6 August, 2024
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Il gruppo Barilla nacque a Parma nel 1877 con una piccola bottega di pane e pasta aperta da Pietro Barilla senior. Negli anni ‘70 Barilla crea un nuovo marchio “Mulino Bianco” grazie al quale si specializza in nuovi prodotti da forno come biscotti, merendine, snack, cereali, torte e fette biscottate fino ad arrivare ad oggi con la produzione anche di sughi e cibi pronti. 

Negli anni successivi è andata estendendosi grazie all’acquisto di un nuovo stabilimento che produceva circa 80 quintali di pasta al giorno. Il gruppo Barilla è sempre alla ricerca di giovani diplomati e laureati in…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/lavoro_barilla2017.html .

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Dispersione scolastica, devianza, dipendenze: quali sono i fattori che generano nella nostra isola la povertà educativa e quali invece quelli che favoriscono la crescita positiva e che consentono alle nuove generazioni di sviluppare al meglio il proprio potenziale?

Di questo tema si occupa la ricerca “La povertà educativa in Sardegna”, promossa dal Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale e realizzata dalla Fondazione Zancan.

La ricerca sarà presentata giovedì 18 maggio, alle ore 10.00, a Cagliari, nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Buccari-Marconi (sede Marconi), in via Pisano. Interverranno il direttore della Fondazione Zancan Tiziano Vecchiato, la ricercatrice Giulia Barbero, il dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Buccari-Marconi Giancarlo Della Corte, e il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru.

Gli istituti superiori scelti come campione per la ricerca sono stati oltre trenta. In particolare, sono stati gli studenti delle classi prime ad essere  stati “sondati” con appositi questionari che hanno indagato sulla realtà giovanile e sulle cause che generano povertà educativa.

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«Ci giungono notizie di una manifestazione svoltasi nei giorni scorsi ad Iglesias, capeggiata da illustri esponenti e consiglieri regionali dei partiti di Centrodestra, per protestare contro l’apertura del Centro per i migranti che dovrebbe essere ospitato nell’ex carcere.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, consigliere regionale Art. 1 Sinistra per la Democrazia e il Progresso.

«Noi non ci stiamo – aggiunge Luca Pizzuto -. Noi crediamo che non esista e non possa esistere il pensiero del “Non sono razzista, ma…”. A NOI IL RAZZISMO FA SCHIFO!!! Tuttavia, non ci trovano d’accordo le ipotesi di ammassamento dei migranti che vadano nella direzione della “accoglienza” in strutture uniche che, a ben vedere, paiono più dei ghetti che la risoluzione del problema. Noi siamo per l’accoglienza diffusa. Noi siamo per l’integrazione delle persone tra le persone.»

«Per questo, accogliamo con grande gioia le notizie che arrivano da Villamassargia, dove la sindaca Debora Porrà e la sua coraggiosa amministrazione comunale hanno messo in piedi un progetto di accoglienza per i minori rifugiati. Speriamo – conclude Luca Pizzuto – che presto altre amministrazioni comunali possano prendere come esempio casi di questo genere e che si amplino le buone pratiche dell’accoglienza diffusa e integrante.»

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Domani, martedì 16 e mercoledì 17 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline, in piazzetta Billy Sechi n. 3/4, a Cagliari – Teatri di vita, in collaborazione con Festival Focus Jelinek, presenta “Delirio di una trans populista” con la regia di Andrea Adriatico. In scena, Eva Robin’s, Saverio Peschechera, Alberto Sarti e Stefano Toffanin. Lo spettacolo fa parte della rassegna “1 €uro festival”.

Eva Robin’s, prodotta dai Teatri di Vita, alle Saline: un graditissimo ritorno atteso dal pubblico cagliaritano. “Delirio di una trans populista” è dedicato a Elfriede Jelinek, scrittrice e drammaturga. La scrittrice riprese i comizi e le parole del leader austriaco Jörg Haider, che ritroviamo nello spettacolo in bocca ad un leader populista, nientemeno che una transessuale, in un delirante comizio di addio alle folle di adoranti seguaci. Andrea Adriatico ha dedicato un trittico alla scrittura densa e politica della Jelinek, premio Nobel per la letteratura nel 2004. Delirio di una trans populista è il delirante comizio di addio di un populista alle folle di adoranti seguaci, attraverso le parole del leader austriaco Jörg Haider riprese da Elfriede Jelinek. Parole che invocano la purezza della Nazione e l’assimilazione degli individui in una massa compatta. Nello spettacolo il leader è nientemeno che una transessuale, con il corpo e la voce di Eva Robin’s, che arringa folle sparute di ardenti fanciulle barbute, durante le loro esercitazioni ginnico-militari, pronte a immolarsi per la causa. Un ribaltamento estroso e illuminante, che trasforma il popolo omologato in una banda di drag queen scatenate. “Vota Trans” diventa così il nuovo slogan di una politica grottesca che riesuma antichi sogni totalitari “perché tutti siano davvero tutti”. Un “pezzo” teatrale, Ein Stück, lanciato come il frammento di un discorso, amoroso e rabbioso al tempo stesso, verso il presente. Una rilettura straniante per accarezzare il mondo logorroico della scrittrice e per sondare il mondo macerato in cui agiscono i fantasmi, fin troppo realistici, dell’orrore quotidiano in cui viviamo. In una visione al contempo politica e psicologica, ludicamente camp e vertiginosamente tragica, dei nostri ingloriosi anni.

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Davide Marcello è il nuovo presidente della Confesercenti della provincia di Cagliari. Lo ha eletto l’assemblea elettiva riunitasi ieri a Cagliari per il rinnovo delle cariche statutarie. Nel corso dei lavori è stato fatto il punto sulla situazione dei comparti del commercio, del turismo e dei servizi in questo periodo economico così difficile, alla presenza dell’assessore regionale. Hanno partecipato alla discussione i rappresentanti dei diversi settori merceologici e delle diverse federazioni aderenti alla Confesercenti e il comune denominatore è stato la crisi che il nostro sistema economico sta attraversando.

Il presidente uscente Roberto Bolognese ha ricordato i passi che la Confesercenti provinciale di Cagliari ha fatto in questi ultimi otto anni, con la sua presenza in tutte le principali testate, con i suoi servizi, da quelli classici a quelli innovativi, con la sua crescita che, in quattro anni, è stata quasi del 70%, in controtendenza rispetto a tutte le associazioni di categoria. Roberto Bolognese ha ringraziato tutti coloro che in ogni modo hanno dato un aiuto allo sviluppo dell’associazione, permettendo di raggiungere risultati così importanti, arrivando a quasi 3.000 associati nella sola provincia di Cagliari.

L’assemblea ha poi proceduto allo svolgimento degli aspetti istituzionali ed ha votato all’unanimità dei presenti la fiducia a Davide Marcello, 51 anni, cagliaritano, titolare di una storica attività al dettaglio di abbigliamento, che guiderà la Confesercenti provinciale per i prossimi quattro anni. Davide Marcello ha poi presentato la lista della sua presidenza che, allo stesso modo, è stata votata all’unanimità. La nuova squadra è così composta: Francesco Angius, Paolo Angius, Gianluca Boi, Roberto Bolognese, Riccardo Cappai, Alessandro Cogoni, Mauro De Sanctis, Cinzia Frongia, Emanuele Frongia, Fabrizio Frongia, Roberto Iorio, Marco Medda, Alberto Melis, Gianluigi Molinari, Gianluca Mureddu, Nicola Murru, Maurizio Orgiana, Antonello Pili, Alberto Piludu, Cesare Pintus, Davide Pisano, Giuliano Pistis, Brunella Porceddu, Francesca Spissu, Giuseppe Vargiu e Milena Zara.

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Il Cagliari non è ancora sazio. Nonostante la salvezza fosse ormai acquisita, contro un avversario assetato di punti come l’Empoli, la squadra di Massimo Rastelli ha disputato una grande partita, chiudendo i conti già nel primo tempo, con tre splendidi goal di Marco Sau e Diego Farias, quest’ultimo autore di una doppietta.

Per oltre un’ora è stato un Cagliari brillantissimo, capace di dare spettacolo puro grazie ai suoi attaccanti letteralmente scatenati. L’Empoli, nonostante avesse assoluto bisogno di fare risultato per respingere i tentativi di rimonta del Crotone, vittorioso anche oggi sull’Udinese (nelle ultime sette giornate la squadra di Davide Nicola è quella che conquistato più punti di tutte, 17, alla pari dello straordinario Napoli di Maurizio Sarri che oggi ha espugnato l’Olimpico di Torino con un clamoroso 5 a 0) è stato letteralmente travolto dal Cagliari nei primi 45′ e s’è svegliato troppo tardi, realizzando due goal nel finale.

 

«Nel primo tempo abbiamo mostrato azioni in velocità e trame ficcanti, segnando tre gol e chiudendo la pratica – ha commentato a fine partita Massimo Rastelli -. Poi nei minuti finali si è persa lucidità in difesa, un po’ per il caldo, un po’ perché alcuni giocatori come Farias e Joao Pedro non sono ancora al top, lo stesso Borriello pur avendo giocato bene non era brillantissimo. L’Empoli non aveva niente da perdere, si è lanciato in avanti ed ha accorciato le distanze. Però abbiamo avuto altre tre-quattro occasioni nitidissime per arrotondare. Il risultato non fa una piega.»

«Dobbiamo onorare la maglia e rispettare società e tifosi sino all’ultimo. Siamo grandi professionisti, l’abbiamo dimostrato oggi e l’anno scorso. Daremo il massimo – ha concluso Massimo Rastelli – poi se gli avversari saranno più bravi, complimenti a loro.»

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La Dinamo Banco di Sardegna ha fallito una grande occasione per pareggiare la serie dei quarti di finale dei play-off scudetto con la Dolomiti Energia che con la vittoria di questa sera (74 a 68, primo tempo 30 a 28) si è portata in vantaggio 2 a 0, compiendo un grosso passo avanti verso la qualificazione alle semifinali. Ora la Dinamo non può più fallire, la serie si sposta a Sassari, dove i biancoblu cercheranno di ribaltare la situazione, per arrivare alla bella che, se raggiunta, verrebbe disputata a Trento.

Nel primo quarto i biancoblu si sono portati avanti con una partenza sprint, nel secondo quarto invece sono stati i padroni di casa a chiudere avanti di misura condotti dal duo Sutton-Craft. Il secondo tempo è una danza infinita, Trevor Lacey e David Bell hanno trascinato la Dinamo fino al +9 con una serie di triple ma la squadra biancoblu ha subito la reazione bianconera che ha riportato il punteggio in equilibrio alla fine del terzo quarto: 54 a 56.

Nell’ultimo quarto la partita è andata avanti ancora a lungo punto a punto, ma lo spunto decisivo è stato della squadra trentina che è riuscita a trovare il break con Sutton e Craft ed ha chiuso sul 74 a 68.

Dolomiti Energia 74- Dinamo Sassari 68

Parziali: 12-14; 18-14; 24-28; 20-12.

Progressivi: 12-14; 30-28; 54-56; 74-68.

Dolomiti Energia: Sutton 17, Bernardi, Craft 9, Forray 11, Flaccadori 7, Lovisotto, Gomes 11, Hogue 12, Lechtaler, Shields 7. Coach. Maurizio Buscaglia.

Dinamo Sassari: Bell 17, Lacey 16, Devecchi, D’Ercole, Sacchetti 2, Lydeka 4, Savanovic 11, Carter 9,  Stipcevic 7, Lawal 2, Ebeling, Monaldi. Coach: Federico Pasquini.

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Una donna uccisa ogni tre giorni: si tratta di uno degli ultimi dati diffusi nelle scorse settimane, ma che definisce un quadro nazionale sempre più allarmante. Un fenomeno, quello del femminicidio, che rappresenta il gesto estremo di un sommerso della violenza che riempie le prime pagine di cronaca, e che ancora, nonostante l’evidente complessità del fenomeno, viene definito con termini come “raptus” ed attribuito spesso, nella diffusione mediatica, alla “follia” di un momento.

Un anno, quello del 2016, che ha visto il mobilitarsi delle istituzioni, l’apertura di tavoli di confronto, approfondendo la tematica con gli operatori coinvolti, come avvenuto per i Centri Ascolto per Uomini autori di violenza, una cui rappresentanza è stata ricevuta a Roma, a Palazzo Montecitorio. Parlarne ed ancora parlarne, dunque, per trovare strumenti atti ad arginare un fenomeno che porta i numeri di un conflitto.

Il CAM (Centro Ascolto Uomini Maltrattanti) Nord Sardegna, che da anni porta avanti la sua battaglia per fornire risposte e strumenti in termini di prevenzione, attraverso la presa in carico degli uomini autori di violenza, pone nuovamente degli interrogativi e dopo il convegno del 19 novembre che ha visto assegnatogli il primato nazionale insieme al Mos (Movimento omosessuale sardo), con la firma di un protocollo che estenda il lavoro contro la violenza domestica alle coppie LGBT, torna a far sentire la propria voce e lo fa con ben due convegni dal titolo “Fondamentale cambio di paradigma nel contrasto alla violenza di genere – Perché aiutare gli uomini”, che si terranno rispettivamente a Nuoro ed Oristano, il 18 ed il 19 maggio dalle ore 16.00 alle ore 19.30: «Due serate che vogliono mettere in evidenza come la presa in carico dell’uomo che agisce violenza rappresenta solo una parte delle strategie di contrasto alla violenza domestica e che non va perso di vista l’obiettivo primario di una programmazione efficace di interventi necessari, in ambito penale, sociale e individuale per far fronte al fenomeno nella sua totalità«.

A parlare è la presidente del CAM Nord Sardegna, la dott.ssa Nicoletta Malesa, che aggiunge: «Strategie che dovrebbero prevedere un’integrazione di provvedimenti legislativi e di tutti quegli atti che delineino gli interventi dei tribunali, delle forze di polizia e di tutto il sistema giudiziario». Da qui la necessità di un incontro che porti ad uno stesso tavolo relatori nazionali, come il Primo Dirigente della PS, la dott.ssa Maria Carla Bocchino del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della PS, e locali, come il Primo Dirigente della Polizia di Stato – dirigente divisione Polizia Anticrimine della Questura, il dott. Domenico Nicola Chierico per Nuoro e il dott. Giuseppe Scrivo per Oristano, ed ancora seppur proveniente da ambiti differenti, la vice caporedattrice del TGR Rai Sardegna, la dott.ssa Flavia Corda. Solo alcuni dei nomi che si alterneranno durante la due giorni di convegni, figure accomunate per ruoli e competenze.

Insieme per creare un’opportunità di confronto tra enti, istituzioni, professionisti, associazioni e operatori impegnati nel settore dell’assistenza alla persona in genere, attraverso un impegno che getti le basi di un lavoro congiunto per portare a risultati concreti, scopo precipuo del “fare rete”.

L’evento è patrocinato dalla ASL di Nuoro e di Oristano, dalla F.I.D.A.P.A. (sezione di Oristano), dalla Commissione Pari Opportunità del comune di San Gavino Monreale e dal Centro Studi per la Legalità, la Sicurezza e la Giustizia.

Relatori saranno la dott.ssa Gesuina Cherchi, la dott.ssa Maria Carla Bocchino, il dott. Domenico Nicola Chierico, il dott. Giorgio Bocciarelli, il dott. Francesco Lai, la dott.ssa Flavia Corda, il dott. Gianfranco Pitzalis, il dott. Giuseppe Scrivo, la dott.ssa Marianna Chessa e il dott. Andrea Moi.

I lavori saranno moderati dalla dott.ssa Nicoletta Malesa.

Porteranno i saluti istituzionali il dott. Mariano Meloni e la dott.ssa Pupa Tarantini.

Sarà presente il vincitore del premio Eleonora d’Arborea, l’autore Alessandro Cadelano.

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Grande affluenza di pubblico anche per l’ultima giornata del Porto Cervo Wine & Food Festival: tantissima gente ha affollato il Conference Center dell’hotel Cervo per conoscere da vicino le eccellenze enogastronomiche protagoniste dell’evento che da nove anni porta in Costa Smeralda le migliori produzioni sarde e nazionali. La rassegna è stata organizzata da Marriott Costa Smeralda, che gestisce gli hotel di proprietà della Qatar Holding. Tre giorni di degustazioni e dibattiti incentrati sulle proprietà benefiche del cibo e del vino, tra curiosità e momenti di intrattenimento di alto profilo. Sabato sera, al termine della cena di gala riservata ai produttori nel ristorante dell’hotel Cala di Volpe, la star della musica Jazz & Soul, Mario Biondi, ha saputo stupire il pubblico presente con un’esibizione ricca di passione, inventiva e talento.

Negli ultimi anni, in Sardegna, sono state fatte alcune importanti scoperte archeologiche che hanno consentito di riscrivere la storia del vino in Europa. Gianni Bacchetta, direttore dell’Orto botanico di Cagliari e professore dell’Università di Cagliari, questa mattina nel giardino del Conference Center di Porto Cervo, ha spiegato il percorso scientifico che sta consentendo di svelare, uno dopo l’altro, tutti i segreti della viticoltura nell’isola. Una storia lunga 4.500 anni. «Nei pressi di Santadi sono stati ritrovati dei vinaccioli databili al 2500 A.C. – ha raccontato Bacchetta – mentre lungo il corso del Tirso, nel villaggio nuragico di Sa Osa, sono emersi dei pozzi in cui erano perfettamente conservati dei beni alimentari risalenti al 1400 A.C: vi erano noci, meloni, carne di cervo, e due tipi di uva: malvasia e vernaccia». Il vino era una bevanda diffusa nella Mezzaluna fertile già nel 6000 Avanti Cristo. Poco dopo raggiunse le sponde del Mediterraneo orientale ma in Europa arrivò molto tempo dopo. Il torchio più antico finora ritrovato nel Continente europeo è stato scoperto proprio in Sardegna, a Monastir, e risale al nono secolo Avanti Cristo. «Di fatto, i nuragici avevano già sviluppato queste capacità prima di qualsiasi altro popolo europeo. Ora però siamo a conoscenza di nuove ritrovamenti che ci consentono di retrodatare ulteriormente questa scoperta». Secondo il professore dell’Università di Cagliari, i nuragici hanno saputo coltivare il vitigno del Cannonau per primi e poi sono riusciti a esportarlo fuori dall’isola, da dove si è poi diffuso in varie zone dell’Europa. Bacchetta è a capo del progetto scientifico che sta analizzando le peculiarità genetiche degli vitigni nuragici. «L’obiettivo è quello di riprodurre lo stesso vitigno, e quindi lo stesso vino, che si produceva 4 mila anni fa».

Altro protagonista della mattinata del Porto Cervo Wine & Food Festival è stato Giuseppe Carrus, giornalista e referente del Gambero Rosso: «Per troppo tempo le aziende vitivinicole isolane hanno dato grande risalto ai singoli brand, alle etichette e ai loro nomi, relegando la loro zona di provenienza in diciture oscure, minuscole, quasi illeggibili e certamente ignorate. Questo è accaduto per decenni. La Sardegna, intesa come luogo di produzione di grandi vini, di fatto non è abbastanza riconosciuta. Già dagli anni ’80 avrebbe potuto valorizzare le sue caratteristiche derivanti dall’estrema varietà delle condizioni climatiche, invece si è preferito puntare tutto sulle denominazioni commerciali».

Uno dei momenti più partecipati del Festival è stato quello dedicato alla cucina dei centenari. Ai fornelli dello show cooking organizzato nel giardino del Conference Center, due chef di fama internazionale: il giapponese Hiro e il cuoco di Samassi Alberto Sanna. Entrambi hanno proposto piatti che rappresentano gli elementi caratterizzanti della Sardegna e di Okinawa. Due isole in cui si vive più a lungo rispetto alla media mondiale e che, proprio in ragione di questo, sono inserite a pieno titolo nell’elenco delle “terre dei centenari”. Durante l’esibizione culinaria, gli chef hanno proposto il matrimonio tra i prodotti della terra del mare: gamberi marinati crudi con un tocco di sapore dato dalla rapa rossa, per Chef Hiro; rotolo di semola al nero di seppia mantecato al merluzzo con gel di pomodoro camona, per Alberto Sanna. Materie prime semplici e genuine che, assieme ad uno stile di vita sereno, rappresentano uno degli elementi chiave della longevità.

Nel pomeriggio, il giornalista di Rai Due Bruno Gambacorta ha intervistato Clara e Gigi Padovani, saggisti, autori del libro “Tiramisù – storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato”, una divertente diatriba sull’origine di questo goloso dessert.