6 August, 2024
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Con concerti sparsi per la città e nella sua sede di piazza Porrino, sabato 13 e domenica 14 maggio, il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” partecipa anche quest’anno alla manifestazione Cagliari Monumenti aperti.

Più di 120 studenti impegnati, sette siti coinvolti (Cattedrale, Auditorium, Chiesa di Santa Rosalia, Teatro Lirico, Palazzo dell’Università, Ghetto di Santa Croce, Chiesa di monumentale di Santa Chiara), per concerti ed esibizioni in cui i giovani accompagneranno lo svolgimento delle messe.

Si parte sabato, alle 9.00, nella Sala Rossa del Teatro Lirico con interventi musicali delle classi di Canto e di Clarinetto, guidate dai docenti Francesco Piccoli e Renzo Marrocu, accompagnate al piano da Monika Ruth Vida, tirocinante ungherese in città grazie al progetto Erasmus.

Alle 16.00, nell’Auditorium concerto dell’ensemble Scisma che proporrà musiche di Ives, Boulez, Calabrò e Schomberg.

Alle 19,30, nella Chiesa del Santo Sepolcro, il Laboratorio organi storici (Labos) proporrà un concerto per organo e orchestra che vedrà protagonista l’Orchestra da camera del Conservatorio e, ancora, Monika Ruth Vida all’organo.

Domenica doppio appuntamento con i concerti che vedranno protagonisti gli studenti Erasmus, in questi mesi in città per un periodo di studio e tirocinio nel Conservatorio: alle 9.00, nel Teatro Lirico saranno proposte di arie d’opera, con brani di Monteverdi, Rossini e Verdi. Alle 16.00, nell’Auditorium del Conservatorio, è in programma invece un concerto in cui saranno proposte musiche di Johannes Brahms.

Sempre domenica, ma alle 11.00, in piazza Porrino l’appuntmento è con la terza edizione del festival Interzone, dedicato alla figura di Roberto Pellegrini, insegnante di percussioni scomparso nel 2014. Musica contemporanea e jazz per questo festival che sino alle 19.30 proporrà (in spazi sempre diversi dell’edificio) l’esibizione di 18 diversi ensemble con un repertorio costruito sulle note di musicisti da John Cage a Franco Oppo, senza trascurare composizioni originali.

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Venerdì, 19 maggio, con inizio alle ore 15.30, l’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu ospiterà il convegno RESTART “Resilienza, per uno sviluppo sostenibile”, organizzato dall’Amministrazione comunale di Carbonia.

L’iniziativa si inserisce nell’analisi delle problematiche del territorio legate alla realtà industriale.

Parteciperanno, in qualità di relatori, personalità a vario titolo impegnate nello studio della ricaduta sociale del fenomeno trattato:

• ambiente

• salute

• economia

• occupazione.

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Cresce, a Iglesias, la mobilitazione contro la scelta dell’ex carcere come Centro per il rimpatrio dei migranti. Venerdì 12 maggio, alle ore 18.00, è stato organizzato un sit-in sul piazzale antistante l’ex carcere di Iglesias, zona Sa Stoia, al quale parteciperanno amministratori regionali, comunali e associazioni cittadine.

Saranno presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Gianluigi Rubiu, alcuni consiglieri comunali (Andrea Pilurzu, Giorgio Carta, Gianmarco Eltrudis, Piero Carta, Angela Scarpa) e Maurizio Cerniglia. 

«Da mesi – si legge in una nota dell’associazione Progetto per Iglesias – denunciamo la grave situazione di precarietà e di mancanza di un progetto serio di integrazione con numeri certi, ad finora l’amministrazione comunale di Iglesias e la regione hanno navigato a vista. Oggi, con stupore, l’Amministrazione comunale dice di essere all’oscuro di quanto sta accadendo, dopo invece aver incontrato mesi or sono il prefetto di Cagliari col quale hanno visitato diverse strutture della città, tra le quali l’ex carcere.»

«Diciamo NO alla tratta di uomini, donne e bambini – sottolinea Progetto per Iglesias -; diciamo fermamente NO alla scelta dell’ex carcere da parte del Ministero; diciamo NO a chi crede allo sviluppo del territorio attraverso l’utilizzo di esseri umani; diciamo NO, infine, alla ghettizzazione di strutture che potrebbero essere valvole di sfogo per uno sviluppo economico e sociale della città, convinti che la nostra materia prima non sia certamente l’essere umano.»

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Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha presentato una mozione in cui si chiede alla Giunta di promuovere un’azione di informazione e di sensibilizzazione sui rischi per l’ambiente e la salute umana e animale nell’utilizzo e nella vendita dei diserbanti e di sostenere una campagna rivolta ai comuni e alle amministrazioni provinciali fornendo linee guida mirate alla regolamentazione dell’uso dei prodotti fitosanitari.

La gravità della situazione è segnalata anche dall’ISDE (Intenational Society of Doctors for the Enviroment) che, in numerosissime pubblicazioni, documenta che l’esposizione cronica ai pesticidi può essere all’origine di alterazioni a carico di svariate strutture dell’organismo umano. Per Emilio Usula si tratta di una questione urgente, in quanto l’utilizzo dei diserbanti, ed in particolar modo del glyphosate quale erbicida totale non selettivo, oltre alla salute umana, arreca danni diretti e indiretti anche alla fauna minore e provoca danni irreparabili al patrimonio apistico, in quanto determina il deterioramento dell’apparato neurosensoriale di questi insetti.

Queste sostanze provocano danni così gravi che in Francia, dopo numerose segnalazioni scientifiche, la malattia di Parkinson è stata riconosciuta come malattia professionale degli agricoltori per la diretta correlazione causale dell’esposizione ai pesticidi. Pertanto, il consigliere dei Rossomori chiede all’esecutivo regionale di attivarsi nei confronti dell’ANAS e delle Ferrovie per l’eliminazione immediata e futura dell’uso di queste sostanze nei lavori di manutenzione di loro competenza. Emilio Usula ricorda, inoltre, che «il 22 giugno del 2015 è stata presentata una proposta di legge finalizzata proprio a disciplinare e limitare l’uso di pesticidi dannosi per l’ambiente e per la salute».

Tale proposta non è mai stata inserita neanche all’ordine del giorno della commissione competente. «E’ un ritardo inaccettabile – conclude Emilio Usula – non si può rimandare oltre l’approvazione  di un provvedimento che tutela il nostro ambiente e la salute dei sardi.»

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L’Amministrazione comunale di Iglesias ha avviato oggi il complesso intervento di bonifica delle discariche di propria competenza interessate da fenomeni di abbandono di materiali e rifiuti contenenti amianto.

A seguito dei controlli sul territorio è stata riscontrata la presenza di 23 discariche in tutto il territorio comunale, dove sono presenti lastre di cemento-amianto. L’importo dei lavori ammonta a 80.000 euro provenienti da un finanziamento regionale.

«Si tratta – commenta l’assessore dell’Ambiente, Francesco Melis – di un intervento importante per la tutela della salute pubblica.»

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Cagliari si prepara a diventare capitale italiana di beach tennis per studenti. La settimana ventura, dal 16 al 18 maggio, la spiaggia del Poetto, nell’area prospiciente “Il Lido”, sarà tutta da vivere tra sport, mare e divertimento, pronta ad accogliere, per la prima volta in assoluto in Sardegna e in Italia, la manifestazione riservata ai giovanissimi.

Sotto l’occhio attento dell’Amministrazione comunale, in particolare dell’assessore allo Sport Yuri Marcialis, e dei responsabili del progetto “Beach tennis a scuola”, si lavora per completare gli ultimi dettagli dell’evento che ha visto coinvolti ben 18 istituti scolatici del Capoluogo, Quartu Sant’Elena, Monserrato, Selargius, Guspini e Carbonia. Oltre 2mila gli studenti che hanno partecipato al progetto. Di questi circa 150 parteciperanno alla fase finale.

«È una manifestazione importante per la città perché gli sport da spiaggia, come appunto il Beach Tennis, possono essere una tipologia trainante di tutto il movimento sportivo e dall’attività motoria per i ragazzi, a cominciare proprio dalle scuole», ha detto stamattina Yuri Marcialis all’incontro con i giornalisti svoltosi nel Palazzo Civico di viale San Vincenzo 4.

In perfetto accordo con il rappresentante dell’esecutivo comunale anche Beppe Martinez fiduciario regionale Beach Tennis e membro del comitato nazionale Beach Tennis secondo cui «la scuola è il veicolo migliore per promuovere ogni tipo di disciplina sportiva».

Si partirà quindi martedì prossimo, il 16 maggio, alle 9.00 del mattino, con le qualificazioni “a gironi”, per passare poi alle finali. E giovedì, il 18, sempre nello Stabilimento balneare “Il Lido” ci saranno le premiazioni.

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I carabinieri dell’Unità Navale d’altura CC 707 dislocata a Sant’Antioco hanno denunciato in stato di libertà per furto e ricettazione un pregiudicato di Sant’Antioco, P.P., di 61 anni.

Al termine di un’attività investigativa condotta nell’ambito della marineria locale, il comandante della motovedetta ha ottenuto dall’Autorità giudiziaria di poter effettuare una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’uomo, in quanto vi erano fondati sospetti che lo stesso potesse essere l’autore di un furto effettuato su una barca ormeggiata, di un imprenditore veneziano che si trovava ricoverato in ospedale, e che la refurtiva fosse ancora detenuta nella sua abitazione.

Nel corso dell’attività sono stati ritrovati la borsa degli attrezzi, una tanica per la benzina ed attrezzatura varia di carattere meccanico rubati sulla barca ed inoltre è stato rinvenuto un motore fuoribordo Evinrude (matr. B13073) da 9,5 CV di potenza, del quale l’indagato non ha prodotto documenti attestanti la proprietà e non ha giustificato concretamente la detenzione, che è stato sottoposto a sequestro ed affidato in custodia giudiziaria. Sono ancora in corso gli accertamenti tesi a risalire alla proprietà.

Sulla spiaggia di Sa Barra, inoltre, nel corso di un servizio di perlustrazione costiera automontata alternativa all’attività nautica, i militari hanno rinvenuto un natante da diporto in vetroresina, della lunghezza di 4 metri, asportato nello scorso mese di aprile ad un diportista di Sant’Antioco, al quale, previo riconoscimento, è stato restituito.

L’Autorità giudiziaria, informata dal personale dell’Unità navale, ha avvito le indagini.

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La situazione dei lavoratori “ex utilizzo” e la loro prosecuzione con i cosiddetti “cantieri verdi” è stata al centro dei lavori della Seconda commissione che questa mattina ha svolto l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ed ha ricevuto una delegazione dei 389 lavoratori, impiegati in 88 Comuni della Sardegna (113 lavoratori in provincia di Nuoro, 104 nel Sulcis, 61 ad Oristano, 63 nel Medio Campidano, 35 a Cagliari, 8 a Sassari, 4 in Ogliastra e 1 in Gallura).

L’assessore Virginia Mura ha confermato lo stanziamento di 4,5 milioni di euro da destinare ai Comuni che ne fanno richiesta ed ha ricordato che con l’approvazione della legge di stabilità oltre agli Enti locali anche le aziende sanitarie potranno predisporre e attuare i progetti per l’impiego dei cosiddetti lavoratori “ex utilizzo” attraverso i cantieri verdi. Virginia Mura ha quindi precisato che sono in corso interlocuzioni con l’assessore della Sanità per procedere in tempi rapidi, in accordo con il manager dell’Ats, all’attivazione dei cantieri verdi in seno all’azienda unica.

Sui fondi a disposizione per l’impiego dei lavoratori “ex utilizzo” nei Comuni il presidente della commissione, Gavino Manca, facendo sintesi anche delle osservazioni avanzate dai consiglieri Pietro Cocco (Pd), Gianmario Tendas (Pd), Rossella Pinna (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc) ed Attilio Dedoni (Riformatori sardi), ha ribadito l’impegno per incrementare di un milione di euro lo stanziamento iniziale di 4.5 milioni destinato ai Comuni («così da assicurare la copertura finanziaria per un anno di impiego dei 389 lavoratori ») ed ha rivolto l’invito all’assessore, che lo ha accolto, perché sia garantito un tempestivo monitoraggio della situazione con l’invio di una comunicazione urgente agli 88 Comuni finalizzata ad avere contezza di quanti, tra gli enti interessati, confermeranno i cantieri verdi e il conseguente impiego dei 389 “ex utilizzo”.

I consiglieri regionali intervenuti e gli stessi rappresentati dei lavoratori non hanno mancato di sottolineare le disparità di trattamento che si registrano tra coloro che sono chiamati al lavoro direttamente dalle amministrazioni comunali e quelli che prestano la loro opera per il tramite delle cooperative. A questi ultimi, la retribuzione verrebbe decurtata, in media, di circa il 30% e verrebbe così meno la soglia minima di reddito prevista, pari a 700 euro al mese per ciascun lavoratore. A ciò si aggiunga che il termine entro il quale i Comuni potranno procedere alla presa in carico diretta degli “ex utilizzo” è fissato per il 23 giugno 2017.

L’altra rilevante criticità è rappresentata dalla non univoca interpretazione delle norme circa l’obbligo di inserire nel bilancio degli enti interessati i costi del personale interamente coperti dagli stanziamenti della Regione (è questo il caso per l’impiego degli “ex utilizzo”).

«La commissione e l’assessore – ha dichiarato a conclusione dei lavori il presidente Gavino Manca – hanno quindi assunto l’ulteriore impegno di predisporre in tempi compatibilmente rapidi nuove norme che regolino la materia e che consentano di definire un chiaro, corretto e trasparente percorso amministrativo e finanziario per l’impiego dei lavoratori “ex utilizzo”.»

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Il capogruppo del Partito dei Sardi Fabio Usai ha presentato una mozione su quella che definisce «la disastrosa situazione politica all’interno della maggioranza al comune di Carbonia» e ne pretende una discussione immediata.

«La negativa evoluzione dei rapporti all’interno della Giunta Massidda, con le dimissioni dell’assessore Carla Mario, suggeriscono una riflessione che merita di essere condivisa – sottolinea Fabio Usai -: oltreché assessore, l’ex esponente della Giunta è stata anche uno dei consiglieri del movimento tra i più apprezzati e votati raccogliendo diverse centinaia di preferenze personali. Il suo allontanamento dalla gestione amministrativa produce quindi un allarmante scollamento tra una nutrita rappresentanza dei cittadini e un certo modo di fare politica che è stato rinnegato in rapida sequenza dai diversi esponenti ormai ex della Giunta dimissionari. A farne le spese – conclude Fabio Usai – sono ovviamente i cittadini e la città che ormai è allo sbando.»

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È iniziata ieri con l’illustrazione delle due proposte di legge presente dal gruppo dei Riformatori sardi in commissione Autonomia l’esame delle proposte di legge per contrastare lo spopolamento delle zone interne.

«Si tratta di un tema strategico – ha affermato Michele Cossa – e per questo abbiamo elaborato ben due proposte di legge.»

La prima (n. 309) mira a rimuovere alcuni importanti ostacoli alla permanenza delle persone e delle attività produttive nei centri maggiormente colpiti dallo spopolamento.

Anzitutto, si propone di cambiare le quote di riparazione del fondo unico degli enti locali, che puniscono proprio le zone che si stanno spopolando (dove perciò minori sono gli introiti derivanti da IMU, TASI e TARI) a vantaggio delle aree urbane e dei centri costiere, dove sono molto numerose le seconde case. Altri interventi vedono a introdurre finanziamenti specifici per il mantenimento di un accettabile livello di servizi sanitari e scolastici; un agevole passaggio di proprietà degli immobili abbandonati (terreni e case) e al recupero e la riqualificazione dei centri storici.

La seconda (n. 407) sul “turismo residenziale” è rivoluzionaria e ha invece l’obiettivo di far crescere in modo consistente il PIL della Sardegna e in particolare delle zone interne attraverso una serie di misure di vantaggio in termini di rimborsi fiscali. L’attrattività di un territorio dipende infatti dalla sua capacità di offrire prospettive economiche e occupazionali a chi ci vive. Ecco perché pensiamo che sia indispensabile adottare misure che siano in grado di incidere efficacemente e in modo strutturale sul PIL, e che pertanto sia necessario andare oltre misure che leniscano il problema nel breve periodo.

La proposta di legge mira al tempo stesso ad arginare lo spopolamento e a favorire la crescita del PIL, soprattutto, nelle aree a maggiore rischio. Usando uno strumento di tipo non assistenziale, che non si presta ad essere piegato a logiche clientelari e di sperimentata efficacia: la leva fiscale.

In estrema sintesi, ci siamo chiesti: per quale motivo la Sardegna, raggiungibile da tutta Europa in due o tre ore di volo e le cui caratteristiche ambientali e climatiche sono ideali, non può diventare un forte polo di attrazione per i pensionati ad alto reddito? Per intenderci, quei pensionati – molti dei quali italiani –  che trascorrono otto mesi e un giorno in Portogallo  per godere dei benefici fiscali offerti da quel Paese, che sta realizzando tassi di crescita invidiabili. Offrendo vantaggi fiscali crescenti in relazione alla località scelta (fino al 60% di rimborso IRPEF per chi si trasferisce in comuni con meno di duemila abitanti a più di trenta chilometri da una delle maggiori conurbazioni dell’Isola) si potrebbe raggiungere nel giro di qualche anno un incremento di circa 100mila abitanti, dotati di un reddito di 40 o 50mila euro l’anno. Un ulteriore effetto positivo privilegiando chi acquista o prende in affitto uno dei 261.120 immobili liberi (di cui 14.652 nella sola Ogliastra) esistenti in Sardegna. Si pensi alle ricadute solo in termini di lavoro per i piccoli artigiani e di riqualificazione del patrimonio abitativo sardo.

L’impatto sul PIL della Sardegna, e in particolare delle zone interne, sarebbe consistente e si autofinanzierebbe: le maggiori spese della Regione  per i rimborsi IRPEF e per l’incremento della spesa sanitaria (non ci sfugge cosa comporta il fatto che si tratta comunque di persone ci una certa età) sarebbero ampiamente coperte e incrementate grazie all’aumento degli introiti derivanti da Irpef, Irap e IVA.

E’ uno dei tasselli di quella idea di “Sardegna No Tax” che attraverso una serie di iniziative legislative stiamo componendo. Con l’obiettivo di ribaltare finalmente quel piano inclinato che sta spopolando e impoverendo economicamente e spiritualmente la nostra Isola, portarla ad essere economicamente autosufficiente e porre fine alle umilianti trattative con lo Stato per ottenere più risorse .