4 August, 2024
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Dopo aver ufficializzato l’ingaggio di Scott Douglas Bamforth, la Dinamo Banco di Sardegna sta definendo i dettagli per l’arrivo di Achille Polonara, ala della Grissin Bon Reggio Emilia e della Nazionale. Ora la società guidata dal presidente Stefano Sardara sonda il mercato per un playmaker di stazza e un’ala piccola molto atletica, valutando alternative a Deron Washington se non riuscirà a convincere l’ex Torino, mentre per la cabina di regia un profilo considerato è quello di Julyan Stone se il 29enne esterno non dovesse trovare l’accordo di rinnovo con Venezia. La Dinamo, intanto, ha proposto una proposta biennale ad Andrea Zerini (1988), il lungo che attende l’offerta di rinnovo da Avellino, prima di sciogliere la riserva.

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«Chiediamo che la Giunta rompa il silenzio sulla svendita del patrimonio genetico dei sardi, che 13.000 ogliastrini in buona fede hanno messo a disposizione della scienza per sviluppare la ricerca e migliorare la salute della nostra comunità.»

Lo ha dichiarato il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta, primo firmatario di una mozione, sottoscritta anche da consiglieri regionali di altre forze politiche, con cui si chiede alla Giunta di riferire al Consiglio regionale sulla vicenda che, dopo il fallimento della Shardna Spa, portò alla vendita di 13.000 campioni di Dna prelevati in Ogliastra alla Tiziana Life, una società inglese quotata in borsa.

«Su questo argomento il Consiglio regionale – ha ricordato Angelo Carta – ha già approvato nel 2016 due ordini del giorno con i quali si impegnava la Giunta a garantire il corretto utilizzo scientifico di questo importantissimo patrimonio genetico nell’interesse dei sardi ma, da allora, non è successo nulla e non possiamo accettare questo silenzio, sia da parte della Regione che del Cnr che dovrebbe svolgere un ruolo di riferimento nelle attività di ricerca».

«Nel frattempo – ha concluso il capogruppo del Psd’Az – i cittadini dell’Ogliastra non sono stati con le mani in mano ed hanno costituito una associazione per tutelare i loro sacrosanti diritti in ogni sede giuridica.»

Di questo particolare aspetto della vicenda ha parlato successivamente il presidente dell’associazione Flavio Cabitza che ha annunciato la richiesta di restituzione dei campioni di Dna già avanzata formalmente da 50 cittadini, mentre prosegue la raccolta delle adesioni di tutti i soggetti che, circa 15 anni fa, accettarono di partecipare alla ricerca fornendo un “consenso informato”.

«Un consenso – ha precisato Cabitza – che non può essere trasferito se nel frattempo sono totalmente cambiati sia i soggetti coinvolti che le condizioni, come ha stabilito una pronuncia del Garante della Privacy dell’ottobre scorso; attualmente, quindi, nessuno può utilizzare quei campioni.»

«Tuttavia – ha aggiunto Cabitza – quello che ci preoccupa di più è il silenzio su questa vicenda del presidente Pigliaru e degli assessori Paci ed Arru (che è anche un ematologo), come del Cnr al quale abbiamo chiesto un incontro due mesi fa senza ottenere nessuna risposta. Sappiamo però che le bio-banche sono uno dei motori delle economie più avanzate, soprattutto quando se composte da campioni omogenei appartenenti a comunità ristrette, un dato di conoscenza che rende molto più facile (e meno costoso) ricostruire sia l’incidenza che i percorsi delle malattie. Per fare un esempio degli interessi in gioco (anche economici) basti pensare che i campioni Dna degli islandesi sono stati pagati 450 milioni di euro mentre quelli dei sardi appena 285.000 euro.»

«Delle vicissitudini del patrimonio genetico dei sardi – ha concluso il presidente dell’associazione dei donatori ogliastrini – si è occupata a lungo la stampa locale, nazionale ed internazionale, che ringraziamo per aver tenuto alta l’attenzione su un problema così importante; adesso, attraverso questa mozione. se ne devono occupare sul serio le istituzioni regionali che ci permettiamo di chiamare direttamente in causa, crediamo, a nome di tutti i sardi.»

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Il racconto della crisi economica con la disoccupazione e il lavoro precario fa parte dell’attività quotidiana dei giornalisti che operano in Sardegna e in particolare di coloro che si occupano delle aree più svantaggiate. Il fatto è che i problemi dell’occupazione e della precarietà sono condivisi anche da molti dei giornalisti che ne scrivono. Alla crisi che dura da anni si è aggiunta, poi, per il Sud Sardegna e per il Sulcis in particolare anche il tema dello sbarco dei migranti che introduce, parallelamente al tema dell’accoglienza, anche nuovi indirizzi di sviluppo sociale.
Di tutto questo si parlerà lunedì prossimo, 12 giugno, ad Iglesias, per iniziativa dell’Ordine regionale dei giornalisti della Sardegna, in un seminario dal titolo: “Deontologia, lavoro precario e immigrazione”. L’appuntamento è alle 14.00, nella Sala Branca del Palazzo civico, in Piazza Municipio.

I lavori si concluderanno alle 17.00. Interverranno Francesco Birocchi (presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna), Ferdinando Nonnis (antropologo), Marco Grecu (segretario gen. SPI-Cgil) e Davide Madeddu (giornalista). I giornalisti che parteciperanno avranno diritto a tre crediti formativi.

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Arrivano le risorse per le leggi del settore sanitario, che già dai prossimi giorni saranno trasferite ai Comuni. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della sanità Luigi Arru, ha deliberato l’assegnazione alle amministrazioni comunali dei 48 milioni previsti nella Finanziaria 2017, secondo criteri di ripartizione concordati in sede di Conferenza Regione – Enti locali, e a seguito della comunicazione del fabbisogno da parte di ciascun Comune.
«Con questa delibera procediamo speditamente per permettere ai Comuni di soddisfare le esigenze di cittadini che hanno avuto patologie particolarmente invalidanti – dice l’assessore Arru – e contemporaneamente diamo risposte a quei Comuni che nell’anno precedente non sono riuscite a soddisfare completamente i fabbisogni dei propri cittadini.»
La delibera, infatti, stanzia una quota pari a 1.150.000 euro per le amministrazioni di Alà dei Sardi, Chiaramonti, Collinas, Lula, San Basilio, Santa Maria Coghinas, Sassari, Selargius, Siliqua, Sindia, Sorso, Uras, Usellus e Ussaramanna, che nel 2015 hanno avuto risorse inferiori rispetto al proprio fabbisogno.

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I dati parlano chiaro, negli ultimi dieci anni in Sardegna i Servizi Veterinari hanno mandato in pensione circa 100 veterinari dipendenti impoverendo la pianta organica, infatti, a tutt’oggi, a causa del mancato turnover, su tre servizi veterinari presenti nelle ASSL risultano in organico circa 340 dipendenti a tempo indeterminato, 20 precari e 30 specialisti ambulatoriali.

Dati che potrebbero sembrare non allarmanti se non fosse che questi veterinari devono coprire un territorio molto esteso e spesso di difficile percorrenza. Ventiquattromila chilometri quadrati dove si trovano circa 20 mila aziende ovi-caprine, 17 mila suine e 9.000 bovine; ogni tipologia di allevamento che va da quello avicolo all’apicoltura; le industrie lattiero casearie e per ultimo, ma non per questo meno importanti, i tanti stabilimenti di trasformazione del settore della pesca, della carne e avicolo.

Il tutto aggravato dal fatto che i 340 veterinari impegnati in queste attività, sono spesso sottoposti a ritmi e carico di lavoro non sempre compatibili con l’età, tanto è vero che circa il 50 per cento dei 340 veterinari pubblici in Sardegna supera i 60 anni.

In queste condizioni si determinano spesso casi in cui è impossibile garantire i controlli che permettono il mantenimento dei Livelli minimi di assistenza nelle tre aree funzionali dei servizi veterinari pubblici, la sanità animale, l’igiene degli alimenti di origine animale e l’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, anche in considerazione del fatto che, oltre al lavoro di ordinaria amministrazione che, per rendere l’idea sono profilassi di stato, controlli e verifiche della salute e del benessere animali, condizioni igieniche degli allevamenti, dell’alimentazione animale, dell’utilizzo dei farmaci e della loro presenza negli alimenti, controlli igienici sull’attività industriale e artigianale del settore, lotta al randagismo e tanto altro ancora, i veterinari sono chiamati ad affrontare emergenze di non facile gestione, come ad esempio il contrasto alla Blue Tongue e alla Peste Suina Africana.

Nel contesto regionale il settore del patrimonio zootecnico è uno dei cardini principali per lo sviluppo economico, e la veterinaria pubblica assume un’importanza strategica al fine del mantenimento delle qualifiche sanitarie degli allevamenti e quindi delle conseguenti certificazioni dei prodotti ai fini dell’import/export. A tal proposito, il Piano Regionale per il Benessere e la Protezione degli Animali da Reddito (PRBA) è nato dall’esigenza di ottemperare alle disposizioni previste dalle norme comunitarie, nazionali e dal Piano Nazionale del Benessere Animale e al fine di rendere uniformi la programmazione dei controlli a livello regionale e le modalità di esecuzione degli stessi.

Si apprende, inoltre, da una nota del Sindacato dei Veterinari di medicina Pubblica, che: la nuova ATS vorrebbe applicare, nella nostra regione, i parametri dei fabbisogni di personale delle regioni a zootecnica intensiva e a produzioni industriali molto spinte che nulla hanno a che vedere con la nostra realtà regionale, e di voler inoltre imporre turni di mobilità d’urgenza da una ASSL ad un’altra, con percorrenze e carichi di lavoro non indifferenti. E’ evidente che se si creano le condizioni per attivare turni d’urgenza e straordinari l’organico risulta ulteriormente sottodimensionato.

In questo quadro, a dir poco allarmante, è assolutamente necessario prevedere un potenziamento delle piante organiche, stabilizzando il personale precario, aumentando le ore di servizio ai veterinari della specialistica già in organico e assumendo quello inserito nelle graduatorie concorsuali in vigore, questo è un principio rimarcato anche dalle recenti normative nazionali (sblocco turnover) e regionali che, prevedono l’avvio di nuove procedure concorsuali previa verifica dell’esaurimento delle graduatorie preesistenti.

Pietro Comandini

Consigliere regionale Partito democratico

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La Giunta regionale ha approvato il programma preliminare dei primi due interventi per “Edifici intelligenti e reti Smart” per 16 milioni e 600mila euro: efficientamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica di proprietà Area (11,6 milioni) e efficientamento energetico per raggiungere l’autosufficienza attraverso accumulatori di energia degli immobili di viale Trento, via Battisti e viale Trieste (5 milioni) a Cagliari.Si avvia così ufficialmente una nuova era per l’energia in Sardegna, quella degli edifici intelligenti che usano solo l’energia necessaria, non la sprecano anzi la autoproducono e, attraverso reti smart, ne trasferiscono la parte in eccesso alle strutture che ne hanno bisogno. Risparmio e migliore qualità della vita, dunque, già con i primi due interventi, approvati su proposta dell’assessore ad interim dei Lavori pubblici Raffaele Paci e dall’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, che mettono in campo 16,6 dei 90 milioni complessivi del Piano: obiettivo finale è l’autosufficienza energetica degli edifici pubblici regionali e comunali.

«Il futuro è qui, lo sappiamo bene e investiamo risorse per proseguire in una direzione ben precisa, sostituire con le energie rinnovabili quelle fossili – spiega Raffaele Paci -. Con le risorse che investiamo vogliamo allo stesso tempo spingere il mercato in questa direzione, orientarlo verso il settore delle energie rinnovabili che è destinato a generare lavoro e benessere, e vogliamo attivare processi di filiera che consentiranno di attrarre investimenti pubblici e privati.»
«La Regione dà per prima il buon esempio – dice l’assessore Piras -. Iniziamo ad efficientare il palazzo di Viale Trento dopo aver predisposto un programma di interventi destinati agli enti locali, ai Consorzi industriali provinciali e alle Università, il cui bando è di imminente pubblicazione. Con gli stessi contenuti, cioè efficientamento, rinnovabili e smart grid, cominciamo a investire e a distribuire l’energia in modo intelligente nei nostri uffici.»

L’efficientamento energetico degli edifici pubblici, tra cui anche le scuole, sarà realizzato per esempio attraverso opere di isolamento termico dell’involucro degli edifici, impianti di climatizzazione ad alta efficienza, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici. Efficientamento energetico, dunque, ma anche costruzione di reti intelligenti che colleghino più edifici e infine la sistemazione di “pile” che accumulano l’energia in surplus e la distribuiscono alle strutture che ne hanno bisogno grazie a un sistema di monitoraggio che controlla costantemente la situazione e regola la distribuzione di energia.

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Sabato 10 giugno, a Carbonia, verrà inaugurata la Rassegna “itinerARTEincittà”, 6 appuntamenti Aperitivo/Culturali in giro per la città che si concluderanno il 28 luglio.

Il 10 giugno 2017 presso l’Italy Snack & Wine Bar di viale Arsia, con inaugurazione alle ore 19, primo appuntamento con Salvatore Filia e la sua mostra: “ri-tratti colorati”, 12 opere fra acrilici e terrecotte realizzate di recente.

La Rassegna, promossa da il “Gruppo Liberi Pensatori”, con il patrocinio dell’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con diversi imprenditori locali, vede la partecipazione degli artisti: Lorenzo Casula, Carlo Giancola, Salvatore Filia, Valeria Finazzi, Daniela Matta e Alfredo Mussetti.

Ogni artista esporrà i propri lavori in appositi spazi situati all’interno di alcuni Bar Caffè.

Il calendario espositivo prevede 6 appuntamenti con cadenze settimanali.

Di seguito i primi tre appuntamenti:

– 10.06.2017: Salvatore Filia – presso Italy Snack & Wine Bar di viale Arsia

– 17.06.2017: Valeria Finazzi – presso il Jo Lounge Bar di via delle Poste

– 24.06.2017: Demussett (Alfredo Mussetti) – presso il Centrale 38, via Fosse Ardeatine.

Salvatore Filia è un pittore autodidatta, presente sulla scena artistica cittadina dal 1973 – anno della sua prima Personale – ha al suo attivo numerose partecipazioni a Mostre Collettive ed Estemporanee in tutta l’Isola.

Ha realizzato diverse personali, l’ultima nel 2015 a Mülheim an der Ruhr, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania.

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Con una serata dal titolo “Zipoli l’italiano”, venerdì 9 giugno, a Cagliari, si chiude il progetto “Jesuita non cantat (?)”, ideato dal Laboratorio organi storici e dal dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Cagliari, insieme alla Comunità dei Gesuiti, per raccogliere i fondi necessari al recupero dell’organo storico della chiesa di San Michele.

Alle 21.00, proprio nella Chiesa di via Ospedale, si terrà il secondo appuntamento dedicato a Domenico Zipoli, il musicista missionario che aiutò il popolo Guaranì a rivelare il suo eccezionale talento musicale.

Per l’occasione si esibiranno Gian Walter Ledda, Fabrizio Lobina, Sara Pirroni e Simona Laterza (della classe d’organo di Angelo Castaldo), Federica Cubeddu (soprano), Attilio Motzo (violino), Fabrizio Meloni (violoncello), Fernando De Luca (clavicembalo) che riproporranno brani del repertorio vocale e musicale di Domenico Zipoli.

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Il comune di Carbonia ha aperto le iscrizioni per la frequenza dell’Asilo Nido “I Colori dell’Arcobaleno” di via Manzoni, per l’anno 2017/2018.

Il servizio è rivolto ai bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi.

Le domande dovranno pervenire al Protocollo del Comune entro il 10 luglio 2017 (fatta salva la possibilità di fare la domanda nel corso dell’anno compatibilmente coni  posti disponibili), insieme al documento d’identità e all’ISEE in corso di validità.

Con le iscrizioni pervenute saranno predisposte (in base all’art. 5 del “Regolamento comunale dei servizi educativi per la prima infanzia”) le graduatorie da cui si attingerà, sino a copertura dei posti disponibili, per l’inserimento nel servizio Asilo Nido comunale.

La Coordinatrice e il personale educativo accoglieranno le famiglie che volessero visitare il Nido comunale previo appuntamento, da fissare chiamando il numero 0781.671184.

I moduli per le iscrizioni potranno essere ritirati presso la sede dell’Asilo Nido di via Manzoni e presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune in via XVIII Dicembre dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00. I moduli saranno disponibili, inoltre, sul sito www.comune.carbonia.ci.it – sezione Servizi Comunali – Servizi Sociali.

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Questa bella storia imprenditoriale è nata in Germania alla fine degli anni ’80. L’allora piccola azienda Fressnapf aprì il suo primo negozio specializzato in alimenti e accessori per animali: cani, gatti ma anche pesci, uccelli…. ispirandosi ai grandi store americani del settore. La cosa funzionò a tal punto che in pochi anni erano già cento gli store aperti, anche in franchising e successivamente iniziò una lunga e costante espansione in altri paesi europei unendosi con altri marchi leader del settore. Oggi l’azienda conta circa 1.400 negozi in tutta Europa e tratta migliaia di articoli. In Italia è presente come Maxi Zoo Italia e ogni anno apre nuovi store.

Del resto, il settore degli accessori e cibo per animali è in forte espansione. Proprio per questo il gruppo prevede…

L’articolo completo è consultabile nel sitohttp://www.diariolavoro.it/lavoro_maxizoo.html .