20 July, 2024
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La Dinamo cresce anche in Europa. La squadra di Federico Pasquini ha confermato oggi di essere in grande crescita e in fiducia, andando a vincere in Siberia, sul campo dell’Enisey Krasnoyarsk, con il punteggio di 75 a 65 (primo tempo 42 a 34).

Pierre e compagni hanno fatto capire subito quali fossero le loro intenzioni, con un primo quarto brillantissimo con un parziale iniziale di 16 a 0 che al 10′ li ha visti avanti di ben 11 lunghezze: 26 a 15. In grande evidenza Pierre, autore di due triple pesantissime. Nel secondo quarto l’Enisey si è riportata in partita con un break di 12 a 4, ad un solo possesso di distanza, ma la Dinamo non s’è disunita, e con Jones ed il duo Planinic-Pierre è tornata avanti di 8 lunghezze al termine del primo tempo: 34-42.

In avvio di secondo tempo è stato Shawn Jones a trascinare la squadra sassarese, portandosi ad un bottino personale di 16 punti, ed il vantaggio è cresciuto al 30′ a +12: 48 a 60. L’ultimo quarto ha visto la squadra siberiana tentare di riavvicinare la Dinamo che è stata però brava a respingere ogni tentativo e a chiudere con un punteggio netto: 75 a 65. Per la Dinamo è la seconda vittoria esterna in Champions dopo quella di Murcia, ed ora la qualificazione alla fase successiva è più vicina.

«Abbiamo fatto una buona partita, era importante l’approccio all’inizio del match e poi è stato fondamentale disinnescare la loro inerzia quando hanno reagito, perché quando prendono il ritmo sono davvero pericolosi – ha commentato Federico Pasquini -. Siamo stati bravi a riprendere il controllo della partita, con una buona difesa, muovendo bene la palla in attacco e costruendo dei buoni tiri. Abbiamo mantenuto bene il controllo anche nel secondo tempo, con un’ottima mentalità da parte di tutti, che hanno lavorato duro per vincere questa che era una gara importantissima per andare avanti in questa competizione.»

Sabato la Dinamo si rituffa nel campionato, con una trasferta molto difficile, sul campo dell’imbattuta capolista Germani Brescia dell’ex Brian Sacchetti.

Enisey Kranosnoyarsk 65 – Dinamo Banco di Sardegna 75.

Parziali: 15-26; 19-16; 14-18; 17-15.

Progressivi: 15-26; 34-42; 48-60; 65-75.

Enisey Krasnoyarsk: Dowdell 12, Hilliard 13, Gudumak 2, Liutych 7,  Rebec 4, Zavoruev 8, Zakharov 7, Ellis 5, Braimoh 5, Pavlov, Kanygin 2, Mitusov. All. Oleg Okulov.

Banco di Sardegna: Spissu, Gallizzi, Bamforth 14, Planinic 11, Devecchi, Randolph, Pierre 17, Jones 16, Hatcher 12, Polonara 5, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

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I gruppi della maggioranza Art. 1 – Sdp e Partito dei sardi, con il presidente della IV commissione, Antonio Solinas (Pd) e l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, insieme al presidente Gasi, Domenico Gallus, hanno illustrato, nel corso di una conferenza stampa in Consiglio regionale, le principali novità introdotte dalla legge di riforma di Egas, approvata dall’assemblea sarda questa mattina con 30 voti a favore, 4 contrari ma con l’abbandono dell’Aula, in segno di protesta, di parte dei consiglieri della maggioranza Pierfranco Zanchetta, Antonio Gaia e del gruppo Upc.

Soddisfazione per il via libera in Consiglio alla norma che modifica la legge n. 4/2015, istitutiva dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, è stata espressa dal presidente della IV commissione consiliare che, pur ricordando il parere contrario del Consiglio delle autonomie locali, ha evidenziato come il provvedimento «garantisca il pieno coinvolgimento degli Enti locali nel governo dell’acqua nell’Isola». Antonio Solinas ha quindi preannunciato un’apposita sessione dei lavori del parlamentino del Governo del territorio, aperta alla partecipazione di tutti i capigruppo del Consiglio, per definire con Abbanoa l’organizzazione territoriale e le modalità di erogazione del servizio. «È innegabile però – ha dichiarato l’esponente del Pd – che i servizi di Abbanoa, nel corso degli ultimi anni, siano migliorati, così come è facile constatare un risanamento dei conti aziendali per l’intervento dell’amministrazione regionale».

«Un intervento di circa 187 milioni di euro – ha precisato l’assessore Balzarini – che ha fatto sì che la Regione sarda abbia aumentato la quota di partecipazione nel capitale azionario della Abbanoa spa fino al 70%. Con la legge approvata questa mattina la Regione cederà quote azionarie ai Comuni, fino a ridurre la propria partecipazione in Abbanoa al livello del 20%». Tanto Antonio Solinas quanto Edoardo Balzarini hanno evidenziato come le nuove norme su Egas siano in linea con quanto richiesto dall’Anac a proposito del cosiddetto “controllo analogo” di Egas (titolare del servizio idrico integrato) nei confronti di Abbanoa (soggetto gestore del servizio idrico) e si sono detti fiduciosi sul fatto che possa essere scongiurata l’impugnativa da parte del Governo su quella parte della legge che consente ai 29 Comuni dell’Isola che hanno scelto di stare fuori dall’ambito unico, di continuare a gestire il servizio idrico in autonomia, al di fuori del sistema Abbanoa.

Soddisfazione per quest’ultima previsione normativa è stata manifestata dal capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco che ha rimarcato inoltre come la legge su Egas «riaffermi la gestione totalmente pubblica dell’acqua in Sardegna».

«È esclusa qualsiasi ipotesi di privatizzazione – ha aggiunto il consigliere di Art. 1 – Sdp, Eugenio Lai – ed abbiamo introdotto il divieto di slaccio per i morosi che versano in condizioni di indigenza.»

«La nuova legge su Egas – ha dichiarato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu – è un’altra legge utile e intelligente approvata dalla maggioranza che governa la Regione e che ha deciso di affrontare e risolvere una serie di questioni che da tempo erano aperte, ad incominciare dalla cessione di quote Abbanoa verso i Comuni da parte della Regione».

Il consigliere del gruppo Psd’Az-La Base, Domenico Gallus, intervenendo in qualità di presidente del “Gasi” (gestioni autonome servizio idrico) ha dichiarato la piena soddisfazione dei 29 Comuni che gestiscono direttamente il servizio idrico. «Con il riconoscimento in legge della gestione autonoma e diretta dell’acqua da parte dei Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa – ha dichiarato Domenico Gallus – otteniamo un riconoscimento storico per la battaglia che da 15 anni conduciamo per garantire servizi più efficienti e a minor costo per i nostri concittadini».

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Domenica 9 dicembre, alle ore 16.00, presso Il Circolo di Bacu Abis sarà presentata al pubblico la seconda edizione di Bacu Abis Teatro, la rassegna di Teatro Ragazzi dedicata a grandi e piccini. Saranno presenti l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu, Valeria Poggi, responsabile di Carbonia Futura e l’artista Daniela Pettinau. Introdurrà Monica Porcedda, della Compagnia Teatrale La Cernita.

A partire dal 13 gennaio fino al 24 febbraio, il Cineteatro di Bacu Abis ospiterà spettacoli, incontri, laboratori e workshop aperti a tutti i ragazzi delle scuole primarie e secondarie del Sulcis e alle loro famiglie: guidati di volta in volta da artisti e compagnie da sempre impegnate nel Teatro Sociale, per circa due mesi, la cittadina sulcitana si animerà all’insegna del teatro sperimentale.

Organizzata dalla Compagnia Teatrale La Cernita con il sostegno dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, del comune di Carbonia e con il supporto di Conad, dell’associazione culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente e il Circolo, la seconda edizione di Bacu Abis Teatro vede la partecipazione delle migliori compagnie regionali e nazionali da sempre impegnate nella didattica teatrale. Si riconferma la presenza di Marco Nateri con il laboratorio “Il Circo Picasso, arte e movimento scoprendo il cubismo” e di Daniele Pettinau con il workshop Storie di Faber dedicato ai ragazzi della scuola secondaria di Bacu Abis e agli ospiti della comunità alloggio “Carbonia Futura”. Non mancheranno gli spettacoli e i momenti conviviali per tutti i partecipanti.

 

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Sono 9 le strutture ospedaliere sarde tra i 306 ospedali italiani che hanno ricevuto i Bollini rosa da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, i Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019: il presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Olbia (1 Bollino rosa), l’ospedale San Michele di Cagliari dell’Azienda ospedaliera G. Brotzu (1 Bollino), l’ospedale oncologico Armando Businco dell’Azienda ospedaliera G. Brotzu (1 Bollino), il presidio ospedaliero San Martino di Oristano (2 Bollini), la Casa di cura polispecialistica Sant’Elena di Quartu Sant’Elena (2 Bollini), l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari (2 Bollini), il presidio ospedaliero San Francesco di Nuoro (3 Bollini), il presidio ospedaliero SS Trinità di Cagliari (3 Bollini), il presidio Ospedaliero Duilio Casula dell’AOU di Cagliari (3 Bollini).

«Gli ospedali sassaresi si confermano ancora dalla parte della donna – afferma il direttore sanitario dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù, che ha ricevuto 2 Bollini rosa – e i due bollini assegnati in questa edizione ci spingono a migliorare l’offerta. La recente apertura della breast unit rappresenta già un passo nella direzione della cura e dell’assistenza verso le patologie che riguardano da vicino le donne. La nostra linea, inoltre, è stata tracciata anche dal primo atto aziendale che questa azienda ha approvato di recente: da una parte la creazione del dipartimento per la Tutela della salute della donna e del bambino quindi la creazione della struttura semplice dipartimentale di Coordinamento codice rosa e vittime di violenza che troverà spazio all’interno del pronto soccorso», conclude il direttore sanitario.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.

Diverse le novità di questa edizione del Bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio”, soprattutto, nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapyrivolto ai pazienti ricoverati.

Sul sito www.bollinirosa.it dall’8 gennaio 2018 è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti è possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che viene poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati.

Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno alla clientela femminile indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.

«Celebriamo quest’anno con una medaglia a tutti gli ospedali premiati i 10 anni dei Bollini Rosa: siamo partiti con 44 ospedali nella I edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali. In questi anni la rete degli ospedali ‘amici delle donne’ si è allargata e solo rispetto al biennio precedente quelli nuovi sono 86 – ha affermato Francesca Merzagora, presidente di Onda -. In questo decennio sono stati fatti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture, come dimostrano i nostri dati, ma c’è ancora molto da fare. Onda lavora a fianco di questi ospedali per promuovere un approccio ‘di genere’ nell’offerta dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire una corretta presa in carico della paziente in tutte le fasi della vita. La partecipazione dei Bollini Rosa alle iniziative promosse da Onda, in occasione di giornate dedicate a talune patologie femminili, mettendo a disposizione prestazioni cliniche e diagnostiche gratuite, consentono di avvicinare la popolazione a diagnosi e cure sempre più mirate e specifiche.»

«Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente e al suo benessere complessivo declinata al femminileÈ questa la filosofia con cui la Giuria ha assegnato anche questo anno i Bollini rosa promossi da Onda – ha affermato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità –. Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità e assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Una differenza alla quale noi abbiamo dedicato un Centro con l’obiettivo di disegnare strategie di cura e di assistenza sempre più specifiche rispetto alle donne in modo che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo.»

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«La Regione non deve farsi sfuggire questa grande occasione, che rappresenta una svolta epocale. La base di Teulada, con il progetto Siat (Sistema integrato per l’addestramento terrestre), può diventare una risorsa economica in grado di rilanciare il tessuto produttivo isolano. Basta rinvii e tentennamenti. La Giunta Pigliaru accolga questo piano.»

Lo ha detto il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, alla vigilia della riunione del Comitato misto paritetico, che esaminerà tra gli altri, l’attivazione del progetto Siat nel poligono di Teulada: «La Sardegna eviti che questo programma di sviluppo, che porterà un’evoluzione tecnologica per le attività di esercitazione militare con l’utilizzo di strumenti innovativi – aggiunge Gianluigi Rubiu – venga scippato da altre Regioni d’Italia, con Friuli e Liguria pronte a avvantaggiarsi di un possibile arretramento dell’Isola. La rinuncia a questo piano di sviluppo comporterebbe un colpo devastante all’economia, visto che sono previsti 1.600 posti di lavoro nel settore dei servizi e dell’industria. Non solo. Diventa prioritario che le forze armate richiamino tutti i militari sardi in servizio nella Penisola che dovessero scegliere di tornare in Sardegna». 

«Economia ed occupazione – rimarca Gianluigi Rubiu – ma anche un progetto che sarà utilizzabile in caso di calamità naturali, dando vita ad una rete formativa, attraverso sinergie con l’Università di Cagliari, il Crs4 e Sardegna Ricerche, con uno sviluppo di alto impatto dal punto di vista formativo.»

«La Sardegna ha un’occasione unica di sviluppo con questo progetto – conclude Gianluigi Rubiu – che darà dei servizi ritenuti indispensabili per l’Isola. Dalla gestione delle emergenze legate al rischio idrogeologico e agli incendi sino alla domanda di addestramento proveniente dagli enti della Difesa e dagli enti civili, con applicazioni utili per la direzione della Protezione civile, per i vigili del fuoco e i volontari.»

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Nel periodo 20 dicembre 2017 – 9 gennaio 2018 i posti totali messi in vendita da Alitalia sulle tratte Alghero-Linate-Alghero, Cagliari-Fiumicino-Cagliari, Cagliari-Linate-Cagliari, ammontato a 106.369. Si tratta di un incremento del 50 per cento rispetto ai 70.836 posti previsti dal decreto di imposizione della continuità territoriale, così come preannunciato dal Comitato paritetico di monitoraggio convocato dall’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu.

«Stiamo utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per aumentare l’offerta della continuità territoriale – dice Carlo Careddu – e siamo consapevoli dei limiti dell’attuale sistema. La risposta vera arriverà quindi con il nuovo bando, attualmente in discussione con la Commissione europea.»

L’aumento di poltrone nei giorni di massima affluenza a cavallo delle festività natalizie raggiunge il 135%, per esempio, sulla rotta Alghero-Linate-Alghero il 23 dicembre: da 296 posti disponibili si arriva a 696 totali in vendita. Sul collegamento da Cagliari a Roma e ritorno, la compagnia aggiunge anche il 53% di posti passando da 2.136 a 3.268 poltrone totali in vendita, per esempio, il 20 dicembre.

Gli incrementi sui voli da e per Cagliari da Linate non sono mai inferiori all’80% con punte del 112%, per esempio, il 23 dicembre, o del 107% il 21 dicembre, e con un’offerta di posti che raggiunge anche le 2.380 unità totali. Complessivamente i posti disponibili in continuità territoriale dal 20 al 23 dicembre su Alghero-Linate-Alghero, sono 2.404; su Cagliari-Fiumicino-Cagliari, sono 12.980; su Cagliari-Linate-Cagliari, 9.160.

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Domani, giovedì 7 dicembre, alle ore 10.30, il Centro culturale di via Cattaneo 82, a Iglesias, ospiterà la presentazione del libro “Il venditore di metafore”, di Salvatore Niffoi, Editori Riuniti, organizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Iglesias e da Arci Sardegna.

Dopo i saluti di Pierina Chessa, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Iglesias, e di Marino Canzoneri, presidente di Arci Sardegna, il programma prevede un’intervista all’autore, Salvatore Niffoi, curata dalla giornalista dell’Unione Sarda Stefania Piredda. I lavori saranno coordinati da Mario Sciolla.

Nel corso della mattina, ci sarà la vendita promozionale del libro, curata dalla libreria Stenia Mura di Iglesias.

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«Nella mattinata odierna, durante la discussione in aula sul disegno di legge di riforma dell’Egas (disegno di legge n. 459/A. Giunta regionale. Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006) come gruppo PD abbiamo sostenuto convintamente, con l’obiettivo di trovare risposte adeguate alle famiglie in stato di difficoltà economica, la disposizione che prevede l’erogazione di un quantitativo d’acqua minima garantita, anche in caso di morosità nei pagamenti.»

Lo scrive, in una nota, Rossella Pinna, consigliere regionale del Partito democratico.

«Come di fatto avviene già per il servizio dell’Energia elettrica, anche per il servizio idrico, Egas garantirà l’erogazione giornaliera in quantità minima vitale, posto che l’acqua è considerata un diritto primario ed un bene di prima necessità. Questo provvedimento – conclude Rossella Pinna – si inserisce, pienamente, nell’ambito delle politiche per il contrasto alla povertà, come il REIS (Reddito di Inclusione sociale Sardegna) a cui la finanziaria 2018, in discussione, destina 43 milioni di euro di risorse regionali.»

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Il manager dell’Areus, Giorgio Lenzotti, ha nominato il direttore sanitario ed il direttore amministrativo. Si completa così la squadra dirigenziale con i due più stretti collaboratori: per la Direzione sanitaria Giorgio Lenzotti ha individuato Piero Delogu, per quella amministrativa l’incarico è andato ad Angelo Maria Serusi.
Piero Delogu, 59 anni, attualmente dirige la Centrale operativa del 118 del Nord Sardegna; Angelo Maria Serusi, 59enne di Gavoi, è responsabile della Programmazione e Controllo di gestione della Assl di Nuoro e, ad interim, del Servizio Affari Generali e Comunicazione della ASSL di Sassari e della Direzione dell’Ats.
«L’Areus ha gambe per partire – commenta Giorgio Lenzotti – ho scelto professionisti con grande esperienza e che potranno dare un importante contributo ad una azienda che nasce e deve rapidamente poter dare risposte ai cittadini». 

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Il Consiglio regionale ha approvato la legge di riforma dell’Egas, contenente modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo aver acquisito i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente ha avviato la discussione generale sull’art. 1 del disegno di legge n. 459/A.

Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde, primo iscritto a parlare, ha espresso un giudizio negativo sull’articolo e sul testo in discussione. «E’ un provvedimento irrispettoso della Costituzione e contrario ai deliberati dell’antitrust e dell’Anac».

Marco Tedde ha quindi elencato i principali rilievi: «L’Antitrust dice che l’Egas non ha il potere di nominare persone di fiducia per la gestione del servizio idrico. L’Anac afferma che il sistema non è in linea con la disciplina del controllo analogo. La Corte di Giustizia, infine, sostiene che per affidare in via diretta e senza gara un servizio occorre che il soggetto pubblico sia dotato di poteri di controllo sul cda dell’ente gestore».

Secondo l’esponente della minoranza «il provvedimento in discussione viola la legge e le norme europee. Contraddice inoltre le pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia. Perché la Giunta va a testa bassa? A chi giova tutto questo? Non ai cittadini, forse alla Giunta che però dovrebbe fare gli interessi dei sardi e non della sua parte politica». Al termine del suo intervento, Marco Tedde ha invitato la maggioranza a fare un passo indietro: «State facendo un errore madornale, noi chiederemo che qualcuno intervenga per ristabilire la legalità. Abbanoa dovrebbe funzionare dando un servizio adeguato ai sardi, senza mettere in campo pratiche vessatorie».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi totali e parziali all’art. 1 che sono stati tutti respinti. Il testo dell’articolo è stato invece approvato con 29 voti favorevoli e 17 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame dell’articolo 2 “Modifiche all’articolo 7 della legge regionale n. 4 del 2015 (Comitato istituzionale d’ambito)”. Sono stati respinti gli emendamenti soppressivi, il testo dell’articolo 2 ha ottenuto il via libera dal Consiglio.

Sull’articolo 3 “Introduzione dell’articolo 7 bis della legge regionale n. 4 del 2015 (Esercizio del controllo analogo)” si è consumato uno strappo in maggioranza. Antonio Gaia (Upc), visto l’invito al ritiro del suo emendamento sostitutivo totale con il quale si stabiliva che “l’esercizio del controllo analogo viene svolto da Egas per il tramite del Comitato Istituzionale d’Ambito cui è attribuito il potere di nomina e revoca del Cda, del direttore generale e del Collegio dei revisori di Abbanoa” ha comunicato la sua decisione di abbandonare l’Aula in segno di dissenso.

Solidarietà ad Antonio Gaia è stata espressa da Alessandra Zedda (Forza Italia) che, dopo aver annunciato il suo voto favorevole all’emendamento, ha invitato la maggioranza a riflettere ancora sull’opportunità di mandare avanti il provvedimento. «In tema di controllo analogo ci sono difficoltà e complessità – ha detto Alessandra Zedda – spero che con la nomina del Comitato si possano concludere i progetti. Finora solo il 4,95% dei progetti del Piano Ambito si è concluso – ha proseguito la consigliera azzurra – un altro 34% è stato definito. Dei progetti approvati, 14 sono ancora da appaltare mentre appena il 4,3% è stato aggiudicato. I progetti avviati sono invece il 16%. Chiedo: quando vedranno la luce questi progetti? Lo stato di infrastrutturazione del servizio idrico è questo, di quali progetti parlano amministratore e direttore di Abbanoa?».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis a nome del suo gruppo ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento Gaia. «Non può passare come inosservata l’uscita dall’aula di un esponente autorevole della maggioranza che sbatte la porta su un progetto che disciplina la gestione di un bene fondamentale come l’acqua – ha sottolineato Pietro Pittalis – opposizioni interne di questa natura dimostrano che il centrosinistra e la giunta navigano a vista. Prima si toglie la spina a questa maggioranza e meglio è per i sardi. Non è questo il modo di governare la Sardegna e un settore sensibile come quello della risorsa idrica».

Posto in votazione, l’emendamento n.182 è stato respinto con 27 no e 16 sì. Via libera invece al testo dell’articolo 3.

Il Consiglio ha poi approvato in rapida successione gli articoli 4 “Modifiche all’articolo 9 della legge regionale n. 4 del 2015 (Personale dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna)” e 5 “Sostituzione dell’articolo 12 della legge regionale n. 4 del 2015 (Potere sostitutivo della Regione)”.

Disco verde anche per un emendamento aggiuntivo (n.179) all’art 5  presentato dall’on. Michele Cossa (Riformatori). Soddisfatto il presentatore: «In questo modo si risolve problema dei comuni non coperti dalla normativa per lo smaltimento delle acque meteoriche che in alcuni comuni non vengono smaltite da Abbanoa ma dai consorzi, questo emendamento chiude le procedure transattive di tutti i comuni».

L’Aula ha quindi approvato il testo dell’articolo 6 “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale n. 4 del 2015 (Principi di sussidiarietà, di differenziazione e di adeguatezza)”. Successivamente il consigliere Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) ha presentato un emendamento orale per ribadire il principio della natura pubblica della risorsa idrica: «Oltre a questo principio, confermato dal referendum del 2011, l’emendamento mira a garantire ai cittadini bisognosi un quantitativo minimo vitale pari a 50 litri giornalieri».

Mario Tendas (Pd) pur condividendo il contenuto della proposta ha paventato il rischio che l’applicazione della norma studiata per venire incontro ai soggetti indigenti possa tradursi in un vantaggio per i morosi: «Si rischia di dire che gli slacci non si possono fare – ha rimarcato Tendas – occorre chiarire meglio questo aspetto. Il pericolo è che la situazione diventi ingestibile. Serve una linea di demarcazione legata alle condizioni economiche e sociali dell’utenza»

Una riflessione ulteriore è stata suggerita anche da Marco Tedde (Forza Italia) che ha chiesto una breve sospensione della seduta, accordata dal presidente Ganau.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento orale del consigliere Lai: «Abbanoa è in lite con tutto il mondo per bollette, slacci, ricambi contatori. Voglio far riprendere socialità a questo mostro dell’idrico». Attilio Dedoni ha poi ricordato che il suo gruppo ha depositato una mozione sulla situazione idrica in Sardegna: «Chiedo di portarla in discussione al più presto».

Anche Pierfranco Zanchetta, capogruppo di Cps, ha ricordato la mozione (n. 266) presentata  a ottobre 2016. «Si chiedeva allora di intervenire per garantire a tutti la quantità minima giornaliera d’acqua fissata dall’Oms in 50 litri. Oggi tocchiamo un nervo scoperto di una situazione che riguarda i più bisognosi».

Marco Tedde (Forza Italia) si è detto favorevole, in linea di principio, all’emendamento Lai chiedendo però un’integrazione. «Così rischia di non poter essere attuato – ha detto Marco Tedde – noi abbiamo presentato una proposta di legge per garantire il quantitativo minimo vitale. Per le morosità superiori a 5-000 euro prevediamo una diminuzione delle erogazioni  del 40% della media dei consumi dei precedenti 5 anni per le utenze commerciali, 20% per quelle domestiche. All’estinzione del debito l’erogazione dell’acqua torna alla normalità. Se si integra l’emendamento con queste norme va bene altrimenti rischia di restare una mera enunciazione di principio».

L’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, pur nella condivisione della proposta, ha voluto precisare la portata della norma: «Sulla questione c’è un po’ di confusione. Il soggetto che regola il sistema è Egas, all’ente spetta individuare categorie sociali ed eventuali misure di aiuto. Quello è il livello amministrativo competente. L’emendamento può essere approvato».

Parere favorevole è stato espresso anche dal presidente della Commissione “Governo del territorio” Antonio Solinas: «Sarà Egas a studiare le modalità per garantire il quantitativo minimo vitale d’acqua alle famiglie disagiate». Posto in votazione l’emendamento orale che è stato approvato

L’Aula ha quindi dato il via libera in rapida successione gli articoli 7 “Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 10 del 2008 (Funzioni dei consorzi industriali provinciali)”, 8 “Abrogazioni”, 9 “Norma finanziaria” 9 bis “Norme transitorie” e 10 “Entrata in vigore”.

Il Consiglio regionale ha quindi proseguito i lavori con le dichiarazioni di voto.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha sostenuto che «Abbanoa resta il convitato di pietra e non ci si può nascondere dietro l’Egas che, peraltro, non fa bene il suo mestiere». «La politica sarda – ha proseguito – deve guardare al futuro e preoccuparsi a fondo di un sistema in cui ci sono pesanti restrizioni del servizio in molti territori della Sardegna anche quando piove, segnale di cattiva gestione della cosa pubblica».

Il consigliere Domenico Gallus (La Base-Psd’Az) ha affermato che «oggi è una grande giornata di festa per una trentina di Comuni della Sardegna e dispiace per circa 100 altri Comuni che non hanno creduto nella nostra battaglia e per diverse ragioni l’hanno abbandonata, forse per timore di perdere finanziamenti; ciò comunque non sminuisce l’importanza del risultato, frutto di una rivendicazione fatta esclusivamente nell’interesse delle persone».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha sottolineato positivamente il fatto che il Consiglio, anche in questa occasione, «si è mosso nel solco di una tradizione virtuosa fatta di interventi mirati nella legislazione regionale». «In questo caso – ha precisato – si è assunto la responsabilità di una legge nuova con cui viene sancito che la governance del servizio idrico appartiene alle comunità locali, così come sono meritori gli interventi sulle comunità autonome e l’emendamento orale che conferma un approccio etico all’economia, in definitiva si tratta di una legge utile che risolve problemi aperti anche se dibattito sul sistema deve continuare».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sottolineato che «il risultato ottenuto dai Comuni autonomi e l’unico perché il resto della legge è completamente sbagliato perché gli azionisti della società non la possono controllare ed Abbanoa continuerà ad operare a proprio piacimento, pratiche vessatorie comprese; ricordiamo su questo aspetto la recente sanzione applicata dall’Antitrust per 600.000 euro che certamente pagheranno i sardi». «L’Egas resta una scatola vuota – ha concluso Tedde – il controllo analogo stringente obbligatorio per legge ancora non c’è, i vertici non saranno nominati dai Comuni e per giunta il direttore avrà un contratto autonomo innescando un potenziale conflitto di interessi».

Il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd), relatore di maggioranza, ha ringraziato per il lavoro svolto i componenti della commissione e tutto il Consiglio, sottolineando che «il testo dice il contrario di quello che sostiene il collega Tedde; il controllo analogo, per esempio, sarà fatto da un comitato di Sindaci e questo è il modo più serio per coinvolgere le autonomie ed i vertici saranno eletti dalle amministrazioni locali». Antonio Solinas ha quindi ribadito il voto favorevole alla legge precisando che, sul piano politico, «non c’è nessuna frattura nella maggioranza ma solo divergenze normali su un emendamento e non certo sulla norma nel suo complesso».

A nome della Giunta, l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini ha affermato che «la legge si è posta il problema di migliorare la qualità del servizio; sotto questo profilo siamo coscienti dei limiti attuali ma nessuno può dimenticare le gravissime inefficienze degli anni precedenti sia economiche che gestionali». «Ora – ha aggiunto – i problemi finanziari sono stati risolti, ci sono ancora molti spazi di miglioramento e vanno meglio i meccanismi di controllo; la vera innovazione sta qui, è coerente con la legislazione di settore». Dopo aver espresso una valutazione positiva sulla norma che riguarda i piccoli Comuni, l’assessore ha concluso auspicando un percorso rapido della legge anche a livello nazionale.

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione la legge che il Consiglio ha approvato con 30 voti favorevoli e 14 contrari. Successivamente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato le decisioni della conferenza: le relazioni sulla finanziaria saranno anticipate a stamattina e gli emendamenti potranno essere presentati entro martedì prossimo 12 dicembre alle ore 12.00. Per quanto riguarda il Consiglio sarà riconvocato per martedì 12, alle 10.30, con all’ordine del giorno le comunicazioni del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sulle servitù militari e la discussione della proposta di legge n. 468/A – Solinas Antonio e più (sottoscritta da consiglieri di maggioranza e opposizione) sulla proroga dei termini previsti dalla legge 8/2015 – c.d. “Piano casa”. A seguire, l’inizio della discussione generale sulla legge finanziaria.

Terminate le comunicazioni il presidente ha dato la parola al consigliere Franco Sabatini (Pd), presidente della commissione Bilancio e relatore di maggioranza della legge finanziaria.

Franco Sabatini, dopo aver ricordato che la commissione ha svolto un lavoro preparatorio con un iter più snello riducendo il numero di audizioni rispetto agli anni precedenti ma acquisendo comunque una grande quantità di elementi importanti sulle esigenze vere della comunità regionale, ha auspicato l’approvazione della legge entro 31 dicembre; un obiettivo che, se sarà raggiunto, «sarà di tutto il Consiglio». Il relatore è entrato poi nel dettaglio delle cifre più significative, cominciando dal fisco. Avremo aliquote molto basse, che non saranno toccate, ha spiegato: «Irpef  all’1.23%, la più bassa d’Italia ed Irap  all’1.93%, fra le più basse, così lasciamo risorse sul territorio, per sostenere la ripresa economica in atto». Affrontando il tema degli accantonamenti, Sabatini ha riconosciuto che «sono imponenti ma, proprio per questo, ci vuole una discussione comune con politica, istituzioni e forze sociali, tutta la Sardegna in poche parole, perché con 680 milioni in più avremo fatto moltissimo per la nostra Regione e proprio in questi giorni, inoltre, stanno scadendo gli accordi sugli accantonamenti per le Regioni speciali, un appuntamento al quale dobbiamo arrivare preparati anche cercando alleanze». Dagli accantonamenti al lavoro. «Questa finanziaria – ha sostenuto Franco Sabatini – contiene un importante intervento sulle politiche del lavoro con un fondo di 100 milioni che introdurremo con un emendamento contenente diverse misure, dai cantieri alle politiche attive per l’incontro fra domanda e offerta, la formazione e i bonus assunzioni». Altri stanziamenti di rilievo, ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio, «riguardano l’università con fondi aggiuntivi (17 milioni) per il fondo unico ed il diritto allo studio più 3 milioni per infrastrutture, il Reis con 30 milioni più altri 15 ed il rifinanziamento delle leggi di settore nel quadro del sistema socio assistenziale». «Sul Reis – ha precisato Sabatini – abbiamo una stima del fabbisogno complessivo di circa 60 milioni che contiamo di coprire anche con le risorse del Rei nazionale che è complementare, inoltre è importante sottolineare i fondi per l’agricoltura (20 milioni più 25 provenienti dal governo nazionale). Non comprendo – ha detto nelle conclusioni – la polemica con gli Enti locali sul fondo unico che resta intatto nonostante i periodi precedenti di recessione, il calo dei trasferimenti dallo Stato e gli accantonamenti; se poi, rispetto ai 7.7 miliardi complessivi della manovra,  togliessimo sanità e spese obbligatorie emergerebbe le altre risorse andrebbero agli enti locali, dal Reis a cantieri, dai siti archeologici alle biblioteche, in tutto una somma di 1.4 miliardi che ci porterebbe al terzo posto in Italia». «Il vero problema – ha concluso – è la finanza locale perché i vincoli di bilancio non consentono spesa ed è che va discusso come hanno fatto altre Regioni autonome».

Per la minoranza, la relatrice Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, è partita dal raffronto fra il programma della maggioranza e quanto effettivamente realizzato per affermare che «onestamente i sardi non si sono accorti di nessun miglioramento ma hanno visto solo una messa in scena del tutto staccata dalla realtà». Zedda ha citato in proposito numerosi esempi: dal rapporto con il Governo al trasporto aereo, dagli accantonamenti all’insularità (appena sfiorata con uno stanziamento irrisorio che partirà solo dal 2019), dalle entrate ad una Agenzia priva di competenze reali. «Non siete i migliori come avete voluto far credere – ha proseguito Alessandra Zedda – anzi avete sbagliato tutto con l’accordo Padoan-Pigliaru ed anche Soru ha detto che è stato un errore ritirare i ricorsi; insomma al di là delle belle parole, avete tradito anche chi dice di voler lottare per il sovranismo, ma questo ed altro ve lo faranno capire ben presto i sardi». Sulla manovra, secondo la Zedda è sbagliato parlare di un intervento positivo per il lavoro e l’economia, perché «i dati dicono altro: ci sono bandi di anni precedenti non pagati, un mutuo infrastrutture da 700 milioni con nemmeno un’opera realizzata, una emergenza lavoro per la quale la Cgil e le forze sociali vi tengono sotto pressione, una burocrazia opprimente che blocca la spesa delle risorse disponibili neutralizzandone gli effetti sul sistema regionale, per non parlare della sanità, che avete cambiato con una riforma sbagliata partita dal tetto e non dalle fondamenta».

Dopo quest’ultimo intervento, il presidente ha tolto la seduta riconvocando il Consiglio per martedì alle 10.30.