6 August, 2024
Home2017 (Page 419)

[bing_translator]

A pochi giorni dalla conclusione della stagione con l’eliminazione nei quarti di finale dei play-off scudetto ad opera della Dolomiti Energia Trentino, la Dinamo Banco di Sardegna guarda già al futuro e programma all’insegna della continuità del gruppo italiani più che quello degli stranieri.

Gli unici accordi validi per la prossima stagione sono quelli con Rok Stipcevic (il regista croato resterà per il terzo anno in Sardegna e a ora sembra l’unica certezza tra gli 8 stranieri in organico) e Dusko Savanovic, ma sembra improbabile che la Dinamo confermi la 34enne forte ala serba, vista la volontà del Club di aumentare il tasso atletico del roster. Possibile che resti Tau Lydeka come cambio di un centro titolare con doti da intimidatore.

Tutti e cinque gli italiani del roster sono sotto contratto per il 2017-18, con le bandiere Jack Devecchi e Brian Sacchetti che dovrebbero restare insieme a Lollo D’Ercole, mentre per Diego Monaldi che ha escape al 30 giugno e Michele Ebeling c’è la possibilità di rientrare nel progetto Cagliari qualora andasse in porto la trattativa per il titolo di A2 di Ferentino. Improbabile la permanenza di Trevor Lacey, che pure la Dinamo proverà a confermare: la guardia statunitense ha sirene economicamente allettanti dalla Russia e interessi di club di Eurolega.

I primi tentativi in atto riguardano Paul Biligha, che dovrebbe sciogliere entro fine mese la riserva tra la proposta di Sassari e quella di Venezia, e Pietro Aradori, che sembra però orientato a vagliare le sue chances di trovare posto all’estero in Eurolega riaffacciandosi alla competizione assaggiata nel 2014-15 con il Galatasaray Istanbul.

[bing_translator]

La RSU Eurallumina nella giornata di ieri ha partecipato ad alcuni incontri istituzionali.

Presso l’assessorato regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali, i lavoratori hanno incontrato l’assessore Cristiano Erriu e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. Al palazzo regionale di viale Trento, il commissario del Parco geominerario  Giovanni Pilia ed il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. A seguire, l’amministratore della provincia Sud Sardegna Giorgio Sanna. E, infine, all’assessorato dell’ Ambiente, il capo di gabinetto dell’ente Franco Corosu.

«L’obiettivo – sottolinea la RSU Eurallumina – era fare il punto, a seguito di preventive costanti interlocuzioni, sul corrente stato procedurale.»

I dettagli e le comunicazioni inerenti agli incontri, verranno esposti nel corso dell’assemblea informativa, convocata per martedì 23 maggio 2017, alle ore 9,30, presso la sala mensa dello stabilimento che verrà inaugurata nell’occasione.

[bing_translator]

“Restart: resilienza, per uno sviluppo sostenibile” è il titolo del convegno svoltosi ieri sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, organizzato dall’Amministrazione comunale di Carbonia. E’ stata la risposta all’iniziativa messa in atto lo scorso 7 aprile, nella stessa sala, dalla RSU Eurallumina, nella quale – ha sottolineato il sindaco di Carbonia, Paola Massidda – è mancato il contraddittorio, in quanto erano stati invitati solo soggetti favorevoli alla realizzazione del progetto.

Al convegno, moderato dal giornalista Vito Biolchini, sono stati invitati: Fausto Martino, soprintendente del MIBACT di Cagliari, Oristano, Medio Campidano, Sud Sardegna e Ogliastra, protagonista dell’unico parere negativo al progetto Eurallumina nella conferenza dei servizi conclusasi lo scorso 8 febbraio; Nedo Biancani, consulente ambientale del comune di Portoscuso; Piernicola Pedicini, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, membro delle commissioni Ambiente ed Energia; Luca Saba, direttore generale della Coldiretti Sardegna; Barbara Terenzi, rappresentante del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani; e, infine, Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, convinto sostenitore del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina.

Dopo la breve presentazione del sindaco, Paola Massidda, la serie degli interventi dei relatori è stata aperta da Barbara Terenzi, che, tra l’altro, ha sottolineato la straordinaria bellezza del territorio del Sulcis Iglesiente e dell’intera Sardegna ed il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente sano.

Nedo Biancani, un passato da lavoratore dell’industria, dipendente per circa tre lustri dell’acciaieria dell’Ilva di Piombino, oggi consulente ambientale del comune di Portoscuso, ha parlato della situazione che ha trovato nel territorio comunale, gravemente degradato e bisognoso di interventi urgenti per avviare un serio programma di bonifiche. Ha aggiunto di non essere aprioristicamente contrario all’industria, a condizione che si cambi completamente rotta rispetto al passato. Va detto che il comune di Portoscuso ha espresso parere favorevole alla realizzazione del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina.

L’europarlamentare Piernicola Pedicini, arrivato a Carbonia direttamente da Bruxelles per partecipare al convegno, ha ribadito una posizione nota del Movimento 5 Stelle, contraria all’industria pesante. L’Unione europea – ha sottolineato – ha avviato un processo per il superamento del fossile (carbone, gas, petrolio) nella produzione di energia, mentre nel Sulcis si vuole realizzare una nuova centrale a carbone e nello specifico, per l’alluminio, ha sottolineato che si dovrebbe cambiare strategia, abbandonando il primario e privilegiando il riciclo, peraltro sostenuto anche economicamente dalla stessa Unione europea. Con il riciclo dell’alluminio – ha aggiunto Piernicola Pedicini – si taglierebbero notevolmente i costi e si abbatterebbe quasi completamente l’impatto ambientale. Per quanto riguarda le bonifiche del territorio – ha rimarcato l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle – non dovrebbero essere condotte dalle aziende che hanno inquinato il territorio, che dovrebbero limitarsi a mettere a disposizione le risorse necessarie, né dirette dai politici che hanno provocato il danno con le loro scelte del passato.

Il direttore generale della Coldiretti Luca Saba ha parlato dei problemi della categoria, acuiti nel territorio dal degrado ambientale che non costituisce certamente la miglior pubblicità per i prodotti ma – ha sottolineato – agricoltura ed industria possono coesistere se vengono rispettate le regole. Luca Saba ha citato l’esempio dello champagne francese, prodotto in un’area della Francia dove è presente un’alta concentrazione di centrali nucleari, senza che questa vicinanza abbia prodotto problemi di immagine sia nel consumo interno sia in quello all’esterno della Francia.

Com’era prevedibile, i momenti più accesi del confronto si sono avuti con gli ultimi due interventi, quelli di Fausto Martino e Salvatore Cherchi. Il primo ha concentrato la prima parte del suo intervento sul concetto di paesaggio e sull’evoluzione subita da questo nel corso degli anni, con una maggiore attenzione verso il recupero dei paesaggi degradati, per tornare poi sulla posizione contraria al progetto Eurallumina assunta in sede di conferenza dei servizi. Fausto Martino ha affermato di essere stato sottoposto «ad un linciaggio mediatico, per essere stato l’unico ad opporsi ad un corale consenso che ha visto molti dirigenti regionali gettare il cuore oltre l’ostacolo ed approvare – ha sottolineato – l’inapprovabile. Quando esprimiamo un parere di compatibilità paesaggistica, lo facciamo con due linee guida fondamentali: una è quella di valutare la compatibilità con il paesaggio di determinati interventi, e questa valutazione astratta di compatibilità paesaggistica è in qualche modo il culmine di un procedimento di natura tecnico-discrezionale che, per legge, è affidato alla nostra amministrazione e non ad altri, seppur in un procedimento di codecisione con la Regione. Però è la nostra amministrazione istituzionalmente preposta ad effettuare queste valutazioni. Assicuro che siano stati estremamente attenti e cauti nell’esprimere il parere; l’altro aspetto – ha aggiunto Fausto Martino – riguarda la compatibilità degli interventi con il quadro normativo, con gli indirizzi della convenzione europea del paesaggio e con il Piano Paesaggistico Regionale, obiettivo inderogabile, insuperabile, che spinge in piena coerenza con la convenzione europea del paesaggio, non solo a tutelare il paesaggio ma a recuperare i siti degradati». Fausto Martino ha rimarcato, infine, il peso della nuova discarica che arriverebbe ad un’altezza di 46 metri per 180 ettari di estensione, che verrebbe lasciata in eredità alle nuove generazioni una volta concluso il ciclo produttivo: «Il parere contrario è la conclusione aritmetica di una serie di valutazioni che ci hanno portato ad esprimere parere contrario».

Salvatore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia (la cui chiusura, ha sottolineato, ha avuto conseguenze negative pesantissime per il territorio) nella prima parte del suo intervento, si è soffermato sul Piano Sulcis e sul suo stato di attuazione. Le bonifiche, conseguenza del lascito dell’attività industriale che nel territorio si svolge da due secoli, per 164 milioni di euro, in mano ai soggetti pubblici, sono in corso. «A Portovesme – ha detto Salvatore Cherchi – non c’è latitanza dei pubblici poteri, contrariamente a quanto insinuano altri pubblici poteri – i decreti del ministero e dell’assessorato dell’Ambiente, determinano, sulla base dell’applicazione del principio del chi inquina paga, programmi di bonifica in corso per oltre 160 milioni di euro interamente pagati dalle aziende. Con l’ultimo decreto sulla falda, gli investimenti di risanamento supereranno i 184 milioni di euro. Il resto degli investimenti sono indirizzati ad interventi in altri settori: oltre 50 milioni al sostegno della ricerca e delle competenze; si sta investendo nelle scuole e nell’agricoltura, nella riconversione di infrastrutture un tempo adibite ad altri usi, ad iniziare dal porto di Sant’Antioco, per proseguire a Portixeddu, Masua, Nebida, Tratalias e alle ferrovie dismesse, per la realizzazione della pista ciclabile. Sono state finanziate inoltre 61 imprese. Nel Sulcis l’industria è radicata in una cultura plurisecolare ed ancora oggi è necessaria, unitamente a tutti gli altri settori». 

Alla domanda del moderatore Vito Biolchini sul perché al momento di decidere le linee di intervento con le risorse del Piano Sulcis non sia stato deciso un taglio netto con il passato, verso un futuro diverso, Salvatore Cherchi ha risposto che se ci si fosse trovati di fronte ad una situazione in cui dover ripartire da zero, avrebbe espresso un parere contrario, ma l’Eurallumina oggi non è una fabbrica chiusa ed è giusto sostenerne il rilancio, con un limitato apporto di risorse pubbliche, perché solo 6,7 milioni del Piano Sulcis andranno all’Eurallumina a fondo perduto, mentre la parte più consistente del finanziamento previsto è costituita da un prestito che l’azienda dovrà interamente restituire. Salvatore Cherchi ha ribadito che in tutti i paesi più sviluppati dell’Unione europea, dalla Germania alla Francia e alla Spagna, le raffinerie sono in piena attività e nessuno pensa di chiuderle. Riguardo all’impiego del carbone, ha ricordato che il progetto prevedeva inizialmente l’utilizzo del gas che sarebbe dovuto arrivare con il progetto Galsi e, una volta tramontato quest’ultimo, è stata tentata per un paio d’anni la strada dell’impiego del vapore prodotto dalle centrali Enel, anche questo impedito dal parere negativo dell’Enel, ma non ha escluso un ritorno a queste soluzioni qualora dovessero crearsi le condizioni.

Nel dibattito sono intervenuti alcuni cittadini e, tra gli altri, Gianluca Mandas, assessore delle Politiche  per il territorio e la Sostenibilità ambientale del comune di Assemini, che si è soffermato sul caso della Fluorsid ed ha sottolineato la posizione dell’Amministrazione del Movimento 5 Stelle guidata dal 2013 dal sindaco Mario Puddu, nettamente contraria all’insediamento di nuove industrie pesanti nel territorio comunale.

                        

[bing_translator]

Il Parlamento europeo ha dato alla commissione per la cultura il mandato per iniziare i negoziati con i governi nazionali su nuove regole UE per i media audiovisivi, incluse le piattaforme online.

Il mandato si basa sugli emendamenti già approvati in precedenza dalla commissione per la cultura, che rafforzano la protezione dei bambini contro violenza e incitamento all’odio sulle piattaforme televisive e anche quelle online, proponendo anche nuove regole sulla pubblicità e una quota del 30% delle opere europee sulle piattaforme VOD.

Le piattaforme di condivisione video dovrebbero, secondo il testo approvato, intraprendere misure appropriate per prendere in conto la segnalazione degli utenti di contenuto che incita alla violenza o all’odio.

I deputati propongono inoltre nuove norme per la pubblicità, con una quota massima del 20% al giorno e regole più severe per la pubblicità, la collocazione di prodotti commerciali, la sponsorizzazione e le vendite televisive nei programmi per bambini. Le piattaforme di trasmissione e di distribuzione di video avrebbero la possibilità di autoregolamentarsi, prima che le autorità nazionali decidano se imporre norme specifiche.

La promozione delle opere audiovisive europee rappresenta una priorità per il Parlamento. Le piattaforme VOD dovrebbero quindi offrire almeno il 30% di contenuti prodotti in Europa, allo scopo di riflettere e promuovere la diversità culturale.

Il mandato è stato approvato con 314 voti a favore, 266 contrari e 41 astensioni.

[bing_translator]

 

Pazienti oncologici in allarme, nel Marghine, per la possibile sospensione delle prestazioni chemioterapiche assicurate finora dal Servizio di oncologia del presidio di Macomer. La Direzione sanitaria di Nuoro avrebbe deciso, infatti, di sospendere l’erogazione del servizio assicurato finora in day ospital.

Lo sostiene il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula che questa mattina ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru. «Se confermata, si tratterebbe dell’ennesima decisione penalizzante per il territorio – scrive Emilio Usula – oltre al danno per la cancellazione di un servizio fondamentale per il Marghine, la sospensione delle prestazioni chemioterapiche sarebbe causa di pesanti disagi per i pazienti e le loro famiglie costretti a spostarsi a Nuoro».

L’esponente dei Rossomori invoca un chiarimento da parte del governo della Regione: «Stiamo parlando di un’area di crisi da anni in sofferenza – sottolinea Emilio Usula – le rassicurazioni fornite dalla Conferenza socio-sanitaria del Nuorese non trovano riscontri. La Giunta dica, una volta per tutte, quali azioni intende mettere in campo per il potenziamento dei servizi sanitari territoriali».

[bing_translator]

Con decreto interministeriale del 16 marzo 2017, sono state apportate alcune modifiche alla disciplina del Sostegno per l’Inclusione Attiva, meglio noto come S.I.A., la Carta di pagamento elettronica utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità. Ne dà comunicazione l’assessorato delle Politiche sociali del comune di Carbonia.

Il decreto ha modificato alcuni aspetti legati ai requisiti previsti per l’accesso al beneficio, così come specificato nell’Avviso Pubblico e nella Circolare INPS. Una delle modifiche sostanziali riguarda il punteggio minimo della valutazione multidimensionale del bisogno che il nucleo deve raggiungere che è stato ridotto da 45 a 25 punti. Tale variazione determina un aumento significativo del numero dei nuclei familiari che andranno a beneficiare della Carta SIA.

I cittadini che, avendo presentato domanda entro il 29 aprile 2017 e che sono risultati esclusi per mancanza di uno dei requisiti oggetto di modifica, quale ad esempio il mancato raggiungimento del punteggio minimo, non dovranno ripresentare domanda al Comune, poiché l’INPS provvederà a rielaborare d’ufficio le domande.

[bing_translator]

Sabato 20 domenica 21 maggio il comune di Iglesias grazie alla volontà dell’Amministrazione comunale e all’impegno dei volontari apre al pubblico 37 beni culturali del suo patrimonio artistico e culturale per la sua 14ª partecipazione a Monumenti aperti.

Il sindaco Emilio Gariazzo e l’assessore alla Cultura Simone Franceschi sottolineano la presenza anche quest’anno dei tanti “volontari della cultura” che hanno risposto con entusiasmo, generosità e spirito di appartenenza all’iniziativa. Grazie al loro impegno sono visitabili una varietà di siti che coprono millenni di storia in uno scenario paesaggistico fra i più belli della nostra isola. Partendo dal centro storico, tra chiese e antichi quartieri, fino al culmine dello sviluppo industriale e minerario del novecento europeo, i visitatori vivranno un’esperienza indimenticabile.

La novità dei monumenti aperti è rappresentata dal Pozzo Sella una delle più rappresentative testimonianze del patrimonio di archeologia industriale mineraria del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna che l’Unesco ha dichiarato di valore universale nel 1997. La struttura sarà visitabile solo domenica, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30.

Sono visitabili altri luoghi legati al passato minerario della città: il Museo dell’Arte Mineraria, l’Istituto Tecnico Industriale Minerario istituito il 10 settembre del 1871, sotto gli auspici dell’Ingegnere e ministro delle Finanze Quintino Sella, il Museo Scuola di Miniera Monteponi con il Palazzo Bellavista e la Foresteria impiegati; la Palazzina dell’Associazione Mineraria Sarda.

Poi Piazza Sella che ha un ruolo centrale sia dal punto di vista sociale, come luogo di incontro, sia per quanto riguarda la viabilità per Cagliari, Piazza Oberdan che custodisce uno dei più pregevoli Monumenti ai Caduti della Sardegna, opera dello scultore Francesco Ciusa e Piazza Lamarmora.

Sono tra i monumenti aperti ben 9 chiese: la Chiesa di Sant’Antonio Abate, il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, la Chiesa Oratorio di San Michele che ospita i simulacri lignei che vengono portati in processione durante la Settimana Santa., tra cui il prezioso Crocifisso del 1600 con le braccia snodate, la Chiesa di San Francesco d’Assisi una delle architetture gotico-catalane più significative della Sardegna; la Chiesa della Vergine Purissima, la Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di San Domenico,  la Chiesa del Santissimo Salvatore e Nostra Signora di Valverde.

Infine, il Museo Diocesano che conserva, valorizza e promuove la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Cattedrale di Santa Chiara d’Assisi e dal territorio diocesano, il Rifugio antiaereo di via Eleonora, l’Archivio storico nel quale è conservato il Breve di Villa di Chiesa un codice di leggi databile al 1327, le Scuola elementare “Femminili”, la Ex Scuola elementare Foiso Fois; il Castello Salvaterra, il Parco di Villa Boldetti, la Mostra Collezione Pistis Corsi, il Palazzo Civico, il Frantoio Orrù, il Cimitero monumentale che accolse il primo defunto il 20 agosto 1835; il Museo Etnografico presso Cantine Aru, il sito archeologico di Corongiu de Mari, l’acquedotto Pisano località Campera, il  Teatro Electra e le Mura Pisane.

Inoltre, è stato predisposto l’Itinerario del Liberty: fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Iglesias visse l’apogeo della sua storia industriale. Grazie ai dirigenti delle maggiori società minerarie, che provenivano soprattutto da Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna, l’architettura di Iglesias acquisì un connotato mitteleuropeo.

Numerose iniziative sono state realizzate grazie alle associazioni presenti sul territorio per rendere ancora più gradevole la due giorni di Monumenti Aperti: degustazioni di specialità dolciarie, esibizioni teatrali e musicali, esposizioni di artigianato artistico, proiezioni di film.

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle ore 20.00.

Per tutte le informazioni si può contattare l’Info Point: Ufficio Turistico in  Piazza Municipio al numero 0781274507 o inviare una mail a infoturistiche@comune.iglesias.ca.it .

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

[bing_translator]

Questa mattina Federico Esu, 30 anni, originario di Carbonia, funzionario presso la DG Ricerca e Innovazione a Bruxelles, ha raccontato agli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci Amaldi della città mineraria, dove ha conseguito la maturità scientifica nel 2005, il percorso che lo ha portato a lavorare nella più importante amministrazione pubblica europea.

Attraverso diverse esperienze, tra le quali la partecipazione all’Erasmus, programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, creato nel 1987; la laurea in Giurisprudenza con successiva abilitazione alla professione di avvocato; il Master and Back, uno strumento della Regione Sardegna studiato per aumentare le competenze dei giovani laureati sardi, accrescendone il potenziale professionale ed occupazionale, e mettere poi a disposizione del territorio sardo le competenze e le professionalità acquisite (Federico Esu, come tanti altri giovani, ha seguito solo la prima parte del percorso e non è poi rientrato in Sardegna); Federico Esu ha raggiunto quello che era il suo sogno: lavorare nella Commissione Europea.

Per un giorno un funzionario dell’istituzione europea è così tornato nella scuola secondaria superiore che ha frequentato, rivisitando la sua scuola e parlando con gli studenti della sua scelta di una carriera professionale europea, del suo lavoro, delle sfide e delle opportunità che comportano il vivere e il lavorare all’estero, oltre alle possibilità di studio e lavoro. Obiettivo della giornata, pienamente raggiunto visto l’entusiasmo con il quale gli studenti dell’Istituto Gramsci Amaldi hanno seguito l’esposizione di Federico Esu (in sala c’erano anche la fidanzata olandese ed il padre Raimondo) era quello di dare un volto “locale”,  quanto più prossimo agli studenti, dell’Unione Europea e delle opportunità che essa offre.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con Europe Direct Regione Sardegna, presenti il responsabile Francesco Ventroni e il funzionario Antonio Mura.

Vediamo ora l’intervista realizzata con Federico Esu.

[bing_translator]

Domenica 21 maggio, alle 18.00, nella Galleria comunale d’arte di Cagliari proseguono gli appuntamenti con “Musei in Musica”. Nella Sala Depero un breve intervento della storica dell’arte Tiziana Ciocca, dedicato all’artista Mark Rothko, introdurrà il concerto di Francesco Giammarco (fortepiano) che proporrà un programma incentrato su musiche di W.A. Mozart, L.V. Beethoven e J. Haydn.

Per l’edizione di quest’anno la rassegna, organizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina”, intende esaltare il rapporto tra i grandi maestri dell’arte e la musica cui erano soliti ispirarsi. In linea con questo indirizzo le immagini mistiche di Mark Rothko, protagonista dell’espressionismo astratto americano che fu musicista autodidatta appassionato di Mozart, si sveleranno lentamente al ritmo del fortepiano di Giammarco.

[bing_translator]

Domani, sabato 20 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari – la Compagnia Teatro Sassari per la rassegna “1 €uro festival” curata dalla Compagnia Akròama, presenta “Quando il marito va a caccia”. La regia è di Alfredo Ruscitto.

I testi di Feydeau sono un concentrato di comicità esilarante, un congegno perfetto pronto ad esplodere come una bomba ad orologeria. Un teatro di porte aperte e chiuse, armadi propizi, letti del peccato, visite improvvise, intrecci macchiavellici, invenzioni. Situazioni al limite dell’assurdo e proprio per questo  tragicomiche, frutto di un destino beffardo. Un teatro che non lascia spazi agli sbadigli, sopraffino nell’immaginare la risata dello spettatore, pianificandola perché nasca con naturalezza dallo sviluppo degli eventi.  Questi meccanismi li ritroviamo tutti nel “Il marito va a caccia”. Anche in questo lavoro gli intrecci sono molteplici, lui, lei, l’amante di lui, l’amante di lei, il marito dell’amante di lui. Tutti insieme, tutti a creare quel turbinio di situazioni comiche che rendono unico questo autore della “Belle Epoque”. Con Moricet (Murenu), l’amico di famiglia, corteggia assiduamente Leontine (Ludovica), moglie fedele di Duchotel (Passino), che gli si concederebbe solo se venisse a sapere che il marito la tradisce. Ed è proprio questo che si scopre, perché il fedifrago marito, con la scusa della caccia, si incontra segretamente con la moglie dello sprovveduto Cassagne (Cassano) …

Il cast di “Quando il marito va a caccia” è composto da Mario Lubino, Alessandra Spiga, Emanuele Floris, Alfredo Ruscitto, Claudio Dionisi, Margherita Nurra, Michelangelo Ghisu e Paolo Colorito.