5 August, 2024
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Sono state presentate la scorsa settimana, nel corso di un’assemblea di cittadini, sindaci e autorità del territorio, le conclusioni dell’analisi di prefattibilità sulla valorizzazione del borgo monumentale di Tratalias in un’ottica turistico-ricettiva. Lo studio, finanziato nell’ambito degli interventi di assistenza tecnica del Piano Sulcis, è stato curato da Invitalia s.p.a.
Sono intervenuti il sindaco Marco Antonio Piras, i tecnici di Invitalia s.p.a. Fabio Finnazer e Sonia Caggiano ed il Coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi e alcuni cittadini.
I tecnici di Invitalia hanno illustrato le modalità per pervenire alla realizzazione di un albergo diffuso utilizzando le volumetrie esistenti, nel pieno rispetto dei vincoli a cui è sottoposto l’antico insediamento.
L’intervento prevede una prima fase, per un investimento iniziale di 1,6 M€, con la realizzazione di 50 posti letto che arriveranno a regime a circa 150 con un investimento di 4.8 M€. L’analisi svolta mostra un valore netto attualizzato e su un indice di redditività positivi. L’intervento è cioè sostenibile in chiave imprenditoriale.
E’ possibile, dunque, realizzare l’intervento, attingendo a capitali privati, con lo strumento della finanza di progetto ovvero della concessione in realizzazione e gestione della struttura alberghiera per un periodo adeguato a remunerare l’investimento e consentire un ragionevole utile di impresa.
In tempi brevi si procederà, d’intesa fra il Comune, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e per le province di Oristano e Sud Sardegna e con la Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica, a completare la definizione del quadro degli interventi.
L’investitore potrà contare inoltre sugli incentivi del settore Turismo sia su base regionale (Piano Sulcis) che nazionali.

Gli interni della Cattedrale di Tratalias.

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Entro l’estate il Consiglio regionale approverà una nuova legge che darà una risposta alle richieste dei dipendenti dell’Agenzia Forestas. E’ l’impegno assunto dalla Conferenza dei capigruppo al termine dell’incontro con una delegazione dei lavoratori che in mattinata hanno manifestato sotto il Palazzo del Consiglio regionale per protestare contro l’applicazione del contratto privatistico agli operai addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale. A sostegno della vertenza, i rappresentanti del sindacato Confederdia hanno consegnato al presidente del Consiglio Gianfranco Ganau un plico con circa 3.000 firme.

«C’è la massima attenzione del Consiglio – ha assicurato il presidente Gianfranco Ganau – la questione è all’esame della Prima Commissione che in questi giorni sta completando gli approfondimenti. Alcune delle questioni ostative all’applicazione del nuovo contratto per i forestali sono i via di definizione, presto si avrà un quadro completo. La Commissione ha in carico due proposte di legge che possono essere unificate o riscritte con l’impegno di arrivare all’approvazione di un provvedimento ad hoc entro l’estate.»

Impegno confermato dal presidente della Prima Commissione Francesco Agus: «La Commissione ha accertato nei giorni scorsi che l’operazione è pari all’1% del costo del personale, l’ostacolo economico è dunque rimosso. Stesso discorso per le questioni previdenziali. L’audizione dei vertici dell’Inps ha confermato che il passaggio dal contratto privatistico a quello pubblico non comporterà maggiori oneri. Rimane invece da approfondire il problema relativo agli operai forestali. Su questo – ha detto Francesco Agus – gli approfondimenti vanno avanti e a breve presenteremo una proposta».

D’accordo per una soluzione in tempi rapidi tutti i capigruppo che hanno partecipato all’incontro: Pietro Cocco (Pd), Pietro Pittalis (Forza Italia), Gianluigi Rubiu (Udc), Daniele Cocco (Sdp), Annamaria Busia (Misto) e Attilio Dedoni (Riformatori sardi).

Soddisfatti i rappresentanti dei lavoratori: «Prendiamo atto dell’impegno della Conferenza dei Capigruppo – ha detto il segretario di Confederdia Gianluca Cinus – ci auguriamo che la volontà politica si traduca in fatti concreti. Auspichiamo un’approvazione in tempi rapidissimi del provvedimento».

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Ancora una volta Poste Italiane indice una selezione speciale per portalettere in tutte le province italiane. Questa volta perché si avvicina il periodo estivo e quindi le nuove leve serviranno per le sostituzioni con il personale ordinario. Nonostante quindi i continui tagli nel settore “consegna corrispondenza” la figura del portalettere resta centrale per Poste Italiane.

La candidatura si potrà inviare fino al 13 giugno e le assunzioni interesseranno tutte le province italiane per le esigenze dei vari uffici postali. I requisiti di base sono: essere in possesso di un qualsiasi diploma o una qualsiasi laurea anche triennale, mentre non sono richieste conoscenze professionali specifiche.

Non ci sono limiti di età per la partecipazione.

I contratti, a tempo determinato, saranno diversificati da zona a zona sia in termini numerici che di durata a seconda… 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/selezione_poste_2017.html .

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E’ stato uno straordinario successo quello che ieri sera ha sugellato il concerto di Elena Ledda (voce) e Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile), andato in scena sul palco del Teatro Pirandello di Lima, per l’appuntamento annuale Dialogo Musicale Italia Perù. Ad aprire il concerto è stato il set di Elena Ledda e Mauro Palmas che hanno eseguito alcuni brani del repertorio della cantante sarda. Al duo si sono aggiunti, poi, anche il percussionista Carlos Ramirez Nuñez e il chitarrista Francisco Rey Soto, insieme ai quali hanno proposto una splendida versione di “Sceti Tui”, a cui è seguito il breve interludio in cui è stata protagonista la voce di Jorge Pardo che ha proposto tre brani dal suo personale songbook.

Il finale ha visto il ritorno in scena Mauro Palmas ed Elena Ledda con quest’ultima che ha regalato uno splendido duetto con Pardo in un’intensa versione di “Sienda” con i versi cantati rispettivamente in sardo e spagnolo. Il concerto si è concluso con una strepitosa versione del canto andino “Ojos Azuel” e il bis “Gracias a la Vida”, entrambe cantate a due voci.

Organizzato dall’Istituto Italiano di cultura della capitale peruviana, con la direzione artistica di Federico Solari, l’evento si è tenuto alla presenza del console italiano, e ha visto il teatro sold out con un pubblico attento e partecipe che ha avuto modo di assistere ad una serata indimenticabile con l’inedito dialogo tra la tradizione musicale sarda e quella peruviana tra incroci ed attraversamenti sonori.

 

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«Il Consiglio regionale dica con chiarezza se la Commissione d’inchiesta sui costi della Sanità deve andare avanti. Se in Aula ci sono forze contrarie vengano allo scoperto. La politica ha il dovere di curare da sola i propri mali». A distanza di qualche giorno dalle dimissioni dalla Commissione d’inchiesta del vicepresidente Roberto Deriu (Pd), a difesa dell’operato dell’organismo consiliare istituito nel giugno 2015 interviene il presidente Attilio Dedoni (Riformatori): «La Commissione non è stata un flop – ha detto Attilio Dedoni – le dimissioni dell’on. Roberto Deriu sono dovute a un sentimento di frustrazione di fronte alle difficoltà incontrate in questi due anni per ottenere i documenti dalle Asl. Il lavoro fatto è però servito a far capire quali sono i veri motivi che impediscono di fare chiarezza sui costi della Sanità e ad aprire gli occhi all’intero Consiglio sulle scelte future».

Il presidente Dedoni ha poi elencato tutte le attività mandate avanti dalla Commissione in questo primo biennio di lavoro senza nascondere l’amarezza per i troppi ostacoli disseminati sul percorso: «Abbiamo cominciato con la richiesta dei documenti sugli appalti per le forniture, in alcuni casi ci siamo trovati davanti a un vero e proprio muro di gomma. Alcune Asl non hanno fornito i dati, altre lo hanno fatto in modo lacunoso – ha aggiunto Attilio Dedoni – siamo però riusciti a capire che l’origine degli sprechi non è da attribuire solo alla spesa farmaceutica, come sostiene l’assessore Arru, ma si annida in altri settori come l’attribuzione indiscriminata di incarichi dirigenziali, l’alta presenza di gravi patologie sul territorio isolano, l’acquisto non centralizzato di beni. Ieri, durante il nostro sopralluogo a Nuoro è emerso che il liquido di contrasto per la Tac e la risonanza magnetica costa 7 euro al Brotzu a fronte dei 17 euro pagati da altre Asl. Sono storture da correggere, il costo del sistema sanitario è altissimo, oltre il 50% del bilancio regionale. Anche quest’anno chiuderemo con un buco di 400 milioni di euro».

Durissimo il giudizio sull’operato dell’assessore Arru: «E’ stato lui il primo a dire che la Commissione non serviva a nulla – ha rimarcato Attilio Dedoni – noi naturalmente pensiamo il contrario. Il Consiglio dica adesso cosa vuole fare. In questi anni abbiamo chiesto alla Presidenza di metterci a disposizione un informatico e uno statistico per la lettura incrociata dei documenti acquisiti. Purtroppo non si è riusciti ad attivare il servizio».

Il presidente della Commissione d’inchiesta si è poi soffermato sui ritardi nell’apertura dell’ospedale Mater di Olbia: «Il sopralluogo di ieri della Commissione Sanità è servito per capire che ci vorranno ancora molti mesi per l’apertura della diagnostica – ha affermato Attilio Dedoni – sappiamo inoltre che alcune specialistiche, come la cardiochirurgia, non si faranno. Ciò determinerà un taglio di circa 60-80 posti letto che dovranno essere ridistribuiti. Luigi Arru lo sapeva da tempo, perché non ha informato il Consiglio. Sulla riforma della rete ospedaliera si sono falsificati i dati. Questo è inaccettabile, l’assessorato non è un califfato deve rispondere al Consiglio».

Molto critico anche il giudizio su un’altra iniziativa della Commissione: «Un commissario, Angelo Carta del Psd’Az, ha chiesto con forza di avere i documenti sulle assunzioni degli operatori sanitari interinali nelle Asl di Oristano e Nuoro nessuno ha risposto e per questo si è dovuto rivolgere alla Procura della Repubblica. La politica ha il dovere di prendere la situazione in mano senza aspettare un intervento esterno. La Commissione d’inchiesta – ha concluso Attilio Dedoni – è nata come rimedio ai malanni della sanità, chi la vuole affossare lo faccia alla luce del sole».

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Nuove reti idriche a Iglesias e Perdaxius. Abbanoa avvia ulteriori investimenti per oltre mezzo milione di euro nell’eliminazione delle vecchie condotte comunali ormai inadatte a garantire il servizio. La prossima settimana saranno già operativi i nuovi cantieri che porteranno alla sostituzione integrale di interi tratti di tubature e dei relativi allacci alle utenze servite. 

Iglesias. Dopo i numerosi interventi realizzati nei mesi passati in diverse zone della città, a Iglesias sarà ora la volta del comparto di Campo  Romano. Complessivamente saranno realizzati circa due chilometri e mezzo di nuove reti in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta, con un investimento di circa 450mila euro. Le strade interessate sono diverse e sono state divise secondo un preciso calendario.

  • Giugno-Luglio: via Olbia, via Riccione, via Taranto, via Ancona e via Brescia
  • Agosto-Dicembre: via Siracusa, via La Spezia, via Prato, via L’Aquila, via Brescia, via Veneto e via Baracca

Perdaxius. Nel centro sulcitano di Perdaxius, le squadre di Abbanoa saranno operative la prossima settimana in località Is Ergois. Con un investimento di circa 50mila euro saranno rifatti 700 metri di condotta sempre in ghisa sferoidale e anche le relative diramazioni che servono le utenze circostanti

Lo studio delle reti e delle opere in programmazione è stato effettuato dai tecnici del settore Distribuzione di Abbanoa che hanno stabilito i relativi piani d’azione. Gli interventi sono stati individuati tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni e riguardano principalmente la sostituzione di reti idriche che sono state oggetto di numerose rotture tanto da richiedere diversi interventi di riparazione. Complessivamente i tre cantieri in corso riguardano un chilometro e mezzo di nuove condotte. La loro attivazione consentirà di eliminare le vecchie tubature “colabrodo” garantendo un migliore servizio per le utenze e un notevole risparmio di risorsa idrico.

 

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Sarà necessaria una nuova configurazione della struttura del Mater Olbia per adattarla alla nuova rete ospedaliera e potenziare il settore della radio-terapia e consentire alla Sardegna di abbattere le liste d’attesa per questo trattamento, riducendo di conseguenza la consistente “mobilità passiva” (che ha una incidenza di oltre 25 milioni annui per il servizio sanitario regionale).

E’ quanto emerso al termine del sopralluogo che la commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Psi), ha effettuato presso la struttura che la Qatar Foundation sta realizzando nel centro gallurese.

Il nuovo assetto del Mater Olbia, che prevede anche una riduzione (ancora da quantificare) dei 242 posti-letto complessivi originariamente assegnati, deve ancora essere formalizzato ma non dovrebbe comportare lo slittamento dei tempi di completamento del nuovo ospedale.

Occorrerà però intervenire, come ha comunicato il manager della QF Lucio Rispo, sia sull’adeguamento dell’immobile (per circa 20 milioni) che sulla dotazione tecnologica (per altri 20 milioni). «Attualmente – ha detto ancora Rispo – la parte edilizia dell’intervento è completata per l’81% e contiamo di portarla  a termine in tempi molto brevi mentre per l’accreditamento procederemo per fasi in un percorso che prevediamo di concludere entro il 2018».

Nello stesso tempo, la Qatar Foundation ha perfezionato accordi con importanti istituzioni nazionali per la gestione della struttura e con centri di ricerca internazionali per dare vita ad un nuovo “polo” di ricerca scientifica che avrà sede al Mater.

Dopo il sopralluogo durato circa due ore, la commissione ha tenuto una riunione conclusiva assieme al management della Qatar Foundation. Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Lorenzo Cozzolino, Giuseppe Meloni, Daniela Forma e Rossella Pinna del Pd, Giorgio Oppi dell’Udc, Giovanni Satta ed Emilio Usula del Misto, Pierfranco Zanchetta di Cps, Attilio Dedoni dei Riformatori sardi, Daniele Cocco di art.1-Sdp, Edoardo Tocco e Giuseppe Fasolino di Forza Italia.

Molti consiglieri, con sottolineature diverse, hanno lamentato la mancanza di informazione alla commissione e indirettamente al Consiglio sulle modifiche della rete ospedaliera esprimendo però una valutazione positiva sia sull’esito del sopralluogo che, in prospettiva, sul ruolo che il Mater Olbia potrà esercitare nel miglioramento del sistema sanitario della Sardegna.

Il capogruppo del Cps, Pierfranco Zanchetta, in particolare, ha sollecitato un sopralluogo della commissione presso l’ospedale “Paolo Merlo” di La Maddalena.

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Dopo le dimissioni di Paolo Maninchedda, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha assegnato l’interim dell’assessorato dei Lavori pubblici all’assessore della Programmazione Raffaele Paci. L’interim, affidato a Paci in qualità di vicepresidente della Giunta regionale, «si prolungherà per il tempo necessario a dare seguito al confronto con il Partito dei Sardi e la coalizione per confermare il buon lavoro fatto finora e proseguire l’esperienza di governo intrapresa insieme». Il decreto di nomina sarà firmato domani.

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Il 24 maggio il segretario generale Cisl del Sulcis Iglesiente Fabio Enne ed il responsabile del dipartimento Industria Massimo Cara, hanno chiesto un incontro urgente alla Sider Alloys, la società che sta trattando l’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, «per avere informazioni circa il Piano Industriale Sider Alloys, che risulta essere ufficialmente presentato presso il Mise, ma del quale non si conosce nessun elemento, e i vostri intenti di carattere industriale per la ripartenza degli Impianti».

Il 29 maggio, la Sider Alloys ha risposto ai rappresentanti della Cisl, sottolineando che «negli accordi da noi sottoscritti con Invitalia sono previste delle clausole espresse che vietano la divulgazione di informazioni a terze parti. Non siamo pertanto autorizzati a fornire ulteriori dettagli rispetto a quanto già pubblicamente diffuso. RingraziandoVi per l’interesse dimostrato da una importante compagine sociale quale la Vostra, vi confermiamo la nostra volontà di organizzare un incontro non appena le condizioni lo consentiranno».

Ieri Fabio Enne e Massimo Cara hanno scritto nuovamente al dottor Giuseppe Mannina, rappresentante della Sider Alloys a Lugano.

«Ringraziando per la vostra risposta alla nostra richiesta d’incontro – hanno scritto Enne e Cara – non possiamo esimerci dal manifestare stupore circa la motivazione di impossibilità da voi comunicata. Chiarendo che il nostro intento era quello di contribuire all’accelerazione per la definizione della vertenza che da anni costringe tutte le maestranze ex Alcoa e delle ditte d’appalto, in uno stato di precarietà assoluta e con indecifrabili prospettive sulla ripresa produttiva – hanno aggiunto i due rappresentanti sindacali – crediamo giusto dare priorità a questo aspetto sociale causato da una pessima gestione politica caratterizzata dalle incertezze e dai rinvii, piuttosto che giustificare le clausole di riservatezza esistenti negli accordi da voi sottoscritti con Invitalia, dove peraltro si registrano costantemente divulgazione ed informazioni, anche dettagliate, sinceramente molto preoccupanti.»

«Riteniamo inevitabile e scontato un incontro non appena le condizioni lo consentiranno – hanno concluso Fabio Enne e Massimo Cara – come d’altronde saranno inevitabili le eventuali azioni di contrarietà, qualora insista questo lento processo di “segretezza” alquanto singolare.»

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Il giornalista pubblicista Andrea Corda, 36 anni, laureato in Scienza della comunicazione, è il nuovo segretario dello staff del sindaco di Carbonia Paola Massidda. Il suo nome faceva parte di un lungo elenco di candidati, ben 63, tra i quali laureati in Economia e Commercio, Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienza della comunicazione, che hanno partecipato al bando di selezione pubblicato dal comune di Carbonia. Fin qui si tratta della conclusione di una normale procedura di selezione ma… Eh sì, c’è un ma, che scaturisce dal fatto che Andrea Corda il 5 giugno 2016 era uno dei 6 candidati alla carica di sindaco, proposto dalla lista Unidos, il movimento fondato dal deputato Mauro Pili. Un anno fa, dunque, Andrea Corda era uno degli avversari politici di Paola Massidda, poi eletta a sindaco nel trionfale ballottaggio con il sindaco uscente Giuseppe Casti, e oggi diventa un suo collaboratore di strettissima fiducia. Alle elezioni ottenne 1.317 voti, il 7,84%, risultato che non gli è bastato per essere eletto consigliere comunale, perché la vittoria di Paola Massidda, con il Movimento 5 Stelle, la cui lista al primo turno aveva ottenuto “solo” il 17,91%, ha lasciato solo 9 seggi a tutte le opposizioni che al primo turno avevano ottenuto complessivamente l’82,09% dei voti e si sono divisi il 40% dei seggi (Andrea Corda sarebbe stato eletto se a vincere il ballottaggio fosse stato Giuseppe Casti).

Andrea Corda è sorpreso del clamore scatenatosi intorno all’esito della selezione, alla quale ha partecipato con altri 62 aspiranti.

«Ho avuto un’esperienza politica con il Movimento Unidos – spiega Andrea Corda – ma io ero e resto un giornalista e come tale ho partecipato alla selezione. Il mio impegno politico, peraltro, si è esaurito dopo il ballottaggio del 19 giugno 2016, nonostante mantenga un buon rapporto con gli amici con i quali ho condiviso l’esperienza delle Amministrative. Quello di segretario dello staff del sindaco è un incarico tecnico part time per 28 ore settimanali – aggiunge Andrea Corda – della durata di un anno.»

Andrea Corda nel dicembre 2015 ha ricevuto, a Firenze, il Premio Spadolini Nuova Antologia, riservato a tesi di laurea specialistica e di dottorato su un tema relativo alla storia politica e culturale dell’Italia contemporanea (‘800-‘900) e due mesi dopo, un secondo premio, dal Centro Studi sul giornalismo Gino Pestelli di Torino, per la sua tesi di dottorato in Storia del giornalismo, dal titolo “Il giornalismo in Sardegna dall’istituzione della Regione Autonoma ai giorni nostri. Tra conservazione e innovazione”.

Dopo l’esperienza politica, Andrea Corda ne ha avuto una giornalistica, con l’emittente televisiva Canale 40, della quale è stato direttore della testata giornalistica e per alcuni mesi ha curato il telegiornale. «Questa esperienza si è chiusa definitivamente dieci giorni fa», ha sottolineato Andrea Corda.

La scelta del sindaco Paola Massidda, comunque, inevitabilmente, fa discutere. Tra gli interventi più critici, riportiamo quello di Giuseppe Casti, Partito democratico, ex sindaco, sconfitto da Paola Massidda nel ballottaggio.

«Uniti. Un anno fa si presentavano rivali politici alle elezioni Comunali di Carbonia. Oggi Andrea Corda, candidatosi con Unidos all’epoca, è diventato il Segretario Personale della Sindaca Paola Massidda del Movimento 5 Stelle – ha scritto Giuseppe Casti questa mattina in un post del suo profilo Facebook -. Prima rivali politici, oggi, invece, hanno trovato, evidentemente, punti di accordo tra loro. Al di là della preparazione e del curriculum di tutto rispetto, che sicuramente Andrea Corda può esibire, è una scelta estremamente discutibile e politicamente confusa. Mi pare strano, poi, che all’interno dello stesso Movimento 5 Stelle, dove militano persone anche molto preparate, non ci fosse davvero nessuno in grado di ricoprire questo ruolo.»
«A volte ti chiedi come mai al ballottaggio tutti gli altri schieramenti siano confluiti su Paola Massidda e sul Movimento 5 Stelle… – ha concluso Giuseppe Casti – poi piano piano le risposte arrivano.»