vaste zone collinari e pedecollinari, ma anche alcuni interessanti areali di pianura.
La ricerca isolana ha sempre dedicato una particolare attenzione per l’innovazione del comparto, mirata a favorire il suo adeguato sviluppo economico, salvaguardando e valorizzando in primo luogo il ricco e variegato patrimonio di vitigni locali e operando in armonia con il prezioso patrimonio ambientale.
All’incontro odierno, oltre ai numerosi relatori delle due Agenzie agricole, hanno partecipato il presidente della V commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, il direttore generale di Agris, Roberto Zurru, e la direttrice generale di Laore, Maria Ibba.

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Nella settimana che vede la Sardegna ospitare l’incontro dei G7 sul tema dei Trasporti, in programma mercoledì 21 e giovedì 22 giugno a Cagliari, l’isola si presenta al mondo con progetti innovativi nel settore della mobilità elettrica. L’obiettivo è fare della Sardegna una regione sempre più ‘verde’ e sempre più sostenibile e all’avanguardia, sia in Italia che in Europa. Lo strumento è il Piano sulla Mobilità Elettrica, già previsto dal Piano Energetico e Ambientale Regionale, da realizzare con risorse inserite nel Patto per la Sardegna firmato con il Governo. Ci sono i soldi, ci sono le idee e soprattutto c’è un potenziale enorme, anche sotto il profilo delle ricadute economiche, che si affianca allo scopo principale, cioè la riduzione drastica delle emissioni di CO2. La Regione ha deciso di dare un’accelerazione agli interventi di promozione in quest’ambito, coerentemente con la strategia energetica in materia di Smart Grid e Smart City. La Giunta, su proposta dell’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras, ha infatti dato il via libera al Programma di integrazione della mobilità elettrica. La dotazione finanziaria (Fondi FSC 2014-2020) è di 15 milioni di euro. Sono previsti la realizzazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, l’acquisto di nuove auto elettriche e la realizzazione di sistemi di mobilità elettrica integrati. La rete di infrastrutture sarà concentrata su cinque aree: Città Metropolitana di Cagliari, Rete Metropolitana di Sassari, Reti urbane di Olbia, Nuoro e Oristano. Interventi sperimentali sono previsti anche nelle isole minori. Sono coinvolti i primi 8 Comuni per numero di abitanti, con una popolazione di oltre 865mila persone e una mobilità ‘generata’ pari al 75% degli spostamenti quotidiani in Sardegna. Saranno acquistati veicoli elettrici, verranno costruite colonnine di ricarica e infrastrutture sulle strade statali 131, 131 DCN e 130. Previste anche infrastrutture per informatizzare e gestire i punti di ricarica ed erogare i servizi di info-mobilità.
«Questo investimento, che ancora una volta conferma la bontà e la concretezza del Patto con il Governo, è un punto di partenza, ma vogliamo crescere rapidamente – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. – Da Istituzione svolgiamo il nostro compito: non ci sostituiamo al privato ma lo sosteniamo perché guardi alla mobilità elettrica come a un settore interessante e senza rischi, grazie alla presenza di una infrastrutturazione diffusa e credibile. Offrire mobilità sostenibile a prezzi accettabili permetterà di dare un’immagine della Sardegna sempre più attenta alla salute e all’ambiente, e di attrarre un numero maggiore di turisti senza auto. I paesi più avanzati vanno con decisione in questa direzione», ha sottolineato Francesco Pigliaru, ricordando la posizione portata avanti come presidente della Commissione ENVE (Ambiente ed Energia) del Comitato europeo delle Regioni. «Per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale di 2° entro il 2030 stabilito nell’Accordo di Parigi sul clima, i Governi puntano ad abbassare le emissioni di gas nocivi del 30%. Ma città e regioni d’Europa, cui spetta il compito di trasformare in azioni concrete quelle decisioni, sanno bene che bisogna essere più ambiziosi: vogliamo ridurre del 50% e oggi investiamo su un tassello importante per riuscire nello scopo.» 
«Oggi stiamo compiendo un passo importante verso l’era della mobilità elettrica in Sardegna –  ha detto l’assessore Maria Grazia Piras -. Vogliamo salvaguardare le città e i paesi della nostra isola e renderli sempre più a misura d’uomo attraverso l’uso di forme di trasporto alternative a basso impatto ambientale. Ma non solo. La mobilità elettrica rappresenta anche una grande opportunità occupazionale nei settori manifatturiero, impiantistico e dei servizi con un mercato potenziale attuale e futuro enorme, con delle forti ricadute sul territorio. Ecco perché abbiamo deciso di destinare una parte delle risorse alle azioni di supporto alle imprese in regime di aiuto. Penso ad azioni di car sharing, al coinvolgimento delle strutture alberghiere, alle infrastrutture di collegamento tra le città e gli aeroporti e al cofinanziamento per l’installazione di strutture di ricarica private.
Uno dei nostri obiettivi – ha aggiunto l’assessore dell’Industria – è garantire che le ricariche arrivino da fonti energetiche rinnovabili. La Sardegna, grazie alle sue peculiarità energetiche e di mobilità interna, è la regione ideale nella quale avviare in Italia una rapida implementazione della mobilità elettrica, seguendo gli esempi di Danimarca, Olanda e Norvegia. Oltre alle grandi città e alle grandi arterie stradali, abbiamo pensato di realizzare infrastrutture in alcune aree strategiche dal punto di vista ambientale e turistico: Carloforte, La Maddalena, l’isola dell’Asinara e Sant’Antioco sono zone dove è possibile fare interventi sperimentali. Le isole minori, in virtù anche delle loro peculiarità ambientali e turistiche, sono le aree dove si può avviare in tempi rapidi lo sviluppo di progetti di mobilità elettrica inserite in reti intelligenti e di info-mobilità di tipo sperimentale che possono essere di esempio e verifica di iniziative più ampie da estendere poi a livello regionale e nazionale. La Sardegna – ha concluso l’assessore Piras – è pronta per affrontare la sfida.»
Il Piano ha visto – in virtù dell’accordo di collaborazione esistente sulla mobilità elettrica con l’assessorato dell’Industria (L. 241/90) – anche la partecipazione del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari, e in particolare del gruppo di ricerca di Energetica Elettrica coordinato dal professor Alfonso Damiano. Il Piano prevede che il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica collabori attivamente per i prossimi quattro anni nello sviluppo e nel monitoraggio tecnico e scientifico del progetto.

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Il neo sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha ufficializzato pochi minuti fa la composizione della squadra di cinque assessori con i quali amministrerà il Comune nei prossimi cinque anni.

Fanno parte della nuova Giunta 3 donne e 2 uomini. Si tratta dei cinque candidati più votati della lista “Nautica, Edilizia e Turismo”.

Eleonora Spiga, consigliere comunale uscente, confermata con 448 preferenze (la più votata della lista e dell’intero nuovo Consiglio comunale), sarà il vicesindaco e si occuperà di Politiche sociali, Famiglia, Politiche giovanili, Politiche attive e Pari opportunità;

Francesco Garau, 407 preferenze, è il nuovo assessore dei Servizi pubblici, Ambiente, Lavori pubblici, Pianificazione urbanistica ed Edilizia privata;

Roberta Serrenti, consigliere uscente, rieletta con 322 preferenze, si occuperà di Sport, Turismo e Spettacolo;

Renato Avellino, consigliere comunale uscente, confermato con 286 preferenze, è il nuovo assessore del Commercio, Artigianato, Pesca, Agricoltura, Tributi, Demanio, Patrimonio ed Affari Generali;

Rosalba Cossu, infine, eletta con 273 preferenze, si occuperà di Beni culturali, Cultura e Scuola.

Il sindaco Ignazio Locci ha tenuto per sé la delega del Bilancio. Nei prossimi giorni designerà i consiglieri comunali con delega.

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Domani, martedì 20 giugno 2017, alle ore 18.30, presso l’aula magna della Facoltà teologica, in via Sanjust 13, a Cagliari, si terrà una conferenza sul tema: «La sfida di don Milani».

Dopo il saluto introduttivo di padre Francesco Maceri, preside della Facoltà teologica interverranno don Felice Nuvoli, docente dell’Università di Cagliari, su «La pedagogia del priore di Barbiana», e il giornalista Bruno Terlizzo su «La Chiesa al tempo di don Milani».

Segue il dibattito con interventi programmati.

L’intervento conclusivo sarà tenuto da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

L’evento è promosso da UCSI -, Unione cattolica stampa italiana; Diocesi di Cagliari – Ufficio comunicazioni sociali; ACI – Azione cattolica italiana; MEIC – Movimento ecclesiale di impegno culturale.

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E’ indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di sessantadue borse di studio, di cui trentadue da fruire presso il Dipartimento di Medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale (DiMEILA) e trenta presso il Dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti ed insediamenti antropici (DITSPIA), come di seguito indicato:

– diciassette con lauree triennali, ai sensi del decreto 22 ottobre 2004, n. 270, e previgente normativa, secondo le tabelle di equiparazione di cui al decreto interministeriale 9 luglio 2009 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233; 

– quarantacinque con lauree magistrali, ai sensi del decreto 22 ottobre 2004, n. 270, e previgente normativa, secondo le tabelle di equiparazione di cui al decreto interministeriale 9 luglio 2009 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233.

Ciascun candidato dovrà concorrere, a pena di esclusione, ad…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/bando_inail2017.html .