5 August, 2024
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La Regione Sardegna ha ricevuto due riconoscimenti ufficiali a Roma, nel corso della 28esima edizione del Forum PA alla quale ha partecipato anche l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu. I progetti che hanno meritato il premio alla manifestazione sull’innovazione della Pubblica Amministrazione, quest’anno dedicata alla PA sostenibile, sono lo Sportello unico dei servizi e il Social Wall.
Sportello unico dei servizi (SUS). È un ulteriore tassello che consente di rendere disponibili su tutti gli strumenti di comunicazione, compresi gli smartphone, i servizi della Regione Sardegna. L’Amministrazione regionale offre altri servizi attraverso gli strumenti del ‘pago Pa’ (pagamenti interni alla Pubblica amministrazione), il Suape e il Sira. Il SUS mette in linea 134 servizi tramite il web. Nei prossimi mesi si chiuderà il cerchio con l’attivazione del nuovo sistema dei portali della Regione che renderà disponibili in modo più agevole informazioni, oltre che i servizi, su tutti gli strumenti di comunicazione e anche su un semplice smartphone.
«Si tratta di un riconoscimento importante – commenta l’assessore Spanu – tuttavia la legittima soddisfazione di oggi non deve farci dimenticare le prossime tappe. Il premio infatti è un incoraggiamento a raggiungere l’obiettivo di rendere disponibile tutto il sistema dei servizi della PA ai cittadini. Siamo incoraggiati a compiere il passo decisivo verso l’obiettivo finale.»
Social Wall per la PA. Questo progetto propone un prodotto multimediale (hardware e software) mutuato da una tecnologia in fase di brevettazione del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (CRS4), al fine di arricchire i canali e le classiche metodologie comunicative fino ad oggi usate con la collettività. Con questa tecnologia è possibile realizzare un sistema multimediale per erogare servizi web multi-utente attraverso una superficie piana di qualsiasi materiale e dimensione (persino di un palazzo), resa interattiva da un apposito hardware, sulla quale le informazioni possono essere condivise e trattate contemporaneamente da più persone anche, ma non esclusivamente, mediante i tipici canali social ed attraverso interazioni manipolative o gestuali. Prende così forma il concetto di ‘muro sociale interattivo’. Le pareti interattive scelte per la realizzazione del progetto sono di vetro, materiale con il quale dovrebbero essere costruiti i muri degli edifici della Pubblica Amministrazione, evocando in tal modo l’avvio di una nuova era della trasparenza nella PA.

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L’associazione Vecchie Glorie del Carbonia ha organizzato la prima edizione del “Memorial Emilio Fenu”, che si terrà sabato 27 maggio, con inizio alle ore 11.00, allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia.  Scenderanno in campo le squadre delle vecchie glorie del Carbonia e della Nuorese.

Emilio Fenu era nato a Decimoputzu il 20 dicembre 1924. Orfano di padre, nel 1939 giunse a Carbonia, dove si adattò a svolgere svariate attività lavorative. Aveva una grandissima passione per il calcio e nel 1940 l’allora allenatore del Carbonia Roberto Orani, lo tesserò per la società biancoblu. Dal ’43 al ’48, giocò in prima squadra i vari campionati regionali e uno nella serie C a girone unico. Il suo ruolo era quello di centravanti, ma nel suo destino c’era la panchina, nella veste di allenatore. Nel 1947 venne inserito come tecnico del settore giovanile del Carbonia, dove rimase sino al 59, vincendo ogni anno il campionato allievi o quello juniores.
Tra i giovani da lui “allevati” e arrivati in prima squadra, Ravot, Santoru, Putzolu, Corona, Podda. Nel 1956 acquisì il patentino da allenatore di terza categoria e di istruttore Nagc (giovani calciatori) (tra i suoi compagni di corso, c’era Manlio Scopigno). Nel 1958 venne promosso al grado superiore e poi a quello di prima categoria. Guidò la squadra mineraria nel campionato di serie C 1959/60, l’anno successivo in serie D, per molte stagioni allenò il Bosa, per passare poi al Sant’Antioco, alla Nuorese e al Guspini, fece da osservatore al Cagliari collaborando con Luisito Suarez. Si dedicò per diversi anni al settore giovanile nella veste di selezionatore e per alcune stagioni anche dei dilettanti e delle rappresentative locali dal 1947 al 1960, dispensando le sue conoscenze ai ragazzi del Gonnesa e della Sguotti. L’ultima sua apparizione su una panchina importante è stata quella con la Sguotti ai primi anni ’90, e concluse definitivamente, tornando alle origini, al Rosmarino, seguendo Giovanissimi ed Esordienti.

Educatore vero, Emilio Fenu metteva al primo posto il comportamento e l’educazione, prima ancora del gesto tecnico, nell’insegnare il quale era unanimemente definito un maestro. Sino agli ultimi anni, mantenne il peso forma dei suoi 20 anni, stakanovista della preparazione atletica, percorreva chilometri nella pineta di Rosmarino e per le strade della città, era conosciuto e salutato da tutti, ormai non più di corsa ma ad un passo talmente veloce, da dare punti a parecchi giovani.

Emilio Fenu ha dato un esempio di quella che dovrebbe essere la vita di uno sportivo. Negli ultimi tempi la salute che cominciava a fare le bizze, essendo egli celibe e senza figli, lo convinse a ritirarsi nell’istituto per anziani di Iglesias, dove ogni tanto qualche suo ex allievo andava a trovarlo, sino alla sua scomparsa avvenuta il 5 settembre 2003.

Ha collaborato Antonello Pirotto

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Sabato 27 e domenica 28 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari – Roberto Palmas e Valter Alberton duo presentano “Intrecci – concerto per chitarra e sax”. Lo spettacolo fa parte della rassegna “1 €uro festival”.

Due musicisti che, pur provenienti da esperienze diverse, si incontrano dando vita a una collaborazione che parte dai brani originali per chitarra di Roberto Palmas arricchiti dal sax di Valter Alberton. Il progetto predilige il suono acustico che ripropone le sonorità naturali degli strumenti evidenziando le loro differenze timbriche. Le composizioni prediligono forme armoniche essenziali dove sax e chitarra si intrecciano in un raffinato dialogo sonoro. Le foto di “Intrecci – concerto per chitarra e sax” sono di Marisa Lallai.

Teatro giovane, nuove matrici espressive, vivacità drammaturgica ed estetica, sperimentazione e contaminazioni: questo il cuore pulsante di “1 €uro Festival” che si svolge nella preziosa cornice del Teatro delle Saline di Cagliari. Un evento di prestigio nel panorama artistico organizzato dall’Akròama a favore della promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo, spesso del teatro nazionale e con alcune incursioni nel teatro internazionale. Una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. «Un fresco spaccato – dice il direttore artistico della compagnia, Lelio Lecis – volto a promuovere e divulgare le produzioni emergenti del teatro sardo». 1 €uro festival”, prosegue con “Voglio farti piangere” (Teatro impossibile) e “Bisogna stare karmi” (Origamundi).

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Mercoledì 31 maggio, dalle 15.30, al Crea-UniCa – Centro servizi di ateneo per l’innovazione e l’imprenditorialità-Università Cagliari, via Ospedale n. 121, Cagliari – i ricercatori dell’ateneo del capoluogo incontrano le imprese. Un altro tassello fondamentale per lo sviluppo del territorio, il tessuto produttivo e il continuo rafforzamento con il mondo dell’accademia. La terza edizione di UniCa&Imprese – evento nato del 2015 – punta a favorire l’incontro e la collaborazione tra ricerca universitaria e tessuto imprenditoriale. L’iniziativa è curata da Annalisa Bonfiglio (prorettrice innovazione e territorio) e Chiara Di Guardo (direttrice Crea).

L’occasione è propizia per l’inaugurazione del Crea-UniCa. Il Centro servizi di ateneo per l’innovazione e l’imprenditorialità sorge per gestire i numerosi e variegati progetti che coinvolgono l’insieme dei settori scientifico-disciplinari condotti e sostenuti dall’Università di Cagliari. Tra questi, il Contamination Lab UniCa, volto alla promozione della cultura di impresa e indicato come best practice dal ministero dell’Economia, e il Contamination Up rivolto all’incubazione universitaria.

Gli imprenditori possono incontrare i ricercatori e avere informazioni sulla collaborazione con l’Università. Nel corso dell’evento viene presentato un set completo di servizi e opportunità: dallo sfruttamento della proprietà intellettuale al job placement, dai dottorati di ricerca in azienda ai finanziamenti per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Una mostra fotografica racconta alcuni momenti della ricerca all’Università di Cagliari. Inoltre, si tiene un contest artistico sul rapporto tra creatività, innovazione e imprenditorialità Alle 19 si festeggia con un aperitivo in musica.

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E’ ancora in corso la trattativa tra Ferentino e Cagliari per il passaggio del titolo della A2 che riporterebbe il basket di vertice nel capoluogo isolano dopo 36 anni. L’operazione, portata avanti dalla Dinamo Sassari, lancerebbe il progetto Dinamo lab, piazzando giovani emergenti italiani e stranieri nel club satellite che, in caso di fumata bianca, dovrà scegliere staff tecnico e dirigenziale (possibile il coinvolgimento di Manuel Vanuzzo, storica bandiera della Dinamo che ha chiuso la sua carriera agonistica a Udine). La Dinamo ha in mano da due settimane i bilanci del club ciociaro e avrebbe rotto gli indugi negli ultimi giorni, ma l’accordo tra le parti non sembra così vicino: le chance che l’affare vada in porto attualmente sono modeste, ma le trattative proseguiranno per cercare l’accordo. Il tempo massimo per perfezionare l’operazione, tramite l’istituto del trasferimento di sede, è quello del 7 luglio, termine ultimo per l’iscrizione alla A2 2017/2018. E’ probabile che dall’operazione siano comunque esclusi Francesco Pellegrino, che potrebbe rescindere entro fine maggio il contratto che lo lega alla Dinamo fino al 2019, e Diego Monaldi, che potrebbe uscire dall’accordo con Sassari alla luce dell’interessamento di Pesaro.

E’ ufficiale, intanto, la scelta delle società italiane aventi diritto alla partecipazione alle coppe europee 2017/2018: Venezia, Sassari e Avellino hanno rinnovato la fiducia alla Champions League FIBA già disputata nella stagione appena conclusa, con bonus di risultato rispettivamente di 220, 160 e 120mila euro; Trento e Reggio Emilia invece occuperanno i due slot disponibili per l’Eurocup, competizione che avevano già disputato nel 2015/2016. Resta ancora da definire il quarto posto in Champions League che garantisce l’accesso al Qualifying Round (con la novità della possibile rinuncia alla partecipazione alla FIBA Europe Cup in caso di eliminazione in uno dei due turni preliminari che coinvolgeranno 32 squadre per 8 posti). La prima ad essere interpellata sarà Pistoia, che dovrà decidere se iscriversi entro il 21 giugno o passare la mano; in questo caso toccherà a Capo d’Orlando, che gradirebbe invece senza riserve uno storico sbarco in Europa.

Il Palazzetto dello sport di Cagliari.

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Ancora un omaggio a Claudio Monteverdi a 450 anni dalla nascita, sabato 27 maggio, per il Festival Echi lontani.

Alle 21 nella chiesa di Santa Maria del Monte, in via Corte d’Appello, l’ensemble romagnolo Il Turturino (composto da Elisabetta Rinaldi, Canto; Maria Chiara Ciotti, Quinto; Gabriele Petruzzo, Alto, Giovanni Cantarini, Tenore e Direzione; Decio Biavati, Basso), si esibirà nel concerto “Giardino Novo 1605-Madrigali: Monteverdi e dintorni”.

La serata riproporrà i brani contenuti ne “Il Giardino Novo”, un’antologia stampata a Copenaghen e dedicata al Principe Cristiano IV nel 1605 dal suo organista Melchior Borchgrevinck.

Dalle musiche di Claudio Monteverdi a quelle di Grisostomo Rubiconi, passando per quelle di Leone Leoni e Giaches De Wert, il concerto riproporrà brani che testimoniano il successo della musica italiana che da Venezia circolava, in virtù dei traffici e dei viaggi, in tutta l’Europa, nell’epoca barocca.

Scrive il musicologo Giovanni Cantarini nel testo di presentazione del concerto: «I brani, tutti riccamente armoniosi, i testi brevi, semplici e incisivi, i temi amorosi variati, passionali, allusivi e rappresentati da chiari gesti melodici, si accaparrano subito la simpatia del cantante e l’empatia di chi ascolta, a qualunque epoca appartenga».

Sempre domani, il concerto sarà  presentato dalla musicologa Myriam Quaquero in un incontro in programma alle 11.30 nell’aula magna del Conservatorio di Cagliari.

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Biciclette proprie e condivise, piste ciclabili, car sharing e imprese che si occupano di fabbricazione, gestione e manutenzione di strade e mezzi.

E’ questo il mondo della “sharing mobility” in Sardegna, il sistema che permette di condividere, affittandole, auto, moto e due ruote a pedali.

I dati rielaborati dall’Osservatorio MPMI Confartigianato Sardegna su dati ISTAT e Sharing Mobility del quarto trimestre 2016, dicono di 60 imprese e 200 addetti che si occupano di biciclette attraverso fabbricazione, manutenzione e riparazione (le imprese erano 57 l’anno passato), di 15 Comuni che effettuano il servizio di bike sharing (266 bici a disposizione) e di 1 azienda (a Cagliari l’unico punto dell’Isola) che si occupa di car sharing (51 veicoli tra auto, moto, furgoni diesel o elettrici). A questi numeri va aggiunto un congruo numero di imprese delle costruzioni specializzato nella realizzazione e manutenzione di piste ciclabili.

Una passione, questa per i mezzi ecologici e il trasporto condiviso, che fa crescere un sistema coinvolgendo, direttamente e indirettamente, gli artigiani, i commercianti, le imprese di costruzione, i lavori pubblici e il turismo.

«Quelli delle biciclette e delle auto condivise – afferma Stefano Mameli, segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – sono settori di qualità, a elevata specializzazione con potenzialità molto interessanti, dove è alta l’incidenza delle imprese artigiane e che non possono fare a meno dell’esperienza e della manualità delle aziende.»

«L’uso della bicicletta – aggiunge il segretario – nonostante i numeri siano ancora ridotti, è molto apprezzato e soprattutto in crescita come nelle altre regioni d’Italia e nei Paesi stranieri». Nell’Isola, infatti, è ancora basso il numero dei lavoratori che escono di casa per andare al lavoro in bici: lo 0,4% rispetto al 14,8% della provincia di Bolzano, contro una media nazionale del 3,7% anche se le analisi ci dicono come andare e tornare dal lavoro in bicicletta, non in automobile, possa far risparmiare ben 664 euro l’anno a persona.

A livello nazionale la Filiera della bicicletta, che conta 3.063 imprese di produzione, riparazione e noleggio (il 68,4% artigiane) con 7.730 addetti, ha sostanzialmente tenuto i numeri dell’anno passato (nel triennio 2013-2016 crescita del 2,0% a fronte di una stabilità del totale imprese) ma ha visto crescere del 7,9% il noleggio delle due ruote a pedali.

Tra le regioni più vocate per le due ruote la Sardegna è al 15esimo posto; al primo troviamo la Lombardia, seguita da Veneto ed Emilia Romagna.

Cagliari è la città sarda che ha visto aumentare la densità di piste ciclabili; sono infatti 47,1 i km di piste ogni 100km quadrati, cresciuti del 44,7% negli ultimi 2 anni. A livello nazionale il capoluogo regionale è l’ottava città che è cresciuta di più come piste ciclabili: prima Mantova, seguita da Bergamo, Milano, Pordenone, Padova, Modena, Torino e, appunto, Cagliari.

Per quanto riguarda il car sharing, l’Italia registra uno dei tassi più elevati al mondo, con sei automobili ogni 10 abitanti e la più alta densità d automobili: 36 milioni di auto (7% del parco circolante in Europa) (Bellini, 2014). È quindi, in questa situazione, che si cerca di individuare soluzioni di mobilità non tradizionali per concorrere a risolvere i crescenti problemi di congestione, inquinamento e carenza di spazio che affliggono gran parte delle città del mondo industrializzato.

S’inizia a capire che questo sistema rappresenta il sistema di soddisfacimento di una domanda di mobilità flessibile, confortevole, capillare, veloce, che può rappresentare una vera alternativa all’autovettura privata, soprattutto quando funziona in integrazione ad un sistema di offerta di servizio collettivo efficace.

A conferma dell’attenzione che anche la politica regionale pone verso questa economia, pochi giorni fa l’assessorato dei Lavori pubblici ha stanziato fondi per la realizzazione e allungamento delle piste tra Pula e Chia e all’interno dei Olbia. Importanti anche gli esempi del Sulcis, finanziati con i fondi del “Piano Sulcis”. Nell’ex provincia di Carbonia Iglesias due sono i progetti, in parte già sviluppati. Il primo è la pista ciclabile, realizzata da 2 anni, che collega Carbonia a San Giovanni Suergiu con l’appalto, già aggiudicato e finanziato, per la prosecuzione verso Sant’Antioco. Il secondo dovrà essere la pista che collegherà il paese di Sant’Anna Arresi con il borgo turistico di Porto Pino.

Gli scorsi anni, per interventi a favore della mobilità ciclistica diffusa per la realizzazione di piste ciclabili, urbane ed extraurbane, cicloservizi e intermodalità, furono stanziati ben 7 milioni di euro. Un altro “sostegno” arrivò anche dall’Assessorato agli Enti locali che, con una specifica ordinanza, autorizzò gli stabilimenti balneari a posizionare all’interno delle concessioni delle “strutture per il parcheggio in sicurezza delle biciclette”, per consentire ai ciclisti l’accesso e la sosta delle due ruote all’interno dell’arenile.

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Dal 30 giugno al 31 agosto, all’interno delle iniziative in programma per il “Premio Marchionni 2017”, il museo MAGMMA di Villacidro ospita la seconda edizione della “Mostra mercato d’arte contemporanea”, un’imperdibile vetrina destinata agli artisti, ai mercanti e agli operatori del mondo dell’arte.

L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Estetica & Progresso, vedrà in mostra all’interno degli spazi museali opere (non più di due per ciascun partecipante) di pittura, grafica e scultura.

Parteciperanno di diritto gli artisti del Premio Marchionni, i cui lavori saranno esposti per l’intera durata della rassegna.

Chi volesse partecipare dovrà inviare apposita domanda alla direzione della Fondazione Estetica & Progresso, che valuterà quali opere ospitare.

Il vernissage è in programma venerdì 30 giugno, alle 19.00.

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Il sen. Silvio Lai (Pd) e l’on. Gavino Manca (Pd) giudicano positivamente i segnali emersi sul rilancio della chimica verde in Sardegna.

«È sicuramente positivo e va considerato come un passo in avanti il fatto che Eni e Regione Sardegna annuncino oggi la volontà di sviluppare ancora il progetto della Chimica verde a Porto Torres – scrive in un comunicato Silvio Lai -. Non possiamo che apprezzare il pressing fatto dal Presidente della giunta regionale nei confronti di Eni. Se il risultato di questa azione porterà, come annunciato oggi, l’ampliamento ed il completamento degli impianti sarà sicuramente un ottimo risultato. Ora ovviamente ci aspettiamo che quanto affermato oggi dall’amministratore delegato Descalzi sia seguito da fatti concreti e soprattutto dalla firma dell’accordo di programma. Dovrà essere un documento che, al contrario dei precedenti, fissi obiettivi e investimenti con tempistiche e impegni da rispettare alla lettera. Ci aspettiamo inoltre che sui contenuti ci sia un confronto con tutti i soggetti firmatari del precedente protocollo d’intesa. Sarebbe importante, infine, che gli impegni del prossimo accordo di programma partano tutti contemporaneamente e non prima il fotovoltaico e poi gli investimenti. Sarebbe causa di diffidenza – conclude Silvio Lai – e poco utile ad una ripartenza positiva della presenza di ENI nell’isola.»

«Esprimo vivo apprezzamento per le dichiarazioni rese questa mattina – dice il consigliere regionale del Partito democratico Gavino Manca -, in occasione della riapertura dello stabilimento Saline Conti Vecchi a Cagliari, dall’amministratore delegato dell’Eni sul rilancio degli investimenti nella cosiddetta “fase 3” di Matrica. Le parole dell’ad Claudio Descalzi confermano, nei fatti, il lavoro svolto dal presidente Francesco Pigliaru e la proficua collaborazione con l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il ministro Luca Lotti, perché trovi piena realizzazione a Porto Torres, l’ambizioso progetto per la chimica verde. Saluto inoltre con favore la confermata volontà di trasformare il vecchio protocollo d’intesa per la bonifica, la riconversione ed il rilancio del sito industriale di Porto Torres, in un più stringente e vincolante “Accordo di programma quadro (Apq)” ed a questo proposito – conclude Gavino Manca – auspico la convocazione a Palazzo Chigi, entro la fine del mese di giugno, del tavolo interistituzionale per definire e condividere forme e contenuti, con le amministrazioni, le forze sociali ed economiche della Sardegna.»

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La lunga stagione siccitosa che ci trasciniamo da diversi anni sta delineando uno scenario molto preoccupante, ancor più in vista della stagione estiva: con i consumi in crescita, dettati dalle alte temperature e dall’aumento delle presenze turistiche, si riduce la disponibilità di acqua potabile. L’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, ha scritto ai sindaci di tutta la Sardegna, affinché possano sensibilizzare la popolazione sul contenimento dei consumi e predisporre ordinanze specifiche sul risparmio idrico e l’uso consapevole della risorsa. 

L’Amministratore ha  chiesto collaborazione sulla necessità di adottare comportamenti coerenti di risparmio dell’acqua potabile, spiegando anche che la Sardegna «non dispone di risorse potabili naturali in quantità sufficiente per soddisfare il fabbisogno» e «potabilizza circa l’85 per cento dell’acqua immessa in rete».

«E’ importante, attraverso lo strumento dell’ordinanza –scrive l’Amministratore nella lettera – emettere alcune disposizioni  con le quali si dettano regole più stringenti per l’ utilizzo dell’acqua potabile: il lavaggio di piazzali e vialetti, il  riempimento di piscine, l’innaffiamento di prati e giardini, il lavaggio di autoveicoli – escluso naturalmente quelli dall’autolavaggio – ed altri ancora,  sono considerati tra i comportamenti da evitare e se ci dovessero essere dei casi di palese violazione da contrastare con severità.» 

«Per questo – aggiunge Alessandro Ramazzotti – faccio appello alla sua sensibilità chiedendole di valutare la possibilità di emanare un provvedimento che vada nella auspicata direzione di sensibilizzare e obbligare i cittadini ad un uso consapevole della risorsa idrica. Ritengo utile non legare la sua decisione ad un effettiva necessità del territorio da lei amministrato”. 

Secondo l’Amministratore Unico, «in un sistema solidale anche il contributo e l’esempio di chi può contare su situazioni di maggior vantaggio è utile per rafforzare le azioni di chi si trova in emergenza. Ci sono zone della Sardegna, infatti, che hanno una situazione ancora non preoccupante mentre alte soffrono di una tale carenza d’acqua che presto ci costringerà a procedere con i razionamenti».

Sono oltre 40 gli impianti di potabilizzazione attualmente in esercizio, un vero sistema di produzione industriale che garantisce la potabilizzazione e distribuzione delle acque potabili in una regione la cui risorsa proviene soprattutto da invasi. Uno sforzo che, durante la stagione estiva, viene intensificato a causa delle alte temperature, che incidono sia sull’aumento dei consumi sia sulla qualità delle acque in arrivo ai potabilizzatori. Acque che in periodi come questo necessitano quindi di trattamenti più spinti e controlli più frequenti. Lo scorso anno è stato prodotto da Abbanoa un volume complessivo pari a circa 250 milioni di metri cubi di acqua potabile.