5 August, 2024
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Prosegue il confronto tra la Giunta e i rappresentanti di categoria e territoriali di Cgil, Cisl e Uil sul contratto dei forestali bloccato dal 2010.
L’esecutivo, con gli assessori dell’Ambiente Donatella Spano e al Personale Filippo Spanu, ha riferito che va avanti, in modo continuativo, il dialogo con il Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e, tramite lo stesso Dipartimento, con la Ragioneria dello Stato.
Dal Governo si attende, a breve, la conferma formale e definitiva della validità del contratto privatistico per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria, sottoscritto nel 2010.
Con l’atto formale di conferma l’esecutivo nazionale dovrà indicare – hanno spiegato gli assessori – la sua posizione ufficiale sulle possibili modalità di applicazione della parte economica del contratto che, come per tutti i lavoratori del settore pubblico, potrà avere effetti per il periodo successivo alla sentenza della Corte Costituzionale che, nel 2015, ha stabilito l’illegittimità del blocco contrattuale.
Gli esponenti della Giunta hanno ribadito la necessità che i dipendenti dell’Agenzia Forestas non siano discriminati rispetto agli altri lavoratori del sistema Regione e che non subiscano danni o svantaggi di natura economica.
Gli assessori hanno infine rimarcato che, come prevede la legge istitutiva dell’Agenzia, l’unico contratto applicabile per i lavoratori è quello privatistico per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria.
Nei prossimi giorni è in programma un nuovo incontro tra la Giunta ed i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

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«La Regione scenda in campo per salvare il centro di pronto intervento Don Vito Sguotti di Medadeddu.»

Il grido d’allarme arriva da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Il centro di pronto intervento di Medadeddu è un punto di riferimento per le esigenze di numerosissime persone in stato di necessità e senza fissa dimora, in collaborazione e sinergia con i Servizi Sociali, fino al loro reinserimento – sostiene Gianluigi Rubiu -. Riteniamo inconcepibile che una struttura che opera nell’universo dell’assistenza sociale e del sostegno ai soggetti svantaggiati subisca delle sforbiciate che rendono impossibile portare avanti le attività.»
Gianluigi Rubiu non nasconde l’amarezza sul possibile epilogo dell’associazione Don Sguotti «perché sul centro sociale si passa da un contributo di 139mila a 90mila euro, con una decurtazione pari al 35 per cento. Una situazione che ha avuto i primi riflessi con il licenziamento delle due lavoratrici addette alla struttura. Si tenga conto che il progetto del complesso è stato autorizzato dall’assessorato della Sanità ed assistenza sociale. Auspichiamo quindi un intervento della Regione per fronteggiare le difficoltà relative alle attività del complesso».
«Si tratta di un’istituzione storica a Carbonia che ha portato anche al supporto di persone in grave difficoltà anche in sinergia con le forze dell’ordine ed i servizi sociali del Comune. Un impianto che cerca di incrociare le richieste di accoglienza degli ultimi senza casa, privi di una famiglia e ormai senza speranza – conclude Gianluigi Rubiu – declinando così lo spirito dell’attività di Don Sguotti.»

Don Vito Sguotti.

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Dopo l’allarme suscitato in Sardegna dalla cessione del ramo d’azienda, a seguito della quale da più parti è stato paventato il rischio di 400 licenziamenti in Sardegna, Wind Tre dichiara in una nota «che la cessione del ramo d’azienda relativo a quattro call center interni, comunicata alle organizzazioni sindacali la scorsa settimana, non comporterà alcun licenziamento. L’azienda, inoltre, è disponibile ad individuare, d’intesa con il sindacato, ulteriori garanzie per tutti i dipendenti coinvolti, compreso il mantenimento delle attuali sedi di lavoro, con l’obiettivo di giungere ad un accordo innovativo che rafforzi il settore dei Contact Center in Italia».

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«Occorre un deciso intervento della regione, non solo formale, sul Governo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che ha colpito l’isola. Non si deve perdere un minuto di più in questo momento di grande sofferenza delle aziende sarde.» Il senatore del Partito democratico Silvio Lai scrive così al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per segnalare i ritardi negli interventi contro la siccità.

«Il riconoscimento per lo stato di calamità naturale, per le normative attualmente vigenti, viene riconosciuto quando si presenta un danno accertato e certificabile, pari almeno al 30% della coltura presa in esame – aggiunge Silvio Lai -. Attualmente, stando alle prime stime provenienti dai comuni, siamo intorno al 50/60%, con punte anche del 70/80% nel nord dell’isola, per le produzioni foraggere del 2017. Il Ministero dell’agricoltura può comunque riconoscere sull’intero suolo regionale, lo stato di calamità, già solo basandosi sulle segnalazioni ricevute dalla stragrande maggioranza dei comuni sardi, ma serve che la questione sia rappresentata nel suo insieme dalla Giunta regionale, non come questione parziale ma come una priorità economica e sociale, come si fa per una grave crisi industriale.»

«Sappiamo che per le colture per le quali è possibile ricorrere a pratiche assicurative, non è ammissibile richiedere aiuti senza dover incorrere in procedure d’infrazione da parte di Bruxelles – sottolinea ancora Silvio Lai -. Tuttavia mentre per la stragrande parte dei seminativi, è possibile assicurarsi preventivamente, per il 2017, non era previsto nessuno strumento per ciò che riguardava foraggere e pascoli. Per questo la strada dell’aiuto per il reintegro delle scorte di foraggio per l’alimentazione del bestiame appare praticabile. L’UE permette di derogare agli aiuti di stato, nei limiti de minimis di 15.000 euro ad azienda riferiti ad un triennio, e un eventuale aiuto riconosciuto attraverso lo stato di calamità non sarebbe cumulabile con eventuali aiuti già goduti dalle aziende. In conclusione, un’iniziativa della regione potrebbe portare pur all’interno di questi vincoli ad un aiuto attraverso la strada dei voucher per l’acquisto di foraggi nelle aziende zootecniche, qualora tale percorso non cumuli il valore dei foraggi acquistati, con aiuti de minimis, oltre il plafond stabilito per legge.»

«Aggiungo – conclude il senatore Silvio Lai nella lettera – che occorre procedere ad un controllo di quelle opere già realizzate e bloccate per motivi burocratici largamente superabili che avrebbero potute essere utilizzate per attenuare i disagi e i danni alle colture, come quelle relative all’utilizzo delle acque reflue nelle grandi città.»

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Domani la pubblicazione dell’avviso, il 22 giugno l’apertura della piattaforma per il caricamento delle domande e tre click day il 25, 26 e 27 luglio. Parte il nuovo Piano Imprese della Regione con 44 milioni di euro per tre nuovi bandi a sportello a sostegno delle imprese con sede operativa in Sardegna e per i primi due bandi territorializzati, novità assoluta all’interno della programmazione territoriale. Gli assessori della Programmazione Raffaele Paci, dell’Industria Maria Grazia Piras e del Turismo Barbara Argiolas hanno presentato tutti i nuovi bandi che comprendono le tipologie T1+T2 per le nuove imprese (investimenti fra 15mila e 500mila euro), T2 per le imprese già operative (fra 200mila e 800mila euro) e T4 (fra 5 e 20 milioni).
«Ancora bandi, in tempi certi e con procedure rapide. Stiamo sostenendo il mondo imprenditoriale e lo stiamo facendo con convinzione, perché sono le imprese a creare sviluppo e, dunque, occupazione – sottolinea Raffaele Paci -. Mettiamo a disposizione 44 milioni di euro, una novità assoluta cioè i bandi territorializzati, e la garanzia che tutte le imprese che sono pronte a investire e hanno i requisiti riusciranno ad avere accesso ai contributi. Con la procedura a sportello, chiesta a gran voce dalle associazioni di categoria, garantiamo la velocizzazione e la semplificazione delle procedure; allo stesso tempo diamo garanzie a quelle imprese che non saranno pronte per questo click day di riuscire comunque ad avere accesso ai finanziamenti nei bandi successivi. I bandi territorializzati per la Gallura e l’Ogliastra sono poi una importante novità, calibrati sulle imprese dei singoli territori all’interno della programmazione territoriale e solo a loro destinati, in modo da facilitare gli investimenti nelle linee di sviluppo individuate dalle singole zone.»
I tre bandi da 10 milioni ciascuno prevedono: aiuti alle imprese in fase di avviamento e sviluppo (T1 e T2, nuove imprese); competitività per le micro, piccole e medie imprese (T2); contratti di investimento (T4). Per quanto riguarda i bandi territorializzati, ci sono 4,2 milioni (cui si aggiungono ulteriori 2,8 milioni del Feasr) per le imprese della Gallura e 5 (più 2 del Feasr) per quelle dell’Ogliastra. Dopo la pubblicazione dell’avviso fissata per domani, il 22 giugno sarà aperta la piattaforma dove si potranno caricare le domande e completare tutte le procedure. Se la domanda è completa, l’imprenditore riceverà un codice che dovrà caricare nei click day già fissati per il 25 (imprese operative, T2), 26 (nuove imprese, T1 e T2) e 27 luglio (bandi territorializzati). Da domani sarà anche possibile presentare le manifestazioni d’interesse per i contratti d’investimento (T4).
«La mole di finanziamenti messi in campo dalla Regione è davvero consistente e mai come in questo periodo le imprese possono accedere a risorse fondamentali per la crescita e lo sviluppo – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – . Stiamo accompagnando le aziende, quelle già attive e quelle che stanno nascendo, verso un percorso che porterà a investimenti importanti, soprattutto in termini di innovazione tecnologica. I dati indicano che sta aumentando la fiducia e le imprese vogliono investire: la Regione sta sostenendo questa fase di ripresa. Lo testimonia anche il successo ottenuto dai bandi predisposti dal nostro Assessorato, quelli del Programma di Internazionalizzazione, 16 milioni già spesi e altri 6 milioni da stanziare, e i bandi per l’Audit energetico, da 2,5 milioni di euro, con i quali le aziende hanno potuto realizzare interventi per contenere i costi energetici e, quindi, essere più competitivi sul mercato.»
«Sono bandi che mettono a disposizione grandi opportunità per le imprese turistiche, artigiane e del commercio – ha sottolineato l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas -. Siamo impegnati in prima linea come Assessorato, in collaborazione col Centro regionale di programmazione, perché siamo consapevoli che soprattutto molte imprese dell’artigianato e del commercio sono piccole e hanno difficoltà a presentare le domande. Per questa ragione ci faremo promotori di una forte azione di informazione e comunicazione sul territorio regionale. Vogliamo essere quasi “facilitatori”, accompagnatori delle progettualità possibili per far sì che siano presentate domande corrette in grado di ottenere un esito positivo e che le micro e piccole imprese possano accedere ai finanziamenti a parità di condizioni con le aziende più grosse.»

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La Benetton è un’azienda italiana nata nel 1965 a Ponzano Veneto (Treviso) e fondata da Luciano, Gilberto, Carlo e Giuliana Benetton. Dopo quattro anni dall’inizio dell’attività viene aperto il primo negozio a Parigi e negli anni ‘70 entra a far parte del gruppo Benetton anche il noto marchio di moda Sisley. Negli anni ‘80 viene inaugurato a New York, nella famosa Madison Avenue, il primo negozio Benetton, che comincia a espandersi anche nel mercato dell’est Europa e dell’Unione Sovietica. Oggi Benetton è presente in 120 Paesi e conta oltre 6.500 negozi. Il gruppo è spesso alla ricerca di giovani diplomati e laureati. Chi è interessato a lavorare…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/lavoro_benetton2017.html .

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Giovedì 1° giugno presso “Antica Casa Olla”, in via Eligio Porcu 29, a Quartu Sant’Elena, alle ore 18:00 attraverso il libro di Valentina Pulina e Milvia Serra “C’era una volta la banda: antiche deliberazioni e pezzi d’opera“, si parlerà della Banda musicale Città di Quartu.

La serata vedrà la gradita partecipazione, tra gli altri, dei ragazzi della Scuola Media Bellavista di Quartu che leggeranno per il pubblico alcuni passi del libro, i dottori archivisti Enrico Fenu e Daniela Luxi, la presidentessa della Fidapa Quartu Anna Maria Demurtas e naturalmente il maestro Nicola Corrias che con la Banda di Quartu darà un saggio dell’abilità dei suoi musicisti.

La tradizione bandistica della città di Quartu Sant’Elena ha origini lontane e vanta una storia complessa, per certi aspetti tormentata, per altri ricca d’umanità. Chi mai avrebbe potuto ipotizzare o solo immaginare che le tracce della singolare e sorprendente formazione potessero risalire al lontano 1854, anno della costituzione “ufficiale” della banda musicale quartese? Fu proprio nel novembre dell’anno del Signore 1854 che il Consiglio comunale quartese, nel corso di una sua seduta, prese in esame la domanda di “Sussidio Banda nazionale”, presentata da Antonio Nobilioni, un consigliere comunale del paese, originario della città di Cagliari. È una storia per molti aspetti inedita e sconosciuta, uno spaccato di vita locale ricostruito attraverso i documenti degli Archivi del Comune, di Stato, della Curia Arcivescovile di Cagliari, della Biblioteca del Conservatorio musicale e di quella Universitaria di Cagliari. Documenti importanti, che riguardano la storia e la comunità di Quartu Sant’Elena, sia politica che economica e sociale. Una storia inedita. Una maniera concreta nella valorizzazione e diffusione della memoria storica quartese.

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Giovedì 1 giugno, alle ore 16.00, nei locali della Curia diocesana di Cagliari (via mons. Cogoni, 9, Cagliari) ci sarà la firma del Protocollo d’intesa tra l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna e l’Arcidiocesi di Cagliari, per la realizzazione di attività di alternanza scuola lavoro.

Saranno presenti: Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna e mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

Lo scopo del protocollo d’intesa è quello di promuovere le attività di alternanza scuola lavoro presso le strutture del mondo ecclesiale, come ad esempio Enti Ecclesiastici, Istituzioni Culturali, Oratori, Associazioni di volontariato e Movimenti ecclesiali, Enti educativi, Fondazioni Onlus diocesane, Comunità religiose.

L’alternanza scuola lavoro come metodologia didattica è entrata all’interno degli ordinamenti scolastici del secondo ciclo con la Legge n. 53 del 28 marzo 2003 che ha previsto la possibilità di svolgere dei percorsi formativi «attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti pubblici e privati ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro» (art. 4).

Il processo di riforma scolastica con la legge n. 107 del 13 luglio 2015, cosiddetta de “La Buona Scuola”, ha voluto promuovere la metodologia dell’alternanza scuola lavoro, prevedendo la sua attuazione «negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi, di almeno 400 ore e, nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio», e che i suoi percorsi vengano «inseriti nei piani triennali dell’offerta formativa» (art. 1, comma 33).

Le finalità essenziali dell’alternanza scuola lavoro, portate avanti anche attraverso i percorsi realizzati presso le strutture ecclesiali, sono le seguenti:

– realizzare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo d’istruzione, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica;

– arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l’ulteriore acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro;

– favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi, gli stili di apprendimento individuali;

– realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile che consenta la partecipazione attiva nei processi formativi dei vari soggetti coinvolti;

– correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.

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Domani, giovedì 1° giugno alle 21.00, nella chiesa di Santa Maria del Monte (Cagliari, via Corte d’Appello) gli appuntamenti con il Festival Echi lontani proseguono con una serata dedicata all’influenza di Ovidio sulla musica medievale.

Protagonista sarà l’ensemble Ceptigera (formato da Serena Bellini, soprano; Clément Gester, flauto; Francesco Tomasi, liuto; Filipa Meneses, viella), che suonando su strumenti storici proporrà un concerto dal titolo “Narcysus a la fontaine lye – Riflessi delle metamorfosi di Ovidio nella musica medievale”.

Per l’occasione sarà proposto un programma costruito su Madrigali e Ballate tratti dal Codex Squarcialupi (ca. 1410-15) e una Ballade dal Codex Chantilly (ca. 1390), che inviteranno a intraprendere un viaggio sonoro attraverso i più famosi personaggi mitologici delle Metamorfosi di Ovidio.

Nel celebre poema epico, Ovidio narra oltre duecentocinquanta miti e leggende incentrati sulla metamorfosi di personaggi in animali o elementi naturali. Semidei ed esseri umani si trasformano in alberi, sorgenti, rocce, animali o costellazioni; mentre gli dei accettano temporaneamente la forma alterata come mezzo per un fine, la trasformazione delle persone e semidei di solito è un cambiamento totale e perpetuo di carattere. Si tratta di un destino inflitto dagli dei, per punizione, per compassione o per benevolenza, in cui l’essenza umana è però conservata nella trasformazione.

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Prende il via, domani, in Terza commissione la sessione di lavoro dedicata al controllo della spesa regionale. Le verifiche, annunciate dal presidente del parlamentino del Bilancio, Franco Sabatini (Pd), già in sede di esame della Legge di Stabilità, incominceranno dallo stato di attuazione della spesa nel settore dell’agricoltura e della pesca, con le audizioni dell’assessore Pierluigi Caria e dei direttori delle agenzie Argea, Agris e Laore. Nell’occasione si farà il punto politico anche sulla realizzazione del progetto per l’istituzione dell’ente pagatore regionale in agricoltura.

A partire dall’8 giugno, la commissione si occuperà, invece, del monitoraggio della spesa della Sanità e dell’assistenza sociale.