30 November, 2024
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E’ dedicato alla figura di Georg Philipp Telemann nel 250esimo anniversario  dalla morte il nuovo appuntamento, sabato 8 aprile, alle 21.00, a Cagliari, con il Festival Echi lontani, ideato per riscoprire il prezioso patrimonio della musica antica.

Nella suggestiva Chiesa monumentale di Santa Chiara l’Ensemble L’Iride (composto da Marco Brolli al flauto traversiere, Dario Luisi al violino, Roberto Gini alla viola da gamba e Michael Hell al clavicembalo) proporrà, su strumenti d’epoca, il concerto dal titolo “Quartetti Parigini (e) d’Amburgo”.

Cembalista, cantante, amante d’arte e collezionista di piante rare, libri e quadri (famose le sue lettere indirizzate ad Händel per proporgli l’acquisto di nuove piante da lui trovate), artista eclettico, carico di fantasia (in tutti i campi) ma anche spesso profondo e rivoluzionario, Georg Philipp Telemann fu un autore prolifico. Di lui «si può dire che non cercasse le note, ma che fossero le note a cercare lui», afferma il direttore artistico di Echi lontani, Dario Luisi.

Il concerto sarà preceduto, la mattina alle 11.30, da una presentazione curata dalla musicologa Myriam Quaquero, in programma nell’aula magna del Conservatorio di Cagliari. All’incontro parteciperanno alcuni degli artisti che saranno impegnati nell’esibizione delle 21: Dario Luisi e Roberto Gini. Docente al conservatorio di Graz (in Austria) Luisi, professore in quello di Parma, Gini, l’incontro sarà anche l’occasione per unire idealmente le due istituzioni musicali e i loro Dipartimenti di Musica Antica.

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Sipario aperto domenica 9 aprile al MoMoTI, a Monserrato, al Grande Teatro dei Piccoli. Alle 18.00 la compagnia di Pisa Habanera Teatro, ospite per la prima volta della stagione per famiglie di Is Mascareddas, alla sua quattordicesima edizione sul palcoscenico di via 31 marzo 1943, è di scena nello spettacolo “Azzurra Balena”.

Liberamente tratta dal libro “Nel blu di Azzurra” di Leila Corsi, edito da Campani, la pièce per pupazzi animati in gommapiuma e attore su nero, di con Patrizia Ascione e Stefano Cavallini, racconta un lungo viaggio nel mar Tirreno, con incontri a sorpresa, per conquistare la vita. Protagonista della fiaba è Azzurra Balena, un cetaceo di cartapesta che desidera così tanto il mare e diventare una balena in carne e… fanoni, che alla fine ci riesce, con l’aiuto di alcuni personaggi e di una foca monaca.

Azzurra Balena è stata costruita con tanto amore, tanto sentimento, al punto di rimanerle impresso, tra la colla e i fogli, il sogno di vivere il mare e i suoi abitanti. Ma soprattutto riesce a diventare una balena grazie al viaggio che farà per mare; un mare grande e accogliente, in grado di perdonare e di punire, di riscaldare e di riparare, il quale riserva sempre nuove sorprese.

Lo spettacolo ha vinto il premio nazionale Favole Montane in Abruzzo indetto dal TFA-Teatro di Figura Abruzzese.

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Massima attenzione sul bando da 90 milioni di euro per l’attivazione del servizio di elisoccorso in Sardegna. E’ la richiesta contenuta nell’interpellanza urgente presentata questa mattina in Consiglio regionale da tutti i gruppi di opposizione.

L’iniziativa della minoranza arriva a pochi giorni di distanza dalla delibera dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha aperto un’indagine su alcune società private vincitrici di svariati appalti per la prestazione di servizi antincendio e di elisoccorso. L’ipotesi contestata è la creazione di un cartello per impedire la libera concorrenza in una gara pubblica. Tra le 18 procedure pubbliche sotto la lente dell’Agcm, ci sono anche gli ultimi due appalti per il servizio antincendio assegnati dalla Regione Sardegna nel 2012 e 2015 a un’Ati costituita da Airgreen, Eliossola, Alifriulia, Star Work e Elitellina.

«Non entriamo nel merito delle indagini, sarà la magistratura a verificare la presenza di eventuali atti illegittimi – ha spiegato Alessandra Zedda, consigliera di Forza Italia e prima firmataria dell’interpellanza – la nostra preoccupazione è che l’appalto per l’istituzione del servizio di elisoccorso in Sardegna si svolga nella massima trasparenza e sia esente da vizi».

Il servizio di elisoccorso, deliberato nel 2014 con legge regionale, dovrebbe entrare in funzione quest’estate per poi concludersi nel 2024. Le risorse stanziate dal Consiglio ammontano a circa 90 milioni di euro per un costo annuo di circa 11,3 milioni. «Noi siamo favorevoli all’attivazione del servizio – ha chiarito Zedda – la presenza delle eliambulanze contribuirà a salvare molte vite umane, proprio per questo chiediamo alla Regione di vigilare e prevenire eventuali violazioni di legge».

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni «La politica intervenga a correggere eventuali errori prima che intervenga la magistratura – ha affermato – la sanità sarda si occupa di mille problemi ma non presta attenzione alla salute dei cittadini. C’è bisogno di riforme radicali».

Chi invece teme ulteriori ritardi nell’attivazione del servizio è il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu: «L’intervento dell’Autorità Garante potrebbe allungare i tempi, per questo non bisogna agire con superficialità – ha sottolineato Rubiu – il nostro obiettivo è far emergere eventuali problematiche presenti nell’appalto».

Per il consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu la gara per l’elisoccorso presenta molte ombre, a partire dalla scelta di individuare tre basi anziché due: «L’attuale schema non risponde alle esigenze del territorio. Due basi avrebbero consentire di avere a disposizione anche il servizio notturno  – ha detto Truzzu – non si capisce poi perché si voglia far partire l’elisoccorso prima di aver dato vita all’Azienda regionale per le emergenze e le urgenze (Areus). Quali sono le difficoltà che impediscono di nominare il direttore generale?». Domanda alle quale ha risposto il leader dell’Udc Giorgio Oppi: «La nomina del direttore generale dell’Areus è saltata per problemi interni alla maggioranza – ha affermato Oppi – la verità è che tutto il sistema non funziona, la vicenda del Mater di Olbia è l’esempio più lampante».

Sull’attivazione dell’elisoccorso, il vicepresidente della Commissione Sanità Edoardo Tocco, chiama invece in causa il numero uno dell’Asl unica regionale Fulvio Moirano: «Ancora non abbiamo avuto il piacere di sentirlo in Commissione – ha rimarcato Tocco – vogliamo sapere da lui quali sono le procedure e le linee guida sul servizio». Risposte che sollecita anche il vicepresidente del Consiglio regionale Ignazio Locci: «Chiediamo un supplemento di attenzione, l’assessore Arru si preoccupi di garantire la liceità delle procedure in modo da evitare possibili violazioni delle norme europee sulla libera concorrenza».

Di bocciatura alla giunta ha parlato, infine, il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta: «E’ l’ultima di una lunga serie. Prima la Corte Costituzionale ha cassato la Finanziaria, poi la Corte dei Conti e l’Anac hanno bacchettato al Regione sulla Ct2 e Abbanoa, ora arrivano i rilievi dell’Agcm sugli appalti per i servizi antincendio – ha rimarcato Carta – la Giunta dei professori dimostra tutta la sua inadeguatezza. E’ necessario che ora si eviti un’altra brutta figura sull’elisoccorso».

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Il commissario straordinario del Parco Geominerario, Giovanni Pilia, con delibera n. 17 ha assunto misure urgenti a tutela dei simboli identitari del Consorzio del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna e dell’UNESCO Global Geoparks Network.

«Da segnalazioni di portatori di interessi e da notizie di pubblico dominio – si legge in una nota del Geoparco -, risulta infatti che siano in corso spontanee iniziative, condotte in sedi locali, da soggetti né partecipati e tantomeno autorizzati dall’Ente, poste in violazione dei simboli e marchi identitari del Consorzio del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna e del territorio soggetto alla tutela del medesimo Ente e dell’UNESCO Global Geoparks Network.»

«Conseguentemente – conclude la nota -, saranno compiuti gli atti necessari per l’accertamento di eventuali violazioni concernenti il posizionamento di simboli e marchi non autorizzati nei siti minerari, geositi e sentieristica ricadenti nell’ambito territoriale di tutela, a termini degli articoli 3 e 17 del Decreto istitutivo dell’Ente.»

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Il Parlamento ha approvato oggi nuove regole per rendere più facile lo spostamento di fondi all’interno del bilancio UE pluriennale, in modo da poter meglio affrontare le sfide più incombenti come quella relativa ai migranti e per rafforzare la sicurezza, stimolare la crescita e creare nuovi posti di lavoro.

I deputati hanno a lungo sostenuto la necessità d’introdurre una maggiore flessibilità all’interno del Quadro finanziario pluriennale (QFP), che si applicherà alla parte restante del bilancio pluriennale 2014-2020.

Il progetto di regolamento sulla revisione intermedia del QFP è stato approvato con 470 voti favorevoli, 166 voti contrari e 66 astensioni.

Le integrazioni, descritte in una dichiarazione congiunta del Parlamento europeo e del Consiglio che ammontano a 6.009 milioni di euro (15% di tale somma proveniente da riassegnazioni dei fondi e l’85% da risorse non assegnate), saranno così distribuite: 

  • 3,9 miliardi di euro per misure relative alla migrazione all’interno dell’UE (2,55 miliardi di euro), come ad esempio la Guardia costiera UE, l’Agenzia per l’asilo e la riforma del sistema europeo di asilo, e per affrontare le cause esterne della migrazione (1,39 miliardi di euro), incluso il sostegno a investimenti in paesi terzi.
  • 2,1 miliardi di euro per il lavoro e la crescita, di cui la maggior parte per sostenere l’Iniziativa per l’occupazione giovanile con 1,2 miliardi di euro per il periodo 2017-2020. I fondi rimanenti saranno riservati alle infrastrutture per i trasporti, i programmi di ricerca, il supporto alle PMI e Erasmus+.

In un’altra dichiarazione annessa del Parlamento, i deputati hanno chiarito che, tuttavia, le somme indicate nel pacchetto da 6 miliardi di euro sono «importi di riferimento che dovranno essere esaminati nel contesto della procedura annuale di bilancio, tenendo debitamente conto delle concrete circostanze di ogni bilancio annuale».

In sostanza, il progetto di regolamento modifica il regolamento QFP del 2013 per rafforzare le varie disposizioni di flessibilità e gli strumenti speciali e rendere più semplice lo spostamento di una maggiore quantità di fondi tra i capitoli di bilancio e le annualità. L’obiettivo è di aumentare la capacità del bilancio UE di affrontare gli imprevisti e le nuove priorità nel contesto delle sfide persistenti all’interno e all’esterno dell’Unione.

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Sulla scia della recente norma nazionale (11 dicembre 2016 n. 232) approvata dal Parlamento nel dicembre scorso e contenuta nella Finanziaria dello Stato, su proposta dell’on. Rossella Pinna (Pd) prima firmataria, il Consiglio regionale ha accolto l’emendamento alla legge finanziaria 2017 che consente alla Regione Sardegna di allinearsi alla scadenza indicata dalla legislazione nazionale, modificando così la legge regionale del 27 luglio 2916, n. 17 che ne fissava la scadenza al “30 giugno 2017”.

La nuova norma regionale proroga l’efficacia delle graduatorie per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato al 31 dicembre 2017 e troverà applicazione anche alle graduatorie dei concorsi della sanità, con esclusione di quelle già prorogate di ulteriori 5 anni oltre la loro vigenza ordinaria (2009).

«Le limitazioni introdotte negli ultimi anni all’assunzione di personale da parte delle pubbliche amministrazioni (il cosiddetto blocco del turn over) – afferma Rossella Pinna – hanno di fatto ridotto le possibilità ai vincitori e idonei di concorsi di accedere al pubblico impiego con contratti  a tempo indeterminato.

Di qui l’esigenza di proporre un emendamento necessario e urgente nonché una ragionevole soluzione anche in ottica di spending review – continua Rossella Pinna – che risponde ad esigenze sociali e di equità ed esonera l’Amministrazione dalle spese, dai costi e dai tempi di attesa connessi ad un nuovo concorso, attuando il principio costituzionale di buon andamento della Pubblica amministrazione.

Non allineare al 31.12.2017 la scadenza delle nostre graduatorie avrebbe avuto un’incidenza negativa sulla condizione lavorativa ed economica dei diretti interessati e comportato una palese ed illogica disparità  tra la Sardegna e le altre regioni italiane.

La proroga della validità delle graduatorie al 31.12.2017, trova giustificazione sia nel rafforzamento delle garanzie che devono connotare un pubblico concorso, diretto all’individuazione e all’assunzione dei soggetti più meritevoli, che nell’esigenza di porre rimedio a situazioni diventate ormai critiche. C’è la necessità – conclude Rossella Pinna – di garantire un diritto ai  tantissimi vincitori e idonei di concorsi che si trovano, da anni, in attesa di una stabilizzazione o di un riconoscimento auspicato e meritato, che nonostante l’impegno profuso tarda ad arrivare.»

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano di concerto con l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforme della Regione Filippo Spanu, ha approvato il disegno di legge sulle “Nuove norme sull’ordinamento e sul funzionamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale”. Il disegno di legge interessa 1.349 dipendenti con una funzione cardine nel sistema di tutela ambientale della Sardegna, con riferimento alle funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, nella lotta contro gli incendi e nella partecipazione al Sistema regionale di protezione civile.
«E’ un passo importante nella difesa del paesaggio, del patrimonio forestale e degli ecosistemi della Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Il Corpo forestale ha un ruolo fondamentale nella salvaguardia dell’ambiente, nella prevenzione e nella lotta contro gli incendi. Per questo vogliamo che sia più tecnologico e moderno, in sintonia con le esigenze dei cittadini, dei territori e con gli altri enti. E apriamo all’ingresso dei giovani favorendo il ricambio generazionale, valorizzando la formazione continua e l’alta specializzazione.»
«La nuova legge conferma e rafforza il ruolo del Corpo forestale e, come previsto dalla normativa nazionale, riconosce la specificità della Regione a tutela della nostra autonomia in raccordo con le altre istituzioni a tutti i livelli» ha detto l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, sottolineando il lungo percorso iniziato dalla delibera di Giunta del 2015 e che si è arricchito del confronto, svoltosi a Cagliari nel febbraio dello scorso anno, con le altre Regioni a statuto speciale e le Province autonome.

«Il disegno di legge – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente – presenta diversi aspetti che hanno accolto positivamente il confronto con le organizzazioni sindacali, intervenendo in modo organico su funzioni, struttura organizzativa, specializzazione dei compiti, innovazione tecnologica per risolvere questioni fondamentali mai affrontate nelle precedenti legislature. Le nuove disposizioni normative sono in linea con l’alto valore tecnico richiesto oggi al Corpo e con i cambiamenti anche normativi degli ultimi anni, compresa la legge forestale regionale e la legge nazionale sugli ecoreati. Stiamo quindi gettando solide fondamenta per costruire il Corpo forestale del futuro – ha concluso l’assessore Spano – partendo dalla valorizzazione delle forti competenze che già lo caratterizzano e promuovendo la specializzazione in coerenza con i valori ambientali e una visione di sviluppo ecosostenibile della nostra isola.»
«La Giunta – ha sottolineato l’assessore del Personale Filippo Spanu – mantiene l’impegno assunto al tavolo con le organizzazioni sindacali con cui ci siamo confrontati, in modo costruttivo, in questi ultimi mesi. Nel disegno di legge viene riconosciuta e rafforzata la specificità del Corpo Forestale all’interno dell’amministrazione regionale, e viene creata un’area separata di contrattazione per il personale non dirigente in considerazione della peculiarità dei compiti e delle funzioni esercitate. Per le indennità collegate ai servizi di istituto l’esecutivo ha stanziato, a decorrere dal 2017, un milione di euro e ulteriori 520 mila euro, a partire dal 2018, per le nuove progressioni, Vengono infine razionalizzate le procedure di reclutamento in armonia con la normativa nazionale di riferimento.»
I 37 articoli della proposta che approderà in Consiglio regionale, disciplinano in modo organico le attribuzioni e le funzioni del Corpo forestale della Sardegna, con lo scopo di rafforzarne quindi la struttura organizzativa e promuovere la specializzazione delle sue funzioni. Le nuove disposizioni, oltre che le stesse attività di repressione degli illeciti, prevedono maggiori azioni di prevenzione, di sensibilizzazione e di supporto agli operatori del settore. Inoltre, ridefiniscono le attribuzioni e le funzioni del Corpo in raccordo con le funzioni di competenza di altri uffici ed enti.
Formazione, aggiornamento continuo e alta specializzazione sono rilevanti per il Corpo forestale di domani già nei primi articoli del disegno di legge. Un ruolo primario, in particolare, è attribuito alla Scuola forestale e alla sua collaborazione con università, istituti di ricerca, enti pubblici nazionali e stranieri. Intesa come soggetto formativo specializzato a disposizione della collettività avrà il compito di provvedere alla formazione, all’addestramento, all’aggiornamento e alla specializzazione del Corpo ma anche di tutto il personale del Sistema Regione, a partire da quello della Protezione civile e da Forestas, e delle autonomie locali.
Novità del disegno di legge è la distinzione non solo territoriale ma anche funzionale dell’organizzazione. Il Comando generale opererà infatti con strutture organizzative centrali e territoriali. I Servizi territoriali diventeranno ‘Comandi territoriali’ che potranno essere articolati in unità organizzative di primo e secondo livello (stazioni forestali e basi navali). Un altro aspetto innovativo è quello dei nuclei specialistici, temporanei e permanenti, su specifici temi relativi ai compiti istituzionali assegnati al Corpo o in base a esigenze di carattere territoriale.
I dipendenti usufruiranno di un incremento del fondo dell’indennità per il servizio di istituto, derivante dal possesso delle qualifiche di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria. Inoltre vengono estesi gli istituti dello straordinario e delle missioni del personale regionale impegnato in situazioni di emergenza, già riconosciuti come spese obbligatorie per gli interventi di protezione civile e antincendio, anche al compimento di atti e accertamenti di polizia urgenti o irripetibili.

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Il Parlamento europeo ha adottato oggi, a stragrande maggioranza, una risoluzione che stabilisce i principi e le condizioni per l’approvazione dell’accordo di uscita del Regno Unito. Qualsiasi accordo al termine delle negoziazioni tra UE e Regno Unito avrà bisogno dell’approvazione dei deputati europei.

I deputati hanno sottolineato l’importanza di garantire un trattamento equo e paritario ai cittadini UE che vivono nel Regno Unito e ai cittadini britannici che vivono nell’UE, evidenziando inoltre che il Regno Unito rimarrà un membro UE fino alla sua uscita ufficiale e che ciò comporta diritti, ma anche obblighi, come gli impegni finanziari che potranno protrarsi anche al di là della data d’uscita.

Nella risoluzione, approvata con 516 voti a favore, 133 contrari e 50 astensioni, i deputati mettono in guardia contro qualsiasi tentativo di “scambio” tra la cooperazione in materia di sicurezza e il futuro rapporto economico tra UE e Regno Unito. I deputati si oppongono anche a qualsiasi tipo di futura relazione economica caratterizzata da accordi specifici in ogni settore e ribadisce l’indivisibilità delle quattro libertà del mercato unico: la libera circolazione di beni, capitali, servizi e persone.

Si potranno discutere eventuali disposizioni transitorie solo quando saranno stati compiuti “notevoli progressi” nei negoziati sulle modalità d’uscita del Regno Unito dall’UE. Tali disposizioni transitorie non potranno durare più di tre anni, mentre un accordo sulle relazioni future potrà essere raggiunto solamente quando il Regno Unito sarà ufficialmente uscito dall’UE.

Nel testo, si afferma che gli interessi dei cittadini sono prioritari e che i cittadini Irlandesi saranno particolarmente colpiti. I deputati chiedono di mantenere l’impegno sul processo di pace in Irlanda del Nord e di evitare il ripristino di controlli rigorosi alla frontiera. Le circostanze particolari presentate da questa situazione dovranno pertanto essere affrontate come prioritarie nell’accordo d’uscita.

Si mette inoltre in guardia il Regno Unito da ogni tentativo di limitazione dei diritti relativi alla libertà di movimento prima dell’uscita effettiva dall’UE e si chiede ai 27 Stati membri di esaminare come affrontare il timore dei cittadini britannici di poter perdere i propri diritti di cittadinanza UE a causa della Brexit.

I deputati hanno chiesto a entrambe le parti di agire in buona fede e in piena trasparenza in modo da garantire una procedura d’uscita ordinata.

Qualora il Regno Unito cercasse di negoziare accordi commerciali con Paesi terzi prima della sua uscita, ciò costituirebbe una violazione dei trattati. Sarebbe altresì contrario ai trattati qualsiasi accordo bilaterale tra uno o più Stati membri relativo a questioni che rientrano nell’ambito di applicazione dell’accordo di recesso e che interferiscono con le future relazioni dell’Unione europea con il Regno Unito.

Il Regno Unito continuerà a godere dei suoi diritti in quanto membro dell’UE fino alla sua uscita. Allo stesso tempo, però, dovrà assumersi i propri obblighi, tra cui quelli finanziari derivanti, tra le altre cose, dall’attuale bilancio pluriennale dell’UE. Tali impegni finanziari potranno protrarsi al di là della data d’uscita.

Il Parlamento europeo intende sviluppare gli elementi esposti nella risoluzione con l’avanzare dei negoziati, adottando per esempio ulteriori risoluzioni e includendo questioni specifiche o settoriali.

Dal dibattito prima della votazione, è emerso un ampio sostegno trasversale per dare priorità alla tutela degli interessi dei cittadini più colpiti dalla Brexit. La maggioranza dei capigruppo ha anche sottolineato che, mentre è importante che i negoziati si tengano in un clima sereno, l’UE a 27 ha bisogno di restare unita per difendere i propri interessi. I gruppi di sinistra hanno anche detto che il mantenimento di elevati livelli di protezione sociale è per loro una priorità assoluta.
I leader dei gruppi EFDD e ENF si sono detti felici del lancio della procedura di ritiro e hanno accusato l’Unione europea di cercare di “punire” il Regno Unito.

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La Giunta regionale ha stanziato oltre 10 milioni di euro per realizzare Case della Salute a Nuoro, Desulo, Gavoi, Bitti, Bosa, Terralba, San Nicolò Gerrei, Senorbì, Monserrato, Burcei, Quartu Sant’Elena. Altri 6 milioni saranno invece programmati per un particolare sistema informativo regionale per le cure primarie, e 4,7 milioni saranno destinati all’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico. Tutte le risorse saranno a valere sul FESR 2014- 2020.

Si tratta di tre interventi mirati al rafforzamento delle cure territoriali, per supportare il Servizio sanitario regionale nelle azioni di riforma in atto, adeguare l’assistenza ai bisogni del cittadino e ridurre le diseguaglianze. Le Case della salute saranno strutture che uniranno l’offerta extra-ospedaliera con il servizio sociale, per rispondere alla domanda di assistenza di persone e famiglie con bisogni complessi evitando ricoveri inappropriati.

La loro funzione di forte presidio sul territorio non può prescindere dallo sviluppo dell’informatizzazione del sistema, per consentire la massima condivisione delle informazioni fra tutte le componenti del Sistema sanitario. In questo senso rientra l’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico, cardine della circolarità dei dati sanitari, che registra una costante crescita in termini di adesione da parte dei cittadini, che renderà più facile l’accesso ai propri dati sanitari nel rispetto della privacy.

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120 lavoratori hanno partecipato all’assemblea organizzata dalle segreterie di Fiom, Fsm, Uilm e Cub nella sala della chiesa di San Ponziano, a Carbonia, per fare il punto sulla vertenza Alcoa di Portovesme, dopo il vertice svoltosi la scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici hanno illustrato ai lavoratori lo stato della vertenza e le tappe fissate per giungere ad una soluzione che ora, dopo la nuova proposta d’acquisto presentata dalla Sider Alloys, sembra più vicina. Entro Pasqua, la proprietà dello stabilimento dovrebbe passare dalla multinazionale Alcoa a Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa con il compito di fare da filtro fra Alcoa e potenziali acquirenti.

Una volta ultimato questo fondamentale passaggio, il Governo potrà esaminare nel dettaglio il piano industriale proposto da Sider Alloys, che come ha sottolineato nella riunione del 30 marzo il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, sarà comunque oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali.