4 August, 2024
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Furto la scorsa notte nel distributore di carburanti “ENI” di via Lubiana, a Carbonia. Il bottino? 6 euro!!! Gli ignoti “ladri di polli”, così sono definiti nella nota del maggiore Pino Licari, comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia, dopo aver forzato la porta d’ingresso degli uffici del distributore, si sono introdotti nei locali, asportando dalla cassa la somma in danaro contante di € 6.00 (sei)!!!

E’ scattato l’allarme ed è stato richiesto l’intervento della pattuglia dei carabinieri dell’aliquota radiomobile in turno che è intervenuta sul posto in brevissimo tempo, ma gli ignoti ladri si erano già allontanati, con la somma rubata. La nota del maggiore Pino Licari si conclude con la speranza «che non ne abbiamo perso una parte nel corso della fuga…»

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Duecentomila euro destinati all’ATS per la prevenzione del randagismo e il controllo delle nascite degli animali di affezione. La Giunta ha deliberato, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, la ripartizione dei fondi destinati a rafforzare la lotta al randagismo fra le Aree socio sanitarie locali dell’ATS, che avverrà per il 20% in base alla consistenza demografica dei Comuni afferenti a ciascuna ASSL, per il 30% alle attività svolte nel 2016, escluse le sterilizzazioni, per il 40% sulla base delle sterilizzazioni effettuate nello stesso anno, mentre il 10% è la quota fissa destinata a ciascuna Azienda. Oltre ai fondi regionali, il ministero della Salute assegna annualmente ulteriori risorse: la somma relativa all’annualità 2016 e non ancora riscossa, sarà ripartita tra le ASSL con gli stessi criteri.

Le risorse serviranno per l’implementazione dell’anagrafe canina regionale, sterilizzazione, pronto soccorso e interventi chirurgici su animali incidentati, vigilanza nei canili e sul territorio.

«L’implementazione dell’anagrafe canina è un passaggio molto importante – dice l’assessore Luigi Arru – perché oltre a consentire di risalire al proprietario in modo rapido e certo in caso smarrimento del cane, è un forte deterrente per contrastare il fenomeno dell’abbandono». «L’assessorato sta attivando un nuovo sistema per la gestione locale della banca dati degli animali d’affezione – prosegue il titolare della Sanità – ideato al fine di ridurre al massimo gli errori di inserimento e per fornire quante più informazioni utili relativamente all’animale e al proprietario. Il sistema consentirà di ottenere una banca dati informatizzata pienamente operativa e permetterà di conoscere la tipologia e la distribuzione della popolazione canina sul territorio, per poter adottare i provvedimenti sanitari più opportuni e le iniziative tese a favorire la convivenza tra cittadini e cani».

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La Festa del gusto sbarca a Olbia: 4 giorni all’insegna di cibo, tradizione e spettacoli al molo Brin. Stand dedicati all’enogastronomia sarda, italiana e internazionale, artigianato, laboratori, show cooking e spettacoli. Tutto dal vivo, tutto per quattro giorni: dall’8 all’11 giugno l’area del molo Brin si trasforma in “villaggio del gusto” a cielo aperto, con ingresso totalmente gratuito, dalle 10.00 alle 24.00. L’evento, organizzato da Primavera Sulcitana, in sinergia con il Comune, propone un ricco calendario. Sono attese migliaia di persone, tra cittadini e turisti, pronti a perdersi tra gli infiniti gusti, anche grazie alla concomitanza con la tappa sarda del campionato mondiale di rally.

Diverse le regioni italiane presenti. La Sardegna, con espositori provenienti da tanti Comuni e pronti a proporre salumi, formaggi, miele, prodotti agricoli, spezie e legumi. Spazio anche allo street food con la caratteristica purpuzza, panadine, culurgionis, hamburger di pecora, vitella cucinata secondo la tradizione barbaricina. Per i dolci, la fanno da padrone le seadas, le frittelle e i dolci tipici siciliani e napoletani.

Prodotti tipici dalle varie regioni di Italia: Abruzzo, Sicilia, Campania, Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna. Di particolar rilievo lo stand della liquirizia (9 metri). Dolci tipici preparati all’istante come i cannoli siciliani e la cassata. Bomboloni alla crema. Tra lo street food un rilievo merita sicuramente la tipica “porchetta romana” ed i salumi e prodotti tipici di Norcia, oltre agli arrosticini dell’Emilia Romagna.

Dall’estero L’asado”, la tipica carne di manzo arrosto della Patagonia con ben 72 metri quadri di esposizione tra food e posti a sedere. Ancora: cucina tipica colombiana, greca, spagnola, e cubana.

Il calendario completo da venerdì 9 a domenica 11 giugno.

Venerdì 9 giugno

h. 18,00 – Mojito al ritmo de Cuba

Impariamo con Felix a preparare i più famosi cocktail cubani

h. 20,00 – Esibizione della sardina Main Klan balli acrobatici

h. 22,00 – Musica caraibica in compagnia di Juan Felix Chatllain e Jose Carlos Moutes Cueller

Sabato 10 giugno 2017

h. 16,30 – Spilla la birra con il birrificio Nora”

Chiacchieriamo di birre artigianali con Giovanni del birrificio Nora di Oliena e produzione dal vivo della birra

h. 17,00 – “Liquirizia: la radice delle meraviglie” 

Impariamo ad usare la liquirizia in cucina, dagli antipasti ai dolci, con Tiziana e Tommaso di Teramo

h. 18,30 – “I segreti della cucina greca”

Prepariamo lo tzatzichi – la fresca salsa greca, ideale per l’estate – con gli chef greci, in compagnia di Erjon Gravonari

h. 19,00 – Balli tradizionali greci: 9 ballerini greci si esibiranno nelle varie danze tipiche e tradizionali greche, tra chi il sirtaki, coinvolgendo il pubblico

h. 20,00 – Strumenti a fiato da tutto il mondo. Esibizione Live a cura di Nicola Agus

h. 22,00 – Musica tipica cubana e salsa in compagnia di Juan Felix Chatllain e Jose Carlos Moutes Cueller

Domenica 11 giugno

h. 11,00 – Balli tradizionali greci: 9 ballerini greci si esibiranno nelle varie danze tipiche e tradizionali greche, tra chi il sirtaki, coinvolgendo il pubblico

h. 11,30 – “L’asado perfetto” in compagnia dell’argentino Gabriel Martin Caamano

Tutto quello che c’è da sapere sulla carne: dai tagli alle salse, sino alla cottura

h. 17,00 – “Purpuzza: molto più di una carne”

Impariamo a conoscere sa purpuzza, specialità nuorese, con il ristorante l’Imperfetto di Cagliari

h. 19,00 – Balli tradizionali greci: 9 ballerini greci si esibiranno nelle varie danze tipiche e tradizionali greche, tra chi il sirtaki, coinvolgendo il pubblico

h. 22,00 – Musica caraibica in compagnia di Juan Felix Chatllain e Jose Carlos Moutes Cueller.

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Autorizzazioni per lo svolgimento della caccia al cinghiale, scadenze per la presentazione delle domande e formazione obbligatoria per i cacciatori sono i passaggi centrali dell’aggiornamento normativo che regolamenta la prossima stagione venatoria. Il responsabile dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana e direttore generale della Presidenza della Regione, Alessandro De Martini, ha emanato infatti il Quarto provvedimento attuativo del programma di eradicazione della PSA 2015-2017, recante misure di contrasto alla malattia dei maiali nelle popolazioni di cinghiali selvatici e allevati. Tali misure hanno l’obiettivo di garantire la sorveglianza epidemiologica sui cinghiali e la regolamentazione della caccia, sempre del cinghiale, nelle aree di vincolo per la presenza del virus. Gli interventi si integrano, o in qualche parte si sostituiscono, alla normativa già vigente. L’autorità competente all’adozione delle autorizzazioni per le attività venatorie è il rappresentante dell’Azienda per la Tutela della Salute (ATS) in seno all’UdP, pertanto, i servizi di sanità animale, incaricati di ricevere le domande e le comunicazioni, e gli ispettorati del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale (CFVA) dovranno raccordarsi con l’ATS.
I termini improrogabili per la presentazione delle istanze da parte dei cacciatori per svolgere le attività venatorie al cinghiale, nella prossima stagione, sono distinti a seconda che si tratti di zone non infette o infette da PSA nel selvatico. Nel primo caso la scadenza è il 30 settembre, mentre per secondo è il 30 luglio. Non saranno consentite ulteriori proroghe per la presentazione delle domande di nuova autorizzazione, di rinnovo o di comunicazioni relative alle zone non infette. Per quanto riguarda l’elenco dei componenti della compagnia, è stata prevista la possibilità di comunicare eventuali modifiche o integrazioni, nelle zone infette, fino al 30 settembre.
I cacciatori possono presentare domanda per il rilascio di una nuova autorizzazione (in deroga). Da questa stagione venatoria inoltre, con l’obiettivo di semplificare le procedure, è consentito anche il rinnovo dell’autorizzazione rilasciata nell’annata precedente, purché non siano mutati i requisiti fondamentali previsti per lo svolgimento delle attività di caccia. Le istruttorie relative all’adozione delle autorizzazioni di rilascio o rinnovo sono eseguite dai Servizi di sanità animale che chiedono al CFVA il parere di competenza.
La formazione obbligatoria per i cacciatori sarà assicurata dall’Agenzia Laore e si terrà in un periodo compreso tra il giorno di pubblicazione della determinazione (per l’annualità in corso) o l’1 aprile (per le annualità successive) e il 31 ottobre, fermo restando che l’Agenzia potrà integrare o estendere il periodo, qualora lo ritenga necessario. I soggetti referenti e sostituti che abbiano già ricevuto l’attestato di partecipazione al corso, nell’annualità venatoria precedente, sono esentati dalla formazione.
Il quarto provvedimento prevede inoltre che siano sottoposte a recinzione le sole Aziende turistico-venatorie e le Zone addestramento cani ubicate nei macroareali infetti. Il provvedimento di proroga per adeguare questi siti con le recinzioni necessarie sarà adottato dall’assessorato dell’Ambiente.
Il mancato rispetto delle disposizioni, l’inosservanza dell’obbligo di formazione e la mancata corrispondenza tra i dati sul cacciato in possesso del Servizio veterinario e quelli in possesso del CFVA comporta, tra l’altro, la revoca dell’autorizzazione e la sospensione della caccia per 30 giornate consecutive, anche se ricadenti nella successiva stagione venatoria.
La normativa vigente vieta, in tutto il territorio regionale, la caccia al cinghiale in forma non censita, consentendola solo ai cacciatori censiti e/o autorizzati. Tali cacciatori, comunque organizzati, individuano e comunicano, entro i termini previsti, ai Servizi veterinari competenti per territorio il nominativo del cacciatore referente e del suo sostituto che devono garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e gestionali. È necessario inoltre comunicare l’indirizzo e la località e, qualora di difficile individuazione attraverso le coordinate GPS, il luogo nel quale vengono raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati, sezionati e stoccati. Questi luoghi non possono essere situati presso aziende suinicole. Le parti di carcassa e visceri devono essere distrutti in tali siti con l’infossamento in loco o con lo smaltimento attraverso ditte autorizzate, sempre previo trattamento teso a scongiurare l’eventuale diffusione dei virus pestosi. L’infossamento deve avvenire secondo le indicazioni dei Servizi veterinari. L’abbandono nelle campagne o lo smaltimento, nei modi diversi da quelli prescritti, di carcasse o visceri di cinghiali abbattuti è vietato.
I cacciatori, il personale del CFVA e tutti coloro che rinvengano cinghiali morti sono tenuti a segnalarne il ritrovamento al Servizio veterinario territorialmente competente, che provvederà all’esecuzione dell’indagine epidemiologica. Lo smaltimento della carcassa avverrà sotto la responsabilità di tali Servizi veterinari che si avvarranno, per le operazioni di recupero e smaltimento, del Comune competente per territorio. I cacciatori saranno inoltre tenuti al prelievo di un campione di diaframma su tutti gli animali abbattuti al fine della ricerca della trichinella. Per l’esame sierologico sulla PSA, nei macroareali non infetti, i cacciatori devono raccogliere un campione di sangue su almeno 59 cinghiali abbattuti, mentre nei macroareali infetti i campioni vanno raccolti su tutti i cinghiali uccisi. I cacciatori referenti devono prendere contatto con i Servizi veterinari, che consegnano loro il materiale e la documentazione necessaria, dedicando particolare attenzione alla informazione relativa alle modalità di prelievo, compilazione dei moduli, conservazione e conferimento dei campioni. I laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna eseguiranno gli esami su PSA e Trichinella.
Per le informazioni specifiche, riguardanti soprattutto le zone infette, è bene consultare il provvedimento pubblicato sul sito internet della Regione Sardegna.

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Una giuria di qualità per un concorso enologico in crescita che ha i numeri per diventare una delle manifestazioni di riferimento per il settore nel panorama sardo. Nei giorni scorsi gli organizzatori della quarta edizione di Wine and Sardinia hanno selezionato i membri della commissione esaminatrice che si riunirà nel Teatro Comunale di Sorgono il 7, l’8 e il 9 luglio per valutare i campioni di vino provenienti da tutta la Sardegna.

Presidente della Giuria Flavio Faliva, agronomo, enologo e direttore tecnico di Cà del Vént Società Agricola srl, Campiani di Cellatica, in provincia di Brescia. 

Con lui Sergio Molino, consulente enologo per alcune tra le più importanti aziende vinicole del nord Italia. I suoi studi hanno come obiettivo principale il miglioramento della qualità dei vini DOCG a base Nebbiolo.

E ancora Harald Schraffl, enologo. Direttore tecnico nella cantina Nals Margreid, in Alto Adige. «Il mio obiettivo – afferma – è di trattare con rispetto la natura e le nostre risorse. Qualità vuol dire anche questo».

Ci sono poi due veterani del concorso: Pierluigi Gorgoni, giornalista e sommelier, autore e degustatore della guida I Vini d’Italia de L’Espresso (per la quale assaggia in particolare i vini delle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Puglia), è docente di Enologia e docente di Enografia Internazionale per ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Gualtiero Marchesi, e Marco Pozzali, giornalista e sommelier, per 11 anni nel Gruppo Food è stato caporedattore e condirettore di riviste a diffusione nazionale di enogastronomia, come Bar Business, Buon Appetito e Mangiarsano. Ha realizzato gli abbinamenti vino-cibo per numerose collane di libri sia per la libreria che in allegato ai principali quotidiani nazionali, La Repubblica, La Gazzetta dello Sport, La Stampa e molti altri.

Proprio Pozzali commenta gli obiettivi della Giuria: «Anche quest’anno la scelta dei candidati per la commissione di valutazione è stata attenta e profondamente mirata. Da un lato la ricerca di una certa continuità sulle idee che stanno alla base del concorso e dall’altro alcuni segnali di novità, sono i tratti che ci hanno guidato».

Per il sommelier «fin dalla prima edizione abbiamo ritenuto molto proficuo portare a Sorgono personalità del mondo del vino poliedriche, di aree geografiche differenti, con esperienze professionali ben solide ma eterogenee. Il nostro compito non sarà solo quello di trovare il migliore vino rosso in assoluto, o il migliore vino bianco prodotti sull’Isola, ma di cercarne l’essenza più vera, l’anima, il respiro».

Le intenzioni della Giuria coincidono con quelle degli organizzatori: la Pro Loco di Sorgono (organismo ufficialmente autorizzato dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Un gruppo di giovani che che crede profondamente in una manifestazione che nasce nel cuore dell’isola, il Mandrolisai, zona di viticoltura antica ed “eroica” che si apre all’Isola mettendo a confronto ormai da quattro anni le aziende più blasonate e spesso pluripremiate in importanti concorsi nazionali e internazionali con realtà più piccole ma dinamiche, decise a trovare spazi i un mercato in crescita. Per dirla con Pozzali la parola chiave è conoscenza: «Uomini del vino, di regioni diverse, capaci di fare il vino interpretando non solo un territorio ma anche il rapporto di un terroir con la propria storia, con quelle identità morfologiche, climatiche, sociali, culturali, umane che determinano una particolare area geografica, unica e peculiare proprio nelle sue caratteristiche».

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Secondo colpo di mercato della Dinamo Banco di Sardegna, dopo Scott Douglas Bamforth, arriva a Sassari l’ala della Nazionale Achille Polonara. L’ala marchigiana, classe 1991, arriva in Sardegna dopo un’esperienza di tre stagioni a Reggio Emilia, squadra con la quale ha vinto una Supercoppa Italiana e disputato due finali scudetto.

205 centimetri per 102 chilogrammi, “PolonAir” (questo è il nomignolo di Achille Polonara) è un giocatore di puro atletismo e dinamicità, capace di giocate spettacolari attaccando il ferro ma pericoloso anche dall’arco dei 6,75. Un giocatore completo, protagonista nei panni di avversario di tante sfide con la Dinamo, che ne conosce bene le abilità e il talento ed è pronta a sfruttare al massimo il suo potenziale.

«Sono davvero contento e super carico per questa opportunità e ringrazio il presidente Stefano Sardara e il coach-gm Federico Pasquini per avermi scelto come parte del progetto della società – ha detto Achille Polonara -. E’ una grande occasione per me, e spero di guadagnare grandi soddisfazioni insieme al club e a tutta la città.»

Nato ad Ancona, il 23 novembre 1991, è cresciuto cestisticamente nel settore giovanile del Basket Ancona: nella stagione 2009-2010 approda al Teramo Basket dove fa il suo esordio nella massima serie. Nei suoi quattro anni in Abruzzo, sotto la guida di Andrea Capobianco prima e di Alessandro Ramagli successivamente, Achille si ritaglia minuti sempre più importanti. La sua ultima stagione a Teramo si chiude con 8.2 punti di media, 4.5 rimbalzi in un utilizzo medio di 15.4 minuti: numeri che gli valgono il premio come miglior under 22.

Nel 2012 arriva la chiamata alla Pallacanestro Varese: Polonara in Lombardia veste la maglia biancorossa per due stagioni, confermandosi miglior under 22 della massima serie. Nella stagione 2014-2015 sposa il progetto della Pallacanestro Reggiana: a Reggio Emilia è protagonista di una grande cavalcata che culmina con la finale scudetto disputata proprio con la Dinamo Banco di Sardegna e decisa in Gara 7 con la storica vittoria del primo tricolore del club sassarese. La sua prima annata in biancorosso si chiude con 12.1 punti, 8.2 rimbalzi e 1.5 assist di media a partita, con un impiego medio di 32.0 minuti. Gli viene conferito il Premio Reverberi come migliore giocatore dell’anno, mentre la stagione 2015/2016 si apre con la vittoria della Supercoppa Italiana; quell’anno la Pallacanestro Reggiana disputa la seconda finale scudetto consecutiva. Nella passata annata, la terza in Emilia, si è chiusa con 10.2 punti, 6.6 rimbalzi e 1.5 assist in 27.6 minuti di media a partita. Ha disputato l’Europeo di categoria con la Nazionale italiana Under 20, sotto le direttive di coach Pino Sacripanti, nel 2011, conquistando la medaglia d’argento.

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L’innovazione finalizzata ad azioni di contrasto al cambiamento climatico è al centro del protocollo di intesa tra Regione Sardegna e Climate-KIC, la principale iniziativa di innovazione sul clima dell’Unione Europea.
Lo ha deciso ieri la Giunta, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. «La Regione mantiene alta l’attenzione su questi temi e ora, dopo aver siglato nel 2015 il protocollo internazionale Under 2 Mou per limitare il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi Celsius – spiega Donatella Spano -, entra in contatto con altri prestigiosi attori impegnati in importanti progetti che potranno coinvolgere anche le imprese e non solo l’Amministrazione».
Donatella Spano ha ricordato che diversi territori sono vulnerabili ai fenomeni meteorologici di fortissima intensità e che il protocollo instaura una collaborazione con il ramo italiano di Climate-KIC, artefice di valide iniziative e progetti su adattamento e mitigazione sugli effetti dei mutamenti climatici.
«Occorre mettere in comune le esperienze migliori e considerare azioni trasversali che vanno dall’ambiente ai trasporti, all’agricoltura, all’efficienza energetica e al turismo – continua l’assessore Spano -. La Sardegna ha portato i temi del cambiamento climatico a livello internazionale anche grazie a Francesco Pigliaru, nel ruolo di presidente della Commissione Enve del Comitato delle Regioni».
Climate-KIC coordina e sviluppa sul territorio nazionale le azioni finalizzate a combattere il cambiamento climatico e a realizzare la transizione verso una economia a emissioni zero, attraverso programmi sull’imprenditorialità innovativa, progetti di innovazione e percorsi di formazione. All’intesa prende parte anche ASTER, la società consortile dell’Emilia-Romagna per l’innovazione e il trasferimento tecnologico per le imprese, le università e il territorio, che fa già parte della rete di Climate-KIC. Le KIC, Knowledge Innovation Communities, sono “Comunità della conoscenza e dell’innovazione”, ossia partnership pubblico-private create dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT). Hanno il compito di integrare molteplici discipline e ricercano la complementarità tra imprese, istruzione e ricerca per sviluppare prodotti e servizi innovativi, avviare nuove imprese e formare una nuova generazione di imprenditori.

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«Nuove regole anche per i pascoli permanenti in Sardegna». A sollecitare un modello di gestione uniforme e regole comuni, con una programmazione sostenibile e multifunzionale del bestiame, è il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, che ha presentato un interrogazione urgente per l’applicazione delle deroghe inerenti il pascolamento per carico di bestiame ad ettaro: «Un intervento che mira – spiega Gianluigi Rubiu – a spalmare anche sul territorio isolano le nuove disposizioni previste dall’Unione europea. Il pascolo permanente ricomprende i terreni agricoli utilizzati alla data attuale (e da almeno cinque anni) per la coltivazione di erba o altre piante erbacee da foraggio. Per venire incontro alle esigenze degli allevatori si possono stabilire delle deroghe al disegno nazionale, Lazio, Piemonte, Valle d’Aosta e la provincia di Bolzano hanno già modificato il parametro di pascolamento minimo consentito per agevolare le aziende agro zootecniche. Auspichiamo che la Sardegna possa seguire le deroghe disposte da queste regioni – conclude Gianluigi Rubiu -, visto che nell’Isola ci sono dei territori svantaggiati, con pascoli arbustivi e produttivi che consentono un forte aumento della superficie agricola utile destinata all’allevamento».

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Cala il sipario sulla stagione della Sulcispes Sant’Antioco. A causa della rinuncia da parte del Basket Club Uri, infatti, è saltata la finale per il 3° posto inizialmente prevista per domenica sul neutro di Terralba. I lagunari, dunque, chiudono la stagione sul podio del campionato di Serie D: un risultato, questo, che l’entourage antiochense accoglie con orgoglio e soddisfazione: «Ci siamo affacciati a questo campionato da neopromossi – dice il coach Paolo Massidda – e questo non bisogna dimenticarlo. La nostra annata è partita con entusiasmo e voglia di far bene, ma ben presto ci siamo dovuti confrontare con le inevitabili difficoltà. In primis gli infortuni, che ci hanno privato a lungo di uomini chiave come Cavassa nella prima parte di stagione e Fox Layne nella seconda. Poi anche il cambio di guida tecnica non è stato semplice da gestire, sia dal punto di vista tecnico che psicologico. La squadra però non ha mai mollato, trovando il modo di compattarsi nei momenti bui. Così siamo riusciti ad arrivare ai playoff, ovvero l’obiettivo che ci eravamo prefissati ad inizio stagione”.

Con qualche sbavatura in meno nel corso della “Poule A”, la Sulcispes avrebbe potuto agguantare la parte opposta del tabellone playoff. E, osservando l’epilogo della serie tra Astro ed Uri, un pizzico di rammarico è comprensibile: «Chissà come sarebbe andata – sottolinea il coach antiochense – ci abbiamo pensato spesso in queste settimane, ma ormai è inutile recriminare. Siamo pienamente soddisfatti del nostro cammino: è stato un anno di crescita per tutti: dalla società ai giocatori passando per lo staff tecnico».

E ora cosa c’è nel futuro della Sulcispes? «E’ presto per dirlo – risponde Paolo Massidda – nei prossimi giorni ci sarà un incontro con il direttivo per pianificare la prossima stagione. Parleremo di come affrontare la prossima Serie D e di come comportarci nel caso in cui dovesse arrivare una proposta di ripescaggio in Serie C. Ma soprattutto rafforzeremo le fondamenta di una società che in soli tre anni è stata in grado di raggiungere traguardi di rilievo sia con la prima squadra che con il neonato settore giovanile».

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Venerdì 9 giugno, alle ore 16.30, presso la sala riunioni della Torre Civica, si terrà la conferenza stampa di presentazione della manifestazione “Festival delle birre artigianali”. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo Is Maistus Craft Beer e avrà luogo nelle vie del centro di Carbonia, sabato 10 e domenica 11 giugno. È prevista la partecipazione di mastri birrai provenienti da tutto il territorio regionale e nazionale. Ci sarà la partecipazione straordinaria, anche in qualità di sponsor principale della manifestazione, dell’azienda tedesca KÜBACHER.

L’evento avrà il suo prologo (il Pre-Festival) nella serata di venerdì, quando, dopo la conferenza stampa, intorno alle 17.30, sarà possibile spostarsi al Lu Hotel per una prima degustazione delle birre artigianali, cui farà seguito una cena. Nel corso della notte tra venerdì e sabato, i principali locali del centro cittadino potranno, in anteprima, cominciare a servire le birre artigianali.

Il fulcro di “Is Maistus Craft Beer/Festival delle birre artigianali” è previsto per le giornate di sabato 10 e domenica 11 giugno.

«L’amministrazione comunale di Carbonia – dice l’assessore del Bilancio e delle Attività produttive Mauro Manca – esprime la propria soddisfazione per una manifestazione che si annuncia all’insegna della buona birra e dello street food, accompagnati da spettacoli musicali e sportivi. Tutto ciò sarà reso possibile grazie al coinvolgimento delle associazioni cittadine e alla sinergia tra i principali locali del centro storico. L’iniziativa avrà come principale tema il connubio tra birra, spettacolo e sport. Il Festival delle birre artigianali prevede, infatti, una serie di eventi sportivi e di spettacolo collaterali: dal calcetto alla mountain bike, dal dispiegamento di “ali” da kite surf alla guida della Vespa e tanto altro. Si tratta di un’offerta integrata, che ci auguriamo possa trovare positivo riscontro tra i cittadini di Carbonia e i numerosi turisti che arriveranno in città. Siamo convinti che questo evento “Is Maistus/Craft Beer” possa avere un indotto positivo per la città di Carbonia dal punto di vista turistico e commerciale.»