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Il consigliere regionale della Base, Gaetano Ledda, e il leader de “La Base”, Efisio Arbau, hanno tenuto una conferenza stampa nei locali del Consiglio regionale, sulla questione del prezzo del latte.
«Mai più interventi pubblici nel comparto lattiero-caseario senza che siano state accertate le positive ricadute anche per i pastori» hanno detto Ledda e Arbau che hanno anche rilanciano la sfida agli industriali perché si firmi, per la prima volta in Sardegna, un vero e proprio accordo collettivo (associazioni agricole e trasformatori del latte) sul prezzo minimo del latte.
È questa, infatti, la condizione esplicitata nell’emendamento (primo firmatario Gaetano Ledda) approvato all’unanimità in Consiglio regionale in occasione del varo della legge di stabilità 2017 che vincola, dunque, lo stanziamento di 14 milioni di euro, per il cosiddetto bando per gli indigenti, alla stipula dell’accordo sul prezzo del latte in Sardegna.
«Il meccanismo – ha spiegato Arbau – è quello indicato dall’Unione europea nel “pacchetto latte” che tutela la categoria dei produttori e costringe i trasformatori alla stipula di un accordo sul prezzo del latte. Senza il contratto collettivo e dunque senza ricadute anche per i pastori, la Regione non potrà procedere con il bando da 14 milioni di euro che consentirà alle aziende della trasformazione di liberarsi di produzioni in eccesso per almeno 30mila quintali di pecorino.»
«L’eccesso di produzione di pecorino nella stagione 2015-2016 – ha insistito Gaetano Ledda – ha provocato, nell’attuale stagione di conferimento 2016-2017 (da novembre/dicembre 2016 fino ad agosto 2017) il crollo del prezzo del latte che, infatti, viene pagato ai pastori 50 centesimi di euro al litro. Ben trenta centesimi al di sotto del costo di produzione ed è per tali ragioni che auspichiamo a breve la stipula dell’accordo tra produttori e trasformatori, così da consentire agli industriali e alle cooperative di partecipare al bando da 14 milioni per liberarsi di parte delle scorte in eccesso e nel contempo, garantire ai pastori il riconoscimento di un prezzo equo del latte a partire dalla stagione di conferimento 2016-2017.»
Gli esponenti de “La Base” hanno dunque auspicato tempi brevi per l’intesa sul prezzo del latte ovino, ipotizzando anche un prezzo minimo di 80 centesimi di euro al litro: «I principali produttori dell’Isola si sono già detti pronti a sottoscrivere l’impegno in cambio delle risorse destinate con la legge di stabilità per il finanziamento del programma di distribuzione gratuita dei formaggi ovini Dop prodotti nell’Isola».