20 July, 2024
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Il 7 dicembre presso la Hall dell’Ospedale Sirai, si è tenuta una tavola rotonda dal titolo: Ospedale e territorio fare sistema al servizio del paziente, organizzata dalla Direzione dell’Ospedale Sirai e dall’Associazione “Amici del Sirai”. Alla giornata di studio, moderata dal direttore delle professioni sanitarie Antonello Cuccuru, sono intervenuti il direttore dell’Ospedale Sergio Pili, il presidente della Conferenza Socio Sanitaria e sindaco di Gonnesa Hansel Christian Cabiddu, il pediatra di Libera scelta Paolo Zandara e il medico di Medicina generale Domenico Salvago.

I lavori sono stati introdotti da Antonello Cuccuru che ha delineato la nuova geografia della sanità regionale, in attesa dell’emanazione della rete territoriale. Antonello Cuccuru, ha illustrato inoltre quanto contenuto nel Rapporto OASI 2017 (Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema Sanitario Italiano), realizzato da Cergas e SDA Bocconi, che dal 2000 monitora lo stato del settore sanitario pubblico e privato in Italia, dove si evidenzia che “la prevenzione, insieme alla gestione delle non-autosufficienze è il tallone di Achille dello scenario sanitario italiano. Le fonti pubbliche coprono il 95% della spesa ospedaliera, ma solo il 65% della spesa per assistenza residenziale a lungo termine (LTC) e il 60% della spesa per prestazioni ambulatoriali. I pazienti cronici pluri-patologici rappresentano, oggi, il 21% della popolazione e, data la complessità del loro quadro clinico, tendono ad assorbire gran parte dell’offerta delle prestazioni ambulatoriali, facendo sì che i pazienti occasionali si rivolgano più frequentemente al circuito a pagamento

Il direttore del Sirai Sergio Pili, in attesa del nuovo ospedale del Sulcis Iglesiente, ha raffigurato uno scenario regionale di incertezza con timore che, in assenza di precise indicazioni di programmazione sanitaria, si vada alla deriva. Secondo il direttore del Sirai, in questi ultimi anni, siamo rimasti prigionieri di logiche di spartizione e di campanili, dove hanno prevalso i numeri dei primari e delle strutture complesse rispetto ai servizi realmente necessari. Definire il ruolo dell’ospedale del futuro -dentro un territorio-, afferma il Direttore del Sirai, non può inoltre prescindere da un insieme di fattori dovuti all’invecchiamento della popolazione, alle cronicità di lunga durata, ai costosi farmaci innovativi, alla non autosufficienza, che rischiano di mettere in ginocchio la più importante conquista sociale di tutti i tempi: la sanità per tutti, equa e inclusiva.

Per il presidente della Conferenza socio sanitaria Hansel Christian Cabiddu, si registra sia un’insufficienza di risorse, sia una frammentazione delle competenze istituzionali (disperse tra SSN e Comuni), dove le famiglie vengono lasciate sole con il compito di auto-organizzarsi, o attraverso un impegno diretto nella cura del proprio parente, o con l’aiuto di un caregiver informale, o ricorrendo al ricovero sociosanitario in solvenza completa. Il Sindaco ritiene prioritaria la difesa dei servizi dedicati delle patologie tempo-dipendenti (Emodinamica e Stroke) che non possono essere mercanteggiati con altri interessi. Ha detto, infine, che tali obiettivi dovrebbero essere visti dalla politica come il vero ritorno degli investimenti in sanità, volando alto nel pensiero politico, nell’idea di welfare e nella (ri)programmazione socio-sanitaria.

Prima di affrontare il discorso del rapporto tra cure primarie e ospedale, Paolo Zandara ha snocciolato impietosamente alcuni dati relati al definanziamento del SSN, riportando quanto previsto nel Documento di economica e finanza (Def) 2017, dove si prevede che il rapporto tra spesa sanitaria e Pil diminuirà dal 6,7% del 2017 al 6,5% nel 2018, per poi scendere ancora al 6,4% nel 2019, lasciando intendere che l’eventuale ripresa del Pil non avrà ricadute positive sul finanziamento pubblico del Ssn. Riprendendo quanto affermato dal Sindaco di Gonnesa, invita gli amministratori locali ad utilizzare lo strumento della Conferenza Socio sanitaria per tutelare in maniera più incisiva la sanità del Sulcis Iglesiente. Per quanto concerne alcune azioni che potrebbero migliorare l’integrazione, ricorda che dal 2011, la ricetta cartacea, di cui al decreto 17 marzo 2008, è stata sostituita dalla ricetta dematerializzata generata dal medico prescrittore. Il medico prescrittore, a prescrizione avvenuta, rilascia all’assistito il promemoria della ricetta dematerializzata provvisto di Numero Ricetta Elettronica (NRE) e codice di autenticazione dell’avvenuta transazione; un percorso apparentemente lineare ma che trova ancora oggi qualche ostacolo legato alla copertura della Rete. Forte di alcune esperienze formative multidisciplinari – il pediatra- ritiene che il tallone di Achille sia ancora rappresentato dalla insufficiente comunicazione tra medico e paziente. In ultima analisi, ha invitato la ASSL a mettere in atto alcune azioni, alla luce del ridimensionamento delle strutture ospedaliere pediatriche previste dall’atto aziendale ATS, attraverso l’istituzione di un Pronto soccorso pediatrico e la creazione di ambulatori di chirurgia pediatrica nel territorio.

Per il medico di Medicina generale e vice presidente SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) Domenico Salvago, che ha concluso il giro degli interventi, la sanità del Sulcis Iglesiente deve fare i conti con una politica nazionale di de-finanaziamento del SSN che spesso ha portato a privilegiare la sanità privata rispetto a quella pubblica e a creare una situazione di contrapposizione fra medici, personale sanitario e i cittadini-pazienti. Anche lo sciopero del 12 dicembre – ha aggiunto Domenico Salvago – rappresenta un indicatore di disagio di professionisti a causa del mancato rinnovo di un contratto bloccato da 8 anni.  Il territorio dovrebbe essere al centro dell’attenzione dei politici e degli amministratori del Servizio Sanitario Nazionale, per questo motivo prima di parlare di nuovi modelli concettuali come la medicina di iniziativa, di Case della Salute e di Ospedali di Comunità – a fronte di una apertura nel territorio ancora tutta in evoluzione, bisognerebbe concentrarsi su modelli sperimentabili nel nostro territorio. Per dirla con Cavicchi – che mi capita di leggere spesso su “quotidianosanità” – ha sottolineato ancora Domenico Salvago -, non ha senso ripensare la medicina generale, la specialistica, l’ospedale, come “enclave” cioè ciascuno separato dall’altro. Giusto per fare un esempio, si potrebbe cominciare a fare integrazione migliorando i servizi telematici resi disponibili dall’infrastruttura nazionale per l’interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico (FSE).  Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è, infatti, lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente.

Il dibattito conclusivo ha registrato la partecipazione di diversi interventi, che hanno rilevato la necessità di integrazione tra ospedale e territorio, attraverso la costruzione di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali su patologie croniche, come ha sottolineato l’ex Direttore Sanitario Enrico Pasqui, e l’urgenza di far riacquistare sicurezza ai cittadini del Sulcis Iglesiente che scelgono di farsi curare al Sirai e al CTO, come ha invece fatto risaltare l’Assessora ai Servizi Sociali Loredana La Barbera.

La serata è proseguita con un concerto della OMA big band che si è esibita in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario di Carbonia.

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Sarà il Centro sportivo Guido Sieni di Sassari a tenere alti i colori della Sardegna nel campionato italiano a squadre cadetti in programma domenica 10 dicembre al Pala Pellicone di Ostia. Delle 47 squadre in gara, infatti, quella sassarese è l’unica rappresentativa della Sardegna.

Sui tatami del palazzetto del lido di Ostia per il Guido Sieni scenderanno in sette: nella categoria 55 kg Marco Mura e Andrea Spano, nei 60 kg Mario Piu, nei 66 Mattia Saiu quindi nei 73 kg Carlo Fusco e Matteo Virgilio e nella categoria +73 Lorenzo Piras.

Per i sassaresi si tratta di una trasferta impegnativa che li vedrà opposti a squadre blasonate che schiereranno atleti medagliati agli ultimi campionati, come la Akiyama, la Judo Kumiai, la Banzai Cortina Roma quindi la Yama Arashi Judo Udine.

Ad accompagnare i sette cadetti del Guido Sieni ci saranno il patron del Centro sportivo con base al PalaSerradimigni, Stefano Urgeghe, quindi il responsabile Settore Agonisti del Guido Sieni Fabio Muglia.

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E’ ripartita ieri, a Buggerru, la manifestazione “Cavallera a Buggerru” nella seconda parte invernale, dedicata alla memoria dei tre minatori caduti nell’eccidio del 1904, simbolo della lotta di una intera isola per il riscatto sociale. Oggi è in programma una seconda intensa giornate di eventi, escursioni, progetti teatrali, fiera mercato, show cooking, dedicate alla valorizzazione dei saperi e delle tradizioni locali, dei luoghi simbolo della vita di miniera e dei minatori mediante la narrazione teatrale degli avvenimenti che hanno segnato la comunità buggeraia , organizzate dal comune di Buggerru in collaborazione con l’Associazione Enti Locali.

Stamane dal porto di Buggerru lungo il cammino buggerraio di Santa Barbara, è partito un evento di ecoturismo lungo gli antichi sentieri dei minatori aperto a tutti gli appassionati di escursionismo. All’arrivo è previsto un piccolo ristoro per tutti i partecipanti. Sarà disponibile un servizio di bus navetta per agevolare il ritorno. La manifestazione è organizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Giorgio Mameli” sotto la guida esperta di Fabio Ravot.

Alle 15.30 Fiera-mercato dell’artigianato e prodotti dell’enogastronomia del territorio del Sulcis Iglesiente, e degustazione dei prodotti locali.

Alle 19.00, nell’ex Centrale Elettrica del Porticciolo Turistico “Arregodus de miniera” progetto teatrale con oltre 30 persone in scena, un mix emozionante narrato con i toni di un nonno che parla al proprio nipote, con continui flashback visivi e audio che evocano scene di vita quotidiana, il lavoro delle cernitrici, dei minatori e dei bambini minatori. Un progetto narrativo che intende esprimere il senso di appartenenza alle radici minerarie, scene di dolore causate a Santa Barbara, scandito dal battito dei sassi e dei martelletti. In scena l’attore professionista Emilio Puggioni e trenta figuranti. Regia di Massimiliano Esposito e Olga Cardella. Musiche di Stefano Demontis in arte Dexter-B. Produzione Associazione Proloco di Buggerru e Associazione culturale “Giorgio Mameli”.

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Il Cagliari Calcio e la HOME’S SRL hanno raggiunto un accordo per la stipula del contratto di partnership che legherà il marchio HOME’S al Club del presidente Tommaso Giulini nel corso della presente stagione sportiva. L’accordo firmato nei giorni scorsi prevede diverse iniziative congiunte e vedrà il logo HOME’S sulle maglie dei giovani rossoblu Under 15 per tutta la stagione sportiva 2017-2018.

«Il Cagliari Calcio – afferma Davide Spano, CEO di Home’s – viene oggi riconosciuto in tutta Italia, ma non solo, per professionalità e programmazione, come una delle migliori realtà all’interno del movimento calcistico italiano ed è per noi un vero onore poter affiancare il giovane brand di HOME’S a un progetto così ammirato.»

L’accordo non è catalogabile come una semplice sponsorizzazione ma si inquadra in una serie di attività concordate col Cagliari Calcio con l’obiettivo di sviluppare e comunicare il marchio HOME’S in Sardegna e in Italia.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215187396386176/

E’ stata inaugurata oggi, a Cannas di Sotto, alla periferia di Carbonia, la seconda edizione del “Il Villaggio di Babbo Natale“, organizzata dall’associazione culturale Sturmtuppen, con il patrocinio del comune di Carbonia e la collaborazione della cooperativa Sistema Museo gestore del Sistema museale di Carbonia.

Gli elfi hanno accolto e guidato centinaia di bambini, accompagnati dai loro genitori, attraverso le casette e le stanze, fino a quella ij cui hanno incontrato ed hanno dialogato con Babbo Natale. E anche quest’anno hanno potuto portare la loro letterina che hanno imbucato nella speciale cassetta dell’ufficio postale.

Complessivamente, nell’arco della giornata, sono state circa 300 le firme apposte sul registro, in rappresentanza di altrettanti nuclei familiari, per un numero complessivo di un migliaio di visitatori. Il Villaggio potrà essere visitato nuovamente domenica 10 dicembre e ancora il 12 e il 18 dicembre, dagli alunni delle scuole cittadine.

Vediamo ora l’intervista realizzata questa sera con il presidente ed il vicepresidente dell’associazione culturale Sturmtruppen, Patrick Locci e Stefano Bottari.

 

 

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Nino Falchi, 79 anni, è una delle bandiere del calcio iglesiente, protagonista di decine di stagioni indimenticabili sia da calciatore sia da allenatore. Nel calcio avrebbe potuto avere miglior fortuna («se fossi nato 30 anni dopo – ci ha detto oggi in un’intervista realizzata durante il 1° Memorial Angelino Salis, allo stadio Monteponi – nel calcio di questi anni sarei diventato molto ricco…») ma non ha mai temuto di dire ciò che pensava, andando spesso fuori dagli schemi dell’ovvio che domina tra gli addetti ai lavori, calciatori e allenatori che, per non “disturbare” chi tira le fila del “grande circo del calcio”, nelle loro interviste dicono tanto con la massima attenzione a «non dire niente». Oggi, conoscendo bene Nino Falchi, lo abbiamo “stuzzicato” sul tema del confronto tra il calcio di oggi e il calcio di ieri, e lui ci ha regalato una delle sue considerazioni-valutazioni che faranno sicuramente discutere, che documentiamo con un breve filmato-intervista, nel quale sostiene che «se Barella viene convocato in Nazionale, uno come Floriano Congiu oggi sarebbe titolare in Nazionale!»

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Il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha inaugurato questa mattina i due campi da tennis, rinnovati nella struttura originaria e completati con la realizzazione degli spogliatoi, dei quali esisteva solo il grezzo, mai ultimato. I campi verranno utilizzati dalla locale società, guidata dal presidente Erminio Sabiu, che conta 60 iscritti.

L’intervento appena ultimato, rientra nel programma di ristrutturazione ed adeguamento dell’impiantistica sportiva cittadina che un paio di mesi fa aveva visto la consegna del rinnovato stadio Comunale alla Fermassenti, in occasione dell’inizio del nuovo campionato di 1ª categoria.

Il prossimo intervento riguarderà il palazzetto dello sport, ridotto in condizioni di fatiscènza e bisognoso di lavori rilevanti per tornare nella disponibilità delle società sportive del paese.

Tutti gli interventi sono stati resi possibili dal recupero di finanziamenti per la ristrutturazione e il completamento degli impianti sportivi che stavano rischiando di andare persi per il loro mancato utilizzo.

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Prima sessione di lavori per l’assemblea nazionale elettiva di ConVol, la Conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato, riunita da oggi, venerdì 8 dicembre, fino a domenica 10 dicembre all’Hotel Panorama di Cagliari.

I lavori sono stati aperti dalla presidente uscente, Emma Cavallaro, che, avendo raggiunto il limite dei mandati, non potrà essere rieletta alla massima carica associativa.

I lavori si chiuderanno domenica 10 dicembre con le votazioni per le elezioni del nuovo Presidente e del Consiglio di presidenza, mentre domani dalle 9 l’assemblea nazionale prosegue con un dibattito su «La riforma del terzo settore: una sfida per il volontariato organizzato», a cura del professor Giovanni Battista Sgritta, e su «La riforma del terzo settore e la ricaduta sul mondo del volontariato organizzato», a cura dell’avvocato Luca Degani.

«Questa nostra assemblea – esordisce Emma Cavallaro dinanzi all’assemblea nazionale – si pone in un momento socio, politico, economico e anche culturale non facile. Aumentano le disuguaglianze, si allarga sempre maggiormente la forbice tra nord e sud e non solo dal punto di vista economico ma anche per quanto concerne servizi e garanzia di diritti.»

«La nostra – prosegue Emma Cavallaro – è un’organizzazione importante ed è la sola rete di Terzo settore che riunisce unicamente organizzazioni di volontariato. È un’organizzazione con tutti i pregi e le caratteristiche del volontariato. Tante persone, tante idee, tante teste e poca struttura organizzativa.»

Tra le iniziative all’attivo il comitato «La parola ai volontari», esteso a tutto il territorio nazionale con oltre 2 mila firme di adesioni, ed è stata realizzata la ricerca «Volontariato e innovazione sociale oggi in Italia», edita da Il Mulino con l’impegno e la collaborazione di molti studiosi ed esperti dal settore, tra i quali il professor Giovanni Battista Sgritta. Una ricerca quest’ultima che si è mossa su due binari: un’indagine sulle organizzazioni di volontariato a livello nazionale e una survey sui volontari. Secondo alcune stime sono circa 5 milioni coloro che operano nelle diverse aggregazioni di volontari operative in tutto il territorio nazionale.

Il futuro della ConVol è tracciato dalla presidente uscente Emma Cavallaro che auspica come l’organizzazione «deve diventare la Casa di tutte le realtà anche piccole e medie di volontariato organizzato, del vero volontariato che si ritrova nei valori della gratuità che è anche libertà, legalità, relazione, impegno per la difesa e l’affermazione dei diritti, un volontariato dell’advocacy».

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La squadra delle Vecchie Glorie del Sant’Antioco, ha vinto questa mattina, allo stadio Monteponi di Iglesias, il 1° Memorial Angelino Salis, organizzato dall’associazione Vecchie Glorie dell’Iglesias, con il patrocinio del comune di Iglesias e la collaborazione dell’associazione di volontariato Sodalitas di Iglesias.

Il torneo triangolare, tra tre delle squadre allenate nel corso di una lunga carriera da Angelino Salis, è stato disputato con la formula di tre partite di due tempi di 15 minuti ciascuno. La prima tra Vecchie Glorie del Sant’Antioco e Vecchie Glorie del Carbonia, è terminata senza goal e ai calci di rigore, dopo numerosi errori da entrambe le parti, s’è imposta la squadra antiochense. La seconda partita, tra le Vecchie Glorie del Carbonia e le Vecchie Glorie dell’Iglesias, ha visto imporsi la squadra rossoblu, con il punteggio di 1 a 0. La terza partita, infine, tra le Vecchie Glorie del Sant’Antioco e le Vecchie Glorie dell’Iglesias, ha visto prevalere la squadra lagunare, trascinata da Michele Milleddu, uno dei calciatori ancora in attività (a 42 anni), in 2ª categoria, con il punteggio di 2 a 1, in rimonta. Le Vecchie Glorie del Sant’Antioco si sono così aggiudicate la prima edizione del Memorial Angelino Salis ed hanno ricevuto la coppa dall’ex rossoblu Nino Falchi, mentre le premiazioni della seconda e della terza classificata sono state effettuate rispettivamente dall’ex presidente del Carbonia Elvio Verniani e dall’ex calciatore del Carbonia e dell’Iglesias Pietrino Serci, oggi in campo con la maglia dell’Iglesias.

Alle premiazioni è intervenuto Carlo Salis, nipote dell’indimenticabile Angelino Salis, al quale Andrea Marras ha consegnato una targa ricordo.

La mattinata si è conclusa con un pranzo in un ristorante nei pressi dello stadio Monteponi.

        

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Il Carbonia domenica giocherà sul campo della capolista San Marco Assemini ’80, al Centro Sportivo Polivalente di San Sperate. La squadra di casa, guidata dal tecnico Paolo Ledda, è fermamente intenzionata a proseguire la sua marcia di testa e, da parte sua, il Carbonia, è intenzionata a proseguire la sua serie positiva che dura da sei giornate, nel corso delle quali Foddi e compagni hanno conquistato ben 14 punti su 18, frutto di quattro vittorie 8tra queste, quelle con il Carloforte in trasferta e l’Arbus in casa, e due pareggi,

La San Marco ripartirà da quanto di buono mostrato in quel di Arzana, dove ha assorbito senza traumi lo svantaggio incassato dopo pochi secondi di gioco, riprendendo e poi superando entro il termine della prima frazione gli avversari grazie alla doppietta di Meloni e al gol di Farci: «Quella di domenica era una partita difficile – spiega Claudio Mura, un ex del Carbonia, figlio di un altro indimenticato ex biancoblu, Giuseppe, protagonista di ben dieci campionati consecutivi a Carbonia – arrivavamo dalla prima sconfitta stagionale incassata in Coppa Italia contro il Sant’Elena, inoltre reagire dopo un gol subito a freddo non è mai facile. Anche stavolta però la squadra ha dato segnali di grande compattezza, per di più contro un avversario tosto come l’Idolo».

I risultati ottenuti dalla San Marco in questi primi mesi di stagione (8 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta) assumono ancora maggior valore se si tiene conto delle numerose defezioni, tra squalifiche e infortuni, con cui gli asseminesi hanno dovuto fare i conti: «Ogni qualvolta c’è stato bisogno di sopperire alle assenze – aggiunge Claudio Mura – ognuno di noi è stato bravo a farsi trovare pronto. Il segreto della nostra squadra è infatti proprio il gruppo, che può contare su giocatori validi in ogni reparto”.

«Quella contro il Carbonia sarà sicuramente un’altra partita molto complicata – prosegue Claudio Mura – loro verranno a fare bottino pieno visto anche il momento di ottima forma, ma noi giochiamo sul nostro campo e ci faremo trovare pronti. Ormai sappiamo che tutte le squadre moltiplicano gli sforzi contro la prima in classifica, del resto è normale che sia così. Il Carbonia lavora da tempo nel segno della continuità, e dovremo stare attenti sia al loro possesso palla che alla velocità sugli esterni.»

Il mercato di dicembre, come ogni anno, rischia di cambiare il volto di varie formazioni: il Siliqua ha lasciato partire numerosi pezzi pregiati, mentre il Carloforte si è rinforzato ulteriormente: «Ma non credo che gli equilibri cambieranno più di tanto – afferma ancora il centrocampista della San Marco Assemini ’80 – penso che alla lunga la promozione sarà una corsa a tre squadra tra noi, il Carloforte e l’Arbus».

Partito inizialmente dalla panchina, Claudio Mura ha saputo ritagliarsi un ruolo fondamentale nell’undici di Ledda, realizzando anche diverse reti importanti come quelle contro Arbus e Selargius: «E’ stato un inizio molto difficile per me, anche perché arrivavo da una annata particolarmente positiva. Mi sono messo a disposizione del gruppo e con il lavoro ho guadagnato la fiducia del mister senza, credo, far rimpiangere in queste ultime partite l’assenza di un giocatore per noi fondamentale come Pilleri. Per il momento è una stagione positiva, ma si può e si deve fare di più»”.