5 August, 2024
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Come certificato dai dati recentemente diffusi dall’assessorato regionale del Turismo, in Sardegna nel 2016 gli arrivi e le presenze rispetto all’anno precedente sono aumentati rispettivamente del 10,4 e dell’8,9 per cento. Tuttavia, questi dati assumono valenze diverse se riferite alle singole province e ai maggiori centri turistici sardi. Per avere un quadro maggiormente chiaro, con l‘obiettivo di affinare i propri strumenti di marketing, con la collaborazione di Sintur Sinergie Turistiche, il Consorzio Turistico Sardegna Costa Sud ha elaborato i dati ufficiali rilasciati dalla Regione e dalla provincia di Cagliari per capire quale sia stato nel 2016 l’andamento turistico nei maggiori centri del Sud Sardegna, ovvero Cagliari, Villasimius, Pula, Muravera, Domus de Maria e Castiadas.

«I consorzi sotto questo aspetto possono aiutare la Regione, i comuni e tutti gli enti preposti a sostenere azioni di promozione maggiormente mirate – afferma il presidente del Consorzio Turistico Sud Sardegna Martino Di Martino -. Con questa nostra iniziativa vogliamo quindi candidarci ad un ruolo attivo nell’elaborazione delle politiche di marketing e di accoglienza, perché siamo consapevoli che soltanto l’analisi corretta e mirata dei dati può aiutare gli operatori a fare i giusti investimenti. Oggi invece ci sentiamo esclusi dalle scelte regionali che non valorizzano chi opera nel territorio e che conosce meglio degli altri i punti di forza e le criticità del nostro sistema turistico.»

Nel 2016 il Sud Sardegna ha catalizzato il 19 per cento dei flussi turistici dell’intera Sardegna, con Pula e Villasimius che hanno raggiunto entrambi una quota del 4 per cento. A loro volta, i sei comuni turistici di Cagliari, Villasimius, Pula, Muravera, Domus de Maria e Castiadas (che fanno parte di Visit South Sardinia) assommano l’84 per cento del flusso turistico della provincia di Cagliari.

Nel 2016 le presenze turistiche complessive nel territorio della provincia di Cagliari sono state pari a 2 milioni 76mila007, di cui il 63,3 per cento costituite da turisti italiani (un milione 752mila) e per il 36,7 per cento da turisti stranieri (un milione 13mila). Il 13,6 per cento dei turisti italiani è in realtà composto da sardi, ed è costituito dunque da isolani (in tutto 209mila) che scelgono il sud della loro regione quale località di vacanza.

Dai dati emerge, innanzitutto, che rispetto alla media regionale (che ha fatto registrare una crescita degli arrivi dell’8,9 per cento e delle presenze del 10,4), il turismo nella provincia di Cagliari è cresciuto meno che gli altri territori, con un più 7,43 per cento negli arrivi e un più 5,75 nelle presenze. Si tratta della terza peggior performance, preceduta solo dal dato negativo (meno 0,83 per cento nelle presenze e appena un più 0,24 negli arrivi della provincia di Sassari, segno evidente del disimpegno di Ryanair dallo scalo di Alghero), e da quello dell’Ogliastra (più 3,73 per cento nelle presenze e più 4,34 negli arrivi). I territori che sono invece cresciuti di più in termini percentuali sono il Medio Campidano (più 16,31 di arrivi e più 27,68 per cento di presenze), Nuoro (15,21 e 19,53 per cento), Carbonia-Iglesias (14,29 e 16,05), Olbia-Tempio (14,01 e 16,10), Oristano (più 9,86 negli arrivi e più 11,10 nelle presenze). 

Come già sottolineato, i sei comuni turistici di Cagliari, Villasimius, Pula, Muravera, Domus de Maria e Castiadas assommano l’84 per cento del flusso turistico della provincia di Cagliari, per un totale di due milioni 556mila presenze. Muravera è stata la località maggiormente frequentata, con il 28 per cento delle presenze, seguita da Villasimius con il 21 per cento, Cagliari con il 20, Pula con 13 per cento, Castiadas con l’11 e Domus de Maria con il 7 per cento.

La serie mensile dei dati evidenzia come tutte le località conoscano il loro picco ad agosto, in particolar modo Muravera che supera le 200mila presenze, mentre è Cagliari ad avere un andamento più costante nel corso dei dodici mesi. Se si scorporano i dati tra presenze di turisti stranieri e turisti italiani, emerge invece come Cagliari sia l’unica località dove ad agosto gli stranieri conoscono un picco mentre in quel mese in tutte le altre località la loro presenza cala sensibilmente.

Il flusso turistico degli stranieri è comunque più costante: le presenze crescono nei mesi di maggio e di giugno, per poi salire ulteriormente e stabilizzarsi nei mesi di luglio agosto e settembre. Per quanto riguarda invece gli italiani, il flusso cresce vertiginosamente da maggio ad agosto (dove tocca il picco con quasi mezzo milione di presenze), per poi precipitare a settembre e a ottobre.

Interessante anche l’analisi delle provenienze. In termini assoluti, i turisti più presenti nei centri turistici del Sud Sardegna nel 2016 sono stati i tedeschi (oltre 276mila presenze), seguiti dagli svizzeri (181mila) e dai francesi (101mila). A seguire, i turisti del Regno Unito (100mila), della Russia (57mila), dell’Austria (43mila), della Polonia (31mila), dei Paesi Bassi (29mila), della Spagna (20mila) e del Belgio (19mila).

Crescono i polacchi, calano gli spagnoli In termini percentuali, sono cinque le provenienze che hanno visto crescere i visitatori mentre altrettante hanno fatto registrare un segno negativo.

Ad aumentare in maniera imponente sono stati i turisti provenienti dalla Polonia, che sono cresciuti del 141 per cento. I visitatori provenienti dal Regno Unito sono cresciuti del 12 per cento, seguiti dagli svizzeri (7 per cento), dai russi (4,5) e dai tedeschi (poco meno del due). A perdere quota sono stati invece soprattutto gli spagnoli (le loro presenze sono calate del 18,6 per cento), seguiti dagli olandesi (meno 7 per cento), dagli austriaci (meno 4,8), dai belgi (meno 5,3) e dai francesi (meno 0,45).

È interessante anche analizzare i flussi distinti per nazionalità. Dai dati si scopre infatti che i tedeschi prediligono Muravera (il 36 per cento sceglie infatti quella località per le proprie vacanze nel sud Sardegna), gli svizzeri Villasimius (32 per cento), i francesi Cagliari (34 per cento), gli inglesi Pula (33 per cento), i russi e gli austriaci Villasimius (rispettivamente con il 43 e il 30 per cento). Domus de Maria invece è la destinazione preferita dai polacchi (scelta dal 35 per cento dei loro turisti), mentre Muravera è la destinazione prioritaria degli olandesi (42 per cento). Schiacciante il dato relativo degli spagnoli: il 71 per cento dei turisti sceglie infatti Cagliari per le proprie vacanze. Il capoluogo è la località preferita anche dai belgi (34 per cento).

Un altro capitolo importante riguarda i sardi che scelgono la Sardegna. A visitare il sud dell’isola lo scorso anno sono stati quasi 210 mila, con una crescita del 32 per cento rispetto al 2015. In termini assoluti, si tratta di una quota inferiore solo a quella dei turisti tedeschi.

Il 53 per cento dei turisti sardi sceglie Cagliari, mentre il 18 per cento predilige Muravera, il 13 Pula e il 12 Villasimius. Chiudono la graduatoria Domus de Maria e Castiadas, entrambe con una quota del 2 per cento.

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Due appuntamenti da non perdere lunedì 5 giugno al Conservatorio di Cagliari, in piazza Porrino. Alle 18.00, per il VII Festival pianistico, l’aula magna ospiterà una lezione aperta del docente di pianoforte Francesco Giammarco dal titolo “L’ispirazione poetica nella musica di Beethoven”. L’incontro sarà affiancato dall’esecuzione della “Sonata in re minore op. 31 n. 2 La Tempesta“, che vedrà impegnata la pianista Noemi Mulas.

Alle 18.30, invece, nell’Auditorium si chiudono i saggi degli studenti. Per l’occasione è in programma un concerto dell’Orchestra junior del Conservatorio, diretta dal maestro Pio Salotto: si tratta dell’esito finale del Laboratorio dell’Orchestra junior under 16, una costante nella proposta formativa del Conservatorio, che offre ai giovani studenti la preziosa opportunità del suonare in orchestra.

Il programma prevede musiche del periodo barocco (Haendel, Clarke), romantico (Tchaikovsky, Grieg, Strauss) e colonne sonore cinematografiche (Williams, Doyle, Hooper).

Oltre a esibire il proprio lavoro nei concerti finali, l’Orchestra Junior ha partecipato alla manifestazione per l’apertura di “Sa Die de sa Sardigna 2012” (Teatro Verdi di Sassari ed Auditorium del Conservatorio di Cagliari); GiovaniInMusica, in collaborazione col comune di Cagliari, Sa Die de sa Sardigna 2013. Nel novembre 2013 ha concluso il Convegno Nazionale del Fondo per L’Ambiente Italiano, nel Teatro Massimo di Cagliari; nel giugno 2015 è stata inserita tra gli eventi  della “Festa Europea della Musica” organizzata dal comune di Cagliari.

L’ingresso agli appuntamenti è libero e gratuito.

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Il comune di Carbonia ha riaperto i termini per le domande di iscrizione all’Albo comunale delle associazioni.

«La città di Carbonia vanta, da sempre, una grande tradizione nel campo associazionistico. Una tradizione che l’Amministrazione comunale intende valorizzare, favorendo la collaborazione tra le associazioni, rafforzando il dialogo e la comunicazione tra il Comune e ciascuna associazione operante nel territorio cittadino – si legge in una nota di Paola Argiolas, assessore degli Affari generali del comune di Carbonia -. Il comune di Carbonia riconosce e promuove il pluralismo associativo, considerandolo espressione di libertà, solidarietà, progresso economico, sociale e civile. Saranno previste riunioni, incontri periodici e l’organizzazione di specifiche iniziative con l’obiettivo di implementare il tessuto associazionistico cittadino, potenziando fattori fondamentali come l’integrazione e l’aggregazione. In quest’ottica, il comune di Carbonia ritiene necessario avere un quadro completo di tutte le associazioni che operano in città. A tal proposito, sono stati riaperti i termini per la presentazione delle richieste di iscrizione all’Albo comunale delle associazioni cittadine.»

Le associazioni presenti nel territorio comunale che non lo avessero ancora fatto, potranno presentare la loro documentazione entro il 30 giugno 2017.

La documentazione richiesta è la seguente:

1. Atto costitutivo;

2. Statuto;

3. Codice fiscale;

4. Iscrizione all’Agenzia delle Entrate;

5. Iscrizione all’Albo Regionale.

Possono presentare domanda anche le associazioni che ancora non possiedono tutta la documentazione richiesta.

La documentazione dovrà essere trasmessa all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia, a mano o tramite il servizio postale, e indirizzata a:

Comune di Carbonia, Assessorato agli Affari Generali, Piazza Roma 1, 09013 Carbonia.

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Lo scorso 28 aprile, “cenabara”, presso la chiesa di San Ponziano, “Sa cresia manna”, si è voluta omaggiare una giornata importante per la nostra isola, “Sa die de sa Sardigna”, una giornata che ha scritto pagine di svolta per quello che sembrava essere un destino diverso.

L’associazione culturale “Su Conti” ha voluto segnare un anniversario di sì tale prestigio con un incontro di cori e quindi di musica, quale linguaggio universale che unisce tutti i popoli, qualunque sia la lingua parlata.

La serata è stata aperta dalla corale “Su Conti” di Serbariu diretta dal maestro Tonino Collu, di seguito si è esibito il coro delle “Voci di Sant’Anna Arresi” guidato dalla maestra Roberta Congiu, poi è stata la volta del coro “Is ominis del Sulcis”sempre diretti dal maestro Tonino Collu e, infine, della corale “Collegium Musicum” di Santadi.

A chiudere l’evento, l’Inno della Brigata Sassari “Dimonios” con grande partecipazione dei presenti, in tanti sino alla fine del concerto, fortemente voluto da don Amilcare Gambella.

Nadia Pische

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Giovanni Rossi è il nuovo direttore sportivo del Cagliari Calcio. 51 anni (è nato a Massa il 24 maggio 1966), ex centravanti (ha vissuto la sua lunga carriera da calciatore, dal 1984 al 2003 quasi interamente tra C2 e C1, con una stagione in B al Como), ha iniziato la nuova carriera da direttore sportivo nel 2003/2004, con l’Aglianese, società con la quale aveva appena concluso gli ultimi due campionati da calciatore. Nella stagione appena conclusa ha lavorato al Sassuolo, società con la quale ebbe una prima esperienza dal 2006 al 2010, contribuendo a portare il Club emiliano dalla C2 alla B. Ha sempre dedicato particolare attenzione ai giovani talenti e al termine della stagione 2009/2010 è stato assunto dalla Juventus con il ruolo di responsabile e direttore sportivo delle squadre giovanili, un incarico che gli ha dato esperienza internazionale ed un’importante impronta manageriale. Dopo tre stagioni è ritornato al Sassuolo, nuovamente come direttore sportivo della prima squadra, ritrovando il Club in serie A e lo ha accompagnato sino all’Europa League.

Giovanni Rossi, nuovo DS del Cagliari Calcio. Fonte http://www.cagliaricalcio.com/

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La Miniera di Monteponi il 28 e 29 luglio ospiterà il V Summer Is Mine Festival, organizzato dall’associazione culturale Lee Van Cleef.

«Quest’anno, per la prima volta, riusciamo ad arrivare in miniera e per giunta in uno dei siti più belli, insieme alla Grande Miniera di Serbariu e quella di Montevecchio, che i nostri territori possano offrirci: la Minera di Monteponi ad Iglesias – spiegano gli organizzatori -. All’ombra del Pozzo Sella, recentemente restaurato e riportato agli antichi splendori, il Summer Is Mine si prepara ad ospitare la Line-Up più ambiziosa della sua storia. La formula non cambia: il meglio delle band locali con i gruppi più interessanti, per noi, della penisola. È il nostro marchio di fabbrica ormai, un delitto stravolgerla. Si parte venerdì 28 luglio con il bluesman di Gavoi River of Gennargentu e questa è un’altra delle novità dell’edizione numero cinque: due bluesman in apertura delle due serate. Ci saranno i Quercia, local heroes accasatisi su V4V e reduci dall’ottimo tour “In continente”, i Moti Mo che hanno di recente presentato l’esordio discografico, i sardo-piemontesi Sabbia che sono un po’ la nostra scommessa, i milanesi Younger and Better, giovani ma con partecipazioni a festival prestigiosi come Ypsigrock e A Night Like This Festival e poi, gli headliner del venerdì, gli His Clancyness di Jonathan Clancy, autori a nostro modesto parare del miglior disco italiano del 2016.»

Sabato 29, si parte con il secondo bluesman del cartellone, quell’Andrea Cubeddu già apprezzato nella festa di chiusura dell’ultimo Summer Is Mine al FireOneStreetPark e fresco fresco di esordio, Alek Hidell spippolatore sardo trapiantato a Milano e già 50% degli Everybody Tesla. Solki e Stres, due band ma un solo cuore: i primi sono formati da componenti degli ex Blue Willa, Baby Blue e Topsy The Great e hanno pubblicato due dischi fenomenali; i secondi sono in realtà sempre loro che si fanno guidare in questa occasione da quel genio (e sregolatezza) di Alessandro Fiori, cantante dei Mariposa prima, dei Craxi poi e titolare di una meravigliosa carriera solista. Headliner del secondo giorno, saranno due nomi su cui abbiamo lavorato tanto per portarli sul nostro palco: Giungla e Niagara. Il primo è il monicker dietro il quale si cela Emanuela Drei, già bassista dei già citati Clancyness, one woman band capace di attirare le attenzioni della stampa estera (Noisey e NME su tutte) e di partecipare proprio qualche mese fa al prestigiosissimo SXSW di Austin, Texas. I Niagara, sono tra le migliori band italiane. Vengono da Torino, sono apparsi “solamente” su Spin Magazine, Rolling Stone, Consequence of Sound e FACT e, fidatevi di noi, spaccano veramente. Ogni serata verrà chiusa da dj set.

Non solo musica al SIM 2017, ci saranno i ragazzi di Trevessu, il food di qualità e tavole rotonde con i giovani esperti di Save Industrial Heritage, un progetto in collaborazione con la CGIL Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente.

E poi ancora, il Market is Mine, l’area espositori che raccoglierà una selezione di artigiani e piccoli produttori da tutta l’Isola, ZINO – travelling bookshop – e le sue proposte “itineranti” di editoria indipendente, live painting con l’illustratrice trapanese trapiantata a Bologna, Emanuela Di Vita.

L’ingresso ai concerti sarà gratuito.

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Dopo la pubblicazione del caso del bambino strappato in modo drammatico dalle braccia del padre, reso noto con la pubblicazione di un video shock dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU Onlus), abbiamo ricevuto una seconda testimonianza drammatica di una mamma che da due anni vi­ve come “ospite” ins­ieme con i suoi 2 bambini di 3 e 4 anni in una casa famiglia, con la potestà geni­toriale sospesa.

Di seguito il testo integrale.

Ho visto il video shock del bambino strappato dalle bracc­ia del padre in mani­era a dir poco DISUM­ANA, per essere  poi accompagnato in casa famiglia contro la sua volontà, nonos­tante chiedesse, con urla e disperazion­e, di non voler anda­re…

Sono piene le cronac­he di queste storie drammatiche che fini­scono per devastare chi ne è vittima, e costituiscono un vero e proprio abuso ps­icologico sui minori coinvolti.

Anche io sono finita nel gorgo del busin­ess delle case famig­lia e da due anni vi­vo come “ospite” ins­ieme con i miei 2 bambini di 3 e 4 anni con la potestà geni­toriale sospesa, se­nza poter esercitare i miei diritti di madre, senza aver fat­to nulla di male ai miei figli.

Il padre dei miei fi­gli è stato accusato di maltrattamenti in famiglia e io ho chiesto l’inserimento in comunità nel 201­5. Da allora sono en­trata in un tunnel senza via d’uscita, perché anziché essere aiutata e vedere riconosciuti i miei diritti sono stata letteralmente affonda­ta, deprivata di tut­to. Il Tribunale dei Minorenni ha dato avvio ad una apertura della procedura di adottabi­lità (ADS) in caso in cui i bambini non possano essere affi­dati ai nonni, o zii, senza per nulla te­ner conto della mia figura genitoriale.

Sono stata sottoposta ad una CTU e ad una perizia psichiatri­ca che non hanno riscontrato alcuna patologia psichiatrica o distur­bo di personalità né a me né ai miei fig­li, a parte una care­nza delle competenze genitoriali, per la quale però non sono stata avviata ad alcun percorso di rec­upero, a parte i gru­ppi di sostegno ai quali ho partecipato all’interno della ca­sa famiglia.

Le relazioni nei miei confronti sono tut­te positive sia da parte del servizio so­ciale, sia da parte della comunità, che mi ritiene perfett­amente in grado di potermi occupare adeg­uatamente dei miei figli.

Ma, purtroppo, c’è un altro ostacolo: non ho un lavoro! Certo, per potermi occupa­re dei bambini, segu­ire i gruppi di sostegno alla genitorial­ità, sottopormi alle perizie, alle CTU, ai colloqui con il servizio sociale, al­le udienze in Tribun­ale, e per potermi attenere alle regole della comunità che prevedono una presenza costante della mad­re con i bambini, ho dovuto arrendermi a questa scelta… e adesso però sono anco­ra in trappola! Sono una oss ed il mio lavoro prevede un contratto su tre turni. Non avrei potuto e non posso lavorare solo “ogni tanto”.

Questo però non mi sembra una motivazione sufficiente per po­ter stabilire la mia inidoneità di madre­…

Il servizio sociale ha fatto richiesta al Tribunale di poter valutare un nostro “trasferimento” in un’altra comunità dove avrei la possibilità di lavo­rare e di poter esse­re ospite di una casa famiglia, temporan­eamente. Ma vorrei, innanzitutto, che venisse chiusa la proced­ura di adottabilità e vorrei riavere la potestà genitoriale per poter ricomincia­re piano piano a ric­ostruire la mia vita insieme ai miei fig­li.

Grazie.

Da una mamma invisib­ile.

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Il caso del bambino strappato in modo drammatico dalle braccia del padre, reso noto con la pubblicazione di un video shock dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU Onlus), ha avuto una vasta eco e sta facendo emergere tante situazioni analoghe che coinvolgono minori. Ieri abbiamo ricevuto due testimonianze drammatiche da mamme che vivono vicende analoghe nei rapporti con i figli.

Di seguito pubblichiamo la prima.

Gentile Direttore,

Ho visto il video shock del bambino strappato all’affetto del padre e della nonna.

Anche nel mio caso, mia figlia è stata strappata da me in base alla perizia eseguita dalla dott.ssa specializzata in neuropsichiatria nell’anno 2014, senza che io abbia mai fatto maltrattamenti.

In base alla perizia, è risultato che il rapporto mio e di mia figlia è simbiotico e che la stavo condizionando, che siamo troppo unite.

Nella perizia ha chiesto di separarci e di allontanare mia figlia, perché secondo la relazione stavo ostacolando e danneggiando la crescita di mia figlia.

Mia figlia è stata messa in comunità contro la sua volontà e la mia, a tal punto che mi ha chiesto aiuto piangendo in ginocchio, supplicandomi di non lasciarla con loro.

L’ho cresciuta nel miglior modo possibile: educandola e insegnandole i principi sani, l’ho seguita nell’istruzione, nello sport, nella salute, è sempre libera di poter vedere il padre, le ho lasciato il suo spazio per quanto riguardava la socializzazione.

Comunicavamo sempre, il nostro rapporto era sincero, basato sul rispetto reciproco.

Adesso mi ritrovo a non vederla, a non poter comunicare con lei in nessun modo.

Io mi sento distrutta, nonostante tento di poter avere gli incontri non ho nessuna risposta positiva, il tempo passa, questa è una enorme sofferenza traumatica per mia figlia e per me.

Desidero solo, come lo desiderava mia figlia, di riavere la libertà, di vivere la sua vita di adolescente come tutti i ragazzi e io di abbracciarla con tutto l’amore che provo per lei.

Lettera firmata di una mamma sarda

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Si è svolto a Cagliari, nella sede dell’assessorato degli Affari Generali, l’incontro tra gli assessori dell’Agricoltura Pierluigi Caria e del Personale Filippo Spanu ed i rappresentanti sindacali dei 280 lavoratori dell’Associazione Regionale Allevatori.
Si è discusso delle questioni che riguardano l’attività di tecnici, agronomi e veterinari che operano nel contesto agricolo e zootecnico, garantendo servizi pubblici, sulla base di una convenzione tra l’Agenzia Laore e l’Aras.
L’assessore Caria ha ricordato la decisione della Giunta Pigliaru «di prevedere tempi più lunghi per l’operatività della convenzione che avrà termine nel 2020 mentre nel recente passato veniva rinnovata ogni anno».
«Siamo pienamente disponibili al confronto e valutare tutte le possibili soluzioni – ha detto Filippo Spanu -. Ma riteniamo sia prioritario rafforzare e migliorare l’attuale sistema e proiettarci nel periodo successivo al 2020 per dare una prospettiva di maggiore stabilità ai lavoratori.»
L’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, nel ribadire l’esistenza all’interno dell’Associazione di professionalità qualificate, ha spiegato che «la Giunta vuole affidare a chi lavora nell’Aras le funzioni storiche nell’ambito dell’assistenza tecnica a favore del mondo delle campagne. Vogliamo recuperare questi compiti per valorizzare il ruolo e i compiti dei lavoratori.» 
Nel corso della riunione è stato affrontato anche il tema della procedura concorsuale prevista dalla legge del 2009 che però, per effetto dei vincoli imposti dalle norme nazionali, consentirebbe l’ingresso nella pubblica amministrazione regionale, di un numero molto ristretto di persone.

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L’Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura (Agris) ha indetto una selezione pubblica per il conferimento di una borsa di studio per laureati dal titolo: “Attività raccolta dati in tema di pesca e acquacoltura”.
Le richieste dovranno pervenire entro le ore 13.00 del 19 giugno 2017 attraverso una delle seguenti modalità:
– tramite raccomandata A/R all’Agenzia Agris Sardegna – Servizio Ricerca per i Prodotti Ittici, località Bonassai, SS 291, km. 18,6, 07100 Sassari;
– a mano presso l’Ufficio protocollo dell’Agris di Sassari, località Bonassai, SS. 291, km. 18,6 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00);
– tramite posta elettronica certificata all’indirizzo: protocollo@pec.agrisricerca.it .