6 August, 2024
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Lunedì 15 maggio è stato costituito ilCOMITATO RICONVERSIONE RWM per la pace, il lavoro sostenibile, la riconversione dell’industria bellica, il disarmo, la partecipazione civica a processi di cambiamento, la valorizzazione del patrimonio ambientale e sociale del Sulcis Iglesiente”.

Ne fanno parte ad oggi 23 soggetti, di sensibilità culturali diverse, che hanno aderito o a titolo personale o in rappresentanza delle proprie associazioni, ma la possibilità di adesione rimane aperta a quanti condividono i principi ispiratori e il regolamento del Comitato stesso.

Sono stati eletti portavoce, in continuità con l’esperienza che lo ha originato (la Run4unity del 7 maggio ad Iglesias), Arnaldo Scarpa e Cinzia Guaita, Umanità Nuova-Movimento dei Focolari.

Il Comitato ha presentato istanza di partecipazione alla conferenza dei servizi del 18 maggio per esprimere, quale portatore di interessi collettivi, la propria posizione in merito all’ampliamento della RWM e in generale al pericolo che l’economia del territorio possa andare nella direzione di un rafforzamento dell’industria bellica.

Il Comitato ha effettuato l’accesso civico agli atti per avere elementi certi di analisi della situazione e si riserva di partecipare, chiedendo di intervenire, ad un auspicabile Consiglio comunale sull’argomento.

Si propone, infine, di mantenere i contatti con le reti nazionali e internazionali sul disarmo e di fungere da stimolo per i politici di tutti gli schieramenti e a vario livello, che saranno invitati ad esprimere una chiara e pubblica posizione sul tema.

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Da venerdì 19 a domenica 21 maggio è in programma alla Manifattura Tabacchi di Cagliari la Lean Startup Machine, un workshop di tre giorni che ha l’obiettivo di aiutare gli aspiranti imprenditori a scoprire se la loro idea di business ha reali potenzialità di mercato.

L’evento è organizzato dallo Sportello Startup di Sardegna Ricerche e da Hub/Spoke, con la collaborazione di Avanzi-Sostenibilità per azioni, Make a Cube, The Net Value, Open Campus e The Doers.

Durante il workshop, basato sul metodo lean startup, una squadra di professionisti aiuterà gli aspiranti imprenditori ad affrontare diversi problemi che possono verificarsi nell’avvio di un’iniziativa imprenditoriale. Per partecipare non servono conoscenze specifiche, l’unica cosa che serve è un’idea. Ma anche nel caso in cui non si avesse un’idea chiara o una squadra con cui portarla avanti, c’è la possibilità di ascoltare le idee degli altri partecipanti e decidere di che squadra far parte.

Il workshop inizia con i pitch delle idee, per poi passare alla suddivisione dei partecipanti in diversi team. Ciascun team lavorerà su una delle idee presentate e svilupperà il suo esercizio in maniera indipendente e con l’aiuto dei mentor, cercando quindi di costruire la propria azienda/prodotto in meno di 36 ore.

L’obiettivo della Lean Startup Machine non è dimostrare di avere l’idea migliore, ma apprendere le strategie migliori per costruire un business vincente, a partire dalla comprensione degli aspetti fondamentali e delle metodologie per analizzarli.

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Il turismo sintesi delle politiche di sviluppo dell’Isola e un assessorato che sia realmente dell’Artigianato e del Commercio ma che, soprattutto, sappia integrarsi con il resto degli assessorati della Regione sarda. È l’obiettivo strategico enunciato dall’assessore Barbara Argiolas nel corso del suo intervento nella V commissione del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Lotto, convocata per l’illustrazione del programma di mandato della neo assessore.

Tra le priorità evidenziate dal già responsabile delle politiche per il Turismo al comune di Cagliari: la definizione di un modello di governance regionale del turismo che abbia alla base una DMO (destination management organization) regionale capace di mettere a sistema pubblico e privato e le progettualità territoriali; la riprogrammazione degli interventi e delle risorse destinate alle manifestazioni di grande interesse turistico (la legge n. 7 del 1955); interventi nel comparto dell’artigianato (sono disponibili circa 3.5 milioni di euro) ed in particolare dell’artigianato artistico (si ipotizza una biennale per l’artigianato artistico); il rilancio dei centri commerciali naturali («possono essere partner privilegiati delle amministrazioni locali»); un complessivo miglioramento della tempestività dei dati sull’andamento turistico («la piattaforma informatica, il SIRED ha già degli upgrade importanti di sistema di rilascio dati giornalieri, ma è necessario  che anche gli albergatori facciano la loro parte e garantiscano i dati nei tempi e con le modalità concordate»).

«Obiettivi – ha dichiarato l’assessore Barbara Argiolas – che devono però fare i conti anche con la criticità rappresentata dalla scarsità dell’organico dell’assessorato che può contare solo su 75 impiegati». Ed è proprio sui problemi riguardanti la dotazione del personale che il consigliere Gianmario Tendas (Pd) e il presidente Luigi Lotto, insieme a Piero Comandini (Pd) ed Antonio Gaia (Upc), hanno rimarcato come la questione riguardi anche altri assessorati, ad iniziare da quello dell’Agricoltura, ed hanno quindi assicurato opportune sollecitazioni nei riguardi del competente assessore Filippo Spanu. «Resta il fatto – ha aggiunto Piero Comandini – che deve trovare piena applicazione la legge approvata dal Consiglio che stabilisce il passaggio del personale ex Ept all’assessorato del Turismo».

L’assessore ha approfondito, dunque, una serie di temi che sono stati oggetto di specifici quesiti posti dai diversi consiglieri regionali intervenuti ed in particolare ha precisato che per ciò che attiene la legge n. 7 che, come è noto,  ha una programmazione triennale degli interventi, si ravvisa l’opportunità di una verifica del programma così da valutare anche una rimodulazione delle risorse («si consideri che dagli undici grandi eventi  identitari originariamente previsti si è arrivati oggi a circa 53 manifestazioni»). A questo proposito l’assessore ha specificato che le domande ricevute per l’annualità 2016 sono state circa 400 a fronte di una dotazione complessiva tra triennale e risorse libere di circa  6.7 milioni di euro e che per le domande relative al 2016 restano da istruire soltanto 30 pratiche caratterizzate da un particolare livello di complessità.

Il consigliere Antonio Gaia (Upc) ha posto in evidenza la crisi del comparto dell’artigianato artistico e il proliferare del cosiddetto “lavoro in nero” avanzando l’ipotesi della defiscalizzazione per le attività del settore, mentre Fabrizio Anedda (Misto) ha invitato l’assessore a concentrare i suoi sforzi «sull’artigianato che crea produzione ed in particolare per quell’artigianato di trasformazione dei prodotti dell’agroalimentare che devono poter contare su opportune politiche di commercializzazione».

L’assessore, interrogata in proposito sul futuro della Fiera di Cagliari ha quindi affermato: «Il centro fieristico dovrà avere un futuro e reputo improbabile che possa diventare “altro” perché è in una posizione strategica ed è impensabile che la Regione rinunci ad avere uno spazio espositivo e congressuale, seppure ridimensionato».

Sui cosiddetti “spazi ex Isola” l’assessore Argiolas ha dichiarato che «dovranno reggersi nei costi e nelle attività e come tali dovranno operare in un contesto di attrattività» confermato quindi una serie di richieste per la riapertura del punto ex Isola di Porto Cervo.

Un’ulteriore domanda ha riguardato il futuro del marchio Isola sulle maglie del Cagliari calcio anche per il prossimo campionato della serie A e l’assessore non ha nascosto la preferenza per  l’impiego di un altro messaggio che espliciti in maniera più efficace e appropriata la promozione dell’artigianato sardo.

A conclusione dell’audizione, il presidente della commissione Luigi Lotto ha quindi annunciato un nuovo confronto in commissione con l’assessore Barbara Argiolas sul testo della proposta di legge unificata in materia di Turismo, così da introdurre eventuali proposte migliorative prima dell’approvazione definitiva in commissione della proposta di legge che fa sintesi di 14 Pl e che conta, al momento, 52 articoli. 

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“Tra la memoria e l’oblio” è il tema della nona edizione del Festival Leggendo Metropolitano di Cagliari. Dall’8 all’11 giugno appuntamento con quattro giorni di incontri e dibattiti, lezioni magistrali, laboratori, mostre e concerti. Oltre 50 eventi e 70 personalità del mondo scientifico e culturale, invitate dal direttore artistico Saverio Gaeta nei bellissimi scenari dei Giardini Pubblici e del Teatro Civico di Castello, si confronteranno sulla facoltà alla base della conoscenza: la memoria. Uno strumento a volte fallace, inaffidabile, come lo sono i ricordi, reminiscenze ricreate nel tempo dal nostro cervello, fino a diventare stereotipi, forme collaudate di esperienza. Di quale e di quanta memoria c’è dunque bisogno? A osservarne gli abusi in campo privato e pubblico, online e offline, sembra lecito domandarsi se l’oblio non sia meglio del ricordo. A partire da queste riflessioni, Leggendo Metropolitano 2017 affronta, in un programma denso e interdisciplinare, le grandi questioni poste dalla ricerca storica e scientifica, dalla letteratura e dal giornalismo, dalla rivoluzione digitale, dalla pedagogia e dall’economia.

A venticinque anni dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio, a Leggendo Metropolitano si parlerà di mafia con due grandi ospiti: Pietro Grasso, presidente del Senato ed ex procuratore nazionale Antimafia, e Lirio Abbate, giornalista d’inchiesta de “L’Espresso”, tra i cento eroi dell’informazione secondo Repoters sans Frontières.

Grandi scrittori si confronteranno sul rapporto tra memoria, letteratura e vita: il premio Strega Edoardo Albinati, il tedesco Emanuel Bergmann (al suo acclamato esordio), Carmine Abate, Gianni Biondillo, e lo spagnolo Sergio del Molino.

Storia e false memorie sono al centro del festival, con l’esperto di storytelling Christian Salmon, Marco Belpoliti che ricorda Primo Levi in occasione dei trent’anni dalla morte, Franco Lo Piparo con un intenso intervento sul pensiero di Antonio Gramsci, ed Elena Loewenthal che interviene in maniera controcorrente sulla Giornata della Memoria.

Anche la scienza e la tecnologia sono protagoniste a Leggendo Metropolitano 2017: sui meccanismi del cervello, su memoria e digitale interverranno tra gli altri la neuroscienziata Premio Leibniz Hannah Monyer e Derrick de Kerckhove, erede intellettuale di Marshall McLuhan.

Tra gli eventi collaterali spicca il laboratorio Biblioteca Vivente: buona prassi del Consiglio d’Europa per ridurre i pregiudizi e favorire il dialogo.

Al Festival partecipano inoltre Bernard Guetta, Bernardo Valli, Maurizio Bettini, Leopoldo Freyrie, Franco Lorenzoni, Edoardo Zanchini, Amir Issaa, Maurizio Ferraris, Wlodek Goldkorn, Laurence Tubiana, Meo Sacchetti, Alberto Oliverio, Serena Danna, Caterina Soffici, Christine Eichel, Costanza Papagno, Marco Aime e molti altri ospiti illustri.

Durante il festival, nel Teatro Civico di Castello, sono allestiti grandi pannelli di legno sui quali lo street artist Manu Invisible realizzerà, per il collettivo Nino dove sei?, un’opera ispirata ad Antonio Gramsci, Movimento.

Un festival ecosostenibile: allo scopo di limitare il proprio impatto ambientale, Leggendo Metropolitano si avvale della consulenza di AzzeroCO2 per la gestione efficiente delle risorse energetiche: il festival utilizza quest’anno solo energia verde, carta riciclata e macchine a trazione ibrida, e offre al pubblico, durante tutti gli incontri, acqua della rete idrica comunale. Per recuperare le inevitabili emissioni di CO2 Leggendo Metropolitano partecipa al progetto di riforestazione in Basilicata di AzzeroCO2.

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Sarà Gregory Porter ad aprire la diciannovesima edizione del Festival Dromos immancabile appuntamento dell’estate musicale in Sardegna, in programma dal primo al 15 agosto tra Oristano e varie altre località della sua provincia. Il cantante statunitense, una delle voci maschili più belle del jazz contemporaneo, è atteso nella città di Eleonora per la serata inaugurale in piazza Cattedrale.

Il concerto, proposto con il contributo dell’assessorato della Cultura del comune di Oristano, degli assessorati della Cultura e del Turismo della Regione Sardegna e della Fondazione di Sardegna, rientra anche nel cartellone di “Musica nella terra dei Giganti”.

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Con l’audizione dell’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, Luigi Arru, sono iniziati questa mattina i lavori della commissione Sanità. Sotto la presidenza dell’on. Raimondo Perra, il parlamentino ha affrontato gli indirizzi dell’atto aziendale dell’Azienda per la Tutela della Salute, delle Aziende ospedaliere universitarie e dell’Azienda ospedaliera Brotzu.

L’assessore Arru ha illustrato gli schemi dei provvedimenti, rispondendo ad alcune domande dei commissari su temi di attualità tra i quali l’organizzazione dei dipartimenti e l’assistenza sociosanitaria ai migranti. Ha garantito inoltre un impegno ad accertare i contenuti del bando per l’elisoccorso.

Da più parti politiche è stata sollecitata la presidenza della commissione perché sia convocato a breve il direttore generale della Sanità sarda, Fulvio Moirano.

A causa della concomitanza della conferenza dei capigruppo, il presidente Perra ha sospeso l’audizione dell’assessore Arru (che riprenderà lunedì 22 maggio, alle 10.00) e ha detto: «In questi primi momenti di esame sono già emerse alcune criticità relative al mancato riconoscimento della specialità della Regione Sardegna e la commissione non potrà certo rimanere inerte davanti a una restrizione degli ambiti di potere legislativo in materia sanitaria. Confidiamo però sul fatto che il proseguo della audizione e soprattutto il resto dei lavori della commissione possano arrivare all’approvazione di leggi armoniche e in tempi rapidi

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Durissima presa di posizione del Partito dei Sardi sulla riforma sanitaria regionale e dopo le accuse lanciate dal direttore generale dell’Azienda tutela della salute contro la Regione, sfida il super manager, Fulvio Moirano.

«Il direttore generale smetta di sparare nel mucchio accusando la politica regionale di rallentare la riforma sanitaria. Fulvio Moirano faccia nomi e cognomi, indicando con chiarezza quali forze politiche stiano ostacolando la riorganizzazione della rete ospedaliera, e perché», dichiara Gianfranco Congiu, presidente del Gruppo PdS in Consiglio regionale.

«A meno che Moirano non ritenga che contestare la mancanza di un’appropriata analisi delle esigenze dei vari territori dell’isola, valorizzando le specificità della regione sarda in un’ottica di definizione delle reali necessità sanitarie dei territori e ad assecondarle attuando politiche organizzative adeguate, significhi “ostacolare” – precisa Gianfranco Congiu – allora il Partito dei Sardi non accetta di essere incluso nel calderone di accuse generiche di cui non sente nella più assoluta di far parte.»

Riguardo alla riforma sanitaria il Partito dei Sardi contesta da tempo la mancanza di un’appropriata analisi delle esigenze dei vari territori dell’Isola: «La sanità sta diventando come un gigantesco puzzle in cui emergono caselle nuove senza avere la contezza del disegno complessivo», incalza Augusto Cherchi, componente della VI Commissione consiliare.

«Moirano non può generalizzare. Specifichi senza mezzi termini quali sono le forze politiche responsabili di questo rallentamento, faccia senza esitazione nomi e cognomi, perché sia chiaro a tutti dove risiedano le responsabilità dei ritardi», aggiunge Gianfranco Congiu. «Il PdS, con il consigliere Augusto Cherchi, chiede da oltre un anno che la riorganizzazione della rete ospedaliera sia portata in discussione nella VI commissione consiliare. È evidente che se questo non è ancora successo, è perché la maggioranza della Commissione è contraria affinché questo avvenga, e la riunione di ieri con un solo gruppo e non con tutta la coalizione, certifica dove alberga la frammentarietà delle posizioni», precisa ancora il capogruppo del PdS. «Chiediamo quindi a Moirano di circostanziare le sue dichiarazioni, e di chiarire una volta per tutte al Consiglio e ai sardi se lui ritenga che la delibera con cui la Giunta regionale, nel 2015, ha definito la nuova rete ospedaliera della Sardegna, sia sufficiente per raggiungere gli obiettivi che gli sono stati richiesti; perché il sospetto è che, con questa tipologia di atti aziendali, lo stesso direttore generale stia andando oltre le disposizioni indicate dalla giunta regionale esautorando il Consiglio di una delle sue funzioni.»

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Il sogno della Dinamo di arrivare fino in fondo nei play-off scudetto si è infranto in Gara3 nei quarti di finale con la Dolomiti Energia Trentino, davanti ai 5.000 del PalaSerradimigni. La squadra di Maurizio Buscaglia si è confermata avversario particolarmente ostico, in grado di mettere in difficoltà la Dinamo, limitandone il potenziale offensivo, imponendo sempre punteggi bassi. E’ sufficiente tornare indietro alle due sfide della regular season che, se pure la Dinamo era riuscito a vincere, era rimasta sempre sotto i 70 punti: 69 a 66 al PalaSerradimigni il 10 dicembre 2016; 66 a 57 a Trento l’8 aprile 2017.

Nei play-off le cose sono andate decisamente peggio, anche perché La Dolomiti Energia si è presentata reduce da una straordinaria striscia positiva e in splendide condizioni di forma. Ha vinto le due sfide casalinghe con punteggio bassi, lasciando la Dinamo a 55 nella prima (65 a 55 il punteggio finale) e a 68 nella seconda (74 a 68). Ieri sera le cose non sono andate molto diversamente, nonostante tutti i tentativi messi in atto dalla squadra di Federico Pasquini per allungare la serie, e Trento ha chiuso i conti con un altro punteggio basso: 69 a 75 (primo quarto 21 a 21; secondo quarto 36 a 34; terzo quarto 55 a 56).

Alla Dinamo non sono bastati i 15 punti di un ritrovato Trevor Lacey, gli 11 a testa di Rok Stipcevic e Gani Lawal: negli ultimi minuti, dopo un match molto equilibrato, gli ospiti hanno trovato la carica per mettere a segno un break che è valso loro il vantaggio e la vittoria.

Si è conclusa comunque tra gli applausi dei 5.000 del PalaSerradimigni la stagione della Dinamo Banco di Sardegna, il popolo biancoblu ha reso omaggio ai suoi campioni, protagonisti di un’altra stagione straordinaria (con le perle della finale di Coppa Italia e dei risultati ottenuti in Champions League, manifestazione che li ha visti fermarsi ad un passo dalle Final Four).

«Credo che la partita di stasera sia facilmente spiegabile dal punto di vista difensivo, su quello che è stato il lavoro extra che abbiamo fatto su alcuni giocatori, come ad esempio Craft e Sutton, che abbiamo limitato molto bene mentre abbiamo pagato su altri giocatori, in primis Gomes e Forray – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. A livello offensivo ci siamo intestarditi un po’ troppo nel cercare di far fallo a Gomes, questa cosa ci ha tolto il ritmo e da lì è iniziato  quell’avvio di quarto quarto dove abbiamo fatto 2 punti in 5 minuti perché abbiamo perso fluidità e perché abbiamo cercato di andare ad affrontarli in uno contro uno in situazioni in cui loro sono stati molto bravi a nascondere il loro ruolo difensivo che è quello che avevano fatto due giorni fa. C’è grande rammarico, eravamo convinti di potercela fare, ma non è stato così. Complimenti a loro che hanno fatto una grande partita. La squadra ha sempre dato il cento per cento, sono molto orgoglioso di questo gruppo, che era totalmente nuovo e che credo che ci permetterà di ripartire non da una situazione non di totale rivoluzione ma di mantenere uno zoccolo duro che permetta di lavorare in continuità con questa qualità nel lavoro e nella voglia di lavorare. Abbiamo trovato dei giocatori legati alla maglia, a Sassari e dei lavoratori veri. Questa è una squadra che nei momenti di difficoltà non ha mai mollato, ha fatto due grandi rimonte clamorose in Champions League e in campionato, una Final Eight bellissima di coppa Italia,  una squadra che ogni giorno ha avuto il gusto di rappresentare al meglio Sassari. Secondo me questo – ha concluso Federico Pasquini -, in un’annata di ripartenza ci può permettere di creare quello zoccolo duro che fa la differenza.»

«Complimenti a Trento per il passaggio del turno – ha detto il capitano Jack Devecchi -. E’ stata una serie strana, di certo è difficile metabolizzare la sconfitta. Trento ha sfruttato bene la propria inerzia, la fiducia per la grande seconda parte di campionato che ha fatto. Noi non siamo riusciti. Ringrazio comunque il club e lo staff per questa bella cavalcata che abbiamo fatto in questa stagione fino ai playoff – ha concluso Jack Devecchi -, peccato per questa uscita di scena così anticipata.»

Dinamo Sassari 69 – Dolomiti Energia 75

Parziali: 21-21; 15-13; 19-22; 14-19.

Progressivi: 21-21; 36-34; 55-56; 69-75.

Dinamo Sassari: Bell 5, Lacey 15, Devecchi 1, D’Ercole, Sacchetti 5, Lydeka 5, Savanovic 8, Carter 8, Stipcevic 11, Lawal 11, Ebeling, Monaldi. Coach. Federico Pasquini.

Dolomiti Energia: Sutton 7, Craft 12, Forray 13, Conti, Flaccadori 11, Lovisotto, Gomes 16, Hogue 9, Lechtaler 1, Shields 6. Coach: Maurizio Buscaglia.

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«E’ inaccettabile che il direttore generale dell’azienda tutela della salute Fulvio Moirano si sottragga ad un confronto con la commissione sanità del Consiglio regionale. Nel frattempo, si apprende di un summit con il Partito democratico che esautora di fatto il ruolo del parlamentino.»

La denuncia arriva dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis e dal consigliere regionale dello stesso gruppo Edoardo Tocco, vice presidente della commissione che si occupa delle problematiche della sanità isolana.

«Nessun processo – sottolineano Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco -. Ci sembra doveroso analizzare il nuovo modello della sanità isolana e i criteri della riorganizzazione ospedaliera, con diverse criticità da portare all’attenzione dei vertici dell’Ats. Ci sono regole che pensiamo vadano rispettate con una collaborazione della commissione nelle scelte per trovare una soluzione positiva alle emergenze della sanità isolana. Il Partito democratico – concludono Pietro Pittalis ed Edoardo Tocco – non rappresenta l’unica forza politica presente in Consiglio regionale e chiediamo un confronto con il direttore generale all’insegna delle scelte condivise.»

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«Le segnalazioni giunte alla commissione antimafia attraverso le audizioni richiedono la massima attenzione e la Giunta regionale deve farle proprie anche attraverso la definizione di un preciso dossier nei confronti del Governo. Dai temi della sicurezza degli amministratori a quello della gestione delle carceri, del sistema 41bis e delle difficoltà del personale penitenziario, sino alle azioni di prevenzione nei confronti delle infiltrazioni per traffico di droga e riciclaggio.»

Così il senatore Silvio Lai (Pd) commenta le notizie riguardanti la missione della commissione antimafia guidata dalla presidente on. Rosi Bindi, nell’isola.

«Sono rassicuranti le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Cagliari sulla sicurezza del 41bis anche se occorre mantenere alta l’attenzione e valutare nel tempo il possibile rafforzamento della DDA in Sardegna, in ragione della popolazione carceraria – aggiunge il senatore del Partito democratico -. Va invece data risposta alle richieste segnalate dal personale della polizia penitenziaria, sottodimensionato per organico e impegnato in continue traduzioni per motivi sanitari che possono essere evitate non appena applicati i nuovi indirizzi di medicina penitenziaria ora in capo alla Regione, ma che richiedono il supporto attivo e le risorse del dipartimento carceri. Così come va tenuta alta l’attenzione sulle dichiarazioni che riguardano l’utilizzo dell’isola come base per il traffico di stupefacenti e come sede di riciclaggio di denaro grazie alle proprietà immobiliari di territori pregiati sul piano turistico residenziale.»

«Per ultimo sono davvero importanti le dichiarazioni del senatore Stefano Vaccari che ha ricordato come la Sardegna sia tra le prime nella triste graduatoria degli attentati agli amministratori. Le nuove tecnologie per la sicurezza che si vanno diffondendo nelle comunità locali sono importanti ma l’appello va al ministro Marco Minniti perché sia istitutiva in Sardegna una unità dedicata alle investigazioni contro gli attentati ai rappresentanti istituzionali. Si tratta, infatti, di un fenomeno negativo che mina profondamente le basi democratiche della convivenza – conclude Silvio Lai – e rende sempre più difficile trovare cittadini disposti a fare gli amministratori pubblici in moltissimi territori.»