4 August, 2024
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Ancora un appuntamento da non perdere questa sera, a Cagliari, per il Festival Echi lontani. Alle 21.00, nella chiesa di Santa Maria del Monte (via Corte d’Appello), musica e danza barocca si intrecciano per “Suites de danses”: coreografie di Louis-Guillaume Pécour e Raoul Auger Feuillet per un tuffo indietro nel tempo alla riscoperta di danze e musiche antiche suonate su strumenti d’epoca.

Protagonista sarà l’ensemble La Girometta, composta da Ilaria Sainato (danza barocca), Marco Rosa Salva (flauti dolci), Pietro Prosser (arciliuto). La serata proporrà “Coreografie da stampe francesi e inglesi  del primo Settecento”. E’ proprio il 1700 quando a Parigi Raoul-Auger Feuillet pubblica “Chorégraphie, ou l’art de décrire la dance par caractères, figures et signes démonstratifs”, un trattato nel quale illustra un innovativo sistema di notazione della danza. Questo sistema di scrittura, sviluppato nell’ambito della corte di Luigi XIV, egli stesso grande appassionato di danza, ebbe grandissima fortuna, rimanendo per almeno cinquant’anni il principale sistema di scrittura per la cosiddetta danza barocca. E’ grazie a questo che oggi si conoscono, con buon grado di esattezza, molte delle coreografie eseguite durante le rappresentazioni teatrali e gli intrattenimenti reali dell’epoca.

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Nella seduta di ieri il Consiglio dei ministri ha impugnato la Legge di stabilità appena approvata dalla Regione e nella maggioranza di centrosinistra si leva forte la protesta del Partito dei Sardi, la forza politica dell’ex assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, dimessosi 10 giorni fa.

La contestazione riguarda una norma sull’attribuzione del salario accessorio del personale operante presso la Centrale regionale di committenza. Secondo l’interpretazione del CdM, la Finanziaria regionale viola l’art. 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione, che riserva alla competenza dello Stato l’ordinamento civile e, quindi, i rapporti di diritto privato regolabili dal Codice civile (contratti collettivi). Un’altra norma, prevedendo autorizzazioni di spesa prive di copertura finanziaria, viola l’articolo 81, terzo comma, della Costituzione.

«Adesso basta, abbiamo bisogno di altre conferme per battere finalmente un colpo decisivo ed energico con Roma? – tuona Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei Sardi in Consiglio regionale -. È giunto il momento di assumere una posizione più ruvida con chi non fa altro che ricordare, a colpi di impugnazioni, chi è lo Stato e chi il suddito. Tanto più che quando a Roma si parla di Sardegna si usano sempre due pesi e due misure. Il Consiglio dei ministri non ha dimostrato ieri altrettanta solerzia nei confronti della legge finanziaria del Friuli, passata indenne all’esame del Governo Gentiloni.»

«Vogliamo che anche con la Sardegna sia utilizzato il metro che si usa per il Friuli nella spesa sanitaria, nella continuità territoriale, nei trasferimenti, nelle norme programmatiche sull’Agenzia Sarda delle Entrate che da noi vengono castigate ma, se le scrive il Friuli, sono tollerate – aggiunge Gianfranco Congiu -. Vogliamo che Ottana sia inserita nel SIN, bonificata e riconvertita.»

Il capogruppo del PdS si rivolge direttamente al presidente della Giunta regionale: «Caro presidente Pigliaru, mi sono chiesto ripetutamente quale potesse essere quel gesto forte che accompagnasse la tua risposta alle nostre quattro richieste di qualche giorno fa. Non penso più che sia sufficiente “saperti presente” sul tema degli accantonamenti, delle deroghe agli aiuti di stato, dell’iniquità di un modello elettorale che castra le possibilità di rappresentanza di un popolo. Batti un colpo serio e decisivo e chiedi a Gentiloni che apra nell’Isola, quel confronto sul caso Sardegna che non può più essere ridotto a una sorta di minuetto, tutto cipria e inchini, con gli uffici governativi romani. Anche perché per ballare il minuetto bisogna essere in due. E pare che il governo, finora, non abbia molta voglia di ballare».

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Adempimenti relativi all’istituzione dei due Tribunali Ecclesiastici Interdiocesani, l’annosa questione dei trasporti in Sardegna, presentazione dell’indagine sulla catechesi in Sardegna, possibili accorpamenti degli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero, attività e prospettive pastorali per la Regione Ecclesiastica emerse dall’incontro dei Vescovi con gli Incaricati regionali dei diversi settori. È il corposo ordine del giorno della riunione della Conferenza Episcopale Sarda, radunatasi a Donigala Fenughedu il 6 giugno 2017.

In vista del G7 sui Trasporti che si terrà a Cagliari il 21 e 22 giugno, la Conferenza Episcopale Sarda ha voluto offrire una propria riflessione su alcuni dei più vistosi e preoccupanti problemi che investono la nostra Isola in questo delicato e determinante settore, perché possano trovare risposte adeguate nell’importante summit. I ritardi e le inadeguatezza collocano la Sardegna quale fanalino di coda anche rispetto a tutte le regioni del Sud Italia, con in più l’handicap dell’insularità. «Una delle nostre rivendicazioni, ormai ventennali – affermano i Vescovi – è il riconoscimento di una vera continuità territoriale a Roma come a Bruxelles. Al Governo si chiede di farsi primo portavoce a Bruxelles per definire adeguate norme di attuazione dell’articolo 74 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), proprio in quanto regione insulare e periferica. La Sardegna ha il diritto di accedere alle deroghe agli aiuti di Stato e alle compensazioni fiscali perché un cittadino sardo non potrà mai essere – sul fronte trasporti – uguale a un cittadino italiano ed europeo».

In attuazione delle recenti norme emanate da Papa Francesco per i procedimenti canonici in materia matrimoniale, volti a semplificare e rendere più vicine ai fedeli tali procedure, al posto dell’unico Tribunale Ecclesiastico Regionale Sardo (TERS), ogni Diocesi ha ora un proprio tribunale Diocesano per i così detti “processi più brevi”, presieduto dal Vescovo: sono i processi dove  insieme all’accordo tra le due parti (marito e moglie), sono anche molto evidenti le ragioni che rendono nullo il matrimonio. Per il processo ordinario, che in genere è in contradditorio e dove più complessa si presenta l’indagine circa la sussistenza delle ragioni di nullità, sono stati istituiti, invece, due Tribunali Interdiocesani: il Tribunale Interdiocesano della Sardegna per le Diocesi di Cagliari, Sassari, Oristano, Iglesias, Ales-Terralba, Nuoro, Ozieri e Tempio-Ampurias e il Tribunale Interdiocesano di Nuoro e Lanusei. Contestualmente, viene anche istituito il Tribunale Regionale di Appello, per la seconda istanza, che finora era quello del Vicariato di Roma. Come tribunale d’appello rimane sempre anche la Rota Romana.

Sono gli organismi che, in collegamento con quello Centrale, amministrano i beni e le risorse che concorrono ad assicurare un’integrazione mensile per i sacerdoti. Al fine di semplificare e ottimizzare l’efficienza degli stessi istituti, secondo le linee tracciate a livello nazionale, anche la Sardegna ha avviato una riflessione nel merito, che vedrà i primi risultati  all’inizio del prossimo autunno. Sono in campo due ipotesi: tre Istituti delle rispettive Metropolie (Cagliari, Oristano Sassari), o libere fusioni tra le Diocesi viciniori.

Su iniziativa della Commissione Catechistica Regionale, sotto la guida di Monsignor Ignazio Sanna e di don Paolo Pala, è stata promossa un’indagine su “Attori, strutture e culture della Catechesi nelle diocesi della Sardegna”. Ne è stato curatore il Prof. Luca Diotallevi, ricercatore e docente di sociologia presso l’Università Roma Tre, coadiuvato dalla dott.ssa Roberta Ricci. Ai Vescovi, presenti anche i Direttori degli Uffici Catechistici Diocesani, è stata fatta in anteprima una presentazione dei risultati emersi dalle risposte di 207 parroci e di 1923 catechisti parrocchiali. Successivamente gli stessi risultati saranno presentati alla Facoltà Teologica della Sardegna e a tutti i Catechisti dell’Isola.

La Sardegna in vista del Sinodo dei Vescovi sui Giovani, che si terrà nell’ottobre del 2018. Nello spazio destinato all’annuale incontro dei Vescovi con tutti gli incaricati regionali dei diversi ambiti pastorali, l’attenzione si è soffermata soprattutto sulla Pastorale Giovanile, di cui si occuperà il Sinodo. Comincia a mettersi in moto un’azione congiunta sul piano regionale e nazionale volta a riavvicinare quella gran parte del mondo giovanile che non trova più nella Chiesa un punto di riferimento, un luogo di ascolto e di proposta di vita. È un’occasione che la Sardegna e le diocesi sarde non intendono perdere. Si tratta di adeguare atteggiamenti, contenuti, metodo e linguaggio. Nella consapevolezza che i giovani vanno innanzitutto ascoltati, capiti, amati e accompagnati.

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E’ stato ritrovato l’ottantenne di Monza, purtroppo senza vita, disperso nell’Isola di Tavolara da giovedì pomeriggio, durante una ricerca lungo le creste, in prossimità di Punta Cannone ad opera dei tecnici del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).

E’ in corso la procedura di recupero della salma da parte dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna dell’escursionista ottantenne disperso giovedì scorso a Tavolara. L’uomo è stato ritrovato senza vita verso le 13.00 dai tecnici nelle creste dell’isola, in prossimità di Punta Cannone.

Non si conoscono ancora precisamente le dinamiche dell’incidente, ancora in fase di accertamento ad opera del medico legale. Il corpo dell’uomo è in una zona particolarmente impervia per cui per il recupero potrebbe essere necessario l’impiego dell’elicottero, diversamente si procederà tramite barella portantina.

Ottantenne originario di Monza, appassionato di attività outdoor e con un passato da arrampicatore ed escursionista, si trovava sull’isola in compagnia della moglie e di una coppia di amici. È stata proprio la moglie a lanciare l’allarme giovedì scorso contattando il 118, preoccupata del mancato rientro dell’uomo, allontanatosi nel sentiero di Punta Cannone per una passeggiata in solitaria.

Le operazioni di ricerca si sono protratte per 3 giorni e hanno coinvolto più di 40 tecnici provenienti dalle stazioni Alpina e Speleo di tutta la regione.

Le operazioni svolte dai tecnici del Soccorso Alpino sono state pianificate e realizzate in coordinamento con tutte le altre forze in campo, ossia Aeronautica Militare, Guardia Costiera, Area Marina Protetta Tavolara, Carabinieri e Vigili del Fuoco.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, con l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu e Angela Quaquero, delegata dello stesso presidente alle questioni che riguardano i migranti, è intervenuto alla conferenza stampa in cui è stato presentato l’aggiornamento del Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.
«Per governare i flussi migratori serve la massima certezza su numeri e regole. Noi facciamo la nostra parte, ma pretendiamo il rispetto delle quote», ha detto il presidente Pigliaru, che ha proseguito annunciando per mercoledì 14 giugno l’incontro con il ministro dell’Interno Marco Minniti richiesto alcune settimane fa. «Anche se i dati, nel calcolo della media, dicono che siamo dentro il 2,96% che ci spetta, dall’inizio dell’anno abbiamo registrato uno sforamento che non vorremmo diventasse una tendenza stabile. Affronteremo il tema e ribadiremo al Ministro la nostra ferma opposizione quando e qualora la quota stabilita venisse costantemente superata – ha spiegato Francesco Pigliaru -. Altro punto che porremo all’attenzione è il problema dell’immigrazione clandestina dall’Algeria: è un flusso diretto che sfrutta la debolezza del sistema e della posizione geografica. Vogliamo un’azione forte del Governo perché quel canale sia chiuso. L’accoglienza è un dovere, e per farla bene e in armonia con chi ospita, è fondamentale garantire ordine e sicurezza.»

Nell’incontro con il ministro Minniti, al quale parteciperanno anche Spanu e Quaquero, si discuterà anche sulla proposta del Viminale sull’apertura del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) in Sardegna.
«L’obiettivo del piano – ha dichiarato l’assessore Spanu – è quello di consolidare il sistema di accoglienza di primo e secondo livello per far fronte in modo sempre più efficace ai crescenti flussi migratori, nel rispetto delle norme internazionali, assicurando azioni coordinate e massima solidarietà.»
L’esecutivo, nel 2016, si è dotato per la prima volta di un Piano di questo tipo, quale strumento di pianificazione interassessoriale per coniugare e integrare le diverse politiche, prestando attenzione alle specificità del contesto regionale. A un anno dall’approvazione del documento, si è ritenuto di dover procedere al suo aggiornamento sotto il profilo tecnico e finanziario, sulla base delle esigenze manifestate dai territori.
«Il Piano aggiornato – ha spiegato l’assessore Spanu – è in sintonia con l’intesa tra il Governo e l’Anci che, il 14 dicembre 2016, ha regolato la distribuzione equilibrata e sostenibile dei richiedenti asilo e rifugiati tra le varie realtà locali. La Giunta Pigliaru – ha aggiunto – intende migliorare e potenziare il sistema di accoglienza diffusa nei territori e, per questo, ha instaurato un rapporto di collaborazione con l’Anci nel supporto ai Comuni per la predisposizione delle proposte progettuali sui Bandi Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. La Regione non ha una competenza primaria in materia di accoglienza di flussi migratori non programmati ma vuole fare la sua parte e si confronta con il Governo e con gli enti locali per individuare le migliori strategie di intervento.»
Angela Quaquero ha fatto il punto sui progetti Sprar: «80 comuni hanno presentato la domanda per partecipare ai bandi. Con lo Sprar facciamo un salto di qualità e passiamo a un’accoglienza micro-diffusa che non provoca squilibri nei territori e assicura ai migranti migliori opportunità di inserimento nel contesto sociale».
La Regione svolge inoltre un ruolo significativo nell’accoglienza dei minori non accompagnati: «Attualmente – ha aggiunto Angela Quaquero – le strutture dell’isola ospitano 800 minori. La stessa Regione contribuisce con risorse proprie alla quota destinata ai comuni che ospitano minori, sino a un massimo di 35 euro al giorno pro capite. Sono stati poi avviati progetti integrati di inclusione attiva per ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni ospiti in comunità residenziali».
Il nuovo Piano per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati prevede in tutto 11 linee d’azione per perseguire i diversi obiettivi, divisi per settore, tramite azioni concordate con gli assessorati competenti. Si tratta di un percorso ben definito nei vari passaggi: dalla prima accoglienza alla tutela della salute dei richiedenti la protezione internazionale (comprendente le visite mediche di primo e secondo livello e l’assistenza sanitaria), fino all’integrazione e alla formazione dei migranti, anche tramite il rafforzamento della rete Sprar. Vengono individuate alcune aree di inserimento lavorativo come l’agricoltura sociale e altri ambiti in cui i migranti possano mettere a frutto competenze già acquisite. Di particolare rilievo, poi, il volontariato sociale (prestazione gratuita in settori di pubblica utilità). I primi progetti saranno attuati nelle aree urbane. A causa dell’attuale particolare situazione, risultano fondamentali soprattutto le prime due linee di intervento previste dal Piano: soccorso e prima assistenza nel punto di sbarco e seconda accoglienza a lungo termine e integrazione. Nel documento è previsto, col finanziamento di circa 2 milioni di euro, l’allestimento, nel porto canale di Cagliari, di punto di sbarco con strutture smontabili per garantire a chi arriva una migliore accoglienza e a tutti gli operatori spazi più funzionali. E’ stato portato a termine l’aggiornamento formativo dei gestori e degli operatori dei centri di accoglienza e dei mediatori culturali
Il Centro permanente per i rimpatri, la cui sede è ancora da individuare, è previsto dal decreto Minniti-Orlando. «Il Cpr, previsto in Sardegna, deve esser destinato – ha osservato l’assessore Spanu – ai migranti che arrivano in Sardegna con gli sbarchi diretti. La Giunta ha più volte sottolineato che la sede del Cpr sarà individuata sulla base di una piena condivisione degli enti locali. Sarà comunque uno dei temi al centro dell’incontro con il ministro Minniti a cui ribadiremo la necessità di garantire un maggior controllo lungo le coste algerine».
Sono previste iniziative di approfondimento sul tema delle migrazioni. Avviato un ciclo di incontri nelle scuole per un confronto e uno scambio di idee con gli studenti sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione. Al primo incontro, che si è svolto all’Istituto “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena, hanno partecipato, oltre ai ragazzi e ai loro insegnanti, rappresentanti della Giunta, mediatori culturali e responsabili di centri di accoglienza.
È lo strumento più valido ed efficace per bloccare i flussi migratori. L’esecutivo, con l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, ha sottoscritto, nel corso di una recente missione in Senegal, un accordo con i rappresentanti istituzionali della Regione di Matam, per uno scambio di buone pratiche che sostiene la crescita di una delle aree più povere del paese sub-sahariano. E’ in corso, inoltre, un proficuo confronto con le autorità tunisine. Nell’ambito della Conferenza delle Regioni, la Sardegna svolge un ruolo di primo piano per dare impulso agli interventi a favore dei paesi da cui hanno inizio i disperati viaggi dei migranti.

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Ieri a Roma, alla presidenza del Consiglio dei ministri, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, alla presenza dei sindaci interessati, ha ribadito il no della Regione Sardegna all’impianto solare termodinamico da 55 MWe che riguarda i comuni di Gonnosfanadiga e Guspini. Il diniego era stato già espresso in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri da Francesco Pigliaru e in un’altra missiva indirizzata al ministro dell’Ambiente, dalla stessa Spano.

«Ho rimarcato il giudizio negativo espresso da tutta la Sardegna», ha affermato l’assessora Spano riferendo la contrarietà al progetto della Giunta, del Consiglio regionale – che ha impegnato il presidente e la Giunta a mettere in atto tutte le azioni per evitare l’intervento – e delle comunità locali.

Donatella Spano ha voluto ricordare il ruolo di coordinamento svolto dall’Assessorato regionale all’Ambiente, che ha raccolto le istanze e le osservazioni degli enti competenti in cui è chiaramente emersa l’incoerenza del progetto con il Piano energetico regionale e con il Piano paesaggistico, oltre che con la pianificazione urbanistica comunale. Sarebbe infatti compromessa una zona produttiva agricola sia per la fertilità del suolo che per l’allevamento.

«Non ci possono essere azioni compensative su agricoltura e, in questo caso, verrebbe consumato il suolo agrario di aree che vantano produzioni a marchio Igp e Dop – ha aggiunti l’assessore Spano -. L’economia agricola e agropastorale subirebbe perciò una perdita qualitativa, con un conseguente problema sociale.»

Tra le motivazioni contro il progetto, ricordato anche l’aspetto idrico e quello del benessere animale: “L’impianto richiederebbe ingenti quantità di acqua, per noi essenziale per l’agricoltura e per lo spegnimento degli incendi. Inoltre il progetto non fornisce certezza sugli elementi del microclima e sappiamo bene che un cambio di microclima porterebbe ricadute negative sul benessere degli animali allevati”, ha concluso Donatella Spano.

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Prenderà il via il 22 giugno, a Iglesias, la decima edizione della Scuola civica di storia.

Una ricorrenza importante, per un evento culturale che procede autonomamente, condotto e sostenuto da volontari, che si ormai inserito stabilmente nella vita culturale di Iglesias. Si tratta di una serie di incontri-conversazioni, spesso delle vere e proprie lezioni, aventi per argomento fatti storici, personaggi, racconti di luoghi che hanno significato il passato lontano o più recente della città di Iglesias.

La Scuola civica di storia è nata nel 2007 con l’intento di rivalorizzare ed esaltare la memoria della città, sensibilizzando gli iglesienti ma non solo, tutte le persone che, per diversi motivi, hanno affetto e stima per Iglesias ed il suo territorio.

Il programma completo:

22 giugno, ore 21.00 Piazza Municipio

Nuccio Guaita e Pietro Greco: LA LOTTA ALLA TUBERCOLOSI AD IGLESIAS: STRUTTURE  SANITARIE E PROTAGONISTI”;

13 luglio, ore 21.00, Piazza Municipio

Damiano Vacca: “QUANDO IGLESIAS ERA UNA PICCOLA CAPITALE DEL LAVORO, SPUNTI PER UN’AUTOCRITICA”;

27 luglio, ore 21.00, Piazza Municipio

Simone Cara: “VITA E LAVORO DEI MINATORI IGLESIENTI, IL RESOCONTO DELLA COMMISSIONE DI INDAGINE (1950-1960)”;

24 agosto, ore 21.00, Piazza Municipio

Giampiero Vacca: “UGOLINO E GLI ALTRI, STORIE DI AQUILE, DI CHIESE E DI CASTELLI AD IGLESIAS TRA DUECENTO E TRECENTO”;

7 settembre, ore 19,00, Sala conferenze Istituto Minerario Giorgio Asproni

Paolo Cau: IGLESIAS E IL SULCIS NEI DIARI DI FRANCESCO D’AUSTRIA ESTE;

28 settembre, orte 19.00, Sala Remo Branca

Luciano Ottelli: “UNA PASSEGGIATA LUNGO I SENTIERI DELLA MEMORIA”;

28 ottobre, ore 19.00, Teatro Electra

Sebastiano Forteloni: “…DEL CONTE UGOLINO,ANALISI  DI UNA VENDETTA SOCIALE”;

23 novembre, ore 19,00, Sala conferenze Istituto Minerario Giorgio Asproni

Fabio Manuel Serra: “IL RUOLO DI IGLESIAS NEL PROMO PARLAMENTO VILLANOVA (1518-1523)”;

14 dicembre, ore 19,00, Sala conferenze Istituto Minerario Giorgio Asproni

Grazia Villani: “ALLA RICERCA DI IGLESIAS CHE NON C’E’ PIU’: UN EVENTO, UN LUOGO,UN PERSONAGGIO”.

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L’oristanese Antonio Matzutzi è il nuovo presidente regionale di Confartigianato Imprese. E’ stato eletto ieri sera dai delegati dell’associazione artigiana nel corso dell’assemblea regionale.

Antonio Matzutzi, 44 anni di Milis, imprenditore del settore lapideo, guiderà l’Organizzazione, oltre 6mila imprese e circa 20mila addetti,  per il prossimo biennio. Nel suo incarico verrà affiancato dal nuovo vicepresidente vicario, Fabio Mereu di Cagliari, 40enne imprenditore del trasporto persone, e supportato da altri 2 vicepresidenti: Giuseppe Pireddu di Macomer e Mario Piras di Alghero.

L’assemblea ha provveduto a eleggere anche la Giunta regionale di cui fanno parte, oltre al Presidente e ai vicepresidenti, Luca Murgianu di Cagliari, Norella Orrù di Carbonia (CI), Giacomo Meloni di Olbia, Agostino Pirina di Arzachena, Sandro Paderi di Oristano, Marco Rau e Roberto Poddighe di Sassari.

Il presidente, nel suo primo discorso, ringraziando la presidente uscente, Maria Carmela Folchetti, per l’impegno svolto nei 30 mesi di mandato, e riconfermando la fiducia al segretario regionale, Stefano Mameli, alla presenza dell’assessora regionale dell’Artigianato, Barbara Argiolas, ha analizzato la situazione politica, economica e sindacale della Sardegna, le prospettive del comparto e annunciato alcune prossime iniziative dell’associazione. Antonio Matzutzi ha voluto ribadire il proprio impegno e quello di Confartigianato Sardegna per continuare il dialogo con la Regione, le istituzioni, le amministrazioni e la politica, per dare coraggio, energia, credito e opportunità alle circa 36mila imprese artigiane sarde e agli oltre 75mila addetti, chiedendo all’assessore, e quindi al presidente della Regione, alla Giunta e al Consiglio Regionale, che si ricominci a parlare di imprese artigiane e ad agire concretamente per sostenere il tessuto produttivo delle piccole e micro realtà sarde.

«Da troppo tempo l’argomento “artigianato” è scomparso dai tavoli decisionali della Sardegna – ha aggiunto il neo presidente – e lo dimostrano i fatti, sotto gli occhi di tutti, e gli atti e i documenti, che analizziamo ogni anno attraverso il Rating. E’ bene sempre ricordare che le piccole e micro imprese sono organismi fragili e operano in un contesto economico delicato. Insomma, hanno bisogno di attenzioni particolari riguardo i finanziamenti, l’accesso al credito, la riduzione degli oneri fiscali e il taglio della burocrazia. E’ innegabile che il loro peso specifico non sia minimamente equiparabile alle realtà con bilanci da milioni di euro e con centinaia di dipendenti.»

Per il neo presidente di Confartigianato, il rilancio delle imprese artigiane sarde passa anche attraverso interventi che individuino le priorità su cui investire come la ripresa dell’edilizia, la valorizzazione della manifattura 4.0 e dei giovani, il rilancio della formazione professionale, il consolidamento del manifatturiero, dell’export e dell’agroalimentare.

«Tali azioni – ha spiegato Matzutzi – coniugate a un reale decollo delle infrastrutture, possono rappresentare la chiave di volta di una vera ripresa anche per l’Isola.»

Sull’edilizia, il presidente ha chiesto l’approvazione della nuova Legge Urbanistica e il rilancio dell’attività edilizia, attraverso l’apertura dei cantieri, la riqualificazione degli edifici esistenti e l’allentamento della stretta creditizia bancaria.

Sugli incentivi regionali, Antonio Matzutzi ha chiesto la riattivazione di strumenti finanziari ad hoc per l’artigianato, partendo dalla legge regionale 51 e dalla 949. Inoltre, chiedendo la collaborazione dell’assessorato dell’Artigianato affinché le istanze delle microimprese vengano prese nella giusta considerazione, ha ricordato la necessità delle realtà che non superano i 10 addetti e che rappresentano il 96,6% del tessuto produttivo regionale, di poter partecipare ai bandi di incentivazione attraverso l’erogazione automatica di finanziamenti per un massimo di 15mila euro.

«L’auspicio – ha sottolineato – è che i bandi vengano pubblicati al più presto per consentire alle imprese di accedere ai finanziamenti nel minor tempo possibile e che si adottino sistemi snelli e veloci per l’attribuzione dei voucher, considerato che il tutto dovrà essere commisurato all’entità del finanziamento concesso.»

  

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E’ in programma sabato 10 giugno, alle ore 18.00, negli spazi del Castello Salvaterra, a Iglesias, la presentazione del libro “Aletheia”, di Pietro Martinetti. Con l’autore, saranno presenti Emilio Gariazzo e Simone Franceschi, sindaco e vicesindaco (assessore della Cultura) di Iglesias. Moderatore della serata sarà lo scrittore e studioso Franco Manis, autore della prefazione al libro.

Thriller onirico a sfondo fantascientifico, in cui i protagonisti devono sopportare il peso delle scelte dei loro genitori e subirne le conseguenze. I personaggi si muovono in un mondo simile al nostro, ma in qualche modo differente, proprio come accade nei sogni, dove le loro azioni e le loro decisioni li porteranno a comprendere nel profondo cosa significa conoscere e accettare le molteplici sfaccettature di ciò che viene definito verità.

“Aletheia” riprende ed espande l’universo narrativo e alcune tematiche di “Capelli”, romanzo pubblicato nel 2015 dalla CSA Editrice, pur raccontando una storia completamente indipendente e autoconclusiva.